Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
6 marzo 2009
Il Piccolo
venerdì 6 marzo 2009
L'ipotesi dell'accusa è di maltrattamenti e uccisioni di animali: questi i risultati dell'inchiesta aperta dalla Procura
Canile di Cremona sotto sequestro: tre indagati
di Sara Pizzorni
Sono tre, finora, le persone indagate per i reati di uccisione di animali ed esercizio abusivo della professione medica nell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona che ha portato al sequestro, da parte degli uomini del Nas, del canile comunale, struttura gestita dall'associazione zoofila cremonese presieduta da Maurizio Guerrini.
L'associazione è legata al Comune per via di una convenzione decennale e svolge questo servizio per conto dell'AsI di Cremona. Tra l'Asl e l'amministrazione municipale c'è poi un'altra convenzione triennale che regola il rapporto. L'associazione zoofila riceve circa 20 mila euro l'anno per lo smaltimento delle carcasse. L'inchiesta è partita lo scorso anno grazie ad una denuncia per maltrattamenti e uccisioni di animali all'interno del canile. Secondo l'accusa, si sarebbero smaltite anche carcasse di animali provenienti da Parma, Napoli, Roma e Urbino.
Ora il canile è stato posto sotto sequestro e i due responsabili dell'associazione zoofila cremonese, Maurizio Guerrini e Ketti Nin, sono indagati dal sostituto procuratore della Repubblica Cinzia Piccioni per uccisione e maltrattamento di animali. Nell'inchiesta è indagata anche un'altra persona, pare una veterinaria dell'Asl che avrebbe avuto il compito di vigilare e garantire il benessere degli animali. Intanto in questi giorni si susseguono a ritmo serrato perquisizioni domiciliari e sequestri di scatoloni di carte e documenti da parte del Nas che hanno rinvenuto i resti di oltre 30 cani. Sequestrate anche numerose confezioni di medicinali, anche di Tanax, un medicinale utilizzato per l'eutanasia di animali ormai in fin di vita che, secondo l'accusa, sarebbe stato utilizzato su animali perfettamente sani. I due indagati, Guerrini, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, e Nin, sua vice nell'associazione zoofili, sono difesi dagli avvocati Marco Soldi e Maria Laura Quaini. “C’è un'indagine in corso e c'è il segreto istruttorio”, ha detto Soldi. “Confermo che l'ipotesi dell'accusa è quella di maltrattamento e uccisione di animali, ma non posso dire altro se non prima di conoscere iI quadro delta situazione. Dopodiché alla magistratura verranno dati tutti gli opportuni chiarimenti”.
Da parte sua, Ketti Nin, si è detta incredula e sorpresa per l'accaduto. In passato la stessa Nin aveva puntato il dito contro le altre associazioni animaliste che, a suo dire, avevano tutto l’interesse a screditare il lavoro del gruppo zoofili per prendere il loro posto all'interno della struttura. Il duro contenzioso tra associazioni animaliste è noto da tempo a Cremona.
Tutta la vicenda del canile ha preso avvio da un esposto del giugno del 2007 presentato dalla Lega nazionale per la difesa del cane dopo la morte di un cane abbandonato, entrato al canile in ottime condizioni di salute ed uscito nel giro di poco tempo in un sacco nero.
Questi strani e continui decessi, che non avrebbero destato sospetti nell'AsI, ne hanno invece creati nei volontari della Lega. I documenti prodotti testimonierebbero la fredda, burocratica, elencazione dei kg di carcasse di cani smaltiti. L'indagine, definita dagli inquirenti “molto importante e delicata” è solo agli inizi.
