UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


La Provincia
giovedì 5 aprile 2012

Canile, lettere e polemiche Tentativo per voltare pagina

Un'altra lettera al Comune sul canile. Stavolta l'ha inviata la Lega nazionale per la difesa del cane che lancia accuse in particolare anche contro l'assessore Francesco Bordi 'unico a non accorgersi' - secondo il contenuto della lettera - di cosa quadra e cosa non quadra. A dire il vero, non è una novità, nel senso che da tempo la Lega per la difesa del cane ha un atteggiamento polemico verso il Comune oltre che verso l'Associazione zoofili. Sta di fatto che l'assessore Bordi anche in questi giorni ha preferito badare meno alle parole e più ai fatti, sottolineando i risultati ottenuti in questi anni e il buon lavoro portato avanti al canile - confermato anche dall'Asl - in virtù del quale il numero dei cani ospitati (che rappresentava uno dei punti deboli della struttura) si è più che dimezzato, passando da 500 a 170, con evidente miglioramento delle condizioni. Resta pendente, tuttavia, la questione Cheti Nin: l'ex vice presidente, finita al centro dell'inchiesta giudiziatia per maltrattamenti e uccisione di animali, ha provocato un vero e proprio putiferio con il suo recente rientro all'assemblea dei soci e, di fatto, al canile. Dodoci soci e volontari hanno inviato la scorsa settimana una lettera dai toni dui e perentori: dicono che così non si può andare avanti e che questo atteggiamento della Nin, a prescindere dal giudizio sulla sua vicenda, finisce per penalizzare ed inficiare quanti di buono è stato portato avanti in questi anni. Morale: in questi giorni sono in corso incontri di chiarimento tra i responsabili dell'Associazione zoofili che gestisce il canile e i rappresentanti dell'amministrazione comunale. Inoltre martedì sera si è svolto un altro incontro interno all'associazione per cercare una via d'uscita da una situazione che assomiglia sempre più a un vicolo cieco. E forse la mossa che potrebbe sbloccare la vicenda è stata individuata se, come dicono alcune voci, la stessa Nin potrebbe aver maturato l'idea di defilarsi almeno fino a quando il suo iter giudiziario non sarà definito. Va infine aggiunto che il contro dell'Associazione zoofili riporta un saldo ancora importante (circa 250mila euro). Il Comune peraltro ha programmato interventi di ristrutturazione: è di 520mila euro il costro complessivo dell'intervento che verrà realizzato in più lotti. La Regione ha stanziato 50mila euro. Un nuovo canile sanitario, nuovi box, aree per il movimento degli animali sono solo alcuni degli interventi previsti. (fe. sta.)

LICENZIAMENTO SENZA PREAVVISO E IMMEDIATO
Minacce a dipendenti, presidente e vice a processo
Dal marzo al settembre del 2009, nel pieno "caso canile", per il procuratore Roberto di Martino alla presidente e alla ex vice presidente dell'Associazione zoofili cremonesi che gestisce il Rifugio del cane, non stava bene che tre dipendenti, due donne e un uomo, collaborassero con i carabinieri del Nas impegnati nell'indagine scandalo sulle presunte uccisioni di animali con crudeltà e senza necessità all'interno della struttura comunale. E non stava loro bene che i dipendenti avessero contatti con la Lega nazionale del cane. Insomma, 'o smettete o vi licenziamo'. Il licenziamento arrivò l'11 settembre, senza preavviso e con effetto imemdiato. Venne poi impugnato dai dipendenti. Con le accuse di minaccia e tentata violenza privata, il procuratore di Martino ha firmato il decreto di citazione diretta a giudizio, mandando a processo Federica Aroldi e Linda Lucarini, presidente ed ex vicepresidente dell'Associazione zoofili cremonesi. Il processo è fissato per il 13 giugno prossimo. Il capo di imputazione racconta che la presidente Aroldi e l'ex vice presidente Lucarini avrebbero minacciato "un danno ingiusto" a Maria Grazia Casanelli, Rita Brunelli e al romeno Pompilica Soitaru, "intimando loro che se non avessero smesso di collaborare con le forze di polizia, e segnatamente con i carabinieri del Nas di Cremona, nonché di avere contatti con gli esponenti della Lega nazionale del cane, avrebbero subito gravi conseguenze". E tra le 'gravi conseguenze', il procuratore scrive "in particolare il mancato rinnovo del contratto di lavoro". Se avessero voluto conservare il loro posto, le dipendenti avrebbero anche dovuto smentire, firmando una dichiarazione, il contenuto dell'esposto che Rosetta Facciolo, della Lega nazionale del cane, presentò in Comune. Il capo di imputazione parla anche di atti intimidatori e ritorsivi, come "le contestazioni disciplinari" e le "sospensioni dal lavoro" che Aroldi e Lucarini avrebbero fatto ai dipendenti per indurli "a più miti consigli". Atti "culminati nei licenziamenti intimati, senza preavviso e con effetto immediato, l'11 settembre del 2009". Analoghi comportamenti ritorsivi e intimidatori, Aroldi e Lucarini avrebbero tenuto anche nei confronti di tre volontarie del canile, Luigina Bruni, Daniela Boccali ed Emanuela Adami, alle quali "le imputate tentavano di far denunciare Rosetta Facciolo". Dipendenti e volontari si costituiranno parte civile. Tempo fa, i dipendenti impugnarono il licenziamento e portarono la presidente Aroldi davanti al giudice del lavoro. La causa venne poi transata. (f.mo.)

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