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Indice

Lettere

La sperimentazione sugli animali non evita quella sull'uomo Giulia Lodigiani

Evitiamo sofferenze agli animali non solo a quelli da compagnia Giulia Lodigiani

Perché si insiste sulle nutrie e si tace sulla salmonellosi? Giulia Lodigiani

I compiti dei sindaci e un'emergenza inesistente Francarita Catelani

«Non prendiamocela con i cani» Sono peggiorate le relazioni! Francarita Catelani

Cani. Guinzaglio e museruola Ma i sindaci conoscono le leggi? Francarita Catelani

Sono troppi gli alberi abbattuti che sia per necessità o per scelta Giulia Lodigiani

«No» ai sindaci che vogliono tutti i cani con la museruola Francarita Catelani

Ma Groppali non ha a cuore la sorte di quel serpente? Francarita Catelani

Uomini e animali. L'importante è difendere i deboli Barbara Nicolini

Uomini e animali. L’Una interviene attivamente Francarita Catelani

Il pitone libero altrove. Leprotti sbranati dai cani: orribile Giulia Lodigiani

Se trovassi un topo in casa lo farei uscire senza strilli Francarita Catelani

Quanto accade agli animali presto accade agli uomini Francarita Catelani

Non fate soffrire gli agnelli A Pasqua, dieta vegetariana Giulia Lodigiani

E' ora di rinunciare all'utilizzo degli Ogm Giulia Lodigiani

Tagliare le piante significa danneggiare noi stessi Francarita Catelani

Solidarietà al Dalai Lama No alle Olimpiadi in Cina Francarita Catelani

Circo? Non è divertimento quello con animali sfruttati Giulia Lodigiani

Il circo è solo sfruttamento di animali Giulia Lodigiani

Diventando tutti vegetariani Salveremmo animali e uomini Giulia Lodigiani

Scomparsa di animali, una situazione sconvolgente Francarita Catelani

Centrali, caccia e macelli/1 Troppi “delitti” contro l’ambiente Giulia Lodigiani

Centrali, caccia e macelli/2 I felini sono da sempre carnivori Francarita Catelani

Nei Grigioni ucciso un orso bruno solo perché si comporta... da orso Giulia Lodigiani

Non vedo come caccia e pesca possano avere funzione didattica Giulia Lodigiani

Piante trascurate o maltrattate Urgente intervenire al parco Asia Francarita Catelani

Pesticidi che avvelenano uomini e animali Giulia Lodigiani

Gatto seviziato. Prima maltrattano gli animali, poi toccherà agli uomini Francarita Catelani

Maialini creati in laboratorio Xenotrapianti non etici e rischiosi Giulia Lodigiani

Moria di pesci immessi nel canale navigabile Francarita Catelani

Volpi sbranate. Anche cani e tassi sono vittime di questo orrore Giulia Lodigiani

Contenimento ecologico e non caccia alle volpi Francarita Catelani

No anche ai divertimenti che fanno soffrire animali Giulia Lodigiani

Un'attrazione sulla pena di morte è assurda Giulia Lodigiani

Anagrafe in ritardo, molti cani scomparsi sono in realtà nei canili Francarita Catelani

Non condivido il sostegno ai «valori della pesca» Giulia Lodigiani

Torre per i piccioni a Pandino e contenimento «incruento» Francarita Catelani

Il Comune sia solerte nella difesa degli animali Francarita Catelani

Per una corretta anagrafe canina un'ordinanza finalmente precisa Francarita Catelani

Animali. Ci sono appelli che ignorano le leggi Francarita Catelani

Corsa delle anatre. Tristezza e delusione Francarita Catelani

Corsa delle anatre. Dov'è il divertimento? Giulia Lodigiani

Corsa delle anatre. Non maltrattate, però... Barbara Nicolini

Fermata la corsa degli asini. Ringraziamo i sindaci Francarita Catelani

Terza soluzione per gli asini Lasciarli vivere in pace Giulia Lodigiani

Nei Paesi civili cacciatori identificabili Francarita Catelani

Parco del Po, la sporcizia non è colpa degli animali Giulia Lodigiani

Test su tessuti umani meglio della vivisezione Giulia Lodigiani

Mendicanti con cani: le segnalazioni sono da inoltrare agli uffici comunali Francarita Catelani

L'animale non è un giocattolo E' da adottare, non da comprare Giulia Lodigiani

Bocconi avvelenati finalmente vietati con un'ordinanza Francarita Catelani





Articoli

Intervista a puntate a Francarita Catelani di Anna Benedetto per "Il Corriere di Lucca"

Vivisezione, questa sconosciuta

Torturati per testare i rossetti

La farsa del programma delle 3R

Vivisezione, l'alternativa esiste

Articoli di Anna Benedetto per "Il Corriere di Lucca" in collaborazione con UNA Cremona

Così muore un cane da laboratorio



La Provincia
3 gennaio 2008

La sperimentazione sugli animali non evita quella sull'uomo

Egregio direttore,
la vivisezione è un modo di procedere contrario all'etica, perchè sfrutta tortura e uccide altri esseri viventi senzienti, ma è anche contraria alla scienza. La ricerca condotta con la vivisezione non serve nè ai malati, nè al progresso della medicina: lo sostengono moltissimi validi e famosi medici già dalla fine dell'Ottocento, l'hanno dimostrato anche grandi libri come quelli di Hans Ruesch e di Pietro Croce, che bisognerebbe leggere per conoscere una verità normalmente tenuta lontano dalla grande divulgazione. Essi affermano che la vivisezione non è scientifica, perchè basata su presupposti sbagliati: il ritenere che un altro essere vivente possa valere come modello per l'uomo, lo studio su animali in cui sono stati dimostrati gli stessi sintomi di malattie umane che loro non potranno mai presentare. La sperimentazione sugli animali non evita quella sull'uomo, perchè la prima non dà risultati attendibili o in qualche modo utili, lo affermano anche i vivisezionisti (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Lunedì 14 gennaio 2008

IL CASO
Evitiamo sofferenze agli animali non solo a quelli da compagnia


Egregio Direttore,
ero presente al convegno sulla legge sui maltrattamenti n°189/2004 organizzato dalla LAV e patrocinato dalla Provincia di Cremona e vorrei fare alcune considerazioni. Secondo me, il limite principale di questa legge è che non è tutelato l'animale in sé come essere vivente senziente, ma il sentimento che l'uomo prova nei suoi confronti In questo modo, possono esserne tutelati cani, gatti e altri animali da compagnia, ma, come è stato in parte messo in luce anche durante la conferenza dai relatori, questa legge non tutela davvero tutti gli altri animali, perché esclude o limita l'intervento nei settori per i quali sono previste leggi speciali: caccia, pesca, zoo, circo, allevamento, trasporto, macellazione, vivisezione. Devo davvero ringraziare la presidente dell'associazione UNA per il suo intervento nel momento finale della discussione: ha fatto presente che bisogna educare le amministrazioni seriamente e correttamente e ha ricordato con l'esempio delle nutrie la sofferenza degli altri animali, quelli non da compagnia. Sofferenza che rimane perlopiù nascosta. Questo l'effetto delle tecniche di abbattimento del piano provinciale di contenimento della nutria: usando le gabbie, è evidente lo stress all'arrivo operatore e l'uccisione tramite bastone su vertebre cervicali serve, tra l'altro, ad evitare eventuali sofferenze e la nutria è al più incosciente; con il fucile a medio-alta distanza la nutria ferita muore entro poche settimane per infezioni... Mi pare che sia un'uccisione crudele e non necessaria, perché ci sarebbero soluzioni incruente per limitare il numero di nutrie presenti, ricordando sempre che se sono qui non è colpa loro e che l'abbattimento con fucili e gabbie-trappola non ha ancora portato a nulla, visto che le ordinanze sono uguali ogni anno... Bisogna evitare tutti i maltrattamenti, quale che sia la specie che ne è vittima e quali che siano i motivi, perché nulla autorizza a procurare sofferenze fisiche e psichiche ad un altro animale.
Distinti saluti

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Mercoledì 6 febbraio 2008

Perché si insiste sulle nutrie e si tace sulla salmonellosi?

Egregio direttore,
ho letto l'articolo dello scorso primo febbraio sull'ordinanza del sindaco di Soresina per abbattere le nutrie, l'ennesima ordinanza sindacale. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come mai nella normativa non ho trovato riferimenti a compiti specifici dei sindaci, ma questi emanano comunque anno dopo anno ordinanze verso le quali l'Infs (Istituto nazionale perla Fauna Selvatica) è critico per le motivazioni, le tecniche e la mancanza di coordinamento e controllo. Spesso, inoltre, i tempi (giornalieri), i periodi (annuali) e le zone in cui è possibile l'abbattimento con fucile o il trappolaggio non sono concordi nelle linee guida dell'Infs (...), nel piano provinciale e nelle singole ordinanze comunali: come mai? Vorrei ricordare che per l'Infs non esistono prove di danni causati dalle nutrie all'ecosistema, né alle comunità animali né a quelle vegetali e che la nutria è portatrice secondaria, occasionale e quindi di scarsa rilevanza epidemiologica. Un dato curioso: in provincia, negli ultimi quattro anni, sono stati denunciati 2 casi di leptospirosi e 487 di salmonellosi... La differenza è evidente. Come mai si parla più della prima che della seconda?

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
8 febbraio 2008

I compiti dei sindaci e un'emergenza inesistente

Sig. direttore,
rispondo alla lettera di Giulia Lodigiani pubblicata il 6 febbraio nella quale chiede la normativa sui compiti dei sindaci. I sindaci si attaccano al Decreto Legislativo 267 del 18 agosto 2000 che all'art. 50 definisce le competenze del sindaco e del presidente della provincia che recita: «In particolare, in caso, di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili ed urgenti sono adottate dal sindaco... in caso di emergenza che interessi il territorio di più comuni, ogni sindaco adotta le misure necessarie fino a quando non intervengano i soggetti competenti...». Inutile aggiungere che i soggetti competenti sono ampiamente intervenuti con leggi della Regione e con Piani di abbattimento della Provincia a sensi della L. 157/92. H medesimo Decreto all'art. 54 definisce la attribuzioni del sindaco nei servizi di competenza statale e recita «il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini.... e può chiedere al Prefetto, ove occorra, l'assistenza della forza pubblica»... anche qui pare inutile aggiungere che non ci troviamo di fronte a gravi pericoli. Noi non vogliamo commentare, pensiamo che la legge parli chiaramente da sola posto che mai nessuno ha avuto l'ardire di dichiarare una emergenza sanitaria inesistente e che nessun cittadino si sia trovato di fronte ad un grave pericolo che minacci la sua incolumità.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
20 febbraio 2008

«Non prendiamocela con i cani»
Sono peggiorate le relazioni!


