Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
La Provincia
giovedì 26 gennaio 2012
L'associazione ha deciso: Cheti Nin potrà entrare ma solo come visitatrice
Porte del canile socchiuse
D'ora in poi Cheti Nin, ex vicepresidente dell'Associazione zoofili cremonesi ed ex responsabile
del canile comunale, potrà entrare nel 'Rifugio' di via Vecchio Casello solo come visitatrice e non più
come volontaria. Questa la decisione uscita dall'assemblea, martedì sera, dei membri dell'associazione
stessa e che è stata comunicata ieri al sindaco.
L'altro ieri si è discusso nuovamente della condotta di Cheti Nin, destinataria della richiesta
di rinvio a giudizio presentata dalla procura della Repubblica (il pm è Fabio Saponara)
in merito alla vicenda dei presunti maltrattamenti sui cani. La donna ha ripreso a frequentare,
come volontaria, la struttura. Questo non è andato giù alla 'Lega nazionale difesa del cane', che,
tramite il suo presidente, Rosetta Facciolo, ha presentato su questo punto e su altri un esposto
in procura. Quella lettera, inviata per conoscenza a Perri, ha di fatto investito il sindaco
della vicenda. Per prima cosa Perri ha chiesto al segretario generale del Comune, l'avvocato
Pasquale Criscuolo, un esame approfondito sul piano legale di tutti gli aspetti del caso.
Criscuolo ha depositato un dossier molto accurato. Ed è anche sulla base di quell'informativa che
l'associazione (che continua a gestire il canile) si è riunita. L'avvocato che assiste l'associazione,
Michele Tolomini, ha visto, ieri a mezzogiorno, Perri. Sulla scorta dell'incontro con il legale e dei pareri
di Criscuolo e del direttore generale del Comune Massimo Placchi, il primo cittadino, sempre
ieri, ha inviato una lettera alla procura e alla Lega nazionale difesa del cane in cui,
ricostruite le tappe della vicenda, prende atto di quanto deciso dall'associazione.
Associazione che, commenta Tolomini, "ritiene di aver affrontato e risolto la situazione
nel rispetto delle posizioni di tutte le parti coinvolte, a cominciare dall'associazione, che
deve tutelarsi, ma anche di Cheti Nin. Sono stati confermati i rapporti di fiducia e collaborazione
con il Comune". Nel canile dal 2005 al 2009 sarebbero sati uccisi "per crudeltà" e "senza necessità" numerosi
cani e gatti. Circa trecento animali all'anno è la stima in difetto che fa la procura.
Trecento morti "ingiustificati ed illegittimi" causati con il Tanax (farmaco eutanasico)
o con il Pentothal Sodium. Per questo, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio
nei confronti di Cheti Nin e Maurizio Guerrini, ex presidente dell'associazione, per le
volontarie Laura Grazia Gaiardi ed Elena Caccialanza e per i veterinati Michela Butturini
e Aldo Vezzoni. L'udienza preliminare davanti al gup Guido Salvini è già stata fissata:
si terrà il 22 marzo prossimo.
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