UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


La Provincia
lunedì 2 aprile 2012

RIFUGIO DEL CANE. E' bufera
Assemblea dell'associazione convocata per rinnovare il consiglio che però doveva scadere nel 2013. L'ex vice presidente e la sorella ammesse tra i soci
Al canile torna Cheti Nin
Zoofili: scontro durissimo


di Felice Staboli
Altra bufera sul canile di Cremona e altra polemica per l'Associazione Zoofili che gestisce la struttura di via Casello. Da tre settimane, infatti, è rientrata a tuti gli effetti Cheti Nin, vice presidente tre anni fa (marzo 2009) quando scoppiò l'inchiesta per "maltrattamenti e uccisioni senza necessità di animali". Una vicenda che fece molto discutere. Suscitò scalpore anche la cifra trovata sul conto corrente dell'Associazione (350mila euro), somma che oggi ammonterebbe a circa 250mila euro. La decisione di riammettere Cheti Nin, dopo che tre mesi fa - quando erano circolate le prime voci - il Comune e l'Asl avevano espresso la loro contrarietà ad una eventuale riammissione, ha spaccato letteralmente per la prima volta l'Associazione. Alcuni soci e volontari (12 in tutto), compresi gli ex vice presidente Fabrizio Arrigoni e Linda Lucarini, hanno inviato il 26 marzo una lettera all'assessore Francesco Bordi in cui si dissociano dalla decisione che riguarda Nin e in cui denunciano la gravità di una situazione che, a loro giudizio, si va sempre più aggravando. L'assemblea si è svolta la sera del 9 marzo, presso l'oratorio di S. Ambrogio, in via S. Francesco d'Assisi, per eleggere il nuovo consiglio di amministrazione. "L'elezione del cda è stata anticipata di un anno (la scadenza naturale era fissata per il 2013) su richiesta dei legali di Cheti Nin. Motivo? Non è stato sostituito con surroga un consigliere di amministrazione". La richiesta è stata accolta dalla presidente dell'Associazione zoofili, Federica Aroldi; all'assemblea hanno partecipato 18 soci (peraltro, dice la lettera, il numero preciso dei soci dell'associazione non è definito in quanto il libro soci non è aggiornato), di cui solo otto volontari attivi. Tra di loro anche Cheti Nin e la sorella Mara Nin. Dopo le elezioni, il consiglio risulta formato da Mara Nin (nuovo socio), Federica Aroldi (già presidente), Laura Zangarini (nuovo socio), Mara Bertolini (nuovo socio), Fabrizio Arrigoni (già consigliere, vice presidente). E la lettera commenta qui usa toni duri: "Il nuovo consiglio ha rieletto presidente dell'Associazione Federica Aroldi, che a dispetto di quanto consigliato dal sindaco di Cremona e dall'Asl, ha fortemente voluto ed ottenuto il reintegro della signora Cheti Nin. Il primo atto ufficiale del nuovo consiglio è stato, in data 22 marzo, la riammissione come volontaria della signora Nin (con parere contrario del vice presidente Fabrizio Arrigoni e l'astensione di Mara Nin) e la volontà di sospendere una volontaria che aveva osato esprimere perplessità sulle modalità in cui si è svolta l'assemblea". Perentoria anche la considerazione successiva: "Ci chiediamo se è opportuno che la presidente e i nuovi consiglieri possano mantenere le cariche da poco acquisite, alla luce dei fatti del 2009 l'Associazione potrebbe perdere credibilità e uscirne danneggiata". Nella lettera all'assessore Bordi i soci 'dissidenti' sottolineano anche quanto di buono è stato fatto in questi tre anni: "Sono stati adottati parecchi cani, che si è dimezzato grazie alla collaborazione con l'Asl che per mezzo dell'anagrafe canina permette di ritrovare i proprietari dei cani con microchip; sono stati avviati progetti di sensibilizzazione della cittadinanza, nelle scuole; è stato creato un sito web. La presenza tre volte alla settimana, oltre alla reperibilità 24 ore su 24, dei medici veterinari Bravi e Tremolada (di cui si temono eventuali dimissioni alla luce di quanto sta accadendo). La nostra preoccupazione e paura è che per l'orgoglio di poche persone si perda il lavoro svolto in questi anni a beneficio dei cani e ci offende sentire la presidente affermare che il canile è un'azienda e che i volontari sono mine vaganti e motivo di intralcio".

