UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


31 luglio 2009

La Provincia
venerdì 31 luglio 2009

Ieri. Verificato il sovraffollamento e casi di pulci e zecche. Chiesto l’intervento per risanare
Nas e Asl: un altro sopralluogo al canile

Sopralluogo dei Nas e di un veterinario Asl ieri al Rifugio del cane di via Casello. Il canile, finito nell’inchiesta insieme agli ex presidente e vice oltre ad alcuni volontari e un veterinario, è da tempo al centro delle cronache, anche se l’Associazione zoofili che lo gestisce (grazie ad una convenzione con il Comune) ha cambiato i suoi vertici. I Nas - guidati dal comandante Raffaele Marongiu - hanno verificato una situazione di sovraffollamento di cani (quasi 400 sui circa 200 previsti); alcuni casi di presenza di pulci e zecche. E’ stato inoltre richiesto un provvedimento dell’Asl (che ha partecipato all’ispezione con un veterinario) affinché si provveda alla normalizzazione della situazione (collari, sanificazione degli animali e altri interventi). «Quando c’è un sopralluogo - spiega l’avvocato Michele Tolomini, legale dell’Associazione zoofili - vuoldire che si stanno facendo le cose con la massima trasparenza. Il canile è aperto a tutti e ad ogni tipo di controlli, la gestione viene portata avanti in condivisione con Comune, Asl, garante. L’obiettivo è svolgere al meglio l’attività e fornire un servizio alla città: questo è l’unica cosa che interessa all’Associazione, l’obiettivo è svolgere bene il proprio conto». L’avvocato tiene lontane le polemiche scaturite dopo che la presidente ha inviato una lettera di diffida ad alcuni dipendenti in seguito ad alcuni comportamenti (rapporti diretti con la Lega in difesa del cane) e una descrizione pessima dell’attività anche attuale svolta al canile attraversi frasi inserite in due lettere indirizzate al Comune. «La contestazione disciplinare è normale - spiega l’avvocato Tolomini - Nulla di strano: se un dipendente nota qualcosa di anomalo ha il dovere di rivolgersi prima al proprio datore di lavoro; credo che questo appartenga a qualsiasi normale tipo di rapporto di lavoro. Ripeto, l’Associazione è aperta a qualsiasi confronto con enti e istituzioni edha il solo scopo di lavorare bene». Sulla stessa sintonia anche la presidente dell’Associazione Zoofili, Federica Aroldi: «La contestazione è un atto dovuto».


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