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Indice

Lettere / Articoli

'Morire per una pelliccia' Un filmato e una petizione

Delusi dall’arrivo a Cremona del noto vivisettore Garattini

 

Presidio contro la vivisezione

La lezione di Garattini con protesta animalista

Garattini in città: protesta legittima, silenziosa, educata

Prigionia e morte sono il vero volto delle pellicce

I cacciatori e l'ignoranza delle leggi

UNA Cremona per Stop Vivisection

Nutrie. In margine a una conferenza...

Nutrie: è ora di cambiare rotta

Pesca e bambini. Rispettiamo i pesci

Animali, ambiente e coerenza |Una

Direttiva europea, inadempienze italiane... e la vivisezione continua!

Lettere sulle nutrie luglio-agosto 2013:
- Contro le nutrie l'unica strada è la sterilizzazione
- Possibile sterilizzare le nutrie. A Buccinasco già lo fanno
- Nella caccia alle nutrie è ora di cambiare registro
- Ricordo che la nutria non è un animale cacciabile

"Acquario del Po" settembre 2013:
- Acquario del Po sotto attacco
- Centro utile all'ambiente


Al sindaco di Castelverde La nutria non è cacciabile

Sit-in animalista al McDonald's


Video
Dalla parte delle nutrie. Volantinaggio a Cremona (Video)



La Provincia, mercoledì 27 febbraio 2013
'Morire per una pelliccia' Un filmato e una petizione
Egregio direttore,
essereAnimali e Nemesi Animale hanno fatto uscire in questi giorni l'investigazione 'Morire per una pelliccia' per mostrare quale sia la realtà degli allevamenti di animali da pelliccia, in particolare di visoni. All'indirizzo www.visoniliberi.org è possibile vedere il filmato e anche firmare una petizione in merito. Crediamo che sia importante che la gente possa rendersi conto di che cosa accade in allevamenti che possono anche essere dietro l'angolo (ad esempio, nel solo cremonese ve ne sono due in attività e uno progettato) e a che cosa contribuisce con le proprie scelte quotidiane, qualora indossi pellicce, indumenti o accessori con inserti.
Associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali) www.unacremona.it

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La Provincia, lunedì 11 marzo 2013
Delusi dall’arrivo a Cremona del noto vivisettore Garattini
Gentile direttore,
la presenza del noto vivisettore professor Silvio Garattini dell’Istituto Mario Negri ci costringe ad esprimere la nostra delusione nell’osservare come sempre e da sempre si faccia ricorso a uomini che da decenni non hanno rinunciato alla convinzione che gli esperimenti su animali siano validi per curare i problemi di salute umana: dal sito dell’Istituto Mario Negri si legge: “Si deve comunque ribadire che la sperimentazione animale è ancora oggi una assoluta necessità”. L’incontro cremonese verterebbe sul problema delle malattie rare, ossia di quelle malattie note come orfane in quanto le aziende farmaceutiche non ritengono economicamente produttivo effetturae ricerche per produrre farmaci per un numero esiguo di malati. Da questo si deve dedurre che la ricerca viene svolta per interesse economico delle aziende farmaceutiche e non per trovare cure valide per alleviare i problemi di salute umana. Il cambiamento epocale che porta all’abbandono dei fuorvianti test su animali è stato lanciato ed illustrato già nel 2007 dal Consiglio Nazionale della ricerca negli Stati Uniti, ma non viene preso in considerazione per pigrizia e per interessi economici diretti e di tutto l’indotto (...)
Francarita Catelani (presidente dell’associazione Una Cremona)

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La Provincia, martedì 2 aprile 2013                                                                            
Presidio contro la vivisezione
L'associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali) organizza un presidio venerdì 5 aprile dalle 17 alle 20, in piazza Roma angolo via S. Filippo, per informare tutti sulla realtà della vivisezione. L'occazione è fornita dalla presenza in città del professor Silvio Garattini, noto sostenitore della sperimentazione animale. Per informazioni: www.unacremona.it

