UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


18 settembre 2009


La Cronaca
Venerdì 18 settembre 2009
INCHIESTA CANILE
Uccisione di animali, indagati i veterinari Vezzoni e Pengo

II professionista cremonese, ex responsabile della struttura di via Casello per conto della Zoofili Cremonesi, avrebbe rilasciato ricette per centinaia di confezioni di Tanax senza un reale controllo. Il collega di Madignano avrebbe certificato la morte di animali in realtà ancora in vita ma spariti. Si attendono provvedimenti da parte dell'Ordine

Dalla settimana scorsa i medici veterinari Aldo Vezzoni e Graziano Pengo sono ufficialmente indagati nell’ambito della maxi inchiesta sull’uccisione di cani e gatti all’interno del canile comunale di via Casello coordinata dalla Procura della Repubblica e condotta dai carabinieri dei Nas di Cremona.
RICETTE FUORI CONTROLLO. Differente l’accusa per i due professionisti. Il dottor Vezzoni, che dirige una clinica in città e che fino a poche settimane prima del sequestro del canile e dell’avvio dell’indagine della magistratura era il medico di riferimento scelto dall’associazione Zoofili Cremonesi nella gestione della struttura, è accusato di avere rilasciato numerose ricette per centinaia di confezioni di “Tanax” e di “Pentotal Sodium”, medicinali utilizzati per l’eutanasia di cani e gatti. Secondo gli inquirenti, il rilascio “massiccio” dei medicinali sarebbe avvenuto senza un controllo reale e diretto da parte del medico, in netto contrasto con la legge. Vezzoni insomma, in virtù di un lungo rapporto di collaborazione si sarebbe “fidato” dei responsabili del canile che quasi settimanalmente si presentavano nel suo ambulatorio e richiedevano i farmaci, un comportamento che però secondo la Procura ha di fatto favorito l’uccisione di decine di animali, gran parte delle quali avvenute senza un reale motivo. Ricordiamo che le stime ufficiali tracciate dagli inquirenti parlano di 7.300 chili di carcasse di cani smaltite dal canile nel 2006 e di 6mila chili nel 2007.
Durante la perquisizione effettuata dai Nas all’interno del canile venne sequestrato un centinaio di confezioni di quei medicinali, un quantitativo definito “esagerato” dagli stessi investigatori e che avrebbe dovuto essere detenuto solo da un medico. I carabinieri hanno dunque iniziato ad indagare anche in quella direzione, acquisendo documentazioni e sequestrando numerose ricette vergate soprattutto da Vezzoni, ma anche da altri veterinari, tra questi un professionista di Piacenza.
CERTIFICATI FALSI. Più complicata e ancora tutta da definire la posizione del dottor Pengo, che possiede una clinica veterinaria a Madignano. Secondo la Procura avrebbe certificato la morte mai avvenuta di decine di cani. Cani la cui fine è ancora avvolta nel mistero e oggetto di nuove indagini.
Sta di fatto che entrambi i professionisti ora rischiano grosso e non solo in termini penali. L’ordine dei veterinari potrebbe prendere nei loro confronti provvedimenti disciplinari pesanti, che contemplano anche la sospensione dell’esercizio della professione. L’inchiesta di Procura e Nas, che continuano a mantenere il più stretto riserbo, sta verificando la posizione anche di altri veterinari che attraverso ricette e certificati avvallarono le molteplici uccisioni illegali all’interno del canile.
SETTE INDAGATI. Dal 3 marzo scorso, giorno dello scoppio dello “scandalo canile” e della perquisizione a sorpresa dei Nas in via Casello, sale a sette il numero degli indagati. I primi a finire nel registro delle notizie di reato della Procura furono i vertici dell’associazione Zoofili Cremonesi che da una decina di anni, in base a una convenzione con il comune, gestisce il canile: il presidente Maurizio Guerrini e la vice Ketty Nin. Poi, toccò alla veterinaria dell’Asl, Michela Butturini, e alle due volontarie Laura Gaiardi ed Elena Caccialanza. Tutti e cinque sono accusati di uccisione di animali, esercizio abusivo della professione medica, e anche di abbandono di animali.
Intanto, dopo un rinvio di un paio di giorni, oggi è previsto il trasferimento a Grosseto delle 32 carcasse di cani e gatti sequestrate il 3 marzo scorso sulle quali verrà eseguita l’autopsia. Incaricato dell’esame – che ha valore di incidente probatorio – il professor Rosario Fico, nominato dal gip Clementina Forleo e responsabile dell’Unità specialistica di medicina forense veterinaria. Il suo compito sarà delicato e fondamentali: dovrà infatti stabilire se la morte degli animali è “riconducibile a condotte umane quali la somministrazione di medicinali letali” e se tali somministrazioni siano state legittime, avvenute cioè per gravi patologie e nel rispetto della normativa.

Bibiana Sudati
b.sudati@cronaca.it


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