Rosetta Facciolo: «Mi sono insospettita e ho sporto denuncia»
“Tutto ha inizio due anni fa, quando al canile di Cremona arriva un bellissimo dalmata di nome Galeazzo, usato per la pet therapy, entrato vivo al canile e uscito in un sacco nero” ha raccontato Rosetta Facciolo presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Cremona. “Mi sono subito insospettita. Il canile dà alloggio a 450 cani, quando il massimo della capienza è di 250. L'associazione che lo gestisce, oltre ad avere la convenzione con il Comune di Cremona, aveva convenzioni con altri comuni deIla provincia e altre città sparse in Tutta Italia. Ho portato avanti le mie personali indagini. Il Comune di Cremona ha stipulato una convenzione per 20 mila euro con una ditta di Castelverde che smaltisce le carcasse dei cani, ma ho appurato, e tutto quello che sto dicendo è documentato in Procura, che in soli 6 mesi sono stati smaltiti 6.000 chilogrammi di carne di cane.
Ed ecco che lo scorso luglio mi sono presentata in Procura e ho presentato un esposto. Cosi è partita subito l'indagine che è stata affidata ai Nas di Cremona. E c'è di più: dopo Galeazzo c'è la storia di Matisse. Portato al Canile alle 18, è morto due ore dopo, tanto che quando i proprietari sono tornati per riprenderlo, era già morto. Ora i nostri avvocati, Enrico Panizza e Luca Scagliotti, che rappresentano l'associazione di Cremona e Milano come parte lesa nell'inchiesta, chiederanno che la gestione del canile possa essere affidata momentaneamente alla nostra associazione". Per chi accusa la presidente Facciolo di essere invidiosa perché fa parte di un'altra associazione animalista, lei risponde: "invidiosa di cosa? Per questioni di soldi? Queste associazioni dovrebbero essere senza scopo di lucro e a favore degli animali e del loro benessere, avrebbero dovuto cercare di affidarli". Silvia Galli
Corada: «Chiederemo delucidazioni sulla vicenda»
“Il segretario comunale Filippini chiederà un incontro con il sostituto procuratore Cinzia Piccioni la prossima settimana per chiedere delucidazioni dal punto di vista pratico sulla vicenda del canile non è un palazzo dove chiudi con la chiave.
Dobbiamo capire qual è iI meccanismo. Stamattina sono giunte in Comune le dimissioni come presidente dell'associazione Zoofila Cremonese di Maurizio Guerrini” così ha detto il sindaco Gian Carlo Corada che sabato mattina incontrerà Rosetta Facciolo, presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane di Cremona ed autrice dell'esposto sul canile in Procura.
“Ora si deve capire se i volontari che fanno parte dell'associazione Zoofila Cremonese possono continuare a curare i cani” ha continuato l'assessore Carlo Dal Conte. “Dobbiamo sentire prima il procuratore: nel caso in cui non possano più occuparsi dei cani, dovremo momentaneamente affidarli a qualche altra associazione, in attesa di
un bando”.
Sempre più combattiva appare Rosetta Facciolo che al sindaco e all'assessore sabato dirà che “è una vergogna che da controllati vogliano fare i controllori. Chiederò loro come mai fino ad oggi non abbiamo controllato di persona la situazione del canile. Ero andata anche da loro a spiegare cosa stava succedendo all'interno del canile, ma mi avevano liquidato”.
E a breve partirà dalla Facciolo un altro esposto. “Ce l'ho già pronto” ha spiegato. “Riguarda quei volontari che fanno parte dell'associazione Zoofila Cremonese, che ad oggi si stanno ancora occupando dei cani. Secondo me non possono stare lì finche la magistratura non ha finito le indagini e non ha chiuso il caso”.
L'assessore dal Conte non è preoccupato su un'eventuale responsabilità del Comune “Abbiamo stipulato una convenzione con l'associazione in cui ci sono tutta una serie di punti da osservare” spiega.
