UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


21 marzo 2009

La Cronaca di Cremona
sabato 21 marzo 2009

INCHIESTA CANILE
Il gip Forleo: "Gli animali uccisi a scopo di lucro"

Nel testo della convalida del sequestro della struttura di via Casello un quadro indiziario "grave e allarmante".
Gli indagati e alcuni volontari abbattevano cani, gatti e cuccioli senza alcuna necessità.
"Molto compromesso il ruolo della veterinaria Butturini".

Un “quadro indiziario grave ed allarmante": lo rileva, nell’ordinanza di convalida del sequestro del canile di Cremona, il gip Clementina Forleo, che, durante la lettura della relazione dei carabinieri del Nas, redatta il 4 febbraio scorso, ha ravvisato altre responsabilità in ordine all’uccisione degli animali. Si tratta di alcuni volontari, in particolare di due donne, che non solo sarebbero state a conoscenza di quanto avveniva all’interno del canile, ma che avrebbero materialmente ammazzato gli ospiti. “Nel futuro corso delle indagini – si legge – dovrà essere fatta chiarezza sul ruolo assunto nella vicenda sia da alcuni dipendenti, sia dagli organi competenti per i controlli, ed in particolare il ruolo assunto dall'altra indagata, Michela Butturini, il quale risulta altamente compromesso". Mentre la veterinaria è indagata per omesso controllo, ai due ex responsabili dell’associazione Zoofili Cremonesi Maurizio Guerrini e Chetti Nin, rispettivamente ex presidente e vice presidente, è contestata la soppressione, senza necessità, di numerosi esemplari di cani ospitati presso il canile comunale, e di aver esercitato abusivamente la professione veterinaria per aver ucciso gli animali mediante l’iniezione di farmaci, quali il Tanax e il Pentotal Sodium. Nell’ordinanza, la Forleo scrive: “in seguito ad una serie di denunce circa le sparizioni di cani nel canile gestito dai due indagati, nonché a seguito di dichiarazioni rese agli inquirenti da dipendenti ed ex dipendenti, secondo i quali sistematicamente molti cani, persino cuccioli (quelli sprovvisti di microchip), anche nell’imminenza del loro ricovero, venivano soppressi, soprattutto dalla Nin, con delle iniezioni che spesso provocavano all’animale sofferenze atroci, sono state effettuate perquisizioni all’interno della strutture e nell’abitazione della Nin”. Durante l’ispezione degli uomini del Nas è stato trovato “un considerevole quantitativo di farmaci veterinari, Tanax e Pentotal Sodium, contrassegnati da effetto letale, e nella cella frigorifera trentadue carcasse di animali, di cui due presumibilmente appartenenti a gatti, e trenta a cani. Tali soppressioni non erano dovute a malattia, come affermato dai dipendenti ed ex dipendenti del canile, ragioni, che, peraltro, qualora sussistenti, avrebbero dovuto necessitare dell’intervento di personale veterinario. Le soppressioni, inoltre, non risultavano annotare sugli appositi registri Asl, dal momento che per l’anno 2009 risultavano in essi annotati solo 18 decessi". La Forleo va oltre, e parla di una “palese gravità dei fatti evidentemente legati a fini di lucro. Dati gli ingenti sovvenzionamenti pubblici, le donazioni provate di cui la struttura godeva e i costi che il mantenimento degli animali ricoverati comportava, si è ritenuto di dover immediatamente sottrarre agli indagati la libera disponibilità del bene sequestrato, dal momento che tale disponibilità poteva e può tuttora consentire di aggravare, o anche solo protrarre, le conseguenze di questi reati”. E nella serata di ieri i carabinieri hanno apposto i sigilli sulla struttura di via Casello.
Sara Pizzorni


La Provincia
sabato 21 marzo 2009
Il canile sotto sequestro. L’avvocato Tolomini: «Sbloccare in parte il conto corrente per pagare i quattro dipendenti»
'Agiremo con trasparenza e rigore'
Federica Aroldi, neo presidente dell'Associazione Zoofili


