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Indice

Lettere

Botti e fuochi d’artificio, danni e disturbo anche in periferia Francarita Catelani

Ue, passaporto necessario per cani, gatti e furetti Francarita Catelani

“Cani pericolosi”. Sono certe persone a “incattivirli” Francarita Catelani

Anagrafe canina: è stata inaugurata ma i cani lombardi non ci sono Francarita Catelani

La vivisezione è da condannare Giulia Lodigiani

Scienza. Ora siamo più evoluti La vivisezione sia abbandonata Giulia Lodigiani

Rubata la cagnetta di Brando. Episodi purtroppo frequenti Francarita Catelani

Non basta la pietà per gli agnelli Occorre diventare vegetariani Giulia Lodigiani

Diventiamo vegetariani per rispettare gli animali Giulia Lodigiani

Alberi abbattuti. Così l'uomo si scava la fossa Francarita Catelani

Anatre uccise dall’uomo e non dalle nutrie Giulia Lodigiani

«Sportello diritti animali». Perché al canile? Francarita Catelani

Accattonaggio con cuccioli privi di acqua in zona mercato Francarita Catelani

Disinfestazioni contro le zanzare Spesso usati prodotti pericolosi Giulia Lodigiani

Feste con anatre e galli. Mancanza di rispetto Giulia Lodigiani

Feste con anatre e galli. Autorizzate dall’Asl? Francarita Catelani

Embrioni-chimere, una scienza mossa da interessi economici Francarita Catelani

Embrioni umano-animali, che dignità? Giulia Lodigiani

Embrioni-chimere Manipolazioni immorali Giulia Lodigiani

Anatre a Caorso Dalla corsa alla vendetta Francarita Catelani

Caccia. Stupefatti per il cane ucciso non per «le lepri che fornicano» Francarita Catelani

Bello il circo se non usa animali Loro non si divertono Giulia Lodigiani

Tagliate tutte le piante in piazza «Prato Verde»! Francarita Catelani

Colonia di gatti alla «Mazzolari» Fateli sterilizzare dall'Asl Francarita Catelani

I cani anti-terrorismo non si gettano via Francarita Catelani

Tenta di salvare gli astici Rigidi arresti domiciliari Giulia Lodigiani

Xenotrapianti Dalle staminali risultati assai più importanti Giulia Lodigiani

I cani di Timmoneri sono sani e per nulla pericolosi Barbara Nicolini

La nutria e i cani Se parlasse, chiederebbe scusa Giulia Lodigiani

Animali da compagnia venduti alle aste giudiziarie: che tristezza Giulia Lodigiani

Animali all’asta per recuperare crediti: un’abitudine che dovrebbe finire Giulia Lodigiani



La Provincia
Martedì 2 gennaio 2007

Botti e fuochi d’artificio, danni e disturbo anche in periferia

Gentile Direttore,
vogliamo esprimere tutta la nostra non soddisfazione al nostro sindaco Corada che si è preoccupato della pace dei cittadini cremonesi abitanti nel centro della città, ma non di quelli, numerosi, che abitano nella periferia e che sono molto, anzi moltissimo, disturbati dai botti e dai fuochi d'artificio. Coloro che convivono con animali passano una notte d'inferno e, pensando anche agli animali selvatici che comunque vivono nei loro giardini, non trova no nè pace nè riposo. Noi pensiamo che questa assurda moda che non ci apparteneva andrebbe abolita, non solo per il disturbo che arreca a persone ed animali, ma anche per i danni che provoca e per i feriti che lascia sul campo, feriti ai quali poi dovremo anche spesso pagare la pensione per invalidità.... La vera civiltà non dovrebbe permettere divertimenti di questo genere ed i livellamenti andrebbero fatti verso il meglio e non verso il peggio come, invece, pare, venga consentito quando si acconsente a rendere globale una cattivissima abitudine locale.
cordiali saluti

Francarita Catelani
(pres. dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Sabato 20 gennaio 2007

Ue, passaporto necessario per cani, gatti e furetti

Gentile direttore,
crediamo opportuno far rilevare come la necessità del passaporto per cani, gatti e furetti sia reale e prevista dal regolamento CE 998 del 2003 del Parlamento europeo e del Consiglio. In base al medesimo regolamento, come anche chiarito dal ministero della Salute italiano, è vietato inoltre, far circolare in Europa detti animali di età inferiore ai 3 mesi e 21 giorni, tempo minimo necessario per poter effettuare la vaccinazione anti rabbia e per ottenerne l’efficacia.

Francarita Catelani
(presidente dell’Associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Mercoledì 27 gennaio 2007

“Cani pericolosi”.
Sono certe persone a “incattivirli”


Gentile Direttore,
l’articolo pubblicato il 9 gennaio ci ha lasciato perplessi, quanto meno per il titolo nel quale due cani, sia pure di grossa taglia, vengono definiti “pericolosi” sebbene non abbiano fatto male a nessuno e si siano lasciati catturare senza opporre resistenza alcuna. Se poi dovesse corrispondere la vero che sono due cani che appartengono al Circo che da tempo ha avuto l’autorizzazione ad esibirsi nella nostra città, ciò non fa altro che confermare come in Italia le leggi non vengano fatte rispettare e che nessuna autorità effettua i dovuti controlli: infatti se i cani sono italiani devono essere iscritti ad una anagrafe canina ed avere o il tatuaggio o il microchip, se sono stranieri devono avere i medesimi segni distintivi senza i quali (...) non possono entrare nel nostro Paese. Nessun cane è pericoloso per natura, può diventarlo se finisce in mani sbagliate di persone che lo aizzano appositamente perché lo vogliono “cattivo” appositamente per oscuri scopi.

Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una-Cremona)

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La Provincia
Venerdì 16 febbraio 2007

Anagrafe canina: è stata inaugurata ma i cani lombardi non ci sono

Gentile direttore,
mi pare doveroso informare i cittadini cremonesi che vivono con uno o più cani come l’inaugurazione ufficiale dell’anagrafe canina nazionale non corrisponda a realtà. Ero presente a Roma, auditorium del ministero della Saluta, il 1° febbraio ed ho espresso chiaramente tutti i dubbi accumulati in anni di verifivhe consegnando anche una nota scritta al sottosegretario dr. Patta, dubbi condivisi sai veterinari presenti in rappresentanza delle varie associazioni e da altre associazioni animaliste presenti (poche per la verità). In primo luogo all’anagrafe canina nazionale risultano solo 11 anagrafi regionali su 20 e non tutte consultabili direttamente; da varie prove effettuate ho accertato che non risultano iscritti i cani lombardi tatuati che, invece, risultano all’anagrafe della Lombardia; supporre che la medesima lacuna riguardi anche altre anagrafi regionali non credo sia errato (...).

Francarita Catelani
(Presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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Il Piccolo
Sabato 10 marzo 2007

La vivisezione è da condannare

Caro direttore,
il mondo scientifico unisce sempre più spesso la propria voce al mondo animalista per condannare la vivisezione anche da un punto di vista scientifico e della predittività, non solo per la sua crudeltà contro altri esseri senzienti. Purtroppo, però, a livello legislativo non vedo passi in questo senso, ma anzi la cristallizzazione della vivisezione come punto di partenza fondamentale per i prossimi decenni: è stata recentemente presentata una proposta di legge su questo tema che ne ribadisce il ruolo con spiragli veramente minimi verso i metodi alternativi. Questi, tuttavia, esistono in buon numero e sono sicuramente scientifici (a differenza della sperimentazione su animali), ma purtroppo solitamente non vengono presi nella giusta considerazione e ad essere quasi onnipresente nelle comunicazioni di massa e sulle riviste specializzate è il metodo non predittivo. Mi auguro che chi ha a cuore i diritti degli animali e quelli dei malati capisca che non si può sperare nei piccoli passi, ma che la soluzione è l'abbandono totale della vivisezione e l'incremento e lo sviluppo dei metodi alternativi basati solo ed esclusivamente sull'uomo.

Giulia Lodigiani

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La Provincia
Martedì 13 marzo 2007

Scienza. Ora siamo più evoluti La vivisezione sia abbandonata

Caro direttore,
il mondo scientifico unisce sempre più spesso la propria voce al mondo animalista per condannare la vivisezione anche da un punto di vista scientifico e della predittività, non solo per la sua crudeltà contro altri esseri senzienti. Purtroppo, però, a livello legislativo non vedo passi in questo senso, ma anzi la cristallizzazione della vivisezione come punto di partenza fondamentale per i prossimi decenni: è stata recentemente presentata una proposta di legge su questo tema che ne ribadisce il ruolo con spiragli veramente minimi verso i metodi alternativi. Questi, tuttavia, esistono in buon numero e sono sicuramente scientifici (a differenza della sperimentazione su animali), ma purtroppo solitamente non vengono presi nella giusta considerazione e ad essere quasi onnipresente nelle comunicazioni di massa e sulle riviste specializzate è il metodo non predittivo. Mi auguro che chi ha a cuore i diritti degli animali e quelli dei malati capisca che non si può sperare nei piccoli passi, ma che la soluzione è l'abbandono totale della vivisezione e l'incremento e lo sviluppo dei metodi alternativi basati solo ed esclusivamente sull'uomo.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
31 marzo 2007

Rubata la cagnetta di Brando. Episodi purtroppo frequenti

Sig. direttore,
abbiamo letto con dolore la notizia pubblicata ieri sul furto del cane di Brando. Casi di questo tipo si susseguono in ogni città italiana e destano non poca preoccupazione anche perché molto difficilmente si riesce a ritrovare il cane, se non casualmente e per un autentico colpo di fortuna. Si rubano cani (e qualche volta anche gatti) insieme alle automobili; si rubano cani scassinando cancelli o recinzioni di giardini, si rubano cani lasciati davanti ai negozi. Quando si tratta di furti di animali di razza spesso avviene la richiesta di riscatto; se, invece, si tratta di piccoli cani anonimi, vengono utilizzati per l'accattonaggio. Non finiremo mai di raccomandare sempre di non lasciare alcun animale sprovvisto di custodia poiché gli si fanno correre gravi rischi (personalmente spesso aspetto fuori dai negozi il ritorno del proprietario per fare la guardia al cane che vedo legato fuori). Non dimentichiamoci, inoltre, che raramente si effettuano controlli sulla registrazione all'anagrafe canina e che, in attesa che entri realmente in funzione quella nazionale, se un cane viene spostato di Regione o portato in un rifugio, anche in caso di controllo, non si riesce a risalire al proprietario.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
4 aprile 2007