Silvia Galli
Maurizio Guerrini rimane alla guida di Rifondazione
Resterà alla guida del partito Maurizio Guerrini, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Lo ha deciso la segreteria della Federazione del partito stesso già convocata per altri motivi. Guerrini, che era anche presidente dell’associazione che ha in gestione il canile di Cremona, carica dalla quale si è dimesso, aveva anche deciso di presentare le dimissioni da segretario provinciale di Rifondazione. “Ho rimesso le mie dimissioni nelle mani della segreteria” ha dichiarato Guerrini alla fine dell'incontro “ma essa ha deciso all’unanimità di respingere le dimissioni, non ravvisando motivi politici ostativi, e quindi di riconfermare la massima fiducia nella sua persona e nel ruolo che fino ad oggi ho ricoperto”. Il segretario non ha rilasciato invece alcun commento relativamente al nesso tra le dimissioni da segretario e la vicenda del canile (sg).
La Lega difesa del cane chiede l'affidamento del canile
Intanto il sindaco di Cremona, dal momento in cui è scoppiato il caso del canile, al quale era stata affidata la custodia dei cani dai Nas per conto della Procura di Cremona, ha nominato e delegato la custodia giudiziaria ai dirigenti comunali Tania Secchi e Cinzia Vuoto.
La Lega nazionale della difesa del cane, con una lettera al sindaco Corada e all'assessore alle politiche ambientali Carlo Dal Conte, aveva chiesto di poter prendere il posto momentaneamente dell'associazione Zoofila cremonese, che gestiva fino a prima del sequestro il canile.
Nella lettera si scrive: “Ritenuto che l'associazione zoofila cremonese è stata revocata per i gravi motivi che hanno condotto al sequestro, la Lega offre la propria competenza
in materia di servizio del Comune di Cremona e quindi anche e soprattutto dei cani ricoverati al canile”.
La Lega, si legge sempre nella lettera gestisce oltre 60 canili comunali e di proprietà ed esercita attività di pronto soccorso in collaborazione con le Asl. “Per questi motivi la Facciolo, supportata dall'intero staff della Lega nazionale composto da volontari qualificati nella conduzione di canili appare forse allo stato la persona più qualificata per coadiuvare l'amministrazione in questo momento nella gestione del canile anche in qualità di sua delegata”. Il sindaco, alla richiesta, ha spiegato: “La custodia giudiziaria è stata affidata a me, quindi ho deciso di passare ed affidare la custodia ai due dirigenti del Comune” (sg).
Dalla politica una pioggia di interrogazioni sui fatti
Comincia ad avere riflessi politici la vicenda del canile di Cremona. E cominciano a fioccare le prime interrogazioni per chiedere chiarimenti.
Nicoletta De Bona e Carlalberto Ghidotti, del Pdl, in un’interrogazione, chiedono “quando e con che modalità si sia arrivati a stipulare con l'associazione zoofila che gestisce la struttura, una convenzione decennale; che cosa preveda la convenzione in essere; che tipi di controlli iI Comune effettuava per verificare la corretta gestione della struttura; come mai la struttura era in grado di ospitare 200 cani mentre in realtà ve ne erano 450; se il Comune fosse stato al corrente degli esposti e denunce presentati in Procura”. Domenico Maschi, An, chiede di “conoscere la reale situazione del canile di Cremona, di sapere il numero di cani che vengono soppressi ogni anno dalla struttura, quanti cani sono stati ospitati, perchè sia stata concessa una convenzione di quella durata con l'associazione, di conoscere l'esatta destinazione del contributo, di conoscere tutto ciò che il Comune ha fatto in difesa degli animali durante questa amministrazione e quali progetti siano stati intrapresi per diffondere la cultura del cane”.
Infine Alessia Manfredini, consigliere comunale del Pd, chiede “per quale motivo sia stato disposto il sequestro: quale sia l'effettiva condizione del canile e come lo stesso sia stato gestito fino ad oggi: quanti cani erano presenti all'atto dal sequestro” (sg).
