Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
5 marzo 2009
LA PROVINCIA DI CREMONA
5 MARZO 2009
Le indagini: i legali di Nin e Guerrini: "dobbiamo esaminare le carte in mano agli inquirenti"
Nas ancora al lavoro: "Trovati riscontri"
Giacomo Guglielmone
Cremona - I carabinieri del Nucleo antisofisticazione (Nas) continuano a raccogliere elementi giudicati importanti. Lavorano di buona lena. Sicuri d'aver imboccato un filone che può portare a qualcosa di concreto.- Abbiamo messo da parte i primi riscontri - spiegano i militari dal comando di via Luigi Voghera - e adesso dobbiamo capire sulla sorte di quanti si deve far luce.- I carabinieri - che hanno requisito tutta la documentazione relativa alla gestione amministrativa del Rifugio del Cane - tengono la bocca cucita sull'identità della terza persona iscritta nel registro degli indigati (oltre al presidente dell'associazione zoofili Cremonesi Maurizio Guerrini e alla vice, Ketty Nin). A questo punto oramai è chiaro, si tratta di una persona estranea al personale in forza al canile. Non parla neanche il sostituto procuratore della Repubblica Cinzia Piccioni, il magistrato che coordina l'indagine innescata da alcui esposti giunti in Procura 8in parte presentati da Rosetta Facciolo). Le ipotesi di reato sono quelle di maltrattamento di animali ed esercizio abusivo della professione veterinaria. Quanto al Procuratore della Repubblica Roberto di Martino, i giornalisti ieri mattina li ha ricevuti ma dell'inchiesta sul canile quasi cade dalle nuove.- Non ne so niente - ha detto il magistrato che ha retto (con successo) l'accusa nei confronti di quella che è stata definita la cellula di terrorirsmi islamici con base a Cremona. Le parole di Martino finiscono bene o male per ridimensionare lo scenario che alcuni hanno delineato nelle ore successive il sequestro del canile scattato l'altro ieri, di buon mattino. Qualcuno è arrivato a parlare della scomparsa di un bel po' di cani, di soppressioni sospette e via discorrendo. Va però detto che, di regola, per ogni soppressione è necessario un incartamento ad hoc, con tanto di firme dei veterinari che hanno seguito il caso. Guerrini si è limitato a dire che per quel che concerne le indagini al momento non intende parlare. Quanto a Ketty Nin, non è stata di poche parole, certo ma qualcosa ieri l'ha detto - Siamo alle prese con le ultime verifiche. Raccogliamo gli elementi che contano. Poi diremo la nostra. Potete stare certi.- In linea con la vice presidente dell'associazione le poche parole pronunciate dagli avvocati Marco Soldi e Maria Laura Quaini, i legali che assistono i due indagati - Attendiamo l'esito delle indagini, che sono in fase delicata. Al momento non abbiamo alcun tipo di dichiarazioni da gare - ha detto l'avvocato Soldi. Al di là delle questioni legate all'inchiesta - ha detto l'avvocato Quaini - dobbiamo verificare le decisioni del Comune sulla gestione della struttura. Quanto al sequestro e alle ipotesi d'accusa dobbiamo mettere a fuoco ogni cosa. Ricordo che per ora non abbiamo accesso alle carte. Per il sequestro e i suoi effetti c'è sempre la strada del Tribunale del Riesame.-
Rifondazione, Guerrini deciso a dimettersi. Il Partito: non farlo
Gilberto Bazoli
