Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
La Provincia
domenica 6 febbraio 2011
Indagine sul Rifugio. Spunta denaro «prelevato senza giustificazioni»
‘Soldi pubblici e privati non destinati al canile’
di Francesca Morandi
Una parte dei contributi ricevuti
ogni anno dal Comune non li
avrebbero utilizzati per la gestione
del Rifugio del cane. E si sarebbero
appropriati anche delle
offerte della gente destinate al
canile comunale. Nell’indagine
—già chiusa—sulle presunte uccisioni
di animali con iniezioni
di Pentothal Sodium e Tanax,
ma anche maltrattamenti, c’è un
capitolo sulla gestione di soldi
pubblici e privati e di quattrini
prelevati «senza giustificato motivo
dal conto corrente della passata
gestione dell’Associazione
Zoofili Cremonesi», dal 2004 al
2008. E spuntano due accuse:
‘malversazione a danno dello
Stato’ e ‘appropriazione indebita
con l’aggravante dell’abuso
della relazione di prestazione
d’opera’. Sono le ipotesi di reato
che il pm Cinzia Piccioni, titolare
dell’indagine,
ha contestato, in
concorso, a Maurizio
Guerrini e Cheti
Nin, gli ex presidente
e vice presidente
dell’Associazione
Zoofili
Cremonesi che
per dieci anni, fino
al 31 dicembre
del 2015, ha la gestione
del Rifugio
del cane, entrambi
dimessisi dalle
cariche nel marzo
del 2009 con
l’esplosione dell’inchiesta.
Il capo di imputazione
formulato
dal pm Piccioni
racconta che Guerini
(anche ex segretario
di Rifondazione
comunista)
e Cheti Nin,
nelle rispettive qualità di vertici
dell’Associazione Zoofili cremonesi
«non destinavano, in parte,
i contributi pubblici che ricevevano
annualmente dal Comune
di Cremona per la gestione del
canile (malversazione a danno
dello Stato, ndr) e, abusando della
relazione di prestazione d’opera,
si appropriavano, al fine di
procurarsi un ingiusto profitto,
delle offerte ricevute dai privati,
nonchè delle somme loro versate—
come da informale tariffario
— per le eutanasie eseguite
per conto terzi». In particolare,
«dall’analisi dell’esigua documentazione
contabile disponibile—
è scritto nel capo di imputazione—
è emerso che, con riferimento
all’anno 2006, non trovano
giustificazione prelievi in contanti
per euro 10.035,70 e vi è
una differenza di euro 49.290,01
tra l’importo indicato nel consuntivo
dell’associazione per lavori
di manutenzione e quanto effettivamente
erogato per detti lavori
». Per l’anno 2007 «non trovano
giustificazioni prelievi contanti
per euro 9.800»; per l’anno
2008 «per il quale non è stato
neppure reperito il consuntivo,
non trova giustificazione il prelievo
di euro 2.800». Infine, per
l’anno 2004 «risultano emessi a
favore del Guerrini assegni per
complessivi euro 18.000 tratti
sul conto dell’Associazione presso
Intesa San Paolo»; soldi prelevati
«in assenza di qualsiasi giustificazione
economica».
L’INCHIESTA ‘MADRE’
‘Uccisi 300 animali all’anno’
Vertici dell’associazione, volontarie e veterinaria: i reati
«Sovraffollamento nei box, causa
di frequenti sbranamenti» e
«uccisioni illegittime degli animali
di affezione, cani e gatti, ivi
ospitati»: è l’accusa di maltrattamenti
di animali contestata all’ex
presidente Maurizio Guerrini,
che avrebbe omesso di esercitare
«i propri doveri di controllo
sul canile, di cui lasciva la piena
gestione ed organizzazione a Nin
Cheti, consentendo che avvenissero
i maltrattamenti e le uccisioni
illegittime».A Cheti Nin e alle
volontarie Laura Grazia Gaiardi
ed Elena Caccialanza si contestano
l’uccisione di animali e l’esercizio
abusivo della professione
veterinaria. Dal 2005 al marzo
del 2009, avrebbero ucciso «per
crudeltà e senza necessità» numerosi
cani, addirittura intere
cucciolate, e gatti: circa trecento
animali all’anno, secondo «la stima
in difetto» degli inquirenti.
Animali eliminati «inoculando il
farmaco eutanasico Tanax o il
farmaco Pentothal Sodium: decessi
ingiustificati ed illegittimi
» come la morte di 12 cani e i
due gatti soppressi con tiopentale,
esaminati dal Rosario Fico, il
perito che ha fatto le autopsie sulle
33 carcasse trovate nella cella
frigorifero del canile e che ha stilato
una relazione choc. Cheti
Nin e le volontarie avrebbero anche
fatto vaccinazioni e rimosso
punti di sutura. Inoltre, Cheti
Nin avrebbe soppresso «per crudeltà
e senza necessità» un cane
che il padrone portò al Rifugio
(settembre 2007) e un altro cane
in affido (maggio 2008), In concorso
con la veterinaria dell’Asl,
Michela Butturini, avrebbe eliminato
tre cani in violazione delle
prescrizioni di legge (primavera
2008). La veterinaria avrebbe
ucciso un pastore tedesco «senza
essersi previamente accertata
delle sue effettive condizioni di
salute». A Butturini si contesta
l’abuso d’ufficio, perché dal 2006
al 2009, «violando le norme di
legge relative ai compiti di controllo
derivanti dal suo ruolo di
veterinario pubblico ufficiale, al
fine di procurare a Nin Cheti l’ingiusto
vantaggio patrimoniale
della gestione del canile, ometteva
di segnalare le gravi irregolarità
riscontrate: sovraffollamento
dei box, causa degli sbranamenti
tra gli animali, identificazione
dei cani microchippati solo al momento
degli affidi, indebito ed illecito
ricorso alle uccisioni di animali
al di fuori dei casi previsti
dalla normativa». (f.mo.)
ABUSO D’UFFICIO
«Prescritti troppi farmaci eutanasici»
Nell’indagine già chiusa sul
canile, c’è finito anche il
veterinario Aldo Vezzoni.
L’accusa che gli viene
contestata è l’abuso d’ufficio,
perché, dal 2005 al 2009, «in
qualità di veterinario
responsabile sanitario della
struttura ‘Rifugio del Cane’,
con lo specifico dovere di
controllare le scorte dei
medicinali, come da
autorizzazione sanitaria del 27
giugno 1992, al fine di
procurare a Nin Cheti
l’ingiusto vantaggio
patrimoniale della gestione
del canile, prescriveva in
quantità rilevanti farmaci
eutanasici senza accertare il
legittimo utilizzo e le modalità
di custodia, ciò in violazione di
legge (articolo 34 del D.L.vo
119/1992 sostituito dall’art.82
del D.L.vo 193/2006.)». Ed
ecco le quantità di farmaci: nel
2005, 32 confezioni di Tanax e
400 di Pentothal Sodium; nel
2006, 45 confezioni di Tanax e
284 di Pentothal; nel 2007, 30
confezioni di Tanax e 192 di
Pentothal; infine, nel 2008, 65
confezioni di Pentothal.
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