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Giornali
Indice
Lettere
Piste ciclabili e marciapiedi pieni di montagne di
neve Francarita Catelani
Volantini distribuiti per la strada: si può? Unacremona
Volantinaggio del circo: ma non era proibito? Una
Cremona
Crema sporcata dai cani I vigili svolgono i
controlli? Francarita Catelani
Solo uno dei nostri 115 comuni fa verifiche
sull'anagrafe canina Francarita Catelani
Maltrattamento di animali anche in una fiction Giulia
Lodigiani
Il bimbo non gioca più col gatto? Lo si butta: è la
lezione della Rai Giulia Lodigiani
La pesca non è uno sport ma una crudeltà Francarita
Catelani
Nessuno vuole attaccare i pescatori Le critiche
vanno alla Provincia Francarita Catelani
I 'modelli animali' non valgono sull'uomo Giulia
Lodigiani
Trapianto dai maiali, una scelta discutibile Giulia
Lodigiani
Contro noi animalisti luoghi comuni abusati Francarita
Catelani
Lo scopo di Unacremona è informare e non chiedere
soldi comunicazione@unacremona.it
Chi trova un cane deve fare regolare denuncia Barbara
Nicolini
Gatti avvelenati a Persico Dosimo Giulia
Lodigiani
Contro la strage di capretti una Pasqua vegetariana Giulia
Lodigiani
Multe per i volantini sulle auto La sanzione
vale anche per i circhi? Unacremona
Una Pasqua vegetariana in rispetto degli animali Giulia
Lodigiani
Sikh. Molti morirono per liberare l’Italia Francarita
Catelani
Sikh. Mi sono mescolata a loro e sono stata bene Giulia
Lodigiani
Torchio, auto pubblicitarie da Teramo: quanto
spreco Giulia Lodigiani
Nella propaganda politica manca un po' di buon
senso Giulia Lodigiani
Via Persico e siepi Lo stesso problema Francarita
Catelani
Soldi per la pesca, non per le ciclabili L'amministratore
del sito www.unacremona.it e Responsabile comunicazione@unacremona.it
Basta con le barbarie della pesca sportiva Associazione
"Una Cremona"
Smettiamo con l'inutile sterminio delle nutrie
Francarita Catelani
Nutrie a Crotta d'Adda No all'abbattimento Francarita
Catelani
Canile, la microchippatura va fatta entro certi
tempi Francarita Catelani
Animali e diritti, no all'ufficio A Pandino mancano
i soldi Giulia Lodigiani
Ufficio comunale animali superfluo: ci siamo noi Francarita
Catelani
Adottare un cane al canile aiuta contro il
randagismo Francarita Catelani
Chi ha preso i cuccioli? E perché al canile
privato? Francarita Catelani
Canile, un'indagata si occupa anche di affidi?
Giulia Lodigiani
Chi rispetta gli animali ama anche gli uomini Francarita
Catelani
Provengono dal sud molti cani offerti in adozione
Ma il randagismo non si risolve così Giulia Lodigiani
Contro il randagismo serve la sterilizzazione Giulia
Lodigiani
Ecco le principali regole per il trasporto dei cani
Francarita Catelani
Cercare casa a un cane con le dovute attenzioni Giulia
Lodigiani
Immigrazione/1. Perché prendersela con i cani? Francarita
Catelani
Nessuno deve offrire cani che non siano a norma Francarita
Catelani
A indagare sul canile sono Magistratura e Nas Francarita
Catelani
Torna il circo con animali ma che divertimento è? Giulia
Lodigiani
Non è usuale andarsene in giro visitando canili Francarita
Catelani
Maiale Ogm e clonato come cavia: diciamo no comunicazione@unacremona.it
Basta con la vivisezione per gli esperimenti medici
Associazione Unacremona
Cigni e oche a Scandolara non sono un problema Giulia
Lodigiani
Meravigliosa la vista dei cigni di Scandolara
Barbara Nicolini
Nutrie, è inaccettabile la logica dell’abbattimento
Il responsabile della Comunicazione dell'Associazione Una Cremona
Nutrie. La natura è molto più saggia dell’uomo
Francarita Catelani
Nutrie, paghi i danni chi le aveva liberate Barbara
Nicolini
Dobbiamo porre rimedio alle brutture del web
Giulia Lodigiani
Facciamo sparire il "marcio" di internet Giulia
Lodigiani
Neve. Al Maristella ciclabili e marciapiedi
impraticabili Francarita Catelani
Circolare sui botti/1 Perri invita a 'riti'
alternativi Giulia Lodigiani
Circolare sui botti/2 Pericolosi per gli animali
Francarita Catelani
In un periodo di crisi non compriamo i botti Barbara
Nicolini
Articoli
Il volontariato si presenta al liceo Manin ...
c'era anche "UNA Cremona" !
Sull'intervento della nostra presidente Francarita
Catelani all'assemblea sul canile di Cremona
Sempre sull'intervento della nostra presidente
Francarita Catelani all'assemblea sul canile di Cremona
La Provincia
giovedì 8 gennaio 2009
Piste ciclabili e marciapiedi pieni di montagne di neve
Signor direttore,
nel mese di gennaio il Comune di Cremona si è trovato, ancora una volta,
impreparato ad affrontare una nevicata ampiamente annunciata per tempo! È vero
che passano gli spazzaneve sulle strade, ma le piste ciclabili sono lasciate al
loro destino e non sono neppure pedonabili dato che gli spazzaneve le
ingombrano con barriere di neve proveniente dalle strade. I privati cittadini
cercano di spalare davanti alle loro abitazioni, non così gli enti pubblici.
L'enorme nuovissimo marciapiede che costeggia lo stadio è completamente
impraticabile ed i pedoni sono costretti a sperare nella bontà degli
automobilisti posto che devono invadere la strada. Noi per fortuna siamo in
buona salute e riusciamo ad arrangiarci tornando a casa infradiciati, ma coloro
che non sono totalmente autosufficienti cosa devono fare per riuscire ad andare
almeno a fare la spesa? Vorremmo tanto conoscere il nome del funzionario
comunale responsabile del 'piano neve' e sapere se, per caso, fa parte di
quelli che a fine anno vengono premiati profumatamente per la loro
produttività!
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato 'Una Cremona onlus')
La Provincia
mercoledì 21 gennaio 2009
Volantini distribuiti per la strada: si può?
Gentile direttore,
ancora una volta c'è un circo in città. Non so se sia un circo che sfrutta
animali o sia finalmente uno dei tanti circhi senza animali, che non hanno
bisogno di violenza fisica e psicologica su altri esseri viventi per i loro
spettacoli. Comunque sia, l'altra sera all'incrocio di via del Sale con via del
Giordano un lavorante del circo distribuiva biglietti omaggio o volantini agli
automobilisti fermi in coda e ai passanti. Mi chiedo: questo è possibile
secondo la recente modifica del regolamento comunale sulla pubblicità (in
vigore dal 1° gennaio scorso), che vieta la distribuzione di volantini in
piazze e strade e sui veicoli in sosta? Se questo è valido anche per la
pubblicità del circo a se stesso, l'amministrazione non dovrebbe, nel momento
in cui concede lo spazio pubblico al circo, informare anche su questa norma?
Spero che i miei quesiti trovino risposta e che il circo abbia successo, ma
solo se non sfrutta animali, e nemmeno lavoranti extracomunitari (...)
www.unacremona.it
Il Piccolo
venerdì 23 gennaio 2009
ANIMALI
Volantinaggio del circo: ma non era proibito?
Caro direttore,
ancora una volta c'è un circo in città. Non so se sia un circo che sfrutta
animali o sia finalmente uno dei tanti circhi senza animali, che non hanno
bisogno di violenza fisica e psicologica su altri esseri viventi per i loro
spettacoli. Comunque sia, l'altra sera all'incrocio di via del Sale con via del
Giordano un lavorante del circo distribuiva biglietti omaggio o volantini agli
automobilisti fermi in coda e ai passanti. Mi chiedo: questo è possibile
secondo la recente modifica del regolamento comunale sulla pubblicità (in
vigore dal 1° gennaio scorso), che vieta la distribuzione di volantini in
piazze e strade e sui veicoli in sosta? Se questo è valido anche per la
pubblicità del circo a se stesso, l'amministrazione non dovrebbe, nel momento
in cui concede lo spazio pubblico al circo, informare anche su questa norma?
Spero che i miei quesiti trovino risposta e che il circo abbia successo, ma
solo se non sfrutta animali, e nemmeno lavoranti extracomunitari, che spesso
nei circhi sono mal trattati... il che conferma che chi non rispetta gli
animali non rispetta nemmeno gli umani!
Una Cremona
La Provincia
domenica 25 gennaio 2009
Crema sporcata dai cani
I vigili svolgono i controlli?
Signor direttore,
riferendomi all'articolo pubblicato il 23 gennaio a firma di Sebastiano
Giordani sulle sanzioni applicate dal Comune a coloro che non raccolgono le
deiezioni del proprio cane, nel dichiararci perfettamente concordi sulla
punizione di tutti coloro che maleducatamente imbrattano il suolo pubblico, ci
chiediamo se i vigili urbani provvedano anche all'accertamento della
legittimità del possesso del cane che deve essere regolarmente microchippato ed
iscritto in anagrafe canina. La recentissima Ordinanza ministeriale dello
scorso agosto non lascia alcun dubbio ed impone ad ogni Comune il possesso di
almeno un dispositivo di lettura di microchip compatibile al fine
dell'effettuazione dei controlli di prevenzione del randagismo: i cani non
microchippati e non registrati possono essere impunemente abbandonati e finire
nei canili a carico dei Comuni e, quindi, dei contribuenti.
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato 'Una Cremona Onlus')
La Provincia
lunedì 2 febbraio 2009
Solo uno dei nostri 115 comuni fa verifiche sull'anagrafe canina
Signor direttore,
siamo lieti che almeno uno dei 115 Comuni della nostra provincia (Spino d'Adda)
abbia iniziato i controlli sull'iscrizione dei cani in anagrafe canina
trovando, purtroppo, come da noi sempre temuto e sospettato, che 4 su 5 non
sono iscritti e, quindi, non sono né tatuati né microchippati. La vicenda
dell'iscrizione in anagrafe canina inizia, nella nostra Regione, nel lontano
1987: nel 1991 è uscita la legge nazionale che ribadiva l'obbligo di iscrizione
in anagrafe prevedendo anche sanzioni per i non adempienti; nel 2003 è stata
istituita l'anagrafe canina nazionale nella quale dovrebbero confluire tutti i
dati dei cani italiani muniti di tatuaggio o di microchip; sono inoltre
intervenute modifiche varie e ordinanze ministeriali che precisano come i cani
trovati vaganti e non muniti di segnale identificativo devono essere
microchippati a carico del Comune in cui sono stati ritrovati, nonché numerose
sentenze che ribadiscono come i danni provocati dai cani non identificati sono
a carico del Comune. A noi pare che, a distanza di decenni, sarebbe giunta
l'ora di applicare seriamente tutte le leggi esistenti, unico valido sistema
per arginare e ridurre la piaga dell'abbandono e del conseguente randagismo e
ricordiamo a tutti i Comuni che compete proprio a loro a sensi del Dpr
31-3-1979 (G.U. 150 del 2-6-79) la vigilanza sulla osservanza delle leggi e dei
regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali.
Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona Onlus)
Il Piccolo
venerdì 6 febbraio 2009
Maltrattamento di animali anche in una fiction
Egregio direttore,
non sono una grande appassionata di televisione, perché ritengo che pochissimi
programmi meritino di essere visti per i loro contenuti, mentre sia tanta la
"spazzatura" che obnubila la mente e fa passare messaggi che servono
a fare della popolazione una massa non-pensante ma soltanto intrattenuta e
distratta dai veri problemi. Detto questo, domenica sera ho visto per caso in
una fiction di rai Uno una scena che mi ha sconvolto: il protagonista maschile
ha fatto vedere alla protagonista una fotografia di lei adirata con in mano un
gatto dalla faccia un po' spaventata e lei, tranquilla tranquilla, ha ammesso
di averlo lanciato dalla finestra di non mi ricordo quale piano {ma lei diceva
che tanto i gatti hanno sette vite...) perché perdeva pelo, lei era incinta e
c'era il problema della toxoplasmosi e inoltre il figlio più grande non ci
giocava già più. Per me, è un'aberrazione: non è possibile trattare come se
nulla fosse quello che, se davvero messo in pratica (come purtroppo davvero è
accaduto varie volte), è un maltrattamento di animali. Mi preme anche ricordare
che la toxoplasmosi non è da collegare alla semplice presenza in casa di
animali: certo la si può prendere se manca l'igiene, se si toccano le feci
degli animali e poi non ci si lava le mani, ma questo non è certo un
comportamento normale! Quanto al fatto che un animale sia da
"buttare" (anche in senso lato) quando il bambino non ci gioca più,
questa è una triste realtà diffusa tra chi non considera l'animale altro che un
giocattolo, e infatti i canili e i gattili si riempiono dei cuccioli di Natale
e degli animali rifiutati e le strade si riempiono di randagi (a rischio di
investimento o morte per la crudeltà umana). Ho protestato con RaiUno e non
guarderò più di certo, neanche per "sbaglio", questo intrattenimento
diseducativo e con allusioni di cattivo gusto.
Giulia Lodigiani
Cremona
La Provincia
domenica 8 febbraio 2009
Il bimbo non gioca più col gatto? Lo si butta: è la lezione della Rai
Egregio direttore,
non sono una grande appassionata di televisione, perché ritengo che pochissimi
programmi meritino di essere visti per i loro contenuti, mentre sia tanta la
"spazzatura" che obnubila la mente e fa passare messaggi che servono
a fare della popolazione una massa non-pensante ma soltanto intrattenuta e
distratta dai veri problemi. Detto questo, domenica sera ho visto per caso in
una fiction di rai Uno una scena che mi ha sconvolto: il protagonista maschile
ha fatto vedere alla protagonista una fotografia di lei adirata con in mano un
gatto dalla faccia un po' spaventata e lei, tranquilla tranquilla, ha ammesso
di averlo lanciato dalla finestra di non mi ricordo quale piano {ma lei diceva
che tanto i gatti hanno sette vite...) perché perdeva pelo, lei era incinta e
c'era il problema della toxoplasmosi e inoltre il figlio più grande non ci
giocava già più. Per me, è un'aberrazione: non è possibile trattare come se
nulla fosse quello che, se davvero messo in pratica (come purtroppo davvero è
accaduto varie volte), è un maltrattamento di animali. Mi preme anche ricordare
che la toxoplasmosi non è da collegare alla semplice presenza in casa di
animali: certo la si può prendere se manca l'igiene, se si toccano le feci
degli animali e poi non ci si lava le mani, ma questo non è certo un
comportamento normale! Quanto al fatto che un animale sia da
"buttare" (anche in senso lato) quando il bambino non ci gioca più,
questa è una triste realtà diffusa tra chi non considera l'animale altro che un
giocattolo, e infatti i canili e i gattili si riempiono dei cuccioli di Natale
e degli animali rifiutati e le strade si riempiono di randagi (a rischio di
investimento o morte per la crudeltà umana). (...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
lunedì 9 febbraio 2009
LA POLEMICA
La pesca non è uno sport ma una crudeltà
Signor direttore,
la nostra associazione ha ricevuto dalla Provincia di Cremona ben due buste
contenti un dvd, realizzato in collaborazione con Telelombardia, dal titolo
"La Pesca in Provincia di Cremona" per reclamizzare, non solo il
presidente della Provincia medesima, ma anche l'attuazione della avvenuta
"gara sportiva internazionale di pesca" con la massiccia introduzione
di pesci anche non locali. La cosa che ci ha maggiormente infastiditi non è
solo la spesa notevole che sarà sicuramente stata sostenuta per questa
realizzazione, ma il fatto che ci si comunica che questo dvd verrà inserito in
un progetto didattico con le scuole allo scopo evidente di indurre dei bambini
ad iniziare lo "sport" della pesca inducendoli, quindi, ad imparare
ad uccidere animali non per necessità e fame, ma per gioco! Eravamo convinti,
forse ingenuamente, che il fine del Settore Caccia e Pesca della Provincia
fosse quello di controllare cacciatori e pescatori e non quello di promuovere,
etichettandole pomposamente come "sport", le attività della caccia e
della pesca. Mi si dirà che i pesci pescati verranno ributtati in acqua ed io
domando loro se proverebbero non dico piacere, ma indifferenza, se altri
infilassero loro un amo nel palato e poi lo togliessero lasciandoli nel
frattempo immersi nell'acqua: per i pesci l'amo fa male e rimanere fuori
dall'acqua e toccati da mani umane corrisponde a quanto descritto per un
umano-animale respirante aria messo in acqua. Abbiamo scritto ufficialmente
alla Provincia facendo notare la nostra assoluta contrarietà ad ogni crudeltà
verso qualsiasi essere vivente umano, animale e vegetale, crudeltà troppo
spesso mascherata da parole inutili e dicendoci stupiti dal fatto che, dopo
venti anni di nostra presenza sul territorio, non si sia ancora chiaramente
compreso come la nostra associazione promuova e divulghi il rispetto di ogni
essere vivente senza alcuna distinzione di sesso, religione, etnia e specie.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus, Cremona)
La Provincia
sabato 14 febbraio 2009
Nessuno vuole attaccare i pescatori Le critiche vanno alla Provincia
Signor direttore,
credo doveroso rispondere a Ceretti di San Giovanni in Croce che, non avendo
letto attentamente quanto da me scritto e non avendo neppure ben compreso il
mio esatto cognome, difende la posizione dei pescatori da me non toccata!
Consiglio al signor Ceretti di rileggere la mia protesta rivolta esclusivamente
alla Provincia che intende coinvolgere gli studenti in una attività non
economica e non commerciale e di non intervenire a caso dicendo ovvietà. Gli
consiglio anche di leggere con attenzione la nuovissima legge della nostra
Regione dal titolo: «Disposizioni sull'incremento e la tutela del patrimonio
ittico e sull'esercizio della pesca nelle acque della Regione».
Francarita Catelani
(presidente Una Cremona onlus)
La Provincia
giovedì 26 febbraio 2009
I 'modelli animali' non valgono sull'uomo
Egregio direttore,
vorrei replicare, da animalista, all'articolo apparso lo scorso 20 febbraio a
proposito delle scoperte e dei progetti del professor Galli. Per quanto
riguarda l'inserimento di geni umani in organi di maiali da trapiantare in
scimmie, nella prospettiva di comprendere come poterlo fare sull'uomo, mi
sembra che sia una scelta discutibile da più punti di vista: il perpetuarsi della
vivisezione come metodo di studiare l'uomo, quando da parecchi decenni
moltissimi scienziati sostengono che non sia un metodo scientifico, quando
esistono metodi sostitutivi senza animali riconosciuti a livello internazionale
e anche vincitori di premi; il ricorso a "modelli animali" quando è
patimenti noto e assodato che nessun animale può essere modello per l'uomo
(...); il non riconoscimento di diritti agli animali. Per quanto riguarda la
creazione di un centro nel cremonese per curare l'uomo inducendo
artificialmente malattie negli animali, mi auguro che i soldi della
collettività vengano impiegati per qualcosa di meglio che un simile errore
metodologico e scientifico, sperare che da sintomi (e non malattie!) indotti in
animali che non hanno le malattie umane si possano ricavare informazioni per
l'uomo. E non dimentichiamo che la vivisezione è solo il primo passo, quello
successivo è la sperimentazione sull'uomo (...).
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
Il Piccolo
venerdì 27 febbraio 2009
SCIENZA - Trapianto dai maiali, una scelta discutibile
Egregio direttore,
vorrei replicare, da animalista, all'articolo apparso lo scorso 20 febbraio a
proposito delle scoperte e dei progetti del professor Galli.
Per quanto riguarda l'inserimento di geni umani in organi di maiali da
trapiantare in scimmie, nella prospettiva di comprendere come poterlo fare
sull'uomo, mi sembra che sia una scelta discutibile da più punti di vista: il
perpetuarsi della vivisezione come metodo di studiare l'uomo, quando da
parecchi decenni moltissimi scienziati sostengono che non sia un metodo scientifico,
quando esistono metodi sostitutivi senza animali riconosciuti a livello
internazionale e anche vincitori di premi; il ricorso a "modelli
animali" quando è parimenti noto e assodato che nessun animale può essere
modello per l'uomo e infatti si inseriscono geni umani per creare un animale
più simile all'uomo, senza che si sappia esattamente quale potrà essere il
risultato, con la possibilità della chimerizzazione, cioè dello sviluppo di
esseri con caratteristiche di più specie animali (una vera mostruosità!); il
non riconoscimento di diritti agli animali, che vengono messi al servizio
dell'uomo e della ricerca, violandone i diritti alla vita, alla non sofferenza
e sottoponendoli a esperimenti invasivi, che portano loro sofferenza e morte;
la messa a rischio della salute animale e umana, dato che non ci sono certezze
che mescolando geni e cellule/organi di specie diverse non ci siano
conseguenze, mentre ci sono certezze sulla trasmissibilità di virus che possono
mutare e provocare nuove malattie sconosciute.
Per quanto riguarda la creazione di un centro nel cremonese per curare l'uomo
inducendo artificialmente malattie negli animali, mi auguro che i soldi della
collettività vengano impiegati per qualcosa di meglio che un simile errore
metodologico e scientifico, sperare che da sintomi (e non malattie!) indotti in
animali che non hanno le malattie umane si possano ricavare informazioni per
l'uomo.
E non dimentichiamo che la vivisezione è solo il primo passo, quello successivo
è la sperimentazione sull'uomo: visto che non è un metodo scientifico (a
differenza di quelli con cellule umane), la vera cavia è l'uomo!
