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Giornali
Indice
Lettere
La sperimentazione sugli animali non evita
quella sull'uomo Giulia Lodigiani
Evitiamo sofferenze agli animali non solo a quelli
da compagnia Giulia Lodigiani
Perché si insiste sulle nutrie e si tace sulla
salmonellosi? Giulia Lodigiani
I compiti dei sindaci e un'emergenza inesistente Francarita
Catelani
«Non prendiamocela con i cani» Sono peggiorate le
relazioni! Francarita Catelani
Cani. Guinzaglio e museruola Ma i sindaci
conoscono le leggi? Francarita Catelani
Sono troppi gli alberi abbattuti che sia per
necessità o per scelta Giulia Lodigiani
«No» ai sindaci che vogliono tutti i cani con la
museruola Francarita Catelani
Ma Groppali non ha a cuore la sorte di quel
serpente? Francarita Catelani
Uomini e animali. L'importante è difendere i deboli Barbara
Nicolini
Uomini e animali. L’Una interviene attivamente Francarita
Catelani
Il pitone libero altrove. Leprotti sbranati dai
cani: orribile Giulia Lodigiani
Se trovassi un topo in casa lo farei uscire senza
strilli Francarita Catelani
Quanto accade agli animali presto accade agli uomini
Francarita Catelani
Non fate soffrire gli agnelli A Pasqua, dieta
vegetariana Giulia Lodigiani
E' ora di rinunciare all'utilizzo degli Ogm Giulia
Lodigiani
Tagliare le piante significa danneggiare noi stessi Francarita
Catelani
Solidarietà al Dalai Lama No alle Olimpiadi in
Cina Francarita Catelani
Circo? Non è divertimento quello con animali
sfruttati Giulia Lodigiani
Il circo è solo sfruttamento di animali Giulia
Lodigiani
Diventando tutti vegetariani Salveremmo animali
e uomini Giulia Lodigiani
Scomparsa di animali, una situazione sconvolgente
Francarita Catelani
Centrali, caccia e macelli/1 Troppi “delitti”
contro l’ambiente Giulia Lodigiani
Centrali, caccia e macelli/2 I felini sono da
sempre carnivori Francarita Catelani
Nei Grigioni ucciso un orso bruno solo perché si
comporta... da orso Giulia Lodigiani
Non vedo come caccia e pesca possano avere
funzione didattica Giulia Lodigiani
Piante trascurate o maltrattate Urgente
intervenire al parco Asia Francarita Catelani
Pesticidi che avvelenano uomini e animali
Giulia Lodigiani
Gatto seviziato. Prima maltrattano gli animali, poi
toccherà agli uomini Francarita Catelani
Maialini creati in laboratorio Xenotrapianti non
etici e rischiosi Giulia Lodigiani
Moria di pesci immessi nel canale navigabile Francarita
Catelani
Volpi sbranate. Anche cani e tassi sono vittime di
questo orrore Giulia Lodigiani
Contenimento ecologico e non caccia alle volpi
Francarita Catelani
No anche ai divertimenti che fanno soffrire
animali Giulia Lodigiani
Un'attrazione sulla pena di morte è assurda Giulia
Lodigiani
Anagrafe in ritardo, molti cani scomparsi sono in
realtà nei canili Francarita Catelani
Non condivido il sostegno ai «valori della pesca»
Giulia Lodigiani
Torre per i piccioni a Pandino e
contenimento «incruento» Francarita Catelani
Il Comune sia solerte nella difesa degli animali Francarita
Catelani
Per una corretta anagrafe canina un'ordinanza
finalmente precisa Francarita Catelani
Animali. Ci sono appelli che ignorano le leggi Francarita
Catelani
Corsa delle anatre. Tristezza e delusione Francarita
Catelani
Corsa delle anatre. Dov'è il divertimento?
Giulia Lodigiani
Corsa delle anatre. Non maltrattate, però... Barbara
Nicolini
Fermata la corsa degli asini. Ringraziamo i sindaci Francarita
Catelani
Terza soluzione per gli asini Lasciarli vivere in
pace Giulia Lodigiani
Nei Paesi civili cacciatori identificabili Francarita
Catelani
Parco del Po, la sporcizia non è colpa degli
animali Giulia Lodigiani
Test su tessuti umani meglio della vivisezione Giulia
Lodigiani
Mendicanti con cani: le segnalazioni sono da
inoltrare agli uffici comunali Francarita Catelani
L'animale non è un giocattolo E' da adottare, non da
comprare Giulia Lodigiani
Bocconi avvelenati finalmente vietati con
un'ordinanza Francarita Catelani
Articoli
Intervista a puntate a Francarita Catelani di Anna Benedetto per "Il
Corriere di Lucca"
Vivisezione, questa sconosciuta
Torturati per testare i rossetti
La farsa del programma delle 3R
Vivisezione, l'alternativa esiste
Articoli di Anna Benedetto per "Il Corriere di Lucca" in
collaborazione con UNA Cremona
Così muore un cane da laboratorio
La Provincia
3 gennaio 2008
La sperimentazione sugli animali non evita quella sull'uomo
Egregio direttore,
la vivisezione è un modo di procedere contrario all'etica, perchè sfrutta tortura
e uccide altri esseri viventi senzienti, ma è anche contraria alla scienza. La
ricerca condotta con la vivisezione non serve nè ai malati, nè al progresso
della medicina: lo sostengono moltissimi validi e famosi medici già dalla fine
dell'Ottocento, l'hanno dimostrato anche grandi libri come quelli di Hans
Ruesch e di Pietro Croce, che bisognerebbe leggere per conoscere una verità
normalmente tenuta lontano dalla grande divulgazione. Essi affermano che la
vivisezione non è scientifica, perchè basata su presupposti sbagliati: il
ritenere che un altro essere vivente possa valere come modello per l'uomo, lo
studio su animali in cui sono stati dimostrati gli stessi sintomi di malattie
umane che loro non potranno mai presentare. La sperimentazione sugli animali
non evita quella sull'uomo, perchè la prima non dà risultati attendibili o in
qualche modo utili, lo affermano anche i vivisezionisti (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Lunedì 14 gennaio 2008
IL CASO
Evitiamo sofferenze agli animali non solo a quelli da compagnia
Egregio Direttore,
ero presente al convegno sulla legge sui maltrattamenti n°189/2004 organizzato
dalla LAV e patrocinato dalla Provincia di Cremona e vorrei fare alcune
considerazioni. Secondo me, il limite principale di questa legge è che non è
tutelato l'animale in sé come essere vivente senziente, ma il sentimento che
l'uomo prova nei suoi confronti In questo modo, possono esserne tutelati cani,
gatti e altri animali da compagnia, ma, come è stato in parte messo in luce
anche durante la conferenza dai relatori, questa legge non tutela davvero tutti
gli altri animali, perché esclude o limita l'intervento nei settori per i quali
sono previste leggi speciali: caccia, pesca, zoo, circo, allevamento,
trasporto, macellazione, vivisezione. Devo davvero ringraziare la presidente dell'associazione
UNA per il suo intervento nel momento finale della discussione: ha fatto
presente che bisogna educare le amministrazioni seriamente e correttamente e ha
ricordato con l'esempio delle nutrie la sofferenza degli altri animali, quelli
non da compagnia. Sofferenza che rimane perlopiù nascosta. Questo l'effetto
delle tecniche di abbattimento del piano provinciale di contenimento della
nutria: usando le gabbie, è evidente lo stress all'arrivo operatore e
l'uccisione tramite bastone su vertebre cervicali serve, tra l'altro, ad
evitare eventuali sofferenze e la nutria è al più incosciente; con il fucile a
medio-alta distanza la nutria ferita muore entro poche settimane per
infezioni... Mi pare che sia un'uccisione crudele e non necessaria, perché ci
sarebbero soluzioni incruente per limitare il numero di nutrie presenti,
ricordando sempre che se sono qui non è colpa loro e che l'abbattimento con
fucili e gabbie-trappola non ha ancora portato a nulla, visto che le ordinanze
sono uguali ogni anno... Bisogna evitare tutti i maltrattamenti, quale che sia
la specie che ne è vittima e quali che siano i motivi, perché nulla autorizza a
procurare sofferenze fisiche e psichiche ad un altro animale.
Distinti saluti
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Mercoledì 6 febbraio 2008
Perché si insiste sulle nutrie e si tace sulla salmonellosi?
Egregio direttore,
ho letto l'articolo dello scorso primo febbraio sull'ordinanza del sindaco di
Soresina per abbattere le nutrie, l'ennesima ordinanza sindacale. Vorrei che
qualcuno mi spiegasse come mai nella normativa non ho trovato riferimenti a
compiti specifici dei sindaci, ma questi emanano comunque anno dopo anno
ordinanze verso le quali l'Infs (Istituto nazionale perla Fauna Selvatica) è
critico per le motivazioni, le tecniche e la mancanza di coordinamento e
controllo. Spesso, inoltre, i tempi (giornalieri), i periodi (annuali) e le
zone in cui è possibile l'abbattimento con fucile o il trappolaggio non sono
concordi nelle linee guida dell'Infs (...), nel piano provinciale e nelle
singole ordinanze comunali: come mai? Vorrei ricordare che per l'Infs non
esistono prove di danni causati dalle nutrie all'ecosistema, né alle comunità
animali né a quelle vegetali e che la nutria è portatrice secondaria,
occasionale e quindi di scarsa rilevanza epidemiologica. Un dato curioso: in
provincia, negli ultimi quattro anni, sono stati denunciati 2 casi di
leptospirosi e 487 di salmonellosi... La differenza è evidente. Come mai si
parla più della prima che della seconda?
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
8 febbraio 2008
I compiti dei sindaci e un'emergenza inesistente
Sig. direttore,
rispondo alla lettera di Giulia Lodigiani pubblicata il 6 febbraio nella quale
chiede la normativa sui compiti dei sindaci. I sindaci si attaccano al Decreto
Legislativo 267 del 18 agosto 2000 che all'art. 50 definisce le competenze del
sindaco e del presidente della provincia che recita: «In particolare, in caso,
di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale
le ordinanze contingibili ed urgenti sono adottate dal sindaco... in caso di
emergenza che interessi il territorio di più comuni, ogni sindaco adotta le
misure necessarie fino a quando non intervengano i soggetti competenti...».
