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Indice

Lettere

Piste ciclabili e marciapiedi pieni di montagne di neve Francarita Catelani

Volantini distribuiti per la strada: si può? Unacremona

Volantinaggio del circo: ma non era proibito? Una Cremona

Crema sporcata dai cani I vigili svolgono i controlli? Francarita Catelani

Solo uno dei nostri 115 comuni fa verifiche sull'anagrafe canina Francarita Catelani

Maltrattamento di animali anche in una fiction Giulia Lodigiani

Il bimbo non gioca più col gatto? Lo si butta: è la lezione della Rai Giulia Lodigiani

La pesca non è uno sport ma una crudeltà Francarita Catelani

Nessuno vuole attaccare i pescatori Le critiche vanno alla Provincia Francarita Catelani

I 'modelli animali' non valgono sull'uomo Giulia Lodigiani

Trapianto dai maiali, una scelta discutibile Giulia Lodigiani

Contro noi animalisti luoghi comuni abusati Francarita Catelani

Lo scopo di Unacremona è informare e non chiedere soldi comunicazione@unacremona.it

Chi trova un cane deve fare regolare denuncia Barbara Nicolini

Gatti avvelenati a Persico Dosimo Giulia Lodigiani

Contro la strage di capretti una Pasqua vegetariana Giulia Lodigiani

Multe per i volantini sulle auto La sanzione vale anche per i circhi? Unacremona

Una Pasqua vegetariana in rispetto degli animali Giulia Lodigiani

Sikh. Molti morirono per liberare l’Italia Francarita Catelani

Sikh. Mi sono mescolata a loro e sono stata bene Giulia Lodigiani

Torchio, auto pubblicitarie da Teramo: quanto spreco Giulia Lodigiani

Nella propaganda politica manca un po' di buon senso Giulia Lodigiani

Via Persico e siepi Lo stesso problema Francarita Catelani

Soldi per la pesca, non per le ciclabili L'amministratore del sito www.unacremona.it e Responsabile comunicazione@unacremona.it

Basta con le barbarie della pesca sportiva Associazione "Una Cremona"

Smettiamo con l'inutile sterminio delle nutrie Francarita Catelani

Nutrie a Crotta d'Adda No all'abbattimento Francarita Catelani

Canile, la microchippatura va fatta entro certi tempi Francarita Catelani

Animali e diritti, no all'ufficio A Pandino mancano i soldi Giulia Lodigiani

Ufficio comunale animali superfluo: ci siamo noi Francarita Catelani

Adottare un cane al canile aiuta contro il randagismo Francarita Catelani

Chi ha preso i cuccioli? E perché al canile privato? Francarita Catelani

Canile, un'indagata si occupa anche di affidi? Giulia Lodigiani

Chi rispetta gli animali ama anche gli uomini Francarita Catelani

Provengono dal sud molti cani offerti in adozione Ma il randagismo non si risolve così Giulia Lodigiani

Contro il randagismo serve la sterilizzazione Giulia Lodigiani

Ecco le principali regole per il trasporto dei cani Francarita Catelani

Cercare casa a un cane con le dovute attenzioni Giulia Lodigiani

Immigrazione/1. Perché prendersela con i cani? Francarita Catelani

Nessuno deve offrire cani che non siano a norma Francarita Catelani

A indagare sul canile sono Magistratura e Nas Francarita Catelani

Torna il circo con animali ma che divertimento è? Giulia Lodigiani

Non è usuale andarsene in giro visitando canili Francarita Catelani

Maiale Ogm e clonato come cavia: diciamo no comunicazione@unacremona.it

Basta con la vivisezione per gli esperimenti medici Associazione Unacremona

Cigni e oche a Scandolara non sono un problema Giulia Lodigiani

Meravigliosa la vista dei cigni di Scandolara Barbara Nicolini

Nutrie, è inaccettabile la logica dell’abbattimento Il responsabile della Comunicazione dell'Associazione Una Cremona

Nutrie. La natura è molto più saggia dell’uomo Francarita Catelani

Nutrie, paghi i danni chi le aveva liberate Barbara Nicolini

Dobbiamo porre rimedio alle brutture del web Giulia Lodigiani

Facciamo sparire il "marcio" di internet Giulia Lodigiani

Neve. Al Maristella ciclabili e marciapiedi impraticabili Francarita Catelani

Circolare sui botti/1 Perri invita a 'riti' alternativi Giulia Lodigiani

Circolare sui botti/2 Pericolosi per gli animali Francarita Catelani

In un periodo di crisi non compriamo i botti Barbara Nicolini



Articoli

Il volontariato si presenta al liceo Manin ... c'era anche "UNA Cremona" !

Sull'intervento della nostra presidente Francarita Catelani all'assemblea sul canile di Cremona

Sempre sull'intervento della nostra presidente Francarita Catelani all'assemblea sul canile di Cremona



La Provincia
giovedì 8 gennaio 2009

Piste ciclabili e marciapiedi pieni di montagne di neve

Signor direttore,
nel mese di gennaio il Comune di Cremona si è trovato, ancora una volta, impreparato ad affrontare una nevicata ampiamente annunciata per tempo! È vero che passano gli spazzaneve sulle strade, ma le piste ciclabili sono lasciate al loro destino e non sono neppure pedonabili dato che gli spazzaneve le ingombrano con barriere di neve proveniente dalle strade. I privati cittadini cercano di spalare davanti alle loro abitazioni, non così gli enti pubblici. L'enorme nuovissimo marciapiede che costeggia lo stadio è completamente impraticabile ed i pedoni sono costretti a sperare nella bontà degli automobilisti posto che devono invadere la strada. Noi per fortuna siamo in buona salute e riusciamo ad arrangiarci tornando a casa infradiciati, ma coloro che non sono totalmente autosufficienti cosa devono fare per riuscire ad andare almeno a fare la spesa? Vorremmo tanto conoscere il nome del funzionario comunale responsabile del 'piano neve' e sapere se, per caso, fa parte di quelli che a fine anno vengono premiati profumatamente per la loro produttività!

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato 'Una Cremona onlus')

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La Provincia
mercoledì 21 gennaio 2009

Volantini distribuiti per la strada: si può?

Gentile direttore,
ancora una volta c'è un circo in città. Non so se sia un circo che sfrutta animali o sia finalmente uno dei tanti circhi senza animali, che non hanno bisogno di violenza fisica e psicologica su altri esseri viventi per i loro spettacoli. Comunque sia, l'altra sera all'incrocio di via del Sale con via del Giordano un lavorante del circo distribuiva biglietti omaggio o volantini agli automobilisti fermi in coda e ai passanti. Mi chiedo: questo è possibile secondo la recente modifica del regolamento comunale sulla pubblicità (in vigore dal 1° gennaio scorso), che vieta la distribuzione di volantini in piazze e strade e sui veicoli in sosta? Se questo è valido anche per la pubblicità del circo a se stesso, l'amministrazione non dovrebbe, nel momento in cui concede lo spazio pubblico al circo, informare anche su questa norma? Spero che i miei quesiti trovino risposta e che il circo abbia successo, ma solo se non sfrutta animali, e nemmeno lavoranti extracomunitari (...)

www.unacremona.it

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Il Piccolo
venerdì 23 gennaio 2009

ANIMALI
Volantinaggio del circo: ma non era proibito?


Caro direttore,
ancora una volta c'è un circo in città. Non so se sia un circo che sfrutta animali o sia finalmente uno dei tanti circhi senza animali, che non hanno bisogno di violenza fisica e psicologica su altri esseri viventi per i loro spettacoli. Comunque sia, l'altra sera all'incrocio di via del Sale con via del Giordano un lavorante del circo distribuiva biglietti omaggio o volantini agli automobilisti fermi in coda e ai passanti. Mi chiedo: questo è possibile secondo la recente modifica del regolamento comunale sulla pubblicità (in vigore dal 1° gennaio scorso), che vieta la distribuzione di volantini in piazze e strade e sui veicoli in sosta? Se questo è valido anche per la pubblicità del circo a se stesso, l'amministrazione non dovrebbe, nel momento in cui concede lo spazio pubblico al circo, informare anche su questa norma? Spero che i miei quesiti trovino risposta e che il circo abbia successo, ma solo se non sfrutta animali, e nemmeno lavoranti extracomunitari, che spesso nei circhi sono mal trattati... il che conferma che chi non rispetta gli animali non rispetta nemmeno gli umani!

Una Cremona

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La Provincia
domenica 25 gennaio 2009

Crema sporcata dai cani
I vigili svolgono i controlli?


Signor direttore,
riferendomi all'articolo pubblicato il 23 gennaio a firma di Sebastiano Giordani sulle sanzioni applicate dal Comune a coloro che non raccolgono le deiezioni del proprio cane, nel dichiararci perfettamente concordi sulla punizione di tutti coloro che maleducatamente imbrattano il suolo pubblico, ci chiediamo se i vigili urbani provvedano anche all'accertamento della legittimità del possesso del cane che deve essere regolarmente microchippato ed iscritto in anagrafe canina. La recentissima Ordinanza ministeriale dello scorso agosto non lascia alcun dubbio ed impone ad ogni Comune il possesso di almeno un dispositivo di lettura di microchip compatibile al fine dell'effettuazione dei controlli di prevenzione del randagismo: i cani non microchippati e non registrati possono essere impunemente abbandonati e finire nei canili a carico dei Comuni e, quindi, dei contribuenti.

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato 'Una Cremona Onlus')

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La Provincia
lunedì 2 febbraio 2009

Solo uno dei nostri 115 comuni fa verifiche sull'anagrafe canina

Signor direttore,
siamo lieti che almeno uno dei 115 Comuni della nostra provincia (Spino d'Adda) abbia iniziato i controlli sull'iscrizione dei cani in anagrafe canina trovando, purtroppo, come da noi sempre temuto e sospettato, che 4 su 5 non sono iscritti e, quindi, non sono né tatuati né microchippati. La vicenda dell'iscrizione in anagrafe canina inizia, nella nostra Regione, nel lontano 1987: nel 1991 è uscita la legge nazionale che ribadiva l'obbligo di iscrizione in anagrafe prevedendo anche sanzioni per i non adempienti; nel 2003 è stata istituita l'anagrafe canina nazionale nella quale dovrebbero confluire tutti i dati dei cani italiani muniti di tatuaggio o di microchip; sono inoltre intervenute modifiche varie e ordinanze ministeriali che precisano come i cani trovati vaganti e non muniti di segnale identificativo devono essere microchippati a carico del Comune in cui sono stati ritrovati, nonché numerose sentenze che ribadiscono come i danni provocati dai cani non identificati sono a carico del Comune. A noi pare che, a distanza di decenni, sarebbe giunta l'ora di applicare seriamente tutte le leggi esistenti, unico valido sistema per arginare e ridurre la piaga dell'abbandono e del conseguente randagismo e ricordiamo a tutti i Comuni che compete proprio a loro a sensi del Dpr 31-3-1979 (G.U. 150 del 2-6-79) la vigilanza sulla osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali.