Giulia Lodigiani
Cremona
La Provincia
mercoledì 18 marzo 2009
Contro noi animalisti luoghi comuni abusati
Signor Direttore,
non conosco e non ho mai parlato con il sig. Calderoli che rimprovera alla mia
Associazione mancanze e altri "peccati" che rispecchiano la ormai
nota sequela di luoghi comuni, cavallo di battaglia degli "amici e amici degli
amici" di allora ed, evidentemente anche di oggi, che, parliamo per
esperienza, al solo sentirsi nominare, sfoderano unghie acuminate e qualche
pungiglione velenoso per difendere il "rifugio" beninteso, e, pare,
da quanto pubblicato sui quotidiani locali, anche altro. (...) Le sue sono
accuse che non ci fanno né caldo né freddo. Se invece, come spero, il sig.
Calderoli è in buona fede lo perdono volentieri perché evidentemente si è
sbagliato di persona e di Associazione.
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
giovedì 19 marzo 2009
Canile/4. Lo scopo di Unacremona è informare e non chiedere soldi
Egregio direttore,
vorrei replicare alla lettera apparsa lunedì 16, firmata dal signor Calderoli,
in cui veniva criticata l'associazione Una, di cui sono socia-volontaria. Mi
dispiace che lei riduca il nostro complesso e variegato impegno per la difesa
di ogni forma di vita (che include soprattutto la richiesta di applicare le
leggi e il rammentare agli amministratori i loro doveri) ai soli nostri
banchetti mensili e anche che parli senza, probabilmente, essersi mai
interessato di sapere cosa stia sopra il nostro banchetto e che cosa abbiamo
noi da dire: altrimenti saprebbe che noi non abbiamo, come altre associazioni,
la smania di avere offerte e soldi, né obblighiamo nessuno a farci offerte, ma
abbiamo invece materiale informativo (libri e volantini che altrove non si
vedono) su tante tematiche animaliste e ecologiste e materiale che renda il
nostro messaggio visibile (magliette e borsine in vendita al prezzo di costo
per noi). Di certo non abbiamo mai ingannato nessuno: noi diciamo sempre
chiaramente di non avere un canile né un gattile o colonia felina; non
offriamo/cerchiamo luoghi di stallo o adozioni improvvisate. Le offerte non
raggiungono certo cifre esorbitanti e le usiamo per i nostri scopi: informare e
divulgare una cultura di rispetto per ogni essere vivente; ci sono tante forme
per farlo. (...)
comunicazione@unacremona.it
(www.unacremona.it)
La Provincia
domenica 22 marzo 2009
Canile/1. Chi trova un cane deve fare regolare denuncia
Gentile direttore,
vorrei rispondere alla lettera del signor Calderoli. Probabilmente il suddetto
non è a conoscenza delle leggi in tutela degli animali e gradirei fornirgli
delucidazioni al riguardo. Di fatto, secondo le norme in vigore, quando si
ritrova o si smarrisce un cane è necessario presentare per iscritto regolare
atto di denuncia. La denuncia (che sia di smarrimento o di ritrovamento di un
cane) deve essere presentata alle Autorità competenti, ovvero: Carabinieri,
organi di Polizia Municipale del Comune competente per territorio, servizio
veterinario dell'azienda Asl competente per territorio, l'Anagrafe Canina, a
seconda della regione di appartenenza. In nessun caso viene previsto dalla
legge che il singolo cittadino possa o debba rivolgersi ad un'associazione
quando avviene il ritrovamento di uno o più cani. Nel fatto specifico poi, non
riesco a comprendere perché il signor Calderoli si sia rivolto proprio
all'associazione Una che, come lui stesso ha affermato, non gestisce canili, né
mantiene cani in pensione. L'associazione Una si impegna nel fornire
informazioni (a chiunque le chieda) in materia di leggi a tutela degli animali
e si impegna sul territorio perché queste poche e insufficienti leggi vengano
rispettate e applicate. Dubito vivamente, quindi, che la signora Catelani abbia
mai dato un simile consiglio al signor Calderoli. (...)
Barbara Nicolini
(Seniga-Bs)
La Provincia
sabato 11 aprile 2009
Multe per i volantini sulle auto
La sanzione vale anche per i circhi?
Gentile direttore,
dall'articolo pubblicato il 9 aprile a proposito delle multe elevate dalla
Polizia municipale di Cremona a società creditizio-finanziarie che hanno fatto
distribuire volantini sotto i tergicristalli di automobili in sosta, ho appreso
che ora il Regolamento Comunale sulla Pubblicità non è più "lettera
morta" e che si è proceduto a dare riscontro alle (giuste) lamentele di
alcuni lettori. Vorrei quindi che qualcuno finalmente rispondesse anche al mio
quesito posto lo scorso 21 gennaio e che ancora attende risposta: anche la
distribuzione di volantini pubblicitari da parte di un circo attendato in città
o nei dintorni rientra nelle attività vietate e sanzionate da questo
regolamento, o no?
Unacremona
(comunicazione@unacremona.it)
Il Piccolo
venerdì 10 aprile 2009
Una Pasqua vegetariana in rispetto degli animali
Egregio direttore,
all’avvicinarsi della Pasqua cristiana, non riesco a non pensare quanti agnelli
e capretti verranno uccisi, cucinati e serviti in tavola. Secondo me,
ilmangiare un altro essere vivente senziente non trova giustificazioni né
religiose, né salutistiche. Mi chiedo: perché un Dio dovrebbe permettere
l’uccisione di una sua creatura che lui stesso ha voluto capace di soffrire, di
piangerementre arriva il suo turno sotto al coltello del macellaio, già sporco
del sangue dei suoi fratelli che hanno subìto il taglio della gola e il
successivo, lento dissanguamento? Nonmangiare carne e pesce non solo è possibile
dal punto di vista salutistico, ma anche consigliato per ridurre l’incidenza di
alcune patologie (cancri, tumori, ictus, infarti, cardiopatie, diabete, ad
esempio): è più facile che mangiare la carne faccia male al nostro organismo
piuttosto che bene! Spero che qualcuno rifletterà sulla sofferenza che causa ad
altri esseri viventi e che da una Pasqua vegetariana inizi un nuovo percorso
che lo porti ad eliminare tutti i cadaveri dal proprio piatto ogni giorno
dell’anno.
Giulia Lodigiani
Cremona
La Provincia lunedì 4 maggio 2009
Sikh. Molti morirono per liberare l’Italia
Signor direttore,
dopo aver letto l'esternazione del sig. Del Grande che teme gli spadoni dei
Sikh che ha visto sfilare in festa a Porta Venezia sabato scorso, mi chiedo
quanti di noi italiani si ricordano del sacrificio di 35.000 Sikh che durante
l'ultimaGuerra Mondiale hanno combattuto, con turbanti e senza elmetto (per
espressa concessione Inglese), anche a Monte Cassino a fianco degli Alleati. Un
amico Sikh ci ha regalato uno stupendo DVD che mostra l'epopea dei Sikh
coinvolti nelle due Guerre Mondiali europee ed il loro Cimitero di Guerra a
Cassino. Credo che noi dobbiamo rispetto e gratitudine per coloro che hanno
combattuto anche per la nostra libertà.
Francarita Catelani
(Presidente Una Cremona onlus)
La Provincia
lunedì 4 maggio 2009
Sikh. Mi sono mescolata a loro e sono stata bene
Egregio direttore,
sabato pomeriggio ho assistito a Baisakhi, la festa sikh svoltasi a Cremona e
ne sono molto felice. L'atmosfera è stata secondo me resa particolare non solo
dalla manifestazione allegra della loro fede, con fiori e canti di lode al loro
dio, ma anche dal fatto che sia gli organizzatori sia i semplici fedeli hanno
coinvolto anche chi, come me, non fa parte della loro comunità, con sorrisi,
saluti, disponibilità, offerta di cibo (per loro è parte integrante del
festeggiamento). Mi sono per qualche ora mescolata a loro, come semplice ospite
ma mi sono sentita perfettamente a mio agio!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
domenica 17 maggio 2009
Torchio, auto pubblicitarie da Teramo: quanto spreco
Gentile direttore,
in questi giorni di campagna elettorale, la mia attenzione è stata attirata da
quelle che a me sembrano due contraddizioni. La prima è che il presidente
uscente della Provincia ricandidatosi abbia incluso nella promozione della
propria candidatura almeno tre (tanti ne ho visti) furgoni pubblicitari...
provenienti dalla provincia di Teramo! Così facendo, l'inquinamento
dell'ambiente sarà notevole, in quanto alla fine ciascuno di essi avrà
viaggiato almeno mille chilometri per questa "trasferta"; inoltre, mi
sembra un po' un controsenso che non venga scelta un'impresa del territorio,
cui i politici (tutti) dicono di essere sempre molto legati. La seconda è stata
la distribuzione di volantini propagandistici di vario genere per i
candidati-sindaco e per i candidati alla presidenza della provincia. Mi chiedo:
visto che a Cremona è in vigore un regolamento che proibisce il volantinaggio
commerciale, forse che questi volantini gettati a terra interi o a pezzi come
se ne vedono per la città non inquinano e non sporcano la città? A me sembra
che non vi sia differenza! Mi sembra che, al di là dei colori e delle
ideologie, manchi un po' di buon senso. Cordiali saluti
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)
Il Piccolo
venerdì 22 maggio 2009
I VOLANTINI SOTTO ACCUSA
Nella propaganda politica manca un po' di buon senso
Gentile direttore,
in questi giorni di campagna elettorale, la mia attenzione è stata attirata da
quelle che a me sembrano due contraddizioni. La prima è che il presidente
uscente della Provincia ricandidatosi abbia incluso nella promozione della
propria candidatura almeno tre (tanti ne ho visti) furgoni pubblicitari...
provenienti dalla provincia di Teramo! Così facendo, l'inquinamento
dell'ambiente sarà notevole, in quanto alla fine ciascuno di essi avrà
viaggiato almeno mille chilometri per questa "trasferta"; inoltre, mi
sembra un po' un controsenso che non venga scelta un'impresa del territorio,
cui i politici (tutti) dicono di essere sempre molto legati. La seconda è stata
la distribuzione di volantini propagandistici di vario genere per i
candidati-sindaco e per i candidati alla presidenza della provincia. Mi chiedo:
visto che a Cremona è in vigore un regolamento che proibisce il volantinaggio commerciale,
forse che questi volantini gettati a terra interi o a pezzi come se ne vedono
per la città non inquinano e non sporcano la città? A me sembra che non vi sia
differenza! Mi sembra che, al di là dei colori e delle ideologie, manchi un po'
di buon senso.