Inutile aggiungere che i soggetti competenti sono ampiamente intervenuti con
leggi della Regione e con Piani di abbattimento della Provincia a sensi della
L. 157/92. H medesimo Decreto all'art. 54 definisce la attribuzioni del sindaco
nei servizi di competenza statale e recita «il sindaco, quale ufficiale del
Governo, adotta con atto motivato e nel rispetto dei principi generali
dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di
prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei
cittadini.... e può chiedere al Prefetto, ove occorra, l'assistenza della forza
pubblica»... anche qui pare inutile aggiungere che non ci troviamo di fronte a
gravi pericoli. Noi non vogliamo commentare, pensiamo che la legge parli
chiaramente da sola posto che mai nessuno ha avuto l'ardire di dichiarare una
emergenza sanitaria inesistente e che nessun cittadino si sia trovato di fronte
ad un grave pericolo che minacci la sua incolumità.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
20 febbraio 2008
«Non prendiamocela con i cani»
Sono peggiorate le relazioni!
Gentile direttore,
rispondo alla lettera di Lapo '59 pubblicata lunedì 17 febbraio sotto il titolo
«Non prendiamocela con i cani ma con le persone maleducate», per complimentarmi
con lui. Ha perfettamente ragione nel sottolineare come, quando eravamo bambini
noi, nessuno aveva paura dei cani e quasi nessuno usciva con il cane al
guinzaglio, ma al mattino apriva la porta ed il cane andava da solo a fare il
suo giretto e poi tornava a casa. Io ricordo uno dei miei cani, accompagnato da
una di noi, che scappava perché amava prendere il bus ed andava da Po fino in
stazione, poi prendeva il bus di ritorno... Lo conoscevano tutti e nessuno ha
mai protestato; anzi, gli facevano i complimenti e lo salvavano quando erano in
giro gli accalappiacani comunali (o della Asl non ricordo bene). Oggi una cosa
simile solleverebbe un polverone drammatico! Io credo che vi sia un
peggioramento globale nelle relazioni fra persone e fra persone ed animali:
troppe persone sono quasi isteriche e non sopportano più nulla di quello che è
naturale, ma sopportano rumori e disagi mostruosi prodotti dal "progresso
meccanico"; ma anche troppe persone decidono di prendere un animale senza
averne le dovute capacità e, spesso, scelgono l'animale di moda in quel momento
senza sapere nulla delle sue esigenze reali (tanto sono "oggetti" che
si trovano in libera vendita!). (...)
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
22 febbraio 2008
Cani. Guinzaglio e museruola Ma i sindaci conoscono le leggi?
Sig. direttore,
noi siamo sempre più stupiti dal comportamento di " molti sindaci che,
evidentemente, ignorano completamente quanto le leggi loro richiedono e, a
volte, loro impongono. Al presente ci riferiamo alla notizia dalla quale
apprendiamo come il sindaco di Vailate obblighi i suoi cittadini a uscire con i
propri cani solo se muniti di guinzaglio e museruola. Ebbene esiste una legge
precisa, il Dpr 320 del 1954, che all'art. 83 impone l'obbligo di idonea
museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si trovano nelle vie o
in altro luogo aperto al pubblico. Esiste l'obbligo di museruola e del
guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di
trasporto. Uniche eccezioni sono quelle previste dal decreto Turco del 14
gennaio 2008.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Lunedì 25 febbraio 2008
IL CASO
Sono troppi gli alberi abbattuti che sia per necessità o per scelta
Egregio direttore, ancora una volta la città e i suoi abitanti, sia animali che
umani, perderanno degli alberi, esseri viventi fondamentali nell'ecosistema, a
maggior ragione quello urbano. L'abbattimento è imminente per 64 tigli in via
Cimitero e in via San Bernardo. Ho notato che nella discussione in giunta si è
chiesto che "si proceda prima possibile e al meglio alla ripiantumazione ;
mi chiedo cosa sia una ripiantumazione effettuata al meglio... Purtroppo,
quando gli alberi vengono sostituiti, lo sono con alberelli miseri che
impiegheranno anni a crescere, se non si saranno seccati prima. Questi alberi
sono ammalati (almeno, questa è la giustificazione...) ma invece non lo sono
gli alberi che verranno uccisi (perché così è, trattandosi di esseri viventi)
nel progetto di ristrutturazione di viale Trento e Trieste, nel tratto tra
l'imbocco di corso Garibaldi e largo Palestre. La motivazione, in questo caso,
è la necessità di realizzare una pista ciclabile a fianco della strada che sarà
resa a senso unico e a doppia corsia... Con tutte le zone della città
(periferie comprese) che necessitano di piste ciclabili che, se realizzate,
permetterebbero davvero di incrementare l'uso di questo mezzo salutare ed
ecologico, si pensa di realizzarla proprio lì, dove mi sembra meno necessario o
dove comunque si potrebbero lasciar vivere gli alberi, realizzare la pista e
lasciare per quelle poche centinaia di metri la strada a senso unico. Non
sarebbe un "dramma", mentre è un vero peccato contro la Natura e la
Vita uccidere quegli alberi. Sono stupita di non aver letto nessun intervento,
nessuna presa di posizione contro questo progetto!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
27 febbraio 2008
«No» ai sindaci che vogliono tutti i cani con la museruola
Gentile direttore,
ho letto con vero piacere la risposta della signora atletica che contesta
quanto scritto in precedenza da un altro concittadino che ha incontrato mentre
lasciava passeggiare la sua cagnetta libera. Noi siamo sempre stupiti di
trovarci a dover continuamente ribadire la nostra totale insoddisfazione, non
solo verso quei sindaci che pretendono che tutti ma proprio tutti i cani debbano
circolare non solo con il guinzaglio ma anche con la museruola, in palese
contrasto con quanto prescrive la legge dello Stato italiano, ma anche verso
quelle associazioni di protezione animali presenti sul territorio cremonese
che, pur avendo avuto l'incarico di fungere da Ufficio Tutela Animali, non solo
non fanno nulla per migliorare tali regolamenti ma anzi, hanno definito quello
cittadino "equilibrato". La nostra associazione si è battuta
moltissimo per ottenere almeno qualche modifica, ma invano, (...) . Se i
sindaci non vogliono cani liberi in città, e neppure sugli argini, per non
parlare dei parchi anche poco frequentati da persone con bambini (es. il Parco
Asia di via Persico) dovrebbero per prima cosa impedirne la libera vendita e la
libera esposizione in quelle che sono chiamate in vario modo Mostre di cuccioli
che mostre non sono, ma vendita di cuccioli. (...)
Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato Una Cremona onlus)
Giovedì 28 febbraio 2008
Ma Groppali non ha a cuore la sorte di quel serpente?
Gentile direttore, sono rimasta sconvolta, non tanto per l'avvistamento del
serpente nelle boschine di Castelvetro dato che sono anni che ribadiamo il
concetto che vi sono in libera vendita animali di ogni tipo, specie e razza che
possono essere abbandonati, come avviene anche , troppo spesso, quanto per la
risposta "tranquillizzante" dell'esperto Riccardo Groppali. Riccardo
Groppali non si preoccupa minimamente della sorte del serpente ma dice "
Tranquilli! Non può sopravvivere " e poi " il freddo della notte lo
dovrebbe decidere nel giro di qualche settimana"! Se un esperto esprime
serenamente tale assicurazione c'è veramente di che preoccuparsi dato che un
esperto dovrebbe conoscere, almeno, le poche leggi vigenti in materia di tutela
degli animali, di punizioni per quanto concerne gli abbandoni ed i
maltrattamenti (specie se provocano la morte dell'animale).
Francarita Catelani
(presidente dell'Ass. di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
martedì 4 marzo 2008
Uomini e animali/2. L'importante è difendere i deboli
Gentile direttore,
sono rimasta abbastanza stupita della lettera del sig. Cattadori. Provo
ammirazione per le persone (come la signora Catelani) che si espongono in prima
persona per difendere i diritti dei più deboli, soprattutto quando lo fanno in
modo così disinteressato. Non importa chi sia il «soggetto debole» in
questione, potrebbe essere un uomo, una donna, un anziano, un bambino, un
animale o anche un vegetale. Nel momento in cui si verifica un sopruso e le
leggi vigenti non vengono rispettate o applicate, credo sia doveroso
intervenire e ammiro queste persone che si mettono in gioco per difendere un
diritto. A mio modesto avviso la demagogia non porta da nessuna parte. Le frasi
fatte nemmeno. (...)
Barbara Nicolini
(Cremona)
La Provincia
4 marzo 2008
Uomini e animali. L’Una interviene attivamente
Sig. direttore,
ringrazio il sig. F. Cattadori per la sua stupenda lettera con la quale mi
accusa di non essere umana a sufficienza poiché non protesto per i bambini
buttati nei cassonetti. Mi permetto di fare notare che sono gli umani che
compiono queste azioni e che esistono anche troppe associazioni umanitarie, di
cui il sig. Cattadori sicuramente farà parte attiva, che si prendono a cuore
queste orribili comportamenti intervenendo ampiamente e, mi pare, in modo
compatto e coordinato fra credenti, non credenti, politici ed istituzioni
varie. Purtroppo non ho mai notato un medesimo interessamento per gli umani
perseguitati, sfrattati, sanzionati perché convivono con animali, o per i
minori sfruttati per l'accattonaggio: forse anche loro non hanno diritti poiché
non sono umani a sufficienza? La nostra associazione si chiama Una (uomo natura
animali) ed è sempre stata l'unica che si è occupata anche di umani nel
silenzio profondo, ed a volte offensivo, di grosse associazioni umanitarie che
non hanno avuto nulla da ridire in tutti quei casi cittadini per i quali noi
siamo attivamente intervenuti. lo credo che l'umanità sia ben altra cosa che il
falso pietismo e che non sia corretto accusare persone che non si conoscono
(...).
Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
11 marzo 2008
Il pitone libero altrove. Leprotti sbranati dai cani: orribile
Egregio Direttore,
in questi giorni ho letto molti articoli che, da animalista, non avrei mai
voluto leggere. Qualcuno vorrebbe eliminare il pitone per stare tranquilli, con
l'intervento di cacciatori. Se si trova dove si trova, è colpa di qualcuno che
l 9;ha venduto a qualche incauto acquirente che se ne è poi liberato. Dovrebbe
vivere in libertà in ben altro ambiente e non rinchiuso a condurre una vita
"artificiale". Anch'io desidero che questa storia finisca, ma con
l'unico lieto fine civile possibile: senza un'uccisione. C' è poi l'orribile
storia dei leprotti sbranati da cani da caccia: sono tutti vittime di chi si
diverte uccidendo animali usando altri animali, addestrati a fare un
"lavoro" che naturalmente non farebbero. I leprotti non sono
"selvaggina per la prossima stagione venatoria" sono esseri
senzienti. Per me, la caccia andrebbe abolita perchè uccidere è sbagliato: non
importa chi sia la vittima, quando e dove accada. Che i cacciatori rischino
qualcosa (una sanzione amministrativa è nulla in confronto all'uccisione di un
essere vivente) è probabile, ma ho qualche dubbio che vengano individuati.
