Homepage | Torna agli altri
argomenti e approfondimenti
Vaccini
Link: COMILVA Coordinamento del
Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni
Vaccini
in calo, il 20% dei pediatri esprime perplessità su reale necessità
"L’AIFA
dispone il ritiro di diversi lotti ma le ASL somministrano ugualmente i
vaccini"
Si
ammala e muore dopo il vaccino, Guariniello apre un'inchiesta
In
coma vegetativo da 26 anni a causa di un vaccino. La Cassazione ordina un
risarcimento di 1,9 milioni di euro
Clamorosa
ammissione dell'azienda farmaceutica: "Cancro trasmesso coi vaccini"
La
Corte dei Conti ha riconosciuto la sclerosi multipla come danno da vaccino
Maxi
risarcimento per bimba morta «Uccisa da un vaccino»
Vaccini
Pericolosi: Rotto un Muro di Omertà. Ecco la Testimonianza di un Virologo di
Fama Mondiale
Bambini
paralizzati dopo vaccino antimeningite
Pericolo
esavalente: vaccino ritirato Messaggio urgente per tutti i genitori che
pensano di vaccinare i loro figli con l’esavalente
Bambina
invalida dopo vaccino: il ministero della Salute deve risarcirla
Uno
studio del BMJ dimostra che il vaccino DTP uccide
I
parenti dei militari: “Troppi vaccini, ecco perché abbiamo perso i nostri
figli”
Sindrome
post gardasil, 12 ragazze colpite
Quei
bambini ammalati dopo il vaccino In alcuni Paesi europei i medici danno
l'allarme: in Irlanda, Norvegia e Svezia cresce il numero di casi di narcolessia
infantile. Sono decine i bambini che si sono ammalati; bambini che due anni
fa, quando si temeva un’epidemia molto estesa, erano stati vaccinati contro
l'influenza suina.
Giappone,
scatta allarme vaccini Morti bimbi dopo profilassi polmonite (7/3/2011)
In
Puglia una sentenza storica apre la strada alla libertà di scelta sulle
tematiche vaccinali (24/01/2011)
La
Merck ammette l'inoculazione del virus del cancro
Londra.
40 bambini uccisi dal vaccino MMR, la realtà potrebbe essere 10 volte più grave
Gravi
due pensionate di Como per il vaccino (24/12/2010) Paralizzate per
colpa del vaccino anti-influenzale.
Canada.
Un bambino di 12 anni arrestato per aver rifiutato un vaccino.
(26/12/2010)
Segnalazione di Medicina Democratica: Il
punto di 'Falò' sul vaccino anti-papilloma
Si chiama Gardasil ed è il primo vaccino della storia
da cui ci si aspetti che possa prevenire un cancro – il tumore al collo
dell’utero. Il vaccino contro il Papilloma Virus (anche detto HPV), è stato
introdotto in Svizzera nel 2008. Consigliato dalle autorità sanitarie alle
ragazze dagli 11 ai 18 anni. Dal suo arrivo, con grancassa mediatica e degli
esperti, questo vaccino ha sollevato molti dubbi. Il tumore al collo dell’utero
si può prevenire con controlli regolari dal ginecologo, tanto che nei paesi
sviluppati è diventato un cancro raro. E allora, perché vaccinare tutte le
giovani donne con un prodotto appena arrivato sul mercato? Un’inchiesta di Falò
(ve la ricordate? la trasmissione ticinese che lo scorso inverno “curiosava”
sulla suina) indaga sull’efficacia e sulla sicurezza del vaccino. E punta il
dito su un aspetto molto delicato di questa storia: gli esperti che hanno
deciso di raccomandare questo prodotto alle nostre figlie sono indipendenti
dall’industria farmaceutica?
