Da: Equivita
[equivita@equivita.it]
Inviato: venerdì 3 settembre 2010
11:41
A: Equivita
Oggetto: Revisione Direttiva
86/609/CE - ultima occasione per congedarci dalla cattiva scienza
COMUNICATO EQUIVITA 03/09/10
REVISIONE
della direttiva 86/609, “Per la protezione degli animali utilizzati a fini
sperimentali o ad altri fini scientifici”
ULTIMA
OCCASIONE PER CONGEDARCI dalla “CATTIVA SCIENZA”
Nel momento
storico in cui in molte parti del mondo viene avviato il “cambiamento epocale”
annunciato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche USA (NRC) sui metodi di
sperimentazione biomedica in tossicologia (“la tossicologia si sta
avvicinando ad un evento epocale, di quelli che hanno dato un nuovo corso alla
storia della scienza, come la scoperta della penicillina, quella del DNA, la
nascita del primo computer. Essa è in procinto di avvalersi delle rivoluzioni
avvenute nella biologia e nella genetica […] le prove di tossicologia
saranno trasferite da un sistema basato sullo studio dell’animale intero ad un
sistema basato principalmente sui metodi in vitro, questi ultimi essendo in
grado di valutare i cambiamenti nei processi biologici con l’osservazione di
cellule, preferibilmente di origine umana” dal Rapporto NRC “Tossicologia
del XXI secolo: una visione e una strategia”, 2009);
nel momento in cui le maggiori agenzie di controllo Usa lanciano un
progetto quinquennale di tossicologia molecolare, applicando le indicazioni del
NRC (protocollo d’intesa firmato al congresso annuale dell’Associazione
Americana per l’Avanzamento delle Scienze);
nel momento in cui le maggiori riviste scientifiche (in particolare “Nature”)
pubblicano articoli che contestano la sperimentazione animale quale metodo
scientifico, definendola “cattiva scienza” (Nature, 10/11/2005);
nel momento in cui il documento conclusivo del “VII Congresso
mondiale sui metodi alternativi e l’uso degli animali nelle scienze biomediche”
(Roma, agosto-settembre 2009) scrive: “Le nuove importanti innovazioni in
materia di valutazioni di rischio si valgono, per verificare la sicurezza delle
sostanze chimiche (inclusi farmaci, vaccini, additivi alimentari, pesticidi,
cosmetici), dei nuovi strumenti forniti dalla genomica, dalle tecnologie
informatiche e dai sistemi di sperimentazione ad alta prestazione […] Questo
nuovo approccio, considerato l’avvio di un cambiamento di portata globale
nella valutazione di rischio, determinerà una riduzione senza precedenti nell’uso
degli animali da laboratorio nei prossimi dieci anni. Ma il cambiamento sarà
tale da rendere, con ogni probabilità, il ricorso agli animali da laboratorio
del tutto superfluo nel giro dei prossimi 20 anni.[…]. I partecipanti
concordano nel ritenere che sia possibile valutare i rischi e danni provocati
dalle sostanze chimiche con i nuovi strumenti che ci offre la conoscenza del
genoma, affiancati alle tecnologie informatiche ed ai sistemi di
sperimentazione in vitro di seconda generazione. Il tutto senza fare ricorso
agli animali da laboratorio. Herman Koeter, copresidente del
Congresso, già direttore dell’EFSA, ha dichiarato: “Queste tecnologie sono
capaci di raccogliere una quantità mai raggiunta prima d’informazioni sui
possibili effetti avversi recati da una sostanza ai sistemi biologici. Sono
anche in grado di generare una quantità di conoscenza di gran lunga maggiore di
quella che fino ad oggi abbiamo saputo individuare e capire. Esse ci faranno
considerare, in un futuro assai vicino, l’uso degli animali a fini sperimentali
estremamente obsoleto”;
nel momento in cui vi è la necessità e l’urgenza di testare 30.000
sostanze chimiche già immesse nell’ambiente per regolamentare il loro impiego
(Regolamento REACH della UE);
nel
momento
in cui il progresso delle conoscenze scientifiche nel campo della genetica,
della biologia, dell’informatica e in altre nuovissime branche della scienza ci
consentono di tutelare l’ambiente e la nostra salute effettuando test:
a)
molto più affidabili
b)
di gran lunga più rapidi
c)
enormemente più economici
d)
capaci di raccogliere una quantità enorme di informazioni aggiuntive.