Infine, l'ennesi mo orribile caso di bocconi avvelenati, illegali sia che la
vittima sia un animale domestico o selvatici. La morte è sempre atroce (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
12 marzo 2008
Se trovassi un topo in casa lo farei uscire senza strilli
Signor direttore,
non avrei voluto dover intervenire nuovamente sul tema "animali" ma
il sig. Cattadori ha il potere di indurmi a rispondere brevemente e
semplicemente. Egli afferma di amare gli animali perchè "ha posseduto un
bellissimo cane lupo" e ci chiede cosa faremmo se trovassimo un topo in
cucina. Ebbene gli rispondo che io non "possiedo" nessun essere
vivente, ma convivo con loro in armonia e che non amo nessun animale, ma li
rispetto tutti, topi compresi e, se ne trovassi in qualsiasi luogo di casa mia
lo farei uscire tranquillamente senza strilli e senza salire sul tavolo come
descritto nelle barzellette. Ricordo per ultimo che lo specismo è parente
stretto del razzismo e del sessismo.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Uomo-natura-animali Cremona
Onlus)
La Provincia
16 marzo 2008
Quanto accade agli animali presto accade agli uomini
Signor direttore,
comprendo e condivido il dolore espresso dal sig. Dante Fazzi e, per
rispondergli, cito alcune parole scritte contro i conquistatori nel lontano
1854 da Capriolo Zoppo, capo indiano, parole profetiche e terribili che
dovrebbero far pensare: - Non esiste un luogo tranquillo nella città dell'uomo
bianco, un luogo in cui ascoltare il mormorio delle foglie a primavera o il
fruscio delle ali degli insetti. Solo rumore che è insulto per le orecchie.
L'uomo bianco non si accorge dell'aria che respira...l'animale, l'albero,
l'uomo, hanno lo stesso respiro. Che cosa è l'uomo senza gli animali? Se non ce
ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perchè quanto accade agli
animali presto accade agli uomini. Tutte le cose sono connesse...Il suo
appetito divorerà la terra lasciandosi dietro soltanto un deserto..."
Ebbene ho la sensazione che abbiamo raggiunto questo disastroso traguardo nella
indifferenza colpevole e totale delle istituzioni che pare vogliano sempre
privilegiare la crudeltà di coloro che vogliono distruggere tutto, di coloro ai
quali tutto ciò che è vita da fastidio, come se l'uomo fosse l'unico ad avere
il diritto di vivere.
Francarita Catelani
(Presidente dell'ass. di volontariato Uomo natura animali Cremona onlus)
La Provincia
Lunedì 17 marzo 2008
Non fate soffrire gli agnelli
A Pasqua, dieta vegetariana
Egregio Direttore,
purtroppo anche quest’anno la Pasqua verrà celebrata spargendo sangue di
creature innocenti, nonostante anche il papa abbia detto che il vero agnello è
stato Cristo e che nell’Ultima Cena non c’era l’agnello. Chi acquista l’agnello
o il capretto, acquista dei pezzi di carne. Non è accanto a lui quando viene
separato dalla madre, quando viene caricato, tra decine e decine di compagni di
sventura uguali a lui, sul camion che lo porterà al macello. Se è rumeno,
spagnolo, polacco, ungherese e così via (come lo è la maggior parte) percorrerà
migliaia di chilometri, con poche soste o nulla perché il suo viaggio deve
essere un affare per chi lo venderà e per chi lo comprerà. Patirà così la fame,
la sete, lo stress; la debolezza lo farà cadere e gli altri animali che
viaggiano con lui non potranno che calpestarlo, essendo stretti gli uni agli
altri, ad ogni curva, ad ogni frenata o accelerata del camion. Per questo le
sue esili zampette si spezzeranno e magari morirà. Giunto al macello dopo un
viaggio più o meno lungo, qualsiasi sia la sua nazionalità verrà scaricato dal
camion senza troppi riguardi, con violenza e indifferenza e posto in fila per
la macellazione. Il terrore allora lo prenderà più di prima, penserà che le sue
grida potranno evitargli quanto vede che è accaduto agli agnelli che lo
precedevano e che ora sono là appesi per essere scuoiati e tagliati a pezzi. Ma
mentre ancora spera così, è già il suo turno e il suo pianto si mescola al suo
sangue. Buona Pasqua ai vegetariani e chi decide di non essere più complice di
nessun assassinio di nessun animale.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
Il Piccolo
21 marzo 2008
E' ora di rinunciare all'utilizzo degli Ogm
Egregio direttore,
ho notato con piacere i due articoli dedicati agli Ogm lo scorso 14 marzo. E,
accaduto quanto già pronosticato da alcuni anni da chi è contrario agli Ogm,
solo che allora affermare che esistano rischi anche molto gravi per la
biodiversità e per l'equilibrio naturale era stata ritenuta una posizione
inaccettabile, tacciata di essere contro la scienza e contro il progresso,
mentre ora sono scienziati ad aver dimostrato che questi danni esistono e sono
già presenti nell’ambiente. Le piante Ogm venivano giustificate anche con lo
scopo di eliminare i pesticidi e i prodotti chimici; ma non è affatto così,
perché ai contadini vengono vendute le sementi Ogm, ovviamente brevettate e
produttive per un solo anno o poco più e con il divieto di tenere parte del
raccolto come semente per l'anno successivo (come da tradizione si è sempre
fatto), e insieme lo specifico prodotto chimico, in modo da moltipli-care gli
affari. Adesso sappiamo anche che si sviluppa resistenza agli erbicidi e che i
parassiti si adattano alle modifiche genetiche che avrebbero dovuto
allontanarli e ucciderli, ma che fanno la stessa cosa anche con le specie utili
all'agricoltura. Perché invece di bacilli e modifiche genetiche, non si torna a
favorire la vita delle coccinelle e degli altri animali utili all’agricoltura,
uccisi dalle sostanze chimiche? Qualcosa è già compromesso, ma è ora di
rinunciare all'uso di piante Ogm, per non rovinare ulteriormente l'agricoltura
e la natura, che sono fonte di cibo e ambiente di vita per piante animali e
anche uomo. Se ci sono modificazioni genetiche trasmissibili nelle piante
selvatiche, ben presto le avremo, o forse già ci sono ma semplicemente non ce
ne siamo ancora accorti o non ne siamo ancora stati informati, negli animali e
nell'uomo. Non dobbiamo dimenticarci che uomo, natura e animali sono col legati
e quanto accade ad uno di questi ha ripercussioni anche sugli altri.
Giulia Lodigiani
Il Piccolo
21 marzo 2008
Tagliare le piante significa danneggiare noi stessi
Egregio Direttore
ho letto con dolore la lettera di Gianmarco Nosari che denuncia come anche nel
Comune di Azzanello si proceda al taglio di piante, anche secolari! Concordiamo
con l'autore della protesta avendo anche troppo spesso dovuto 'lamentare la
medesima prepotenza, unita a non poca incoscienza, da parte di pubblici
amministratori che pare non abbiano altro di meglio da fare se non quello di
tagliare tutte le piante che i nostri padri, ed anche i nostri nonni, hanno
amorevolmente piantato. Non lamentiamoci poi se l'aria diventa sempre più
irrespirabile, se i nostri bambini soffrono di asma e di allergie: le piante
sono l'unica fonte di ossigeno che la Natura ci regala, tagliarle significa
danneggiare anche noi stessi.
Francarita Catelani
presidente Una Cremona
La Provincia
23 marzo 2008
IL CASO
Solidarietà al Dalai Lama
No alle Olimpiadi in Cina
Gentile direttore,
ho letto con piacere quanto scritto da Silvia nella sua lettera pubblicata il
21 c.m. e condivido in pieno ogni sua parola. Noi abbiamo scritto
immediatamente al Dalai Lama per esprimergli la nostra totale solidarietà ed
abbiamo sottoscritto una richiesta al Coni per non fare effettuare le gare
olimpiche in un Paese che non rispetta alcun diritto, né umano né animale. Ci
chiediamo come mai il Mondo non comprenda l'ingiustizia insita nel riconoscere
il diritto all'autodeterminazione dei popoli per un Paese come il Kosovo e non
lo riconosca al Tibet che, invaso proditoriamente, vede distruggere la sua
cultura, la sua lingua, la sua religione. Gli interessi economici non possono e
non devono prevaricare sempre e chiediamo a gran voce un Tibet libero da ogni
occupazione militare, civile, economica, culturale, religiosa! Om mani padme
hum.
Francarita Catelani
(pres. dell'assoc.di volontariato Una, Uomo-natura-animali, Cremona)
La Provincia
Giovedì 27 marzo 2008
Circo? Non è divertimento quello con animali sfruttati
Egregio Direttore,
ancora una volta arriverà in città un circo con animali. Che siano acquatici
non cambia nulla: sono animali sfruttati, i clienti pagano per poter vedere
degli esseri viventi senzienti privati della loro libertà e costretti a
movimenti e azioni innaturali, sperando di ottenere qualcosa o di evitare le
reazioni (talora violente) dei loro addestratori. Il circo con animali non
diverte, non è etico e non rispetta gli altri animali. Mi auguro che presto il
pubblico e le amministrazioni non lascino più spazio a questo tipo di circo, ma
come già accade altrove applaudano e sostengano chi esprime la propria bravura,
mettendo a frutto soltanto le proprie doti.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
Il Piccolo
28 marzo 2008
Il circo è solo sfruttamento di animali
Egregio direttore,
ancora una volta arriverà in città un circo con animali. Che siano acquatici
non cambia nulla: sono animali sfruttati, i clienti pagano per poter vedere
degli esseri viventi senzienti privati della loro libertà e costretti a
movimenti e azioni innaturali, sperando di ottenere qualcosa o di evitare le
reazioni (talora violente) dei loro addestratori. Il circo con animali non
diverte, non è etico e non rispetta gli altri animali. Mi auguro che presto il
pubblico e le amministrazioni non lascino più spazio a questo tipo di circo, ma
come già accade altrove applaudano e sostengano chi esprime la propria bravura,
mettendo a frutto soltanto le proprie doti.