Non basta la pietà per gli agnelli
Occorre diventare vegetariani


Egregio direttore,
si avvicina la Pasqua, ricorrenza nella quale è tradizione mangiare l'agnello e proprio per questo in questi giorni si apre uno spiraglio sulle condizioni dei trasporti di animali vivi destinati ai macelli. I giornalisti si occupano dei controlli e dei fermi di camion trasportanti agnelli in condizioni allucinanti provenienti dall'Est Europa, la mancanza d'aria, d'acqua e di cibo, la rottura di zampe e legamenti, i viaggi interminabili con o senza soste, il sovraffollamento dei camion, ma sembrano dimenticarsi delle grida di disperazione e degli sguardi terrorizzati nei momenti che precedono la morte. Gli agnelli sono cuccioli e hanno uno sguardo innocente, e per questo molti non li mangiano, considerando una crudeltà ucciderli per mangiarli. Poi, però, non concludono il ragionamento come sarebbe ovvio e pongono nel loro piatto altri cadaveri, quegli animali verso i quali non c'è la stessa sensibilità. Non dimentichiamoci però che a soffrire così sono centinaia di animali all’anno) (mucche, polli, vitelli, maiali...) e che solo diventando vegetariani possiamo rispettare davvero tutti questi esseri viventi senzienti, capaci di provare emozioni e quindi anche la paura, il terrore e la disperazione.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
Sabato 7 aprile 2007

Diventiamo vegetariani per rispettare gli animali

Egregio Direttore,
si avvicina la Pasqua, ricorrenza nella quale è tradizione mangiare l'agnello e proprio per questo, in questi giorni, si apre uno spiraglio sulle condizioni dei trasporti di animali vivi destinati ai macelli. I giornalisti si occupano dei controlli e dei fermi di camion trasportanti agnelli in condizioni allucinanti provenienti dall'Est Europa, la mancanza d'aria, d'acqua e di cibo, la rottura di zampe e legamenti, i viaggi interminabili senza soste, il sovraffollamento dei camion, ma sembrano dimenticarsi delle grida di disperazione e degli sguardi terrorizzati nei momenti che precedono la morte. Gli agnelli sono cuccioli e hanno uno sguardo innocente, e per questo molti non li mangiano, considerando una crudeltà ucciderli per mangiarli. Poi, però, non concludono il ragionamento come sarebbe ovvio e pongono nel loro piatto altri cadaveri, quelli animali verso i quali non c'è la stessa sensibilità. Non dimentichiamoci però che a soffrire e morire così sono centinaia di animali all'anno (mucche, polli, vitelli, maiali...) e che solo diventando vegetariani possiamo rispettare davvero tutti questi esseri viventi senzienti, capaci di provare emozioni e quindi anche la paura, il terrore e la disperazione.

Giulia Lodigiani

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La Provincia
Lunedì 21 maggio 2007

Alberi abbattuti. Così l'uomo si scava la fossa

Gentile direttore,
dopo aver letto degli alberi (produttori di ossigeno) abbattuti con motoseghe (inquinanti) ho provato non solo delusione, ma anche autentico dolore. L'homo sapiens è evidentemente assai poco saggio e sapiente se non comprende che non è lecito abusare e che a furia di decretare la morte di altre specie viventi si scava la fossa con le sue mani. Noi stiamo rendendo la nostra terra un deserto pieno zeppo di inquinanti e di spazzatura e di rumori meccanici fastidiosi e non siamo in grado di insegnare ai nostri figli il rispetto verso la Vita, anzi, insegniamo loro che quando un altro essere vivente dà fastidio lo si elimina ed il fastidio scompare! Evidentemente, pur mandando soldati in «missioni di pace» ad insegnare al altri popoli la civiltà (?) non abbiamo capito che continuando a distruggere ed inquinare verremo soffocati dai nostri stessi rifiuti materiali e chimici.

Francarita Catelani
(presidente dell'Assoc. di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Sabato 23 giugno 2007

Anatre uccise dall’uomo e non dalle nutrie

Egregio Direttore,
ho letto con interesse la lettera pubblicata martedì 19 a proposito delle anatre del canale di via Brescia uccise dalle nutrie. Le nutrie non sono mostri, non hanno fare minaccioso, non sono aggressivi (negli Stati Uniti sono diventati anche normali animali da compagnia!). Sono vegetariani e quindi non vedo perché dovrebbero uccidere le anatre; può esserci competizione per il cibo, diffuso motivo di rivalità in natura. Le nutrie non sono animali autoctoni ma la loro presenza è da imputare all’uomo e alla sua irresponsabilità e non devono essere gli animali a subirne le conseguenze. Il fatto è che si riconosce ad un animale il diritto a vivere se è bello e simpatico, e non in quanto si tratta di un nostro fratello, essere senziente. Le anatre che sono investite dalle automobili sono vittime soltanto dell’uomo che non si preoccupa di frenare o fare attenzione se un essere vivente attraversa la strada, non avendo riguardo di tutte le forme di Vita e della loro sacralità. In questo caso specifico, vige il limite dei 50 chilometri all’ora che, se rispettato, permette di frenare e di evitare di uccidere... se solo lo si vuole. Penso quindi che oltre a pensare “tanto è soltanto un animale...”, il codice della strada non venga rispettato, con pericolose conseguenze per tutti... Mi preoccuperei più di questo che dell’equilibrio della natura, anche perché quando l’uomo ci mette mano, fa sempre dei danni!
Distinti saluti

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Venerdì 6 luglio 2007

LA POLEMICA
«Sportello diritti animali». Perché al canile?