Gentile direttore,
rispondo alla lettera di Lapo '59 pubblicata lunedì 17 febbraio sotto il titolo «Non prendiamocela con i cani ma con le persone maleducate», per complimentarmi con lui. Ha perfettamente ragione nel sottolineare come, quando eravamo bambini noi, nessuno aveva paura dei cani e quasi nessuno usciva con il cane al guinzaglio, ma al mattino apriva la porta ed il cane andava da solo a fare il suo giretto e poi tornava a casa. Io ricordo uno dei miei cani, accompagnato da una di noi, che scappava perché amava prendere il bus ed andava da Po fino in stazione, poi prendeva il bus di ritorno... Lo conoscevano tutti e nessuno ha mai protestato; anzi, gli facevano i complimenti e lo salvavano quando erano in giro gli accalappiacani comunali (o della Asl non ricordo bene). Oggi una cosa simile solleverebbe un polverone drammatico! Io credo che vi sia un peggioramento globale nelle relazioni fra persone e fra persone ed animali: troppe persone sono quasi isteriche e non sopportano più nulla di quello che è naturale, ma sopportano rumori e disagi mostruosi prodotti dal "progresso meccanico"; ma anche troppe persone decidono di prendere un animale senza averne le dovute capacità e, spesso, scelgono l'animale di moda in quel momento senza sapere nulla delle sue esigenze reali (tanto sono "oggetti" che si trovano in libera vendita!). (...)

Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)

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La Provincia
22 febbraio 2008

Cani. Guinzaglio e museruola Ma i sindaci conoscono le leggi?

Sig. direttore,
noi siamo sempre più stupiti dal comportamento di " molti sindaci che, evidentemente, ignorano completamente quanto le leggi loro richiedono e, a volte, loro impongono. Al presente ci riferiamo alla notizia dalla quale apprendiamo come il sindaco di Vailate obblighi i suoi cittadini a uscire con i propri cani solo se muniti di guinzaglio e museruola. Ebbene esiste una legge precisa, il Dpr 320 del 1954, che all'art. 83 impone l'obbligo di idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico. Esiste l'obbligo di museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto. Uniche eccezioni sono quelle previste dal decreto Turco del 14 gennaio 2008.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Lunedì 25 febbraio 2008

IL CASO
Sono troppi gli alberi abbattuti che sia per necessità o per scelta


Egregio direttore, ancora una volta la città e i suoi abitanti, sia animali che umani, perderanno degli alberi, esseri viventi fondamentali nell'ecosistema, a maggior ragione quello urbano. L'abbattimento è imminente per 64 tigli in via Cimitero e in via San Bernardo. Ho notato che nella discussione in giunta si è chiesto che "si proceda prima possibile e al meglio alla ripiantumazione ; mi chiedo cosa sia una ripiantumazione effettuata al meglio... Purtroppo, quando gli alberi vengono sostituiti, lo sono con alberelli miseri che impiegheranno anni a crescere, se non si saranno seccati prima. Questi alberi sono ammalati (almeno, questa è la giustificazione...) ma invece non lo sono gli alberi che verranno uccisi (perché così è, trattandosi di esseri viventi) nel progetto di ristrutturazione di viale Trento e Trieste, nel tratto tra l'imbocco di corso Garibaldi e largo Palestre. La motivazione, in questo caso, è la necessità di realizzare una pista ciclabile a fianco della strada che sarà resa a senso unico e a doppia corsia... Con tutte le zone della città (periferie comprese) che necessitano di piste ciclabili che, se realizzate, permetterebbero davvero di incrementare l'uso di questo mezzo salutare ed ecologico, si pensa di realizzarla proprio lì, dove mi sembra meno necessario o dove comunque si potrebbero lasciar vivere gli alberi, realizzare la pista e lasciare per quelle poche centinaia di metri la strada a senso unico. Non sarebbe un "dramma", mentre è un vero peccato contro la Natura e la Vita uccidere quegli alberi. Sono stupita di non aver letto nessun intervento, nessuna presa di posizione contro questo progetto!

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
27 febbraio 2008

«No» ai sindaci che vogliono tutti i cani con la museruola

Gentile direttore,
ho letto con vero piacere la risposta della signora atletica che contesta quanto scritto in precedenza da un altro concittadino che ha incontrato mentre lasciava passeggiare la sua cagnetta libera. Noi siamo sempre stupiti di trovarci a dover continuamente ribadire la nostra totale insoddisfazione, non solo verso quei sindaci che pretendono che tutti ma proprio tutti i cani debbano circolare non solo con il guinzaglio ma anche con la museruola, in palese contrasto con quanto prescrive la legge dello Stato italiano, ma anche verso quelle associazioni di protezione animali presenti sul territorio cremonese che, pur avendo avuto l'incarico di fungere da Ufficio Tutela Animali, non solo non fanno nulla per migliorare tali regolamenti ma anzi, hanno definito quello cittadino "equilibrato". La nostra associazione si è battuta moltissimo per ottenere almeno qualche modifica, ma invano, (...) . Se i sindaci non vogliono cani liberi in città, e neppure sugli argini, per non parlare dei parchi anche poco frequentati da persone con bambini (es. il Parco Asia di via Persico) dovrebbero per prima cosa impedirne la libera vendita e la libera esposizione in quelle che sono chiamate in vario modo Mostre di cuccioli che mostre non sono, ma vendita di cuccioli. (...)

Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato Una Cremona onlus)

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Giovedì 28 febbraio 2008

Ma Groppali non ha a cuore la sorte di quel serpente?

Gentile direttore, sono rimasta sconvolta, non tanto per l'avvistamento del serpente nelle boschine di Castelvetro dato che sono anni che ribadiamo il concetto che vi sono in libera vendita animali di ogni tipo, specie e razza che possono essere abbandonati, come avviene anche , troppo spesso, quanto per la risposta "tranquillizzante" dell'esperto Riccardo Groppali. Riccardo Groppali non si preoccupa minimamente della sorte del serpente ma dice " Tranquilli! Non può sopravvivere " e poi " il freddo della notte lo dovrebbe decidere nel giro di qualche settimana"! Se un esperto esprime serenamente tale assicurazione c'è veramente di che preoccuparsi dato che un esperto dovrebbe conoscere, almeno, le poche leggi vigenti in materia di tutela degli animali, di punizioni per quanto concerne gli abbandoni ed i maltrattamenti (specie se provocano la morte dell'animale).

Francarita Catelani
(presidente dell'Ass. di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
martedì 4 marzo 2008

Uomini e animali/2. L'importante è difendere i deboli

Gentile direttore,
sono rimasta abbastanza stupita della lettera del sig. Cattadori. Provo ammirazione per le persone (come la signora Catelani) che si espongono in prima persona per difendere i diritti dei più deboli, soprattutto quando lo fanno in modo così disinteressato. Non importa chi sia il «soggetto debole» in questione, potrebbe essere un uomo, una donna, un anziano, un bambino, un animale o anche un vegetale. Nel momento in cui si verifica un sopruso e le leggi vigenti non vengono rispettate o applicate, credo sia doveroso intervenire e ammiro queste persone che si mettono in gioco per difendere un diritto. A mio modesto avviso la demagogia non porta da nessuna parte. Le frasi fatte nemmeno. (...)

Barbara Nicolini
(Cremona)

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La Provincia
4 marzo 2008

Uomini e animali. L’Una interviene attivamente

Sig. direttore,
ringrazio il sig. F. Cattadori per la sua stupenda lettera con la quale mi accusa di non essere umana a sufficienza poiché non protesto per i bambini buttati nei cassonetti. Mi permetto di fare notare che sono gli umani che compiono queste azioni e che esistono anche troppe associazioni umanitarie, di cui il sig. Cattadori sicuramente farà parte attiva, che si prendono a cuore queste orribili comportamenti intervenendo ampiamente e, mi pare, in modo compatto e coordinato fra credenti, non credenti, politici ed istituzioni varie. Purtroppo non ho mai notato un medesimo interessamento per gli umani perseguitati, sfrattati, sanzionati perché convivono con animali, o per i minori sfruttati per l'accattonaggio: forse anche loro non hanno diritti poiché non sono umani a sufficienza? La nostra associazione si chiama Una (uomo natura animali) ed è sempre stata l'unica che si è occupata anche di umani nel silenzio profondo, ed a volte offensivo, di grosse associazioni umanitarie che non hanno avuto nulla da ridire in tutti quei casi cittadini per i quali noi siamo attivamente intervenuti. lo credo che l'umanità sia ben altra cosa che il falso pietismo e che non sia corretto accusare persone che non si conoscono (...).

Francarita Catelani
(presidente dell'assoc. di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
11 marzo 2008

Il pitone libero altrove. Leprotti sbranati dai cani: orribile

Egregio Direttore,
in questi giorni ho letto molti articoli che, da animalista, non avrei mai voluto leggere. Qualcuno vorrebbe eliminare il pitone per stare tranquilli, con l'intervento di cacciatori. Se si trova dove si trova, è colpa di qualcuno che l 9;ha venduto a qualche incauto acquirente che se ne è poi liberato. Dovrebbe vivere in libertà in ben altro ambiente e non rinchiuso a condurre una vita "artificiale". Anch'io desidero che questa storia finisca, ma con l'unico lieto fine civile possibile: senza un'uccisione. C' è poi l'orribile storia dei leprotti sbranati da cani da caccia: sono tutti vittime di chi si diverte uccidendo animali usando altri animali, addestrati a fare un "lavoro" che naturalmente non farebbero. I leprotti non sono "selvaggina per la prossima stagione venatoria" sono esseri senzienti. Per me, la caccia andrebbe abolita perchè uccidere è sbagliato: non importa chi sia la vittima, quando e dove accada. Che i cacciatori rischino qualcosa (una sanzione amministrativa è nulla in confronto all'uccisione di un essere vivente) è probabile, ma ho qualche dubbio che vengano individuati. Infine, l'ennesi mo orribile caso di bocconi avvelenati, illegali sia che la vittima sia un animale domestico o selvatici. La morte è sempre atroce (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
12 marzo 2008

Se trovassi un topo in casa lo farei uscire senza strilli

Signor direttore,
non avrei voluto dover intervenire nuovamente sul tema "animali" ma il sig. Cattadori ha il potere di indurmi a rispondere brevemente e semplicemente. Egli afferma di amare gli animali perchè "ha posseduto un bellissimo cane lupo" e ci chiede cosa faremmo se trovassimo un topo in cucina. Ebbene gli rispondo che io non "possiedo" nessun essere vivente, ma convivo con loro in armonia e che non amo nessun animale, ma li rispetto tutti, topi compresi e, se ne trovassi in qualsiasi luogo di casa mia lo farei uscire tranquillamente senza strilli e senza salire sul tavolo come descritto nelle barzellette. Ricordo per ultimo che lo specismo è parente stretto del razzismo e del sessismo.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Uomo-natura-animali Cremona Onlus)

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La Provincia
16 marzo 2008

Quanto accade agli animali presto accade agli uomini

Signor direttore,
comprendo e condivido il dolore espresso dal sig. Dante Fazzi e, per rispondergli, cito alcune parole scritte contro i conquistatori nel lontano 1854 da Capriolo Zoppo, capo indiano, parole profetiche e terribili che dovrebbero far pensare: - Non esiste un luogo tranquillo nella città dell'uomo bianco, un luogo in cui ascoltare il mormorio delle foglie a primavera o il fruscio delle ali degli insetti. Solo rumore che è insulto per le orecchie. L'uomo bianco non si accorge dell'aria che respira...l'animale, l'albero, l'uomo, hanno lo stesso respiro. Che cosa è l'uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perchè quanto accade agli animali presto accade agli uomini. Tutte le cose sono connesse...Il suo appetito divorerà la terra lasciandosi dietro soltanto un deserto..." Ebbene ho la sensazione che abbiamo raggiunto questo disastroso traguardo nella indifferenza colpevole e totale delle istituzioni che pare vogliano sempre privilegiare la crudeltà di coloro che vogliono distruggere tutto, di coloro ai quali tutto ciò che è vita da fastidio, come se l'uomo fosse l'unico ad avere il diritto di vivere.