Giulia Lodigiani
La Provincia
1° aprile 2008
Diventando tutti vegetariani salveremmo animali e uomini
Egregio Direttore,
ho letto con interesse la lettera di Pietro Marcazzan pubblicata lunedì 31 a
proposito dell'uso di cereali per le bioenergie. Il fatto che nel mondo ci sia
il problema della fame e della sottoalimentazione, secondo me, dovrebbe far
riflettere sul fatto che il nostro attuale stile alimentare non è corretto, non
solo far discutere sull'opportunità di usare i cereali per la produzione di
bioenergia. Se diventassimo tutti vegetariani o vegani, oltre a salvare gli
animali salveremmo anche gli uomini: non ci sarebbe più il problema della fame
nel modo, visto che con lo stesso appezzamento di terreno coltivato a cereali
si sfamano molte più persone direttamente che non passando attraverso
l'industria della carne. Qualche dato numerico, che dovrebbe far riflettere: per
1 chilo di carne, si usano in media 15 chili di vegetali; rapporto di 10
vegetariani a 1 ''carnivoro'' con la stessa quantità di proteine vegetali.
Inoltre, produrre carne vuol dire non soltanto togliere la vita ad altri esseri
viventi senzienti, ma anche incidere sull'ambiente, con la deforestazione per
far spazio ai pascoli, con il trasporto degli alimenti per animali, degli
animali stessi e della carne, con lo smaltimento degli scarti, e sprecare le
risorse, ad esempio l'acqua, di cui si tanto si parla. Insomma, la carne
significa morte e spreco. E allora diventiamo vegetariani!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
Il Piccolo
Venerdì 11 aprile 2008
Scomparsa di animali, una situazione sconvolgente
Egregio direttore,
l'articolo scritto a Davide Persico pubblicato sul numero del 4 aprile dovrebbe
sconvolgere tutti. Vi si parla di scomparsa di un numero enorme di specie
animali, e anche vegetali probabilmente, e di effetti mai registrati prima alle
comunità di mammiferi: ma anche l'uomo è un mammifero anche se pare essersene
dimenticato! La civiltà occidentale basata sulla produzione ad ogni costo e-sul
consumismo spasmodi-co ha contagiato tutto il Mondo che, per giunta, non si mai
trovato invaso da un tale numero di abitanti umani come attualmente: l'impatto
globale sul Pianeta è catastrofico e coinvolge terra-acqua-aria. Pare che
l'uomo, nonostante la sua vantata superiorità, non abbia compreso che
quello" che accade agli animali presto ' accade anche agli uomini poichè
tutte le cose sono strettamente connesse e continua a trattare l'unico Pianeta
vivibile come un nemico da sfruttare e da distruggere. Se non faremo
volontariamente e responsabilmente un passo indietro lasceremo dietro di noi un
deserto.
Francarita Catelani
presidente Una Cremona
La Provincia
Martedì 15 aprile 2008
Centrali, caccia e macelli/1
Troppi “delitti” contro l’ambiente
Egregio Direttore,
ho letto la lettera di Alberto Ceretti pubblicata domenica 13 e mi sono sentita
"chiamata in causa", in quanto penso e dico no alle centrali, alla
caccia e ai macelli (oltre a tanti altri "delitti" verso l'ambiente,
gli animali e anche verso l'uomo). Invece di chiederci come risolvere il
bisogno di così tanta energia, perché non ci chiediamo come mai ce ne serve
così tanta e se non sia il caso di ridurre il nostro consumo di energia, senza
più sprechi, ma non soltanto per un'ora o un giorno all'anno, ma ogni giorno
nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, nel tempo libero, nell'intrattenimento
e nel divertimento. Nessuno dice che si debba rinunciare a tutto, ma a tutto
quello che è superfluo (ed è tanto), sì! Per quanto riguarda il quesito
riguardo a caccia e macelli collegato anche all'alimentazione degli animali
domestici, credo che parte di quanto già scritto dal signor Ceretti costituisca
una risposta. Egli ha parlato della voglia insita nell'animale uomo di mangiare
la carne ed è proprio questo il punto: per l'uomo non è necessità (come per gli
animali), ma è desiderio, frutto di intenzione e capriccio (questi i
significati di voglia nella lingua italiana). Vegetariani si può e si deve
essere, per coscienza e con volontà. (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Martedì 15 aprile 2008
Centrali, caccia e macelli/2
I felini sono da sempre carnivori
Sig. Direttore,
la lettera del sig. Alberto Ceretti pubblicata il 13 aprile incoraggia a fare
alcune piccole osservazioni. Egli non si pone minimanete la questione basilare
che non è possibile che tutti gli oltre 6 miliardi di persone al Mondo possano
consumare indiscriminatamente ed inesauribilmente tutte le risorse del Pianeta
Terra senza provocare una catastrofe ambientale con gravi conseguenze per tutti
i viventi e non vedo perché proprio noi occidentali dovremmo vantare tale
diritto a scapito del Pianeta e degli altri esseri umani che, probabilmente
prima di quanto si possa pensare, si troveranno in piena carestia ed affamati
ed arrabbiati. Il nucleare è pericoloso e molto costoso e lungo da attuare,
tanto che, quando una centrale è finita è già obsoleta e da sostituire per
evitare quanto già avvenuto e forse dimenticato da troppi!(...) Per quanto
riguarda il ritrito argomento di sfamare gli animali domestici, quando nessuno
contesta l'alimentazione di quelli di allevamento che pure sono stati (e forse
sono ancora) nutriti con alimenti carnei, è una cosa inutile posto che i felini
sono stati da sempre cacciatori e carnivori, non lo sono diventati come,
invece, lo è diventato l'uomo (e non tutti gli uomini dato che milioni di
persone non lo sono e stanno benissimo), mentre i cani possono benissimo
mangiare vegetariano senza alcun problema. Noi crediamo inoltre che andare a caccia
ed a pesca per divertimento sia una azione terribilmente contestabile dato che
uccidere non può mai essere considerato nè un divertimento nè uno sport.
Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una uomo natura animali Cremona
Onlus – Cremona)
La Provincia
Domenica 20 aprile 2008
Nei Grigioni ucciso un orso bruno solo perché si comporta... da orso
Egregio Direttore,
ho appreso dell’uccisione nel cantone svizzero dei Grigioni di JJ3, un orso
fatto nascere per ripopolare le Alpi in cui si è estinto per colpa dell’uomo e
ucciso per essersi comportato secondo la sua natura, senza aver minacciato
l’uomo. Comunque, non si può pensare di ripopolare le Alpi senza considerare che
ora molti luoghi in cui l’orso era prima re incontrastato ma oggi non può
essere così per la presenza di interessi economici umani. Come può essere che
tutti gli orsi figli di Jurka siano “cattivi”, “pericolosi”, “aggressivi”? Ora
JJ3 come Bruno sono morti e impagliati invece che animali liberi di vivere,
forse perché la nostra società e presunta civiltà anche nei confronti degli
animali non è capace di convivere con rispetto con un altro essere vivente
senziente e facendo un passo indietro di fronte alla sua vita e alla sua
libertà. Avrei voluto un esito diverso della storia di JJ3; ora mi auguro
almeno che JJ3 non finisca impagliato in un museo a rappresentare una sorta di
mostro tremendo come è accaduto con Bruno in Germania e che in futuro gli orsi
verranno accolti anche in Svizzera, mettendo a loro disposizione spazi e cibo
sufficienti per non doverli far avvicinare agli uomini, non rischiando così la
prigionia (come Jurka in Italia) o la morte.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
12 maggio 2008
Non vedo come caccia e pesca possano avere funzione didattica
Egregio direttore,
in queste ultime settimane ho letto che in vari paesi della nostra provincia
sono state organizzate delle gare di pesca per bambini, che Cremona si sta
preparando ai mondiali di pesca (che qualcuno si ostina a determinare con
l'aggettivo «sportiva»), che a Grumello in fiera i bambini hanno potuto
ammirare pesci in un acquario e animali impagliati (evidentemente cadaveri di
vittime della caccia). La caccia come la pesca sono attività che prevedono
l'uccisione di altri esseri viventi e non vedo come possano avere una funzione
didattica... Inoltre, ho notato che al parco Asia (zona Zaist a Cremona) stanno
tagliando tutte le belle margherite fiorite (...). Il Comune di Cremona, pero,
poi istituisce il concorso «Cremona fiorita» per abbellire la città di piante e
fiorì, migliorarne l'immagine e renderla più vivibile... Il punto è che queste
piante «devono» essere rigorosamente in vasi, fioriere, sono chiamati addobbi e
hanno come vita minima 120 giorni (soli quattro mesi!)... Insomma, non devono
mettere radici sul suolo! Tutto questo mi sembra sia l'espressione di un mondo
che ha perso la capacità di vivere con la natura e con gli animali, integrato e
rispettoso, e che vuole invece usarli come strumenti, per insegnare e
confermare l'idea che l'uomo ha potere su ogni altra vita.(...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
14 maggio 2008
Piante trascurate o maltrattate
Urgente intervenire al parco Asia
Sig. direttore, ho letto come sempre con vero piacere quanto scritto da Giulia
Lodigiani nella sua lettera pubblicata in data 12 c.m. e concordo con le sue
considerazioni su come si stiano svilendo i veri rapporti naturali fra uomini,
piante e animali. Se, da una parte, posso comprendere l'effetto positivo che
offrono piante e fiori in vaso, dall'altra non posso accettare l’abbattimento
pressoché continuo di piante vere cresciute in terra, la poca attenzione che si
pone all'innaffiamento di quelle trapiantate recentemente e l'incuria con la
quale viene effettuata la manutenzione dei pochi parchi cittadini. Al parco
Asia, lungo la pista ciclabile, da anni dei cespugli ormai grandi sono
vistosamente ammalati: in principio la strana malattia aveva colpito solo
alcuni cespugli, ora il contagio si è esteso in modo preoccupante ed inutili
sono state tutte le richieste effettuate da vari cittadini al personale che
accudisce periodicamente il parco. La loro cura consiste solo nel potare rami e
cespugli e nel tagliare l'erba, tutto il resto non lo vedono neppure ed intanto
i cespugli, tutti della medesima specie, sono pieni di una strana rete che pare
formata da ragnatele e che li uccide. Tutti noi ciclisti che passando
quotidianamente vediamolo scempio ci auguriamo che qualcuno provveda (...).
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione Una uomo natura animali Cremona onlus)
La Provincia
Venerdì 16 maggio 2008
Pesticidi che avvelenano uomini e animali
Egregio direttore,
ho letto la bella lettera di Francarita Catelani pubblicata mercoledì 14 a
proposito degli interventi necessari al parco Asia. Martedì, tornando a casa in
bicicletta, all'altezza della fonte Persico mi sono imbattuta in un cartello
che diceva "Attenzione!!! Non passare, stiamo disinfettando le
siepi". Ovviamente non sono passata (e tra l'altro ho dovuto allungare la
mia strada di due chilometri e percorrere via Brescia, dove manca del tutto una
pista ciclabile!); degli interventi sono stati messi in atto, ma credo che
purtroppo siano stati di natura chimica, qualche pesticida che ci avvelena
tutti, uomini e animali, ambiente di oggi e ambiente dei nostri figli domani.