Sig. direttore,
scriviamo per informare i cittadini che le nostre associazioni, fin dal febbraio 2006, sulla base di quanto fatto in molte altre città italiane, hanno presentato una proposta per l'apertura di uno sportello diritti animali, senza mai aver ricevuto risposta alcuna.
Sul Suo quotidiano di martedì 3 luglio, abbiamo letto che il Comune ha deciso l'apertura di questo sportello presso il canile di Cremona fornendo solo due numeri di cellulare per i cittadini che avessero bisogno di consultazioni e di richiedere aiuto e pareri. La cosa ci ha non poco stupito per diverse ragioni:
1) la Legge Regionale 16/06 all'art. 6 f ) prevede per i Comuni la possibilità di istituire l'ufficio tutela animali ed un fondo speciale per le sterilizzazioni di cani e gatti i cui proprietari versino in stato di indigenza. Parrebbe ovvio presumere che detto Ufficio sia collocato presso il Comune.
2) Affidare la gestione dell'Ufficio tutela animali ad una associazione che gestisce il canile pone notevoli perplessità in quanto una delle funzioni di detto ufficio è anche quella di controllare che i canili ed i rifugi presenti sul territorio svolgano la loro attività in modo corretto e in conformità alle leggi esistenti e, invece, ci troviamo di fronte ad un controllo-re che deve controllare se stesso.
3) Indicare come riferimento di detto Ufficio i numeri di due cellulari anonimi pare insufficiente e pensare che delle persone possano recarsi presso il Canile per esporre i propri casi è quanto meno utopistico sia per la dislocazione del canile medesimo, abbastanza fuori mano, sia per la difficoltà di poter entrare e di trovare le persone anonime proprietarie dei due numeri di cellulare.

Francarita Catelani
(Pres. di Una Cremona Onlus)
Roberta Ferraro
Pres, di Enpa Cremona Onlus)
Enrica Boiocchi
(VicePresidente di gruppo Bairo Cremona Onlus)

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La Provincia
17 luglio 2007

Accattonaggio con cuccioli privi di acqua in zona mercato

Sig. direttore,
dopo l'articolo pubblicato il 3 c.m. sulle 250 verifiche effettuate dalla polizia municipale per i controlli sull'iscrizione all’anagrafe canina e l'istituzione dell'Ufficio tutela animali presso il canile di via Casello, a noi continuano a giungere lamentele per l'accattonaggio con cuccioli. Numerose persone ci hanno segnalato la presenza di mendicanti (uomini e donne) nelle vie interessate dal mercato del sabato e del mercoledì, persone accompagnate da diversi cuccioli che paiono sedati e che sono privi di acqua (importante in questi giorni). Particolarmente una signora ci ha informato come, pur avendo interessato i vigili urbani, non ha ottenuto una verifica per la mancanza di personale da inviare dal Comando. Poiché da numerose parti giungono preoccupanti notizie riguardanti l'accattonaggio con ammali cuccioli di provenienza quanto meno incerta, ci chiediamo se non sia il caso di verificare se questi animali siano effettivamente di proprietà dei mendicanti (...). Non si deve, infatti, dimenticare che l'apposizione del microchip non è sufficiente, ma che deve essere accertata 1 effettiva iscrizione all'anagrafe canina che, anche se potrebbe apparire strano, non sempre viene effettuata per ignoranza o per interesse. Ovviamente ci auguriamo che durante i prossimi mercati il comando di polizia locale provveda a dislocare una pattuglia di controllo (...).

Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una, Cremona)

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La Provincia
Venerdì 10 agosto 2007

Disinfestazioni contro le zanzare
Spesso usati prodotti pericolosi


Egregio Direttore, di questi tempi si moltiplicano gli interventi di disinfestazione, a volte proposti dalle amministrazioni, contro le zanzare e in particolare contro la zanzara-tigre. Mi preme ricordare che questi trattamenti sono molto dannosi per tutti gli esseri viventi: gli animali da eliminare, ma anche quelli non dannosi e ovviamente anche l’uomo! I veleni sono tali per qualsiasi forma di vita. Il pericolo deriva dalle sostanze usate, molte delle quali all’estero sono vietate, dal metodo usato per il trattamento, la dispersione nell’aria, per cui le sostanze si depositano su tutto (persone, animali domestici e non, frutta e verdura, oggetti) e penetrano nel terreno mettendo a rischio le falde idriche... Diversi scienziati hanno concluso le loro ricerche trovando un nesso tra l’aumentato uso di sostanze chimiche come queste e l’aumento di gravi malattie come i tumori (anche nei bambini), Parkinson, Alzheimer, sclerosi multipla nonché di sterilità, malformazioni neonatali e altri problemi di salute. La “guerra chimica” oltre ai danni collaterali non è nemmeno valida, in quanto le zanzare vengono controllate limitatamente nello spazio e nel tempo e i veleni uccidono anche i loro predatori, cosicché esse possono poi aumentare liberamente. Esistono soluzioni non chimiche per limitare la nascita delle zanzare, validi metodi naturali e realmente efficaci poiché agiscono sulle larve; invito per questo a visitare l’interessante sito internet www.infozanzare.info, per potersi sì difendere dalle zanzare, ma difendere anche la salute, la vita e l’ambiente.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 27 agosto 2007

Feste con anatre e galli
Mancanza di rispetto


Egregio direttore,
in questi giorni la mia attenzione di animalista è stata attirata, a livello locale, dalla notizia di due manifestazioni, la sagra dell'anatra a Caorso e il palio di Isola Dovarese, che prevedono la passeggiata per le strade del paese rispettivamente di anatre e di galli. In entrambi in casi, si tratta di mancanza di rispetto per gli animali, esseri viventi senzienti aventi diritti, tra cui quello a non essere costretti a comportamenti per loro innaturali. Secondo me, né le anatre né i galli si divertiranno, per quanto non vengano sottoposti a maltrattamenti. Mi chiedo perché nel XXI secolo debbano esserci ancora manifestazioni che preferiscono l'esibizione forzata di animali invece che libere, spontanee e magari anche improvvisate espressioni delle tantissime abilità umane di intrattenere, stupire e divertire: sarebbe molto più etico.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 27 agosto 2007

Feste con anatre e galli
Autorizzate dall’Asl?