La Provincia
venerdì 6 marzo 2009
Rifugio sequestrato
Ecco i dati choc dell'esposto
Montagne di carcasse di cane smaltite in un'azienda di Lodi
di Francesca Morandi
Secando i dati ufficiali nel 2007 nel Rifugio vi era ricoverati 403 cani, 252 gli affidati, 122 quelli restituiti, 71 quelli deceduti e 8 soltanto quelli abbattuti. Eppure, nello stesso anno, presso una ditta in provincia di Lodi, l’Associazione Zoofili cremonesi, che aveva in gestione la struttura, avrebbe fatto smaltire in febbraio 1200 chili di carne di cane, 800 chili in aprile, 500 in maggio, 300 in giugno, 300 in luglio, 400 in agosto, 1.200 in dicembre.
Sono i dati choc dell’esposto che ha fatto decollare l'inchiesta del sostituto procuratore, Cinzia Piccioni, culminata, martedì, nel sequestro del canile comunale e nell'iscrizione sul registro degli indagati di Maurizio Guerrini e Ketty Nin, presidente (che si è dimesso dalla carica) e vice dell'associazione Zoofili per maltrattamenti e uccisioni di animali ma anche per esercizio abusivo della professione veterinaria. Indagata anche una veterinaria dell'AsI, referente del canile.
Mentre il lavoro dei carabinieri dei Nas prosegue tra perquisizioni, sequestri di documenti, ma pare anche che si cerchi una fossa comune, lo scandalo del Rifugio attraversa l’Italia. “L'indecenza di quanto è avvenuto gronda di dolore, sofferenza, morte. Vergogna!”. In una Lettera indirizzata anche al prefetto Tancredi Bruno di Clarafond e al questore Francesco Castore, l’Associazione canili Lazio e l'associazione Chiliamacisegua mettono sotto accusa il sindaco Gian Carlo Corada “al quale ricordiamo che l'onorevole Francesco Martini, sottosegretario di Stato al Welfare, chiede l'applicazione della legge 281 del 1991 per la tutela e il benessere dell’animale, legge che precisa che è proprio il sindaco che è proprietario del cane accalappiato sul suo territorio ed è tenuto a garantirne il benessere anche qualora lo affidi a un canile convenzionato... Sotto gli occhi di tutti si è reiterato un orrore che fa ripiombare Cremona nella inciviltà e nella barbarie”. Le associazioni riscrivono il famoso detto di Cremona e le tre T diventano “ora Tortura, Tanax, Terrore” e ripercorrono le fasi dello scandalo. “E' del 2007 il primo esposto della Lega nazionale per la difesa del cane”, a Cremona presieduta dal 2006 da Rosetta Facciolo, madre dell’esposto. "Alle celebri tre T per qualche tempo a Cremona dovrà aggiungersi la T di Tanax, il farmaco per l'eutanasia che pare fosse il prodotto più utilizzato nel canile dall'Associazione Zoofila Cremonese”. Nella lettera si torna sul caso di Galeazzo, dalmata che “in seguito all’abbandono, la Lega nazionale per la difesa del cane aveva cercato di riprendere dal canile cremonese, trovando solo un sacco nero e un certificato di morte per torsione dello stomaco”. Una “patologia non molto frequente”, eppure “nella struttura lombarda, il canile, aveva numeri da epidemia e questo, che non aveva insospettito l’Asl veterinaria, aveva acceso un campanello d'allarme nei volontari della Lega”.
Le due associazioni si schierano accanto a Rosetta Facciolo. Promettono collaborazione “sempre con il supporto dell'avvocatura della Lega, perché i documenti prodotti testimoniano un orrore reso ancora più evidente nella fredda, burocratica elencazione dei Kg di carcasse di cane smaltite — numeri impressionanti — quasi che la struttura fosse un centro di smaltimento e non di ricovero". L'Associazione Zoofila cremonese aveva fatto convenzioni con altre città: gli animali arrivavano a Cremona ma per l'accusa venivano uccisi perché in esubero. “Non si comprende perché da Parma, Napoli, Roma, e Urbino — è scritto nella lettera — i cani dovessero essere portati a Cremona e l'inchiesta dovrà fare chiarezza su questo punto che rappresenta ormai una emergenza nazionale. Laura Rossi, presidente della Lega nazionale del cane, denuncia con forza la follia dei Comuni che affrontano in modo così miope il ‘problema’ del randagismo, rinchiudendo i cani, del cui benessere sono responsabili, in strutture molto lontane, mettendosi così nella impossibilità di fare controlli”. Una “eutanasia che va fermata”.