L'inchiesta sul canile comunale messo sotto sequestro dai Nas diventa un caso politico. Maurizio Guerrini, presidente dell'associazione zoofili cremonesi (che gestisce il Rifugio di via Casello) indagato come la vicepresidente Ketty Nin, è deciso a dimettersi dall'incarico di segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Ma il Partito gli chiede di ripensarci. Guerrini che guida l'Associazione da 7 anni è accusato di uccisione e maltrattamento di animali e per esercizio abusivo della professione sanitaria. Convinto movimentista, Guerrini ha seguito ha seguito la linea di Paolo Ferrero restando nel partito e prendendo le distanze dagli scissionisti vedoliani, con i quali ha polemizzato aspramente nei giorni scorsi. Ieri mattina il leader di Rifondazione è stato intercettato vicino al Comune dove a quell'ora si trovava anche Rosetta Facciolo, che ha presentato l'esposto alla base delle indagini condotte dal sostituto procuratore Cinzia Piccioni. Accortosi (non ricambiato) della presenza della sua grande accusatrice, appena uscita dal Municipio, Guerrini ha fatto dietro front. Le voci sulle sue dimissioni hanno cominciato a circolare con insistenza all'inizio del pomeriggio. Guerrini aveva già confidato ad altri politici l'intenzione di lasciare. Poco dopo si è recato dai suoi legali. E' vero che si dimette dalla guida di Rifondazione?- Devo valutare questa possibilità - Con chi? - Anche con i miei legali. E' ciò che sto facendo in questo momento. Ci possiamo risentire tra un'ora?- Da quell'istante i suoi cellulari sono rimasti muti. L'ultima parola arriverà oggi dalla riunione della segreteria provinciale del Prc, un incontro convocato prima che scoppiasse il caso del canile ma che non potrà non essere dedicato al fatto del giorno. Ci sarà anche Claudio Turati, ex segretatio cittadino di Rifondazione: Turati chiederà a Guerrini di ripensarci - L'ho visto stamattina (ieri per chi legge ndr). Mi è parso deciso a dimettersi. Ritengo che debba non farlo, perchè innazitutto le vicende del canile comunale non c'entrano nulla con la politica. Maurizio ha molti impegni, l'avevo consigliato di laciar perdere quello al Rifugio, ma è rimasto e adesso è saltata fuori questa grana. Dopo ci che, ripeto, mi pare che le due cose non abbiano un nesso. E' un po' come quando uno viene multato per eccesso di velocità: ha sbagliato ma tutto finisce lì. Le imputazioni non mi sembrano tali da mettere in dubbio la credibilità di Guerrini, della sua persona. Se non usciranno altre novità, per quanto mi riguarda, nel caso Guerrini presenti le dimissioni proporrò di respingerle.- Fa quadrato intorno al leader di Rifondazione anche il segretario cittadino Maurizio Frittoli - sono appena tornato da Brescia, ho cercato Guerrini ma non sono riuscito a parlargli - ha detto Frittoli all'ora di cena - Conosco Maurizio e so che la vicenda sul canile comunale si risolverà in niente. Non pesno che sussistano i presupposti per un collegamento tra quanto accaduto e il Prc. Sono anch'io orientato a proporre di respingere, se le presemnterà, le dimissioni di Guerrini. Sentirò da lui domani (oggi per chi leggendr) come stanno le cose. Non conosco i fatti. poi deciderò.- C'è anche il problema dell'Azienda speciale Cremona solidale, l'ex Soldi nel cui consiglio d'amministrazione Guerrini siede. Il consigliere di via Brescia ha confidato di essere pronto a lasciare anche questo incarico se il sindaco Gian Carlo Corada, che l'ha nomianto all'inizio del suo mandato, glielo chiederà. Lo farà? In Comune si preferisce prendere tempo e aspettare l'esito della segreteria di oggi.
La Polemica: gli animalisti - Dateci la gestione del rifugio.- L'amministrazione:- No -
Cremona - Dalla scalinata del tribunale alle scale del municipio. Ieri mattina Rosetta Facciolo, presidente della sezione di Cremona della Lega per la Difesa del Cane e firmataria dell'esposto che ha fatto esplodere il caso del canile, le ha salite per proporre al Comune, proprietario del Rifugio, di subentrare all'Associazione zoofili cremonesi i cui responsabili sono sotto inchiesta nella gestione della struttura.La risposta è stata negativa. In questo periodo il Comune ha deciso di occuparsi direttamente della struttura. - Ho chiesto di incontrare il sindaco, che però in quel momento era impegnato - dice la grande accusatrice - Ho parlato con i suoi collaboratori.