SALUTE - SCILIPOTI (IDV): NO AI
VACCINI-TRUFFA
Roma. /10/2010: "L'arrivo della brutta stagione e delle probabili epidemie
influenzali non dia l'input per la corsa ai vaccini-truffa: è il caso della
pandemia A/H1N1 e della sua versione modificata H1N1, che forse in Italia, lo
scorso anno, non era presente. E' probabile che, in un'ottica più commerciale
che sanitaria, se ne sia fatta un'eccessiva pubblicità. E' certo che si è
sprecato denaro pubblico in volume enorme: i magazzini degli ospedali sono
pieni di dosi di vaccini pagati dallo Stato e non utilizzati". Così l'On.
Dott. Domenico Scilipoti (IDV), in riferimento alla
necessità di prevenire , soprattutto nei bambini e negli anziani, le
conseguenze fastidiose causate dai virus delle influenze di fine autunno.
"Non c'è nessuna emergenza. E' bene che la popolazione a rischio -
continua il deputato di Italia dei Valori - in particolare i bambini sotto i 12
anni, sia tutelata con i normali accorgimenti suggeriti dal buon senso come
coprirsi bene, nutrirsi con frutta e verdura di stagione, fare sport, avere una
vita sana, vivere in ambienti puliti, stare lontano dall'inquinamento", piuttosto
che imporre vaccini ad altissimo costo per le casse del nostro già sofferente
SSN. "Naturalmente - conclude l'On. Scilipoti
(IDV) - nei casi sospetti e in persone ad alto rischio, occorre rivolgersi ai
medici per trovare la soluzione adatta ed efficace ad aiutare il sistema
immunitario, sia sotto il profilo della tollerabilità che della
sicurezza.".
Troppe
omissioni sulle morti per vaccinazione [La Leva, 04/10/2010]
I nuovi vaccini per l'H1N1 saranno coltivati su cellule di cane, cellule di
rene di cercopiteco gialloverde, virus e batteri di Escherichia
Coli geneticamente modificati
L'attuale produzione di vaccino per l'influenza suina H1N1 conta primariamente
sulla coltivazione dell'influenza suina H1N1 all'interno di uova di gallina.
Tuttavia, questo processo si è dimostrato troppo lento per piacere ai
produttori di vaccini, così sono stati sviluppati nuovi processi innovativi per
rendere il processo di produzione di vaccini più veloce e più efficiente.
Stando al Washington Post, alcuni dei bizzarri nuovi metodi per la produzione
del vaccino che si stanno aviluppando includono l'uso
di cellule di cane per sviluppare il vaccino, l'uso di batteri di Escherichia Coli modificati geneticamente per sviluppare il
vaccino, e l'inserimento di geni dell'influenza geneticamente modificati in
virus, che poi infetta le cellule da ovaie 'caterpillar'. Inoltre, alcuni
produttori stanno considerando di ritornare ad un antico metoco
che usa le cellule di rene di Cercopiteco gialloverde per sviluppare i vaccini
per l'influenza.
Nostra traduzione - Fonte in inglese: New
H1N1 Vaccines To Be Grown In Dog Cells, African Green Monkey Kidney Cells, Worm
Viruses And Genetically Engineered E.Coli Bacteria
Vaccinazioni,
ricerca scientifica e diritto alla salute di MARINELLA LEO (Università di
Perugia) [La Leva, 23/09/2010]
SALUTE:
PEDOTO (PD), FAZIO APRA INDAGINE SU EFFETTI VACCINO INFLUENZA
Padova,
sbagliano vaccino su un bimbo di 5 mesi
In
un anno 396 vittime del vaccino Danni alla salute invece di prevenire
l'influenza: inchiesta della Procura
"Domani verrò
arrestata": intervista-denuncia di Jane Burgermeister,
che ha denunciato quello che sta sotto gli affari fatti con la
"pandemia" (che tale non è stata!) dell'influenza A e i vaccini...
"Vaccine Nation" di Gary Null: documentario (in inglese con sottotitoli in
italiano) sui vaccini e sui danni che possono produrre.
Guardalo!
