Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
La Provincia
mercoledì 19 maggio 2010
Indagine sul canile. Ma il veterinario conferma: «Animali uccisi senza motivo col Pentothal»
‘Solo ipotesi, niente certezze’
Ieri si è svolto l’ incidente probatorio davanti al gip Beluzzi
La difesa prova a smontare la relazione del perito Rosario Fico
di Francesca Morandi
«Quello che lascia un po’ perplessi
è che nella perizia del dottor Fico
risultino proposte come certezze
circostanze tutt’altro che certe.
Ci sono anche ipotesi alternative
alla morte per Pentothal. Inoltre,
nella perizia non si parla di
dose letale. A parte due casi accertati,
quasi nessuno dei cani
presenta una dose letale. Anzi, si
è ben al di sotto della dose letale
». Lo hanno affermato, ieri, gli
avvocati Stefania Amato ed Ennio
Buffoli, due dei legali degli indagati
nell’ambito dell’inchiesta
sulle presunte uccisioni di animali
nel Rifugio del cane. Dichiarazioni
raccolte al termine delle
due ore e mezza di incidente probatorio
davanti al gip Pierpaolo
Beluzzi, nel corso del quale il perito
Rosario Fico, responsabile del
Centro di referenza nazionale
per la medicina forense veterinaria,
il Ris degli animali con sede a
Grosseto, ha confermato i risultati
choc delle autopsie sulle 32 carcasse
sequestrate un anno fa nel
canile. E cioè che «12 su 25 cani e
2 su 7 gatti sono stati uccisi senza
che ve ne fosse motivo» con iniezione
di Pentothal, «farmaco non
eutanasico, usato al canile in modo
non legittimo». Nella perizia
Fico racconta di cani sottoposti a
«violento contenimento fisico»,
prima di morire. Parla di ecchimosi,
segni al collo e ipotizza l’uso di
corde e lacci. Circostanze che trovano
riscontro nelle testimonianze
raccolte in fase di indagine.
Certezze che la difesa ha tentato
di smontare, confortata dai consulenti
tecnici. Si tratta di Pietro
Riccoboni, vice responsabile del
reparto di Anatomia patologica
dell’ospedale veterinario dell’università
di Lodi, nominato dagli
avvocati Francesco Gianzini e
Alessandro Nolli, difensori di Michela
Butturini, veterinaria dell’Asl,
referente del canile. E Selina
Iussich, docente di Anatomia
patologica veterinaria all’università
di Torino, consulente degli
avvocati Buffoli e Marco Soldi, difensori
di Maurizio Guerrini e
Cheti Nin, gli ex presidente e vice
dell’Associazione zoofili cremonesi,
che per conto del Comune gestivano
il canile. Mentre le volontarie
Elena Caccialanza e Laura
Grazia Gaiardi sono assistite dall’avvocato
Amato.
La veterinaria Iussich ha sostenuto
che «la perizia del dottor Fico
non risulta completamente attendibile
». Il nodo principale è la
mancata individuazione del quantitativo
della dose letale. «Il punto
fondamentale» per Amato e
Buffoli, «è che per il perito ci sono
cani per i quali non è possibile
stabilire la morte per Pentothal.
Quando il perito non trova la causa
della morte, ma trova il Pentothal,
sostiene che il cane è morto
per l’iniezione di Pentothal.
Quando non trova né la causa della
morte né traccia di Pentothal,
dice che non si sa la causa della
morte. Fico sostiene che un cane
sia morto prima dell’iniezione letale,
per lo choc. Quel cane aveva
problemi cardiaci, è morto d’infarto
». Inoltre, per l’avvocato
Amato«se davvero avessero voluto
uccidere i cani, perché non usare
il Tanax, anziché il Pentothal,
che oltretutto costa quattro volte
di più?». Circa il contenimento fisico
violento «sono solo ipotesi».
Iussich osserva come «in casi di
sospetti maltrattamenti a danno
degli animali sarebbe opportuno
affiancare alle procedure necroscopiche,
degli esami radiografici
‘total body’ per evidenziare
eventuali infrazioni ossee che
spesso sfuggono ad
un esame esterno.
Tali esami collaterali
non vengono
menzionati nella
perizia». E sostiene
che Fico abbia
‘confuso’ le ecchimosi
con le «macchie
ipostatiche».
Fico ha ribattuto.
Una relazione
«assolutamente
precisa, puntuale e
completa», l’ha definita
l’avvocato
Gianluca Scagliotti,
legale della Lega
nazionale per la
difesa del cane, parte
offesa nel procedimento.
«Nei 12
casi di cani uccisi col Pentothal
senza che vi fosse una patologia
—ha detto Scagliotti —, il perito
ha spiegato che non si può parlare
di una dose fissa, perché il Pentothal
ha effetti diversi a seconda
del tipo di animale, della taglia,
del peso. Lo dice lo stesso ‘bugiardino’
del farmaco che la dose è indicativa
». Inoltre, «Fico ha confermato
che nei cani dove è assente
una patologia, sono stati riscontrati
Pentothal e lesioni da contenimento.
