UNA Cremona - I NAS sequestrano il canile di Cremona - marzo 2009

Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese


12 marzo 2009

La Cronaca di Cremona
giovedì 12 marzo 2009
INCHIESTA CANILE
Il ministero della Salute pronto a inviare ispettori
Ieri rincontro a Roma voluto dalla Lav e dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane. Il "caso Cremona" sul tavolo del sottosegretario Francesca Martini

II ministero della Salute è pronto a ordinare un'ispezione nel canile di Cremona. La notizia arriva da Roma, a confermarla è l'avvocato Gianluca Scagliotti, responsabile dell'ufficio legale della Lega nazionale per la difesa del cane al termine di un lungo incontro durato quasi tre ore e al quale hanno preso parte anche i rappresentanti della Lega antivivisezione e la dottoressa Rosalba Matassa, funzionaria ministeriale delegata dal sottosegretario Francesca Martini. Un incontro fissato da tempo, che aveva al centro le drammatiche condizioni di alcuni canili italiani e nel quale si è inserita anche la triste vicenda dei cani cremonesi. “Il ministero era già a conoscenza anche del "caso Cremona” grazie alla stampa - spiega Scagliotti - Come Lega Nazionale abbiamo confermato il quadro della situazione facendo una panoramica dei fatti contenuti anche nei nostri esposti alla magistratura. La dottoressa Matassa ha raccolto tutti gli elementi e riferirà questa sera stessa (ieri ndr) al sottosegretario che valuterà l'invio degli ispettori per vederci chiaro". L'ispezione, se avverrà, avrà come oggetto la struttura di via Casello, ma i funzionari del ministero della Salute dovranno contattare anche l'Azienda Sanitaria per un raffronto di documentazioni e carte. “Da parte nostra - ha spiegato il legale - abbiamo fatto la nostra parte, ora attendiamo ulteriori sviluppi". Sul fronte delle indagini della Procura e dei Nas continuano gli accertamenti: anche ieri diverse persone "informate sui fatti" sono state ascoltate dagli inquirenti.
Bibiana Sudati
L’ASSEMBLEA
Oggi in Sala Zanoni il "summit" tra le associazioni animaliste Nel calendario della "vicenda canile" c'è anche l'incontro di quest'oggi organizzato dalla sezione di Cremona della Lega nazionale per la difesa del cane e rivolto a tutte le associazioni animaliste .Gli obiettivi dell'assemblea convocata alle 21 in sala Zanoni sono molteplici. Il più importante è quello etico: "Vogliamo che siano chiare le nostre intenzioni - ha spiegato la presidente della sezione di Cremona, Rosetta Facciolo [nella foto), che con la sua denuncia in procura ha fatta scattare l'indagine - Non esiste alcuna querelle tra noi e L'associazione Zoofili Cremonesi. Non vogliamo mettere le mani sul canile come qualcuno ha sostenuto. Quello che ci preme è la salute e il benessere dei cani e dei gatti che vivono nella struttura. Se stanno bene è grazie ai tanti volontari che ancora oggi si stanno dando da fare, mossi dal vero amore per gli animali".

E il comune ora detta nuove regole: indagati allontanati e più controlli
L'incontro con il procuratore Roberto di Martino e il pm che sta coordinando le indagini, Cinzia Piccioni, avvenuto lunedì mattina, è stato tradotto dal comune in un atto scritto. Una sorta di protocollo che detta regole di condotta e compiti precisi per ciascun soggetto coinvolto: il comune stesso, proprietario della struttura di via Casello e curatore giudiziale, l'Asl, organo di vigilanza sanitaria, e l'associazione Zoofili Cremonesi, gestore del canile sulla base di una convenzione decennale mantenuta in vigore. Ieri pomeriggio il sindaco Gian Carlo Corada ha presentato in Giunta la lettera che sarà inviata alla Procura della Repubblica nella quale si evidenziano i sette punti in cui è stato articolato il "protocollo". Al primo punto l’allontanamento dalla struttura di tutte le persone direttamente coinvolte nell'azione giudiziaria in corso. Gli attuali indagati, ma anche quelli che in futuro potrebbero essere comunicati dalla Procura. Al punto due, "attenersi scrupolosamente alle disposizioni contenute nella convenzione in essere per la gestione della struttura". Vengono poi fissati degli incontri di verifica a cadenza bisettimanale e ad ogni incontro ritenuto necessario dal custode giudiziale (incarico ricoperto da due dirigenti comunali Tania Secchi e Cinzia Vuoto). Numero quattro - il punto centrale e più pertinente all'inchiesta - l'obbligo di “notiziare immediatamente e preventivamente il custode giudiziario sulla necessità di intervento circa l’abbattimento di animali per ragioni sanitarie che dovrà avvenire nello scrupoloso rispetto della normativa in essere". Il gestore dovrà fornire l'elenco completo dei dipendenti e dei volontari attualmente in carico e di quelli futuri. Infine, oltre a doversi attenere con scrupolo alle indicazioni dell'Asl, il gestore dovrà segnalare tempestivamente i casi di ingresso di animali abbandonati o consegnati alla struttura nonché le richieste di affidamento, corredate di tutti dati identificativi dei soggetti affidatari e dell'animale affidato. "Ora, aspettiamo fiduciosi l'esito delle indagini - ha affermato il sindaco, ribadendo che - il comune non ha nessuna responsabilità. L'intesa con la Procura su come gestire la situazione è delle migliori".