(link della prima parte - le altre otto sono selezionabili dal menu a destra)
Usa,
la compagnia Pfizer a giudizio per i vaccini contro la meningite venduti in
Nigeria (30/06/2010)
Nel 1996 l'azienda distribuì il farmaco Trovan che ha
causato la morte di 11 bambini, cecità, malformazioni e paralisi
VACCINI:
NOVARTIS, NEL XXIESIMO SECOLO PER OGNI ETA' (11/07/2010)
L’Aifa
sospende in via cautelativa due vaccini. Ma non ci sono pericoli per la salute
Si tratta di Rotarix e Rotateq,
due vaccini contro il rotavirus. La decisione fa
seguito all’identificazione di lotti contaminati con virus che sono però
innocui per l’uomo. "È chiaro però - spiega l'Agenzia - che il Dna virale
non deve essere presente nei vaccini".
Interessante
video sugli effetti collaterali del vaccino (in francese)
IO
SONO VIVO - la storia di Alberto Tremante, maggiorenne e vaccinato,
costretto su una sedia a rotelle per colpa del vaccino antipolio, raccontata da
lui stesso e da lui dedicata alle vittime dei vaccini e ai loro famigliari.
La Leva Vaccini
con cellule di feti abortiti: aumentano casi di autismo ... una notizia
sconvolgente, ma che vale la pena di leggere, per sapere e riflettere!
Agora Vox Influenza,verso
la vaccinazione totale? -
Varese Notizie Si
vaccinano e rimangono semi-paralizzate - 26/02/2010
Da: laleva.org Campagna Nazionale sui pericoli della
vaccinazione: gli Italiani non sono caduti nella trappola - 13/01/2010
Da: TiscaliNotizie Vaccini
sull'influenza A: dal sospetto alla vergogna - 05/01/2010
Da: Il Secolo XIX Febbre A: la falsa pandemia e il business dei
vaccini - 11/01/2010
Da: ILCANNOCCHIALE La febbre del vaccino e il business delle dosi
"scomparse" - 05/01/2010
Da: ECPLANET Vaccini non utilizzati? Attenzione sono
considerati rifiuti tossici! - 30/12/2009
Su: scienzamarcia.blogspot.com Giappone:
21 morti dopo il vaccino per l'influenza suina - 29/12/2009
Da: Il Corrosivo Il vaccino contro l'influenza suina è una
truffa - 19/11/2009
Da: AGI Virus A, in Canada diversi casi in Canada
di reazioni allergiche al vaccino - 24/11/2009
Da: IL PONENTE Vaccino allo squalene: se (non)
conosci gli effetti collaterali, lo eviti - 15/11/2009
L'intervento in parlamento di Ewa Kopacz
contro le case farmaceutiche "Almeno 20 punti poco chiari: tre diversi
tipi, nessuna controindicazione, pochi controlli" H1N1,
la denuncia del ministro polacco "Quei vaccini sono una truffa" -
11/2009
Bambino di 21 mesi muore dopo il vaccino per
l'influenza suina in Germania - 20/11/2009
da: ADNKronos Influenza
A: CODACONS, prime segnalazioni di danni da vaccino - 13/11/2009
Da: AgoraVox Vaccino
antisuino: the dark side of. Sapere fa bene (alla salute) - 22/10/2009
Da: Vita.it INFLUENZA A.