Sig. direttore,
la replica degli assessori di Caorso pubblicata sul quotidiano il 25 agosto ci ha stupiti. Come sempre in casi come questo, infatti, veniamo accusati di interessarci di cose futili e poco serie proprio da coloro che organizzano cose futili, inutili e anche un tantino contrarie a quanto prevede una legge dello Stato italiano! A questo punto vorremmo proprio sapere se la Asl ha autorizzato tale corsa delle anatre.

Francarita Catelani
(Presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
10 settembre 2007

Embrioni-chimere, una scienza mossa da interessi economici

Signor direttore,
l'articolo pubblicato il 7 settembre con il quale si ventila la possibilità di utilizzare anche m Italia la produzione di embrioni chimere (anche se si è inventato un nuovo nome per fugare ogni possibile accostamento con l’antico nome Chimera e si sono chiamati Cibridi) ci lascia profondamente stupiti e perplessi. Per quanto ci riguarda si tratta di un autentico gioco programmato per far divertire i «ricercatori» che non si accontentano mai per poter continuare ad illudere le persone malate o che hanno malati in famiglia inducendole a donare denari. Siamo di fronte ad una decisione che scavalca ogni limite di logica e di correttezza scientifica prima ancora che di etica (... rammentiamo i numerosi accordi internazionali che vietano la produzione di chimere umane e l'affermazione che la legge 40 non vieta tali produzioni di Cibridi e che, quindi, le consente, lascia ancora più perplessi). Andare oltre la logica come ai tempi dei famosi xenotrapianti - poi miseramente falliti per il rischio di diffusione nell'uomo di virus provenienti da altre specie -significa non tenere conto delle macroscopiche differenze tra specie diverse (...). Contestazioni numerose sono sorte anche sui vaccini non perché «la commistione di linfa umana e animale era contro la dignità umana» ma per i numerosi effetti collaterali emersi nel corso degli anni e descritti da diversi medici. D Movimento Una (Uomo natura animali) non può che condannare una scienza mossa da interessi di mercato e poco rispettosa dei principi etici e scientifici...)

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)

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Cronaca
10 settembre 2007

L’OPINIONE
Embrioni umano-animali, che dignità?


Sto seguendo con interesse il dibattito sullo sviluppo di embrioni umano-animali per estrarne cellule staminali, che ritengo contrario all'etica, di validità scientifica discutibile e finalizzata soprattutto alla raccolta di fondi, basandosi soprattutto sulla presa sicura dei nomi di malattie terribili come il Parkinson e l'Alzheimer. Queste manipolazioni sono un atto contro la dignità di tutte le forme di vita coinvolte, umana e degli altri animali, usate soltanto come strumenti. Chi garantisce che non ci saranno problemi derivanti dalla mescolanza di elementi genici tra specie diverse? Del DNA rimane comunque una traccia nella cellula anche dopo la denucleazione e anche l'RNA (che rimarrebbe perché esterno al nucleo) contiene informazioni fondamentali per la cellula che normalmente "comunicano" col DNA. Non vedo, inoltre, come si potrebbero trarre informazioni utili per la cura di malattie umane da cellule che non sono completamente umane e che non si creano spontaneamente in natura. Queste nuove entità non sono nemmeno definite in modo chiaro e secondo me questo è preoccupante, perché vuoi dire che non c'è chiarezza! La situazione potrebbe anche peggiorare, se l'uso terapeutico delle staminali così ottenute portasse con sé virus animali endogeni in grado di saltare la barriera di specie e di determinare conseguenze terribili e imprevedibili. La tecnica utilizzata sarebbe quella usata nella creazione della pecora Dolly; non dimentichiamoci che in quel caso non è sempre andato tutto bene e che comunque il suo clone è vissuto meno di una pecora "normale"... chi garantisce che le cellule staminali così create non producano effetti a breve scadenza? Distinti saluti

Giulia Lodigiani

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La Provincia
Martedì 11 settembre 2007

Embrioni-chimere Manipolazioni immorali

Egregio direttore,
Sto seguendo con interesse il dibattito sullo sviluppo di embrioni umano-animali per estrarne cellule staminali, che ritengo contrario all etica, di validità scientifica discutibile e finalizzata soprattutto alla raccolta di fondi, basandosi soprattutto sulla presa sicura dei nomi di malattie terribili come il Parkinson e l Alzheimer. Queste manipolazioni sono un atto contro la dignità di tutte le forme di vita coinvolte, umana e degli altri animali, usate soltanto come strumenti. Chi garantisce che non ci saranno problemi derivanti dalla mescolanza di elementi genici tra specie diverse? (...)
Distinti saluti