Francarita Catelani
(Presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona Onlus)

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Il Piccolo
venerdì 6 febbraio 2009

Maltrattamento di animali anche in una fiction

Egregio direttore,
non sono una grande appassionata di televisione, perché ritengo che pochissimi programmi meritino di essere visti per i loro contenuti, mentre sia tanta la "spazzatura" che obnubila la mente e fa passare messaggi che servono a fare della popolazione una massa non-pensante ma soltanto intrattenuta e distratta dai veri problemi. Detto questo, domenica sera ho visto per caso in una fiction di rai Uno una scena che mi ha sconvolto: il protagonista maschile ha fatto vedere alla protagonista una fotografia di lei adirata con in mano un gatto dalla faccia un po' spaventata e lei, tranquilla tranquilla, ha ammesso di averlo lanciato dalla finestra di non mi ricordo quale piano {ma lei diceva che tanto i gatti hanno sette vite...) perché perdeva pelo, lei era incinta e c'era il problema della toxoplasmosi e inoltre il figlio più grande non ci giocava già più. Per me, è un'aberrazione: non è possibile trattare come se nulla fosse quello che, se davvero messo in pratica (come purtroppo davvero è accaduto varie volte), è un maltrattamento di animali. Mi preme anche ricordare che la toxoplasmosi non è da collegare alla semplice presenza in casa di animali: certo la si può prendere se manca l'igiene, se si toccano le feci degli animali e poi non ci si lava le mani, ma questo non è certo un comportamento normale! Quanto al fatto che un animale sia da "buttare" (anche in senso lato) quando il bambino non ci gioca più, questa è una triste realtà diffusa tra chi non considera l'animale altro che un giocattolo, e infatti i canili e i gattili si riempiono dei cuccioli di Natale e degli animali rifiutati e le strade si riempiono di randagi (a rischio di investimento o morte per la crudeltà umana). Ho protestato con RaiUno e non guarderò più di certo, neanche per "sbaglio", questo intrattenimento diseducativo e con allusioni di cattivo gusto.

Giulia Lodigiani
Cremona

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La Provincia
domenica 8 febbraio 2009

Il bimbo non gioca più col gatto? Lo si butta: è la lezione della Rai

Egregio direttore,
non sono una grande appassionata di televisione, perché ritengo che pochissimi programmi meritino di essere visti per i loro contenuti, mentre sia tanta la "spazzatura" che obnubila la mente e fa passare messaggi che servono a fare della popolazione una massa non-pensante ma soltanto intrattenuta e distratta dai veri problemi. Detto questo, domenica sera ho visto per caso in una fiction di rai Uno una scena che mi ha sconvolto: il protagonista maschile ha fatto vedere alla protagonista una fotografia di lei adirata con in mano un gatto dalla faccia un po' spaventata e lei, tranquilla tranquilla, ha ammesso di averlo lanciato dalla finestra di non mi ricordo quale piano {ma lei diceva che tanto i gatti hanno sette vite...) perché perdeva pelo, lei era incinta e c'era il problema della toxoplasmosi e inoltre il figlio più grande non ci giocava già più. Per me, è un'aberrazione: non è possibile trattare come se nulla fosse quello che, se davvero messo in pratica (come purtroppo davvero è accaduto varie volte), è un maltrattamento di animali. Mi preme anche ricordare che la toxoplasmosi non è da collegare alla semplice presenza in casa di animali: certo la si può prendere se manca l'igiene, se si toccano le feci degli animali e poi non ci si lava le mani, ma questo non è certo un comportamento normale! Quanto al fatto che un animale sia da "buttare" (anche in senso lato) quando il bambino non ci gioca più, questa è una triste realtà diffusa tra chi non considera l'animale altro che un giocattolo, e infatti i canili e i gattili si riempiono dei cuccioli di Natale e degli animali rifiutati e le strade si riempiono di randagi (a rischio di investimento o morte per la crudeltà umana). (...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
lunedì 9 febbraio 2009

LA POLEMICA
La pesca non è uno sport ma una crudeltà


Signor direttore,
la nostra associazione ha ricevuto dalla Provincia di Cremona ben due buste contenti un dvd, realizzato in collaborazione con Telelombardia, dal titolo "La Pesca in Provincia di Cremona" per reclamizzare, non solo il presidente della Provincia medesima, ma anche l'attuazione della avvenuta "gara sportiva internazionale di pesca" con la massiccia introduzione di pesci anche non locali. La cosa che ci ha maggiormente infastiditi non è solo la spesa notevole che sarà sicuramente stata sostenuta per questa realizzazione, ma il fatto che ci si comunica che questo dvd verrà inserito in un progetto didattico con le scuole allo scopo evidente di indurre dei bambini ad iniziare lo "sport" della pesca inducendoli, quindi, ad imparare ad uccidere animali non per necessità e fame, ma per gioco! Eravamo convinti, forse ingenuamente, che il fine del Settore Caccia e Pesca della Provincia fosse quello di controllare cacciatori e pescatori e non quello di promuovere, etichettandole pomposamente come "sport", le attività della caccia e della pesca. Mi si dirà che i pesci pescati verranno ributtati in acqua ed io domando loro se proverebbero non dico piacere, ma indifferenza, se altri infilassero loro un amo nel palato e poi lo togliessero lasciandoli nel frattempo immersi nell'acqua: per i pesci l'amo fa male e rimanere fuori dall'acqua e toccati da mani umane corrisponde a quanto descritto per un umano-animale respirante aria messo in acqua. Abbiamo scritto ufficialmente alla Provincia facendo notare la nostra assoluta contrarietà ad ogni crudeltà verso qualsiasi essere vivente umano, animale e vegetale, crudeltà troppo spesso mascherata da parole inutili e dicendoci stupiti dal fatto che, dopo venti anni di nostra presenza sul territorio, non si sia ancora chiaramente compreso come la nostra associazione promuova e divulghi il rispetto di ogni essere vivente senza alcuna distinzione di sesso, religione, etnia e specie.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus, Cremona)

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La Provincia
sabato 14 febbraio 2009

Nessuno vuole attaccare i pescatori Le critiche vanno alla Provincia

Signor direttore,
credo doveroso rispondere a Ceretti di San Giovanni in Croce che, non avendo letto attentamente quanto da me scritto e non avendo neppure ben compreso il mio esatto cognome, difende la posizione dei pescatori da me non toccata! Consiglio al signor Ceretti di rileggere la mia protesta rivolta esclusivamente alla Provincia che intende coinvolgere gli studenti in una attività non economica e non commerciale e di non intervenire a caso dicendo ovvietà. Gli consiglio anche di leggere con attenzione la nuovissima legge della nostra Regione dal titolo: «Disposizioni sull'incremento e la tutela del patrimonio ittico e sull'esercizio della pesca nelle acque della Regione».

Francarita Catelani
(presidente Una Cremona onlus)

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La Provincia
giovedì 26 febbraio 2009

I 'modelli animali' non valgono sull'uomo

Egregio direttore,
vorrei replicare, da animalista, all'articolo apparso lo scorso 20 febbraio a proposito delle scoperte e dei progetti del professor Galli. Per quanto riguarda l'inserimento di geni umani in organi di maiali da trapiantare in scimmie, nella prospettiva di comprendere come poterlo fare sull'uomo, mi sembra che sia una scelta discutibile da più punti di vista: il perpetuarsi della vivisezione come metodo di studiare l'uomo, quando da parecchi decenni moltissimi scienziati sostengono che non sia un metodo scientifico, quando esistono metodi sostitutivi senza animali riconosciuti a livello internazionale e anche vincitori di premi; il ricorso a "modelli animali" quando è patimenti noto e assodato che nessun animale può essere modello per l'uomo (...); il non riconoscimento di diritti agli animali. Per quanto riguarda la creazione di un centro nel cremonese per curare l'uomo inducendo artificialmente malattie negli animali, mi auguro che i soldi della collettività vengano impiegati per qualcosa di meglio che un simile errore metodologico e scientifico, sperare che da sintomi (e non malattie!) indotti in animali che non hanno le malattie umane si possano ricavare informazioni per l'uomo. E non dimentichiamo che la vivisezione è solo il primo passo, quello successivo è la sperimentazione sull'uomo (...).

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
venerdì 27 febbraio 2009

SCIENZA - Trapianto dai maiali, una scelta discutibile

Egregio direttore,
vorrei replicare, da animalista, all'articolo apparso lo scorso 20 febbraio a proposito delle scoperte e dei progetti del professor Galli.
Per quanto riguarda l'inserimento di geni umani in organi di maiali da trapiantare in scimmie, nella prospettiva di comprendere come poterlo fare sull'uomo, mi sembra che sia una scelta discutibile da più punti di vista: il perpetuarsi della vivisezione come metodo di studiare l'uomo, quando da parecchi decenni moltissimi scienziati sostengono che non sia un metodo scientifico, quando esistono metodi sostitutivi senza animali riconosciuti a livello internazionale e anche vincitori di premi; il ricorso a "modelli animali" quando è parimenti noto e assodato che nessun animale può essere modello per l'uomo e infatti si inseriscono geni umani per creare un animale più simile all'uomo, senza che si sappia esattamente quale potrà essere il risultato, con la possibilità della chimerizzazione, cioè dello sviluppo di esseri con caratteristiche di più specie animali (una vera mostruosità!); il non riconoscimento di diritti agli animali, che vengono messi al servizio dell'uomo e della ricerca, violandone i diritti alla vita, alla non sofferenza e sottoponendoli a esperimenti invasivi, che portano loro sofferenza e morte; la messa a rischio della salute animale e umana, dato che non ci sono certezze che mescolando geni e cellule/organi di specie diverse non ci siano conseguenze, mentre ci sono certezze sulla trasmissibilità di virus che possono mutare e provocare nuove malattie sconosciute.
Per quanto riguarda la creazione di un centro nel cremonese per curare l'uomo inducendo artificialmente malattie negli animali, mi auguro che i soldi della collettività vengano impiegati per qualcosa di meglio che un simile errore metodologico e scientifico, sperare che da sintomi (e non malattie!) indotti in animali che non hanno le malattie umane si possano ricavare informazioni per l'uomo.
E non dimentichiamo che la vivisezione è solo il primo passo, quello successivo è la sperimentazione sull'uomo: visto che non è un metodo scientifico (a differenza di quelli con cellule umane), la vera cavia è l'uomo!