(...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
21 maggio 2008
Gatto seviziato. Prima maltrattano gli animali, poi toccherà agli uomini
Sig. direttore,
la notizia pubblicata il 19 maggio, del micio seviziato a Dovera lascia
perplessi, amareggiati e molto preoccupati. Se un popolo che si considera
civile continua a produrre al suo interno tali atti di inutile crudeltà ci
troviamo di fronte ad un serio problema etico e -morale e coloro che hanno in
mano le redini del potere politico e religioso dovrebbero fare un esame di
coscienza e battersi il petto prendendo consapevolezza dell'incuria con la
quale hanno fino ad ora gestito l'educazione dei cittadini. Di fronte a tale
malvagità gratuita e perversa non possiamo poi stupirci più di tanto se le
medesime espressioni di prevaricazione vengono commesse su persone indifese: la
crudeltà è sempre tale e chi la sfoga sui più deboli non ha freni inibitori e
va come minimo rieducato seriamente e duramente. Ci auguriamo che chi deve
trovi il tempo per indagare, per stanare il o i colpevoli, senza nascondersi
dietro l'alibi che vi sono cose più importanti da fare, nella consapevolezza
che quanto si compie ai danni degli animali è un segnale di allarme e che,
presto o tardi, l'aggressività verrà spostata verso prede più soddisfacenti;
troppi sono gli esempi emersi ultimamente di stupri di gruppo, uccisioni
immotivate e compiute con una leggerezza allucinante, persecuzioni di compagni
di scuola, incendi in campi rom pieni di persone per continuare a fingere che
tutto vada bene.
Francarita Catelani
(pres. dell'associazione di volontariato Una uomo natura animali Cremona onlus)
La Provincia
Venerdì 23 maggio 2008
Maialini creati in laboratorio
Xenotrapianti non etici e rischiosi
Egregio Direttore,
ho appreso della recente nascita, presso il Laboratorio di Tecnologie della
Riproduzione di Porcellasco a Cremona, di due mini-maiali creati appositamente
per fare ricerche sulla produzione di organi per xenotrapianti, per ora sulle
scimmie e poi in futuro forse sull’uomo. Innanzitutto, ritengo contrario
all’etica la sperimentazione (e come parte di essa gli xenotrapianti) su animali,
esseri viventi senzienti aventi diritti; non bisogna però trascurare il fatto
che si tratti di un metodo di ricerca che non è nemmeno scientifico, non
essendo predittivo, e ad affermarlo sono scienziati e riviste specializzate di
fama mondiale. Gli xenotrapianti sono trapianti di organi tra specie diverse,
con un’alta possibilità di rigetto e di trasmissione interspecifica di virus
(questo è già accaduto, ad esempio con l’AIDS passato dalle scimmie all’uomo);
c’è quindi anche un serio rischio per la salute umana. Per quanto si dichiari
di voler limitare queste possibilità (e non già di eliminarle), non credo che
questo sia possibile e comunque lo si ricerca con modificazione di geni,
un’ulteriore modifica di elementi essenziali nello sviluppo di una vita. Gli
obiettivi che gli scienziati si pongono sono il “miglior livello possibile di
compatibilità”, una “capacità di sopravvivenza che arrivi ad almeno due o tre
anni”, un “grado di soddisfacente di biosicurezza”, necessariamente qualcosa di
limitato, perché compatibilità e biosicurezza sarebbero sicuramente un problema
minore e più facilmente superabile se non si facessero trapianti
interspecifici. Credo che la scienza dovrebbe porsi degli obiettivi anche
ambiziosi, ma senza dimenticare che nessun essere vivente, né animale né uomo,
può essere ridotto a fabbrica di organi o soggetto di esperimenti che provocano
dolore e alterazione delle caratteristiche del suo corpo e del suo dna. E
ritengo anche che sarebbe meglio se i soldi italiani e comunitari (questa
ricerca si inserisce nel progetto europeo “Xenome”) venissero impiegati per
sviluppare e utilizzare i metodi veramente scientifici ed etici, quelli che non
sono basati sulla vivisezione e sulla ricerca su una qualsiasi specie animale
di soluzioni applicabili all’uomo, perché solo l’uomo può essere, con i dovuti
limiti etici, il campo di ricerca di applicazioni umane. Non capisco come si
possa pensare che gli animali sono abbastanza simili all’uomo per poter
sperimentare tutto e in qualsiasi modo su di loro per lui, ma non abbastanza
per ritenerli esseri viventi da rispettare tanto quanto l’uomo.
Giulia Lodigiani
Persico Dosimo (Cremona)
La Provincia
10 giugno 2008
LA POLEMICA
Moria di pesci immessi nel canale navigabile
Sig. direttore,
le domande poste dal consigliere provinciale Carlo Rusca sulla morìa di pesci
carassi immessi nelle acque del canale (...) sono condivisibili. Abbiamo fatto
una ricerca sui pesci carassi ed abbiamo scoperto che sono presenti in due
varietà di cui la più conosciuta è quella dei pesci rossi. Sono di origine
orientale, ma si possono anche adattare altrove come molte specie animali che,
alla lunga, vengono considerate invasive e da eradicare (pesci siluro, nutrie,
granchi giganti, tartarughe acquatiche americane, pitoni, ecc.). La loro
disgrazia è proprio quella di adattarsi molto bene in acque inquinate e molto
carenti di ossigeno (ossia alle acque del nostro canale), ma pare non siano
appetibili dal punto di vista alimentare, quindi la loro pesca e puramente
"sportiva" ossia divertente. Noi non sappiamo se siano morti perché
immessi già malati e senza alcun controllo preventivo, (...) certo ci troviamo
di fronte ad una ulteriore incuria grave nei confronti di esseri viventi
considerati peggio che oggetti inanimati. (...)
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una, Cremona)
La Provincia
Mercoledì 16 luglio 2008
Volpi sbranate. Anche cani e tassi sono vittime di questo orrore
Egregio Direttore,
ho letto con sconcerto e orrore l'articolo pubblicato domenica 13 luglio a
proposito delle decine di volpi sbranate da cani (aizzati dai cacciatori) nella
provincia di Cremona. Sono stupita dell'affermazione per cui "La Provincia
ha autorizzato l'abbattimento, ma non è al corrente delle modalità con cui
avviene": come è possibile ciò? I piani faunistico-venatori degli ultimi
anni, compreso quello già elaborato per la prossima stagione venatoria, dice
chiaramente che la caccia alla volpe è consentito a pieno campo da parte dei
soli soggetti titolari di specifico decreto autorizzativo loro rilasciato in
attuazione del piano provinciale di contenimento della specie (...) Di fatto, i
cacciatori in questione sono dei bracconieri, avendo cacciato in tempo proibito
e con metodi non consentiti, nemmeno dalla delibera provinciale. Non ritengo
pertanto che questa situazione possa essere considerata una
"sbavatura" e che si possa ragionare soltanto per il futuro: è
doveroso punire anche per quanto commesso. Le vittime di questi orribili fatti
sono non soltanto le volpi e i loro cuccioli, ma anche i cani usati come
strumenti, legati per una zampa e messi in pericolo di vita, come dimostra il fatto
che almeno due siano morti uccisi da tassi, ma in realtà la colpa è comunque
dei cacciatori, che conducono lì i cani e che terrorizzano i tassi. Mi auguro
che i responsabili vengano puniti (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
22 luglio 2008
Contenimento ecologico e non caccia alle volpi
Signor Direttore,
sono felice di aver letto i due interventi contro gli abbattimenti delle volpi
e ringrazio gli autori Benelli di Drizzona e Galli di San Giovanni. Avevo
inviato una nostra protesta (...) contro la Provincia, nella quale citavo una
recente sentenza del Tar del Veneto (n. 862 del 2008) che ha ribadito che il
regime di contenimento proprio delle specie selvatiche, per legge, non può che
attuarsi con metodi ecologici, quale certamente non è la caccia, peraltro
operata al di fuori dei suoi ordinari limiti normativi. Le volpi sono animali
intelligentissimi che hanno il diritto di vivere e di andare a cercare il cibo
per sé e per i propri figli e non è lecito continuare a disturbare il normale
equilibrio della natura per accontentare la casta dei cacciatori.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
Domenica 27 luglio 2008
No anche ai divertimenti che fanno soffrire animali
Egregio Direttore, in questi giorni ha suscitato grande scandalo la presenza,
in un luna-park del milanese, di una "attrazione" (tale nell'intento
di chi l'ha ideata e di chi l'ha collocata lì) con un manichino che simula la
morte eseguita su sedia elettrica. Ora la procura ha deciso di indagare e,
quale che sia l'esito, mi sembra che un luna-park non sia il luogo adatto ad
una serie riflessione sulla pena di morte (...) Tutte le critiche rivolte a
questo spettacolo vertono sulla dignità umana, sul rispetto della vita umana. A
me, da animalista, viene spontanea una riflessione che non si ferma all'uomo,
ma coinvolge anche gli animali: purtroppo, non si è ancora raggiunta una
maturità culturale tale per cui nell'intrattenimento e nel divertimento vengano
evitate sofferenze ad altri esseri viventi senzienti. Infatti, poco viene fatto
per evitare che gli animali, come pesci e pulcini, vengano messi in palio nelle
fiere; si fa della pesca un momento di aggregazione e di divertimento; si
organizzano palii e feste paesane in cui si fanno correre cavalli, asini, buoi,
galli, anatre, e altri animali; vengono permessi circhi con animali, zoo e
delfinari, sempre per un presunto "divertimento" umano, fiere del
cucciolo e, gli esempi sarebbero molti altri.(...)
Giulia Lodigiani
Persico Dosimo (Cremona)
Il Piccolo
venerdì 8 agosto 2008
AL LUNA PARK
Un'attrazione sulla pena di morte è assurda
Egregio direttore,
in questi giorni ha suscitato grande scandalo la presenza, in un luna-park del
milanese, di una "attrazione" (tale nell'intento di chi l'ha ideata e
di chi l'ha collocata li) con un manichino che simula la morte eseguita su
sedia elettrica. Ora la procura ha deciso di indagare e, quale che sia l'esito,
mi sembra che un luna-park non sia il luogo adatto ad una serie riflessione
sulla pena di morte, affrontatane secondo diversi punti di vista ma non certo
quello del divertimento! Tutte le critiche rivolte a questo spettacolo vertano
sulla dignità umana, sul rispetto della vita umana... A me, da animalista,
viene spontanea una riflessione che non si ferma all'uomo, ma coinvolge anche
gli animali: purtroppo, non si è ancora raggiunta una maturità culturale tale
per cui nell'intrattenimento e nel divertimento vengano evitate sofferenze ad
altri esseri viventi senzienti. Infatti, poco viene fatto per evitare che gli
animali, come pesci e pulcini, vengano messi in palio nelle fiere; si fa della
pesca un momento di aggregazione e di divertimento; si organizzano palii e
feste paesane in cui si fanno correre cavalli, asini, buoi, galli, anatre, e
altri animali; vengono permessi circhi con animali, zoo e delfinari, sempre per
un presunto "divertimento" umano, fiere del cucciolo e... gli esempi
sarebbero molti altri. L'indifferenza verso il trattamento degli animali e
verso i loro diritti porta alla banalizzazione anche della dignità e dei
diritti umani.