Il Parlamento Europeo, malgrado le nostre informazioni e le nostre
ripetute istanze, ha scelto di adottare in prima lettura (il 5.5.09)
un “testo di compromesso” che, al fine dichiarato di “snellire la burocrazia”,
trascura ogni considerazione di logica, di etica, di rispetto del mandato
ricevuto dai cittadini europei ad agire per il bene della comunità.
Esso non solo ha rilanciato il principio di base - ormai del tutto decaduto
- della validità scientifica della sperimentazione animale, ma ha
persino fatto in modo che l’Europa chiuda le porte ad ogni progresso
scientifico altrove adottato, ad ogni revisione … ovvero, in questo caso, ad
ogni effettiva tutela della salute umana e dell’ambiente. Esso infatti, a
differenza del Regolamento REACH, non obbliga ad utilizzare i test
sostitutivi, neppure laddove esistono, e non fa nulla per facilitare
l’approvazione di quelli nuovi. Ciò nonostante il Parlamento con la
risoluzione del 22 maggio 2008 si fosse impegnato in senso esattamente opposto.
A questo va aggiunta un’ulteriore rilevante considerazione: l’attuale
testo per la Revisione della 86/609 ribalta le promesse iniziali di
riduzione della sofferenza negli animali. Ecco solo alcuni dei
peggioramenti proposti: possibilità di sperimentare più volte sullo stesso
animale; maggiore permissività nello sperimentare senza anestesia e/o antidolorifici;
nello sperimentare su primati (anche senza gravi motivazioni); e su cani e
gatti randagi; libertà nella creazione di animali transgenici, ecc …
Noi tutti del movimento scientifico antivivisezionista e noi tutti cittadini
europei che riteniamo nostro dovere agire per il bene collettivo, rifiutiamo di
credere che l’Europa possa perdere questa preziosa occasione per fare un passo
avanti nel campo della ricerca biomedica, nella quale è molto grande il ritardo
accumulato
E’ necessario che i nostri rappresentanti comprendano che i difensori della
scienza e quelli dei diritti degli animali possano essere soddisfatti entrambi,
ma soltanto respingendo la Proposta di Revisione e poi riprendendo il dibattito
con le premesse che qui abbiamo fatto.
La decisione opposta comporterebbe:
. immenso sperpero
di denaro,
· rischio per
l’ambiente e per la salute di tutti i viventi e in particolare umana (malattie
neurodegenerative, tumori, disfunzioni endocrine, sterilità, ecc. tutte
patologie in spaventoso aumento per causa dell’inquinamento chimico)
· ritardo
irrecuperabile ed un impedimento insormontabile nell’attuazione di REACH,
· scontento nella
cittadinanza, sia tra coloro che rifiutano comunque la sperimentazione
animale, sia tra tutti gli altri, che l’accettano a condizione che produca
risultati affidabili,
· problemi di
ordine giuridico, dovuti anche al fatto che la sperimentazione animale non ha mai
subito l’obbligatorio processo di “validazione” richiesto per ogni nuovo metodo
d’indagine moderno.
CHIEDIAMO dunque AI DEPUTATI EUROPEI DI RIGETTARE IN SECONDA LETTURA, IL
PROSSIMO 8 SETTEMBRE, IL TESTO PER LA REVISIONE DELLA 86/609 APPROVATO IN PRIMA
LETTURA, e di tradurre al più presto in nuova legge i principi qui sopra
esposti.
UNA
NOSTRA LETTERA AD ESSI E’ GIA’ PARTITA.
Firmato:
COMITATO SCIENTIFICO EQUIVITA (Italia)
ANTIDOTE EUROPE
(Francia)
Per
informazioni: Comitato Scientifico EQUIVITA (ITALIA)
Tel.
+ 39.06.3220720, + 39.335.8444949 -
E-mail:
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09/03/10 08:34:00