Vaccini, febbre da business - 26/10/2009
AGI Salute: Giudice, danni vaccino non risarcibili
se imprevedibili - 26/10/2009
- Da: Il Corriere del Mezzogiorno «Vaccino
testato e approvato. Effetti collaterali? Solo in casi rarissimi» -
05/11/2009
da: Il Piccolo - Giornale di Cremona - Influenza A
H1N1, medici e infermieri non si vaccinano. C'è la paura dello squalene -
06/11/2009
Traduzione del comunicato di R&R Project "Project R&R risponde allo studio tailandese sul
vaccino" - 05/10/2009
da: www.agoravox.it - una serie di articoli sulle
vaccinazioni per l'influenza H1N1 - agosto/ottobre 2009
da: www.nuovasocieta.it - Influenza A: il vaccino
sarebbe più pericoloso del virus - 09/09/2009
da: ComeDonChisciotte - Vaccinazione
di massa: gli ingredienti del disastro. I vaccini sono molto più letali
dell'influenza suina - 01/09/2009
di Paola Francesca Caselli - Influenza suina o
porcina? Cosa c'è dentro i vaccini - 17/08/2009
di Francesco Colafemmina - Febbre
suina del 1976 e vaccinazioni forzate: la storia si ripete - 05/08/2009
da: Straker Enemy - 12.000 bambini come cavie umane per un vaccino
pericolosissimo per tutti - 03/08/2009
Straker Enemy
Monday, August 3, 2009
12.000 bambini come cavie umane per un vaccino pericolosissimo per tutti
http://scienzamarcia.blogspot.com/2009/08/cavievaccinoinfluenzasuina.html
Questa è la traduzione dell'articolo 12,000 U.S. Children
To Be Swine Flu Vaccine Guinea Pigs di Paul
Joseph Watson pubblicato sul sito Prison Planet.com
il 24 luglio 2009. Appena possibile tradurrò anche alcuni degli articoli cui
esso fa riferimento.
12.000 bambini statunitensi saranno usati come cavie umane per testare il
vaccino contro l'influenza suina
articolo di Paul Joseph Watson, 24 luglio 2009
Circa 12.000 bambini statunitensi saranno usati come cavie per un vaccino
sperimentale contro l'influenza suina che come è noto contiene il pericoloso
ingrediente squalene, il quale è stato collegato
direttamente allo sviluppo della Sindrome del Golfo e ad una moltitudine di
altre malattie debilitanti. Secondo un articolo del quotidiano The Oklahoman, 12.000 bambini in tutta la nazione
parteciperanno a degli “studi accelerati” per verificare gli effetti
collaterali di questo vaccino per l'influenza suina che non è ancora stato
testato gli esperimenti si prevede che inizieranno il mese prossimo [ ovvero
nell'agosto del 2009, N.d.T.] “Gli esperimenti controlleranno l'efficacia dei
vaccini e l'eventuale presenza di effetti collaterali negativi nei pazienti”
afferma l'articolo. Dal momento che meno di 100 bambini statunitensi muoiono
ogni anno a causa della normale influenza stagionale, una stima ragionevole
dovrebbe essere che circa 100 bambini moriranno a causa dell'influenza suina
nel corso dell'anno prossimo. Quindi in realtà le autorità vaccineranno milioni
di bambini al fine di prevenire 100 morti. Se il programma di vaccinazione di
massa ricalcherà quello dell'epidemia di influenza suina del 1976 allora il
vaccino verosimilmente ucciderà più gente di quanto non possa fare il virus.
Inoltre, dal momento che il vaccino per l'influenza suina contiene squalene, un pericoloso coadiuvante che ha contribuito
all'insorgere dei casi di Sindrome del Golfo, ci sono pochi dubbi sul fatto che
esso, nel caso in cui venga condotta una campagna di vaccinazione di massa,
indurrà in migliaia di bambini delle malattie cronicamente debilitanti di gran
lunga più mortali del virus dell'influenza suina. Secondo quanto afferma il
dottor Meryl Nass (M.D.) “Una caratteristica
innovativa dei vaccini per il virus H1N1 sviluppati dalle aziende Novartis e
GlaxoSmithKline è l'aggiunta di coadiuvanti contenenti squalene
per aumentare l'immunogeneticità e ridurre
drasticamente la quantità di antigene virale necessaria. Questo si traduce in
una molto più veloce produzione delle quantità di vaccino desiderate.” “Le
ricerche hanno mostrato che lo squalene è
l'ingrediente dei vaccini sperimentali contro l'antrace che ha causato malattie
autoimmuni devastanti nonchè la morte di molti