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La Provincia, sabato 6 aprile 2013
Sit-in dell'associazione antivivisezionista Una: presidio della polizia
La lezione di Garattini con protesta animalista
E' a favore dell'uso di animali nella ricerca 'scientifica' e lui stesso vi fa ricorso. Ieri, il professor Silvio Garattini, dell'istituro Mario Negri, è intervenuto all'ultimo appuntamento del ciclo di incontri 'Un filo di salute' aperti alla cittadinanza e organizzati dalla Società Filodrammatica Cremonese con il patrocinio e la collaborazione del Comune, di Banca Cassapadana, del Kivanis Club Cremona e della fondazione A.M.R.M., Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare. Coordinatore dell'iniziativa Alberto Consolandi; ha condotto Gianvito Chirico. C'era qualche preoccupazione per le proteste animaliste. In effetti, all'esterno l'associazione animalista e antivivisezionista Una Cremona ha organizzato un rpesidio con cartelli e ha colto l'occasione per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione della vivisezione: "Una realtà di sfruttamento, crudeltà e morte per gli animali, e un metodo non scientifico e non predittivo per l'uomo, come messo in luce sempre più da ricercatori e scienziati di fama che sviluppano metodi sostitutivi". Nessuna tensione particolare. Con la polizia a fare da presidio.

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La Provincia, mercoledì 10 aprile 2013
Garattini in città: protesta legittima, silenziosa, educata
Signor direttore,
abbiamo letto con vero stupore la lettera del presidente del Kivanis che sembra esprimere sollievo per lo 'scampato pericolo' del loro ospite professor Silvio Garattini. Anche noi avevamo inviato ai giornali locali un breve comunicato proprio la sera del 4 aprile per ringraziare sia le forze dell'ordine in divisa e in borghese che sono state gentilissime con tutti noi presenti, sia i così detti 'contestatori' che sono intervenuti pacatamente ed educatamente per presentare la legittima silenziosa obiezione contro la perdurante dannosa antiquata ed obsoleta pratica di utilizzate animali nella ricerca per malattie umane. L'ospite (professor Silvio Garattini) è arrivato con almeno un'ora di ritardo e si è immediatamente rifugiato all'interno della sala passando da una entrata misteriosa evidentemente male informato sulla correttezza dei presenti che per tre ore hanno presidiato la piazza Filodrammatici sotto la pioggia volantinando i passanti e mostrando foto di cosa in realtà avviene durante gli esperimenti di 'ricerca medica', ossia di vivisezione.
Francarita Catelani (presidente dell'associazione Una Cremona Onlus)

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Il Piccolo, sabato 25 maggio 2013
Denuncia. Prigionia e morte sono il vero volto delle pellicce
Gentile direttore,
in questi ultimi tempi, nella nostra provincia sta aumentando il numero di allevamenti di visoni, con apertura di nuoci, al momento soprattutto nella zona del Cremasco, che paiono sorgere quasi come "satelliti" di quello già esistente da anni a Capralba. Questo è certo anche effetto di pubblicità sui giornali ed inviti ad hoc soprattutto ad agricoltori e allevatori di altri animali ad investire in questo settore, proposto come "risposta alla crisi". Non possiamo accettare che della necessità di lavoro dei lavoranti o della volontà di "fare soldi" degli imprenditori, facciano le spese gli individui già rinchiusi nelle gabbie o destinati ad esserlo per riprodursi e attendere il momento in cui saranno uccisi e scuoiati. Essendo, purtroppo, questi allevamenti legali (all'interno, va comunque ricordato, di determinate norme), ciò che noi possiamo fare faremo senza dubbio è informare la gente affinché conosca il vero volto delle pellicce: la prigionia e la morte degli animali sfruttati a questo scopo. Anche grazie al materiale messo a disposizione dalla campagna VisoniLiberi (www.visoniliberi.org).
Associazioni Una Cremona e Una Rivolta