La Provincia
Giovedì 12 marzo 2009
Il rifugio sequestrato

L'amministrazione individua le regole della 'sua ' gestione e le sottopone alla magistratura

IL SEQUESTRO
Martedì 3 marzo i carabinieri del Nas sequestrano il Rifugio di via Casello: all'interno trovano le carcasse di 30 cani e 2 gatti
GLI INDAGATI
Maurizio Guerrini e Ketty Nin, presidente e vicepresidente dell'associazione Zoofili Cremonesi che gestisce il rifugio sono indagati per ‘uccisione e maltrattamenti di animali' e per 'esercizio abusivo della professione sanitaria'. La veterinaria dell'AsI Michela Butturini, referente del canile, è inquisita per 'omesso controllo'.
L'INCHIESTA
I carabinieri, coordinati dalla procura, stanno indagando sia sul filone relativo alle presunte soppressioni di animali sia sui conti del canile: è sotto sequestro un deposito bancario di 535mila euro

'Giro di vite' sul canile Indagati: accesso vietato
di Mauro Cabrini
Più verifiche; accertamenti costanti sugli ingressi di animali e sugli abbattimenti; accesso vietato agli inquisiti, agli attuali tre ed eventualmente 'a quelli di cui ci sarà data notizia da parte dell'autorità giudiziaria': articolata in sette voci e presumibilmente pensata in accordo con la nuova responsabile dell'Associazione Zoofili Cremonesi, somiglia molto a una scrupolosa stretta sui controlli la bozza di regolamento che l'amministrazione comunale, nominata custode giudiziale del canile, ha stilato per disciplinare la gestione del rifugio sino a quando la magistratura non avrà concluso la sua inchiesta, per ora approdata al sequestro del presidio e all’iscrizione nel registro degli indagati di presidente e vicepresidente dimissionari dell'ente che lo amministra, Maurizio Guerrini e Ketty Nin — l'uno e l'altra accusati di 'uccisione e maltrattamento di animali' e di 'esercizio abusivo della professione sanitaria' —, oltre che del veterinario referente dell'Asl sulla struttura, Michela Butturini, nei confronti della quale l'apparato inquirente ipotizza il reato di 'omesso controllo'. Destinato ora ad essere vagliato dal sostituto procuratore titolare dell'indagine, Cinzia Piccioni, e verosimilmente compilato proprio sulla base delle linee guida emerse dal lungo confronto dello scorso lunedì mattina fra lo stesso magistrato e il direttore generale del Comune Vincenzo Filippini, il complesso di prescrizioni ipotizzato, e già inviato per lettera ai competenti uffici di via dei Tribunali compreso quello del procuratore capo Roberto di Martino, lascia intendere la chiara intenzione di un 'giro di vite' nella vigilanza sul centro di via Casello e anche, direttamente, sul personale che vi presterà servizio. Difficile valutare diversamente quanto indicato al punto quattro: 'Notiziare immediatamente e preventivamente il custode giudiziario in ordine alle necessità di intervento circa l'abbattimento di animali per ragioni sanitarie, che dovrà avvenire nello scrupoloso rispetto della normativa in essere'; al punto cinque: 'Fornire elenco dettagliato dei dipendenti e dei volontari attualmente in carico e di quanti verranno impiegati da oggi in poi'; e all'ultimo punto: 'Segnalare tempestivamente i casi di ingresso di animali in quanto abbandonati e/o consegnati alla struttura nonché i casi di richieste di affidamento corredate di tutti i dati identificativi dei soggetti affidatari, dell'animale affidato e dell'evasione della richiesta'. «Un provvedimento forte? Intanto — ha argomentato ieri il sindaco Gian Carlo Corada commentando una serie di norme che nell'insieme appaiono rigide come mai in passato — non è un provvedimento ma solo una bozza che abbiamo sottoposto all'attenzione della procura per capire esattamente quale atteggiamento tenere da qui in avanti nella gestione quotidiana del Rifugio. E in ogni caso, mi pare un atto dovuto, normale e scontato a fronte di quanto sta accadendo». Intanto Maurizio Guerrini, contattato telefonicamente, ha preferito anche ieri evitare dichiarazioni: «E' già stato detto tanto, che non ho nulla da aggiungere. Diranno tutto i nostri legali».