Oggi Corada vede l’accusatrice
Il Comune vuole incontrare il pm Piccioni
Il Comune chiederà un incontro a Cinzia Piccioni, il pm titolare dell’inchiesta sul Rifugio del cane, per discutere della gestione del canile. Da quando è stato messo sotto sequestro, la Procura ha delegato l’amministrazione, proprietaria della struttura, ad occuparsene. “Il nostro direttore generale Filippini- ha detto ieri il sindaco Corada- chiederà lunedì di vedere il magistrato. Il canile non è un palazzo che si può chiudere a chiave e basta. Ci stiamo domandando dal punto di vista pratico come garantire la gestione del canile”. Il compito è stata assegnato dal sindaco a due dirigenti comunali: Tania Secchi, dell'Economato, e Cinzia Vuoto, del settore Ecologia. Oggi Corada incontrerà la grande accusatrice Rosetta Facciolo, che ha presentato l’esposto all'origine dell'inchiesta. Il sindaco ha parlalo anche con gli accusati, Maurizio Guerrini e Ketty Nin, presidente e vicepresidente deII'Associazione zoofili cremonesi, che aveva in carico il rifugio.
I contraccolpi. «Non voglio causare problemi al partito». Ma le dimissioni sono state respinte
Rifondazione comunista, Guerrini ci ripensa
di Gilberto Bazoli
Dimissioni date, respinte e ritirate nel giro di pochi minuti. Maurizio Guerrini, presidente dell’Associazione zoofili cremonese, indagato nell’ambito dell’inchiesta sul Rifugio del cane (gestito dall’Associazione e di proprietà del Comune), resta al suo posto di segretario provinciale di Rifondazione comunista. E questo perchè “i compagni mi hanno confermato la loro massima fiducia nei miei confronti”.
In mattinata Guerrini aveva comunicato al sindaco Corada d’aver lasciato la guida dell’associazione animalista. Sino a quel momento della giornata Guerrini, che è anche componente del consiglio di amministrazione dell’Azienda speciale Cremona solidale, sembrava deciso a lasciar perdere anche gli incarichi di partito. “Mi sembra molto amareggiato”, ha confidato il segretario dei Comunisti italiani, Pierangelo Ongari, uno dei politici che lo ha incontrato nella sede di Rifondazione. È lì che, alle 17.30, è cominciata la seduta congiunta delle segreterie delle due federazioni, di Cremona e di Crema. La riunione, convocata in precedenza su questioni interne in chiave elezioni di giugno, è stata aperta dall’intervento di Guerrini sul caso del giorno. Il leader del Prc “ha messo sul tavolo del sue dimissioni”, ricostruisce come sono andate le cose Claudio Turati, ex segretario cittadino. Guerrini ha detto “che si sentiva molto coinvolto da quanto accaduto e che ha avuto vasta eco sulla stampa. Guerrini ha spiegato la sua scelta dicendo che non voleva mettere in difficoltà il partito con la sua vicenda personale”. Si è poi aperta la discussione. È intervenuto anche Turati. “Gli abbiamo confermato tutti la fiducia nell’augurio che le cose si risolvano in tempi brevi e nella certezza che non c’è nessun punto di contatto tra la questione del canile e quella politica. Sono totalmente diverse”. Le stesse tesi che Turati aveva espresso alla vigilia dell’incontro. Sulla stessa linea il segretario cittadino, Pietro Frittoli. “Tutto è durato pochi minuti – conclude Turati -. Poi siamo passati agli altri punti all’ordine del giorno”. Al termine della riunione è stato diffuso un comunicato: “La segreteria della Federazione del Prc di Cremona, già convocata per altri motivi, prende atto della disponibilità del segretario Maurizio Guerrini a rimettere il proprio incarico nelle mani della segreteria stessa. La segreteria all’unanimità decide di respingere le sue dimissioni, non ravvisando motivi politici ostativi, e quindi di riconfermare la massima fiducia nella sua persona e nel ruolo che fino ad oggi ha ricoperto”.
