UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


18 marzo 2009

La Provincia
mercoledì 18 marzo 2009
Canile, sequestro convalidato
Decreto del gip Forleo: 'Cani uccisi anche dai volontari’


di Francesca Morandi
Ha esaminato gli atti dell'indagine sul Rifugio del cane e si è convinta che nel canile comunale le presunte uccisioni degli animali avvenissero anche per mano di due volontarie. Il gip Clementina Forleo lo ha evidenziato nel decreto, con cui ha convalidato il sequestro preventivo della struttura, eseguito, su ordine della Procura, dai carabinieri del Nas il 3 marzo scorso. Nel provvedimento, il gip Forleo fa i nomi delle volontarie, ma è competenza della procura valutare se allargare la rosa degli inquisiti nell'indagine già aperta a carico di Maurizio Guerrini e Chetti Nin, presidente (poi dimessosi) e vice dell'Associazione zoofili cremonesi, che attraverso una convenzione decennale col Comune, gestiva il Rifugio. L'ipotesi di accusa è di uccisione irregolare e «sistematica» di animali ed esercizio arbitrario della professione veterinaria, dal 2006. La terza indagata è la veterinaria dell'Asl, Michela Butturini, per omesso controllo. Nata la scorsa estate dall'esposto di Rosetta Facciolo, presidente a Cremona della Lega Nazionale per la difesa del cane, l'indagine è culminata nel sequestro al canile da parte dei Nas di 32 carcasse (30 di cani e due di gatti) messe in sacchi neri nella cella frigorifera. Solo in cinque casi c'erano gli incartamenti che la legge richiede in caso di soppressione. Sotto sequestro anche confezioni di Pentotal e Sodium e di Tanax (medicinali usati per assopire e uccidere gli animali) «in quantità consistente». Per l'accusa, attraverso le convenzioni con altre città, l'Associazione guidata da Guerrini e Nin avrebbe ospitato cani in una struttura già gravata di animali. Da qui le presunte soppressioni per liberare gli spazi. «La documentazione in nostro possesso attesta che nel 2006, in imprese diverse, sono stati smaltiti 7300 chili di carne animale proveniente da Cremona», hanno detto gli inquirenti. Una cifra che è apparsa anomala. Così come i 535mila euro depositati sul conto corrente, anch'esso sequestrato, dell'Associazione zoofili cremonesi, una onlus.

LA VICENDA
IL SEQUESTRO

Martedì 3 marzo i carabinieri del Nas sequestrano il Rifugio di via Casello: all'interno trovano le carcasse di 30 cani e 2 gatti
GLI INDAGATI
Maurizio Guerrini e Ketty Nin, presidente e vicepresidente dell'associazione Zoofili Cremonesi che gestisce il rifugio sono indagati per 'uccisione e maltrattamenti di animali' e per 'esercizio abusivo della professione sanitaria'. La veterinaria dell'AsI Michela Butturini, referente del canile, è inquisita per 'omesso controllo'.
L'INCHIESTA
I carabinieri, coordinati dalla procura, stanno indagando sia sul filone relativo alle presunte soppressioni di animali sia sui conti del canile: è sotto sequestro un deposito bancario di 535milaeuro

DOPO LA BAGARRE IN CONSIGLIO
E Rotelli accusa «È mancata la difesa delle istituzioni»: così il giorno dopo la bagarre sul canile il presidente del consiglio comunale, Pierluigi Rotelli, commenta l'atteggiamento dei consiglieri, in particolare dell'opposizione. «Mi sarei aspettato da chi cavalca questa battaglia e questa protesta, una condanna per il comportamento di quel pubblico che ha ingiuriato contro l'assessore e il sindaco. Ricordo che quando vennero gli autonomi e offesero un consigliere della minoranza, fummo noi i primi a difenderlo». L'altro ieri «è mancata la difesa alle istituzioni. Non ho fatto allontanare gli animalisti perché ritengo sia opportuno che il pubblico partecipi alle sedute, ma ci si deve anche attenere alle regole». Sul caso canile, altro consiglio il prossimo 30 marzo, dove verrà discusso l'ordine del giorno urgente di Matteo Lodi (Verdi), Giacomo Zaffanella (Lega) e Carloalberto Ghidotti (Forza Italia).

RIPERCUSSIONI
E la Bassa Piacentina disdice le convenzioni
Forestale nei Comuni

II 'caso Cremona' ha ripercussioni anche nel Piacentino, dove sono sei i Comuni che si affidavano al Rifugio finito sotto inchiesta: Castelvetro, Monticelli, Caorso, Villanova, Lugagnano e Morfasso. Gli uffici delle sei amministrazioni comunali sono stati visitati dagli investigatori della Forestale di Piacenza, che hanno raccolto documentazione relativa alle convenzioni per accertarne eventuali irregolarità. «Non appena saputo dell'indagine sul canile di Cremona — spiega Giuseppe Maffini, sindaco di Villanova — abbiamo disdetto la convenzione. Ora ci rivolgeremo a Fiorenzuola». A Castelvetro, la convenzione che costava quattromila euro all'anno è scaduta il 31 dicembre del 2008: si pensavamo di rinnovarla ma poi c'è stato un ripensamento e anche il paese appena oltre il Po pensa di rivolgersi ora a Fiorenzuola. Situazione analoga a Monticelli, dove l'amministrazione pagava circa duemila e 500 euro: anche in questo caso, intesa scaduta nel 2008 e amministrazione impegnata a trovare un'altra soluzione. Caorso si affida al Rifugio dal 2000, pagando una quota annua passata da 4.700 a seimila euro all’anno: il sindaco Callori, che per ora mantiene il legame, ha comunque chiesto all'assessore Katia Tarasconi di Piacenza la disponilità del canile cittadino. (m.c.)