Giulia Lodigiani
Cremona

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La Provincia
mercoledì 18 marzo 2009

Contro noi animalisti luoghi comuni abusati

Signor Direttore,
non conosco e non ho mai parlato con il sig. Calderoli che rimprovera alla mia Associazione mancanze e altri "peccati" che rispecchiano la ormai nota sequela di luoghi comuni, cavallo di battaglia degli "amici e amici degli amici" di allora ed, evidentemente anche di oggi, che, parliamo per esperienza, al solo sentirsi nominare, sfoderano unghie acuminate e qualche pungiglione velenoso per difendere il "rifugio" beninteso, e, pare, da quanto pubblicato sui quotidiani locali, anche altro. (...) Le sue sono accuse che non ci fanno né caldo né freddo. Se invece, come spero, il sig. Calderoli è in buona fede lo perdono volentieri perché evidentemente si è sbagliato di persona e di Associazione.
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
giovedì 19 marzo 2009

Canile/4. Lo scopo di Unacremona è informare e non chiedere soldi

Egregio direttore,
vorrei replicare alla lettera apparsa lunedì 16, firmata dal signor Calderoli, in cui veniva criticata l'associazione Una, di cui sono socia-volontaria. Mi dispiace che lei riduca il nostro complesso e variegato impegno per la difesa di ogni forma di vita (che include soprattutto la richiesta di applicare le leggi e il rammentare agli amministratori i loro doveri) ai soli nostri banchetti mensili e anche che parli senza, probabilmente, essersi mai interessato di sapere cosa stia sopra il nostro banchetto e che cosa abbiamo noi da dire: altrimenti saprebbe che noi non abbiamo, come altre associazioni, la smania di avere offerte e soldi, né obblighiamo nessuno a farci offerte, ma abbiamo invece materiale informativo (libri e volantini che altrove non si vedono) su tante tematiche animaliste e ecologiste e materiale che renda il nostro messaggio visibile (magliette e borsine in vendita al prezzo di costo per noi). Di certo non abbiamo mai ingannato nessuno: noi diciamo sempre chiaramente di non avere un canile né un gattile o colonia felina; non offriamo/cerchiamo luoghi di stallo o adozioni improvvisate. Le offerte non raggiungono certo cifre esorbitanti e le usiamo per i nostri scopi: informare e divulgare una cultura di rispetto per ogni essere vivente; ci sono tante forme per farlo. (...)

comunicazione@unacremona.it
(www.unacremona.it)

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La Provincia
domenica 22 marzo 2009

Canile/1. Chi trova un cane deve fare regolare denuncia

Gentile direttore,
vorrei rispondere alla lettera del signor Calderoli. Probabilmente il suddetto non è a conoscenza delle leggi in tutela degli animali e gradirei fornirgli delucidazioni al riguardo. Di fatto, secondo le norme in vigore, quando si ritrova o si smarrisce un cane è necessario presentare per iscritto regolare atto di denuncia. La denuncia (che sia di smarrimento o di ritrovamento di un cane) deve essere presentata alle Autorità competenti, ovvero: Carabinieri, organi di Polizia Municipale del Comune competente per territorio, servizio veterinario dell'azienda Asl competente per territorio, l'Anagrafe Canina, a seconda della regione di appartenenza. In nessun caso viene previsto dalla legge che il singolo cittadino possa o debba rivolgersi ad un'associazione quando avviene il ritrovamento di uno o più cani. Nel fatto specifico poi, non riesco a comprendere perché il signor Calderoli si sia rivolto proprio all'associazione Una che, come lui stesso ha affermato, non gestisce canili, né mantiene cani in pensione. L'associazione Una si impegna nel fornire informazioni (a chiunque le chieda) in materia di leggi a tutela degli animali e si impegna sul territorio perché queste poche e insufficienti leggi vengano rispettate e applicate. Dubito vivamente, quindi, che la signora Catelani abbia mai dato un simile consiglio al signor Calderoli. (...)
Barbara Nicolini
(Seniga-Bs)

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Il Piccolo
venerdì 27 marzo 2009

ANIMALI/1
Gatti avvelenati a Persico Dosimo


Caro direttore,
ho appena appreso una notizia che mi ha sconvolto: secondo quanto mi è stato riferito, cinque gatti (almeno) sono morti avvelenati a Dosimo, in paese. Purtroppo io l'ho saputo in modo indiretto, quindi non ne so più di tanto, ma mi auguro la persona che si occupava di quei gatti (che vivevano randagi) e chiunque sappia qualcosa parli con i carabinieri, faccia una denuncia e informi anche il Sindaco. Non è possibile che in paese nessuno abbia visto! Preparare, detenere e spargere bocconi avvelenati è vietato dalla legge 157 del 1992 e ribadito la recente ordinanza del Sottosegretario alla Salute On. Francesca Martini pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.13 del 17 gennaio 2009. Voglio concludere rivolgendo un pensiero di profondo disprezzo verso chi ha compiuto il gesto che ha portato alla morte di questi animali, tra atroci sofferenze.
Giulia Lodigiani
Cremona

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La Provincia
venerdì 10 aprile 2009

Contro la strage di capretti una Pasqua vegetariana

Egregio direttore,
all’avvicinarsi della Pasqua cristiana, non riesco a non pensare quanti agnelli e capretti verranno uccisi, cucinati e serviti in tavola. Secondo me, ilmangiare un altro essere vivente senziente non trova giustificazioni né religiose, né salutistiche. Mi chiedo: perché un Dio dovrebbe permettere l’uccisione di una sua creatura che lui stesso ha voluto capace di soffrire, di piangerementre arriva il suo turno sotto al coltello del macellaio, già sporco del sangue dei suoi fratelli che hanno subìto il taglio della gola e il successivo, lento dissanguamento? Nonmangiare carne e pesce non solo è possibile dal punto di vista salutistico, ma anche consigliato per ridurre l’incidenza di alcune patologie (cancri, tumori, ictus, infarti, cardiopatie, diabete, ad esempio): è più facile che mangiare la carne faccia male al nostro organismo piuttosto che bene! Spero che qualcuno rifletterà sulla sofferenza che causa ad altri esseri viventi e che da una Pasqua vegetariana inizi un nuovo percorso che lo porti ad eliminare tutti i cadaveri dal proprio piatto ogni giorno dell’anno.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
sabato 11 aprile 2009

Multe per i volantini sulle auto
La sanzione vale anche per i circhi?


Gentile direttore,
dall'articolo pubblicato il 9 aprile a proposito delle multe elevate dalla Polizia municipale di Cremona a società creditizio-finanziarie che hanno fatto distribuire volantini sotto i tergicristalli di automobili in sosta, ho appreso che ora il Regolamento Comunale sulla Pubblicità non è più "lettera morta" e che si è proceduto a dare riscontro alle (giuste) lamentele di alcuni lettori. Vorrei quindi che qualcuno finalmente rispondesse anche al mio quesito posto lo scorso 21 gennaio e che ancora attende risposta: anche la distribuzione di volantini pubblicitari da parte di un circo attendato in città o nei dintorni rientra nelle attività vietate e sanzionate da questo regolamento, o no?
Unacremona
(comunicazione@unacremona.it)

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Il Piccolo
venerdì 10 aprile 2009

Una Pasqua vegetariana in rispetto degli animali

Egregio direttore,
all’avvicinarsi della Pasqua cristiana, non riesco a non pensare quanti agnelli e capretti verranno uccisi, cucinati e serviti in tavola. Secondo me, ilmangiare un altro essere vivente senziente non trova giustificazioni né religiose, né salutistiche. Mi chiedo: perché un Dio dovrebbe permettere l’uccisione di una sua creatura che lui stesso ha voluto capace di soffrire, di piangerementre arriva il suo turno sotto al coltello del macellaio, già sporco del sangue dei suoi fratelli che hanno subìto il taglio della gola e il successivo, lento dissanguamento? Nonmangiare carne e pesce non solo è possibile dal punto di vista salutistico, ma anche consigliato per ridurre l’incidenza di alcune patologie (cancri, tumori, ictus, infarti, cardiopatie, diabete, ad esempio): è più facile che mangiare la carne faccia male al nostro organismo piuttosto che bene! Spero che qualcuno rifletterà sulla sofferenza che causa ad altri esseri viventi e che da una Pasqua vegetariana inizi un nuovo percorso che lo porti ad eliminare tutti i cadaveri dal proprio piatto ogni giorno dell’anno.
Giulia Lodigiani
Cremona

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La Provincia lunedì 4 maggio 2009

Sikh. Molti morirono per liberare l’Italia

Signor direttore,
dopo aver letto l'esternazione del sig. Del Grande che teme gli spadoni dei Sikh che ha visto sfilare in festa a Porta Venezia sabato scorso, mi chiedo quanti di noi italiani si ricordano del sacrificio di 35.000 Sikh che durante l'ultimaGuerra Mondiale hanno combattuto, con turbanti e senza elmetto (per espressa concessione Inglese), anche a Monte Cassino a fianco degli Alleati. Un amico Sikh ci ha regalato uno stupendo DVD che mostra l'epopea dei Sikh coinvolti nelle due Guerre Mondiali europee ed il loro Cimitero di Guerra a Cassino. Credo che noi dobbiamo rispetto e gratitudine per coloro che hanno combattuto anche per la nostra libertà.
Francarita Catelani
(Presidente Una Cremona onlus)

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La Provincia
lunedì 4 maggio 2009

Sikh. Mi sono mescolata a loro e sono stata bene

Egregio direttore,
sabato pomeriggio ho assistito a Baisakhi, la festa sikh svoltasi a Cremona e ne sono molto felice. L'atmosfera è stata secondo me resa particolare non solo dalla manifestazione allegra della loro fede, con fiori e canti di lode al loro dio, ma anche dal fatto che sia gli organizzatori sia i semplici fedeli hanno coinvolto anche chi, come me, non fa parte della loro comunità, con sorrisi, saluti, disponibilità, offerta di cibo (per loro è parte integrante del festeggiamento). Mi sono per qualche ora mescolata a loro, come semplice ospite ma mi sono sentita perfettamente a mio agio!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
domenica 17 maggio 2009

Torchio, auto pubblicitarie da Teramo: quanto spreco

Gentile direttore,
in questi giorni di campagna elettorale, la mia attenzione è stata attirata da quelle che a me sembrano due contraddizioni. La prima è che il presidente uscente della Provincia ricandidatosi abbia incluso nella promozione della propria candidatura almeno tre (tanti ne ho visti) furgoni pubblicitari... provenienti dalla provincia di Teramo! Così facendo, l'inquinamento dell'ambiente sarà notevole, in quanto alla fine ciascuno di essi avrà viaggiato almeno mille chilometri per questa "trasferta"; inoltre, mi sembra un po' un controsenso che non venga scelta un'impresa del territorio, cui i politici (tutti) dicono di essere sempre molto legati. La seconda è stata la distribuzione di volantini propagandistici di vario genere per i candidati-sindaco e per i candidati alla presidenza della provincia. Mi chiedo: visto che a Cremona è in vigore un regolamento che proibisce il volantinaggio commerciale, forse che questi volantini gettati a terra interi o a pezzi come se ne vedono per la città non inquinano e non sporcano la città? A me sembra che non vi sia differenza! Mi sembra che, al di là dei colori e delle ideologie, manchi un po' di buon senso. Cordiali saluti
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)

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Il Piccolo
venerdì 22 maggio 2009