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La Provincia, martedì 23 luglio 2013
Contro le nutrie l'unica strada è la sterilizzazione
Gentile direttore, abbiamo letto l'appello di Giuseppe Torchio in merito ai danni del nubifragio e, sinceramente, non comprendiamo come possa essere anche questa volta colpa delle nutrie! Se esiste un colpevole delle condizioni climatiche fuori dalla norma, quello è l'uomo che inquinando e alterando in ogni modo l'ecosistema, pregiudica la vita propria e di tutti gli altri esseri viventi. Così come per lo stato di "abbandono" di manufatti agricoli antropici. Come ripetiamo da ormai vent'anni e come ormai tutti i politici, lui compreso, non possono più fare finta di ignorare, la soluzione alla presenza di nutrie, se deve essere trovata, non può che essere la sterilizzazione del maschio di ciascuna colonia che, reimmesso nella stessa, provvederà a tenere lontano ogni altro maschio, senza che quindi possa esserci prole. Per quanto riguarda l'annosa questione della vulnerabilità del suolo, dei canale e delle alberature causata, si dice, dalle nutrie, vorremmo ricordare un precedente: per l'alluvione del 2010 nel vicentino l'assessore alla caccia incolpò le nutrie per aver indebolito gli argini e gli animali furono vittime di una vera e propria mattanza. Tuttavia, nel 2012 il procuratore di Verona a seguito di un'indagine nata dall'esposto del Coordinamento protezionista, stabilì che le erano innocenti e le assolse. Senza contare che, comunque, mantenendo le piante lungo i fossi ed eventualmente ponendo le specifiche reti, si potrebbe limitare o impedire lo scavo da parte di questi animali.
UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) (www.unacremona.it)

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La Provincia, giovedì 25 luglio 2013
Possibile sterilizzare le nutrie. A Buccinasco già lo fanno
Caro direttore, siamo stupiti della sua convinzione sulla impossibilità di procedere in modo civile al contenimento procreativo della specie nutria mediante la sterilizzazione del maschio presente nelle varie colonie presenti sul territorio. Persone competenti e sindaci intelligenti e sensibili hanno iniziato ad applicare questa semplice procedura ottenendo un ottimo risultato. Nel comune di Buccinasco stanno procedendo in questo modo e la informiamo che altri sindaci stanno per applicare questa procedura stanchi di avere uomini armati circolanti sul territorio e cadaveri di hnutrie da interrare.
Francarita Catelani (presidente Una Cremona onlus)

La Provincia, sabato 3 agosto 2013
Caro direttore, sono contenta di aver ottenuto dotti interventi dopo la mia piccola lettera in favore della risoluzione (parziale come sempre) della presenza di nutrie attraverso la sterilizzazione del maschio delle varie colonie presenti sul territorio. Al signor Goffredo Salvi assicuro che tutti sanno che il maschio della nutria di riconosce perfettamente chiamandolo per nome e mettendogli il sale sulla coda! Al signor Masseroni Gianpiero faccio notare come da anni la nutria venga cacciata sia catturandola con gabbie che sparandole direttamente, giorno e notte, senza aver mai ottenuto nulla se non un gran perdita di denaro pubblico. La Provincia di Cremona, settore caccia e pesca, in una lettera pubblica sul quotidiano locale afferma che la caccia alle nutrie è iniziata nel 1998 e che nel corso del 2007, utilizzando 1.500 operatori, sono state abbattute 40.000 nutrie. A Spineda la Fondazione Cariplo ha stanziato 90.000 euro per l'abbattimento delle nutrie - notizia pubblicata sul quotidiano locale il 2 agosto 2007. Il quotidiano locale nel giugno 2008 pubblica la notizia che la Regione Lombardia ha messo a disposizione mezzo milione di euro per la caccia violenta alle nutrie. Sempre dal quotidiano locale del 24-7-13 apprendiamo che la Regione Lombardia ha stanziato 150.000 euro sempre per l'abbattimento nutrie. (...) dopo 15 anni di abbattimenti e avendo in circolazione centinaia uomini armati fuori stagione e non avendo constatato diminuzione di presenza sarebbe ora di cambiare registro.
Francarita Catelani (presidente della Associazione Una Cremona Onlus)

