UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


La Provincia
mercoledì 19 maggio 2010

Indagine sul canile. Ma il veterinario conferma: «Animali uccisi senza motivo col Pentothal»
‘Solo ipotesi, niente certezze’
Ieri si è svolto l’ incidente probatorio davanti al gip Beluzzi
La difesa prova a smontare la relazione del perito Rosario Fico

di Francesca Morandi
«Quello che lascia un po’ perplessi è che nella perizia del dottor Fico risultino proposte come certezze circostanze tutt’altro che certe. Ci sono anche ipotesi alternative alla morte per Pentothal. Inoltre, nella perizia non si parla di dose letale. A parte due casi accertati, quasi nessuno dei cani presenta una dose letale. Anzi, si è ben al di sotto della dose letale ». Lo hanno affermato, ieri, gli avvocati Stefania Amato ed Ennio Buffoli, due dei legali degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte uccisioni di animali nel Rifugio del cane. Dichiarazioni raccolte al termine delle due ore e mezza di incidente probatorio davanti al gip Pierpaolo Beluzzi, nel corso del quale il perito Rosario Fico, responsabile del Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, il Ris degli animali con sede a Grosseto, ha confermato i risultati choc delle autopsie sulle 32 carcasse sequestrate un anno fa nel canile. E cioè che «12 su 25 cani e 2 su 7 gatti sono stati uccisi senza che ve ne fosse motivo» con iniezione di Pentothal, «farmaco non eutanasico, usato al canile in modo non legittimo». Nella perizia Fico racconta di cani sottoposti a «violento contenimento fisico», prima di morire. Parla di ecchimosi, segni al collo e ipotizza l’uso di corde e lacci. Circostanze che trovano riscontro nelle testimonianze raccolte in fase di indagine. Certezze che la difesa ha tentato di smontare, confortata dai consulenti tecnici. Si tratta di Pietro Riccoboni, vice responsabile del reparto di Anatomia patologica dell’ospedale veterinario dell’università di Lodi, nominato dagli avvocati Francesco Gianzini e Alessandro Nolli, difensori di Michela Butturini, veterinaria dell’Asl, referente del canile. E Selina Iussich, docente di Anatomia patologica veterinaria all’università di Torino, consulente degli avvocati Buffoli e Marco Soldi, difensori di Maurizio Guerrini e Cheti Nin, gli ex presidente e vice dell’Associazione zoofili cremonesi, che per conto del Comune gestivano il canile. Mentre le volontarie Elena Caccialanza e Laura Grazia Gaiardi sono assistite dall’avvocato Amato. La veterinaria Iussich ha sostenuto che «la perizia del dottor Fico non risulta completamente attendibile ». Il nodo principale è la mancata individuazione del quantitativo della dose letale. «Il punto fondamentale» per Amato e Buffoli, «è che per il perito ci sono cani per i quali non è possibile stabilire la morte per Pentothal. Quando il perito non trova la causa della morte, ma trova il Pentothal, sostiene che il cane è morto per l’iniezione di Pentothal. Quando non trova né la causa della morte né traccia di Pentothal, dice che non si sa la causa della morte. Fico sostiene che un cane sia morto prima dell’iniezione letale, per lo choc. Quel cane aveva problemi cardiaci, è morto d’infarto ». Inoltre, per l’avvocato Amato«se davvero avessero voluto uccidere i cani, perché non usare il Tanax, anziché il Pentothal, che oltretutto costa quattro volte di più?». Circa il contenimento fisico violento «sono solo ipotesi». Iussich osserva come «in casi di sospetti maltrattamenti a danno degli animali sarebbe opportuno affiancare alle procedure necroscopiche, degli esami radiografici ‘total body’ per evidenziare eventuali infrazioni ossee che spesso sfuggono ad un esame esterno. Tali esami collaterali non vengono menzionati nella perizia». E sostiene che Fico abbia ‘confuso’ le ecchimosi con le «macchie ipostatiche». Fico ha ribattuto. Una relazione «assolutamente precisa, puntuale e completa», l’ha definita l’avvocato Gianluca Scagliotti, legale della Lega nazionale per la difesa del cane, parte offesa nel procedimento. «Nei 12 casi di cani uccisi col Pentothal senza che vi fosse una patologia —ha detto Scagliotti —, il perito ha spiegato che non si può parlare di una dose fissa, perché il Pentothal ha effetti diversi a seconda del tipo di animale, della taglia, del peso. Lo dice lo stesso ‘bugiardino’ del farmaco che la dose è indicativa ». Inoltre, «Fico ha confermato che nei cani dove è assente una patologia, sono stati riscontrati Pentothal e lesioni da contenimento. A parte il fatto che il Pentothal non è un eutanasico riconosciuto (lo è il Tanax), allora per sedare un cane agitato ci sono altri metodi più semplici che fare una endovena.Eper fare l’iniezione di sedativo, i cani avrebbero dovuto essere a digiuno. Invece Fico ha evidenziato come fossero tutti ben nutriti, in alcuni casi avevano appena mangiato». Infine, cinque cani sono morti, perché sbranati. Per Fico, «l’indice di una cattiva gestione». Il pm Cinzia Piccioni ora dovrà chiudere l’indagine sulle presunte uccisioni nel canile.