- Un faccia a faccia dai toni accesi. - Mi hanno detto che il comune intende gestire direttamente il Rifugio del cane. Incredibile.- In quello stesso momento la giunta stava discutendo del caso del canile - Ho informato gli assessori - ha detto il sindaco Corada durante la tradizionale conferenza stampa del mercoledì - Anche loro erano sorpresi di quanto accaduto. La Procura mi ha affidato la custodia giudiziale del canile e io ho deciso di delegarla a due nostri dirigenti.- Tania Secchi dell'Economato e Cinzia Vuoto del settore Ecologia. Tornando agli animalisti, Rosetta Facciolo ha lasciato in Comune una lettera firmata dal presidente nazionale della sua associazione Laura Porcari Rossi e anticipata per posta elettronica, in cui propone ufficialmente il passaggio di testimone - Considerato - vi si legge - che la convenzione con l'Associazione zoofili cremonesi sia stata revocata per gravi motivi che hanno portato al sequestro del Rifugio la lega, in attesa della definizione dell'affidamento offre la propria competenza al servizio del comune soprattutto dei cani ricoverati.- Nella lettera si ricorda che la Lega - gestisce in Italia più di 60 canili comunali e di proprietà e svolge attività di pronto intervento in collaborazione con le Asl.- Rosetta Facciolo - appare per questi motivi la persona più qualificata supportata dall'intero staff della lega, per coadiuvare in questo momento l'amministrazione nella gestione del canile.- Ma come si è visto, non sarà così. (gi.baz)
Da entrambi gli schieramenti Una raffica di interrogazioni in Consiglio
Cremona - Il caso canile arriva in Consiglio comunale . Ben tre le interrogazioni presentate. Irene Nicoletta de Bona e Carloalberto Ghidotti, del Pdl, rivolgono alla giunta una serie di domande - Quando e con quali modalità si è arrivato a stipulare con l'Associazione zoofila una convenzione decennale? Che genere di controlli il comune effettuava per verificare la corretta gestione del canile? Come mai la struttura era in grado si ospitare 200 cani, mentre in realtà ce n'erano 450? Il comune era al corrente degli esposti in procura? - Ha presentato un'interrogazione anche Domenico Maschi di An chiedendo di - conoscere la reale situazione del canile, il numero di cani che vengono soppressi ogni anno nella struttura e quanti cani sono stati ospitati, perchè è stata stipulata una convenzione, quale è l'esatta destinazione del contributo.- Si muove anche la maggioranza. In un'altra interrogazione Alessia Manfredini del Pd, ricorda che il comune - ha recentemente realizzato importanti interventi di manutenzione straordinaria della struttura dal costo di 50.000 euro, che hanno riguardato la riorganizzazione delle strutture già presenti attraverso un insieme sistematico di opere, mirate sia al migliorare le caratteristiche igienco-sanitarie. - Quindi le domande - Qual'è l'effettiva condizione del canile e com'è stato gestito fino ad oggi? Quanti cani erano presenti all'atto del sequestro? Quali iniziative si intendono adottare per garantire il servizio e l'operatività della struttura?-
LA CRONACA DI CREMONA
5 MARZO 2009
MALTRATTAMENTI E UCCISIONI SOSPETTE
Canile, l'inchiesta si allarga Anche un veterinario Asl indagato
I Nas hanno sequestrato 30 carcasse di cani all'interno del Rifugio di via Casello, oltre a medicinali e documenti
Indagini anche sulle adozioni. Perquisizioni fuori provincia, in particolare a Urbino da dove nel 2007 sono arrivati 120 animali e ne sono misteriosamente scomparsi 69.
Bibiana Sudati
Cremona - Lo scandalo del canile di Cremona si allarga. Coinvolge nuove persone e supera i confini provinciali, raggiungendo altre città.