http://www.e-cremonaweb.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2483&Itemid=281
Canile di Cremona sotto sequestro: tre indagati
Sono tre, finora, le persone indagate per i reati di uccisione di animali ed esercizio abusivo della professione medica nell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Cremona che ha portato al sequestro, da parte degli uomini del Nas, del canile comunale, struttura gestita dall'associazione zoofila cremonese presieduta da Maurizio Guerrini.
L'associazione è legata al Comune per via di una convenzione decennale e svolge questo servizio per conto dell'Asl di Cremona. Tra l'Asl e l'amministrazione municipale c'è poi un'altra convenzione triennale che regola il rapporto. L'associazione zoofila riceve circa 20mila euro l'anno per lo smaltimento delle carcasse.
L'inchiesta è partita lo scorso anno grazie ad una denuncia per maltrattamenti e uccisioni di animali all'interno del canile. Secondo l'accusa, si sarebbero smaltite anche carcasse di animali provenienti da Parma, Napoli, Roma e Urbino. Ora il canile è stato posto sotto sequestro e i due responsabili dell'associazione zoofila cremonese, Maurizio Guerrini e Ketti Nin, sono indagati dal sostituto procuratore della Repubblica Cinzia Piccioni per uccisione e maltrattamento di animali.
Nell'inchiesta è indagata anche un'altra persona, pare una veterinaria dell'Asl, che avrebbe avuto il compito di vigilare e garantire il benessere degli animali. Intanto in questi giorni si susseguono a ritmo serrato perquisizioni domiciliari e sequestri di scatoloni di carte e documenti da parte dei Nas che hanno rinvenuto i resti di oltre 30 cani. Sequestrate anche numerose confezioni di medicinali, anche di Tanax, un medicinale utilizzato per l'eutanasia di animali ormai in fin di vita che, secondo l'accusa, sarebbe stato utilizzato su animali perfettamente sani.
I due indagati, Guerrini, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, e Nin, sua vice nell'associazione zoofili, sono difesi dagli avvocati Marco Soldi e Maria Laura Quaini. «C'è un'indagine in corso e c'è il segreto istruttorio», ha detto Soldi. «Confermo che l'ipotesi dell'accusa è quella di maltrattamento e uccisione di animali, ma non posso dire altro se non prima di conoscere il quadro della situazione. Dopodiché alla magistratura verranno dati tutti gli opportuni chiarimenti».
Da parte sua, Ketti Nin, si è detta incredula e sorpresa per l'accaduto. In passato la stessa Nin aveva puntato il dito contro le altre associazioni animaliste che, a suo dire, avevano tutto l'interesse a screditare il lavoro del gruppo zoofili per prendere il loro posto all'interno della struttura. Il duro contenzioso tra associazioni animaliste è noto da tempo a Cremona. Tutta la vicenda del canile ha preso avvio da un esposto del giugno del 2007 presentato dalla Lega nazionale per la difesa del cane dopo la morte di un cane abbandonato, entrato al canile in ottime condizioni di salute ed uscito nel giro di poco tempo in un sacco nero.
Questi strani e continui decessi, che non avrebbero destato sospetti nell'Asl, ne hanno invece creati nei volontari della Lega. I documenti prodotti testimonierebbero la fredda, burocratica, elencazione dei kg di carcasse di cani smaltiti. L'indagine, definita dagli inquirenti molto importante e delicata, è solo agli inizi.
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Ultimo aggiornamento ( venerdì 06 marzo 2009 )
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