di Francesca Morandi

«Vogliamo lanciare un messaggio rassicurante. Da parte nostra c'è tutta la volontà di continuare, nella massima trasparenza e con rigore, la gestione del canile. Il disagio è notevole, anche perché il conto corrente è stato sequestrato e i quattro dipendenti comunali non sono pagati da febbraio. Ma l’auspicio è di ritornare ad un'ordinaria amministrazione con serenità. Il canile che ospita dai 300 ai 320 animali deve andare avanti e l'entusiasmo c'è». Volontaria dal 1997, «assente nella struttura da tre anni per motivi familiari», dal 15 marzo scorso Federica Aroldi è la neo presidente dell'Associazione zoofili cremonesi, dopo le dimissioni, il 4 marzo, del presidente Maurizio Guerrini, e il giorno successivo della vicepresidente Chetti Nin, entrambi indagati per uccisione di animali ed esercizio abusivo della professione veterinaria (articolo pubblicato sotto, ndr). Sulla «trasparenza» e sul «rigore» insistono la presidente Aroldi e l'avvocato Michele Tolomini, legale dell'Associazione zoofili. L'uno e l'altro non entrano nel merito dell'inchiesta («Se qualcuno ha sbagliato, lo dirà la magistratura») e «pur nel rispetto delle esigenze dettate dall'indagine in corso», evidenziano i disagi causati dal sequestro del conto corrente, sul quale l'Associazione onlus, cioè senza scopo di lucro, aveva accumulato 535mila euro. «Ho già parlato in via informale con il pubblico ministero Cinzia Piccioni, perché si trovi il modo di sbloccare almeno una parte del denaro e l'autorità si è dimostrata disponibile — osserva l'avvocato Tolomini —. Bisogna pagare i dipendenti comunali e il canile sta in piedi grazie a loro. Ritengo che in pochi giorni questo aspetto sarà risolto. Ci sono poi tutte le spese collegate alla gestione dei cani». In proposito, dopo l'appello lanciato due giorni fa dal sindaco Gian Carlo Corada — «Al canile manca il cibo» — «oggi (ieri, ndr) si è ricominciato alla grande», spiega la presidente Aroldi. Davanti al canile sono tornate le scatolette e il pane. Scongiurato così il timore che il clamore dell'indagine avesse spezzato la catena della solidarietà, presidente e avvocato ribadiscono che «l'Associazione zoofili agirà con la massima trasparenza. C'è una massima collaborazione con il Comune. Ogni settimana ci incontriamo con Tania Secchi e Cinzia Vuoto (nominate custodi giudiziali, ndr), e con il veterinario dell'Asl. Si fa il punto delle attività compiute in settimana. Tutto ciò che avviene all'interno del canile è registrato in nome della trasparenza e del rigore».

L'indagine. L'ordinanza di convalida del sequestro del canile. 'Attività legata a fini di lucro '
Il gip Forleo: «Quadro grave e allarmante»
«Quadro indiziario grave e allarmante»; «...palese gravita dei fatti evidentemente legati a fini di lucro». Sono contenuti in una ordinanza di tre pagine i motivi che hanno determinato il gip Clementina Forleo a convalidare il sequestro preventivo del canile comunale nell'indagine che il pm Cinzia Piccioni ha aperto a carico di Maurizio Guerrini e Chetti Nin, ai quali vengono contestati due reati. Li ricorda, in premessa, il gip Forleo. Presidente e vice dell'Associazione zoofili cremonesi «in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso in tempi diversi, sopprimevano, senza necessità, numerosi esemplari di cani ospitati presso il Rifugio del cane» e «in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, effettuando la soppressione degli animali mediante l'iniezione di farmaci quali Tanax e Pentotal Sodium, esercitavano abusivamente la professione veterinaria». Nell'ordinanza, il gip Forleo ripercorre la vicenda culminata, il 3 marzo scorso, nella perquisizione e nel sequestro del canile dopo «la serie di denunce circa la sparizione di cani» e in seguito «le dichiarazioni rese agli inquirenti da dipendenti ed ex dipendenti i quali, è riportato in una nota a pie pagina, concordemente dichiaravano che sistematicamente molti cani - persino cuccioli - anche nella imminenza del loro ricovero, venivano soppressi dalla Nin con delle iniezioni, le quali spesso provocavano all'animale sofferenze atroci». Ricorda il gip Forleo «l'atto che portava ad appurare quanto denunciato da più soggetti, rinvenendosi nei locali e nelle pertinenze del posto, nonché presso l'abitazione di Nin Chetti, un considerevole quantitativo di farmaci veterinari tipo Tanax e Pentotal Sodium, contrassegnati da effetto letale, nonché all'interno della cella frigo di 32 carcasse di animali, di cui due presumibilmente appartenenti a gatti e trenta appartenenti a cani». Circa le soppressioni, «non si appalesavano e non si appalesano dovute a ragioni di malattia, come affermato dai menzionati dipendenti ed ex dipendenti del canile in questione, ragioni che peraltro, qualora sussistenti, avrebbero dovuto necessitare dell'intervento di personale veterinario». Ancora «le soppressioni non risultavano peraltro annotate sugli appositi registri Asl, dal momento che per l'anno 2009 risultavano in essi annotati solo 18 decessi». Torna, il gip Forleo sulla «palese gravita dei fatti in questione evidentemente legati ai fini di lucro, dati gli ingenti sovvenzionamenti pubblici e di donazioni private di cui la struttura godeva e i costi che il mantenimento degli animali ivi ricoverati comportava». In proposito, nella nota 2, il gip Forleo specifica. «Vedasi, qualora ve ne fosse bisogno, il tenore delle dichiarazioni rese da alcuni dipendenti ed ex dipendenti del canile in questione circa la 'necessità' di sopprimere cuccioli appositamente non microchippati per consentire di ospitare animali adulti, evidentemente provvisti di microchip». Leggendo gli atti dell'inchiesta, il gip Forleo si è convinta che nel corso delle indagini la procura dovrà fare chiarezza su altri aspetti: «Andrà evidentemente lumeggiato il ruolo assunto sia da alcuni dipendenti che risultano coinvolti nella vicenda», sia «il ruolo» della veterinaria Michela Butturini, indagata per omesso controllo. «Un ruolo altamente compromesso in base alla relazione redatta dai carabinieri del Nas», evidenzia il gip Forleo. (f. mo.)


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