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
12 settembre 2007

Anatre a Caorso
Dalla corsa alla vendetta


Signor direttore,
domenica 9 settembre noi e Bairo eravamo a Caorso per controllare che la corsa della anatre non venisse effettuata. Avvisi ufficiali tenevano a precisare che la corsa era stata sospesa per ordini superiori (ossia a causa dell'aviaria) e, quindi, non per le proteste delle associazioni. Ieri sera, 10 settembre alle ore 21, noi eravamo nuovamente a Caorso per vedere la promessa «vendetta dell'anatra» che si è risolta nel rogo di un fantoccio che, a detta degli organizzatori, rappresentava l'assessore (...) e nell'annuncio che di anatre ne avevano arrostite ben 500. Poiché era presente anche il sindaco, alla fine del rogo lo abbiamo calorosamente ringraziato per aver bruciato l'effigie di un loro amministratore e non quelle degli animalisti. E' stato forse sorpreso, ma molto disponibile e gentile e di questo sentiamo di poterlo ringraziare anche pubblicamente attraverso il quotidiano locale. Ovviamente ci auguriamo che, avendo visto che siamo persone normali e non mostri, abbia compreso la nostra civile protesta che non verteva tanto sul cibarsi di anatra (cosa non condivisa da noi che siamo tutti vegetariani o vegani) dato che si tratta di una abitudine non vietata da alcuna legge, quanto sull'uso improprio e per divertimento di animali non fatti per correre, ma per nuotare.

Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
20 settembre 2007

Caccia. Stupefatti per il cane ucciso non per «le lepri che fornicano»

Gentile Direttore,
le notizie riguardanti la caccia pubblicate il 18 settembre, ci lasciano stupefatti. Prima leggiamo un cacciatore che parla di lepri che fornicano (peccato biblico sconosciuto a tutto il mondo animale)., poi che sono in corso accertamenti per ritrovare il proprietario del segugio morto impallinato. In questo caso non vi sono particolari accertamenti da effettuare se non accertare che il cane sia debitamente provvisto o di tatuaggio o di chip come prevede la legge. A questo proposito, poiché sono molti i cani da caccia che si ritrovano vaganti durante e dopo la stagione venatoria, sarebbe assai opportuno che questa constatazione venisse effettuata normalmente, insieme a quelli connessi con il possesso dei permessi di caccia. Ci preme ricordare, ancora una volta, come sia compito dei Comuni l'applicazione di tutte le leggi in difesa degli animali, quindi anche quella di accertare che le persone abitanti nel Comune abbiano adempiuto a questo obbligo: tutti i cani devono essere registrati all'anagrafe canina e provvisti di chip elettronico e, per quelli più vecchi, del tatuaggio leggibile (se non eleggibile il proprietario deve provvedere).

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus, Cremona)

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La Provincia
Martedì 25 settembre 2007

Bello il circo se non usa animali
Loro non si divertono


Egregio Direttore,
anche quest'anno purtroppo la città è invasa dai manifesti pubblicitari (anche in posizione abusiva, quelli attorno agli alberi) del circo che si attenderà a Cremona questa settimana. Il circo è uno spettacolo discutibile perché gli animali non vengono affatto rispettati. Vengono costretti a continui spostamenti (una settimana qui, una là e di mezzo c'è il viaggio!), devono vivere in gabbie e in catene invece che liberi come nell'ambiente naturale, sono addestrati anche con violenze fisiche e psicologiche a spettacoli per nulla divertenti per loro costretti ad eseguirli. Il circo è bello solo se non usa animali ma mostra tutta la bravura, capace anche di incantare, umana: gli animali al circo non si divertono! Come ci si può divertire sapendo che si gioisce perché a qualcuno viene sottratta la libertà, una vita degna e felice?
Distinti saluti

Giulia Lodigiani
Persico Dosimo

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La Provincia
27 settembre 2007

Tagliate tutte le piante in piazza «Prato Verde»!

Gentile direttore,
contattala qualche giorno fa da abitanti di Borgoloreto. preoccupati per la marcatura blu di tutte Ie piante prospicienti la chiesa, sono andata a vedete ed ho trovalo un deserto. Tutte le piante di fronte alla chiesa sono state tagliate e, già che erano all'opera, ne hanno tagliate anche altre tre dall'altra parte della strada, sempre di fronte alla chiesa. Mi hanno detto che il deserto è stato prodotto per attuare un parcheggio! Il bello è che questa piazza si chiama piazza Prato Verde per cui mi auguro che con la medesima tempestività adottata per I’eradicazione delle piante, che mi hanno detto pluridecennali e bellissime, ne venga cambiato il nome per una questione di buongusto e di decenza! Da anni si parla tanto di cambiamenti climatici, di protezione delle Foreste (altrui evidentemente), ma sia il pubblico che il privato non fanno altro che tagliare piante esistenti da decenni, quindi ben adattate, per sostituirle, a volte, con striminzite pianticelle moribonde che non riescono ad attecchire, ma più spesso con cemento ed asfalto.

Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
16 ottobre 2007

Colonia di gatti alla «Mazzolari»
Fateli sterilizzare dall'Asl


Egregio direttore,
ho letto con vivo interesse, ed anche preoccupazione, l'appello pubblicato il 13 ottobre per la colonia felina della scuola Don Primo Mazzolali. Premesso che fin dal 1991 le colonie feline sono protette dalla legge, che a Cremona il Comune ha istituito un Ufficio Diritti Animali presso il canile, che esiste un "gattile" riconosciuto dal Comune, entrambi gestiti da associazioni che dovrebbero essere m grado di dare consigli utili e precisi, ci troviamo ancora di fronte alle solite domande. Chiunque può denunciare la presenza di una colonia f elina e chiederne la gestione e rivolgersi alla Asl per le sterilizzazioni previste sia dalla legge nazionale che da quella regionale. Ricordiamo che la sterilizzazione è l'unico mezzo sicuro per evitare il proliferare del randagismo, e questo vale per tutti gli animali, siano essi gatti, cani, piccioni, e perché no? Nutrie, cinghiali ecc.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una - Cremona)