L'AMMINISTRAZIONE Bordi: 'Pronti a parlarne in giunta'
Assessore Bordi, non c'è pace per il canile. "Il Comune già in passato ha espresso il proprio parere ritenendo non opportuno l'ingresso al canile di Cheti Nin dato che è in atto un'inchiesta. Non c'è alcun giudizio di merito in questo, né una posizione colpevolista, ma solo un aprere rispetto ad una vicenda delicata. Ci sembrava e ci sembra ancora che sia una posizione ragionevole".
Che cosa può fare il Comune? "Al momento nulla, nel senso che la decisione non compete a noi ma esponiamo solo un parere. Sta all'Associazione tenerne conto o meno".
Visto come vanno le cose, pare di no. "Sappiamo che in questi anni è stato portato avanti un buon lavoro al canile. Le condizioni sono molto migliorate, il numero dei cani oggi è circa 200, meno della metà rispetto a tre anni fa. Mi auguro che la nuova situazione nel pregiudichi il lavoro".
E basta? "Valuteremo la situazione siamo pronti, se sarà il caso, a parlarne in giunta. In questo momento è l'unica cosa che possiamo dire".
All'interno dell'Associazione zoofili si è determinata una evidente spaccatura. "Peccato, perchè fino ad oggi le cose erano andate bene" (fe. sta.)

L'INCHIESTA
Sei indagati Chiesto il rinvio a giudizio
La vicenda giudiziaria che ancora vive i suoi strascichi polemici è iniziata il 3 marzo del 2009: quel giorno, sulla base di una denuncia, al Rifugio del Cane di via Vecchio Casello entrarono i carabinieri del Nas. Ne uscirono solo dopo aver sequestrato documenti e, soprattutto, oltre trenta carcasse di cani e gatti. L'accusa della procura, ipotizzata dopo quel blitz, in seguito alle relative indagini e alla perizia con relazione choc eseguita dall'esperto Rosario Fico, è pesante: secondo l'apparato inquirente, nel canile, dal 2005 al 2009, sarebbero stati uccisi "per crudeltà" e "senza necessità" numerosi animali, circa trecento animali secondo la stima "per difetto" degli investigatori. Morti "ingiustificati ed illegittimi", che sarebbero state provocate con il Tanax (farmaco eutanasico) o con il Pentothal Sodium. Per questo, è stato chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di sei persone: Maurizio Guerrini e Cheti Nin, ex presidente e vice presidente dell'Associazione Zoofili Cremonesi; le volontarie Laura Grazia Gaiardi ed Elena Caccialanza; i veterinari Michela Buttirini e Aldo Vezzoni. L'udienza preliminare, che doveva tenersi lo scorso 22 marzo, è stata rinviata per l'astensione degli avvocati. Maltrattamento e uccisione di animali, esercizio abusivo della professione veterinaria e abuso d0ufficio sono le accuse contestate, a diverso titolo, per i coinvolti. Guerrini e Nin devono inoltre rispondere di malversazione ai danni dello Stato e di appropriazione indebita aggravata: non avrebbero destinato alla gestione del canile parte dei contributi pubblici che ogni anno ricevevano dal Comune e si sarebbero appropriati delle offerte dei privati e delle somme versate da terzi per le eutanasie degli animali. (mac)

LA VICENDA
3 marzo 2009: al termine di un'indagine scattata sulla base di una denuncia, i carabinieri del Nas di Cremona eseguono una perquisizione nel canile e sequestrano carcasse di cani e gatti. Si apre l'inchiesta
GLI INDAGATI
Maurizio Guerrini (ex presidente dell'Associazione Zoofili cremonesi)
Cheti Nin (ex vice presidente dell'Associazione zoofili cremonesi)
Laura Grazia Gaiardi e Elena Caccialanza (volontarie)
Michela Butturini e Aldo Vezzoni (veterinari)
LE ACCUSE
Maltrattamento e uccisione di animali
Esercizio abusivo della professione veterinaria
Abuso d'ufficio
Malversazione a danno dello Stato
Appropriazione indebita aggravata
20 gennaio 2012: la procura ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati

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