Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
La Provincia
martedì 3 aprile 2012
Rifugio. Dopo la lettera al Comune da parte di dodici soci, ieri giornata di incontri per uscire dalla "crisi"
Canile, incerca di una soluzione
Il reintegro di Cheti Nin ha suscitato polemiche
Prova a uscire dalla crisi l'Associazione Zoofili cremonesi che si trova
a fare i conti con un caso delicato. Dopo l'assemblea di tre settimane fa
ed il reintegro, di fatto, di Cheti Nin, alcuni soci 'dissidenti' hanno
inviato una lettera all'assessore Francesco Bordi in cui esprimono tutta
la loro contrarietà al ritorno ufficiale dell'ex vice presidente, imputata
per maltrattamenti e uccisioni di animali.
In sostanza, i soci chiedono che Nin rientri solo ad inchiesta e processo
concluso, nel caso in cui le cose andassero bene per lei. Ma a fronte di una posizione
dettata dalla logica, c'è anche chi sostiene che - al momento - non esistono
strumenti e mezzi legali e tecnici per impedire a Cheti Nin di entrare al
canile o di partecipare all'assemblea. Lo ha ammesso, peraltro, anche l'assessore
Bordi che ha ricordato come l'amministrazione comunale in passato abbia
espresso una linea, una sorta di gradimento rispetto a questa situazione.
Lo stesso ha fatto l'Asl, ma nessuno ha potuto andare oltre. Come dire,
se vuole tornare tecnicamente nessuno glielo può impedire.
Ma dopo le polemiche suscitate e scatenate dalla lettera di dodici soci e
volontari, ieri è stata una giornata di incontri - da parte della
presidente Federica Aroldi - e riflessioni. La domanda che tutti si
pongono è sempre la stessa: il ritorno in questo momento di Cheti Nin
all'interno della struttra di via Casello è un bene o un male per
l'Associazione? E' positivo o negativo per l'attività portata avanti in
questi anni? E infine, non rischia di pregiudicare
il futuro della gestione del canile e il benessere stesso degli animali ospiti?
Dunque, lo scenario che si potrebbe aprire appare al momento da definire:
se la situazione rimane quella attuale, non sono escluse altre dure prese di posizione
e la tensione, che in questi tre anni non è mai mancata dentro al Rifugio,
potrebbe salire ulteriormente. Ma se arrivasse il famoso passo indietro
da parte dell'ex vice presidente, forse le cose potrebbero rimettersi sui binari
normali (o quasi) e al canile potrebbe ritornare un po' di sereno.
Peraltro, lo stesso assessore ha riconosciuto la bontà del lavoro portato avanti
in questi anni al canile, evidenziando come il numero dei cani si sia
praticamente dimezzato, contribuendo a migliorare nettamente le condizioni generali
sotto ogni profilo. La situazione appare oggi difficile ma, secondo voci fondate,
nei prossimi giorni dovrebbero esserci novità. In che senso e in quale
direzione sarà tutto da scoprire. (fe. sta.)
L'INCHIESTA
Sei gli imputati Udienza a maggio
Il caso canile è iniziato
il 3 marzo del 2009, quando al Rifugio del
Cane entrano i carabinieri del Nas. Ne uscono
solo dopo aver sequestrato documenti e oltre trenta carcasse
di cani e gatti. L'ipotesi della procura, rutto delle indagini e della perizia eseguita
dall'esperto Rosario Fico, è pesante: nel
canile, dal 2005 al 2009, sarebbero stati uccisi "per crudeltà" e "senza
necessità" circa trecento animali". Morti "ingiustificati ed illegittimi", che
sarebbero state provocate con il Tanax (farmaco eutanasico) o con il
Pentothal Sodium. Per questo è stato chiesto il rinvio a giudizio
nei confronti di sei persone: Maurizio Guerrini e Cheti Nin, ex presidente e
vice presidente dell'Associazione Zoofili Cremonesi; le volontarie Laura Grazia
Gaiardi ed Elena Caccialanza; i veterinari Michela Buttirini e Aldo Vezzoni.
L'udienza preliminare è stata fissata per il 29 maggio. Maltrattamento ed uccisione di animali, esercizio abusivo
della professione veterinaria e abuso d'ufficio sono le accuse contestate,
a diverso titolo, per gli imputati. Guerrini e Nin devono inoltre
rispondere di malversazione ai danni dello Stato e di appropriazione
indebita aggravata.
LA VICENDA
3 marzo 2009: al termine di un'indagine scattata sulla base di una denuncia,
i carabinieri del Nas di Cremona eseguono una perquisizione nel canile
e sequestrano carcasse di cani e gatti. Si apre l'inchiesta
GLI INDAGATI
Maurizio Guerrini (ex presidente dell'Associazione Zoofili cremonesi)
Cheti Nin (ex vice presidente dell'Associazione zoofili cremonesi)
Laura Grazia Gaiardi e Elena Caccialanza (volontarie)
Michela Butturini e Aldo Vezzoni (veterinari)
LE ACCUSE
Maltrattamento e uccisione di animali
Esercizio abusivo della professione veterinaria
Abuso d'ufficio
Malversazione a danno dello Stato
Appropriazione indebita aggravata
20 gennaio 2012: la procura ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati
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