UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


19 marzo 2009

La Provincia
giovedì 19 marzo 2009


Il rifugio sequestrato
Il sindaco ha depositato ieri la sua denuncia nei confronti della Lega per la Difesa del Cane
Solidarietà dal resto della giunta e della Lav

'Offeso dal volantino'
La querela di Corada


di Mauro Cabrini
Sentendosi «ingiustamente offeso e palesemente diffamato» dal volantino distribuito nel corso del consiglio comunale dedicato lo scorso lunedì al 'caso canile', il sindaco Gian Carlo Corada ha querelato ieri l'associazione che quel foglio ha prima scritto e poi diramato, ossia la 'Lega per la Difesa del Cane', il gruppo animalista che con il suo esposto ha di fatto innescato l'inchiesta di Nas e Procura poi sfociata nel sequestro del Rifugio. «Io non ho mai denunciato nessuno — argomenta il primo cittadino — ma questa volta mi è parso si fosse davvero oltrepassato il limite: non potevo fare altrimenti. Non avevo scelta a fronte di un documento dove, a partire dal titolo — 'Omessa vigilanza o aperta complicità' — si adombrano responsabilità che, come ha per altro sottolineato anche la magistratura inquirente, non ho io e non ha la mia amministrazione; dove si lasciano intuire presunte e inesistenti condizioni di smaccato favore nella convenzione da noi stipulata con l'Associazione Zoofili Cremonesi e dove, infine, si utilizzano espressioni gravi, e grevi, come 'associazione criminale'». E così, dopo un confronto mattutino con il legale del Comune Edoardo Boccalini e il direttore generale Vincenzo Filippini, incassata anche la solidarietà del resto della giunta, Corada ha depositato la sua denuncia a metà pomeriggio al comando della polizia locale. «Voglio precisare — puntualizza il politico — che l'ho presentata non come sindaco ma a titolo personale: il fatto di essere il primo cittadino di una città non mi toglie i diritti che hanno tutte le persone 'normali' e, dunque, nemmeno quello di non essere insultato. Il problema è proprio il livello eccessivo e inaccettabile di quell'invettiva: avrei preteso non dico correttezza assoluta ma, almeno, minimale. E mi pare non ci sia stata. Così come non l'hanno avuta, ma nei confronti della comunità intera, quelli che hanno dipinto Cremona come la città del Tanax, della tortura e del terrore: anche nei loro confronti stiamo pensando ad una iniziativa legale». Intanto, al fianco di Corada in particolare e dell'amministrazione in generale, si è schierata anche la Lega Anti Vivisezione di Cremona. E lo ha fatto con una lettera, firmata dalla responsabile Francesca Mozzanica, inviata allo stesso sindaco e al presidente della Provincia Giuseppe Torchio. 'La LAV Onlus di Cremona — sta scritto nella missiva compilata lo scorso 13 marzo e arrivata sia a palazzo comunale che in corso Vittorio Emanuele nelle ultime ore — si dissocia da qualsiasi affermazione rivolta alla vostra amministrazione, ai loro componenti ed al loro operato'. Sul fronte delle indagini, dopo che il giudice per le indagini preliminari Clementina Forleo ha convalidato il sequestro preventivo della struttura di via del Casello, non si registrano sviluppi particolari. Restano indagati per 'uccisione e maltrattamento di animali' e per 'esercizio abusivo della professione sanitaria il presidente e il vicepresidente dimissionari dell'Associazione Zoofili Cremonesi, Maurizio Guerrini e Chetty Nin; e rimane inquisita, con ipotesi di reato di 'omesso controllo', la veterinaria dell'Asl referente del presidio Michela Butturini.

LA VICENDA
IL SEQUESTRO

Martedì 3 marzo i carabinieri del Nas sequestrano il Rifugio di via Casello: all'interno trovano le carcasse di 30 cani e 2 gatti
GLI INDAGATI
Maurizio Guerrini e Ketty Nin, presidente e vicepresidente dell'associazione Zoofili Cremonesi che gestisce il rifugio sono indagati per 'uccisione e maltrattamenti di animali' e per 'esercizio abusivo della professione sanitaria'. La veterinaria dell'Asl Michela Butturini, referente del canile, è inquisita per 'omesso controllo'.
L'INCHIESTA
I carabinieri, coordinati dalla procura, stanno indagando sia sul filone relativo alle presunte soppressioni di animali sia sui conti del canile: è sotto sequestro un deposito bancario di 535mila euro


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