Ieri il 'caso Cremona' trattato a Roma. E intanto le indagini del Nas vanno avanti nel riserbo
Ministero pronto a inviare gli ispettori
Prima Cicerale, poi Cremona; in apertura di incontro l'orrore documentato da fotografie e video, sul finire della discussione maltrattamenti e uccisioni che rappresentano al momento solo un'ipotesi accusatoria e che, come tali, restano da appurare: accostato alla vicenda del canile del Cilento — al centro di un'inchiesta sulla presunta e misteriosa sparizione di cinquemila cani randagi l'anno —, il caso del Rifugio è stato trattato ieri pomeriggio al ministero della Salute. E alla fine del confronto, incominciato alle 15 e terminato poco dopo le 18, è emersa, come riferito dall'avvocato Gian Luca Scaglioni, legale di riferimento della 'Lega Nazionale per la Difesa del Cane', «la precisa volontà di fare chiarezza su quanto sta accadendo anche attraverso il ricorso agli ispettori, che il ministero non esclude di inviare a Cremona». Oltre a Scagliotti, a Roma erano presenti Rosalba Matazza, funzionario del Dicastero retto dal ministro Maurizio Sacconi nell'occasione delegata dal sottosegretario Francesca Martini, e i responsabili della Lay e di alcune altre associazioni protezionistiche. «E' stata espressa chiaramente — ha argomentato ancora Scagliotti — l'intenzione di andare sino in fondo». Con lo stesso obiettivo, ma lontano dai riflettori, seguitano a muoversi anche i carabinieri del Nas, che si concentrano sempre più sui legami fra la struttura ricettiva di via Casello e altre analoghe per accertare il numero di animali transitati fra i centri. Per ora, comunque, i punti fermi dei quasi nove mesi di accertamenti eseguiti dagli uomini del maresciallo Raffaele Marongiu e culminati con il sequestro della struttura di via Casello martedì tre marzo, rimangono il ritrovamento di 32 carcasse (trenta cani e due gatti) che saranno sottoposte ad autopsia, l'iscrizione nel registro degli indagati di tre persone, il 'blocco' del conto intestato all'Associazione Zoofili Cremonesi con saldo pari a 535mila euro. Dall'indagine, emerge un impianto accusatorio ormai definito, seppure respinto con forza dai coinvolti: in sostanza, si sarebbero verificati, tramite iniezioni di tarmaci, abbattimenti in numero eccessivo, non strettamente necessari o, comunque, al di fuori delle prescrizioni di legge. Motivo presunto: in quel modo, in una struttura gravata da un soprannumero di ospiti a quattro zampe, si sarebbe liberato spazio per poter ricevere altri animali. E per poter di conseguenza incassare la quota che i comuni devono versare per ogni 'accoglimento': fra i 200 e i 300 euro a capo a seconda delle convenzioni. (mac)

E questa sera un dibattito
E stasera a partire dalle 21, presso la sala Zanoni del Comune in via Del Vecchio Passeggio, la 'Lega Nazionale per la Difesa del Cane' sezione di Cremona organizza un incontro sulla vicenda. Tema: 'Uniti per confrontarsi, discutere, trovare soluzioni comuni alla gravita del caso—canile di Cremona'.

IL COMUNE ALLA PROCURA
1 Inibire l'accesso alla struttura delle persone direttamente coinvolte nell'azione giudiziaria in corso di cui sarà data notizia da parte della Procura.
2 Attenersi scrupolosamente alle disposizioni contenute nella convenzione in essere per la gestione della struttura con particolare riferimento agli adempimenti a carico del gestore e di cui all'articolo 3.
3 Partecipare a cadenza bisettimanale, e ogni qualvolta si ritenga necessario da parte del custode, agli incontri di verifica sull'andamento delle attività e sulle problematiche di funzionamento della struttura.
4 Notiziare immediatamente e preventivamente il custode giudiziario in ordine alle necessità di intervento circa l'abbattimento di animali per ragioni sanitarie che dovrà avvenire nello scrupoloso rispetto della normativa in essere.
5 Fornire elenco dettagliato dei dipendenti e dei volontari attualmente in carico e di quanti verranno impiegati da oggi in poi nella struttura.
6 Attenersi scrupolosamente alle indicazioni e modalità operative disposte dal Servizio Veterinario dell'Azienda sanitaria locale di Cremona relazionando sull'adempimento e sulle operazioni svolte.
7 Segnalare tempestivamente i casi di ingresso di animali in quanto abbandonati e/o consegnati alla struttura nonché i casi di richieste di affidamento corredate di tutti i dati identificativi dei soggetti affidatari, dell'animale affidato e dell'evasione della richiesta.



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