Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
25 marzo 2009
La Provincia
mercoledì 25 marzo 2009
Canile, accertamenti su due volontarie
Il Tribunale del Riesame non ha ancora deciso sulla richiesta della difesa di annullare gli atti dell'indagine e il sequestro del canile comunale, compiuto il 3 marzo scorso dai carabinieri del Nas. Intanto prosegue nel massimo riserbo e potrebbe allargarsi ad altre volontarie l'indagine sulle presunte uccisioni sistematiche dei cani, già aperta nei confronti di Maurizio Guerrini e Chetti Nin, gli ex presidente e vice dell'Associazione zoofili cremonesi, accusati in concorso, «di aver soppresso, senza necessità, numerosi esemplari di cani», e di esercizio abusivo della professione veterinaria «per aver soppresso gli animali con iniezioni di Tanax e Pentotal Sodium». La veterinaria dell'Asl, Michela Buttarmi, è invece indagata di omissione di controllo.
Gli inquirenti stanno vagliando la posizione e cercando riscontri nei confronti di due volontarie, che il gip Clementina Forleo ritiene siano coinvolte nella vicenda, come ha evidenziato nell'ordinanza di convalida del sequestro preventivo del canile. Intanto, circa il benessere degli animali, gli inquirenti hanno 'sconfessato' l'appello del sindaco Gian Carlo Corada: «Non arriva più cibo al canile». Al contrario, le dispense «sono colme di scatolette», fanno sapere gli inquirenti, che hanno ordinato ai nuovi responsabili del canile di utilizzarle e di esaurire le scorte in scadenza. Senza contare i 535mila euro trovati sul conto corrente, poi congelato, dell'Associazione zoofili cremonesi, (f.mo.)
La Cronaca di Cremona
mercoledì 25 marzo 2009
Per la Procura nessuna emergenza cibo al canile
Dopo l'allarme lanciato giorni fa dal sindaco Corada, la replica della magistratura. Nei magazzini della struttura di via Casello ci sono centinaia di scatolette che devono essere consumate prima della scadenza. Il conto corrente da 535mila euro servirà per alimentare gli animali non appena verrà sbloccato
Centinaia di confezioni di cibo per cani sono le scorte presenti da tempo nel canile comunale di Cremona, integrate da pane ed altro cibo portato dai cittadini cremonesi agli ospiti della struttura. La presenza delle scorte è stata confermata dalla Procura che tranquillizza sulla carenza di cibo paventata qualche giorno fa dal sindaco Gian Carlo Corada.
Il primo cittadino, infatti, nominato custode giudiziale e amministrativo della struttura di via Casello, aveva lanciato l’allarme sull’interruzione di tutte le donazioni di generi alimentari, in particolare di pane, che prima venivano regolarmente fatte al rifugio del cane. Donazioni, che, dopo l'appello del sindaco, sono tornate ad essere numerose. Lo ha confermato anche la nuova presidente dell'Associazione Zoofili Cremonesi, Federica Aroldi, dopo le dimissioni, il 4 marzo scorso, del presidente Maurizio Guerrini e il giorno successivo della vice presidente Chetti Nin, entrambi indagati per la soppressione, senza necessità, di numerosi esemplari di cani ospitati presso il canile comunale, e per aver esercitato abusivamente la professione veterinaria per aver ucciso gli animali mediante l’iniezione di farmaci, quali ilTanax e il Pentotal Sodium.
Davanti al canile sono tornate scatolette e pane, ma, a parte il giusto e doveroso spirito di solidarietà dei cremonesi, nel magazzino del canile ci sono numerose scorte di alimenti vari, tra l’altro vicini alla scadenza, che devono essere utilizzati per nutrire gli animali, che attualmente sono più di 300. Senza parlare del conto corrente sul quale l’Associazione senza scopo di lucro aveva accumulato 535 mila euro, denaro, che, quando sarà sbloccato dal sequestro, potrà servire per la gestione delle spese dell’intera struttura.
Intanto proseguono a 360 gradi le indagini della magistratura sull'inchiesta, che di ora in ora si allarga a macchia d'olio, e che per ora vede tre persone indagate: oltre a Guerrini e alla Nin, c'è anche la veterinaria dell'Asl Michela Butturini, alla quale è contestato l’omesso controllo. Sviluppi si prevedono a breve sul ruolo giocato da alcuni volontari, in particolare di due donne, che, secondo il gip Clementina Forleo, che ha convalidato il sequestro preventivo del canile, non solo sarebbero state a conoscenza di quanto avveniva all’interno della struttura, ma che avrebbero materialmente ammazzato gli ospiti.
Si attende inoltre la decisione dei giudici del Riesame di Cremona sulla richiesta di inutilizzabilità di quanto finora acquisito sul canile inoltrata dagli avvocati Marco Soldi, del foro di Cremona, e dal collega Ennio Buffoli, di Brescia, difensori di Maurizio Guerrini e di Chetti Nin. I legali hanno puntato su alcuni vizi procedurali, tra cui il fatto che le indagini siano andate avanti per un periodo di tempo superiore ai sei mesi senza aver richiesto la proroga, e perché gli atti non sono stati trasmessi in forma completa. I due avvocati hanno chiesto di dichiarare non solo la inutilizzabilità delle perquisizioni nel canile e nelle abitazioni degli indagati, ma anche la nullità del decreto di convalida del sequestro preventivo del rifugio del cane.
Sara Pizzorni
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