Nuova indagata - Dopo il sequestro preventivo effettuato martedì mattina dai carabinieri dei Nas su disposizione della Procura di Cremona e l'iscrizione nel registro degli indagati per maltrattamenti animali e esercizio abusivo della professione sanitaria di Maurizio Guerrini, presidente dell'associazione Zoofili Cremonesi che ha la gestione del canile e di Ketty Nin, responsabile tutto fare della struttura di via Casello, c'è una nuova indagata per il reato di maltrattamento di animali. E' una veterinaria dell'Azienda Sanitaria che avrebbe avuto il compito di vigilare e garantire il benessere dei cani. Invece secondo l'accusa e gli elementi raccolti dagli inquirenti, nel canile di Cremona moltissimi cani - si parla di centinaia - sani e non pericolosi venivano uccisi allo scopo di incassare il denaro che in base alla convenzione decennale firmata tra Comune e l'associazione di Guerrini l'amministrazione versava per ogni animale accolto nella struttura. Una struttura che ha la capienza di 250 cani ma che ha raggiunto cifre impressionanti sfiorando quasi le 500 presenze. Sopprimere gli animali era dunque divenuto non solo un'attività lucrosa, ma una necessità
Da Cremona a Urbino
Ancora di più da quando l'associazione era riuscita a firmare convenzioni simili con altre città, Parma ma soprattutto Urbino: a quanto accertato dai Nas, il "giochetto" era stato messo in atto anche con cani provenienti da queste due città. Come i 120 animali in arrivo dalla città marchigiana divenuti misteriosamente 31 nell'arco di pochissimi giorni. La procura di Cremona sta indagando anche lì e i carabinieri hanno già effettuato perquisizioni acquisendo molti documenti. Il magistrato sta valutando le responsabilità anche degli amministratori e dei funzionari Asl di quella città. Poi c'è il capitolo degli "smaltimenti". I cani uccisi, la cui morte doveva essere certificata dal veterinario responsabile dell' Asl prima della loro rimozione, venivano raccolti da una ditta specializzata. di Castelverde con la quale l'associazione aveva una regolare convenzione. Ma dalle carte in mano al pm Cinzia Piccioni che coordina l'inchiesta, esistevano almeno altre cinque ditte (i cui responsabili ora rischiano) che aiutavano nello smaltimento delle carcasse divenute ormai numerosissime (si parla di 6mila chili in sei mesi) tanto che in parte i cani venivano sotterrati all'interno del rifugio. Martedì mattina i Nas hanno rinvenuto e sequestrato i resti di 30 cani. Oltre a molti documenti e a tante confezioni di medicinali.
La soppressione
Soprattutto il Tanax, un medicinale normalmente utilizzato per l'eutanasia di animali ormai morenti ma che sempre secondo l'indagine di Procura e carabinieri nel canile di Cremona era prescritto e utilizzato in grosse quantità su animali sanissimi. Sulle modalità degli abbattimenti alcuni dei quali avvenuti di notte per evitare occhi indiscreti e sulla "selezione" degli animali da eliminare (non basata secondo l'accusa nè sullo stato di salute nè sulla pericolosità unici casi previsti dalla legge) gli accertamenti sono ancora in corso. Così come sulle adozioni. Un capitolo ancora tutto da scrivere e sul quale si stanno ipotizzando diverse irregolarità e responsabilità-
Custodia al comune, ma la convenzione rimane intatta. Gli animalisti "Non possono essere controllori e controllati"
La disputa ora è a tutto campo. Segnato il primo punto con la magistratura che sembra avere dato ragione alle loro denunce, i membri della Lega per la Difesa del Cane ora combattono per il benessere dei cani sopravvissuti nel canile che secondo il loro giudizio non è ancora tutelata. Tanto meno dalla decisione dell'amministrazione comunale di mantenere in vita la convenzione con l'Associazione Zoofili Cremonesi e di delegare la custodia legale della struttura, che spetta al sindaco, a due dirigenti amministrativi, la dottoressa Cinzia Vuoto e la dottoressa Tania Secchi. - Il comune non può essere allo stesso tempo ente controllato e ente controllore - spiega Rosetta Facciolo, presidente della Lega Nazionale della Difesa del Cane sezione di Cremona e redattrice dell'esposto che nell'estate del 2007 ha fatto partire l'indagine della magistratura. - Vogliamo che anche il comune ne resti fuori "almeno fino a quando non si sarà dimostrata la sua estraneità ai fatti, visto che avrebbe dovuto vigilare. E' sospetto che il Comune abbia fatto una convenzione di 10 anni, quando il limite è di 3. E soprattutto sarebbe opportuno che l'Associazione venisse sospesa temporaneamente fino a quando non sarà accertata la responsabilità di ciascun dipendente o volontari.- Facciolo precisa che non esiste una "querelle" tra associazione, o meglio che non esiste alcuna persecuzione da parte della "sua" associazione nei confronti dei gestori del canile.- - Chiediamo semplicemente che ora si pensi al benessere dei cani. Noi con una lettera ci siamo resi disponibili a collaborare temporaneamente, ma non importa se il rifugio verrà affidato ad un altro ente. Il massimo sarebbe costituire un "pool" di associazioni non a scopo di lucro esperte del settore, in modo che si controllino a vicenda.- La presidente va più a fondo: - Il comune sapeva quello che accadeva là dentro. Sono stata a informare il sindaco e l'assessore Dal Conte, ma non sono stata ascoltata. Ora ci chiediamo come le due dirigenti che sono state nominate vigileranno: verificheranno giornalmente il benessere degli animali? Si recheranno in via Casello personalmente?