L’avvocato Tolomini: ‘Vogliamo capire che cosa sia accaduto in passato’
Associazione zoofili parte offesa
Da ieri l’Associazione zoofili cremonesi, presieduta da Federica Aroldi dopo lo scandalo esploso il 3 marzo di un anno fa, è parte offesa nel procedimento con l’avvocato Michele Tolomini.
Avvocato, avete preso le distanze dagli ex vertici dell’associazione?
«Con molta limpidezza, chiarisco che io non conosco né Maurizio Guerrini né Cheti Nin».
Siete parte offesa.
«Sì, perché la necessità dell’associazione è di capire che cosa sia effettivamente successo nel canile. E’ evidente che quello che è avvenuto si sta riverberando sull’associazione».
A che cosa si riferisce?
«Auna serie di continui attacchi al canile descritto come un lagher».
La perizia del dottor Fico racconta di cani sottoposti a «contenimenti violenti» prima dell’iniezione letale di Pentothal. Di cani uccisi «senza necessità ».
«La relazione del dottor Fico è certamente pesante. La difesa ha fatto diverse annotazioni. Emotivamente, sarebbe bello se tutto ciò non fosse accaduto. Lo stabilirà un eventuale processo ».
Nel canile, per conto dell’Associazione zoofili cremonese, tuttora lavorano le due volontarie indagate. Non è un controsenso?
«Il dato ce lo siamo posti e proprio per non fare una cosa sottobanco, abbiamo sentito il pm Piccioni sull’opportunità di tenere le due volontarie indagate. Adesso la struttura organizzativa pone un rigoroso controllo, per cui ad oggi noi riteniamo che con le mansioni loro affidate e con il tipo di organizzazione, le volontarie abbiano ruoli che escludono che possano fare del male agli animali, sempre che ne abbiano fatto in passato ».
Oggi in tribunale c’era una folla. Associazioni animaliste, Laura Rossi, presidente della Lega nazionale per il cane arrivata con due guardie zoofile. Soprattutto, c’erano gli ex dipendenti e volontari del canile, licenziati e allontanati dalla stessa Aroldi, indagata dalla procura in seguito ai licenziamenti.
«Sono stati licenziati e allontanati, perché è venuto meno il rapporto fiduciario. Qualsiasi problema accadesse nel canile, lo andavano a riferire non all’Associazione, ma a Rosetta Facciolo (presidente della sezione di Cremona della Lega nazionale). Così accadeva che la Facciolo ogni volta mandava al canile i Nas. Appena sapremo chi ha fatto la denuncia contro Aroldi, immediatamente faremo una querela per calunnia». (f.mo.)



La Cronaca
mercoledì 19 maggio 2010

Inchiesta sul canile comunale
Guerra tra esperti sulle autopsie
La difesa: "Perizia incongruente"
Ieri l'incidente probatorio sul caso di maltrattamenti e uccisioni illegali di animali.
Il perito della procura, dottor Fico ha controbattuto agli "assalti" dei legali dei 5 indagati