A parte il fatto che il
Pentothal non è un eutanasico riconosciuto
(lo è il Tanax), allora
per sedare un cane agitato ci sono
altri metodi più semplici che fare
una endovena.Eper fare l’iniezione
di sedativo, i cani avrebbero
dovuto essere a digiuno. Invece
Fico ha evidenziato come fossero
tutti ben nutriti, in alcuni casi
avevano appena mangiato». Infine,
cinque cani sono morti, perché
sbranati. Per Fico, «l’indice
di una cattiva gestione». Il pm
Cinzia Piccioni ora dovrà chiudere
l’indagine sulle presunte uccisioni
nel canile.
L’avvocato Tolomini: ‘Vogliamo capire che cosa sia accaduto in passato’
Associazione zoofili parte offesa
Da ieri l’Associazione zoofili cremonesi,
presieduta da Federica
Aroldi dopo lo scandalo esploso
il 3 marzo di un anno fa, è parte
offesa nel procedimento con
l’avvocato Michele Tolomini.
Avvocato, avete preso le distanze
dagli ex vertici dell’associazione?
«Con molta limpidezza, chiarisco
che io non conosco né Maurizio
Guerrini né Cheti Nin».
Siete parte offesa.
«Sì, perché la necessità dell’associazione
è di capire che cosa
sia effettivamente successo
nel canile. E’ evidente che quello
che è avvenuto si sta riverberando
sull’associazione».
A che cosa si riferisce?
«Auna serie di continui attacchi
al canile descritto come un
lagher».
La perizia del dottor Fico racconta
di cani sottoposti a «contenimenti
violenti» prima dell’iniezione
letale di Pentothal.
Di cani uccisi «senza necessità
».
«La relazione del dottor Fico
è certamente pesante. La difesa
ha fatto diverse annotazioni.
Emotivamente, sarebbe bello
se tutto ciò non fosse accaduto.
Lo stabilirà un eventuale processo
».
Nel canile, per conto dell’Associazione
zoofili cremonese,
tuttora lavorano le due volontarie
indagate. Non è un controsenso?
«Il dato ce lo siamo posti e
proprio per non fare una cosa
sottobanco, abbiamo sentito il
pm Piccioni sull’opportunità di
tenere le due volontarie indagate.
Adesso la struttura organizzativa
pone un rigoroso controllo,
per cui ad oggi noi riteniamo
che con le mansioni loro affidate
e con il tipo di organizzazione,
le volontarie abbiano ruoli
che escludono che possano fare
del male agli animali, sempre
che ne abbiano fatto in passato
».
Oggi in tribunale c’era una
folla. Associazioni animaliste,
Laura Rossi, presidente della
Lega nazionale per il cane arrivata
con due guardie zoofile. Soprattutto,
c’erano gli ex dipendenti
e volontari del canile, licenziati
e allontanati dalla stessa
Aroldi, indagata dalla procura
in seguito ai licenziamenti.
«Sono stati licenziati e allontanati,
perché è venuto meno il
rapporto fiduciario. Qualsiasi
problema accadesse nel canile,
lo andavano a riferire non all’Associazione,
ma a Rosetta
Facciolo (presidente della sezione
di Cremona della Lega nazionale).
Così accadeva che la Facciolo
ogni volta mandava al canile
i Nas. Appena sapremo chi ha
fatto la denuncia contro Aroldi,
immediatamente faremo una
querela per calunnia». (f.mo.)
La Cronaca
mercoledì 19 maggio 2010
Inchiesta sul canile comunale
Guerra tra esperti sulle autopsie
La difesa: "Perizia incongruente"
Ieri l'incidente probatorio sul caso di maltrattamenti
e uccisioni illegali di animali.
Il perito della procura, dottor Fico ha controbattuto
agli "assalti" dei legali dei 5 indagati
"La perizia del dottor Rosario Fico lascia perplessi
perché si danno per certe circostanze che non
lo sono affatto". Lo ha detto ieri l'avvocato
Stefania Amato, del foro di Brescia, legale di
Laura Gaiardi ed Elena Caccialanza, le due
volontarie indagate nell'inchiesta sulle
presunte uccisioni di animali al canile di
Cremona. "Nella perizia non si offrono ipotesi
alternative alla morte avvenuta per Pentothal
Sodium", ha commentato l'avvocato di Brescia Ennio Buffoli,
legale, insieme al collega di Cremona Marco
Soldi, di Maurizio Guerrini e Cheti Nin, indagati
come ex responsabili dell'associazione zoofili
cremonesi. "In nessuno degli animali esaminati,
a parte due cani, sono state trovate dosi
letali di Pentothal". "Ma quali sono le dosi
letali?", si sono domandati i legali. "Nella
perizia del dottor Fico non è specificato".