LA POLITICA
E Guerrini si dimette da Rifondazione
Il diretto interessato: "Non confermo e non smentisco". In Consiglio raffica di interrogazioni
Tam tam negli ambienti politici: il segretario provinciale di Rifondazione, Maurizio Guerrini si è dimesso. Dalla presidenza dell’Associazione Zoofili cremonesi? Sì, ma anche dalla segreteria di Rifondazione. Mentre la prima notizia non stupisce, è la seconda a dar adito a qualche dubbio: che c'entra la segreteria di un partito con una vicenda che di politico non ha nulla e che è ancora alle sue battute iniziali? Questione di serietà. Va bene, ma sulle dimissioni ‘politiche’ di Guerrini, fino a ieri pomeriggio, quelle che circolavano erano solo voci, indiscrezioni. Interpellato direttamente, lo stesso Guerrini non ha voluto sciogliere i dubbi: “Non confermo nè smentisco. Non ho niente da dire per il momento e non rilascio dichiarazioni".
Sul fronte politico-amministrativo, la vicenda ha invece innescato una raffica di reazioni. Addirittura tre interrogazioni nell'arco di poche ore sullo stesso argomento: la verità sul canile. Non si sono fatte attendere le reazioni della politica locale alla notizia delle indagini a carico dei vertici del canile.
La prima interrogazione è firmata dai consiglieri Nicoletta De Bona e Carlalberto Ghidotti, entrambi del Pdl.
"In considerazione del fatto che sui quotidiani locali sono apparsi articoli inquietanti relativi al Rifugio del cane, della cui struttura il Comune è proprietario; Premesso che sarà la Magistratura a chiarire la vicenda e che non si intende, in alcun modo, entrare nel merito di un eventuale contezioso tra Associazioni animaliste, con la presente interrogazione si chiede:
- quando e con che modalità si è arrivati a stipulare con l’Associazioni zoofilam che gestisce la struttura, una convenzione decennale; - che cosa prevede la Convenzione in essere; - che tipi di controlli il Comune effettuava per verificare la corretta gestione della struttura; - come mai la struttura era in grado di ospitare 200 cani mentre in realtà ve ne erano 450; - era al corrente il Comune degli esposti e denunce presentati in Procura.
La seconda interrogazione è stata depositata dal consigliere del Partito Democratico, Alessia Manfredini.
"Premesso che: gli organi di stampa locale hanno dato ampia notizia del sequestro da parte dei Nas del canile di Cremona; la legge quadro a tutela degli animali di affezione (L. 281/1991) e la legge regionale n16/2006 sul proprio territorio, concedendo la facoltà di affidare la gestione delle medesime strutture ad Associazioni, cooperative sociali etc; il Comune di Cremona è l'ente proprietario della struttura denominata rifugio del cane, sito in Via del Casello, ed ha affidato mediante convenzione la gestione del complesso all’Associazione Zoofili Cremonesi e che tale convenzione, in vigore da gennaio 2006 ha durata fino a dicembre 2015; il Comune di Cremona ha stipulato Convenzione anche con i Comuni della Provincia che hanno affidato la gestione dei cani randagi rinvenuti sul proprio territorio a questo ente; la normativa citata è volta a favorire la corretta convivenza tra uomo e animali ai fini della tutela della salute e del benessere comune, promuove la prevenzione del randagismo la tutela degli animali e condanna ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono; il Comune di Cremona ha recentemente realizzato importanti interventi di manutenzione straordinaria della struttura in oggetto dal costo complessivo pari a 50.000 euro (programma delle opere pubbliche 2006-2008); gli interventi di manutenzione straordinari hanno riguardato la riorganizzazione delle strutture già presenti attraverso un insieme sistemico di opere, mirate sia al migliorarne le caratteristiche igienico-sanitarie che ad ottimizzarne gli spazi a disposizione, adeguando al contempo la struttura stessa alle prescrizioni della vigente normativa a tutela degli animali;
Si interroga il sindaco al fine di conoscere: per quali motivi è stato disposto il sequestro; quale sia l’effettiva condizione del canile e come lo stesso sia stato gestito fino ad oggi; quanti cani erano presenti all’atto del sequestro; quali iniziative d’intendono adottare per garantire il servizio e l’operatività della struttura”.
Terza interrogazione è quella del consigliere di AN Domenico Maschi.