Giulia Lodigiani
La Provincia
sabato 30 maggio 2009
Via Persico e siepi
Lo stesso problema
Signor Direttore,
lo scorso anno, in maggio, avevamo segnalato al Suo quotidiano la tristezza
delle siepi malate che fiancheggiano la pista ciclabile di via Persico ed
effettivamente, dopo qualche giorno, il Comune era intervenuto irrorando le
siepi con disinfettanti. Noi avremmo creduto che, persone competenti, avrebbero
provveduto per tempo a prevenire il ripetersi dell'insorgenza della medesima
patologia, invece nulla! In data 20 maggio abbiamo incontrato gli addetti alla
potatura che, con il medesimo attrezzo, regolavano tutte le siepi - sane e
malate - contribuendo in tal modo al propagarsi della malattia. Ci hanno detto
che loro devono solo tagliare l'erba e potare e che dovevo andare in Comune a
chiedere l' intervento sanitario. Cosa che ho puntualmente ed immediatamente
fatto. Tornando a casa ho inviato anche un fax al sig. Sindaco lamentando l'incuria
grave del Servizio Ecologia e Verde che pare non vedere e non sapere mai nulla
di quanto avviene in città in tema di piante e di animali. Inutile aggiungere,
credo, che nessuno è intervenuto e che la malattia dilaga.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una uomo natura animali Cremona
onlus)
La Provincia
sabato 30 maggio 2009
LA POLEMICA
Soldi per la pesca, non per le ciclabili
Egregio Direttore,
purtroppo ancora una volta la provincia di Cremona impegna forze e denari per
valorizzare la pesca, questa volta la versione definita "sportiva"
che in realtà secondo noi non dev'essere considerata un divertimento, visto che
i pesci vengono tratti fuori dall'acqua, maneggiati (con danno per le loro
scaglie, indebolendone così le difese dalle malattie) e ributtati dentro
l'acqua, più e più volte. Lo "stadio della pesca" costerà almeno
190.000 euro, di cui 90.000 messi dalla Provincia (fonte: www.cremona24ore.it,
2 febbraio 2009), una cifra non indifferente. Alcune delle affermazioni dei
rappresentanti della Provincia e dell'Aipo riportate nell'articolo di martedì
26 secondo noi meritano attenzione. Sembra che ciò sia realizzato
nell'interesse di tutti i cittadini, ma non tutti i cittadini sono appassionati
di pesca e anzi molti, come noi, provano avversione per un'attività che produce
sofferenza negli animali. Si promettono interventi sulla viabilità e sulla
cartellonistica stradale - quando invece c'è carenza di manutenzione e di informazione
sulle reti delle piste ciclabili lungo i canali e nelle zone di interesse
naturalistico - e interventi sull'ittiofauna e sull'ecosistema acquatico -
speriamo che non accada di nuovo, come in occasione dei Mondiali di pesca, una
moria di tutti i pesci immessi la prima volta, che erano carassi quindi specie
orientale, alloctona ma con buona capacità adattativa. Ribadiamo la nostra
contrarietà ad ogni tipo di attività che determini sofferenza (o morte) di
esseri viventi e speriamo che l'impegno, non solo economico, vada nella
direzione della conoscenza e del rispetto di tutte le forme di vita.
Amministratore del sito www.unacremona.it e Responsabile
comunicazione@unacremona.it
Il Piccolo
venerdì 5 giugno 2009
NO AL NUOVO STADIO
Basta con le barbarie della pesca sportiva
Egregio Direttore,
purtroppo ancora una volta la provincia di Cremona impegna forze e denari per
valorizzare la pesca, questa volta la versione definita "sportiva"
che in realtà secondo noi non dev'essere considerata un divertimento, visto che
i pesci vengono tratti fuori dall'acqua, maneggiati (con danno per le loro
scaglie, indebolendone così le difese dalle malattie) e ributtati dentro
l'acqua, più e più volte. Lo "stadio della pesca" costerà almeno
190.000 euro, di cui 90.000 messi dalla Provincia (fonte: www.cremona24ore.it,
2 febbraio 2009), una cifra non indifferente. Alcune delle affermazioni dei
rappresentanti della Provincia e dell'Aipo riportate nell'articolo di martedì
26 secondo noi meritano attenzione. Sembra che ciò sia realizzato
nell'interesse di tutti i cittadini, ma non tutti i cittadini sono appassionati
di pesca e anzi molti, come noi, provano avversione per un'attività che produce
sofferenza negli animali. Si promettono interventi sulla viabilità e sulla
cartellonistica stradale - quando invece c'è carenza di manutenzione e di
informazione sulle reti delle piste ciclabili lungo i canali e nelle zone di
interesse naturalistico - e interventi sull'ittiofauna e sull'ecosistema
acquatico - speriamo che non accada di nuovo, come in occasione dei Mondiali di
pesca, una moria di tutti i pesci immessi la prima volta, che erano carassi
quindi specie orientale, alloctona ma con buona capacità adattativa. Ribadiamo
la nostra contrarietà ad ogni tipo di attività che determini sofferenza (o
morte) di esseri viventi e speriamo che l'impegno, non solo economico, vada
nella direzione della conoscenza e del rispetto di tutte le forme di vita.
Associazione "Una Cremona"
Il Piccolo
venerdì 12 giugno 2009
Animalisti
Smettiamo con l'inutile sterminio delle nutrie
Sig. Direttore,
francamente siamo stanchi di leggere continuamente le medesime notizie
allarmistiche su animali (nutrie) presenti, loro malgrado, sul territorio
nazionale accompagnate da fanfare incensanti l'opera indefessa di politici e
cacciatori che non si sono ancora stufati di continuare ad uccidere senza
costrutto, posto che - pare - gli animali non calano mai pur essendo
perseguitati sistematicamente fin dagli anni 90. Siamo sconcertati
nell'apprendere che dovremo anche pagare dei professionisti - trappers - che,
unitamente a tutti gli altri "volontari" catturano e sparano tutto
l'anno aumentando il numero, già rilevante, di soggetti armati abilitati a
circolare per le nostre campagne (ben 793) in qualsiasi stagione dell'anno,
notte e giorno senza tregua e, aggiungo senza possibilità di essere smentita,
senza alcun successo se è vero che il numero dei capi abbattuti aumenta invece
di diminuire (43.00 nel 2007 e 67.300 nel 2008).
Anche un bambino capirebbe che non è questa la via da seguire poiché in natura,
se si libera spazio, aumentano le nascite in modo anche esponenziale: l'unica
via corretta da seguire è e rimane la sterilizzazione, ossia uno dei metodi non
cruenti previsti dalla normativa in vigore!
Francarita Catelani
Presidente dell'associazione "Una" uomo-natura-animali Cremona onlus
La Provincia
sabato 13 giugno 2009
Nutrie a Crotta d'Adda No all'abbattimento
Sig. Direttore,
che S.E. il Prefetto di Cremona abbia annullato l'ordinanza sindacale anti
nutria del Comune di Crotta d'Adda è un atto dovuto e non certo una novità. Noi
abbiamo iniziato la nostra battaglia anti ordinanze sindacali di abbattimento
nutrie nel 2000 presentando esposti in Procure e ricorsi gerarchici a S.E.il
Prefetto che ha annullato con decreto numerose ordinanze non in sintonia con
quanto prevede la legge vigente. Abbiamo anche presentato ricorsi gerarchici al
Capo dello Stato ottenendo ben due successi totali nel 2004. Abbiamo sempre
sostenuto che i Sindaci non sono liberi di fare quello che vogliono, ma che
devono rispettare le norme vigenti nella lettera e nello spirito: questo vale
sia per le nutrie, tanto invise, che per il randagismo, che per l'uso di
animali in giochi e gare, che per la vendita di animali, ecc. con tutte le
incombenze precise che competono loro.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona)
La Provincia
lunedì 22 giugno 2009
Canile, la microchippatura va fatta entro certi tempi
Signor Direttore,
abbiamo letto con vivo stupore l'articolo pubblicato sul suo quotidiano in data
17 giugno, dal titolo 'Bene la gestione del canile...' nel quale si legge che
«si sta concludendo l'attività di microchippatura di tutti gli ospiti». Noi
siamo molto stupiti da questa notizia poiché la L.R. n. 16 del 20-7-2006
prescrive l'obbligo di iscrizione in anagrafe canina (quindi di cani
microchippati) entro 15 giorni dall'inizio del possesso (art. 7 comma 2),
obbligo ripetuto dal Regolamento regionale n. 2 del 5-5-2008 (art. 6 comma 1a),
nonché dall'Ordinanza Ministeriale del 6-8-2008 (art. 1). Ci auguriamo di non
aver compreso bene quanto letto, poiché sarebbe veramente il massimo che
proprio un canile comunale non ottemperi a quanto le leggi impongono a tutti i
possessori di cani, compreso i commercianti.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
sabato 27 giugno 2009
Animali e diritti, no all'ufficio A Pandino mancano i soldi
Egregio direttore,
leggo con un po' di stupore che a Pandino non ci sarà un ufficio per i diritti
animali perché mancano i soldi e vorrei fare una riflessione generale. Non mi
stupisco certo delle ristrettezze economiche comuni di questo tempo (ma
comunque soltanto in certi casi, mentre per alcune attività i soldi non mancano
mai...!), ma del fatto che costituire un punto di riferimento per tutelare i
diritti anche degli animali possa costare così tanto! Come mai? Considerato che
gli aspetti di cui dovrebbe occuparsi un ufficio (o un referente) per i diritti
animali sono tutti regolati da leggi regionali e nazionali, mi aspetterei che
tutti i Comuni lo attuassero, come adempiono a tutti gli altri loro doveri. O
che quanto meno ascoltassero i cittadini e le associazioni animaliste quando
fanno segnalazioni e denunce e che agissero di conseguenza. E questo,
purtroppo, anche nella nostra provincia non sempre è accaduto.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)
La Provincia
martedì 30 giugno 2009
Ufficio comunale animali superfluo: ci siamo noi
Signor direttore,
concordiamo in pieno con le osservazioni di Giulia Lodigiani, pubblicate il 27
giugno, sulle enormi spese che verrebbe a costare l'istituzione di un ufficio
diritti animali, spese che hanno indotto il Comune di Pandino a rinunciare alla
sua istituzione. Anche noi non riusciamo a comprendere le ragioni di tali spese
quando tutti i Comuni dovrebbero avere un ufficio legale competente in grado di
cercare, conoscere ed applicare le leggi nazionali-regionali-europee in vigore
e quando nella nostra Provincia esistono da decenni associazioni in grado di
dare pareri e consigli al di fuori di ogni interesse personale e completamente
gratuiti. La nostra associazione, presente sul territorio da 20 anni, ha nel
proprio statuto proprio questo compito e si è sempre prodigata per informare i
Comuni dei loro precisi compiti e doveri in tema di protezione degli animali ed
è disponibile a continuare a farlo, così come risponde a tutti i cittadini che
chiedono aiuto. Sul nostro sito www.unacremona.it si possono agevolmente trovare
gli indirizzi mail ai quali rivolgersi e nessuno rimarrà senza risposta.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)
La Provincia
giovedì 23 luglio 2009
Adottare un cane al canile aiuta contro il randagismo
Signor direttore,
leggiamo con stupore interventi che a noi paiono molto confusi su come si debba
gestire e risolvere il problema del randagismo. Quanto poi al fatto che il
canile di Cremona debba ricoverare anche tutti i cani di proprietà indesiderati
facciamo presente che Legge nazionale 281/91 prevede la cattura ed il ricovero
nei canili rifugio dei cani trovati vaganti e catturati: che la Legge regionale
n. 16 del 2006 ipotizza la possibilità di ricovero anche dei cani e dei gatti
ceduti definitivamente dal proprietario ed accettati dal Comune, con la
possibilità di porre a carico del cedente le spese di mantenimento (art.12
comma d). Per ultimo facciamo notare come nel nostro territorio l'unica associazione
che da sempre effettua, a spese proprie, regolari affissioni murane per
invitare i cittadini ad adottare i cani è la nostra, che, pur non gestendo
canili - rifugi - stalli - case famiglia, si preoccupa dei cani abbandonati e
giacenti nei canili sperando di indurre la popolazione a non acquistare
animali, a non incrementare le tante mostre di cuccioli che con vario nome
appaiono sovente sul nostro territorio, a non far procreare i propri animali
per non aumentare m modo esponenziale gli abbandoni ed il conseguente
randagismo.
