UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


26 luglio 2009

La Provincia
Domenica 26 luglio 2009

«Qui non è un lager Basta diffamazioni»

di Felice Staboli
L’avvocato Michele Tolomini, legale dell’Associazione zoofili, insieme alla neo presidente Federica Aroldi e al consigliere Fabrizio Arrigoni (del nuovo consiglio fanno parte anche Linda Lucarini - vicepresidente -, Laura Corsini e Giuseppe Tolomini) manda un messaggio molto chiaro e preciso ai cremonesi e, per altre ragioni, a chi in questi mesi, con l’inchiesta della magistratura in corso, ha continuato a denigrare il lavoro svolto al canile anche durante la nuova gestione.
«Oggi l’Associazione zoofili di Cremona ha grande attenzione addosso e questo è anche occasione di miglioramento. Abbiamo incontrato le istituzioni; anche il sindaco Perri è stato in visita di recente al canile. Vogliamo dire che il canile di Cremona va avanti; i cani vengono trattati bene. Non è un lager come qualcuno vuol far credere».
Cosa sta facendo l’Associazione?
«Sta svolgendo un ruolo importante che è sotto gli occhi di tutti. La convenzione in essere è stata rinnovata fino al 2015 (dal 2005). Sono state investite risorse per rifare la parte vecchia del canile. Il servizio qui è sempre stato garantito. C’è una nuova presidente che è qui da anni e un nuovo consiglio. Non si rinnega il passato. Se poi ci sono state condotte personali specifiche diverse lo stabilirà la magistratura sul cui lavoro, naturalmente, non interveniamo».
I cani sono stati uccisi o no?
«E’ difficile parlare dei fatti oggetti di procedimento. Di certo, noi non questo lo abbiamo visto».
Ma i cani morti nella cella ci sono.
«Sono trenta cani in un canile che ancora oggi nel conta circa 350. Una cosa però si può dire: nel 2007 e nel 2008 le ispezioni di Asl e Nas non avevano trovato niente. Possiamo dire con assoluta certezza che se comportamenti negativi ci sono stati, rappresentano un aspetto marginale rispetto alla grande attività del canile».
Qual è il rapporto con gli indagati?
«Il presidente e la vice presidente oltre a dimettersi non frequentano più il canile. Le volontarie svolgono un’attività importantissima ma capiamo anche che la loro posizione possa generare dubbi: per questo, abbiamo chiesto al Comune che ci indichi la soluzione alla quale ci atterremo. E la risposta, ci è stato detto, arriverà entro pochi giorni».
Ha destato impressione il fatto che sul conto dell’Associazione ci fossero 500mila euro.
«Il saldo oggi è di circa 400mila euro; il conto è bloccato. Ogni anno la convenzione col Comune prevede un contributo di 150mila euro. Poi ci sono le donazione, le raccolte dirette, i tanti atti di liberalità. Se c’è un saldo positivo, vuol dire che c’è stata buona gestione. Comunque c’è un contro corrente e l’Associazione può giustificare tutto. Bisogna anche dire che da mesi le donazioni non esistono più».
L’Associazione pensa di perdere la convenzione con il Comune in un prossimo futuro?
«Noi riteniamo di no, se anche il procedimento penale dovesse accertare responsabilità non verrebbe intaccato il ruolo dell’Associazione che gestisce il Rifugio del cane. Da parte nostra c’è l’impegno a svolgere bene il nostro ruolo. Adesso c’è bisogno di ricompattarci e colmare anche eventuali lacune. Ma l’attività svolta in tutti questi anni non può diventare una croce».
Le critiche in questi mesi non sono mancate.
«Non solo critiche, ci siamo sentiti dire di tutto specie dalla Lega in Difesa del Cane, anche con frasi diffamatorie o attraverso lettere firmate da Rosetta Facciolo. Il canile non è un lager: il primo a testimoniarlo può esserlo in sindaco o il garante o anche l’Asl. E’ difficile tollerare ancora: abbiamo già inviato un atto di diffida in merito al contenuto di due lettere che il Comune ci ha mostrato in cui dichiarano che la situazione al canile di Cremona è ancora tragica. Ora è partita la diffida, la prossima volta scatterà la denuncia».
Alla accuse della Lega, l’Associazione Zoofili replica anche ricordando i vari canile in gestione alla Lega stessa finiti sotto sequestro.
«Perchè tutto questo interesse verso Cremona quando i ‘loro’ canili sono da tempo sotto sequestro? Puntano alla gestione del canile?».
Ma non rischia questa polemica di spostare l’attenzione dal vero problema legato a Cremona?
«L’Associazione zoofila sta operando bene per il canile ed è quanto vuol continuare a fare».

L'INDAGINE
Cinque indagati
Autopsie sulle carcasse

Oltre l’attività, l’inchiesta. Che vivrà un momento saliente il prossimo 16 settembre, quando presso l’Istituto Zooprofilattico di Grosseto sarà eseguita l’autopsia sulle trenta carcasse di cani e due di gatti sequestrate al Rifugio, dai Nas, lo scorso marzo. Per ora, gli indagati sono cinque: Maurizio Guerrini e Chetti Nin, ex presidente e vicepresidente dell’Associazione Zoofili Cremonesi gestore della struttura; la veterinaria dell’Asl, Michela Butturini; le volontarie Elena Caccialanza e Laura Grazia Gaiardi. Il sostituto procuratore Cinzia Piccioni ha contestato a tutti gli inquisiti tre ipotesi di accusa, in concorso tra loro: l’uccisione di animali «per aver soppresso senza necessità numerosi esemplari di cani ospitati nella struttura di via Casello»; l’esercizio abusivo della professione veterinaria e l’abbandono di animali.


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