Cronaca del sequestro del canile di Cremona operato dai NAS
Fonte: stampa cremonese
Rifugio del cane. Ieri udienza dedicata si testimoni a favore degli impurtati.
"Pentothal e Tanax? Mai visti"
'Nessuna uccisione ingiustificata'
Ex volontari scagionano Nin. Cause: gastroenterite o vecchi
di Francesca Morandi
Il canile comunale era sì sovraffollato, ma di "uccisioni ingiustificate di animali"
non hanno mai sentito parlare né Michela né Fausto. Educatrice professionale in
un nucleo Alzheimer lei, bancario lui, dal '94-'95 al 2011 Michela e Fausto
hanno fatto i volontari al Rifugio del cane. Attraverso le loro testimonianze,
ieri hanno raccontato una verità diversa da quella già riferita dagli ex
volontari ed ex dipendenti del canile al processo sui presunti maltrattamenti e
uccisioni "per crudeltà e senza necessità" di cani e di intere cucciolate con
iniezioni dei farmaci Pentothal Sodium e Tanax, dal 2004 al 2009. Soprattutto,
al presidente Pio Massa e ai giudici Andrea Milesi e Francesco Sora i due testi
hanno offerto un'immagine diversa da quella choc del "canile lagher", riversata
negli atti dell'indagine nata dalla denuncia di Rosetta Facciolo, presidente
della sezione di Cremona della Lega nazionale per la difesa del cane (parte
civile con altre associazioni animaliste) e culminata, cinque anni fa, nel
sequestro della struttura. Quando responsabile era Cheti Nin, vice
dell'Associazione Zoofili Cremonesi (imputata con l'ex presidente Maurizio
Guerrini e le volontarie Laura Gaiardi ed Elena Caccialanza). Persona "a volte
non facile", Cheti Nin, ma per Michela "maniaca dell'ordine", attenta agli
animali: "In inverno insisteva perché tutti i cani avessero la copertina". Sia
Michela, che al canile faceva volontariato due volte alla settimana, sia Fausto,
lui una volta, hanno parlato di "alcuni decessi" causati, però, "dalla
gastroenterite". "Ricordo un periodo, in cui c'erano state parecchie
gastroenteriti che colpivano più animali", ha detto Michela, "Ricordo decessi
per gastroenterite", ha confermato Fausto. A Michela è capitato di vedere "cani
morti nei box, ma tre in quattro anni, erano anziani, magari già in cura e
sapevamo che non stavano bene", inoltre, "di animali arrivati al canile già
morti, io ne ho presi quattro, cinque: una lepre e gli altri cani". Fausto ha
affermato: "Di cani morti nei box non ne ho mai trovati". Michela non ha mai
sentito di "cucciolate che facessero una brutta fine", mentre Fausto di
"nascite" ne ha viste "raramente". L'ex volontaria ha raccontato che "i cani
arrivavano al canile o perché portati dai privati o perché trovati sul
territorio; arrivavano in modo massiccio d'estate o nel periodo della caccia. Li
prendevamo, anche se io non ero molto d'accordo, ma Cheti Nin diceva 'Se non li
prendiamo noi che fine fanno?'". Capitolo farmaci. Ai due volontari è capitato
di dover somministrare ai cani (con bocconcini), pastiglie "su indicazione della
veterinaria". Michela ha anche "iniettato antibiotici sempre su indicazione
della veterinaria" e "comunque i farmaci per noi volontari erano già preparati
in una cesta". Pentothal e Tanax nel canile? "Mai visti". Fausto: "Li ho letti
sul giornale".
In aula attacco di Facciolo a due testi
Silvano, "cacciatore
poi convertito dalla veterinaria Butturini"
Metalmeccanico di mestiere, cacciatore 'pentito' "grazie alla dottoressa
Butturini". Silvano bazzicava spesso nell'ambulatorio di Michela Butturini, la
veterinaria dell'Asl, referente del Rifugio del cane (per lei l'accusa è di abuso
di ufficio). Prima cliente ("Portavo i miei cani da caccia"), poi Silvano in
quell'ambulatorio ha fatto il volontario: "Aprivo la porta...". Lui non
conosceva Rosetta Facciolo per nome. Per lui era 'la bionda'. Al processo ha
raccontato un episodio. Siamo "nel settembre del 2008, 20,30-21, era già buio.
Suona il campanello, era la signora bionda, mi dice che deve parlare alla
dottoressa di cose importanti che succedono al canile, cose che lei non sa, che
la signora Cheti uccideva tanti animali a sua insaputa, che non era quella
persone che sembrava essere. Dice 'Io quella persona la voglio distruggere',
dice che si è appropriata di 250mila euro dell'Associazione; voleva far dire
alla Butturini che aveva soppresso un dalmata, ma alla Butturini non risultava.
Diceva che se le avesse dato una mano a prendere in mano il canile, l'avrebbe
tenuta fuori dal casino giudiziario. La Butturini era seccata, a lei non
risultava. La Rosetta disse 'Va bé, comunque la denuncia è già partita'. Io ci
sono rimasto". Terminata la sua testimonianza, Silvano si è diretto verso
l'uscita dell'aula e si è beccato del "bugiardo" da Rosetta Facciolo,
seduta nel ring riservato al pubblico. "Ho detto la verità ero sotto
giuramento", la ha ribattuto lui. Non sarà il solo. Anche Maria Teresa, ex
volontaria del canile
(dal 1981 al 2004-2005), si è presa un 'Vergognati' da Facciolo, dopo aver
testimoniato che lei, Nin e Gagliardi "tutte le volte che ci segnalavano un
animale in difficoltà, andavamo".
Lav parte civile.
Ma la presidente teste
della difesa
Al processo sul "caso canile" succede che la Lav (Lega
antivivisezione) nazionale sia sull'affollato fronte delle associazioni
animaliste che si sono costituite parte civile, e che la responsabile della
sezione di Cremona, Maria Pia Superti, si trovi, invece, sull'altro fronte,
quello della difesa, Superti ieri ha infatti testimoniato a favore della
veterinaria Michela Butturini, definendola una professionista "disponibile, che
ha salvato tantissimi animali, non solo cani e gatti, e che si è sempre
adoperata per soccorrere gli animali feriti". Igor, veterinario che per quattro
anni ha fatto pratica presso l'ambulatorio di Butturini, ha parlato di "un
amore" della veterinaria "per gli animali inossidabile". Alessandro Scolari,
dal 2005 al 2009 responsabile della sanità animale nel distretto di Cremona
dell'Asl, ha spiegato che la collega Butturini "aveva incarichi non solo a
Cremona, ma anche a Casalmaggiore e in parte nel Cremasco", e che "nel suo
ambulatorio faceva interventi per urgenze, spesso fuori orario". Gli imputati si
difenderanno all'udienza del 21 ottobre prossimo.