Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
La Provincia
domenica 22 gennaio 2012
Canile, Perri scende in campo
Entro martedì nota ufficiale per chiudere la querelle sugli accessi al rifugio. E domani sera il consiglio dell'Associazione zoofili decide cosa fare con Nin
Animalisti contro. Il segretario comunale: "Inopportuno il ritorno di Cheti nella struttura"
di Giacomo Guglielmone
E' atteso per le prossime ore, entro martedì, l'intervento con il quale il sindaco Oreste Perri intende mettere
una serie di punti fermi, e magari la parola fine, in merito alla querelle
tra animalisti incentrata sulla gestione del rifugio del cane di via Vecchio Casello.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il ritorno nella struttura, come volontaria, di Cheti Nin,
l'ex responsabile della struttra per la quale la procura ha chiesto nelle scorse ore
il rinvio a giudizio (insieme agli altri cinque indagati).
Nin è accusata di maltrattamenti sugli animali sfociati nel decesso di vari cani.
Per domani sera, invece, è convocata una riunione del Consiglio dell'Associazione zoofili
cremonesi. Dopo aver esaminato la situazione, saranno assunte un
certo numero di decisioni in merito alla condotta da tenere in relazione alla presenza della stessa Nin nella struttura.
"Quella del sindaco sarà una nota ufficiale", ha puntualizzato ieri pomeriggio
il segretario generale del Comune, Pasquale Criscuolo, al quale lo stesso Perri
ha chiesto di scandagliare ogni aspetto di quel che è accaduto, per indicare
come devono essere condotte le cose. Tutto si è messo in moto
con la lettera depositata in procura da Rosetta Facciolo, presidente della sezione cremonese
della Lega nazionale per la difesa del cane. Lettera inviata per
conoscenza anche al sindaco. In meno di due cartelle Facciolo solleva interrogativi
sul rientro di Cheti Nin al canile come volontaria; sul fatto che le volontarie della Lega
vengono sistematicamente respinte ai cancelli del rifugio, pur avendo
le associazioni possibilità di entrare in quelle strutture anche oltre gli
orari di apertura al pubblico; Facciolo chiede anche perché, non appena ha preso corpo l'inchiesta,
non è stata azzerata la convenzione tra l'Associazione zoofili e il Comune. "Perri ha dato
disposizioni affinché quella lettera fosse riscontrata ed ha chiesto che fossero condotte tutte
le verifiche necessarie, incluse quelle sul pregresso. E' ovvio che il ritorno nella
struttura della signora Nin è inopportuno - spiega Criscuolo - ma è altrettanto vero che non esiste
alcuna possibilità, sul piano legale, che il Comune precluda in maniera assoluta l'accesso di
una persona al canile. Non c'è strumento giuridico". Le parole del segretario generale,
oltre a far intravedere il tenore della decisione di Perri, riprendono - con l'autorevolezza di
chi conosce a fondo i vari aspetti legali e amministrativi di questa vicenda - quelle
pronunciate dall'assessore all'Ambiente Francesco Bordi. L'assessore ha anche chiarito che la
convenzione (in scadenza nel 2015) non può essere revocata "se la controparte non commette illeciti".
E che i volontari delle associazioni "possono entrare al canile a prescindere dagli orari
di apertura al pubblico, è vero, ma devono accordarsi prima con i responsabili".
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