Ha fatto benissimo il sindaco Ferri ad invitare i cittadini alle adozioni dal
canile...
Francarita Catelani
(Cremona)
La Provincia
martedì 4 agosto 2009
Chi ha preso i cuccioli?
E perché al canile privato?
Signor direttore,
l'articolo pubblicato il 28 luglio dal titolo 'Solita crudeltà sui cuccioli' ci
informa che detti cuccioli, ritrovati in Cremona presso la Coop di viale Po
sono finiti in un canile privato di San Daniele Po. A noi piacerebbe sapere chi
li ha catturati ed affidati a detto canile privato posto che: - dal sito
ufficiale del Comune di Cremona risulta che il compito di cattura di animali
randagi è affidato fino al 2012 a 'Allevamento e Pensione Casa Biondi' di Campagnola
Cremasca e che le segnalazioni devono essere effettuate all'Ufficio Ecologia
del Comune o alla Asl; - nel Regolamento della polizia municipale di Cremona
approvato dal consiglio comunale nel gennaio 2004 al titolo III art. 7 si
legge: «è fatto assoluto divieto di mettere in atto catture di animali randagi
e/o vaganti ad eccezione di quelle effettuate da operatori del Comune o dalle
Asl competenti nei casi e per gli scopi previsti dalle leggi vigenti» fatti
salvi casi urgenti dei quali si deve comunque tempestivamente dare notizia al
Comune o alla Asl - il Comune di San Daniele Po è fra quelli convenzionati con
il canile di Cremona fino al 2009. (...)
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona Onlus)
La Provincia
martedì 4 agosto 2009
Canile, un'indagata si occupa anche di affidi?
Egregio direttore,
due notizie pubblicate domenica 2 agosto mi hanno lasciato tutt'altro che
indifferente. L'articoletto dedicato alla pista ciclabile di viale Trento e
Trieste, realizzata con un'ecatombe di alberi, mi ha fatto ricordare che,
quando ancora essa poteva essere evitata, avevo scritto una lettera al
direttore già lo scorso anno. Era stata pubblicata, tra l'altro con il risalto
de "Il caso", il 25 febbraio 2008; nonostante questo, comunque,
nessuno ha fatto nulla. Non mi è rimasto che assistere al lento smembramento di
questi esseri viventi, caduti insieme a tanti altri in molte zone della città,
per lasciare spazio a cemento, pietre o a nuovi miseri alberelli lasciati poi
morire di sete. La stessa indifferenza mi sembra ci sia stata nell'affrontare
la questione del canile, visto che sono anni (ben prima del 2007) che vengono
sollevati dubbi e questioni su alcuni aspetti della gestione dello stesso, rivolti
ai sindaci che si sono succeduti, ma evidentemente sottovalutati... Non voglio
entrare ulteriormente nel merito della questione, ho fiducia (spero ben
riposta!) nel lavoro della magistratura e mi auguro che questa volta vadano
veramente fino in fondo. Mi stupisce quanto affermato dalle volontarie
allontanate dal gattile: "Noi veniamo allontanate, mentre due persone
indagate continuano a lavorare lì". Allora, forse, è esatto quanto avevo
saputo: un'indagata (né colpevole né innocente, poiché non siamo ancora
arrivati all'accertamento di eventuali responsabilità) si occuperebbe anche
degli affidi...
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
lunedì 24 agosto 2009
Chi rispetta gli animali ama anche gli uomini
Signor direttore,
ho letto con stupore la strana lettera firmata da Andrea Garini, pubblicata il
20 agosto, dal titolo ‘Se fossi un cane mi amerebbero’ e mi chiedo se sia il
caso di scherzare su questi argomenti amari. Che Andrea Garini non sia un
extracomunitario clandestino è cosa evidente e che veramente, specie a Cremona
mi pare, i cani siano trattati come descrive lui suona come una barzelletta mal
pensata e mal raccontata: siamo di fronte al solito assurdo luogo comune che
vuole far credere che chi rispetta gli animali non rispetti anche gli esseri
umani. Se si vuole fare sfoggio di amore verso il prossimo è bene farlo con i
fatti e non raccontando poesiole inutili, poco chiare e fasulle.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato - Una Cremona onlus)
La Cronaca
lunedì 31 agosto 2009
Provengono dal sud molti cani offerti in adozione.
Ma il randagismo non si risolve così
Egregio Direttore,
ieri, passeggiando per la città, la mia attenzione è stata attirata da alcuni
annunci attaccati qua e là, recanti l'appello per l'adozione di un cane e il
numero di cellulare da contattare (senza alcun nominativo di riferimento). Mi è
sembrato un modo un poco avventato di cercare casa ad un cane, perché si tratta
della vita di un essere vivente e come tale ci vuole la massima accortezza e la
certezza più assoluta che andrà a stare bene, accolto da persone responsabili.
La mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto che si tratta di un cane del
sud. Che appartenga anche lui alla schiera di quei cani che vengono
continuamente spediti da un capo all'altro dell'Italia (quando non all'estero)
per trovare qualcuno che li adotti? Io non credo alla "favola" delle
adozioni migliori al Nord e del continuo spostamento di animali come unica
soluzione per tutti i randagi e i cani dei canili del Sud. Credo invece alla
certezza che anche qui da noi non vada tutto per il meglio, i cani ci siano
fuori e dentro i canili e che soltanto con sterilizzazione,
responsabilizzazione e azione presso le autorità perché compiano il loro dovere
(uguale in tutto il Paese) si potrà risolvere il problema del randagismo e
della proliferazione di cani. Detto questo, auguro al cane di essere
fortunato... almeno lui, visto che ci sono stati cani trasferiti
sconsideratamente di cui si sono "perse le tracce"...
Giulia Lodigiani
Persico Dosimo (Cremona)
La Provincia
martedì 1° settembre 2009
Contro il randagismo serve la sterilizzazione
Egregio Direttore,
ieri, passeggiando per la città, la mia attenzione è stata attirata da alcuni
annunci attaccati qua e là, recanti l'appello per l'adozione di un cane e il
numero di cellulare da contattare (senza alcun nominativo di riferimento). Mi è
sembrato un modo un poco avventato di cercare casa ad un cane, perché si tratta
della vita di un essere vivente e come tale ci vuole la massima accortezza e la
certezza più assoluta che andrà a stare bene, accolto da persone responsabili.
La mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto che si tratta di un cane del
sud. Che appartenga anche lui alla schiera di quei cani che vengono
continuamente spediti da un capo all'altro dell'Italia (quando non all'estero)
per trovare qualcuno che li adotti? Io non credo alla "favola" delle
adozioni migliori al Nord e del continuo spostamento di animali come unica
soluzione per tutti i randagi e i cani dei canili del Sud. Credo invece alla
certezza che anche qui da noi non vada tutto per il meglio, i cani ci siano
fuori e dentro i canili e che soltanto con sterilizzazione,
responsabilizzazione e azione presso le autorità perché compiano il loro dovere
(uguale in tutto il Paese) si potrà risolvere il problema del randagismo e
della proliferazione di cani. Detto questo, auguro al cane di essere
fortunato... almeno lui, visto che ci sono stati cani trasferiti
sconsideratamente di cui si sono "perse le tracce"...
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Giovedì 3 settembre 2009
Ecco le principali regole per il trasporto dei cani
Signor direttore,
abbiamo letto con vivo piacere la lettera pubblicata il 1 settembre 2009 a
firma della signora Giulia Lodigiani che evidenzia i dubbi che attanagliano
anche la nostra associazione, e non da oggi! I traffici misteriosi di randagi
dal Sud al Nord Italia e poi ancora più a Nord ancora, fino ad arrivare ai
confini europei, lasciano molto perplessi. Ci pare corretto informare che tutti
i trasporti di cani devono ottemperare a quanto le leggi prevedono e che nessun
cane può essere trasportato (e posseduto) se non debitamente microchippato,
iscritto in anagrafe canina e fornito di libretto sanitario legale.Aquesto
proposito è sorta una grossa questione a Forlì dove due veterinari, uno privato
e l'altro pubblico, hanno contestato proprio questa usanza. Simile questione
viene trattata in quel di Pavia sul quotidiano pavese ottenendo
l'interessamento del sottosegretario on. Martini e ci auguriamo che anche a Cremona
si riesca amettere chiarezza su tutte queste stranissime offerte anonime (ma
fatte da chi? e con quale diritto?) di cani provenienti da ogni parte d'Italia
e, forse, anche dall'estero.
Francarita Catelani
(Presidente Associazione volontariato Una Cremona)
Il Piccolo
venerdì 4 settembre 2009
Preoccupazione.
Cercare casa a un cane con le dovute attenzioni
Egregio Direttore,
ieri, passeggiando per la città, la mia attenzione è stata attirata da alcuni
annunci attaccati qua e là, recanti l'appello per l'adozione di un cane e il
numero di cellulare da contattare (senza alcun nominativo di riferimento). Mi è
sembrato un modo un poco avventato di cercare casa ad un cane, perché si tratta
della vita di un essere vivente e come tale ci vuole la massima accortezza e la
certezza più assoluta che andrà a stare bene, accolto da persone responsabili.
La mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto che si tratta di un cane del
sud. Che appartenga anche lui alla schiera di quei cani che vengono
continuamente spediti da un capo all'altro dell'Italia (quando non all'estero)
per trovare qualcuno che li adotti? Io non credo alla "favola" delle
adozioni migliori al Nord e del continuo spostamento di animali come unica
soluzione per tutti i randagi e i cani dei canili del Sud. Credo invece alla
certezza che anche qui da noi non vada tutto per il meglio, i cani ci siano
fuori e dentro i canili e che soltanto con sterilizzazione,
responsabilizzazione e azione presso le autorità perché compiano il loro dovere
(uguale in tutto il Paese) si potrà risolvere il problema del randagismo e
della proliferazione di cani. Detto questo, auguro al cane di essere
fortunato... almeno lui, visto che ci sono stati cani trasferiti sconsideratamente
di cui si sono "perse le tracce"...