MERCOLEDÌ 18 MARZO 2009
La Cronaca di Cremona
INCHIESTA CANILE

Il gip Forleo: "Responsabilità anche di alcuni volontari"
Il magistrato ha convalidato il sequestro del canile
"Ottimo il lavoro svolto dai carabinieri del Nas"


Potrebbero esserci presto nuovi sviluppi sull’inchiesta della magistratura sul canile comunale di Cremona: il gip Clementina Forleo, che ha convalidato il sequestro della struttura, durante la lettura degli atti dei carabinieri del Nas, ha ravvisato altre responsabilità in ordine all’uccisione degli animali. Si tratta di alcuni volontari, in particolare due donne, che non solo sarebbero state a conoscenza di quanto avveniva all’interno del canile, ma che avrebbero materialmente ammazzato gli animali. Questi profili di responsabilità, la Forleo, che ha definito “molto ben fatta” l’indagine sviluppata dal Nas di Cremona, li ha evidenziati al pm Cinzia Piccioni, titolare dell’inchiesta, che ora dovrà valutare la responsabilità o meno nella vicenda di questi volontari. Per ora, comunque, restano tre le persone indagate per i reati di uccisone di animali, esercizio abusivo delle professione medica e omesso controllo nell’inchiesta condotta dalla Procura della repubblica: sono i due ex responsabili dell’associazione Zoofili Cremonesi, Maurizio Guerrini, e Chetti Nin, e la veterinaria dell’Asl Michela Butturini (che nel frattempo si è autosospesa dall’incarico al canile), che avrebbe avuto il compito di vigilare sulla salute e sul benessere degli animali. Guerrini e la Nin sono difesi dagli avvocati Marco Soldi, di Cremona, e da Ennio Buffoli, del foro di Brescia, sostituto della collega di Cremona Maria Laura Quaini, che ha recentemente rinunciato all’incarico. Le indagini della magistratura sono ancora in corso e mirano ad accertare i rapporti con altri canili della regione Lombardia e anche con quelli di altre regioni d’Italia. Importanti saranno anche i risultati dell’autopsia sulle 32 carcasse di cani, tra le quali 2 di gatti, trovate dagli uomini del Nas all’interno del canile. Ad eccezione di 5 di questi 32 animali, tutti ritrovati nelle celle frigorifere, per gli altri non c’è certezza sul motivo della morte. Sempre nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati scatoloni di carte, documenti e anche un centinaio di confezioni di medicinali, tra cui il Tanax, utilizzato per l’eutanasia di animali ormai in fin di vita che, secondo l’accusa, sarebbe stato utilizzato su animali perfettamente sani. La Procura ha confermato anche il sequestro del conto corrente del canile, con un saldo ritenuto dagli investigatori “molto alto per un’associazione senza fini di lucro”. Bloccati, quindi, i 535.000 euro depositati in una banca della città. La Procura di Cremona è ancora al lavoro per cercare di ricostruire nei minimi particolari quanto accaduto, anche se ormai il quadro è piuttosto preciso: in sostanza nel canile di Cremona si sarebbero verificati abbattimenti di animali non necessari, o comunque al di fuori delle prescrizioni di legge. Così facendo, in una struttura gravata da un eccessivo numero di cani e gatti, si sarebbe liberato spazio per poter accogliere altri animali, incassando il massimo stabilito dalle convenzioni. L’associazione Zoofili Cremonesi, ora presieduta da Federica Aroldi, è legata al Comune per via di una convenzione decennale e svolge questo servizio per conto dell’Asl di Cremona. Tra l’Asl e l’amministrazione municipale c’è poi un’altra convenzione triennale che regola il rapporto. L’associazione Zoofili riceve circa 20mila euro l’anno per lo smaltimento delle carcasse. L’inchiesta è partita lo scorso anno grazie ad una denuncia per maltrattamenti e uccisioni di animali all’interno del canile. Secondo l’accusa, si sarebbero smaltite anche carcasse di animali provenienti da Parma, Napoli, Roma e Urbino. Tutta la vicenda del canile ha preso avvio da un esposto del giugno del 2007 presentato dalla Lega nazionale per la difesa del cane dopo la morte di un cane abbandonato, entrato al canile in ottime condizioni di salute ed uscito nel giro di poco tempo in un sacco nero. Questi strani e continui decessi, che non avrebbero destato sospetti nell’Asl, ne hanno invece creati nei volontari della Lega. I documenti prodotti testimoniano un orrore reso ancora più evidente dalla fredda, burocratica, elencazione dei kg di carcasse di cani smaltiti (7 mila e 300 kg nel solo 2006), quasi che la struttura fosse un centro di smaltimento e non di ricovero. Infatti non si comprende perchè da Parma, Napoli, Roma e Urbino i cani dovessero essere smaltiti a Cremona. L’indagine, definita dagli inquirenti molto grossa e delicata, è solo agli inizi.
Sara Pizzorni

DALLA LAV
"Ci dissociamo dagli altri gruppi animalisti"
Dopo il consiglio comunale infuocato durante il quale diverse associazioni e gruppi animalisti hanno pesantemente criticato l'operato del sindaco e della sua amministrazione sulla vicenda canile, ieri la Lav si è ufficialmente dissociata da quelle affermazioni: “Dato che questa Associazione ha ricevuto formale invito a partecipare al consiglio comunale, e considerato che durante la serata i soggetti presenti, facente parte di altre Associazioni, hanno espresso opinioni in merito ai fatti di cronaca, si comunica che la LAV Onlus di Cremona si dissocia da qualsiasi affermazione rivolta alla Vs Amministrazione, ai loro componenti ed al loro operato. Si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti".


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