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La Provincia
20 ottobre 2007

I cani anti-terrorismo non si gettano via

Sig. direttore,
ho letto con vero piacere la bellissima protesta di Franz Nilum pubblicata il 18 c.m. e, non solo condivido in pieno quanto in essa contenuto. Delusa e non poco arrabbiata, ho anche scritto al ministro dell'Interno Giuliano Amato per esprimere tutto il mio disappunto su questo argomento diseducativo. Allego la lettera che ho inviato ieri al Ministro ed ho invitato i cittadini a protestare poichè lo Stato non può liberarsi dei suoi cani poliziotto, cani che hanno lavorato onestamente, che hanno subito addestramenti, e che ora, perchè ritenuti vecchi, vengono allontanati con indifferenza: "Abbiamo letto sui giornali e visto e sentito in televisione, della decisione di cercare una nuova casa per i cani poliziotto invecchiati in servizio. La notizia ci addolora profondamente e ci preoccupa molto in quanto reputiamo non corretto che animali senzienti che per lunghi anni hanno vissuto e lavorato onestamente vengano gettati via senza alcun riguardo per i loro sentimenti. Riteniamo anche, cosa di non poco conto, che sia estremamente difficile reperire una corretta e sicura dimora ad animali anziani (...) che si vedranno all'improvviso in mani sconosciute e a passare giornate intere senza più alcun lavoro da sbrigare, attività per la quale erano stati appositamente addestrati. Ci auguriamo che lo Stato dia il buon esempio (...)

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
23 ottobre 2007

Tenta di salvare gli astici
Rigidi arresti domiciliari


Egregio direttore,
è di qualche giorno fa la notizia di una ragazzina che ha tentato di rubare degli astici dai banconi di un supermercato, volendo cosi salvare loro la vita e richiamare l'attenzione sulla condizione in cui vengono tenuti questi animali, lasciati ancora vivi sul ghiaccio, per conservarli freschi, prima di essere bolliti vivi. Sicuramente la sua azione è stata dettata dalla volontà di compiere un gesto clamoroso anche se illegale. Vorrei tuttavia fare alcune riflessioni: questa ragazzina ha voluto salvare delle vite e svegliare delle coscienze e per farlo ha infranto la legge, ma quando l'hanno arrestata non tu negato nulla e ha ammesso te sue colpe e credo sia anche pronta a pagare le conseguenze. In questi stessi giorni, come da troppo tempo a questa pane, ci sono state nuove vittime della strada di ogni età e gli investitori sono pirati della strada, che spesso negano ciò che hanno fatto, cercano ogni tipo di scusante e dono un po' si ritrovano anche fuori di galera, ma intanto chi è morto e morto. Poi leggo che alla ragazzina sono stati concessi gli arresti domiciliati, ma non può nemmeno scendere in cortile coi due cani né ricevere amici e questo fino al processo che, se tutto va bene, avverrà la prossima primavera. (...) Non dimentichiamo, inoltre, che mettere gli astici sul ghiaccio non è permesso dalla legge...

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
4 novembre 2007

Xenotrapianti
Dalle staminali risultati assai più importanti


Egregio direttore,
ho saputo che il 19 e 20 novembre si terranno tra Piacenza d Porcellasco, degli incontri riguardanti le modifiche genetiche degli animali e gli xenotrapianti. Personalmente, non sono contraria a nuove ricerche, ma ritengo sbagliato eticamente e scientificamente coinvolgere e sfruttare gli animali. (...) Gli animali geneticamente modificati vengono considerati dai ricercatori degli "interessanti strumenti per la produzione" e, per gli xenotrapianti, essi si pongono soltanto il problema del rigetto da inibire (...) Quando qualcuno leva la sua voce contro questo tipo di trapianti, in genere lo fa per difendere la dignità dell'uomo. Io invece non ritengo che il problema etico coinvolga soltanto l'uomo, ma anche l'animale. Alcuni anni fa l'Organizzazione mondiale della Sanità prescriveva molta cautela nelle ricerche riguardo gli xenotrapianti, per paura del contagio dell'uomo con malattie animali. In effetti questo è un rischio non indifferente, insieme al rischio di chimerizzazione, al fatto cioè che le cellule animali dell'organo trapiantato si diffondano in tutto il corpo del paziente, ed è avvenuto! Per cercare di perfezionare il metodo, si sono fatti trapianti interspecifici di ogni tipo, ma utilizzando solo animali, cani scimmie e altri primati, maiali e così via, persistendo così nella totale mancanza di rispetto per la vita, per la natura e non producendo alcun risultato utile.Visto che recentemente sono stati raggiunti negli stessi campi di applicazione importanti risultati attraverso l'uso delle cellule staminali umane (studi cui ha contribuito anche Cesare Galli, che in parallelo portava avanti ricerche su maiali e altri animali transgenici) e di tessuti umani, perchè non abbandonare finalmente le ricerche con animali?