Giulia Lodigiani
La Provincia
13 agosto 2008
Anagrafe in ritardo, molti cani scomparsi sono in realtà nei canili
Signor direttore,
mi capita spesso di leggere notizie riguardanti il randagismo e noto chele
leggi non sono sempre citate con la dovuta precisione. Infatti se la legge (che
in realtà è un regolamento attuativo della Regione Lombardia) prevede che le
strutture di accoglienza pubbliche e private non possono essere autorizzate al
ricovero di più di 200 cani (con la deroga per le strutture realizzate secondo
il criterio dei moduli di ricovero separati ) è anche vero che vi si trova
precisato che il canile rifugio gestito anche tramite convenzione deve essere
ubicato entro 30 chilometri dal Comune appaltante. A noi risulta sia pratica
comune chiedere ed accettare appalti in convenzione con Comuni anche situati
oltre tale chilometraggio, appartenenti inoltre ad altre Regioni: questo
comportamento incoraggia i Comuni a non dotarsi di rifugi pubblici e rende
molto difficile per il proprietario che ha smarrito il cane recarsi nei rifugio
per accertarsi che l'animale non vi sia o vi sia ricoverato. Pare evidente come
le leggi che riguardano questa materia siano poco rispettate dai Comuni che
ignorano come almeno il 60% delle entrate loro provenienti dallo Stato tramite
la Regione devono essere utilizzate per le sterilizzazioni, cosi come molti
ignorano l'obbligo di iscrizione all'anagrafe canina regionale. Per ultimo
segnalo come il passaggio dei dati all'anagrafe canina nazionale lasci molto a
desiderare per cui è possibile, anzi molto probabile, che un elevato numero di
animali trovati vaganti e ricoverati in rifugi abbiano in realtà una famiglia
che li ha persi e che li cerca senza grandi speranze di riuscire a ritrovarli (...).
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
23 agosto 2008
Non condivido il sostegno ai «valori della pesca»
Egregio Direttore,
i Mondiali di pesca si avvicinano e anche La Provincia partecipa mettendo in
vendita a 4 euro oltre la copia del giornale una canna da pesca; l'intento
dichiarato è quello di promuovere i valori della pesca, in particolare tra i
più giovani. Personalmente, non condivido questa iniziativa e questa visione
della pesca: non riesco a capire come la pesca possa essere considerata
divertente o educativa per i più giovani. Io ci vedo soltanto stress, paura,
sofferenza e morte dei pesci. Sono del parere che lo sport possa anche
trasmettere dei valori, ma di certo di indifferenza verso le sofferenze e lo
stress di esseri senzienti non abbiamo alcuna necessità, in un mondo sempre più
indifferente verso i diritti altrui, che siano di un animale umano o di un
animale non umano.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
23 agosto 2008
Torre per i piccioni a Pandino e contenimento «incruento»
Signor Direttore,
abbiamo letto con piacere della costruzione della Torre per piccioni attuata in
Comune di Pandino e ci auguriamo che altri Comuni seguano questo esempio
fornendo agli abitanti della Torre l'alimentazione anticoncezionale. Noi
avevamo proposto la medesima cosa all'assessore comunale dottoressa Petracco
nel 1999 ed avevamo anche fornito il progetto per la costruzione della torre,
ma invano. Con identico piacere abbiamo letto del progetto lanciato dalla
Regione Lombardia, sostenuto dall'assessore provinciale Antonella Poli che
ringraziarne), di attuare il contenimento delle nutrie con la sterilizzazione
dei soggetti. Non vorremmo apparire superbi, ma avevamo proposto la medesima
cosa all’epoca dell'assessore provinciale Giubelli fin dal 2000 senza essere
ascoltati. Ci pare corretto ringraziare quindi tutti coloro che forse stanchi
come noi di continuare a leggere di piani di abbattimento, hanno optato per il
contenimento razionale ed incruento degli animali.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato, Una Cremona onlus)
La Provincia
26 agosto 2008
Il Comune sia solerte nella difesa degli animali
Signor direttore,
siamo lieti che il comandante - Franco Chiari abbia con solerzia risposto sulla
questione dei due piccoli cani che vivono in zona piscine «accertando le
violazioni a carico dei proprietari»... tuttavia gradiremmo molto vedere
applicata la medesima solerzia nell'accertamento delle eventuali violazioni per
la scomparsa di Matisse o, quanto meno, una risposta su come e dove sia finito quel
cane posto che è a carico dei Comuni l'applicazione delle leggi in difesa degli
animali come ha ben precisato anche recentemente il sottosegretario on.
Martini.
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di Volontariato "Una Cremona " Onlus -
Cremona)
La Provincia
28 agosto 2008
Per una corretta anagrafe canina un'ordinanza finalmente precisa
Signor Direttore,
sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 del 20 agosto 2008 è stata pubblicata l'ordinanza
contingibile ed urgente del 2 agosto concernente le misure per
l'identificazione e la registrazione della popolazione canina. Noi lombardi
attendiamo dal 1987 una corretta anagrafe canina, resa poi obbligatoria in sede
nazionale con la legge quadro 281/91. Nel 2003 è stata istituita ed
ufficialmente annunciata successivamente l'anagrafe canina nazionale: mutile
precisare che nessuna della due funziona in modo capillare e corretto rendendo
difficile risalire al legittimo proprietario dei cani trovati vaganti, o
rubati, che rimangono giacenti nei vari canili rifugio a carico del
contribuente. Nell'ordinanza si precisano i doveri del proprietario o detentore
(compresi i titolari delle strutture di ricovero), dei medici veterinari, dei
commercianti, dei Comuni che si devono dotare di almeno un lettore di microchip
Iso, delle ditte produttrici di microchip, delle Regioni. Nell'ordinanza si
specifica che il sindaco è responsabile, come del resto da noi sempre indicato
basandoci sul DPR 31-3-1979 art. 3 (G.U. 150/79). Ringraziamo l'on. Martini per
quanto sta facendo per mettere finalmente ordine in questo settore molto
trascurato e ci auguriamo di vedere finalmente partire le anagrafi canine
regionale e nazionale serie e gestite con responsabilità da parte di tutti.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato – Una Cremona onlus)
La Provincia
venerdì 12 settembre 2008
Animali. Ci sono appelli che ignorano le leggi
Signor direttore,
ringraziarne l'ayv. Zani di Mantova che ha fornito chiare precisazioni in
merito alla richiesta di adozioni e di stalli per i cani di Commessaggio posti
sotto sequestro dalla magistratura, precisazioni che stavamo per fornire noi.
Crediamo nostro dovere informare tramite il Suo quotidiano come questo
messaggio, pubblicato il 30 agosto su La Provincia di Cremona su richiesta di
«Lupoide», abbia già girato abbondantemente in internet come minimo fin dal 28
agosto a cura di «solidarietà pelosi». Aggiungiamo solamente che in questi
ultimi anni sono apparse strane sigle che fanno appelli continui di adozioni
anche provvisorie, di ricerca staffette per spostamento di randagi, di stalli
di ricovero provvisorio per animali randagi che vengono sempre descritti come in
procinto di morire di stenti o per maltrattamenti vari (e spesso segue anche la
richiesta di fondi,..). A noi pare chiaro che ci troviamo di fronte a persone,
forse mosse da sentimentalismo eccessivo, che ignorano totalmente tutte le
leggi esistenti (...). Noi forniamo supporto informativo legale a veri
animalisti di tutta Italia (...) e proviamo vivo malessere e preoccupazione
quando riceviamo appelli come quello relativo ai cani di Commessaselo che
denunciano una totale ignoranza delle leggi.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus -Cremona)
La Provincia
mercoledì 17 settembre 2008
Corsa delle anatre/1. Tristezza e delusione
Signor direttore,
domenica 14 settembre siamo andati a Caorso per vedere lo svolgersi della
«corsa delle anatre» che è stata organizzata in un praticello sul fianco della
Rocca. Non avremmo mai pensato di assistere ad una cosa così triste, inutile e
poco divertente: quattro anatre indirizzate verso l'arrivo in una corsia
recintata, poi altre quattro ed infine lo spareggio fra le due prime arrivate,
il tutto alla presenza di una quarantina di persone! Siamo tornati a casa
perplessi e delusi dopo aver espresso le nostre perplessità al sindaco di
Caorso.
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di Volontariato "Una Cremona onlus
"-Cremona)
La Provincia
mercoledì 17 settembre 2008
Corsa delle anatre/2. Dov'è il divertimento?
Egregio direttore,
da animalista, domenica sono andata a Caorso per «controllare» cosa sarebbe
accaduto nel 1° Palio «dal Nadar» (dell'anatra). Nessun maltrattamento, le
anatre che hanno camminato sull'erba tra gente (poca) che tifava e batteva le
mani (forse questo ha dato loro un po' fastidio...), ma soprattutto tanta
amarezza da parte mia per questa manifestazione il cui divertimento e il cui
valore culturale, sinceramente, non ho capito in cosa consistessero.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
mercoledì 17 settembre 2008
Corsa delle anatre/3. Non maltrattate, però...
Egregio direttore,
domenica 14 settembre mi sono recata a Caorso per assistere al «Palio
dell'Anatra». La mia principale preoccupazione era che gli animali in questione
potessero essere maltrattati. Devo dire che tutto ciò non si è verificato. La
cosa che però mi ha lasciata assai perplessa, e che proprio non riuscivo a
capire, è come possano delle persone adulte, probabilmente anche con una
cultura medio/alta, potersi divertire vedendo quattro anatre chiuse in un
recinto andare dal punto di partenza al punto di arrivo. Per avere una risposta
è bastato guardarmi intorno... a vedere questa competizione c'erano al massimo una
quarantina di persone e, a parte due o tre anziani che agitavano il fazzoletto
per invitare le anatre ad andare più veloci, gli altri presenti erano
abbastanza annoiati. Quindi tutto sommato il palio non si può dire abbia avuto
un gran successo. Mi auguro sinceramente che gli organizzatori di questa
manifestazione, per il prossimo anno possano progettare un evento più
attrattivo e possibilmente senza l'impiego di animali.