I VOLANTINI SOTTO ACCUSA
Nella propaganda politica manca un po' di buon senso


Gentile direttore,
in questi giorni di campagna elettorale, la mia attenzione è stata attirata da quelle che a me sembrano due contraddizioni. La prima è che il presidente uscente della Provincia ricandidatosi abbia incluso nella promozione della propria candidatura almeno tre (tanti ne ho visti) furgoni pubblicitari... provenienti dalla provincia di Teramo! Così facendo, l'inquinamento dell'ambiente sarà notevole, in quanto alla fine ciascuno di essi avrà viaggiato almeno mille chilometri per questa "trasferta"; inoltre, mi sembra un po' un controsenso che non venga scelta un'impresa del territorio, cui i politici (tutti) dicono di essere sempre molto legati. La seconda è stata la distribuzione di volantini propagandistici di vario genere per i candidati-sindaco e per i candidati alla presidenza della provincia. Mi chiedo: visto che a Cremona è in vigore un regolamento che proibisce il volantinaggio commerciale, forse che questi volantini gettati a terra interi o a pezzi come se ne vedono per la città non inquinano e non sporcano la città? A me sembra che non vi sia differenza! Mi sembra che, al di là dei colori e delle ideologie, manchi un po' di buon senso.
Giulia Lodigiani

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La Provincia
sabato 30 maggio 2009

Via Persico e siepi
Lo stesso problema


Signor Direttore,
lo scorso anno, in maggio, avevamo segnalato al Suo quotidiano la tristezza delle siepi malate che fiancheggiano la pista ciclabile di via Persico ed effettivamente, dopo qualche giorno, il Comune era intervenuto irrorando le siepi con disinfettanti. Noi avremmo creduto che, persone competenti, avrebbero provveduto per tempo a prevenire il ripetersi dell'insorgenza della medesima patologia, invece nulla! In data 20 maggio abbiamo incontrato gli addetti alla potatura che, con il medesimo attrezzo, regolavano tutte le siepi - sane e malate - contribuendo in tal modo al propagarsi della malattia. Ci hanno detto che loro devono solo tagliare l'erba e potare e che dovevo andare in Comune a chiedere l' intervento sanitario. Cosa che ho puntualmente ed immediatamente fatto. Tornando a casa ho inviato anche un fax al sig. Sindaco lamentando l'incuria grave del Servizio Ecologia e Verde che pare non vedere e non sapere mai nulla di quanto avviene in città in tema di piante e di animali. Inutile aggiungere, credo, che nessuno è intervenuto e che la malattia dilaga.
Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una uomo natura animali Cremona onlus)

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La Provincia
sabato 30 maggio 2009

LA POLEMICA
Soldi per la pesca, non per le ciclabili


Egregio Direttore,
purtroppo ancora una volta la provincia di Cremona impegna forze e denari per valorizzare la pesca, questa volta la versione definita "sportiva" che in realtà secondo noi non dev'essere considerata un divertimento, visto che i pesci vengono tratti fuori dall'acqua, maneggiati (con danno per le loro scaglie, indebolendone così le difese dalle malattie) e ributtati dentro l'acqua, più e più volte. Lo "stadio della pesca" costerà almeno 190.000 euro, di cui 90.000 messi dalla Provincia (fonte: www.cremona24ore.it, 2 febbraio 2009), una cifra non indifferente. Alcune delle affermazioni dei rappresentanti della Provincia e dell'Aipo riportate nell'articolo di martedì 26 secondo noi meritano attenzione. Sembra che ciò sia realizzato nell'interesse di tutti i cittadini, ma non tutti i cittadini sono appassionati di pesca e anzi molti, come noi, provano avversione per un'attività che produce sofferenza negli animali. Si promettono interventi sulla viabilità e sulla cartellonistica stradale - quando invece c'è carenza di manutenzione e di informazione sulle reti delle piste ciclabili lungo i canali e nelle zone di interesse naturalistico - e interventi sull'ittiofauna e sull'ecosistema acquatico - speriamo che non accada di nuovo, come in occasione dei Mondiali di pesca, una moria di tutti i pesci immessi la prima volta, che erano carassi quindi specie orientale, alloctona ma con buona capacità adattativa. Ribadiamo la nostra contrarietà ad ogni tipo di attività che determini sofferenza (o morte) di esseri viventi e speriamo che l'impegno, non solo economico, vada nella direzione della conoscenza e del rispetto di tutte le forme di vita.

Amministratore del sito www.unacremona.it e Responsabile comunicazione@unacremona.it

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Il Piccolo
venerdì 5 giugno 2009

NO AL NUOVO STADIO
Basta con le barbarie della pesca sportiva


Egregio Direttore,
purtroppo ancora una volta la provincia di Cremona impegna forze e denari per valorizzare la pesca, questa volta la versione definita "sportiva" che in realtà secondo noi non dev'essere considerata un divertimento, visto che i pesci vengono tratti fuori dall'acqua, maneggiati (con danno per le loro scaglie, indebolendone così le difese dalle malattie) e ributtati dentro l'acqua, più e più volte. Lo "stadio della pesca" costerà almeno 190.000 euro, di cui 90.000 messi dalla Provincia (fonte: www.cremona24ore.it, 2 febbraio 2009), una cifra non indifferente. Alcune delle affermazioni dei rappresentanti della Provincia e dell'Aipo riportate nell'articolo di martedì 26 secondo noi meritano attenzione. Sembra che ciò sia realizzato nell'interesse di tutti i cittadini, ma non tutti i cittadini sono appassionati di pesca e anzi molti, come noi, provano avversione per un'attività che produce sofferenza negli animali. Si promettono interventi sulla viabilità e sulla cartellonistica stradale - quando invece c'è carenza di manutenzione e di informazione sulle reti delle piste ciclabili lungo i canali e nelle zone di interesse naturalistico - e interventi sull'ittiofauna e sull'ecosistema acquatico - speriamo che non accada di nuovo, come in occasione dei Mondiali di pesca, una moria di tutti i pesci immessi la prima volta, che erano carassi quindi specie orientale, alloctona ma con buona capacità adattativa. Ribadiamo la nostra contrarietà ad ogni tipo di attività che determini sofferenza (o morte) di esseri viventi e speriamo che l'impegno, non solo economico, vada nella direzione della conoscenza e del rispetto di tutte le forme di vita.

Associazione "Una Cremona"

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Il Piccolo
venerdì 12 giugno 2009

Animalisti
Smettiamo con l'inutile sterminio delle nutrie


Sig. Direttore,
francamente siamo stanchi di leggere continuamente le medesime notizie allarmistiche su animali (nutrie) presenti, loro malgrado, sul territorio nazionale accompagnate da fanfare incensanti l'opera indefessa di politici e cacciatori che non si sono ancora stufati di continuare ad uccidere senza costrutto, posto che - pare - gli animali non calano mai pur essendo perseguitati sistematicamente fin dagli anni 90. Siamo sconcertati nell'apprendere che dovremo anche pagare dei professionisti - trappers - che, unitamente a tutti gli altri "volontari" catturano e sparano tutto l'anno aumentando il numero, già rilevante, di soggetti armati abilitati a circolare per le nostre campagne (ben 793) in qualsiasi stagione dell'anno, notte e giorno senza tregua e, aggiungo senza possibilità di essere smentita, senza alcun successo se è vero che il numero dei capi abbattuti aumenta invece di diminuire (43.00 nel 2007 e 67.300 nel 2008).
Anche un bambino capirebbe che non è questa la via da seguire poiché in natura, se si libera spazio, aumentano le nascite in modo anche esponenziale: l'unica via corretta da seguire è e rimane la sterilizzazione, ossia uno dei metodi non cruenti previsti dalla normativa in vigore!

Francarita Catelani
Presidente dell'associazione "Una" uomo-natura-animali Cremona onlus

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La Provincia
sabato 13 giugno 2009

Nutrie a Crotta d'Adda No all'abbattimento

Sig. Direttore,
che S.E. il Prefetto di Cremona abbia annullato l'ordinanza sindacale anti nutria del Comune di Crotta d'Adda è un atto dovuto e non certo una novità. Noi abbiamo iniziato la nostra battaglia anti ordinanze sindacali di abbattimento nutrie nel 2000 presentando esposti in Procure e ricorsi gerarchici a S.E.il Prefetto che ha annullato con decreto numerose ordinanze non in sintonia con quanto prevede la legge vigente. Abbiamo anche presentato ricorsi gerarchici al Capo dello Stato ottenendo ben due successi totali nel 2004. Abbiamo sempre sostenuto che i Sindaci non sono liberi di fare quello che vogliono, ma che devono rispettare le norme vigenti nella lettera e nello spirito: questo vale sia per le nutrie, tanto invise, che per il randagismo, che per l'uso di animali in giochi e gare, che per la vendita di animali, ecc. con tutte le incombenze precise che competono loro.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona)

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La Provincia
lunedì 22 giugno 2009

Canile, la microchippatura va fatta entro certi tempi

Signor Direttore,
abbiamo letto con vivo stupore l'articolo pubblicato sul suo quotidiano in data 17 giugno, dal titolo 'Bene la gestione del canile...' nel quale si legge che «si sta concludendo l'attività di microchippatura di tutti gli ospiti». Noi siamo molto stupiti da questa notizia poiché la L.R. n. 16 del 20-7-2006 prescrive l'obbligo di iscrizione in anagrafe canina (quindi di cani microchippati) entro 15 giorni dall'inizio del possesso (art. 7 comma 2), obbligo ripetuto dal Regolamento regionale n. 2 del 5-5-2008 (art. 6 comma 1a), nonché dall'Ordinanza Ministeriale del 6-8-2008 (art. 1). Ci auguriamo di non aver compreso bene quanto letto, poiché sarebbe veramente il massimo che proprio un canile comunale non ottemperi a quanto le leggi impongono a tutti i possessori di cani, compreso i commercianti.