Giulia Lodigiani
La Provincia
Venerdì 4 settembre 2009
Immigrazione/1. Perché prendersela con i cani?
Egregio direttore,
mi vedo costretta a rispondere al sig. Andrea Garini che, utilizzando la nota
parabola (...se fossi un cane ecc...) abbondantemente usata e abusata, e anche
da tempo pubblicata su giornali ed in internet, adattata di volta in volta per
argomentare su diverse problematiche, per fargli presente come, nel 2009, noi
non abbiamo certo bisogno dei suoi consigli per sapere che un essere umano che
ha bisogno debba essere aiutato, possibilmente silenziosamente e senza pompa.
Aggiungo solo che non gli avrei risposto se proprio lui, "nell'articoletto
del 20 agosto", non avesse volutomettere a confronto umani e cani
dimostrando di avere poca visione olistica del diritto alla vita ed al rispetto
che si deve a tutti i viventi. Posso solo aggiungere che, rispondendo alla sua
domanda, ho il sospetto che coloro che chiudono la porta al clandestino
disoccupato la chiudono anche al cane randagio e senza alcun rimorso. Se
proprio voleva essere utile ai clandestini, perché tirare in ballo proprio i
cani?
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato)
Il Piccolo
venerdì 11 settembre 2009
PRESA DI POSIZIONE
Nessuno deve offrire cani che non siano a norma
Signor direttore,
la lettera della signora Lodigiani che segnalava l'offerta di un cane del Sud,
con annuncio anonimo affisso nelle vie cittadine, ha la sua ragione specifica:
le norme di legge impongono che ogni cane sia microchippato ed iscritto in
anagrafe canina e dall'annuncio non è possibile sapere se quel cane era in
regola ed a quale titolo e da chi viene offerto. Nella nostra città i randagi
trovati vaganti devono essere catturati dall'accalappiacani autorizzato e
trasferiti nel canile convenzionato ove, si spera, vengano adempiute le norme
di legge indicate. Nel commento si legge che i cani di Lampedusa sono trattati
male e la cosa non è nuova e non ci stupisce, anche perché da tempo molti cani
di Lampedusa sono inviati in provincia di Brescia senza, peraltro, aver mai
risolto il "problema randagismo" dell'area di partenza. Noi crediamo
che nessun anonimo debba poter offrire un cane, che tutte le associazioni serie
dovrebbero combattere per ottenere l'applicazione su tutto il territorio
italiano delle leggi dello Stato italiano, che i sindaci devono applicare le
leggi e che i prefetti devono intervenire in caso di inadempienza per ottenerne
l'applicazione - cosa che pare non sia avvenuta se dal 1991 ci troviamo ancora
nella condizione che nel commento si segnala.
Spostare in continuazione cani, specie se non microchippati e quindi non
iscritti in anagrafe canina, non fa altro che spalmare sul territorio i
problemi e fare aumentare il randagismo ove le leggi sono più o meno applicate
correttamente: a noi pare che a Cremona non si abbia bisogno di randagi esterni
posto che i nostri canili ne sono pieni.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)
La Provincia
venerdì 25 settembre 2009
A indagare sono Magistratura e Nas
Signor direttore,
abbiamo letto con vivo stupore l'intervento della anonima "lettera
firmata" di un lettore di Sabbioneta pubblicata il 20 settembre. In questa
lettera si legge che la persona che scrive frequenta molti canili (perché?,
come mai? in che senso li frequenta?) e lamenta: "Sono sei mesi che certe
persone inveiscono contro il canile di Cremona .... che è il migliore".
Forse lo scrivente ignora che le "certe persone" che indagano sono i
Nas ed i Magistrati che, ci pare, non possano certo definirsi in questo modo.
Crediamo che chi vuole fare certe affermazioni dovrebbe, almeno, avere il
coraggio dimettere nome-cognome ed indirizzo e non la semplice dicitura di
"lettera firmata"! Crediamo anche che si debba lasciare indagare in
pace chi è preposto alle indagini (...).
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
venerdì 23 ottobre 2009
Torna il circo con animali
ma che divertimento è?
Egregio direttore,
anche quest'anno a Cremona è arrivato il circo... purtroppo, come sempre uno di
quelli con animali. Chi, come me, ritiene che anche un animale sia un essere
senziente non può concepire che esista un tipo di "divertimento"
fondato sulla sottomissione e sulla privazione di libertà. Gli animali in
gabbia subiscono una doppia costrizione, fisica e psicologica; se poi si
considera che, di norma, nei circhi vengono usati metodi di addestramento crudeli,
con violenze fisiche procurate con sgabelli, bastoni, spranghe, frustini e
altri oggetti (per ammissione di alcuni dei principali esponenti di questo
ambiente), io proprio non capisco come possano esserci ancora spazio, pubblico
e cospicui fondi statali per il circo con animali. Io credo che la vera
"arte circense" sia quella esercitata da chi sappia incantare,
stupire e divertire con le proprie abilità (potenziate da impegno, studio e
fatica) e per sua libera scelta.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
venerdì 23 ottobre 2009
Non è usuale andarsene in giro visitando canili
Sig. direttore,
sono veramente stupita che la "anonima di Sabbioneta", che in data 20
settembre 09 aveva scritto una lettera nella quale affermava che il canile di
Cremona era il migliore fra tutti quelli che lei frequenta, risponda oggi, 21
ottobre 2009, alla mia lettera pubblicata il 25 settembre, sempre come anonima,
ma ora di Cremona chiedendomi se sono contenta della sua "non
risposta". A parte il fatto che lei può chiamarmi, e mi chiama
correttamente con il mio cognome, perché io non scrivo come anonima e fornisco
sempre il medesimo indirizzo, devo far rilevare come non possa essere contenta
dato che non ha risposto ad alcuna delle mie domande riguardo alla sua
frequentazione di numerosi canili anche privati: io le chiedevo "Perché? a
quale titolo? come mai?"Dato che non è usuale che persone passino la loro
giornata andando a frequentare canili vari, anche privati.
Francarita Catelani
(Cremona)
La Provincia
sabato 31 ottobre 2009
Maiale Ogm e clonato come cavia: diciamo no
Gentile direttore,
abbiamo appreso della richiesta di autorizzazione presentata dal prof. Cesare
Galli alla Regione Lombardia per un progetto che prevede la creazione di un
maiale geneticamente modificato e la sua clonazione, il motivo addotto è la
ricerca di cure per le malattie neuro-degenerative. Si tratta di patologie
molto gravi, per le quali è giusto indagare sulle cause e cercare cure e
soluzioni; purtroppo, però, la vivisezione e l'uso dei cosiddetti "modelli
animali" non può essere la strada giusta da perseguire. Si tratta di un
metodo cruento, crudele, anti-etico perché prevede l'uso di animali, esseri
viventi senzienti, ma anche inutile, non predittivo e non valido dal punto di
vista scientifico, come sempre più è affermato dagli esperti anche a livello
mondiale. Quello che chiediamo come associazione animalista, ma attenta anche
alla salute umana, è che la vivisezione venga abbandonata e abolita. Sul nostro
sito (www.unacremona.it) è possibile trovare e firmare l'appello del Comitato scientifico
Equivita che chiede alla Regione di non autorizzare questo progetto né altri
analoghi in futuro.
Responsabile della comunicazione dell'associazione Una Cremona
(Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
Il Piccolo
venerdì 6 novembre 2009
L'ASSOCIAZIONE UNA CREMONA
Basta con la vivisezione per gli esperimenti medici
Gentile direttore, abbiamo appreso della richiesta di autorizzazione presentata
dal professor Cesare Galli alla Regione Lombardia per un progetto che prevede
la creazione di un maiale geneticamente modificato e la sua clonazione. Il
motivo addotto è la ricerca di cure per le malattie neuro-degenerative. Si
tratta di patologie molto gravi, per le quali è giusto indagare sulle cause e
cercare cure e soluzioni; purtroppo, però, la vivisezione e l'uso dei
cosiddetti "modelli animali" non può essere la strada giusta da
perseguire. Si tratta di un metodo cruento, crudele, anti-etico perché prevede
l'uso di animali, esseri viventi senzienti, ma anche inutile, non predittivo e
non valido dal punto di vista scientifico, come sempre più è affermato dagli
esperti anche a livello mondiale. Quello che chiediamo come associazione
animalista, ma attenta anche alla salute umana, è che la vivisezione venga
abbandonata e abolita, a favore dei metodi sostitutivi che non prevedono l'uso
di animali, ma solo di cellule e tessuti umani. Sul nostro sito (all'indirizzo
www.una-cremona.it) è possibile trovare e firmare l'appello del Comitato
Scientifico Equi-vita che chiede alla Regione di non autorizzare questo
progetto né altri analoghi in futuro.
Associazione Una Cremona
La Provincia
martedì 17 novembre 2009
Cigni e oche a Scandolara non sono un problema
Egregio direttore,
in una lettera pubblicata domenica 15 ho letto con stupore una lagnanza per la
presenza di cigni, oche, anatre e altri pennuti nel fossato del castello di
Scandolara R.O., in particolare perché imbrattano di escrementi la strada e costituiscono
un rischio per gli automobilisti. Io credo che esempi come questi dimostrino
che la capacità di convivere con gli altri, animali ma anche persone che si
comportano “diversamente”, si stia assottigliando sempre di più e questo è un
impoverimento per tutta la società. Basta poco per convivere con questi
fantastici animali: pulire la strada dai loro escrementi e, già che si è
all’opera, anche da tutti i rifiuti — che credo più numerosi e certo di
maggiore impatto ambientale! — lasciati dai frequentatori umani del luogo,
soprattutto giovani... Quanto al rischio per gli automobilisti, dal momento che
conosco il luogo di cui si parla, credo che chi rischi di investire un animale
possa costituire un possibile pericolo anche per le persone: basta quindi
rispettare i limiti e porre attenzione nella guida! Spero che questi piccoli
suggerimenti sviluppino una riflessione che porti al rispetto degli animali e
permettano una convivenza tra abitanti e fruitori della “fossa” ancora per
lungo tempo.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
mercoledì 18 novembre 2009
Meravigliosa la vista dei cigni di Scandolara
Egregio direttore,
da anni mi trovo a passare quotidianamente per Scandolara Ripa d'Oglio per
recarmi al lavoro. Da anni, almeno due volte al giorno, costeggio il fossato
del piccolo castello e godo della meravigliosa vista dei cigni, delle oche e
delle anatre. D'estate, quando non sono di fretta, colgo l'occasione anche per
fare una passeggiata. Non ho mai notato escrementi in giro, la strada mi è
sempre parsa pulita. Una sola volta (in dieci anni) d'estate mi è capitato di
dovermi fermare per far attraversare papere e oche: l'ho fatto volentieri, così
come mi sarei fermata per lasciar attraversare la strada ad un pedone. Preciso
poi che la strada in questione si trova al centro del paese, dove è obbligo la
velocità moderata, quindi basta che l'automobilista rispetti i limiti di legge
e non si corre alcun rischio d'incidente né con animali, né con umani.