Barbara Nicolini
(Brescia)
La Provincia
martedì 23 settembre 2008
Il caso
Fermata la corsa degli asini. Ringraziamo i sindaci
Signor direttore,
ieri, durante la Festa del Volontariato, abbiamo appreso la notizia che anche a
Rivolta d'Adda siamo riusciti a fermare il Palio delle Contrade con corsa degli
asini. Ne siamo veramente lieti posto che è il secondo Paese della Provincia,
dopo Pandino frazione Nosadello, che riusciamo a convincere come queste
manifestazioni siano in contrasto con tutte le leggi nazionali e regionali. Nel
secondo caso, Rivolta d'Adda, ci siamo rivolti, oltre che ai Carabinieri, anche
a S.E. il Prefetto per chiedere di informare correttamente, quale
rappresentante del Governo nel territorio, tutti i Comuni sull'esistenza di
leggi che i sindaci devono conoscere, rispettare e far rispettare. Ringraziarne
i due sindaci di Pandino e di Rivolta d'Adda per aver dato ascolto alle nostre
richieste e ci auguriamo di non dover continuare a combattere contro tali
manifestazioni.
Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
sabato 27 settembre 2008
Terza soluzione per gli asini Lasciarli vivere in pace
Egregio direttore,
ho letto con molto piacere la lettera di ringraziamento di Francarita Catelani
dell'associazione Una Cremona ai sindaci di Rivolta d'Adda e di Pandino: quella
delle «feste» con animali (maltrattati, stressati o soltanto coinvolti senza
motivo alcuno) è uno dei tanti aspetti della nostra civiltà legati al rapporto
con gli animali che dovrebbe cambiare. Da chi, tra gli abitanti di Nosadello,
aveva affermato nell’articolo apparso lo scorso 16 settembre «Vedremo se a
Rivolta si farà o meno la corsa degli animali e agiremo di conseguenza» vorrei
sapere: e ora che il palio non c'è stato nemmeno lì, perché come a Pandino non
erano state chieste le autorizzazioni necessarie per legge? Inoltre, non ho
affatto compreso lo slogan «meglio stanco che stufato»: forse che una scelta
fra le due possibilità è obbligatoria, non è data la terza soluzione di lasciar
vivere in pace gli asini e festeggiare senza corsa e senza stufato? (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
lunedì 6 ottobre 2008
Animali.
Nei Paesi civili cacciatori identificabili
Signor direttore, comprendo e condivido l'angoscia e la rabbia del sig. Guido
Zetti: anch'io anni fa ho sentito una lepre piangere ed è veramente straziante,
piange come un bambino neonato seviziato. Quanto alla possibilità di presentare
denuncia, in questi casi è pura utopia poiché i nostri eroici cacciatori sono
anonimi e vaganti e chi deve fare rispettare le leggi non è mai presente,
ovviamente! Nei Paesi veramente civili i cacciatori autorizzati hanno un numero
identificativo posto sul retro della giubba e sul davanti del berretto, da noi
sono solo figure vestite da cacciatori.(...)
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
mercoledì 22 ottobre 2008
IL CASO
Parco del Po, la sporcizia non è colpa degli animali
Egregio Direttore,
ho letto l'articolo del 13 ottobre scorso sulla sporcizia e sui topi del Parco
del Po. Non mi sono stupita che ci sia della sporcizia in un luogo frequentato
dagli umani e nemmeno del fatto che il problema peggiore sembri invece essere
la presenza di topi! Purtroppo sempre più spesso di questi tempi, si tende a
vedere negli animali (in generale, o in una specie in particolare) un problema.
L'intervento dell'assessore Dal Conte del 19 ottobre, in cui precisa che si
tratta di nutrie e non di topi, non cambia nulla: che siano topi o nutrie, si
tratta sempre di animali, esseri viventi senzienti aventi diritti, affatto
pericolosi per l'uomo (né per la sua incolumità né per la sua salute). E’
invece del tutto fuori luogo la sporcizia che, se non smaltita a dovere, può
produrre conseguenze sulla nostra salute, essendo inquinante. Sporcizia,
prodotti derattizzanti e pulizia artificiale dalle piante acquatiche non sono
per nulla naturali e non sono adatti ad un parco, a meno che non sia una zona
verde, ma un finto parco di plastica e cemento. Le gabbie trappola per le
nutrie sono solo il preludio all'uccisione di questi esseri viventi, senza che
questo possa servire a limitare la popolazione. La sterilizzazione, invece, sì;
lo sta finalmente riconoscendo anche la Regione Lombardia e, di riflesso, anche
la Provincia di Cremona.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La
Provincia
mercoledì 5 novembre 2008
Test su tessuti umani meglio della vivisezione
Egregio direttore,
(...) io parto già dalla convinzione che la vivisezione non sia etica perché
prevede lo sfruttamento, la sofferenza psichica e fisica e la morte degli
animali e non sia nemmeno scientifica, come sempre più scienziati riconoscono
andando ad ingrossare le fila di guanti già da tempo, sulle orme di Hans Ruesch
e di Pietro Croce e di tanti altri personaggi di rilievo, ne chiedono
l'abolizione. Voglio ora sottolineare come la vivisezione sia anche più costosa
dei metodi senza animali, e l'affidarsi a questi piuttosto che a quella farebbe
risparmiare tanti soldi di sovvenzioni allo Stato e anche alle associazioni che
raccolgono ogni anno milioni di fondi. Sarebbe un'ottimizzazione della spesa:
si avrebbero risultati più rapidamente, con meno denaro "sprecato"
(perché i ricercatori servirebbero comunque e le strutture anche), e
soprattutto risultati subito spendibili sul mercato, ritrovati che hanno
un'utilità immediata. I test su animali vengono spesso riprovati più volte, per
individuare la "vera" risposta tra quelle mutevoli ottenute con
questo metodo o per ottenere quello che gli scienziati vanno cercando per l'uomo
in altre specie (diverse dall'uomo lisiotogicamente); spessore soluzioni così
individuate non vanno bene per l'uomo (ovviamente) e producono danni alla
salute umana (che devono essere risarciti o che costituiscono un onere non da
poco per il sistema sanitario), necessità di nuovi test, ritiri di prodotti
commerciali dal mercato.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La
Provincia
Domenica 3O novembre 2OO8
Mendicanti con cani: le segnalazioni sono da inoltrare agli uffici comunali
Signor direttore,
da alcuni giorni ci pervengono segnalazioni da parte di cittadini residenti in
centro città che denunciano la presenza di numerosi mendicanti che utilizzano
cani, avanzando perplessità sulla correttezza della loro detenzione e chiedendo
aiuto. Ovviamente abbiamo segnalato il tutto a chi di competenza chiedendo le
dovute verifiche (...). Ci permettiamo di essere non poco stupiti per il fatto
che, pur avendo il Comune istituito un Ufficio Diritti Animali presso il canile
cittadino., ossia alla Associazione Zoofili Cremonesi, i cittadini segnalino a
noi questi casi e non ai diretti interessati che hanno accettato questo
incarico. Ci auguriamo di poter giungere veramente alla fine di questo
malcostume e di non dover più essere costretti ad assistere a scene quanto meno
sgradevoli di animali usati e immobilizzati (a volte pare persine che siano
sedati) per destare pietà ai passanti.
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona Onlus)
La
Provincia
lunedì 8 dicembre 2008
L'animale non è un giocattolo
E' da adottare, non da comprare
Egregio Direttore,
si avvicina il periodo natalizio, che porta con se dei problemi etici legati ai
desideri da esaudire e ai regali da fare. Ho cominciato a vedere pubblicità di
animali in vendita proposti come regali, addirittura con promozioni e sconti!!
Un animale non dovrebbe mai essere considerato merce, giocattolo, capriccio, ma
sempre un essere vivente capace di provare sentimenti ed emozioni, da adottare
(e non comprare!) soltanto se si è sicuri di potersene prendere cura per tutta
la vita e in ogni situazione, di aver educato i bambini ad un giusto rapporto
con l'animale, basato sul rispetto. Il problema non si pone soltanto per i
cuccioli provenienti dall'Est Europa, che subiscono lo stress del lungo viaggio
senza soste e senza acqua e cibo adeguati, la debolezza dell'esposizione alle
malattie, ma anche per tutti gli animali, di ogni specie, venduti nei negozi.
Ho anche visto manifesti del ritorno di un circo, ancora una volta uno di
quelli che si ostinano a sfruttare animali per produrre numeri dal divertimento
discutibile, visto che gli animali al circo non si divertono... e d’altronde,
come potrebbero? Vivono reclusi in gabbie o incatenati e sono quindi costretti
a movimenti ripetitivi dato il poco spazio a disposizione, con la forza e le
minacce, anche fisiche, vengono costretti a comportamenti contrari o estranei
alla loro natura. L’alternativa c’è ed è il circo fatto di uomini e donne che
non hanno bisogno di sfruttare un altro essere vivente, perché hanno appreso
arti straordinarie che esercitano loro in piena libertà.(...).