Francarita Catelani
(Presidente dell'ass. di volontariato Uomo natura animali Cremona onlus)

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La Provincia
Lunedì 17 marzo 2008

Non fate soffrire gli agnelli
A Pasqua, dieta vegetariana


Egregio Direttore,
purtroppo anche quest’anno la Pasqua verrà celebrata spargendo sangue di creature innocenti, nonostante anche il papa abbia detto che il vero agnello è stato Cristo e che nell’Ultima Cena non c’era l’agnello. Chi acquista l’agnello o il capretto, acquista dei pezzi di carne. Non è accanto a lui quando viene separato dalla madre, quando viene caricato, tra decine e decine di compagni di sventura uguali a lui, sul camion che lo porterà al macello. Se è rumeno, spagnolo, polacco, ungherese e così via (come lo è la maggior parte) percorrerà migliaia di chilometri, con poche soste o nulla perché il suo viaggio deve essere un affare per chi lo venderà e per chi lo comprerà. Patirà così la fame, la sete, lo stress; la debolezza lo farà cadere e gli altri animali che viaggiano con lui non potranno che calpestarlo, essendo stretti gli uni agli altri, ad ogni curva, ad ogni frenata o accelerata del camion. Per questo le sue esili zampette si spezzeranno e magari morirà. Giunto al macello dopo un viaggio più o meno lungo, qualsiasi sia la sua nazionalità verrà scaricato dal camion senza troppi riguardi, con violenza e indifferenza e posto in fila per la macellazione. Il terrore allora lo prenderà più di prima, penserà che le sue grida potranno evitargli quanto vede che è accaduto agli agnelli che lo precedevano e che ora sono là appesi per essere scuoiati e tagliati a pezzi. Ma mentre ancora spera così, è già il suo turno e il suo pianto si mescola al suo sangue. Buona Pasqua ai vegetariani e chi decide di non essere più complice di nessun assassinio di nessun animale.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
21 marzo 2008

E' ora di rinunciare all'utilizzo degli Ogm

Egregio direttore,
ho notato con piacere i due articoli dedicati agli Ogm lo scorso 14 marzo. E, accaduto quanto già pronosticato da alcuni anni da chi è contrario agli Ogm, solo che allora affermare che esistano rischi anche molto gravi per la biodiversità e per l'equilibrio naturale era stata ritenuta una posizione inaccettabile, tacciata di essere contro la scienza e contro il progresso, mentre ora sono scienziati ad aver dimostrato che questi danni esistono e sono già presenti nell’ambiente. Le piante Ogm venivano giustificate anche con lo scopo di eliminare i pesticidi e i prodotti chimici; ma non è affatto così, perché ai contadini vengono vendute le sementi Ogm, ovviamente brevettate e produttive per un solo anno o poco più e con il divieto di tenere parte del raccolto come semente per l'anno successivo (come da tradizione si è sempre fatto), e insieme lo specifico prodotto chimico, in modo da moltipli-care gli affari. Adesso sappiamo anche che si sviluppa resistenza agli erbicidi e che i parassiti si adattano alle modifiche genetiche che avrebbero dovuto allontanarli e ucciderli, ma che fanno la stessa cosa anche con le specie utili all'agricoltura. Perché invece di bacilli e modifiche genetiche, non si torna a favorire la vita delle coccinelle e degli altri animali utili all’agricoltura, uccisi dalle sostanze chimiche? Qualcosa è già compromesso, ma è ora di rinunciare all'uso di piante Ogm, per non rovinare ulteriormente l'agricoltura e la natura, che sono fonte di cibo e ambiente di vita per piante animali e anche uomo. Se ci sono modificazioni genetiche trasmissibili nelle piante selvatiche, ben presto le avremo, o forse già ci sono ma semplicemente non ce ne siamo ancora accorti o non ne siamo ancora stati informati, negli animali e nell'uomo. Non dobbiamo dimenticarci che uomo, natura e animali sono col legati e quanto accade ad uno di questi ha ripercussioni anche sugli altri.

Giulia Lodigiani

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Il Piccolo
21 marzo 2008

Tagliare le piante significa danneggiare noi stessi

Egregio Direttore
ho letto con dolore la lettera di Gianmarco Nosari che denuncia come anche nel Comune di Azzanello si proceda al taglio di piante, anche secolari! Concordiamo con l'autore della protesta avendo anche troppo spesso dovuto 'lamentare la medesima prepotenza, unita a non poca incoscienza, da parte di pubblici amministratori che pare non abbiano altro di meglio da fare se non quello di tagliare tutte le piante che i nostri padri, ed anche i nostri nonni, hanno amorevolmente piantato. Non lamentiamoci poi se l'aria diventa sempre più irrespirabile, se i nostri bambini soffrono di asma e di allergie: le piante sono l'unica fonte di ossigeno che la Natura ci regala, tagliarle significa danneggiare anche noi stessi.

Francarita Catelani
presidente Una Cremona

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La Provincia
23 marzo 2008

IL CASO
Solidarietà al Dalai Lama
No alle Olimpiadi in Cina


Gentile direttore,
ho letto con piacere quanto scritto da Silvia nella sua lettera pubblicata il 21 c.m. e condivido in pieno ogni sua parola. Noi abbiamo scritto immediatamente al Dalai Lama per esprimergli la nostra totale solidarietà ed abbiamo sottoscritto una richiesta al Coni per non fare effettuare le gare olimpiche in un Paese che non rispetta alcun diritto, né umano né animale. Ci chiediamo come mai il Mondo non comprenda l'ingiustizia insita nel riconoscere il diritto all'autodeterminazione dei popoli per un Paese come il Kosovo e non lo riconosca al Tibet che, invaso proditoriamente, vede distruggere la sua cultura, la sua lingua, la sua religione. Gli interessi economici non possono e non devono prevaricare sempre e chiediamo a gran voce un Tibet libero da ogni occupazione militare, civile, economica, culturale, religiosa! Om mani padme hum.

Francarita Catelani
(pres. dell'assoc.di volontariato Una, Uomo-natura-animali, Cremona)

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La Provincia
Giovedì 27 marzo 2008

Circo? Non è divertimento quello con animali sfruttati

Egregio Direttore,
ancora una volta arriverà in città un circo con animali. Che siano acquatici non cambia nulla: sono animali sfruttati, i clienti pagano per poter vedere degli esseri viventi senzienti privati della loro libertà e costretti a movimenti e azioni innaturali, sperando di ottenere qualcosa o di evitare le reazioni (talora violente) dei loro addestratori. Il circo con animali non diverte, non è etico e non rispetta gli altri animali. Mi auguro che presto il pubblico e le amministrazioni non lascino più spazio a questo tipo di circo, ma come già accade altrove applaudano e sostengano chi esprime la propria bravura, mettendo a frutto soltanto le proprie doti.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
28 marzo 2008

Il circo è solo sfruttamento di animali

Egregio direttore,
ancora una volta arriverà in città un circo con animali. Che siano acquatici non cambia nulla: sono animali sfruttati, i clienti pagano per poter vedere degli esseri viventi senzienti privati della loro libertà e costretti a movimenti e azioni innaturali, sperando di ottenere qualcosa o di evitare le reazioni (talora violente) dei loro addestratori. Il circo con animali non diverte, non è etico e non rispetta gli altri animali. Mi auguro che presto il pubblico e le amministrazioni non lascino più spazio a questo tipo di circo, ma come già accade altrove applaudano e sostengano chi esprime la propria bravura, mettendo a frutto soltanto le proprie doti.

Giulia Lodigiani

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La Provincia
1° aprile 2008

Diventando tutti vegetariani salveremmo animali e uomini

Egregio Direttore,
ho letto con interesse la lettera di Pietro Marcazzan pubblicata lunedì 31 a proposito dell'uso di cereali per le bioenergie. Il fatto che nel mondo ci sia il problema della fame e della sottoalimentazione, secondo me, dovrebbe far riflettere sul fatto che il nostro attuale stile alimentare non è corretto, non solo far discutere sull'opportunità di usare i cereali per la produzione di bioenergia. Se diventassimo tutti vegetariani o vegani, oltre a salvare gli animali salveremmo anche gli uomini: non ci sarebbe più il problema della fame nel modo, visto che con lo stesso appezzamento di terreno coltivato a cereali si sfamano molte più persone direttamente che non passando attraverso l'industria della carne. Qualche dato numerico, che dovrebbe far riflettere: per 1 chilo di carne, si usano in media 15 chili di vegetali; rapporto di 10 vegetariani a 1 ''carnivoro'' con la stessa quantità di proteine vegetali. Inoltre, produrre carne vuol dire non soltanto togliere la vita ad altri esseri viventi senzienti, ma anche incidere sull'ambiente, con la deforestazione per far spazio ai pascoli, con il trasporto degli alimenti per animali, degli animali stessi e della carne, con lo smaltimento degli scarti, e sprecare le risorse, ad esempio l'acqua, di cui si tanto si parla. Insomma, la carne significa morte e spreco. E allora diventiamo vegetariani!

