UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


10 luglio 2009

La Provincia
venerdì 10 luglio 2009

Indagine sul canile. Martedì l'incarico
Sì all'autopsia sulle carcasse
E gip Forleo accoglie la richiesta

L'indagine sul canile segna un altro passo. Il gip Clementina Forleo ha accolto la richiesta del pm Cinzia Piccioni di procedere, nella forma dell'incidente probatorio, all'autopsia delle 32 carcasse, 30 di cani e due di gatti, trovate nella cella frigorifera del Rifugio del cane dai carabinieri del Nas nella prima perquisizione del 3 marzo scorso nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte soppressioni «senza necessità» di animali. Con le ipotesi di accusa di uccisione e maltrattamenti di animali, abuso d'ufficio ed esercizio abusivo della professione veterinaria, in concorso tra loro, sono indagati Maurizio Guerrini e Cheti Nin, gli ex presidente e vicepresidente dell'Associazione Zoofili Cremonesi, le volontarie Elena Caccialanza e Laura Grazia Gaiardi, e Michela Butturini, veterinaria dell'Asl. Secondo il pm, i reati si sarebbero consumati «in epoca successiva e prossima al primo gennaio 2006». E' fissata per martedì prossimo l'udienza per il conferimento dell'incarico. Il gip Forleo, che ha scelto come perito il dottor Rosario Fico dell'Istituto zooprofilattico di Grosseto (pm e difensori nomineranno i propri consulenti tecnici) ha accolto la richiesta di incidente probatorio e disposto di procedere con l'autopsia, perché «si potrebbero ricavare ulteriori elementi dirimenti per l'accusa». Il 3 marzo nel canile il Nas aveva sequestrato molte confezioni di Pentotal Sodium e di Tanax, farmaci che sarebbero stati usati per sedare e ammazzare gli animali senza che ve ne fosse motivo. Un «considerevole quantitativo» degli stessi farmaci era stato sequestrato anche nell'abitazione di Cheti Nin. Il pm Piccioni aveva inoltre congelato 535mila euro trovati sul conto corrente dell'associazione. Nell'ordinanza, il gip Forleo aveva evidenziato «la palese gravità dei fatti in questione evidentemente legati a fini di lucro, dati gli ingenti sovvenzionamenti pubblici e donazioni private di cui detta struttura godeva e i costi che il mantenimento degli animali ivi ricoverati comportava».
(f.mo.)


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