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La
Provincia
mercoledì 31 dicembre 2008
Bocconi avvelenati finalmente vietati con un'ordinanza
Sig. Direttore,
siamo lieti di informare che il Sottosegretario alla Salute, On. Martini, in
data 23 dicembre 2008 ha firmato una ordinanza per vietare a chiunque di
utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e
bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri,
plastiche e metalli; è vietato, altresì, la detenzione, l'utilizzo e
l'abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare
intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce. Nell'ordinanza sono
chiaramente elencati i doveri del proprietario o detentore dell'animale
avvelenato, dei Veterinari, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, dei
Sindaci, del Prefetto. E' specificato anche che i produttori di presidi
medico-chirurgici, fitosanitari, topicidi, ratticidi, lumachicidi, nematocidi
devono aggiungere al prodotto una sostanza amaricante che lo renda sgradevole a
bambini e animali non bersaglio. Il testo integrale dell'ordinanza potrà essere
visionato sul sito della nostra associazione www.unacremona.it. Un grazie
all'on. Martini che ha preso a cuore lo scempio decennale di animali selvatici
e d'affezione caduti vittime dei bocconi avvelenati o contenenti corpi
contundenti e che ha evidenziato responsabilità e doveri.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
Il Corriere di Lucca
Lunedì 22 settembre 2008
Lucca
Noi e i nostri amici
Il caso Tra gli scienziati vige il teorema che gli animali non soffrono e non
provano paura
Vivisezione, questa sconosciuta
LUCCA - Cosa è la vivisezione? Cosa ne sappiamo noi che usiamo tutti i giorni
prodotti testati su animali? Francarita Catelani, presidente di uno dei gruppi
più attivi in Italia sul fronte della difesa dei diritti degli animali, l'Una
Cremona Onlus, sgombra il campo da equivoci: "Partiamo da cosa è la
vivisezione, che i vivisettori preferiscono chiamare ricerca medica o ricerca
scientifica. Possiamo dire che comprende tutte le azioni che si compiono su
esseri viventi per effettuare ricerche di ogni tipo e di ogni genere:
farmacologiche, belliche, tossicologiche, di ingegneria genetica, di clonazione
ecc. Si basa sulla convinzione che ciò che si ottiene dalla sperimentazione
sugli animali sia valido anche per l'uomo, come se esistesse un animale uguale
all’uomo quando non esiste neppure un uomo uguale a un altro uomo". Una
realtà aberrante: "Si afferma che gli animali non soffrono e non provano
paura (sono macchine). Se si avesse voglia di ridere si potrebbe dire che
questa pratica soffre di schizofrenia, ossia di sdoppiamento di personalità
posto che afferma due cose in totale contrapposizione fra di loro". La
moglie di Claude Bernard, noto vivisettore, fondò nel 1883 la prima
associazione antivivisezionista francese della quale il primo presidente fu
Victor Hugo. Oggi la vivisezione animale ha superato i confini della medicina e
viene impiegata in ogni campo grazie al fatto che l'opinione pubblica è tenuta
all'oscuro di quanto realmente accade nei laboratori e, anche quando i mass
media ne fanno cenno, parlano sempre di roditori e mostrano sempre topi grandi
o piccoli perché questi animali non incontrano le simpatie delle persone, non
le colpiscono emotivamente come, invece, accade quando si mostrano cani, gatti,
scimmie, ampiamente utilizzati". Ma ovunque ci si sta muovendo per trovare
alternative.
Sperimentazioni mediche nel mirino
LUCCA – Il business della ricerca medica. Francarita Catelani, presidente di
Una Cremona, spiega che “gli interessi che ruotano attorno a questa pratica
sono immensi e le persone offrono denaro ciclicamente nell'illusione che si
trovino cure per tutte le possibili malattie esistenti ed anche per quelle
nuove che, in molti casi, sono frutto di effetti collaterali prodotti da
farmaci o da altri prodotti chimici immessi sul e nel territorio. La maggior
parte degli animali è utilizzata in esperimenti connessi ai test di tossicità e
per controlli di qualità e solo il 36% riguarda la ricerca di base". Ma le
alternative esistono, e sono anche più attendibili. "Tutti i test di
tossicità relativi a prodotti per uso umano possono essere risolti validamente
con l’impiego di cellule umane stabilizzate che danno risposte chiare,
immediate e poco costose, ma poco redditizie per tutta quella scala di
individui che guadagnano vendendo, non solo animali per la vivisezione, ma
anche apparecchi e strumenti atti alla tortura”.
Il Corriere di Lucca
Lunedì 29 Settembre 2008
Lucca
Noi e i nostri amici
A cura di Anna Benedetto
Ecco come funzionano le prove sui conigli dei cosmetici testati clinicamente
Torturati per testare i rossetti
LUCCA - Usereste uno shampoo che, per essere testato clinicamente, è stato
spalmato sull'occhio di un coniglio immobilizzato e senza anestesia? Eppure la
stragrande maggioranza di quelli in commercio lo sono. Prosegue, dopo
l'intervento nella rubrica della scorsa settimana, l’intervista a Francarita
Catelani, presidente di uno dei gruppi più attivi in Italia sul fronte della
difesa dei diritti degli animali, UnaCremonaOnlus. "Nel giugno dello
scorso anno - spiega Francarita Catelani - è entrato in funzione il Progetto
Reach, che impone di testare la tossicità di 40-100 mila sostanze chimiche
immesse sul territorio, impiegando per far questo milioni di animali. Nonostante
il progetto preveda l'utilizzo dei pochi sistemi riconosciuti che non
comportano test sugli animali, l'elefantiasi del sistema rallenta il passaggio
dai test classico e garantiscono risultati rapidi ed efficaci. In più, nessuno
dei metodi che utilizzano gli animali sono stati validati, mentre per quelli
che non li utilizzano è richiesta la validazione". Ma come si fanno i test
sugli animali? "Si fanno ingerire agli animali solidi e liquidi con una
dose capace di uccidere il 50 per cento degli animali ai quali viene
somministrata. E da questo test si vuole dedurre la tossicità per l'uomo. I
dati tuttavia possono variare da laboratorio a laboratorio. Le sostanze vengono
testate anche per instillazione nel sacvo congiuntivale dell'occhio di conigli.
Questa tecnica viene usata specialmente per colliri, creme, saponi, rossetti,
shampoo, tinture per capelli ecc., e l'altro occhio serve da controllo. Per
sette giorni infatti si osserva l'opacizzazione della cornea e l'infiammazione
dell'iride e della congiuntiva, dando poi una valutazione che va da 0 a 110. In
realtà permette soltanto di distinguere sostanze fortemente irritanti da quelle
che non lo sono affatto". Per chi desiderasse approfondire l'argomento
http://scien-zeonline.org/chimica/valutazione_tossicita.html. La prossima
settimana l'intervista prosegue.
Il Corriere di Lucca
Lunedì 6 ottobre 2008
Lucca
Noi e i nostri amici
Dietro i progetti di ridurre al ricorso alla vivisezione un'intensificazione
degli esperimenti
La farsa del programma delle 3R
LUCCA - Prosegue l'intervista a Francarita Catelani, presidente di uno dei
gruppi più attivi in Italia sul fronte della difesa dei diritti degli animali,
Una Cremona Onlus. Parliamo ancora di vivisezione. Francarita approfondisce il
progetto "3R", che ha diviso il mondo delle associazioni per la
difesa dei diritti degli animali, e dal quale Una Cremona ha preso le distanze.
"Nella sperimentazione farmacologica che utilizza animali per cercare
farmaci in grado di curare l’uomo da malattie umane - spiega - si ripetono i
medesimi errori da un paio di secoli. Un ottimo regalo ai vivisettori è stato
fornito nel 1959 dallo zoologo britannico William M.S.Russel e dal microbiologo
Rex L. Burch, che hanno inventato il programma delle 3R – ridurre raffinare
rimpiazzare – per poter continuare ad effettuare la vivisezione su ammali
fingendo di volerla ridurre e rendere meno dolorosa. Da allora la vivisezione è
vistosamente aumentata" . "Ciò nonostante - prosegue - in Italia è
stata presentata una proposta di legge sulla vivisezione che si basa proprio
sul concetto della 3R, anzi ne aggiunge altre 2, ossia la 4R -Riabilitare - e
la 5R - Rinforzare. Questa proposta è stata presentata per due volte con il
beneplacito di alcune associazioni anti vivisezioniste italiane". Cosa
vogliono dire le 4 R? "Per riabilitare si intende prelevare gli animali
non uccisi e cercare di affidarli a qualcuno, per rinforzare si intende
privilegiare quegli esperimenti che a parità di numero di animali e/o
sofferenze loro inflitte aumentano il livello dei dati ottenuti dal test".
"Il modo di procedere- approfondisce Francarita - è quello di produrre in
animali sani i sintomi di affezioni umane per poi provare su di loro delle
composizioni farmacologiche con successive somministrazioni di farmaci".
Ma cosa fare per non essere complici e causa indiretta di tutto questo? Lo
spieghiamo la prossima settimana.
II Nuovo Corriere di Lucca Il Corriere di Lucca
Lunedì 10 novembre 2008
Noi e i nostri amici
A cura di Anna Benedetto
Agghiacciante testimonianza di uno specializzando veterinario tedesco
Così muore un cane da laboratorio
LUCCA - Sempre in collaborazione con l'associazione per i diritti degli animali
Una Cremona Onlus, pubblichiamo il racconto di uno specializzando veterinario
tedesco che prova pentimento per aver assistito a quanto hanno fatto al cane
meticcio di nome Rodney in un laboratorio. La testimonianza è in lingua
originale sul sito tedesco http://www.tiermord.de/Tv.html
. Il testo è tradotto da una volontaria animalista. Questo resoconto ha
contenuti forti, che possono colpire la sensibilità delle persone. Nonostante
questo ci sentiamo di pubblicarli perché descrivono quanto realmente accade nei
laboratori di ricerca. "L'abbiamo chiamato Rodney - racconta Peter M.
Henricksen - era un grande meticcio di pastore tedesco. Un orecchio l'aveva
dritto, l'altro lo faceva penzolare quando camminava. Era, solo esteticamente,
nulla di particolare, uno come tanti delle migliaia di cani che sono al mondo.
Allora ero nella specializzazione veterinaria e lui proveniva da un rifugio
locale. Nei tre mesi successivi quattro di noi hanno fatto interventi
chirurgici su di lui. Era sempre felice quando ci vedeva e sbatteva la sua coda
contro la grata della sua piccola gabbia. Come prima cosa l'abbiamo castrato.
Per lui c'è voluto mezz'ora, ed a causa di un'eccessiva dose di narcotico, si è
risvegliato solo dopo 36 ore. Due settimane dopo, l'abbiamo operato
all'intestino, l'abbiamo aperto e richiuso. Ma non bene, perché il giorno dopo
la cucitura si era aperta e lui sedeva sul suo intestino tenue. In tutta fretta
l'abbiamo ricucito. Ed è sopravvissuto. Ma c'è volute una settimana affinchè potesse
ricamminare. Ma comunque lui ci scodinzolava". "La settimana dopo, di
nuovo narcotizzato, gli abbiamo rotto una gamba e gliel'abbiamo riparata con
una matita di metallo. Dopo questo intervento sembrava che Rodney avesse dolori
in continuazione. La sua temperatura è aumentata e non era più lo stesso.
Nonostante gli antibiotici, non si è ripreso. Non poteva più camminare e
scodinzolava pochissimo. La sua gamba era rimasta tesa e gonfia. Un pomeriggio
l'abbiamo poi soppresso. Con la vita che uscì dal suo corpo, la mia posizione
sulla ricerca con animali cominciò a cambiare. Ora sono dell’opinione che ci
sono riflessioni morali ed etiche che superano una possibile utilità. Solo per
il fatto che, per caso, siamo la specie più potente sulla terra, abbiamo sì il
potere, ma non il diritto, di maltrattare i cosiddetti 'animali inferiori. Lo
scopo non santifica i mezzi”.