UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


18 aprile 2009

La Provincia
sabato 18 aprile 2009

L'inchiesta. Ieri le ispettrici ministeriali in Procura, al Rifugio, all’Asl e dal sindaco
Canile, ispettori in campo Acquisiti molti documenti

di Francesca Morandi

Prima la Procura, poi il canile comunale sotto sequestro dal 3 marzo scorso, quindi l'Asl veterinaria e infine il Comune. E' una ispezione ad ampio raggio quella cominciata ieri da Rosalba Matassa, dirigente veterinario in servizio presso il ministero della Salute, e Donatella Loni, presidente dell'Ordine dei medici veterinari della provincia di Roma e consigliere della Federazione nazionale Ordini veterinari italiani, inviate a Cremona da Francesca Martini, sottosegretario al ministero della Salute che ha aperto una istruttoria, rientrate in serata nella capitale con un bagaglio di informazioni e documenti. «Ho sentito la dottoressa Matassa, dirigente estremamente seria e preparata, la quale mi ha riferito che la situazione appare grave al punto che è stato sollecitato il Comune ad agire nella massima trasparenza e ad aprire il canile alle altre associazioni». Lo ha affermato in serata l'avvocato Luca Scagliotti, legale della Lega nazionale per la Difesa del cane, l'associazione che aveva chiesto l'intervento del sottosegretario Martini perché facesse luce sul caso canile. La lunga giornata delle ispettrici Matassa e Loni è cominciata dopo le otto e mezza del mattino in Procura. Qui, accompagnate da due marescialli del Nas, sono state ricevute dal sostituto procuratore, Cinzia Piccioni, titolare dell'indagine choc sulle presunte uccisioni di cani senza motivo e sull'esercizio abusivo della professione veterinaria, ipotesi di reato contestate a Maurizio Guerrini e Chetti Nin, gli ex presidente e vice dell'Associazione zoofili cremonesi. Un'indagine in pieno svolgimento, mirata a compiere anche accertamenti bancali attorno a quei 535mila euro depositati sul conto corrente, già sequestrato, intestato all’Associazione zoofili cremonesi che ha in gestione il canile attraverso una convenzione decennale con il Comune. «E’ stato un incontro proficuo. Effettivamente è stato opportuno che il sottosegretario venisse sollecitato», ha affermato l'ispettore Matassa al termine del colloquio di quarantacinque minuti con il pm Piccioni. E sarà, questa, l'unica dichiarazione che rilascerà la dirigente ministeriale nel corso di una giornata passata a esaminare documenti, raccogliere informazioni, ma anche a dare suggerimenti. Come i consigli elargiti nell'ultimo incontro fissato dopo le tredici con il sindaco Gian Carlo Corada, finito nel mirino della Lega nazionale per la Difesa del cane, che lo «accusa» dì aver rinnovato la convenzione con l'Associazione zoofili benché rinnovata nei vertici. All'incontro di un'ora e mezza, che si è tenuto nella sala giunta, hanno partecipato Vincenzo Filippini segretario generale del Comune, le dirigenti Tarda Secchi e Cinzia Vuoto, nominate custodi giudiziali del canile (il loro lavoro è stato elogiato da Corada), Alessandro Scolari, veterinario dell’Asl e referente del canile, un incarico ereditato dalla collega Michela Butturini, indagata dalla procura per omissione di controllo, il collega Maurilio Giorgi, responsabile servizi veterinari ed Emilio Olzi, presidente dell'Ordine dei medici veterinari, il garante nominato dal sindaco. E proprio Corada è stato il primo a lasciare la riunione dopo un quarto d'ora. «E' stato un incontro cordiale e tranquillo», ha detto. «Un incontro interessante», lo ribattezzerà Filippini. Che ha poi aggiunto: «Ci sono stati chiesti chiarimenti sulla convenzione, della quale abbiamo consegnato copia». A Roma le ispettrici sono rientrate anche con le copie dei verbali degli incontri settimanali sin qua fatti tra garante, custodi giudiziali e il referente veterinario dell’Asl. D'ora in poi, al ministero saranno trasmessi i verbali di ogni incontro settimanale.