Barbara Nicolini
(Seniga - Bs)
La Provincia Sabato 5 dicembre 2009
Nutrie, è inaccettabile la logica dell’abbattimento
Egregio direttore,
abbiamo letto l'articolo pubblicato lo scorso 3 dicembre a proposito della
presenza di nutrie a Pizzighettone; vogliamo ribadire ancora una volta che
l'idea di eradicare una qualsiasi popolazione animale mediante l'abbattimento
non è accettabile a livello etico, trattandosi di uccisione di esseri viventi
senzienti, ma non è nemmeno utile, perché ad un incremento del tasso di
mortalità corrisponde un incremento della natalità e quindi il
"problema" rimane irrisolto. Un'interessante novità viene invece
dall'Iucn, Unione mondiale per la conservazione della natura, che nel redigere
la sua Lista rossa delle specie in pericolo (consultabile all'indirizzo
www.iucnredlist.org) ha classificato la nutria (Myocastor coypus) a "basso
rischio di estinzione" e ha segnalato che il trend della popolazione è in
diminuzione. La diminuzione della popolazione non è riconducibile
all'abbattimento, che anzi provoca squilibri nella popolazione; si tratta
invece di fenomeni di adattamento all'ambiente e di controllo naturale della
popolazione. Dimostrazione del fatto che la natura sa regolarsi da sé e che
spesso riesce a ricreare l'equilibrio che le azioni dell'uomo, come
l'immissione di specie alloctone, aveva incrinato! La bibliografia in materia è
segnalata sul nostro sito, alla pagina www.unacremona.it/nutrie.html.
Il responsabile della Comunicazione dell'Associazione Una Cremona
(Cremona)
La Provincia
Lunedì 7 dicembre 2009
Nutrie. La natura è molto più saggia dell’uomo
Egregio direttore,
crediamo doveroso rispondere ai dubbi da lei espressi in calce alla lettera
sull’inaccettabile pratica di abbattimento delle nutrie pubblicata il 5
dicembre. In primo luogo noi siamo convinti che la natura sia molto più saggia
di noi, tanto che ha distribuito animali e piante diversi in continenti diversi
mentre noi non facciamo altro che spostarli da un Paese all’altro lamentando
poi la presenza di animali e vegetali alloctoni sui nostri terreni e nelle
nostre acque. Le nutrie provengono dall’America Latina e sono state importate
per farne pellicce!
In secondo luogo, posto che da noi si abbattono le nutrie da ben oltre un
decennio e pare non vi sia stata alcuna soluzione del ‘problema’ nonostante gli
altissimi numeri di abbattimenti pubblicati annualmente anche dal suo
quotidiano, crediamo che qualsiasi persona dotata di buon senso avrebbe dovuto
comprendere che questa strada non porta da nessuna parte: tanti animali
abbattuti, altrettanti se non di più animali nati. In terzo luogo rispondiamo
all’altra sua domanda che, con la storia delle nutrie, non ha alcun
addentellato: ebbene sì, lo confessiamo noi tutti, siamo vegetariani e anche
vegani perché siamo per il rispetto di ogni forma di vita come risulta anche
dai manifesti che facciamo affiggere (a pagamento) per le vie cittadine da
oltre venti anni.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione ‘Una Cremona onlus’)
La Provincia
Mercoledì 9 dicembre 2009
Nutrie, paghi i danni chi le aveva liberate
Egregio direttore,
le posso assicurare che tutti i soci dell'associazione UNA Cremona sono
vegetariani ed alcuni anche vegani. A nostro avviso questa scelta di vita è
basilare e per diversi aspetti. Essere vegetariani, oltre che una forma di
rispetto verso gli altri viventi, è una forma di rispetto verso l'ambiente (gli
allevamenti intensivi sono altamente inquinanti e sono causa di
deforestazione), è una forma di rispetto verso le popolazioni del terzo mondo
(i cereali di cui si cibano gli animali d'allevamento sfamerebbero milioni di
persone) ed è una forma di rispetto verso noi stessi in quanto ci guadagniamo
notevolmente in salute. Ma soprattutto è una forma di coerenza, perché non
avremmo credibilità se le nostre parole non fossero seguite da fatti concreti.
Per quanto riguarda i danni provocati dalle nutrie di cui lei parla, credo
sarebbe ora che a risarcirli provveda chi li ha causati. Sappiamo bene che a
seguito del fallimento degli allevamenti per la produzione della pelliccia di
castorino, le nutrie sono state liberate intenzionalmente per evitare i costi
di smaltimento delle carcasse. Perché di questo nessuno parla?
Barbara Nicolini
(Seniga - Bs)
La Provincia
Sabato 19 dicembre 2009
Dobbiamo porre rimedio alle brutture del web
Egregio direttore,
vorrei esprimere una mia piccola considerazione. Siti, pagine personali,
profili e gruppi di social network e tanti altri spazi che gli utenti possono
ritagliarsi sul web possono purtroppo essere usati negativamente: istigazione
al razzismo; celebrazione di "gesta" proprie o altrui come
vessazioni, pestaggi, violenze anche sessuali, maltrattamenti torture e
uccisioni di animali; scambio di immagini pedopornografiche; incitamento a
discriminare e ad usare violenza fisica o verbale verso ogni
"diverso". Le associazioni e i singoli cittadini che hanno fatto
denunce per questi contenuti orribili del web e che hanno chiesto l'oscuramento
delle pagine penso che possano testimoniare senza problemi quanto sia difficile
che i responsabili vengano individuati e condannati per i reati commessi e che
i contenuti criminosi spariscano dalla vista e dalla possibilità di accesso dei
visitatori della rete, tra i quali ci sono anche i bambini e i giovani, i
'cittadini di domani'. Mi auguro che nessuno ignori questo e, se ne ha la
possibilità, vi ponga rimedio.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
Il Piccolo
venerdì 18 dicembre 2009
"Focus"
Facciamo sparire il "marcio" di internet
Egregio direttore,
vorrei esprimere una mia piccola considerazione. Siti, pagine personali,
profili e gruppi di social network e tanti altri spazi che gli utenti possono
ritagliarsi sul web possono purtroppo essere usati negativamente: istigazione
al razzismo; celebrazione di "gesta" proprie o altrui come
vessazioni, pestaggi, violenze anche sessuali, maltrattamenti torture e
uccisioni di animali; scambio di immagini pedopornografiche; incitamento a
discriminare e ad usare violenza fisica o verbale verso ogni
"diverso". Le associazioni e i singoli cittadini che hanno fatto
denunce per questi contenuti orribili del web e che hanno chiesto l'oscuramento
delle pagine penso che possano testimoniare senza problemi quanto sia difficile
che i responsabili vengano individuati e condannati per i reati commessi e che
i contenuti criminosi spariscano dalla vista e dalla possibilità di accesso dei
visitatori della rete, tra i quali ci sono anche i bambini e i giovani, i
'cittadini di domani'. Mi auguro che nessuno ignori questo e, se ne ha la
possibilità, vi ponga rimedio.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
Mercoledì 23 dicembre 2009
Neve. Al Maristella ciclabili e marciapiedi impraticabili
Gentile direttore,
anche quest’anno nulla è cambiato: è nevicato e le piste ciclabili e i
marciapiedi sono impraticabili. Per chi abita nei quartieri periferici, come al
Maristella, ad esempio, ove non vi sono negozi alimentari e dove i servizi
pubblici sono a dir poco inesistenti, risulta assolutamente impossibile
raggiungere almeno la via Brescia, sia a piedi che in bicicletta. Le cose
rimangono immutate e, pare, immutabili: cambiano i sindaci, cambiano le giunte,
cambiano i gruppi politici vincenti,male cose non cambiano per nulla e i
cittadini sono sempre i fessi che pagano le tasse e non ricevono nulla in
cambio.
Francarita Catelani
(Cremona)
La Provincia
mercoledì 30 dicembre 2009
Circolare sui botti/1 Perri invita a 'riti' alternativi
Egregio direttore,
ho letto l'articolo pubblicato lunedì 28 a proposito della vendita di petardi,
che cita l'ordinanza del sindaco Perri per quanto riguarda la
commercializzazione dei "botti". Ho invece notato che non vengono
ripresi altri passaggi della stessa, che ritengo siano molto interessanti. Tra
le premesse vengono ricordate le conseguenze negative che l'uso di petardi può
avere, anche per gli animali che vengono spaventati e possono smarrirsi se non
custoditi; perciò viene tassativamente vietato dì far esplodere i
"botti" vicino a ricoveri di animali e viene raccomandato di
accenderli " a debita distanza dalle persone e dagli animali". Viene
inoltre fatto presente che ci sono "molti mezzi alternativi innocui, che
la fantasia può suggerire ".(...)
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
mercoledì 30 dicembre 2009
Circolare sui botti/2. Pericolosi per gli animali
Egregio direttore,
ringraziamo il sindaco Perri per aver emesso un'ordinanza relativa all'uso
responsabile dei botti. Abbiamo apprezzato particolarmente l'attenzione rivolta
anche agli animali domestici - particolare non evidenziato nell'articolo
pubblicato il 28 dicembre - che ogni anno subiscono questo assurdo divertimento
umano e si spaventano e spesso si perdono. Ricordiamo che anche gli animali
selvatici sono disturbati dai botti e dalle luminarie che ne scaturiscono e che
anche loro hanno il diritto di passare la notte in pace come tutti i cittadini
umani che devono subire, loro malgrado, i fracassi assurdi che tanto piacciono
ad alcuni.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione Una Cremona onlus)
La Provincia
giovedì 31 dicembre 2009
In un periodo di crisi non compriamo i botti
Egregio direttore,
ringrazio il sindaco Perri per aver emesso un'ordinanza relativa all'uso
responsabile dei botti. In particolare ho apprezzato il passaggio dove il
sindaco invita i cittadini ad abbandonare questa usanza pericolosa, per chi la
pratica e per gli altri, ricorrendo a mezzi più innocui che la fantasia può
suggerire. I botti in questione, inoltre, non sono graditi a tutti, molte
persone ne sono infastidite, gli animali domestici e selvatici ne rimangono
notevolmente spaventati, parecchi bambini hanno paura del rumore dei botti.
Consideriamo poi che spesso bambini si sono feriti raccogliendo da terra botti
o petardi inesplosi. Ritengo inoltre che festeggiare un Capodanno all'insegna
della sobrietà e del rispetto altrui, sia particolarmente doveroso sopratutto
in questo periodo di crisi.