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
Venerdì 11 aprile 2008

Scomparsa di animali, una situazione sconvolgente

Egregio direttore,
l'articolo scritto a Davide Persico pubblicato sul numero del 4 aprile dovrebbe sconvolgere tutti. Vi si parla di scomparsa di un numero enorme di specie animali, e anche vegetali probabilmente, e di effetti mai registrati prima alle comunità di mammiferi: ma anche l'uomo è un mammifero anche se pare essersene dimenticato! La civiltà occidentale basata sulla produzione ad ogni costo e-sul consumismo spasmodi-co ha contagiato tutto il Mondo che, per giunta, non si mai trovato invaso da un tale numero di abitanti umani come attualmente: l'impatto globale sul Pianeta è catastrofico e coinvolge terra-acqua-aria. Pare che l'uomo, nonostante la sua vantata superiorità, non abbia compreso che quello" che accade agli animali presto ' accade anche agli uomini poichè tutte le cose sono strettamente connesse e continua a trattare l'unico Pianeta vivibile come un nemico da sfruttare e da distruggere. Se non faremo volontariamente e responsabilmente un passo indietro lasceremo dietro di noi un deserto.

Francarita Catelani
presidente Una Cremona

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La Provincia
Martedì 15 aprile 2008

Centrali, caccia e macelli/1
Troppi “delitti” contro l’ambiente


Egregio Direttore,
ho letto la lettera di Alberto Ceretti pubblicata domenica 13 e mi sono sentita "chiamata in causa", in quanto penso e dico no alle centrali, alla caccia e ai macelli (oltre a tanti altri "delitti" verso l'ambiente, gli animali e anche verso l'uomo). Invece di chiederci come risolvere il bisogno di così tanta energia, perché non ci chiediamo come mai ce ne serve così tanta e se non sia il caso di ridurre il nostro consumo di energia, senza più sprechi, ma non soltanto per un'ora o un giorno all'anno, ma ogni giorno nelle nostre case, nei luoghi di lavoro, nel tempo libero, nell'intrattenimento e nel divertimento. Nessuno dice che si debba rinunciare a tutto, ma a tutto quello che è superfluo (ed è tanto), sì! Per quanto riguarda il quesito riguardo a caccia e macelli collegato anche all'alimentazione degli animali domestici, credo che parte di quanto già scritto dal signor Ceretti costituisca una risposta. Egli ha parlato della voglia insita nell'animale uomo di mangiare la carne ed è proprio questo il punto: per l'uomo non è necessità (come per gli animali), ma è desiderio, frutto di intenzione e capriccio (questi i significati di voglia nella lingua italiana). Vegetariani si può e si deve essere, per coscienza e con volontà. (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Martedì 15 aprile 2008

Centrali, caccia e macelli/2
I felini sono da sempre carnivori


Sig. Direttore,
la lettera del sig. Alberto Ceretti pubblicata il 13 aprile incoraggia a fare alcune piccole osservazioni. Egli non si pone minimanete la questione basilare che non è possibile che tutti gli oltre 6 miliardi di persone al Mondo possano consumare indiscriminatamente ed inesauribilmente tutte le risorse del Pianeta Terra senza provocare una catastrofe ambientale con gravi conseguenze per tutti i viventi e non vedo perché proprio noi occidentali dovremmo vantare tale diritto a scapito del Pianeta e degli altri esseri umani che, probabilmente prima di quanto si possa pensare, si troveranno in piena carestia ed affamati ed arrabbiati. Il nucleare è pericoloso e molto costoso e lungo da attuare, tanto che, quando una centrale è finita è già obsoleta e da sostituire per evitare quanto già avvenuto e forse dimenticato da troppi!(...) Per quanto riguarda il ritrito argomento di sfamare gli animali domestici, quando nessuno contesta l'alimentazione di quelli di allevamento che pure sono stati (e forse sono ancora) nutriti con alimenti carnei, è una cosa inutile posto che i felini sono stati da sempre cacciatori e carnivori, non lo sono diventati come, invece, lo è diventato l'uomo (e non tutti gli uomini dato che milioni di persone non lo sono e stanno benissimo), mentre i cani possono benissimo mangiare vegetariano senza alcun problema. Noi crediamo inoltre che andare a caccia ed a pesca per divertimento sia una azione terribilmente contestabile dato che uccidere non può mai essere considerato nè un divertimento nè uno sport.

Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una uomo natura animali Cremona Onlus – Cremona)

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La Provincia
Domenica 20 aprile 2008

Nei Grigioni ucciso un orso bruno solo perché si comporta... da orso

Egregio Direttore,
ho appreso dell’uccisione nel cantone svizzero dei Grigioni di JJ3, un orso fatto nascere per ripopolare le Alpi in cui si è estinto per colpa dell’uomo e ucciso per essersi comportato secondo la sua natura, senza aver minacciato l’uomo. Comunque, non si può pensare di ripopolare le Alpi senza considerare che ora molti luoghi in cui l’orso era prima re incontrastato ma oggi non può essere così per la presenza di interessi economici umani. Come può essere che tutti gli orsi figli di Jurka siano “cattivi”, “pericolosi”, “aggressivi”? Ora JJ3 come Bruno sono morti e impagliati invece che animali liberi di vivere, forse perché la nostra società e presunta civiltà anche nei confronti degli animali non è capace di convivere con rispetto con un altro essere vivente senziente e facendo un passo indietro di fronte alla sua vita e alla sua libertà. Avrei voluto un esito diverso della storia di JJ3; ora mi auguro almeno che JJ3 non finisca impagliato in un museo a rappresentare una sorta di mostro tremendo come è accaduto con Bruno in Germania e che in futuro gli orsi verranno accolti anche in Svizzera, mettendo a loro disposizione spazi e cibo sufficienti per non doverli far avvicinare agli uomini, non rischiando così la prigionia (come Jurka in Italia) o la morte.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
12 maggio 2008

Non vedo come caccia e pesca possano avere funzione didattica

Egregio direttore,
in queste ultime settimane ho letto che in vari paesi della nostra provincia sono state organizzate delle gare di pesca per bambini, che Cremona si sta preparando ai mondiali di pesca (che qualcuno si ostina a determinare con l'aggettivo «sportiva»), che a Grumello in fiera i bambini hanno potuto ammirare pesci in un acquario e animali impagliati (evidentemente cadaveri di vittime della caccia). La caccia come la pesca sono attività che prevedono l'uccisione di altri esseri viventi e non vedo come possano avere una funzione didattica... Inoltre, ho notato che al parco Asia (zona Zaist a Cremona) stanno tagliando tutte le belle margherite fiorite (...). Il Comune di Cremona, pero, poi istituisce il concorso «Cremona fiorita» per abbellire la città di piante e fiorì, migliorarne l'immagine e renderla più vivibile... Il punto è che queste piante «devono» essere rigorosamente in vasi, fioriere, sono chiamati addobbi e hanno come vita minima 120 giorni (soli quattro mesi!)... Insomma, non devono mettere radici sul suolo! Tutto questo mi sembra sia l'espressione di un mondo che ha perso la capacità di vivere con la natura e con gli animali, integrato e rispettoso, e che vuole invece usarli come strumenti, per insegnare e confermare l'idea che l'uomo ha potere su ogni altra vita.(...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
14 maggio 2008

Piante trascurate o maltrattate
Urgente intervenire al parco Asia


Sig. direttore, ho letto come sempre con vero piacere quanto scritto da Giulia Lodigiani nella sua lettera pubblicata in data 12 c.m. e concordo con le sue considerazioni su come si stiano svilendo i veri rapporti naturali fra uomini, piante e animali. Se, da una parte, posso comprendere l'effetto positivo che offrono piante e fiori in vaso, dall'altra non posso accettare l’abbattimento pressoché continuo di piante vere cresciute in terra, la poca attenzione che si pone all'innaffiamento di quelle trapiantate recentemente e l'incuria con la quale viene effettuata la manutenzione dei pochi parchi cittadini. Al parco Asia, lungo la pista ciclabile, da anni dei cespugli ormai grandi sono vistosamente ammalati: in principio la strana malattia aveva colpito solo alcuni cespugli, ora il contagio si è esteso in modo preoccupante ed inutili sono state tutte le richieste effettuate da vari cittadini al personale che accudisce periodicamente il parco. La loro cura consiste solo nel potare rami e cespugli e nel tagliare l'erba, tutto il resto non lo vedono neppure ed intanto i cespugli, tutti della medesima specie, sono pieni di una strana rete che pare formata da ragnatele e che li uccide. Tutti noi ciclisti che passando quotidianamente vediamolo scempio ci auguriamo che qualcuno provveda (...).

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione Una uomo natura animali Cremona onlus)

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La Provincia
Venerdì 16 maggio 2008

Pesticidi che avvelenano uomini e animali

Egregio direttore,
ho letto la bella lettera di Francarita Catelani pubblicata mercoledì 14 a proposito degli interventi necessari al parco Asia. Martedì, tornando a casa in bicicletta, all'altezza della fonte Persico mi sono imbattuta in un cartello che diceva "Attenzione!!! Non passare, stiamo disinfettando le siepi". Ovviamente non sono passata (e tra l'altro ho dovuto allungare la mia strada di due chilometri e percorrere via Brescia, dove manca del tutto una pista ciclabile!); degli interventi sono stati messi in atto, ma credo che purtroppo siano stati di natura chimica, qualche pesticida che ci avvelena tutti, uomini e animali, ambiente di oggi e ambiente dei nostri figli domani. (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
21 maggio 2008

Gatto seviziato. Prima maltrattano gli animali, poi toccherà agli uomini

Sig. direttore,
la notizia pubblicata il 19 maggio, del micio seviziato a Dovera lascia perplessi, amareggiati e molto preoccupati. Se un popolo che si considera civile continua a produrre al suo interno tali atti di inutile crudeltà ci troviamo di fronte ad un serio problema etico e -morale e coloro che hanno in mano le redini del potere politico e religioso dovrebbero fare un esame di coscienza e battersi il petto prendendo consapevolezza dell'incuria con la quale hanno fino ad ora gestito l'educazione dei cittadini. Di fronte a tale malvagità gratuita e perversa non possiamo poi stupirci più di tanto se le medesime espressioni di prevaricazione vengono commesse su persone indifese: la crudeltà è sempre tale e chi la sfoga sui più deboli non ha freni inibitori e va come minimo rieducato seriamente e duramente. Ci auguriamo che chi deve trovi il tempo per indagare, per stanare il o i colpevoli, senza nascondersi dietro l'alibi che vi sono cose più importanti da fare, nella consapevolezza che quanto si compie ai danni degli animali è un segnale di allarme e che, presto o tardi, l'aggressività verrà spostata verso prede più soddisfacenti; troppi sono gli esempi emersi ultimamente di stupri di gruppo, uccisioni immotivate e compiute con una leggerezza allucinante, persecuzioni di compagni di scuola, incendi in campi rom pieni di persone per continuare a fingere che tutto vada bene.