"Nessuna incongruenza", ha inece sostenuto l'avvocato
del foro di Milano Gianluca Scagliotti, parte offesa
per la lega nazionale per la difesa del cane.
"Non esiste una quantità di Pentothal ideale.
Questo medicinale ha effetti diversi su ogni
animale, a seconda della mole e del peso, della
sensibilità e dello stato di salute". Ieri il
dottor Rosario Fico, dell'istituto zooprofilattico
di Grosseto, incaricato dal giudice Clementina Forleo
di eseguire l'autopsia sulle carcasse ritrovate
nelle celle frigorifere del canile di Cremona, ha
illustrato al gip Pierpaolo Beluzzi i risultati
della sua perizia, uno studio che individua
somministrazione di Pentothal Sodium senza
alcuna necessità, crudeltà, violenze e
torture sugli animali. "Io vi racconto cosa
ho visto e che cosa il corpo mi ha raccontato",
ha spiegato il perito. In un'udienza durata quasi due
ore e mezza, con il contributo di fotografie,
il responsabile dell'unità specialistica di
medicina forense veterinaria si è soffermato
su ciascuno dei 32 animali esaminati
(25 cani e 7 gatti), tutti ospiti della struttura
comunale di via Casello. 12 cani su 25, secondo
i risultati della perizia, sono stati uccisi
con il farmaco anestetico Pentothal Sodium
"senza che vi fosse necessità".
Tracce dello stesso medicinale, usato nell'induzione
dell'anestesia generale e ritrovato nel fegato
degli animali, è stato somministrato, sempre senza
motivo, anche su 2 dei 7 gatti che il perito
ha esaminato. I 12 cani e i 2 gatti uccisi, in
sostanza, non erano affetti da patologie tali da
giustificare la loro soppressione. 5 cani, invece,
sono morti "in conseguenza dello choc determinato
da profonde ferite inferte da altri cani". Di episodi
di aggressioni tra animali avevano parlato
anche le volontarie, che a suo tempo, sentite in
sede di indagine, avevano raccontato raccapriccianti
episodi di animali di piccola taglia, anche
cuccioli, sbranati da altri di grosse
dimensioni dopo essere stati messi insieme
nei recinti. La perizia del dottor Fico
è stata contestata dai consulenti di aprte, il dottor
Pietro Riccoboni, del reparto di anatomia
patologica dell'ospedale veterinario universitario
di Lodi, consulente degli avvocati Alessandro
Nolli e Francesco Gianzini per la difesa della
veterinaria indagata Michela Butturini, e
la dottoressa Selina Iussich, del dipartimento
di patologia animale dell'università di Torino
per gli avvocati Buffoli e Soldi.
"Nessun dubbio sul fatto che nei soggetti
in cui l'esame tossicologico sia risultato
positivo al Pentothal la sostanza sia stata
certamente somministrata", è scritto nella
relazione della Iussich, "ma non vi sono dati
oggettivi per esprimere la certezza della morte
per tale causa". "Alcuni animali soppressi
con il Pentothal", è scritto nella perizia
di Fico, "presentano lesioni e traumi sottocutanei
localizzati alle estremità di tutti e quattro
gli arti, compatibili con il tentativo di legarli
nel forzato contenimento fisico,
pare con l'uso di corde o cappi appena prima
dell'iniezione letale". "L'immobilizzazione
fisica", scrive Fico, "è stata violenta, tanto
da causare ecchimosi, ematomi ed emorragie in
gran parte della superficie degli animali appena
prima della loro morte". "Sul contenimento
fisico dei cani", ha replicato invece la difesa
degli indagati, "le ipotesi del perito sono
prive di fondamento". Secondo la dottoressa Iussich,
consulente della difesa, "la gravità delle lesoni
riscontrate potrebbe essere dovuta ad atti aggressivi
tra i diversi cani, o eventualmente ad atti
di vera e propria violenza con corpi contundenti
a carico degli animali". Nella sua relazione,
inoltre, la Iussich contesta al perito di non
aver eseguito esami radiografici, "necessari
per rinvenire eventuali fratture
o infrazioni ossee, utili nei casi in cui si
sospettino maltrattamenti a danno degli animali".
Al contrario, per l'avvocato di parte offesa Gianluca
Scagliotti, "la relazione di Fico è precisa,
puntuale e completa". "Il giudice", ha spiegato
il legale della lega nazionale per la difesa
del cane, "ha lasciato spazio alle domande, e
ha fugato tutti i dubbi. Nessuna incongruenza,
nessuna zona d'ombra". Ora si attende solo
la chiusura delle indagini.
Sara Pizzorni
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