La Provincia, lunedì 5 agosto 2013

Gentile direttore, la ringraziamo per aver pubblicato (anche se tagliata) la nostra lettera e per il benevolo commento con quale ha chiosato l'argomento. Tuttavia ci pare doveroso far rimarcare come abbia dimenticato di specificare che la nutria non è animale cacciabile e come la colpa di tutto quanto è avvenuto sia da scaricare su quanti hanno importato questi animali per farne pellicce per poi liberarle quanto si sono accorti che l'impresa non era economicamente soddisfacente e su coloro che non si sono accorti che nel loro Pese vi erano allevamenti di tali animali, allevamenti che sono scomparsi nel nulla.
Francarita Catelani (presidente di Una Cremona Onlus


La Provincia, mercoledì 4 settembre 2013
Critiche ad Aironi e Wwf per il sostegno alla festa di domenica. Ma 'Vita in Campagna' li difende
Acquario del Po sotto attacco
Gli animalisti Una: pesci prigionieri | Gli organizzatori: polemica assurda
MOTTA BALUFFI - E' scoppiata una polemica sulla giornata intitolata 'Sotto il segno dell'Acquario del Po' prevista per domenica prossima dalle 10 alle 19 nella struttura comunale di Motta Baluffi. Una giornata di raccolta fondi per sostenere le spese dell'Acquario Cascina Ronchetto, a cura del Comune di Motta Baluffi, dell'associazione WWF, degli Aironi del Po-Legambiente e della Pro loco 'I Corvi' di Solarolo Monasterolo. L'Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) ha infatti inviato agli Aironi del Po e al WWF Cremona una lettera con toni critici. "Siamo rimasti non poco stupiti e dispiaciuti dalla vostra partecipazione alla giornata di domenica 8 settembre per la raccolta fondi per l'acquario del Po (struttura in cui, pur in presenza di tutte le cautele e le tutele, gli animali vivono comunque prigionieri); non solo, ma nel programma c'è anche l'osservazione al microscopio di insetti (morti? uccisi apposta? ci viene spontaneo chiederci) e per pranzo... torta fritta con spalla cotta!" (ossia con un pezzo di animale ucciso e cucinato, senza alcuna alternativa vegetariana o vegana, tra l'altro!). Ci sembra che tutto ciò vada poco d'accordo con il rispetto di tutte le forme di vita, che dovrebbe essere una preoccupazione anche di chi ha come 'missione' salvare l'ambiente, in quanto anche pesci, insetti e anche maiali lo popolano e ne fanno parte integrante!". Sulla questione interviene in difesa dell'Acquario del Po Paolo Panni dell'associazione Vita in Campagna, che lavora ins tretto raccorto con gli Aironi del Po: "Una polemica assurda. Evidentemente i componenti dell'UNA non sanno cos'è la catena alimentare, che è quanto di più naturale esista. Si sa che gli animali mangiano gli animali. E tutto questo è anche per il contenimento della popolazione". Panni contesta anche i rilievi sull'osservazione degli insetti: "La ricerca sugli insetti è importante e non ci trovo assolutamente nulla di strano. Aggiungo che se mi capita di dover uccidere una mosca o una zanzara che mi infastidiscono, io lo faccio. Sarò un assassino?". Il programma della giornata contempla varie iniziative: visita guidata, laboratorio didattico, pranzo con torta fritta, spalla cotta, dolce, lambrusco e acqua, escursioni in barca e a piedi con la guida di esperti naturalisti, fotografie di Simone Cigala e Gianluca Caminetti, disegni di Elisa Aporti. Info e prenotazioni 348 5634093" (d.b.)