Giulia Lodigiani
Persico Dosimo

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La Provincia
lunedì 19 novembre 2007

I cani di Timmoneri sono sani e per nulla pericolosi

Gentile direttore,
ho letto con attenzione, anche se un po' in ritardo, l'articolo di sabato 10 novembre riguardante il caso del sig. Sebastiano Timmoneri e dei suoi cani, residenti in un alloggio comunale a di San Savino. Come si evince dall’articolo stesso sono state fatte due denunce a carico del signor Timmoneri. La prima fatta dall'amministrazione municipale per far rispettare un'ordinanza "contingibile ed urgente" di allontanamento dei cani in quanto pericolosi, la seconda fatta dalla polizia municipale per maltrattamento dei cani medesimi. Nel primo caso il gip «non è stato di questo avviso non avendo riscontrato i presupposti di pericolosità dei cani né il carattere d'urgenza dell'ordinanza del sindaco". Nel secondo caso il veterinario dell'AsI Michela Butturini ha dichiarato "questi animati non presentano nessun segno di maItrattamento, Sebastiano non ha mai fatto mancare loro niente.” Ho avuto l'occasione di incontrare personalmente il signor Timmoneri posso tranquillamente affermare che i suoi cani godono ottima salute e non sono per nulla pericolosi. A questo punto davvero non riesco a comprendere quale possa essere la reale motivazione di allontanamento del signor Timmoneri e dei suoi cani, ancor meno riesco a capire l'urgenza e l'accanimento da parte dell’amministrazione comunale e della polizia municipale di San Savino. A mio avviso, se il reale problema era un possibile allevamento, non sarebbe stato sufficiente obbligare il medesimo a sterilizzare i cani?

Barbara Nicolini
(Seniga, Bs)

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La Provincia
Lunedì 26 novembre 2007

La nutria e i cani
Se parlasse, chiederebbe scusa


Egregio Direttore,
ho letto l'articolo apparso il 22 novembre a proposito della nutria che ha azzannato due cani da caccia e credo che, se parlasse il linguaggio umano, la nutria porrebbe le sue scuse ai due cani da caccia più o meno in questi termini: << ho agito per legittima difesa (mia o dei miei piccoli) e per paura, visto che vicino a me giaceva un fagiano ferito o morto ed ero nel bel mezzo della solita "sparatoria" della caccia. Non ho nulla contro di voi, io che appartengo ad una specie demonizzata ed eradicata capisco come ci si possa sentire ad essere animali utilizzati e riutilizzabili dopo una cura svelta. >>.
Distinti saluti

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 10 dicembre 2007

Animali da compagnia venduti alle aste giudiziarie: che tristezza

Egregio Direttore,
in questi giorni, presso l'Istituto Vendite Giudiziarie di Parma sono stati battuti all’asta sei cani che, non essendo stati acquistati, lo saranno di nuovo il prossimo 20 dicembre. Da un po' di tempo a questa parte, le aste giudiziarie in cui vengono battuti animali (soprattutto da compagnia, gatti e cani) sono sempre di più, in tutta Italia. Comprendo la necessità di rivalersi su chi ha contratto dei debiti, ma trovo scorretto nei confronti di questi animali che siano loro a pagare per i debiti dei loro padroni/proprietari. Gli animali sono esseri viventi senzienti e essere separati dai loro affetti (umani e/o canini) è già per loro un grande dolore, ma questo sarà più lungo se verranno venduti ad altri. L’Istituto Vendite Giudiziarie di Parma potrebbe costituire a livello nazionale un esempio di rispetto per i nostri fratelli animali se rinunciasse a venderli e li affidasse ad un’associazione animalista (l’ENPA di Parma ha comunque promesso che si prenderà cura di questi animali, ma sarebbe un gesto diverso affidarli loro piuttosto che farli acquistare...). Mi auguro che tutto si risolva per il meglio per questi sei animali, ma anche che a livello nazionale venga introdotto il divieto di mettere in vendita qualsiasi tipo di animale per recuperare i debiti dei loro proprietari, forma di vendita sempre più diffusa (soprattutto per cuccioli di cane e di gatto) ancora più triste del “normale” commercio di animali, che comunque fa di una vita una merce.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
Venerdì 14 dicembre 2007

Animali all’asta per recuperare crediti: un’abitudine che dovrebbe finire

Egregio Direttore,
in questi giorni, presso l'Istituto Vendite Giudiziarie di Parma sono stati battuti all’asta sei cani che, non essendo stati acquistati, lo saranno di nuovo il prossimo 20 dicembre. Da un po' di tempo a questa parte, le aste giudiziarie in cui vengono battuti animali (soprattutto da compagnia, gatti e cani) sono sempre di più, in tutta Italia. Comprendo la necessità di rivalersi su chi ha contratto dei debiti, ma trovo scorretto nei confronti di questi animali che siano loro a pagare per i debiti dei loro padroni/proprietari. Gli animali sono esseri viventi senzienti e essere separati dai loro affetti (umani e/o canini) è già per loro un grande dolore, ma questo sarà più lungo se verranno venduti ad altri. L’Istituto Vendite Giudiziarie di Parma potrebbe costituire a livello nazionale un esempio di rispetto per i nostri fratelli animali se rinunciasse a venderli e li affidasse ad un’associazione animalista (l’ENPA di Parma ha comunque promesso che si prenderà cura di questi animali, ma sarebbe un gesto diverso affidarli loro piuttosto che farli acquistare...). Mi auguro che tutto si risolva per il meglio per questi sei animali, ma anche che a livello nazionale venga introdotto il divieto di mettere in vendita qualsiasi tipo di animale per recuperare i debiti dei loro proprietari, forma di vendita sempre più diffusa (soprattutto per cuccioli di cane e di gatto) ancora più triste del “normale” commercio di animali, che comunque fa di una vita una merce.

Giulia Lodigiani

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