Francarita Catelani
(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
sabato 27 giugno 2009

Animali e diritti, no all'ufficio A Pandino mancano i soldi

Egregio direttore,
leggo con un po' di stupore che a Pandino non ci sarà un ufficio per i diritti animali perché mancano i soldi e vorrei fare una riflessione generale. Non mi stupisco certo delle ristrettezze economiche comuni di questo tempo (ma comunque soltanto in certi casi, mentre per alcune attività i soldi non mancano mai...!), ma del fatto che costituire un punto di riferimento per tutelare i diritti anche degli animali possa costare così tanto! Come mai? Considerato che gli aspetti di cui dovrebbe occuparsi un ufficio (o un referente) per i diritti animali sono tutti regolati da leggi regionali e nazionali, mi aspetterei che tutti i Comuni lo attuassero, come adempiono a tutti gli altri loro doveri. O che quanto meno ascoltassero i cittadini e le associazioni animaliste quando fanno segnalazioni e denunce e che agissero di conseguenza. E questo, purtroppo, anche nella nostra provincia non sempre è accaduto.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)

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La Provincia
martedì 30 giugno 2009

Ufficio comunale animali superfluo: ci siamo noi

Signor direttore,
concordiamo in pieno con le osservazioni di Giulia Lodigiani, pubblicate il 27 giugno, sulle enormi spese che verrebbe a costare l'istituzione di un ufficio diritti animali, spese che hanno indotto il Comune di Pandino a rinunciare alla sua istituzione. Anche noi non riusciamo a comprendere le ragioni di tali spese quando tutti i Comuni dovrebbero avere un ufficio legale competente in grado di cercare, conoscere ed applicare le leggi nazionali-regionali-europee in vigore e quando nella nostra Provincia esistono da decenni associazioni in grado di dare pareri e consigli al di fuori di ogni interesse personale e completamente gratuiti. La nostra associazione, presente sul territorio da 20 anni, ha nel proprio statuto proprio questo compito e si è sempre prodigata per informare i Comuni dei loro precisi compiti e doveri in tema di protezione degli animali ed è disponibile a continuare a farlo, così come risponde a tutti i cittadini che chiedono aiuto. Sul nostro sito www.unacremona.it si possono agevolmente trovare gli indirizzi mail ai quali rivolgersi e nessuno rimarrà senza risposta.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)

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La Provincia
giovedì 23 luglio 2009

Adottare un cane al canile aiuta contro il randagismo

Signor direttore,
leggiamo con stupore interventi che a noi paiono molto confusi su come si debba gestire e risolvere il problema del randagismo. Quanto poi al fatto che il canile di Cremona debba ricoverare anche tutti i cani di proprietà indesiderati facciamo presente che Legge nazionale 281/91 prevede la cattura ed il ricovero nei canili rifugio dei cani trovati vaganti e catturati: che la Legge regionale n. 16 del 2006 ipotizza la possibilità di ricovero anche dei cani e dei gatti ceduti definitivamente dal proprietario ed accettati dal Comune, con la possibilità di porre a carico del cedente le spese di mantenimento (art.12 comma d). Per ultimo facciamo notare come nel nostro territorio l'unica associazione che da sempre effettua, a spese proprie, regolari affissioni murane per invitare i cittadini ad adottare i cani è la nostra, che, pur non gestendo canili - rifugi - stalli - case famiglia, si preoccupa dei cani abbandonati e giacenti nei canili sperando di indurre la popolazione a non acquistare animali, a non incrementare le tante mostre di cuccioli che con vario nome appaiono sovente sul nostro territorio, a non far procreare i propri animali per non aumentare m modo esponenziale gli abbandoni ed il conseguente randagismo.
Ha fatto benissimo il sindaco Ferri ad invitare i cittadini alle adozioni dal canile...

Francarita Catelani

(Cremona)

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La Provincia
martedì 4 agosto 2009

Chi ha preso i cuccioli?
E perché al canile privato?


Signor direttore,
l'articolo pubblicato il 28 luglio dal titolo 'Solita crudeltà sui cuccioli' ci informa che detti cuccioli, ritrovati in Cremona presso la Coop di viale Po sono finiti in un canile privato di San Daniele Po. A noi piacerebbe sapere chi li ha catturati ed affidati a detto canile privato posto che: - dal sito ufficiale del Comune di Cremona risulta che il compito di cattura di animali randagi è affidato fino al 2012 a 'Allevamento e Pensione Casa Biondi' di Campagnola Cremasca e che le segnalazioni devono essere effettuate all'Ufficio Ecologia del Comune o alla Asl; - nel Regolamento della polizia municipale di Cremona approvato dal consiglio comunale nel gennaio 2004 al titolo III art. 7 si legge: «è fatto assoluto divieto di mettere in atto catture di animali randagi e/o vaganti ad eccezione di quelle effettuate da operatori del Comune o dalle Asl competenti nei casi e per gli scopi previsti dalle leggi vigenti» fatti salvi casi urgenti dei quali si deve comunque tempestivamente dare notizia al Comune o alla Asl - il Comune di San Daniele Po è fra quelli convenzionati con il canile di Cremona fino al 2009. (...)

Francarita Catelani

(presidente di Una Cremona Onlus)

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La Provincia
martedì 4 agosto 2009

Canile, un'indagata si occupa anche di affidi?

Egregio direttore,
due notizie pubblicate domenica 2 agosto mi hanno lasciato tutt'altro che indifferente. L'articoletto dedicato alla pista ciclabile di viale Trento e Trieste, realizzata con un'ecatombe di alberi, mi ha fatto ricordare che, quando ancora essa poteva essere evitata, avevo scritto una lettera al direttore già lo scorso anno. Era stata pubblicata, tra l'altro con il risalto de "Il caso", il 25 febbraio 2008; nonostante questo, comunque, nessuno ha fatto nulla. Non mi è rimasto che assistere al lento smembramento di questi esseri viventi, caduti insieme a tanti altri in molte zone della città, per lasciare spazio a cemento, pietre o a nuovi miseri alberelli lasciati poi morire di sete. La stessa indifferenza mi sembra ci sia stata nell'affrontare la questione del canile, visto che sono anni (ben prima del 2007) che vengono sollevati dubbi e questioni su alcuni aspetti della gestione dello stesso, rivolti ai sindaci che si sono succeduti, ma evidentemente sottovalutati... Non voglio entrare ulteriormente nel merito della questione, ho fiducia (spero ben riposta!) nel lavoro della magistratura e mi auguro che questa volta vadano veramente fino in fondo. Mi stupisce quanto affermato dalle volontarie allontanate dal gattile: "Noi veniamo allontanate, mentre due persone indagate continuano a lavorare lì". Allora, forse, è esatto quanto avevo saputo: un'indagata (né colpevole né innocente, poiché non siamo ancora arrivati all'accertamento di eventuali responsabilità) si occuperebbe anche degli affidi...

Giulia Lodigiani

(Persico Dosimo)

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La Provincia
lunedì 24 agosto 2009

Chi rispetta gli animali ama anche gli uomini

Signor direttore,
ho letto con stupore la strana lettera firmata da Andrea Garini, pubblicata il 20 agosto, dal titolo ‘Se fossi un cane mi amerebbero’ e mi chiedo se sia il caso di scherzare su questi argomenti amari. Che Andrea Garini non sia un extracomunitario clandestino è cosa evidente e che veramente, specie a Cremona mi pare, i cani siano trattati come descrive lui suona come una barzelletta mal pensata e mal raccontata: siamo di fronte al solito assurdo luogo comune che vuole far credere che chi rispetta gli animali non rispetti anche gli esseri umani. Se si vuole fare sfoggio di amore verso il prossimo è bene farlo con i fatti e non raccontando poesiole inutili, poco chiare e fasulle.

Francarita Catelani

(Presidente dell'associazione di volontariato - Una Cremona onlus)

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La Cronaca
lunedì 31 agosto 2009

Provengono dal sud molti cani offerti in adozione.
Ma il randagismo non si risolve così


Egregio Direttore,
ieri, passeggiando per la città, la mia attenzione è stata attirata da alcuni annunci attaccati qua e là, recanti l'appello per l'adozione di un cane e il numero di cellulare da contattare (senza alcun nominativo di riferimento). Mi è sembrato un modo un poco avventato di cercare casa ad un cane, perché si tratta della vita di un essere vivente e come tale ci vuole la massima accortezza e la certezza più assoluta che andrà a stare bene, accolto da persone responsabili. La mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto che si tratta di un cane del sud. Che appartenga anche lui alla schiera di quei cani che vengono continuamente spediti da un capo all'altro dell'Italia (quando non all'estero) per trovare qualcuno che li adotti? Io non credo alla "favola" delle adozioni migliori al Nord e del continuo spostamento di animali come unica soluzione per tutti i randagi e i cani dei canili del Sud. Credo invece alla certezza che anche qui da noi non vada tutto per il meglio, i cani ci siano fuori e dentro i canili e che soltanto con sterilizzazione, responsabilizzazione e azione presso le autorità perché compiano il loro dovere (uguale in tutto il Paese) si potrà risolvere il problema del randagismo e della proliferazione di cani. Detto questo, auguro al cane di essere fortunato... almeno lui, visto che ci sono stati cani trasferiti sconsideratamente di cui si sono "perse le tracce"...

Giulia Lodigiani

Persico Dosimo (Cremona)

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La Provincia
martedì 1° settembre 2009

Contro il randagismo serve la sterilizzazione

Egregio Direttore,
ieri, passeggiando per la città, la mia attenzione è stata attirata da alcuni annunci attaccati qua e là, recanti l'appello per l'adozione di un cane e il numero di cellulare da contattare (senza alcun nominativo di riferimento). Mi è sembrato un modo un poco avventato di cercare casa ad un cane, perché si tratta della vita di un essere vivente e come tale ci vuole la massima accortezza e la certezza più assoluta che andrà a stare bene, accolto da persone responsabili. La mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto che si tratta di un cane del sud. Che appartenga anche lui alla schiera di quei cani che vengono continuamente spediti da un capo all'altro dell'Italia (quando non all'estero) per trovare qualcuno che li adotti? Io non credo alla "favola" delle adozioni migliori al Nord e del continuo spostamento di animali come unica soluzione per tutti i randagi e i cani dei canili del Sud. Credo invece alla certezza che anche qui da noi non vada tutto per il meglio, i cani ci siano fuori e dentro i canili e che soltanto con sterilizzazione, responsabilizzazione e azione presso le autorità perché compiano il loro dovere (uguale in tutto il Paese) si potrà risolvere il problema del randagismo e della proliferazione di cani. Detto questo, auguro al cane di essere fortunato... almeno lui, visto che ci sono stati cani trasferiti sconsideratamente di cui si sono "perse le tracce"...

Giulia Lodigiani

(Persico Dosimo)

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La Provincia
Giovedì 3 settembre 2009

Ecco le principali regole per il trasporto dei cani

Signor direttore,
abbiamo letto con vivo piacere la lettera pubblicata il 1 settembre 2009 a firma della signora Giulia Lodigiani che evidenzia i dubbi che attanagliano anche la nostra associazione, e non da oggi! I traffici misteriosi di randagi dal Sud al Nord Italia e poi ancora più a Nord ancora, fino ad arrivare ai confini europei, lasciano molto perplessi. Ci pare corretto informare che tutti i trasporti di cani devono ottemperare a quanto le leggi prevedono e che nessun cane può essere trasportato (e posseduto) se non debitamente microchippato, iscritto in anagrafe canina e fornito di libretto sanitario legale.Aquesto proposito è sorta una grossa questione a Forlì dove due veterinari, uno privato e l'altro pubblico, hanno contestato proprio questa usanza. Simile questione viene trattata in quel di Pavia sul quotidiano pavese ottenendo l'interessamento del sottosegretario on. Martini e ci auguriamo che anche a Cremona si riesca amettere chiarezza su tutte queste stranissime offerte anonime (ma fatte da chi? e con quale diritto?) di cani provenienti da ogni parte d'Italia e, forse, anche dall'estero.