La Provincia, venerdì 6 settembre 2013
Motta Baluffi. Aironi e WWf replicano all'UNA e difendono l'acquario
'Centro utile all'ambiente'
MOTTA BALUFFI - Dopo le critiche mosse dall'associazione UNA Cremona a WWF Cremona e Legambiente-Aironi del Po, per la loro partecipazione alla giornata 'Sotto il segno dell'acquario del Po' di domenica 8 settembre a Motta Baluffi (di cui abbiamo riferito mercoledì), arriva la replica dei due sodalizi ambientalisti chiamati in causa. "L'acquario del Po - esordiscono - è una struttura di sicura importanza a livello didattico, i suoi visitatori sono circa tremila all'anno, costituiti principalmente da famiglie con bambini e da scolaresche". "Lo scopo principale dell'acquario - continuano - è quello di far conoscere i pesci di acqua dolce, di promuovere il rispetto e la tutela di questi animali e del loro ambiente, di conservare la biodiversità, visto che molte di queste specie sono purtroppo ormai del tutto estinte nei nostri corsi d'acqua: riteniamo che la 'prigionia' di alcune decine di pesci sia largamente compensata dai benefici ottenuti, in termini di sensibilizzazione e conoscenza delle problematiche ambientali. Per quanto riguarda la distribuzione della spalla cotta durante il pranzo, precisiamo che le nostre associazioni, anche a livello nazione, promuovono stili di alimentazione sostenibili e a basso impatto ambientale, e soprattutto locali e a filiera corta, ma non impongono regimi alimentare vegani o vegetariani". Infine, concludono Aironi del Po e WWF Cremona, "gli insetti da osservare al microscopio non sono stati uccisi a tal fine, ma vengono raccolti rigorosamente già morti: da diversi anni i nostri volontari e simpatizzanti sono al corrente della necessità di ripristinare la riserva di insetti utilizzabili a scopo didattico per cui, quando ne trovano esemplari morti, li mettono da parte per il laboratorio didattico dell'acquario". La festa prevede dalle 10 alle 12 una visita guidata con laboratorio didattico, alle 12.30 momento conviviale, dalle 14 alle 17 escursioni in barca e a piedi con esperti naturalisti. Non mancheranno foto e disegni sulla natura. (d.b.)


La Provincia, sabato 7 settembre 2013
Al sindaco di Castelverde: la nutria non è cacciabile
Egregio direttore,
abbiamo letto l'articolo pubblicato giovedì 5 settembre a proposito della (ennesima) ordinanza di abbattimento delle nutrie avanzata da un Comune del nostro territorio e, soltre a ribadire - se ancora ce ne fosse bisogno - che non è con l'abbattimento che si risolve il 'problema' (se così lo si vuol vedere) della presenza di questi animali, ma attraverso la sterilizzazione dei maschi delle colonie e il loro reinserimento nella colonia di appartenenza e anche lasciando vivere predatori naturali di questi animali, come le volpi che invece sono anch'esse vittime dei cacciatori. Vorremmo inoltre ricordare al sindaco di Castelverde che non deve aspettarsi nulla dalla stagione venatoria perché la legge nazione 157 del 1992 non contempla la nutria tra le specie cacciabili. Non possiamo che augurarci che, oltre a nuove vittorie al Tar (che spesso rimangono però sulla carta, perché l'ostacolo viene aggirato emettendo nuove ordinanze diverse nella forma ma non nella sostanza), venga anche il tempo di amminsitratori che sappiano promuovere la coesistenza tra tutte le specie viventi sulla terra.
Associazione UNA Cremona (www.unacremona.it)


La Provincia, domenica 13 ottobre 2013
Protesta. Sit-in animalista al McDonald's
Sit-in animalista, nel pomeriggio di ieri, davanti al McDonald's-McDrive che si trova in via Mantova, alle porte di Cremona. A partire dalle 17 un gruppo di manifestanti ha sostato in maniera pacifica davanti al ristorante con lo scopo specifico di diffondere, tramire cartelli appesi al collo, messaggi all'insegna dell'opposizione alla macellazione e al consumo di carne. Una volta giunta la segnalazione alla centrale operativa della questura, sul posto sono arrivati gli agenti della squadra volante e i loro colleghi della Digos. Quando è stato palese che l'iniziativa era del tutto pacifica, davanti al McDonald's sono rimasti soltanto gli uomini della Digos: gli agenti guidati dal commissario Valerio Manara.
Nota: sit-in organizzato da noi di UNA Cremona, informando per tempo le autorità.