"Preso atto che a mezzo stampa risultano maltrattamenti e morti sospette al canile dì Cremona.
Premesso che il Comune di Cremona ha stipulato una convenzione della durata di dieci anni, per la gestione della struttura, con l’associazione zoofila cremonese.
Preso atto che il comune dà un contributo di 20000 euro ad una azienda che smaltisce le carcasse degli animali morti.
Considerala l’importanza del benessere animale.
Preso atto che il cane resta il migliore amico dell'uomo.
Riconosciuti gli importanti effetti dei cani nella dog therapy e vista l’importanza di questi nella polizia e nell’aiuto delle persone non vedenti.
Si chiede
Di conoscere la reale situazione del canile di Cremona.
Di sapere il numero di cani che vengono soppressi ogni anno nella struttura.
Di conoscere quanti cani sono stati ospitati dalla struttura.
Di sapere il perchè sia stata concessa una convenzione di quella durata con l'associazione.
Di conoscere tutto ciò che il Comune ha fatto in difesa degli animali durante questa amministrazione e di sapere quali progetti sono stati intrapresi per diffondere la cultura del cane e per far avvicinare i cittadini agli animali”
Esplode la rabbia degli animalisti: "Una vergogna"
La notizia del sequestro del canile di Cremona si è sparsa a macchia d'olio, raggiungendo molte associazioni animaliste nazionali che ieri hanno inviato un documento congiunto alla Lega Nazionale per la Difesa del Cane sezione di Cremona. 'No così non va! Le associazioni chiedono urgentemente al sindaco di Cremona di entrare nel canile a seguito del sequestro del canile, venute a conoscenza delle sue intenzioni di inviare come gestori temporanei, due funzionari del comune. Le associazioni tutte chiedono che controllori e controllati non siano gli stessi "assurdo nell'assurdo!". Ecco il segreto di Pulcinella: per anni tutti sapevano e nessuno ha fatto nulla, il comune l'AsI sapevano e facevano orecchie da mercante, le associazioni vi chiedono perché? Il comune e l'AsI devono rispondere ai cittadini che pagano le tasse, perche' i denari pubblici sono stati impiegati in tale maniera. Le associazioni andranno sino in fondo: basta eccidi - basta luridi lucri sulla pelle di poveri animali indifesi. Le associazioni e i volontari tutti chiedono a gran voce a gran voce che detto canile sia d'ora in poi gestito da volontari e associazioni degni di tal nome. Le associazioni, se non saranno rispettati i diritti degli animali scenderanno in piazza e annunciano che si costituiranno parte civile e che denunceranno i colpevoli
si chiede a gran voce che tutte le persone facenti parte dell'associazione zoofila cremonese, anche se non indagate, assurdamente tuttora presenti all'interno della struttura, sebbene sequestrata e certamente a conoscenza dei fatti gravissimi che accadevano all'interno della stessa, vengano immediatamente allontanate dalla gestione degli animali, sino a che la magistratura non abbia accertato le responsabilità di ognuno. Le associazioni chiedono che il sindaco risponda pubblicamente e non si abbia bisogno di chiedere assurdi appuntamenti - rifiutati alle associazioni - perché e emergenza". Da Milano la sede centrale della Lega per il cane ha inoltrato un comunicato stampa nel quale riepiloga la vicenda e chiede collaborazione "Alle celebri tre T per qualche tempo, a Cremona, se ne dovrà aggiungere un'altra: quella del Tanax, il farmaco per l'eutanasia che pare fosse il prodotto più utilizzato nel canile dell'Associazione Zoofila Cremonese presieduta da Maurizio Guerrini e Ketty Nin. L'inchiesta, cui ha dato impulso la Lega Nazionale per la Difesa del Cane con un esposto del giugno 2007, prende spunto dalla vicenda di Galeazzo, un cane che - in seguito ad un abbandono- l'associazione animalista aveva cercato di riprendere dal canile Cremonese, trovando solo un sacco nero e un certificato di morte per torsione dello stomaco. La patologia -non molto frequente - nella struttura lombarda aveva numeri da epidemia. Se qualcuno avesse informazioni sul canile di Cremona che ritiene possano essere utili alle indagini, è pregato di mettersi in contatto con la Lega Nazionale per la Difesa del Cane telefonando al nr. 0226116502 oppure indirizzando una mail a info@lega-delcane.org."
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