Francarita Catelani

(Presidente Associazione volontariato Una Cremona)

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Il Piccolo
venerdì 4 settembre 2009

Preoccupazione.
Cercare casa a un cane con le dovute attenzioni


Egregio Direttore,
ieri, passeggiando per la città, la mia attenzione è stata attirata da alcuni annunci attaccati qua e là, recanti l'appello per l'adozione di un cane e il numero di cellulare da contattare (senza alcun nominativo di riferimento). Mi è sembrato un modo un poco avventato di cercare casa ad un cane, perché si tratta della vita di un essere vivente e come tale ci vuole la massima accortezza e la certezza più assoluta che andrà a stare bene, accolto da persone responsabili. La mia sorpresa è stata grande quando ho scoperto che si tratta di un cane del sud. Che appartenga anche lui alla schiera di quei cani che vengono continuamente spediti da un capo all'altro dell'Italia (quando non all'estero) per trovare qualcuno che li adotti? Io non credo alla "favola" delle adozioni migliori al Nord e del continuo spostamento di animali come unica soluzione per tutti i randagi e i cani dei canili del Sud. Credo invece alla certezza che anche qui da noi non vada tutto per il meglio, i cani ci siano fuori e dentro i canili e che soltanto con sterilizzazione, responsabilizzazione e azione presso le autorità perché compiano il loro dovere (uguale in tutto il Paese) si potrà risolvere il problema del randagismo e della proliferazione di cani. Detto questo, auguro al cane di essere fortunato... almeno lui, visto che ci sono stati cani trasferiti sconsideratamente di cui si sono "perse le tracce"...

Giulia Lodigiani

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La Provincia
Venerdì 4 settembre 2009

Immigrazione/1. Perché prendersela con i cani?

Egregio direttore,
mi vedo costretta a rispondere al sig. Andrea Garini che, utilizzando la nota parabola (...se fossi un cane ecc...) abbondantemente usata e abusata, e anche da tempo pubblicata su giornali ed in internet, adattata di volta in volta per argomentare su diverse problematiche, per fargli presente come, nel 2009, noi non abbiamo certo bisogno dei suoi consigli per sapere che un essere umano che ha bisogno debba essere aiutato, possibilmente silenziosamente e senza pompa. Aggiungo solo che non gli avrei risposto se proprio lui, "nell'articoletto del 20 agosto", non avesse volutomettere a confronto umani e cani dimostrando di avere poca visione olistica del diritto alla vita ed al rispetto che si deve a tutti i viventi. Posso solo aggiungere che, rispondendo alla sua domanda, ho il sospetto che coloro che chiudono la porta al clandestino disoccupato la chiudono anche al cane randagio e senza alcun rimorso. Se proprio voleva essere utile ai clandestini, perché tirare in ballo proprio i cani?

Francarita Catelani

(Presidente dell'associazione di volontariato)

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Il Piccolo
venerdì 11 settembre 2009

PRESA DI POSIZIONE
Nessuno deve offrire cani che non siano a norma


Signor direttore,
la lettera della signora Lodigiani che segnalava l'offerta di un cane del Sud, con annuncio anonimo affisso nelle vie cittadine, ha la sua ragione specifica: le norme di legge impongono che ogni cane sia microchippato ed iscritto in anagrafe canina e dall'annuncio non è possibile sapere se quel cane era in regola ed a quale titolo e da chi viene offerto. Nella nostra città i randagi trovati vaganti devono essere catturati dall'accalappiacani autorizzato e trasferiti nel canile convenzionato ove, si spera, vengano adempiute le norme di legge indicate. Nel commento si legge che i cani di Lampedusa sono trattati male e la cosa non è nuova e non ci stupisce, anche perché da tempo molti cani di Lampedusa sono inviati in provincia di Brescia senza, peraltro, aver mai risolto il "problema randagismo" dell'area di partenza. Noi crediamo che nessun anonimo debba poter offrire un cane, che tutte le associazioni serie dovrebbero combattere per ottenere l'applicazione su tutto il territorio italiano delle leggi dello Stato italiano, che i sindaci devono applicare le leggi e che i prefetti devono intervenire in caso di inadempienza per ottenerne l'applicazione - cosa che pare non sia avvenuta se dal 1991 ci troviamo ancora nella condizione che nel commento si segnala.
Spostare in continuazione cani, specie se non microchippati e quindi non iscritti in anagrafe canina, non fa altro che spalmare sul territorio i problemi e fare aumentare il randagismo ove le leggi sono più o meno applicate correttamente: a noi pare che a Cremona non si abbia bisogno di randagi esterni posto che i nostri canili ne sono pieni.

Francarita Catelani

(Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)

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La Provincia
venerdì 25 settembre 2009

A indagare sono Magistratura e Nas

Signor direttore,
abbiamo letto con vivo stupore l'intervento della anonima "lettera firmata" di un lettore di Sabbioneta pubblicata il 20 settembre. In questa lettera si legge che la persona che scrive frequenta molti canili (perché?, come mai? in che senso li frequenta?) e lamenta: "Sono sei mesi che certe persone inveiscono contro il canile di Cremona .... che è il migliore". Forse lo scrivente ignora che le "certe persone" che indagano sono i Nas ed i Magistrati che, ci pare, non possano certo definirsi in questo modo. Crediamo che chi vuole fare certe affermazioni dovrebbe, almeno, avere il coraggio dimettere nome-cognome ed indirizzo e non la semplice dicitura di "lettera firmata"! Crediamo anche che si debba lasciare indagare in pace chi è preposto alle indagini (...).

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)

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La Provincia
venerdì 23 ottobre 2009

Torna il circo con animali
ma che divertimento è?


Egregio direttore,
anche quest'anno a Cremona è arrivato il circo... purtroppo, come sempre uno di quelli con animali. Chi, come me, ritiene che anche un animale sia un essere senziente non può concepire che esista un tipo di "divertimento" fondato sulla sottomissione e sulla privazione di libertà. Gli animali in gabbia subiscono una doppia costrizione, fisica e psicologica; se poi si considera che, di norma, nei circhi vengono usati metodi di addestramento crudeli, con violenze fisiche procurate con sgabelli, bastoni, spranghe, frustini e altri oggetti (per ammissione di alcuni dei principali esponenti di questo ambiente), io proprio non capisco come possano esserci ancora spazio, pubblico e cospicui fondi statali per il circo con animali. Io credo che la vera "arte circense" sia quella esercitata da chi sappia incantare, stupire e divertire con le proprie abilità (potenziate da impegno, studio e fatica) e per sua libera scelta.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
venerdì 23 ottobre 2009

Non è usuale andarsene in giro visitando canili

Sig. direttore,
sono veramente stupita che la "anonima di Sabbioneta", che in data 20 settembre 09 aveva scritto una lettera nella quale affermava che il canile di Cremona era il migliore fra tutti quelli che lei frequenta, risponda oggi, 21 ottobre 2009, alla mia lettera pubblicata il 25 settembre, sempre come anonima, ma ora di Cremona chiedendomi se sono contenta della sua "non risposta". A parte il fatto che lei può chiamarmi, e mi chiama correttamente con il mio cognome, perché io non scrivo come anonima e fornisco sempre il medesimo indirizzo, devo far rilevare come non possa essere contenta dato che non ha risposto ad alcuna delle mie domande riguardo alla sua frequentazione di numerosi canili anche privati: io le chiedevo "Perché? a quale titolo? come mai?"Dato che non è usuale che persone passino la loro giornata andando a frequentare canili vari, anche privati.

Francarita Catelani
(Cremona)

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La Provincia
sabato 31 ottobre 2009

Maiale Ogm e clonato come cavia: diciamo no

Gentile direttore,
abbiamo appreso della richiesta di autorizzazione presentata dal prof. Cesare Galli alla Regione Lombardia per un progetto che prevede la creazione di un maiale geneticamente modificato e la sua clonazione, il motivo addotto è la ricerca di cure per le malattie neuro-degenerative. Si tratta di patologie molto gravi, per le quali è giusto indagare sulle cause e cercare cure e soluzioni; purtroppo, però, la vivisezione e l'uso dei cosiddetti "modelli animali" non può essere la strada giusta da perseguire. Si tratta di un metodo cruento, crudele, anti-etico perché prevede l'uso di animali, esseri viventi senzienti, ma anche inutile, non predittivo e non valido dal punto di vista scientifico, come sempre più è affermato dagli esperti anche a livello mondiale. Quello che chiediamo come associazione animalista, ma attenta anche alla salute umana, è che la vivisezione venga abbandonata e abolita. Sul nostro sito (www.unacremona.it) è possibile trovare e firmare l'appello del Comitato scientifico Equivita che chiede alla Regione di non autorizzare questo progetto né altri analoghi in futuro.

Responsabile della comunicazione dell'associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)

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Il Piccolo
venerdì 6 novembre 2009

L'ASSOCIAZIONE UNA CREMONA
Basta con la vivisezione per gli esperimenti medici


Gentile direttore, abbiamo appreso della richiesta di autorizzazione presentata dal professor Cesare Galli alla Regione Lombardia per un progetto che prevede la creazione di un maiale geneticamente modificato e la sua clonazione. Il motivo addotto è la ricerca di cure per le malattie neuro-degenerative. Si tratta di patologie molto gravi, per le quali è giusto indagare sulle cause e cercare cure e soluzioni; purtroppo, però, la vivisezione e l'uso dei cosiddetti "modelli animali" non può essere la strada giusta da perseguire. Si tratta di un metodo cruento, crudele, anti-etico perché prevede l'uso di animali, esseri viventi senzienti, ma anche inutile, non predittivo e non valido dal punto di vista scientifico, come sempre più è affermato dagli esperti anche a livello mondiale. Quello che chiediamo come associazione animalista, ma attenta anche alla salute umana, è che la vivisezione venga abbandonata e abolita, a favore dei metodi sostitutivi che non prevedono l'uso di animali, ma solo di cellule e tessuti umani. Sul nostro sito (all'indirizzo www.una-cremona.it) è possibile trovare e firmare l'appello del Comitato Scientifico Equi-vita che chiede alla Regione di non autorizzare questo progetto né altri analoghi in futuro.
Associazione Una Cremona

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La Provincia
martedì 17 novembre 2009

Cigni e oche a Scandolara non sono un problema

Egregio direttore,
in una lettera pubblicata domenica 15 ho letto con stupore una lagnanza per la presenza di cigni, oche, anatre e altri pennuti nel fossato del castello di Scandolara R.O., in particolare perché imbrattano di escrementi la strada e costituiscono un rischio per gli automobilisti. Io credo che esempi come questi dimostrino che la capacità di convivere con gli altri, animali ma anche persone che si comportano “diversamente”, si stia assottigliando sempre di più e questo è un impoverimento per tutta la società. Basta poco per convivere con questi fantastici animali: pulire la strada dai loro escrementi e, già che si è all’opera, anche da tutti i rifiuti — che credo più numerosi e certo di maggiore impatto ambientale! — lasciati dai frequentatori umani del luogo, soprattutto giovani... Quanto al rischio per gli automobilisti, dal momento che conosco il luogo di cui si parla, credo che chi rischi di investire un animale possa costituire un possibile pericolo anche per le persone: basta quindi rispettare i limiti e porre attenzione nella guida! Spero che questi piccoli suggerimenti sviluppino una riflessione che porti al rispetto degli animali e permettano una convivenza tra abitanti e fruitori della “fossa” ancora per lungo tempo.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
mercoledì 18 novembre 2009

Meravigliosa la vista dei cigni di Scandolara

Egregio direttore,
da anni mi trovo a passare quotidianamente per Scandolara Ripa d'Oglio per recarmi al lavoro. Da anni, almeno due volte al giorno, costeggio il fossato del piccolo castello e godo della meravigliosa vista dei cigni, delle oche e delle anatre. D'estate, quando non sono di fretta, colgo l'occasione anche per fare una passeggiata. Non ho mai notato escrementi in giro, la strada mi è sempre parsa pulita. Una sola volta (in dieci anni) d'estate mi è capitato di dovermi fermare per far attraversare papere e oche: l'ho fatto volentieri, così come mi sarei fermata per lasciar attraversare la strada ad un pedone. Preciso poi che la strada in questione si trova al centro del paese, dove è obbligo la velocità moderata, quindi basta che l'automobilista rispetti i limiti di legge e non si corre alcun rischio d'incidente né con animali, né con umani.