Francarita Catelani
(pres. dell'associazione di volontariato Una uomo natura animali Cremona onlus)

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La Provincia
Venerdì 23 maggio 2008

Maialini creati in laboratorio
Xenotrapianti non etici e rischiosi


Egregio Direttore,
ho appreso della recente nascita, presso il Laboratorio di Tecnologie della Riproduzione di Porcellasco a Cremona, di due mini-maiali creati appositamente per fare ricerche sulla produzione di organi per xenotrapianti, per ora sulle scimmie e poi in futuro forse sull’uomo. Innanzitutto, ritengo contrario all’etica la sperimentazione (e come parte di essa gli xenotrapianti) su animali, esseri viventi senzienti aventi diritti; non bisogna però trascurare il fatto che si tratti di un metodo di ricerca che non è nemmeno scientifico, non essendo predittivo, e ad affermarlo sono scienziati e riviste specializzate di fama mondiale. Gli xenotrapianti sono trapianti di organi tra specie diverse, con un’alta possibilità di rigetto e di trasmissione interspecifica di virus (questo è già accaduto, ad esempio con l’AIDS passato dalle scimmie all’uomo); c’è quindi anche un serio rischio per la salute umana. Per quanto si dichiari di voler limitare queste possibilità (e non già di eliminarle), non credo che questo sia possibile e comunque lo si ricerca con modificazione di geni, un’ulteriore modifica di elementi essenziali nello sviluppo di una vita. Gli obiettivi che gli scienziati si pongono sono il “miglior livello possibile di compatibilità”, una “capacità di sopravvivenza che arrivi ad almeno due o tre anni”, un “grado di soddisfacente di biosicurezza”, necessariamente qualcosa di limitato, perché compatibilità e biosicurezza sarebbero sicuramente un problema minore e più facilmente superabile se non si facessero trapianti interspecifici. Credo che la scienza dovrebbe porsi degli obiettivi anche ambiziosi, ma senza dimenticare che nessun essere vivente, né animale né uomo, può essere ridotto a fabbrica di organi o soggetto di esperimenti che provocano dolore e alterazione delle caratteristiche del suo corpo e del suo dna. E ritengo anche che sarebbe meglio se i soldi italiani e comunitari (questa ricerca si inserisce nel progetto europeo “Xenome”) venissero impiegati per sviluppare e utilizzare i metodi veramente scientifici ed etici, quelli che non sono basati sulla vivisezione e sulla ricerca su una qualsiasi specie animale di soluzioni applicabili all’uomo, perché solo l’uomo può essere, con i dovuti limiti etici, il campo di ricerca di applicazioni umane. Non capisco come si possa pensare che gli animali sono abbastanza simili all’uomo per poter sperimentare tutto e in qualsiasi modo su di loro per lui, ma non abbastanza per ritenerli esseri viventi da rispettare tanto quanto l’uomo.

Giulia Lodigiani
Persico Dosimo (Cremona)

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La Provincia
10 giugno 2008

LA POLEMICA
Moria di pesci immessi nel canale navigabile


Sig. direttore,
le domande poste dal consigliere provinciale Carlo Rusca sulla morìa di pesci carassi immessi nelle acque del canale (...) sono condivisibili. Abbiamo fatto una ricerca sui pesci carassi ed abbiamo scoperto che sono presenti in due varietà di cui la più conosciuta è quella dei pesci rossi. Sono di origine orientale, ma si possono anche adattare altrove come molte specie animali che, alla lunga, vengono considerate invasive e da eradicare (pesci siluro, nutrie, granchi giganti, tartarughe acquatiche americane, pitoni, ecc.). La loro disgrazia è proprio quella di adattarsi molto bene in acque inquinate e molto carenti di ossigeno (ossia alle acque del nostro canale), ma pare non siano appetibili dal punto di vista alimentare, quindi la loro pesca e puramente "sportiva" ossia divertente. Noi non sappiamo se siano morti perché immessi già malati e senza alcun controllo preventivo, (...) certo ci troviamo di fronte ad una ulteriore incuria grave nei confronti di esseri viventi considerati peggio che oggetti inanimati. (...)

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una, Cremona)

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La Provincia
Mercoledì 16 luglio 2008

Volpi sbranate. Anche cani e tassi sono vittime di questo orrore

Egregio Direttore,
ho letto con sconcerto e orrore l'articolo pubblicato domenica 13 luglio a proposito delle decine di volpi sbranate da cani (aizzati dai cacciatori) nella provincia di Cremona. Sono stupita dell'affermazione per cui "La Provincia ha autorizzato l'abbattimento, ma non è al corrente delle modalità con cui avviene": come è possibile ciò? I piani faunistico-venatori degli ultimi anni, compreso quello già elaborato per la prossima stagione venatoria, dice chiaramente che la caccia alla volpe è consentito a pieno campo da parte dei soli soggetti titolari di specifico decreto autorizzativo loro rilasciato in attuazione del piano provinciale di contenimento della specie (...) Di fatto, i cacciatori in questione sono dei bracconieri, avendo cacciato in tempo proibito e con metodi non consentiti, nemmeno dalla delibera provinciale. Non ritengo pertanto che questa situazione possa essere considerata una "sbavatura" e che si possa ragionare soltanto per il futuro: è doveroso punire anche per quanto commesso. Le vittime di questi orribili fatti sono non soltanto le volpi e i loro cuccioli, ma anche i cani usati come strumenti, legati per una zampa e messi in pericolo di vita, come dimostra il fatto che almeno due siano morti uccisi da tassi, ma in realtà la colpa è comunque dei cacciatori, che conducono lì i cani e che terrorizzano i tassi. Mi auguro che i responsabili vengano puniti (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
22 luglio 2008

Contenimento ecologico e non caccia alle volpi

Signor Direttore,
sono felice di aver letto i due interventi contro gli abbattimenti delle volpi e ringrazio gli autori Benelli di Drizzona e Galli di San Giovanni. Avevo inviato una nostra protesta (...) contro la Provincia, nella quale citavo una recente sentenza del Tar del Veneto (n. 862 del 2008) che ha ribadito che il regime di contenimento proprio delle specie selvatiche, per legge, non può che attuarsi con metodi ecologici, quale certamente non è la caccia, peraltro operata al di fuori dei suoi ordinari limiti normativi. Le volpi sono animali intelligentissimi che hanno il diritto di vivere e di andare a cercare il cibo per sé e per i propri figli e non è lecito continuare a disturbare il normale equilibrio della natura per accontentare la casta dei cacciatori.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
Domenica 27 luglio 2008

No anche ai divertimenti che fanno soffrire animali

Egregio Direttore, in questi giorni ha suscitato grande scandalo la presenza, in un luna-park del milanese, di una "attrazione" (tale nell'intento di chi l'ha ideata e di chi l'ha collocata lì) con un manichino che simula la morte eseguita su sedia elettrica. Ora la procura ha deciso di indagare e, quale che sia l'esito, mi sembra che un luna-park non sia il luogo adatto ad una serie riflessione sulla pena di morte (...) Tutte le critiche rivolte a questo spettacolo vertono sulla dignità umana, sul rispetto della vita umana. A me, da animalista, viene spontanea una riflessione che non si ferma all'uomo, ma coinvolge anche gli animali: purtroppo, non si è ancora raggiunta una maturità culturale tale per cui nell'intrattenimento e nel divertimento vengano evitate sofferenze ad altri esseri viventi senzienti. Infatti, poco viene fatto per evitare che gli animali, come pesci e pulcini, vengano messi in palio nelle fiere; si fa della pesca un momento di aggregazione e di divertimento; si organizzano palii e feste paesane in cui si fanno correre cavalli, asini, buoi, galli, anatre, e altri animali; vengono permessi circhi con animali, zoo e delfinari, sempre per un presunto "divertimento" umano, fiere del cucciolo e, gli esempi sarebbero molti altri.(...)

Giulia Lodigiani
Persico Dosimo (Cremona)

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Il Piccolo
venerdì 8 agosto 2008

AL LUNA PARK
Un'attrazione sulla pena di morte è assurda


Egregio direttore,
in questi giorni ha suscitato grande scandalo la presenza, in un luna-park del milanese, di una "attrazione" (tale nell'intento di chi l'ha ideata e di chi l'ha collocata li) con un manichino che simula la morte eseguita su sedia elettrica. Ora la procura ha deciso di indagare e, quale che sia l'esito, mi sembra che un luna-park non sia il luogo adatto ad una serie riflessione sulla pena di morte, affrontatane secondo diversi punti di vista ma non certo quello del divertimento! Tutte le critiche rivolte a questo spettacolo vertano sulla dignità umana, sul rispetto della vita umana... A me, da animalista, viene spontanea una riflessione che non si ferma all'uomo, ma coinvolge anche gli animali: purtroppo, non si è ancora raggiunta una maturità culturale tale per cui nell'intrattenimento e nel divertimento vengano evitate sofferenze ad altri esseri viventi senzienti. Infatti, poco viene fatto per evitare che gli animali, come pesci e pulcini, vengano messi in palio nelle fiere; si fa della pesca un momento di aggregazione e di divertimento; si organizzano palii e feste paesane in cui si fanno correre cavalli, asini, buoi, galli, anatre, e altri animali; vengono permessi circhi con animali, zoo e delfinari, sempre per un presunto "divertimento" umano, fiere del cucciolo e... gli esempi sarebbero molti altri. L'indifferenza verso il trattamento degli animali e verso i loro diritti porta alla banalizzazione anche della dignità e dei diritti umani.

Giulia Lodigiani

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La Provincia
13 agosto 2008

Anagrafe in ritardo, molti cani scomparsi sono in realtà nei canili

Signor direttore,
mi capita spesso di leggere notizie riguardanti il randagismo e noto chele leggi non sono sempre citate con la dovuta precisione. Infatti se la legge (che in realtà è un regolamento attuativo della Regione Lombardia) prevede che le strutture di accoglienza pubbliche e private non possono essere autorizzate al ricovero di più di 200 cani (con la deroga per le strutture realizzate secondo il criterio dei moduli di ricovero separati ) è anche vero che vi si trova precisato che il canile rifugio gestito anche tramite convenzione deve essere ubicato entro 30 chilometri dal Comune appaltante. A noi risulta sia pratica comune chiedere ed accettare appalti in convenzione con Comuni anche situati oltre tale chilometraggio, appartenenti inoltre ad altre Regioni: questo comportamento incoraggia i Comuni a non dotarsi di rifugi pubblici e rende molto difficile per il proprietario che ha smarrito il cane recarsi nei rifugio per accertarsi che l'animale non vi sia o vi sia ricoverato. Pare evidente come le leggi che riguardano questa materia siano poco rispettate dai Comuni che ignorano come almeno il 60% delle entrate loro provenienti dallo Stato tramite la Regione devono essere utilizzate per le sterilizzazioni, cosi come molti ignorano l'obbligo di iscrizione all'anagrafe canina regionale. Per ultimo segnalo come il passaggio dei dati all'anagrafe canina nazionale lasci molto a desiderare per cui è possibile, anzi molto probabile, che un elevato numero di animali trovati vaganti e ricoverati in rifugi abbiano in realtà una famiglia che li ha persi e che li cerca senza grandi speranze di riuscire a ritrovarli (...).

