UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


30 luglio 2009

La Provincia
giovedì 30 luglio 2009

Il caso. Lettera della presidente: dite falsità e fate entrare quelli della Lega per la Difesa del cane
Canile, tensioni e polemiche Questa volta tocca ai dipendenti

Non c’è pace per il canile di Cremona. Non bastava l’inchiesta; non bastava il fatto che le adozioni dei cani sono crollate vertiginosamente; e neanche che alcuni volontari - oltre all’ex presidente e vice presidente dell’Associazione zoofila - sono al centro dell’inchiesta portata avanti dalla magistratura per la storia dei maltrattamenti e delle uccisioni; adesso c’è anche la polemica durissima interna, tra dipendenti, volontari e nuovi vertici dell’Associazione. Di mezzo c’è anche la Lega per la difesa del cane (che ha come referente Rosetta Facciolo), in netto contrasto con l’Associazione zoofili; in particolare, di mezzo ci sono i rapporti di alcuni dipendenti dell’associazione zoofili con la stessa Facciolo. Al punto che, nei giorni scorsi, la neo presidente Federica Aroldi ha inviato a tre di loro una nota in cui scrive che dalla lettura di due lettere inviate al sindaco (28 e 30 giugno 2009), a firma Lega Nazionale per la difesa del cane ‘e delle quali siamo stati messi a conoscenza nel corso della riunione tenutasi con l’amministrazione comunale il 15 luglio, abbiamo appreso come per l’ennesima volta abbiate conferito con i rappresentanti della Lega riferendo dati falsi, quali una vera e propria situazione di sfascio all’interno del canile, il fatto che a tutt’oggi non sia assolutamente garantito il benessere dei cani, ovvero di come i cani risultino affetti da varie e gravi malattie...’. Il tutto - continua la lettera - da attribuirsi alla cattiva gestione del canile. Inoltre, la presidente segnala il fatto che qualcuno ha fatto entrare al canile rappresentanti della Lega per la difesa del cane senza permesso, senza consenso del datore di lavoro, ben conoscendo l’opinione della Lega verso i componenti dell’Associazione zoofili. Morale: la presidente contesta tutti i fatti e comunica che ‘l’Associazione si riserva di quantificare con precisione tutti i danni imputabili derivanti da tale comportamento’. Tre sono i dipendenti (su cinque) che hanno ricevuto questa lettera e che ora - dicono - temono addirittura di perdere il posto. «Strano - dice una di loro (che vuol restare anonima), accompagnata da Rosetta Facciolo - che siano a conoscenza delle nostre due lettere inviate al Comune; il sindaco e l’assessore ci dicono di non averle viste». Ma è solo il prologo, cui fa seguito la lettera che i dipendenti in questione hanno inviato a Perri in cui denunciano l’atteggiamento dei responsabili dell’Associazione zoofili (e fanno riferimento anche a vessazioni e minacce verbali). ‘Solo per aver fatto il nostro dovere rischiamo il posto...e nei nostri riguardi c’è chiaramente il tentativo di allontanarci dalla struttura ». Da un lato, dunque, l’associazione zoofili che rivendica la qualità del lavoro portato avanti in questi mesi difficili (lo ha fatto in un’ampia intervista rilasciata anche dall’avvocato Michele Tolomini, legale dell’Associazione) e che contesta i rapporti stretti di alcuni dipendenti con i rappresentanti della Lega per la difesa del cane, ‘ben sapendo il loro atteggiamento verso l’Associazione’; dall’altra, alcuni dipendenti vicini invece alla Lega che si sentono a rischio rispetto al posto presso il Rifugio del cane e che sostengono (lo hanno scritto al sindaco stesso) che le cose non stanno andando bene come altri sostengono. E chiedono a Perri - che dopo la sua visita al canile aveva avuto parole di apprezzamento verso la gestione - di chiarire le cose. (fe. sta.)

L'INCHIESTA
Cinque indagati Autopsie sulle carcasse

Oltre l’attività, l’inchiesta. Che vivrà un momento saliente il prossimo 16 settembre, quando presso l’Istituto Zooprofilattico di Grosseto sarà eseguita l’autopsia sulle trenta carcasse di cani e due di gatti sequestrate al Rifugio, daiNas, lo scorso marzo. Per ora, gli indagati sono cinque: Maurizio Guerrini e Chetti Nin, ex presidente e vicepresidente dell’Associazione Zoofili Cremonesi gestore della struttura; la veterinaria dell’Asl, Michela Butturini; le volontarie Elena Caccialanza e Laura Grazia Gaiardi. Il sostituto procuratore Cinzia Piccioni ha contestato a tutti gli inquisiti tre ipotesi di accusa, in concorso tra loro: l’uccisione di animali «per aver soppresso senza necessità numerosi esemplari di cani ospitati nella struttura di via Casello»; l’esercizio abusivo della professione veterinaria e l’abbandono di animali.

E per i gatti una nuova struttura Oltre al canile, il gattile. Con le sue criticità e le sue esigenze. Sono numerosi i gatti attualmente ospitati presso il Rifugio di via Casello,dove convivono con i cani. Molti altri, invece, sono quelli che trovano ospitalità al gattile di via Bissolati, gestito dall’Apac. Ma a breve, troveranno una nuova ‘casa’, in una zona quasi periferica della città. La nuova struttura, per cui il sindaco Oreste Perri ha confermato impegno e risorse, sorgerà in via Brescia, sotto la tangenziale, dove un tempo erano sistemati i nomadi in transito. Quell’area è stata ritenuta idonea dall’amministrazione Corada, che aveva già provveduto a stilare il progetto e a trovare i finanziamenti, e sarà sistemata, visto che la nuova amministrazione sembra condividere la linea della vecchia giunta. L’obiettivo è duplice e va raggiunto: da una parte si ricaveranno spazi più adatti alle colonie di felini e, dall’altra, si alleggerirà il canile che, specie d’estate, scoppia.


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