Barbara Nicolini
(Seniga - Bs)

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La Provincia Sabato 5 dicembre 2009

Nutrie, è inaccettabile la logica dell’abbattimento

Egregio direttore,
abbiamo letto l'articolo pubblicato lo scorso 3 dicembre a proposito della presenza di nutrie a Pizzighettone; vogliamo ribadire ancora una volta che l'idea di eradicare una qualsiasi popolazione animale mediante l'abbattimento non è accettabile a livello etico, trattandosi di uccisione di esseri viventi senzienti, ma non è nemmeno utile, perché ad un incremento del tasso di mortalità corrisponde un incremento della natalità e quindi il "problema" rimane irrisolto. Un'interessante novità viene invece dall'Iucn, Unione mondiale per la conservazione della natura, che nel redigere la sua Lista rossa delle specie in pericolo (consultabile all'indirizzo www.iucnredlist.org) ha classificato la nutria (Myocastor coypus) a "basso rischio di estinzione" e ha segnalato che il trend della popolazione è in diminuzione. La diminuzione della popolazione non è riconducibile all'abbattimento, che anzi provoca squilibri nella popolazione; si tratta invece di fenomeni di adattamento all'ambiente e di controllo naturale della popolazione. Dimostrazione del fatto che la natura sa regolarsi da sé e che spesso riesce a ricreare l'equilibrio che le azioni dell'uomo, come l'immissione di specie alloctone, aveva incrinato! La bibliografia in materia è segnalata sul nostro sito, alla pagina www.unacremona.it/nutrie.html.

Il responsabile della Comunicazione dell'Associazione Una Cremona
(Cremona)

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La Provincia
Lunedì 7 dicembre 2009

Nutrie. La natura è molto più saggia dell’uomo

Egregio direttore,
crediamo doveroso rispondere ai dubbi da lei espressi in calce alla lettera sull’inaccettabile pratica di abbattimento delle nutrie pubblicata il 5 dicembre. In primo luogo noi siamo convinti che la natura sia molto più saggia di noi, tanto che ha distribuito animali e piante diversi in continenti diversi mentre noi non facciamo altro che spostarli da un Paese all’altro lamentando poi la presenza di animali e vegetali alloctoni sui nostri terreni e nelle nostre acque. Le nutrie provengono dall’America Latina e sono state importate per farne pellicce!
In secondo luogo, posto che da noi si abbattono le nutrie da ben oltre un decennio e pare non vi sia stata alcuna soluzione del ‘problema’ nonostante gli altissimi numeri di abbattimenti pubblicati annualmente anche dal suo quotidiano, crediamo che qualsiasi persona dotata di buon senso avrebbe dovuto comprendere che questa strada non porta da nessuna parte: tanti animali abbattuti, altrettanti se non di più animali nati. In terzo luogo rispondiamo all’altra sua domanda che, con la storia delle nutrie, non ha alcun addentellato: ebbene sì, lo confessiamo noi tutti, siamo vegetariani e anche vegani perché siamo per il rispetto di ogni forma di vita come risulta anche dai manifesti che facciamo affiggere (a pagamento) per le vie cittadine da oltre venti anni.

Francarita Catelani
(presidente dell'associazione ‘Una Cremona onlus’)

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La Provincia
Mercoledì 9 dicembre 2009

Nutrie, paghi i danni chi le aveva liberate

Egregio direttore,
le posso assicurare che tutti i soci dell'associazione UNA Cremona sono vegetariani ed alcuni anche vegani. A nostro avviso questa scelta di vita è basilare e per diversi aspetti. Essere vegetariani, oltre che una forma di rispetto verso gli altri viventi, è una forma di rispetto verso l'ambiente (gli allevamenti intensivi sono altamente inquinanti e sono causa di deforestazione), è una forma di rispetto verso le popolazioni del terzo mondo (i cereali di cui si cibano gli animali d'allevamento sfamerebbero milioni di persone) ed è una forma di rispetto verso noi stessi in quanto ci guadagniamo notevolmente in salute. Ma soprattutto è una forma di coerenza, perché non avremmo credibilità se le nostre parole non fossero seguite da fatti concreti. Per quanto riguarda i danni provocati dalle nutrie di cui lei parla, credo sarebbe ora che a risarcirli provveda chi li ha causati. Sappiamo bene che a seguito del fallimento degli allevamenti per la produzione della pelliccia di castorino, le nutrie sono state liberate intenzionalmente per evitare i costi di smaltimento delle carcasse. Perché di questo nessuno parla?

Barbara Nicolini
(Seniga - Bs)

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La Provincia
Sabato 19 dicembre 2009

Dobbiamo porre rimedio alle brutture del web

Egregio direttore,
vorrei esprimere una mia piccola considerazione. Siti, pagine personali, profili e gruppi di social network e tanti altri spazi che gli utenti possono ritagliarsi sul web possono purtroppo essere usati negativamente: istigazione al razzismo; celebrazione di "gesta" proprie o altrui come vessazioni, pestaggi, violenze anche sessuali, maltrattamenti torture e uccisioni di animali; scambio di immagini pedopornografiche; incitamento a discriminare e ad usare violenza fisica o verbale verso ogni "diverso". Le associazioni e i singoli cittadini che hanno fatto denunce per questi contenuti orribili del web e che hanno chiesto l'oscuramento delle pagine penso che possano testimoniare senza problemi quanto sia difficile che i responsabili vengano individuati e condannati per i reati commessi e che i contenuti criminosi spariscano dalla vista e dalla possibilità di accesso dei visitatori della rete, tra i quali ci sono anche i bambini e i giovani, i 'cittadini di domani'. Mi auguro che nessuno ignori questo e, se ne ha la possibilità, vi ponga rimedio.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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Il Piccolo
venerdì 18 dicembre 2009

"Focus"
Facciamo sparire il "marcio" di internet


Egregio direttore,
vorrei esprimere una mia piccola considerazione. Siti, pagine personali, profili e gruppi di social network e tanti altri spazi che gli utenti possono ritagliarsi sul web possono purtroppo essere usati negativamente: istigazione al razzismo; celebrazione di "gesta" proprie o altrui come vessazioni, pestaggi, violenze anche sessuali, maltrattamenti torture e uccisioni di animali; scambio di immagini pedopornografiche; incitamento a discriminare e ad usare violenza fisica o verbale verso ogni "diverso". Le associazioni e i singoli cittadini che hanno fatto denunce per questi contenuti orribili del web e che hanno chiesto l'oscuramento delle pagine penso che possano testimoniare senza problemi quanto sia difficile che i responsabili vengano individuati e condannati per i reati commessi e che i contenuti criminosi spariscano dalla vista e dalla possibilità di accesso dei visitatori della rete, tra i quali ci sono anche i bambini e i giovani, i 'cittadini di domani'. Mi auguro che nessuno ignori questo e, se ne ha la possibilità, vi ponga rimedio.

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
Mercoledì 23 dicembre 2009

Neve. Al Maristella ciclabili e marciapiedi impraticabili

Gentile direttore,
anche quest’anno nulla è cambiato: è nevicato e le piste ciclabili e i marciapiedi sono impraticabili. Per chi abita nei quartieri periferici, come al Maristella, ad esempio, ove non vi sono negozi alimentari e dove i servizi pubblici sono a dir poco inesistenti, risulta assolutamente impossibile raggiungere almeno la via Brescia, sia a piedi che in bicicletta. Le cose rimangono immutate e, pare, immutabili: cambiano i sindaci, cambiano le giunte, cambiano i gruppi politici vincenti,male cose non cambiano per nulla e i cittadini sono sempre i fessi che pagano le tasse e non ricevono nulla in cambio.

Francarita Catelani
(Cremona)

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La Provincia
mercoledì 30 dicembre 2009

Circolare sui botti/1 Perri invita a 'riti' alternativi

Egregio direttore,
ho letto l'articolo pubblicato lunedì 28 a proposito della vendita di petardi, che cita l'ordinanza del sindaco Perri per quanto riguarda la commercializzazione dei "botti". Ho invece notato che non vengono ripresi altri passaggi della stessa, che ritengo siano molto interessanti. Tra le premesse vengono ricordate le conseguenze negative che l'uso di petardi può avere, anche per gli animali che vengono spaventati e possono smarrirsi se non custoditi; perciò viene tassativamente vietato dì far esplodere i "botti" vicino a ricoveri di animali e viene raccomandato di accenderli " a debita distanza dalle persone e dagli animali". Viene inoltre fatto presente che ci sono "molti mezzi alternativi innocui, che la fantasia può suggerire ".(...)

Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)

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La Provincia
mercoledì 30 dicembre 2009

Circolare sui botti/2. Pericolosi per gli animali

Egregio direttore,
ringraziamo il sindaco Perri per aver emesso un'ordinanza relativa all'uso responsabile dei botti. Abbiamo apprezzato particolarmente l'attenzione rivolta anche agli animali domestici - particolare non evidenziato nell'articolo pubblicato il 28 dicembre - che ogni anno subiscono questo assurdo divertimento umano e si spaventano e spesso si perdono. Ricordiamo che anche gli animali selvatici sono disturbati dai botti e dalle luminarie che ne scaturiscono e che anche loro hanno il diritto di passare la notte in pace come tutti i cittadini umani che devono subire, loro malgrado, i fracassi assurdi che tanto piacciono ad alcuni.

Francarita Catelani

(presidente dell'associazione Una Cremona onlus)

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La Provincia
giovedì 31 dicembre 2009

In un periodo di crisi non compriamo i botti

Egregio direttore,
ringrazio il sindaco Perri per aver emesso un'ordinanza relativa all'uso responsabile dei botti. In particolare ho apprezzato il passaggio dove il sindaco invita i cittadini ad abbandonare questa usanza pericolosa, per chi la pratica e per gli altri, ricorrendo a mezzi più innocui che la fantasia può suggerire. I botti in questione, inoltre, non sono graditi a tutti, molte persone ne sono infastidite, gli animali domestici e selvatici ne rimangono notevolmente spaventati, parecchi bambini hanno paura del rumore dei botti. Consideriamo poi che spesso bambini si sono feriti raccogliendo da terra botti o petardi inesplosi. Ritengo inoltre che festeggiare un Capodanno all'insegna della sobrietà e del rispetto altrui, sia particolarmente doveroso sopratutto in questo periodo di crisi.