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
23 agosto 2008

Non condivido il sostegno ai «valori della pesca»

Egregio Direttore,
i Mondiali di pesca si avvicinano e anche La Provincia partecipa mettendo in vendita a 4 euro oltre la copia del giornale una canna da pesca; l'intento dichiarato è quello di promuovere i valori della pesca, in particolare tra i più giovani. Personalmente, non condivido questa iniziativa e questa visione della pesca: non riesco a capire come la pesca possa essere considerata divertente o educativa per i più giovani. Io ci vedo soltanto stress, paura, sofferenza e morte dei pesci. Sono del parere che lo sport possa anche trasmettere dei valori, ma di certo di indifferenza verso le sofferenze e lo stress di esseri senzienti non abbiamo alcuna necessità, in un mondo sempre più indifferente verso i diritti altrui, che siano di un animale umano o di un animale non umano.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
23 agosto 2008

Torre per i piccioni a Pandino e contenimento «incruento»

Signor Direttore,
abbiamo letto con piacere della costruzione della Torre per piccioni attuata in Comune di Pandino e ci auguriamo che altri Comuni seguano questo esempio fornendo agli abitanti della Torre l'alimentazione anticoncezionale. Noi avevamo proposto la medesima cosa all'assessore comunale dottoressa Petracco nel 1999 ed avevamo anche fornito il progetto per la costruzione della torre, ma invano. Con identico piacere abbiamo letto del progetto lanciato dalla Regione Lombardia, sostenuto dall'assessore provinciale Antonella Poli che ringraziarne), di attuare il contenimento delle nutrie con la sterilizzazione dei soggetti. Non vorremmo apparire superbi, ma avevamo proposto la medesima cosa all’epoca dell'assessore provinciale Giubelli fin dal 2000 senza essere ascoltati. Ci pare corretto ringraziare quindi tutti coloro che forse stanchi come noi di continuare a leggere di piani di abbattimento, hanno optato per il contenimento razionale ed incruento degli animali.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato, Una Cremona onlus)

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La Provincia
26 agosto 2008

Il Comune sia solerte nella difesa degli animali

Signor direttore,
siamo lieti che il comandante - Franco Chiari abbia con solerzia risposto sulla questione dei due piccoli cani che vivono in zona piscine «accertando le violazioni a carico dei proprietari»... tuttavia gradiremmo molto vedere applicata la medesima solerzia nell'accertamento delle eventuali violazioni per la scomparsa di Matisse o, quanto meno, una risposta su come e dove sia finito quel cane posto che è a carico dei Comuni l'applicazione delle leggi in difesa degli animali come ha ben precisato anche recentemente il sottosegretario on. Martini.

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di Volontariato "Una Cremona " Onlus - Cremona)

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La Provincia
28 agosto 2008

Per una corretta anagrafe canina un'ordinanza finalmente precisa

Signor Direttore,
sulla Gazzetta Ufficiale n. 194 del 20 agosto 2008 è stata pubblicata l'ordinanza contingibile ed urgente del 2 agosto concernente le misure per l'identificazione e la registrazione della popolazione canina. Noi lombardi attendiamo dal 1987 una corretta anagrafe canina, resa poi obbligatoria in sede nazionale con la legge quadro 281/91. Nel 2003 è stata istituita ed ufficialmente annunciata successivamente l'anagrafe canina nazionale: mutile precisare che nessuna della due funziona in modo capillare e corretto rendendo difficile risalire al legittimo proprietario dei cani trovati vaganti, o rubati, che rimangono giacenti nei vari canili rifugio a carico del contribuente. Nell'ordinanza si precisano i doveri del proprietario o detentore (compresi i titolari delle strutture di ricovero), dei medici veterinari, dei commercianti, dei Comuni che si devono dotare di almeno un lettore di microchip Iso, delle ditte produttrici di microchip, delle Regioni. Nell'ordinanza si specifica che il sindaco è responsabile, come del resto da noi sempre indicato basandoci sul DPR 31-3-1979 art. 3 (G.U. 150/79). Ringraziamo l'on. Martini per quanto sta facendo per mettere finalmente ordine in questo settore molto trascurato e ci auguriamo di vedere finalmente partire le anagrafi canine regionale e nazionale serie e gestite con responsabilità da parte di tutti.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato – Una Cremona onlus)

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La Provincia
venerdì 12 settembre 2008

Animali. Ci sono appelli che ignorano le leggi

Signor direttore,
ringraziarne l'ayv. Zani di Mantova che ha fornito chiare precisazioni in merito alla richiesta di adozioni e di stalli per i cani di Commessaggio posti sotto sequestro dalla magistratura, precisazioni che stavamo per fornire noi. Crediamo nostro dovere informare tramite il Suo quotidiano come questo messaggio, pubblicato il 30 agosto su La Provincia di Cremona su richiesta di «Lupoide», abbia già girato abbondantemente in internet come minimo fin dal 28 agosto a cura di «solidarietà pelosi». Aggiungiamo solamente che in questi ultimi anni sono apparse strane sigle che fanno appelli continui di adozioni anche provvisorie, di ricerca staffette per spostamento di randagi, di stalli di ricovero provvisorio per animali randagi che vengono sempre descritti come in procinto di morire di stenti o per maltrattamenti vari (e spesso segue anche la richiesta di fondi,..). A noi pare chiaro che ci troviamo di fronte a persone, forse mosse da sentimentalismo eccessivo, che ignorano totalmente tutte le leggi esistenti (...). Noi forniamo supporto informativo legale a veri animalisti di tutta Italia (...) e proviamo vivo malessere e preoccupazione quando riceviamo appelli come quello relativo ai cani di Commessaselo che denunciano una totale ignoranza delle leggi.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus -Cremona)

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La Provincia
mercoledì 17 settembre 2008

Corsa delle anatre/1. Tristezza e delusione

Signor direttore,
domenica 14 settembre siamo andati a Caorso per vedere lo svolgersi della «corsa delle anatre» che è stata organizzata in un praticello sul fianco della Rocca. Non avremmo mai pensato di assistere ad una cosa così triste, inutile e poco divertente: quattro anatre indirizzate verso l'arrivo in una corsia recintata, poi altre quattro ed infine lo spareggio fra le due prime arrivate, il tutto alla presenza di una quarantina di persone! Siamo tornati a casa perplessi e delusi dopo aver espresso le nostre perplessità al sindaco di Caorso.

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di Volontariato "Una Cremona onlus "-Cremona)

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La Provincia
mercoledì 17 settembre 2008

Corsa delle anatre/2. Dov'è il divertimento?

Egregio direttore,
da animalista, domenica sono andata a Caorso per «controllare» cosa sarebbe accaduto nel 1° Palio «dal Nadar» (dell'anatra). Nessun maltrattamento, le anatre che hanno camminato sull'erba tra gente (poca) che tifava e batteva le mani (forse questo ha dato loro un po' fastidio...), ma soprattutto tanta amarezza da parte mia per questa manifestazione il cui divertimento e il cui valore culturale, sinceramente, non ho capito in cosa consistessero.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
mercoledì 17 settembre 2008

Corsa delle anatre/3. Non maltrattate, però...

Egregio direttore,
domenica 14 settembre mi sono recata a Caorso per assistere al «Palio dell'Anatra». La mia principale preoccupazione era che gli animali in questione potessero essere maltrattati. Devo dire che tutto ciò non si è verificato. La cosa che però mi ha lasciata assai perplessa, e che proprio non riuscivo a capire, è come possano delle persone adulte, probabilmente anche con una cultura medio/alta, potersi divertire vedendo quattro anatre chiuse in un recinto andare dal punto di partenza al punto di arrivo. Per avere una risposta è bastato guardarmi intorno... a vedere questa competizione c'erano al massimo una quarantina di persone e, a parte due o tre anziani che agitavano il fazzoletto per invitare le anatre ad andare più veloci, gli altri presenti erano abbastanza annoiati. Quindi tutto sommato il palio non si può dire abbia avuto un gran successo. Mi auguro sinceramente che gli organizzatori di questa manifestazione, per il prossimo anno possano progettare un evento più attrattivo e possibilmente senza l'impiego di animali.

Barbara Nicolini
(Brescia)

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La Provincia
martedì 23 settembre 2008

Il caso
Fermata la corsa degli asini. Ringraziamo i sindaci


Signor direttore,
ieri, durante la Festa del Volontariato, abbiamo appreso la notizia che anche a Rivolta d'Adda siamo riusciti a fermare il Palio delle Contrade con corsa degli asini. Ne siamo veramente lieti posto che è il secondo Paese della Provincia, dopo Pandino frazione Nosadello, che riusciamo a convincere come queste manifestazioni siano in contrasto con tutte le leggi nazionali e regionali. Nel secondo caso, Rivolta d'Adda, ci siamo rivolti, oltre che ai Carabinieri, anche a S.E. il Prefetto per chiedere di informare correttamente, quale rappresentante del Governo nel territorio, tutti i Comuni sull'esistenza di leggi che i sindaci devono conoscere, rispettare e far rispettare. Ringraziarne i due sindaci di Pandino e di Rivolta d'Adda per aver dato ascolto alle nostre richieste e ci auguriamo di non dover continuare a combattere contro tali manifestazioni.

Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)


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La Provincia
sabato 27 settembre 2008

Terza soluzione per gli asini Lasciarli vivere in pace

Egregio direttore,
ho letto con molto piacere la lettera di ringraziamento di Francarita Catelani dell'associazione Una Cremona ai sindaci di Rivolta d'Adda e di Pandino: quella delle «feste» con animali (maltrattati, stressati o soltanto coinvolti senza motivo alcuno) è uno dei tanti aspetti della nostra civiltà legati al rapporto con gli animali che dovrebbe cambiare. Da chi, tra gli abitanti di Nosadello, aveva affermato nell’articolo apparso lo scorso 16 settembre «Vedremo se a Rivolta si farà o meno la corsa degli animali e agiremo di conseguenza» vorrei sapere: e ora che il palio non c'è stato nemmeno lì, perché come a Pandino non erano state chieste le autorizzazioni necessarie per legge? Inoltre, non ho affatto compreso lo slogan «meglio stanco che stufato»: forse che una scelta fra le due possibilità è obbligatoria, non è data la terza soluzione di lasciar vivere in pace gli asini e festeggiare senza corsa e senza stufato? (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
lunedì 6 ottobre 2008

Animali.
Nei Paesi civili cacciatori identificabili


Signor direttore, comprendo e condivido l'angoscia e la rabbia del sig. Guido Zetti: anch'io anni fa ho sentito una lepre piangere ed è veramente straziante, piange come un bambino neonato seviziato. Quanto alla possibilità di presentare denuncia, in questi casi è pura utopia poiché i nostri eroici cacciatori sono anonimi e vaganti e chi deve fare rispettare le leggi non è mai presente, ovviamente! Nei Paesi veramente civili i cacciatori autorizzati hanno un numero identificativo posto sul retro della giubba e sul davanti del berretto, da noi sono solo figure vestite da cacciatori.(...)

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
mercoledì 22 ottobre 2008

IL CASO
Parco del Po, la sporcizia non è colpa degli animali


Egregio Direttore,
ho letto l'articolo del 13 ottobre scorso sulla sporcizia e sui topi del Parco del Po. Non mi sono stupita che ci sia della sporcizia in un luogo frequentato dagli umani e nemmeno del fatto che il problema peggiore sembri invece essere la presenza di topi! Purtroppo sempre più spesso di questi tempi, si tende a vedere negli animali (in generale, o in una specie in particolare) un problema. L'intervento dell'assessore Dal Conte del 19 ottobre, in cui precisa che si tratta di nutrie e non di topi, non cambia nulla: che siano topi o nutrie, si tratta sempre di animali, esseri viventi senzienti aventi diritti, affatto pericolosi per l'uomo (né per la sua incolumità né per la sua salute). E’ invece del tutto fuori luogo la sporcizia che, se non smaltita a dovere, può produrre conseguenze sulla nostra salute, essendo inquinante. Sporcizia, prodotti derattizzanti e pulizia artificiale dalle piante acquatiche non sono per nulla naturali e non sono adatti ad un parco, a meno che non sia una zona verde, ma un finto parco di plastica e cemento. Le gabbie trappola per le nutrie sono solo il preludio all'uccisione di questi esseri viventi, senza che questo possa servire a limitare la popolazione. La sterilizzazione, invece, sì; lo sta finalmente riconoscendo anche la Regione Lombardia e, di riflesso, anche la Provincia di Cremona.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)


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La Provincia
mercoledì 5 novembre 2008

Test su tessuti umani meglio della vivisezione

Egregio direttore,
(...) io parto già dalla convinzione che la vivisezione non sia etica perché prevede lo sfruttamento, la sofferenza psichica e fisica e la morte degli animali e non sia nemmeno scientifica, come sempre più scienziati riconoscono andando ad ingrossare le fila di guanti già da tempo, sulle orme di Hans Ruesch e di Pietro Croce e di tanti altri personaggi di rilievo, ne chiedono l'abolizione. Voglio ora sottolineare come la vivisezione sia anche più costosa dei metodi senza animali, e l'affidarsi a questi piuttosto che a quella farebbe risparmiare tanti soldi di sovvenzioni allo Stato e anche alle associazioni che raccolgono ogni anno milioni di fondi. Sarebbe un'ottimizzazione della spesa: si avrebbero risultati più rapidamente, con meno denaro "sprecato" (perché i ricercatori servirebbero comunque e le strutture anche), e soprattutto risultati subito spendibili sul mercato, ritrovati che hanno un'utilità immediata. I test su animali vengono spesso riprovati più volte, per individuare la "vera" risposta tra quelle mutevoli ottenute con questo metodo o per ottenere quello che gli scienziati vanno cercando per l'uomo in altre specie (diverse dall'uomo lisiotogicamente); spessore soluzioni così individuate non vanno bene per l'uomo (ovviamente) e producono danni alla salute umana (che devono essere risarciti o che costituiscono un onere non da poco per il sistema sanitario), necessità di nuovi test, ritiri di prodotti commerciali dal mercato.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)


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La Provincia
Domenica 3O novembre 2OO8

Mendicanti con cani: le segnalazioni sono da inoltrare agli uffici comunali

Signor direttore,
da alcuni giorni ci pervengono segnalazioni da parte di cittadini residenti in centro città che denunciano la presenza di numerosi mendicanti che utilizzano cani, avanzando perplessità sulla correttezza della loro detenzione e chiedendo aiuto. Ovviamente abbiamo segnalato il tutto a chi di competenza chiedendo le dovute verifiche (...). Ci permettiamo di essere non poco stupiti per il fatto che, pur avendo il Comune istituito un Ufficio Diritti Animali presso il canile cittadino., ossia alla Associazione Zoofili Cremonesi, i cittadini segnalino a noi questi casi e non ai diretti interessati che hanno accettato questo incarico. Ci auguriamo di poter giungere veramente alla fine di questo malcostume e di non dover più essere costretti ad assistere a scene quanto meno sgradevoli di animali usati e immobilizzati (a volte pare persine che siano sedati) per destare pietà ai passanti.

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona Onlus)


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La Provincia
lunedì 8 dicembre 2008

L'animale non è un giocattolo
E' da adottare, non da comprare


Egregio Direttore,
si avvicina il periodo natalizio, che porta con se dei problemi etici legati ai desideri da esaudire e ai regali da fare. Ho cominciato a vedere pubblicità di animali in vendita proposti come regali, addirittura con promozioni e sconti!! Un animale non dovrebbe mai essere considerato merce, giocattolo, capriccio, ma sempre un essere vivente capace di provare sentimenti ed emozioni, da adottare (e non comprare!) soltanto se si è sicuri di potersene prendere cura per tutta la vita e in ogni situazione, di aver educato i bambini ad un giusto rapporto con l'animale, basato sul rispetto. Il problema non si pone soltanto per i cuccioli provenienti dall'Est Europa, che subiscono lo stress del lungo viaggio senza soste e senza acqua e cibo adeguati, la debolezza dell'esposizione alle malattie, ma anche per tutti gli animali, di ogni specie, venduti nei negozi. Ho anche visto manifesti del ritorno di un circo, ancora una volta uno di quelli che si ostinano a sfruttare animali per produrre numeri dal divertimento discutibile, visto che gli animali al circo non si divertono... e d’altronde, come potrebbero? Vivono reclusi in gabbie o incatenati e sono quindi costretti a movimenti ripetitivi dato il poco spazio a disposizione, con la forza e le minacce, anche fisiche, vengono costretti a comportamenti contrari o estranei alla loro natura. L’alternativa c’è ed è il circo fatto di uomini e donne che non hanno bisogno di sfruttare un altro essere vivente, perché hanno appreso arti straordinarie che esercitano loro in piena libertà.(...).

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)


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La Provincia
mercoledì 31 dicembre 2008

Bocconi avvelenati finalmente vietati con un'ordinanza

Sig. Direttore,
siamo lieti di informare che il Sottosegretario alla Salute, On. Martini, in data 23 dicembre 2008 ha firmato una ordinanza per vietare a chiunque di utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare esche e bocconi avvelenati o contenenti sostanze tossiche o nocive, compresi vetri, plastiche e metalli; è vietato, altresì, la detenzione, l'utilizzo e l'abbandono di qualsiasi alimento preparato in maniera tale da poter causare intossicazioni o lesioni al soggetto che lo ingerisce. Nell'ordinanza sono chiaramente elencati i doveri del proprietario o detentore dell'animale avvelenato, dei Veterinari, degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, dei Sindaci, del Prefetto. E' specificato anche che i produttori di presidi medico-chirurgici, fitosanitari, topicidi, ratticidi, lumachicidi, nematocidi devono aggiungere al prodotto una sostanza amaricante che lo renda sgradevole a bambini e animali non bersaglio. Il testo integrale dell'ordinanza potrà essere visionato sul sito della nostra associazione www.unacremona.it. Un grazie all'on. Martini che ha preso a cuore lo scempio decennale di animali selvatici e d'affezione caduti vittime dei bocconi avvelenati o contenenti corpi contundenti e che ha evidenziato responsabilità e doveri.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)


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Il Corriere di Lucca
Lunedì 22 settembre 2008

Lucca
Noi e i nostri amici
Il caso Tra gli scienziati vige il teorema che gli animali non soffrono e non provano paura

Vivisezione, questa sconosciuta

LUCCA - Cosa è la vivisezione? Cosa ne sappiamo noi che usiamo tutti i giorni prodotti testati su animali? Francarita Catelani, presidente di uno dei gruppi più attivi in Italia sul fronte della difesa dei diritti degli animali, l'Una Cremona Onlus, sgombra il campo da equivoci: "Partiamo da cosa è la vivisezione, che i vivisettori preferiscono chiamare ricerca medica o ricerca scientifica. Possiamo dire che comprende tutte le azioni che si compiono su esseri viventi per effettuare ricerche di ogni tipo e di ogni genere: farmacologiche, belliche, tossicologiche, di ingegneria genetica, di clonazione ecc. Si basa sulla convinzione che ciò che si ottiene dalla sperimentazione sugli animali sia valido anche per l'uomo, come se esistesse un animale uguale all’uomo quando non esiste neppure un uomo uguale a un altro uomo". Una realtà aberrante: "Si afferma che gli animali non soffrono e non provano paura (sono macchine). Se si avesse voglia di ridere si potrebbe dire che questa pratica soffre di schizofrenia, ossia di sdoppiamento di personalità posto che afferma due cose in totale contrapposizione fra di loro". La moglie di Claude Bernard, noto vivisettore, fondò nel 1883 la prima associazione antivivisezionista francese della quale il primo presidente fu Victor Hugo. Oggi la vivisezione animale ha superato i confini della medicina e viene impiegata in ogni campo grazie al fatto che l'opinione pubblica è tenuta all'oscuro di quanto realmente accade nei laboratori e, anche quando i mass media ne fanno cenno, parlano sempre di roditori e mostrano sempre topi grandi o piccoli perché questi animali non incontrano le simpatie delle persone, non le colpiscono emotivamente come, invece, accade quando si mostrano cani, gatti, scimmie, ampiamente utilizzati". Ma ovunque ci si sta muovendo per trovare alternative.
Sperimentazioni mediche nel mirino
LUCCA – Il business della ricerca medica. Francarita Catelani, presidente di Una Cremona, spiega che “gli interessi che ruotano attorno a questa pratica sono immensi e le persone offrono denaro ciclicamente nell'illusione che si trovino cure per tutte le possibili malattie esistenti ed anche per quelle nuove che, in molti casi, sono frutto di effetti collaterali prodotti da farmaci o da altri prodotti chimici immessi sul e nel territorio. La maggior parte degli animali è utilizzata in esperimenti connessi ai test di tossicità e per controlli di qualità e solo il 36% riguarda la ricerca di base". Ma le alternative esistono, e sono anche più attendibili. "Tutti i test di tossicità relativi a prodotti per uso umano possono essere risolti validamente con l’impiego di cellule umane stabilizzate che danno risposte chiare, immediate e poco costose, ma poco redditizie per tutta quella scala di individui che guadagnano vendendo, non solo animali per la vivisezione, ma anche apparecchi e strumenti atti alla tortura”.

