Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
La Cronaca di Cremona
sabato 30 ottobre 2010
Blitz degli ispettori del Ministero
Nuovo sopralluogo al canile
Ne Comune ne Asl erano al corrente dell'arrivo dei tre funzionari e dei Nas. L'assessore Bordi: "Tutto in
regola: complimenti per la gestione burocratica della struttura". Sugli avvelenamenti incontro in Azienda
Sanitaria.
Un vero e proprio blitz. Tenuto segreto fino all'ultimo, tanto che è stata davvero una sorpresa per tutti.
E non solo per i voloniari dell'Associazione Zoofili che ieri mattina hanno aperto le porte del canile
ritrovandosi davanti inaspettatamente tre ispettori del Ministero della Salute inviati da Roma, dal
sottosegretario Francesca Martini, a Cremona per effettuare l'ennesimo sopralluogo all'interno della
struttura. I funzionari ministeriali erano accompagnati dai carabinieri del Nas, gli stessi che si stanno
occupando ormai da un paio di anni dell'inchiesta (e dei suoi vari rivoli) che vede al centro proprio il
rifugio di vìa Vecchio Casello. LA SORPRESA E L'ISPEZIONE. Della visita non era stato informato
neppure il comune - ente proprietario del canile - ne tanto meno il servizio veterinario dell'Asl - che ne
ha la responsabilità sanitaria. Una scelta non casuale, come è facile immaginare: il sottosegretario Martini
ha voluto in un certo senso mettere alla prova tutti i soggetti coinvolti ed effettuare un'ispezione "pura",
evitando possibili "aggiustamenti". L'idea del blitz sarebbe nata non molto tempo fa: c'è addirittura una
data, quella dell'11 ottobre giorno in cui a Perugia si è tenuto un convegno che aveva per tema "I reati
in danno agli animali e applicazione della Legge 189/2004". Convegno al quale hanno preso parte numerose
associazioni animaliste, tra le quali la Lega per la Difesa del Cane, lo stesso ente che attraverso le
sue numerose denunce in Procura ha fatto partire l'inchiesta sul canile. Ed il canile di Cremona è stato
una delle strutture al centro del dibattito con tanto di filmato.
A quanto si è appreso gli ispettori avevano un compito preciso: controllare l'operato del comune. Per questo
gran parte della mattina è stata spesa per verificare la parte burocratica, ovvero il nuovo sistema di
annotazione di entrate e uscite dei cani, la microchippatura, le vaccinazioni nonché l'utilizzo di farmaci.
Ovviamente, si sono svolte verifiche anche sullo stato psicofisico degli animali ospiti e le condizioni
delle strutture. "II risultato è stato positivo - ha affermato l'assessore Francesco Bordi - Anzi gli
ispettori ci hanno fatto i complimenti per come è gestita la parte burocratica. Per quanto riguarda la
struttura è stato apprezzato lo sforzo per migliorare il canile» anche se ci sono ancora alcune cose da
fare, ma che contiamo di mettere a punto entro la fine dell'anno". NUOVA INCHIESTA. Nel pomeriggio
gli ispettori si sono recati all'Asl dove hanno steso la loro relazione e affrontato l'altra questione:
L'avvelenamento e la morte di quattro cani all'interno della struttura avvenuta ad agosto. Sulla questione
è stata aperta una nuova inchiesta giudiziaria da parte del pm Cinzia Piccioni, già titolare dell'indagine
madre, mentre ai Nas è stato affidato il compito di svolgere le indagini. Le autopsie sulle carcasse degli
animali aveva confermato che ad ucciderli era stato un antigelo, sostanza che si trova nei topicidi. Si era
ipotizzato che i cani avessero ingoiato il veleno mischiato a bocconi killer lanciati dall'esterno
all'interno del canile. Ipotesi che però non ha avuto al momento alcun riscontro.
Bibiana Sudati
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