Barbara Nicolini
(Seniga Bs)
Articoli
Cronaca
sabato 21 febbraio 2009
Il volontariato si presenta al liceo Manin
Le associazioni della provincia protagoniste dell'assemblea mensile
Ieri mattina si è svolta al Liceo Manin l'assemblea degli studenti, che questo
mese è stata dedicata al volontariato in tutte le sue declinazioni, con la
partecipazione di svariate associazioni della provincia. Tutto questo è stato
il frutto del costante impegno della prof. Lobina, volto a sensibilizzare i
ragazzi verso queste tematiche. La proposta ha avuto un ottimo riscontro tra
gli studenti, che hanno partecipato numerosi ai vari corsi proposti nel corso
della mattinata. Gli ambiti nei quali si muovono queste associazioni sono i più
diversi: violenze nei confronti delle donne; lavoro minorile; commercio equo e
solidale; integrazione ed immigrazione; istruzione ed educazione, ma anche
disagio psichico ed emarginazione. L'associazione Shanti, nata nel 2005 e
collegata a Manitese, ha presentato attraverso la volontaria Ester Olivieri le
proprie attività, volte a seguire le donne espatriate, provenienti specialmente
dal sud-est asiatico, che vivono nel nostro territorio. Il loro obiettivo, come
è stato spiegato ai ragazzi in sala, è quello di favorirne l'integrazione
attraverso l'incontro delle due culture. In contemporanea anche l'associazione
Emergency, con l'intervento di Igor Pesce, ha coinvolto gli studenti con la
testimonianza della passione che da sempre anima i suoi volontari in progetti
umanitari in Africa e Medio Oriente. "La soddisfazione è impagabile - dice
Igor - e soprattutto ho visto grande interesse da parte dei ragazzi, segno che
ci sono speranze per il futuro". Di grande rilevanza anche la
partecipazione all'assemblea dell'associazione A.I.D.A., che ha parlato ad
un'Aula Magna piena di ragazze, della violenza contro le donne. Gemma Mantovani
ha coinvolto le studentesse in un dibattito che ha suscitato grande interesse,
anche perché di stretta attualità. Le volontarie presenti hanno anche
sensibilizzato gli studenti riguardo a un tema che troppo spesso viene
sottovalutato, o volutamente ignorato, invitando gli eventuali interessati a
rendersi membri attivi della loro associazione. Naturalmente era presente anche
la Caritas Diocesana, da tempo impegnata su molteplici fronti di aiuto al
prossimo, nella figura di Don Maurizio Ghilardi, che ha presentato ai ragazzi
la possibilità di rendersi protagonisti dei vari servizi che offre
l'associazione. Grande interesse di pubblico anche per Cooperativa Sociale
Agropolis che fin dal 1990 è impegnata sul piano educativo e formativo a
promuovere azioni di sostegno a favore di persone diversamente abili e delle
loro famiglie. Attraverso l'educatore professionale Tiziano Sancirmi gli
studenti in aula sono stati coinvolti attivamente nella spiegazione delle
attività. Attraverso attività ludiche i volontari del commercio Equo e Solidale
hanno coinvolto i ragazzi con l'obiettivo di formarli in merito alle tematiche
dello sviluppo sostenibile e ricordare, tra l'altro, che anche in città è
presente una Bottega dove è possibile acquistare i loro prodotti. Il centro di
aiuto allo studio Portofranco, dell'associazione II Ponte, ha infine presentato
un altro aspetto importante del volontariato, che riguarda proprio gli
studenti. La loro finalità è quella di recuperare tutti coloro che hanno
difficoltà nello studio con percorsi personalizzati che coinvolgono anche le
famiglie e la scuola per un futuro migliore. Le volontarie Angela e Michela
hanno sottolineato quanto il rapporto che si crea tra ragazzi e volontari
arricchisca entrambe le parti e quanto le sfide per la costruzione dei rapporti
con gli studenti che si iscrivono diano grande soddisfazione.Ma queste erano
solo alcune delle numerosissime associazioni presenti, tra le quali bisogna
ricordare: ABIO (Associazione Bambini in Ospedale); ACCD (Associazione Cremona
Cura del Dolore); MICRONIDO & CASA FAMIGLIA S. OMOBONO; associazione UNA (Uomo Natura Animali) per la protezione di
tutti gli aspetti della vita e la lotta alla vivisezione, e
TAISM(Associazione Italiana Sclerosi Multipla).Il successo dell'iniziativa promossa
fa sperare in una sempre maggiore sensibilizzazione dei giovani nei confronti
di problematiche più o meno vicine a loro.
Ginevra Ripa Gabriele Zagni
La Provincia
venerdì 13 marzo 2009
L’ASSEMBLEA
«Si chiuda col passato
Chiediamo il garante»
di Giuseppe Bruschi
Chiedono chiarezza. Vogliono che il Comune scelga un garante 'super partes'. Si
battono perchè il canile di Cremona torni a funzionare, «chiudendo però con il
passato». E invitano «coloro che sanno», magari volontari del Rifugio, a
parlare. Senza paure, certi che la magistratura si sta muovendo. Ma soprattutto
si battono perché a gestire il canile siano «persone che amano gli animali»,
che tra l'altro San Francesco chiamava 'fratelli'. Queste le richieste fatte
ieri sera, durante la pubblica assemblea in sala Zanoni, da Laura Rossi,
presidente nazionale della Lega Italiana per la difesa del cane. E' stata lei
ad aprire l'incontro ricordando, con commozione, la storia del suo cane
«portato al rifugio di Cremona vivo e uscito in gravi condizioni». Laura Rossi
ha chiamato a raccolta tutti i cittadini che hanno «finalmente conosciuto la
verità» sul canile e ha annunciato che la battaglia continuerà se il Comune non
fornirà tutte le risposte necessarie. La palla è passata a Rosetta Facciolo che
ha rifatto la cronistoria di queste ultime settimane, ma che, secondo lei, ha
origini lontane. Infatti lei stessa ha denunciato, anni fa, quello che sarebbe
avvenuto nel rifugio: «Cani che sparivano in modo misterioso, volontari che,
pur sapendo, non dicevano nulla». Facciolo ha spiegato che «erano almeno cinque
le ditte incaricate dello smaltimento delle carcasse, e non solo quella
indicata dai responsabili dell'Associazione Zoofili». Ha pure chiesto perché il
presidente Maurizio Guerrini non abbia sentito «il dovere di dimettersi» visto
che, come segretario provinciale di Rifondazione Comunista, aveva rapporti di
collaborazione con il Comune. Qualche frecciata l'ha riservata pure all'Asl,
che «avrebbe dovuto intensificare i controlli, dopo le ripetute segnalazioni».
Insomma, per Rosetta Facciolo, che ha ringraziato il pm Cinzia Piccioni ed i
Nas per il lavoro che stanno facendo, il canile di Cremona può tornare ad
operare, ma serve «un cambio completo di gestione» e di serrature, che da
quando è scattato il sequestro disposto dopo le ispezioni dei Nas, sono sempre
quelle. Dalla Facciolo un appello all'unità di tutte le associazioni che, in
modo disinteressato, si occupano del benessere degli animali che sono autentici
amici dell'uomo. Tra gli interventi del pubblico, da segnalare quello di Francarita Catelani (Lav) che già nel 1993, è stata
lei a chiarirlo, aveva denunciato la situazione del canile, con carte bollate e
tribunale. In sala c'erano alcuni consiglieri comunali, tra questi Carlalberto
Ghidotti, Matteo Lodi, e Giacomo Zaffanella. Quest'ultimo è in contatto con il
sottosegretario alla salute, Francesca Martini, che ha dato la propria
disponibilità a un incontro con la Lega del cane.
Fa parte di un articolo sul Sequestro del canile di Cremona: leggilo qui
La Provincia
sabato 14 marzo 2009
Rifugio sequestrato
Mobilitazione della politica con interrogazioni sulla vicenda del canile e
sulla collaborazione con l'Associazione Zoofili
E Corada insiste: «La Procura esclude responsabilità del Comune»
Lunedì gli animalisti in consiglio comunale
di Giuseppe Bruschi
Ed ora sulla vicenda del canile si muove la politica. Le avvisaglie si sono
avute giovedì sera in sala Zanoni, al termine dell'assemblea pubblica convocata
dalla Lega italiana per la difesa del cane. Infatti dopo gli interventi di
Laura Rossi e di Rosetta Facciolo, alcuni consiglieri comunali presenti, in
particolare Carlalberto Ghidotti (Fi); Matteo Lodi (Verdi) e Giacomo Zaffanella
(Lega Nord), hanno annunciato che presenteranno, lunedì in consiglio, una
mozione urgente con la quale si chiede che il comune sospenda il contributo
economico all'Associazione Zoofili, non certo ai cani. E che scelga, per gestire
il canile, una nuova associazione. Non basta. Per dar man forte ai consiglieri
comunali, gli animalisti parteciperanno in massa al consiglio comunale:
verranno con i cartelli e striscÌ9ni con i quali chiedono che il sindaco faccia
chiarezza sull'intera questione. Quella dei tre consiglieri non sarà l'unica
mozione, ne sono state depositate altre tre, anche di esponenti della
maggioranza, che hanno lo stesso obiettivo: capire cosa è avvenuto in questi
mesi nel rifugio ora sequestrato. E si stanno organizzando altre manifestazioni
pubbliche, questa volta con i cani al seguito, nel centro cittadino per
sensibilizzare i cittadini sulle vicende del rifugio, che hanno origini
lontane. Come ha ricordato, intervenendo in sala Zanoni, Francarita Catelani, presidente dell'associazione di
volontariato Una (uomo, natura, animali) Cremona. Lei presentò,
addirittura il 10 giugno 1991, una denuncia in Procura, che non produsse alcun
risultato se non una controdenuncia contro Una per calunnia e diffamazione
(assoluzione con formula piena nel 1993). Catelani segnalava allora che 'gli
abbattimenti avvenivano ad opera di cremonesi non solo nel canile cittadino, ma
pure ad Orio Litta'. Sono passati decenni e siamo alle vicende di oggi ed alla
mobilitazione di chi ama gli animali e soprattutto vuole chiudere con il
passato. Il sindaco Corada è pronto al confronto in consiglio comunale, purché
sia civile e costruttivo. Ieri ha così commentato: «Mi dispiace degli attacchi
che sono stati fatti nel confronti dell'amministrazione, mi limito a ricordare
che la Procura, non noi, ha affermato che in questa vicenda 'il Comune non ha
alcuna responsabilità'. Aggiungo che il canile è sotto sequestro giudiziale,
compresi i fondi, per cui non ne possiamo disporre, né siamo in grado di decidere
se cambiare associazione di riferimento». Continua il sindaco: «Noi per primo
vogliamo fare chiarezza e le decisioni che abbiamo assunto vanno in questa
direzione. Anch'io comunque amo gli animali». E sul «garante», conclude così:
«So che in altri comuni, come Milano, questa figura esiste, valuteremo pure
questa eventualità». E sempre lunedì anche a Roma ci sarà l'annunciato incontro
degli animalisti con il sottosegretario alla salute Francesca Martini. La
situazione è dunque in grande movimento.
Fa parte di un articolo sul Sequestro del canile di Cremona: leggilo qui