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Il Corriere di Lucca
Lunedì 29 Settembre 2008
Lucca
Noi e i nostri amici
A cura di Anna Benedetto

Ecco come funzionano le prove sui conigli dei cosmetici testati clinicamente
Torturati per testare i rossetti

LUCCA - Usereste uno shampoo che, per essere testato clinicamente, è stato spalmato sull'occhio di un coniglio immobilizzato e senza anestesia? Eppure la stragrande maggioranza di quelli in commercio lo sono. Prosegue, dopo l'intervento nella rubrica della scorsa settimana, l’intervista a Francarita Catelani, presidente di uno dei gruppi più attivi in Italia sul fronte della difesa dei diritti degli animali, UnaCremonaOnlus. "Nel giugno dello scorso anno - spiega Francarita Catelani - è entrato in funzione il Progetto Reach, che impone di testare la tossicità di 40-100 mila sostanze chimiche immesse sul territorio, impiegando per far questo milioni di animali. Nonostante il progetto preveda l'utilizzo dei pochi sistemi riconosciuti che non comportano test sugli animali, l'elefantiasi del sistema rallenta il passaggio dai test classico e garantiscono risultati rapidi ed efficaci. In più, nessuno dei metodi che utilizzano gli animali sono stati validati, mentre per quelli che non li utilizzano è richiesta la validazione". Ma come si fanno i test sugli animali? "Si fanno ingerire agli animali solidi e liquidi con una dose capace di uccidere il 50 per cento degli animali ai quali viene somministrata. E da questo test si vuole dedurre la tossicità per l'uomo. I dati tuttavia possono variare da laboratorio a laboratorio. Le sostanze vengono testate anche per instillazione nel sacvo congiuntivale dell'occhio di conigli. Questa tecnica viene usata specialmente per colliri, creme, saponi, rossetti, shampoo, tinture per capelli ecc., e l'altro occhio serve da controllo. Per sette giorni infatti si osserva l'opacizzazione della cornea e l'infiammazione dell'iride e della congiuntiva, dando poi una valutazione che va da 0 a 110. In realtà permette soltanto di distinguere sostanze fortemente irritanti da quelle che non lo sono affatto". Per chi desiderasse approfondire l'argomento http://scien-zeonline.org/chimica/valutazione_tossicita.html. La prossima settimana l'intervista prosegue.

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Il Corriere di Lucca
Lunedì 6 ottobre 2008
Lucca
Noi e i nostri amici
Dietro i progetti di ridurre al ricorso alla vivisezione un'intensificazione degli esperimenti

La farsa del programma delle 3R

LUCCA - Prosegue l'intervista a Francarita Catelani, presidente di uno dei gruppi più attivi in Italia sul fronte della difesa dei diritti degli animali, Una Cremona Onlus. Parliamo ancora di vivisezione. Francarita approfondisce il progetto "3R", che ha diviso il mondo delle associazioni per la difesa dei diritti degli animali, e dal quale Una Cremona ha preso le distanze. "Nella sperimentazione farmacologica che utilizza animali per cercare farmaci in grado di curare l’uomo da malattie umane - spiega - si ripetono i medesimi errori da un paio di secoli. Un ottimo regalo ai vivisettori è stato fornito nel 1959 dallo zoologo britannico William M.S.Russel e dal microbiologo Rex L. Burch, che hanno inventato il programma delle 3R – ridurre raffinare rimpiazzare – per poter continuare ad effettuare la vivisezione su ammali fingendo di volerla ridurre e rendere meno dolorosa. Da allora la vivisezione è vistosamente aumentata" . "Ciò nonostante - prosegue - in Italia è stata presentata una proposta di legge sulla vivisezione che si basa proprio sul concetto della 3R, anzi ne aggiunge altre 2, ossia la 4R -Riabilitare - e la 5R - Rinforzare. Questa proposta è stata presentata per due volte con il beneplacito di alcune associazioni anti vivisezioniste italiane". Cosa vogliono dire le 4 R? "Per riabilitare si intende prelevare gli animali non uccisi e cercare di affidarli a qualcuno, per rinforzare si intende privilegiare quegli esperimenti che a parità di numero di animali e/o sofferenze loro inflitte aumentano il livello dei dati ottenuti dal test". "Il modo di procedere- approfondisce Francarita - è quello di produrre in animali sani i sintomi di affezioni umane per poi provare su di loro delle composizioni farmacologiche con successive somministrazioni di farmaci". Ma cosa fare per non essere complici e causa indiretta di tutto questo? Lo spieghiamo la prossima settimana.

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Il Corriere di Lucca
Lunedì 13 ottobre 2008
Noi e i nostri amici
A cura di Anna Benedetto
Ecco alcuni consigli per comprare prodotti naturali senza concorrere ad incentivare i test su animali

Vivisezione, l'alternativa esiste

LUCCA - Dopo aver dato uno sguardo, grazie all'intervista a Francarita Catelani presidente dell'associazione Una Cremona, a cosa si cela dietro la "ricerca medica", passiamo all'analisi delle alternative Possibili. Cosa si può fare per evitare di essere complici della vivisezione, anche nelle scelte quotidiane? "In primo luogo - spiega Francarita - non si deve finanziare la vivisezione versando denaro nelle varie ripetitive campagne di raccolta fondi e non si deve credere ciecamente a tutte le 'scoperte miracolose' che puntualmente vengono reclamizzate nell'imminenza delle raccolte fondi. In secondo luogo si devono cercare i prodotti che non utilizzano animali. Esiste un libro che contiene l’elenco di tutti i prodotti con le indicazioni precise se le case produttrici hanno utilizzato o utilizzano ancora o acquistano da chi utilizza animali per esperimenti. Si intitola ‘Guida ai prodotti non testati su animali’, ed è scritto da Antonella De Paola ed edito da Cosmopolis”. Dove si possono trovare i prodotti non testati suglia animali? “Ci sono diversi prodotti, in vendita sia nei negozi specializzati che nei supermercati. Leggendo Questo libro si scoprono cose inimmaginabili: anche i prodotti in apparenza, più 'innocenti' come la carta ed i tovaglioli da cucina, possono prevedere nel loro ciclo di produzione la sofferenza degli animali". "Per quanto riguarda i medicinali, tutti i farmaci sono sperimentati si animali prima, e sull’uomo poi. Quindi, se proprio si devono assumere farmaci chimici, chi non vuole fare del male agli animali può solo scegliere quelli vecchi, ossia quelli sperimentati abbondantemente sull'uomo, oppure ricorrere all'erboristeria. Per i cosmetici ed affini (ricordate il rossetto spalmato nell’occhio dei conigli? Ndr) vi sono prodotti che riportano il coniglietto sulla scatola. Questo significa che il prodotto finito non è stato sicuramente sperimentato, mentre non è certissimo che non lo siano stati i singoli componenti". E’ vero che entro il 2009 dovrebbero essere vietati dalla Commissione Europea i test sugli animali? "Le ultime notizie danno come data finale il 2009. Dopo questa data, se non viene prorogata, nessun prodotto cosmetico dovrebbe essere sperimentato su animali”.

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II Nuovo Corriere di Lucca Il Corriere di Lucca

Lunedì 10 novembre 2008
Noi e i nostri amici
A cura di Anna Benedetto
Agghiacciante testimonianza di uno specializzando veterinario tedesco

Così muore un cane da laboratorio

LUCCA - Sempre in collaborazione con l'associazione per i diritti degli animali Una Cremona Onlus, pubblichiamo il racconto di uno specializzando veterinario tedesco che prova pentimento per aver assistito a quanto hanno fatto al cane meticcio di nome Rodney in un laboratorio. La testimonianza è in lingua originale sul sito tedesco http://www.tiermord.de/Tv.html . Il testo è tradotto da una volontaria animalista. Questo resoconto ha contenuti forti, che possono colpire la sensibilità delle persone. Nonostante questo ci sentiamo di pubblicarli perché descrivono quanto realmente accade nei laboratori di ricerca. "L'abbiamo chiamato Rodney - racconta Peter M. Henricksen - era un grande meticcio di pastore tedesco. Un orecchio l'aveva dritto, l'altro lo faceva penzolare quando camminava. Era, solo esteticamente, nulla di particolare, uno come tanti delle migliaia di cani che sono al mondo. Allora ero nella specializzazione veterinaria e lui proveniva da un rifugio locale. Nei tre mesi successivi quattro di noi hanno fatto interventi chirurgici su di lui. Era sempre felice quando ci vedeva e sbatteva la sua coda contro la grata della sua piccola gabbia. Come prima cosa l'abbiamo castrato. Per lui c'è voluto mezz'ora, ed a causa di un'eccessiva dose di narcotico, si è risvegliato solo dopo 36 ore. Due settimane dopo, l'abbiamo operato all'intestino, l'abbiamo aperto e richiuso. Ma non bene, perché il giorno dopo la cucitura si era aperta e lui sedeva sul suo intestino tenue. In tutta fretta l'abbiamo ricucito. Ed è sopravvissuto. Ma c'è volute una settimana affinchè potesse ricamminare. Ma comunque lui ci scodinzolava". "La settimana dopo, di nuovo narcotizzato, gli abbiamo rotto una gamba e gliel'abbiamo riparata con una matita di metallo. Dopo questo intervento sembrava che Rodney avesse dolori in continuazione. La sua temperatura è aumentata e non era più lo stesso. Nonostante gli antibiotici, non si è ripreso. Non poteva più camminare e scodinzolava pochissimo. La sua gamba era rimasta tesa e gonfia. Un pomeriggio l'abbiamo poi soppresso. Con la vita che uscì dal suo corpo, la mia posizione sulla ricerca con animali cominciò a cambiare. Ora sono dell’opinione che ci sono riflessioni morali ed etiche che superano una possibile utilità. Solo per il fatto che, per caso, siamo la specie più potente sulla terra, abbiamo sì il potere, ma non il diritto, di maltrattare i cosiddetti 'animali inferiori. Lo scopo non santifica i mezzi”.

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