La Cronaca di Cremona
sabato 18 aprile 2009

INCHIESTA CANILE
Gli ispettori al comune: "Aprite ad altre associazioni"

I funzionati del Ministero: "Vicenda grave". Visita al rifugio, all'Asl e incontro con il sindaco

Si sono presentati in Procura alle 8,35 di ieri mattina, i due ispettori inviati dal Ministero alla Salute di Roma per parlare dell’inchiesta sul canile di Cremona con il sostituto procuratore della Repubblica Cinzia Piccioni. I due funzionari dell’Ufficio Benessere Animale, Rosalba Matassa e Donatella Loni, erano accompagnate da due marescialli del Nas di Cremona. “Proficuo”, è stato definito dalla Matazza, dirigente veterinario in servizio presso il Ministero, il colloquio, durato poco meno di un’ora, con il pm Piccioni. “Era opportuno che il sottosegretario Francesca Martini venisse sollecitato”, sono state le uniche dichiarazioni rese dai due funzionari, che altro non hanno voluto aggiungere. Molto grave, comunque, è stato giudicato quanto accaduto all’interno del canile di Cremona, come ha riferito l’avvocato Gian Luca Scagliotti, della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, che, a fine giornata, si è confrontato con i due ispettori. La Matassa e la Loni, quest’ultima presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Roma e recentemente eletta nel consiglio della Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, sono arrivate in città l’altra sera, alloggiato in albergo e ieri mattina, dopo l’incontro in Procura, si sono recate al canile, presso gli uffici dell’Asl, e poi in Comune, dove erano attese alle 13,30 dal sindaco Gian Carlo Corada. All’incontro, oltre ai due funzionari e al sindaco, hanno partecipato Vincenzo Filippini, segretario generale del Comune di Cremona, Emilio Olzi, presidente dell’Ordine cremonese dei Medici Veterinari, nominato garante del canile, Tania Secchi e Cinzia Vuoto, le due dirigenti nominate dal sindaco custodi giudiziali, Maurilio Giorni, responsabile dei Servizi Veterinari e Alessandro Scolari, referente Asl per il canile in sostituzione di Michela Butturini, la veterinaria indagata nell’indagine della Procura per omesso controllo per non aver vigilato sulla salute e sul benessere degli animali. “E’ stato incontro cordiale”, ha commentato il sindaco, criticato dalla Lega nazionale per la difesa del cane di aver rinnovato la convenzione con l’Associazione Zoofili Cremonesi, seppur cambiata di assetto e con un nuovo presidente, Federica Aroldi. A questo proposito gli ispettori del Ministero hanno consigliato agli amministratori comunali una grande trasparenza ed eventualmente di aprire il canile anche ad altre associazioni. “Un ottimo colloquio”, ha fatto eco al sindaco il segretario generale Filippini: “i due funzionari ci hanno chiesto chiarimenti sui rapporti contenuti nella convenzione con l’Associazione Zoofili Cremonesi, ci hanno dato suggerimenti su alcuni comportamenti da adottare per facilitare il lavoro nonostante il sequestro della struttura, hanno acquisito una serie di documenti e siamo d’accordo di inviare loro i verbali del gruppo di lavoro organizzato settimanalmente con il garante. Della loro visita al canile non hanno detto nulla, ma evidentemente hanno trovato una buona situazione dal punto di vista del benessere degli animali che sono ben tenuti”. Nel pomeriggio, al termine della visita in Comune, durata un’ora e mezza, i due ispettori, sempre accompagnati dagli uomini del Nas, hanno raggiunto l’aeroporto di Milano per far ritorno a Roma. Intanto le indagini sul canile, comprese quelle bancarie, vanno avanti. Potrebbe presto aumentare anche il numero degli indagati, fermo finora a tre persone. Oltre alla veterinaria Michela Butturini, ci sono anche gli ex responsabili dell’Associazione Zoofili Cremonesi, Maurizio Guerrini e Chetti Nin, rispettivamente presidente e vice presidente, difesi dagli avvocati Marco Soldi, del foro di Cremona, e da Ennio Buffoli, di Brescia, mentre è al vaglio il ruolo giocato da alcuni volontari, in particolare da due donne, che, secondo il gip Clementina Forleo, che ha convalidato il sequestro preventivo del canile, non solo sarebbero state a conoscenza di quanto avveniva all’interno della struttura, ma avrebbero materialmente ammazzato gli animali. Tutta la vicenda ha preso avvio da un esposto del giugno del 2007 presentato dalla Lega nazionale per la difesa del cane dopo la morte di un cane abbandonato, entrato in ottime condizioni di salute ed uscito nel giro di poco tempo in un sacco nero. Per l’accusa, nel canile di Cremona ci sarebbe stata una vera e propria mattanza di cani, con uccisioni sistematiche. Nella cella frigorifera, al momento del sequestro, sono stati trovati cadaveri di 32 animali e negli armadietti dosi eccessive di Tanax e Pentotal, farmaci anestetici usati per assopire e per uccidere i cani.
Sara Pizzorni


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