Barbara Nicolini
(Seniga Bs)

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Articoli
Cronaca
sabato 21 febbraio 2009
Il volontariato si presenta al liceo Manin
Le associazioni della provincia protagoniste dell'assemblea mensile

Ieri mattina si è svolta al Liceo Manin l'assemblea degli studenti, che questo mese è stata dedicata al volontariato in tutte le sue declinazioni, con la partecipazione di svariate associazioni della provincia. Tutto questo è stato il frutto del costante impegno della prof. Lobina, volto a sensibilizzare i ragazzi verso queste tematiche. La proposta ha avuto un ottimo riscontro tra gli studenti, che hanno partecipato numerosi ai vari corsi proposti nel corso della mattinata. Gli ambiti nei quali si muovono queste associazioni sono i più diversi: violenze nei confronti delle donne; lavoro minorile; commercio equo e solidale; integrazione ed immigrazione; istruzione ed educazione, ma anche disagio psichico ed emarginazione. L'associazione Shanti, nata nel 2005 e collegata a Manitese, ha presentato attraverso la volontaria Ester Olivieri le proprie attività, volte a seguire le donne espatriate, provenienti specialmente dal sud-est asiatico, che vivono nel nostro territorio. Il loro obiettivo, come è stato spiegato ai ragazzi in sala, è quello di favorirne l'integrazione attraverso l'incontro delle due culture. In contemporanea anche l'associazione Emergency, con l'intervento di Igor Pesce, ha coinvolto gli studenti con la testimonianza della passione che da sempre anima i suoi volontari in progetti umanitari in Africa e Medio Oriente. "La soddisfazione è impagabile - dice Igor - e soprattutto ho visto grande interesse da parte dei ragazzi, segno che ci sono speranze per il futuro". Di grande rilevanza anche la partecipazione all'assemblea dell'associazione A.I.D.A., che ha parlato ad un'Aula Magna piena di ragazze, della violenza contro le donne. Gemma Mantovani ha coinvolto le studentesse in un dibattito che ha suscitato grande interesse, anche perché di stretta attualità. Le volontarie presenti hanno anche sensibilizzato gli studenti riguardo a un tema che troppo spesso viene sottovalutato, o volutamente ignorato, invitando gli eventuali interessati a rendersi membri attivi della loro associazione. Naturalmente era presente anche la Caritas Diocesana, da tempo impegnata su molteplici fronti di aiuto al prossimo, nella figura di Don Maurizio Ghilardi, che ha presentato ai ragazzi la possibilità di rendersi protagonisti dei vari servizi che offre l'associazione. Grande interesse di pubblico anche per Cooperativa Sociale Agropolis che fin dal 1990 è impegnata sul piano educativo e formativo a promuovere azioni di sostegno a favore di persone diversamente abili e delle loro famiglie. Attraverso l'educatore professionale Tiziano Sancirmi gli studenti in aula sono stati coinvolti attivamente nella spiegazione delle attività. Attraverso attività ludiche i volontari del commercio Equo e Solidale hanno coinvolto i ragazzi con l'obiettivo di formarli in merito alle tematiche dello sviluppo sostenibile e ricordare, tra l'altro, che anche in città è presente una Bottega dove è possibile acquistare i loro prodotti. Il centro di aiuto allo studio Portofranco, dell'associazione II Ponte, ha infine presentato un altro aspetto importante del volontariato, che riguarda proprio gli studenti. La loro finalità è quella di recuperare tutti coloro che hanno difficoltà nello studio con percorsi personalizzati che coinvolgono anche le famiglie e la scuola per un futuro migliore. Le volontarie Angela e Michela hanno sottolineato quanto il rapporto che si crea tra ragazzi e volontari arricchisca entrambe le parti e quanto le sfide per la costruzione dei rapporti con gli studenti che si iscrivono diano grande soddisfazione.Ma queste erano solo alcune delle numerosissime associazioni presenti, tra le quali bisogna ricordare: ABIO (Associazione Bambini in Ospedale); ACCD (Associazione Cremona Cura del Dolore); MICRONIDO & CASA FAMIGLIA S. OMOBONO; associazione UNA (Uomo Natura Animali) per la protezione di tutti gli aspetti della vita e la lotta alla vivisezione, e TAISM(Associazione Italiana Sclerosi Multipla).Il successo dell'iniziativa promossa fa sperare in una sempre maggiore sensibilizzazione dei giovani nei confronti di problematiche più o meno vicine a loro.
Ginevra Ripa Gabriele Zagni

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La Provincia
venerdì 13 marzo 2009
L’ASSEMBLEA
«Si chiuda col passato
Chiediamo il garante»

di Giuseppe Bruschi
Chiedono chiarezza. Vogliono che il Comune scelga un garante 'super partes'. Si battono perchè il canile di Cremona torni a funzionare, «chiudendo però con il passato». E invitano «coloro che sanno», magari volontari del Rifugio, a parlare. Senza paure, certi che la magistratura si sta muovendo. Ma soprattutto si battono perché a gestire il canile siano «persone che amano gli animali», che tra l'altro San Francesco chiamava 'fratelli'. Queste le richieste fatte ieri sera, durante la pubblica assemblea in sala Zanoni, da Laura Rossi, presidente nazionale della Lega Italiana per la difesa del cane. E' stata lei ad aprire l'incontro ricordando, con commozione, la storia del suo cane «portato al rifugio di Cremona vivo e uscito in gravi condizioni». Laura Rossi ha chiamato a raccolta tutti i cittadini che hanno «finalmente conosciuto la verità» sul canile e ha annunciato che la battaglia continuerà se il Comune non fornirà tutte le risposte necessarie. La palla è passata a Rosetta Facciolo che ha rifatto la cronistoria di queste ultime settimane, ma che, secondo lei, ha origini lontane. Infatti lei stessa ha denunciato, anni fa, quello che sarebbe avvenuto nel rifugio: «Cani che sparivano in modo misterioso, volontari che, pur sapendo, non dicevano nulla». Facciolo ha spiegato che «erano almeno cinque le ditte incaricate dello smaltimento delle carcasse, e non solo quella indicata dai responsabili dell'Associazione Zoofili». Ha pure chiesto perché il presidente Maurizio Guerrini non abbia sentito «il dovere di dimettersi» visto che, come segretario provinciale di Rifondazione Comunista, aveva rapporti di collaborazione con il Comune. Qualche frecciata l'ha riservata pure all'Asl, che «avrebbe dovuto intensificare i controlli, dopo le ripetute segnalazioni». Insomma, per Rosetta Facciolo, che ha ringraziato il pm Cinzia Piccioni ed i Nas per il lavoro che stanno facendo, il canile di Cremona può tornare ad operare, ma serve «un cambio completo di gestione» e di serrature, che da quando è scattato il sequestro disposto dopo le ispezioni dei Nas, sono sempre quelle. Dalla Facciolo un appello all'unità di tutte le associazioni che, in modo disinteressato, si occupano del benessere degli animali che sono autentici amici dell'uomo. Tra gli interventi del pubblico, da segnalare quello di Francarita Catelani (Lav) che già nel 1993, è stata lei a chiarirlo, aveva denunciato la situazione del canile, con carte bollate e tribunale. In sala c'erano alcuni consiglieri comunali, tra questi Carlalberto Ghidotti, Matteo Lodi, e Giacomo Zaffanella. Quest'ultimo è in contatto con il sottosegretario alla salute, Francesca Martini, che ha dato la propria disponibilità a un incontro con la Lega del cane.

Fa parte di un articolo sul Sequestro del canile di Cremona: leggilo qui



La Provincia
sabato 14 marzo 2009

Rifugio sequestrato
Mobilitazione della politica con interrogazioni sulla vicenda del canile e sulla collaborazione con l'Associazione Zoofili
E Corada insiste: «La Procura esclude responsabilità del Comune»

Lunedì gli animalisti in consiglio comunale

di Giuseppe Bruschi
Ed ora sulla vicenda del canile si muove la politica. Le avvisaglie si sono avute giovedì sera in sala Zanoni, al termine dell'assemblea pubblica convocata dalla Lega italiana per la difesa del cane. Infatti dopo gli interventi di Laura Rossi e di Rosetta Facciolo, alcuni consiglieri comunali presenti, in particolare Carlalberto Ghidotti (Fi); Matteo Lodi (Verdi) e Giacomo Zaffanella (Lega Nord), hanno annunciato che presenteranno, lunedì in consiglio, una mozione urgente con la quale si chiede che il comune sospenda il contributo economico all'Associazione Zoofili, non certo ai cani. E che scelga, per gestire il canile, una nuova associazione. Non basta. Per dar man forte ai consiglieri comunali, gli animalisti parteciperanno in massa al consiglio comunale: verranno con i cartelli e striscÌ9ni con i quali chiedono che il sindaco faccia chiarezza sull'intera questione. Quella dei tre consiglieri non sarà l'unica mozione, ne sono state depositate altre tre, anche di esponenti della maggioranza, che hanno lo stesso obiettivo: capire cosa è avvenuto in questi mesi nel rifugio ora sequestrato. E si stanno organizzando altre manifestazioni pubbliche, questa volta con i cani al seguito, nel centro cittadino per sensibilizzare i cittadini sulle vicende del rifugio, che hanno origini lontane. Come ha ricordato, intervenendo in sala Zanoni, Francarita Catelani, presidente dell'associazione di volontariato Una (uomo, natura, animali) Cremona. Lei presentò, addirittura il 10 giugno 1991, una denuncia in Procura, che non produsse alcun risultato se non una controdenuncia contro Una per calunnia e diffamazione (assoluzione con formula piena nel 1993). Catelani segnalava allora che 'gli abbattimenti avvenivano ad opera di cremonesi non solo nel canile cittadino, ma pure ad Orio Litta'. Sono passati decenni e siamo alle vicende di oggi ed alla mobilitazione di chi ama gli animali e soprattutto vuole chiudere con il passato. Il sindaco Corada è pronto al confronto in consiglio comunale, purché sia civile e costruttivo. Ieri ha così commentato: «Mi dispiace degli attacchi che sono stati fatti nel confronti dell'amministrazione, mi limito a ricordare che la Procura, non noi, ha affermato che in questa vicenda 'il Comune non ha alcuna responsabilità'. Aggiungo che il canile è sotto sequestro giudiziale, compresi i fondi, per cui non ne possiamo disporre, né siamo in grado di decidere se cambiare associazione di riferimento». Continua il sindaco: «Noi per primo vogliamo fare chiarezza e le decisioni che abbiamo assunto vanno in questa direzione. Anch'io comunque amo gli animali». E sul «garante», conclude così: «So che in altri comuni, come Milano, questa figura esiste, valuteremo pure questa eventualità». E sempre lunedì anche a Roma ci sarà l'annunciato incontro degli animalisti con il sottosegretario alla salute Francesca Martini. La situazione è dunque in grande movimento.

Fa parte di un articolo sul Sequestro del canile di Cremona: leggilo qui