"La perizia del dottor Rosario Fico lascia perplessi perché si danno per certe circostanze che non lo sono affatto". Lo ha detto ieri l'avvocato Stefania Amato, del foro di Brescia, legale di Laura Gaiardi ed Elena Caccialanza, le due volontarie indagate nell'inchiesta sulle presunte uccisioni di animali al canile di Cremona. "Nella perizia non si offrono ipotesi alternative alla morte avvenuta per Pentothal Sodium", ha commentato l'avvocato di Brescia Ennio Buffoli, legale, insieme al collega di Cremona Marco Soldi, di Maurizio Guerrini e Cheti Nin, indagati come ex responsabili dell'associazione zoofili cremonesi. "In nessuno degli animali esaminati, a parte due cani, sono state trovate dosi letali di Pentothal". "Ma quali sono le dosi letali?", si sono domandati i legali. "Nella perizia del dottor Fico non è specificato".
"Nessuna incongruenza", ha inece sostenuto l'avvocato del foro di Milano Gianluca Scagliotti, parte offesa per la lega nazionale per la difesa del cane. "Non esiste una quantità di Pentothal ideale. Questo medicinale ha effetti diversi su ogni animale, a seconda della mole e del peso, della sensibilità e dello stato di salute". Ieri il dottor Rosario Fico, dell'istituto zooprofilattico di Grosseto, incaricato dal giudice Clementina Forleo di eseguire l'autopsia sulle carcasse ritrovate nelle celle frigorifere del canile di Cremona, ha illustrato al gip Pierpaolo Beluzzi i risultati della sua perizia, uno studio che individua somministrazione di Pentothal Sodium senza alcuna necessità, crudeltà, violenze e torture sugli animali. "Io vi racconto cosa ho visto e che cosa il corpo mi ha raccontato", ha spiegato il perito. In un'udienza durata quasi due ore e mezza, con il contributo di fotografie, il responsabile dell'unità specialistica di medicina forense veterinaria si è soffermato su ciascuno dei 32 animali esaminati (25 cani e 7 gatti), tutti ospiti della struttura comunale di via Casello. 12 cani su 25, secondo i risultati della perizia, sono stati uccisi con il farmaco anestetico Pentothal Sodium "senza che vi fosse necessità". Tracce dello stesso medicinale, usato nell'induzione dell'anestesia generale e ritrovato nel fegato degli animali, è stato somministrato, sempre senza motivo, anche su 2 dei 7 gatti che il perito ha esaminato. I 12 cani e i 2 gatti uccisi, in sostanza, non erano affetti da patologie tali da giustificare la loro soppressione. 5 cani, invece, sono morti "in conseguenza dello choc determinato da profonde ferite inferte da altri cani". Di episodi di aggressioni tra animali avevano parlato anche le volontarie, che a suo tempo, sentite in sede di indagine, avevano raccontato raccapriccianti episodi di animali di piccola taglia, anche cuccioli, sbranati da altri di grosse dimensioni dopo essere stati messi insieme nei recinti. La perizia del dottor Fico è stata contestata dai consulenti di aprte, il dottor Pietro Riccoboni, del reparto di anatomia patologica dell'ospedale veterinario universitario di Lodi, consulente degli avvocati Alessandro Nolli e Francesco Gianzini per la difesa della veterinaria indagata Michela Butturini, e la dottoressa Selina Iussich, del dipartimento di patologia animale dell'università di Torino per gli avvocati Buffoli e Soldi. "Nessun dubbio sul fatto che nei soggetti in cui l'esame tossicologico sia risultato positivo al Pentothal la sostanza sia stata certamente somministrata", è scritto nella relazione della Iussich, "ma non vi sono dati oggettivi per esprimere la certezza della morte per tale causa". "Alcuni animali soppressi con il Pentothal", è scritto nella perizia di Fico, "presentano lesioni e traumi sottocutanei localizzati alle estremità di tutti e quattro gli arti, compatibili con il tentativo di legarli nel forzato contenimento fisico, pare con l'uso di corde o cappi appena prima dell'iniezione letale". "L'immobilizzazione fisica", scrive Fico, "è stata violenta, tanto da causare ecchimosi, ematomi ed emorragie in gran parte della superficie degli animali appena prima della loro morte". "Sul contenimento fisico dei cani", ha replicato invece la difesa degli indagati, "le ipotesi del perito sono prive di fondamento". Secondo la dottoressa Iussich, consulente della difesa, "la gravità delle lesoni riscontrate potrebbe essere dovuta ad atti aggressivi tra i diversi cani, o eventualmente ad atti di vera e propria violenza con corpi contundenti a carico degli animali". Nella sua relazione, inoltre, la Iussich contesta al perito di non aver eseguito esami radiografici, "necessari per rinvenire eventuali fratture o infrazioni ossee, utili nei casi in cui si sospettino maltrattamenti a danno degli animali". Al contrario, per l'avvocato di parte offesa Gianluca Scagliotti, "la relazione di Fico è precisa, puntuale e completa". "Il giudice", ha spiegato il legale della lega nazionale per la difesa del cane, "ha lasciato spazio alle domande, e ha fugato tutti i dubbi. Nessuna incongruenza, nessuna zona d'ombra". Ora si attende solo la chiusura delle indagini.

Sara Pizzorni

Torna all'indice delle notizie sul sequestro del canile