veterani australiani, inglesi e statunitensi della guerra del Golfo, eppure
esso si continua ad usare e viene utilizzato nei laboratori per lo sviluppo di
nuovi vaccini,” scrive Stephen Lendman. [le malattie
autoimmuni sono una classe di malattie legate ad un malfunzionamento del
sistema immunitario che in "si rivolta" contro l'organismo cui
appartiene, generando problemi che vanno dalle allergie, all'eczema, alla
psoriasi, al Lupus Eritematoso Sistemico, fino a malattie croniche,
degenerative e dall'esito spesso mortale come la sclerosi multipla e la SLA
(Sclerosi Laterale Amiotrofica), ] Secondo quanto
afferma il premiato giornalista investigativo Gary Matsumoto,
c'è una “forte corrispondenza fra le malattie indotte dallo squalene
negli animali e quelle osservate negli esseri umani cui è stato iniettato
quest'olio: artrite reumatoidi, sclerosi multipla e lupus eritematoso
sistemico.” “Ci sono adesso dati in più di due dozzine di studi scientifici
sottoposti a revisione autorevole, provenienti da dieci differenti laboratori
negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e in Australia, che documentano come i
coadiuvanti a base di squalene possano indurre
malattie autoimmuni in animali (…) osservate in gatti, topi, porcellini d'india
e conigli. Lo svedese Karolinska Institute
ha dimostrato che lo squalene da solo può indurre la
versione animale dell'artrite reumatoide. L'Accademia Polacca delle Scienze ha
mostrato che negli animali lo squalene da solo può
produrre danni catastrofici al sistema nervoso ed al cervello. La facoltà di
medicina dell'Università della Florida ha mostrato che negli animali lo squalene da solo può indurre la produzione di anticorpi
specificamente associati al lupus eritematoso sistemico” scrive Matsumoto. [in realtà questi dati non sono di per sè probanti, dato che gli effetti negativi di un prodotto
sugli animali non dimostrano mai con certezza che tali effetti si verifichino
anche nell'uomo; la pratica della sperimentazione sugli animali è assolutamente
non etica, crudele, inutile e aberrante, però c'è da chiedersi come mai in
questo caso, contrariamente a quanto predica la stessa scienza vivisezionista,
si utilizzi ancora un prodotto testato sugli animali con esito negativo; la
contraddizione delle istituzioni scientifiche è lampante - N.d.T.] La micropaleontologa dottoressa Viera Scheibner,
che ha condotto ricerche sugli effetti collaterali negativi dei coadiuvanti nei
vaccini, ha scritto quanto segue sullo squalene. Lo squalene “ha contribuito alle reazioni a cascata denominate
Sindrome del Golfo, artrite, fibromialgia, linfoadenopatia, eruzioni cutanee, eruzioni cutanee fotosensitive, eruzioni cutanee alle guance, sindrome da
fatica cronica, cefalea cronica, perdita anormale di peli, lesioni cutanee
inguaribili, stomatite aftose, vertigini, debolezza, perdita di memoria, colpi
apoplettici, cambiamenti dell'umore, problemi neuropsichiatrici, effetti
negativi sulla tiroide, anemia, elevato indice di eritrosedimentazione, lupus
eritematoso sistemico, sclerosi multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica
(ALS), fenomeno di Raynaud, sindrome di Sjorgren, diarrea cronica, accessi di sudore notturno e
leggera febbre.” Gli sforzi da parte delle autorità per preparare i cittadini
ad una campagna di vaccinazione di massa, che potrebbe anche essere resa
obbligatoria se la crisi si agravasse, sono stati
intensificati nelle ultime settimane. E tuttavia, come scrive questa settimana
Richard Halvorsen (medico londinese e direttore
medico di BabyJabs, un servizio per le vaccinazioni
infantili) sul giornale London Times, tutte le
indicazioni [in nostro possesso] mostrano che il vaccino per l'influenza suina
avrà la minor efficacia per le persone che sono più a rischio a causa
dell'influenza stessa: bambini, anziani e soggetti con problemi di salute. Nel
suo articolo, La vaccinazione di massa per l'influenza sarebbe una pazzia [Mass
flu vaccination would be madness],
Halvorsen scrive, “Tutto questo é realmente
necessario? Tanto per cominciare l'influenza suina è molto più leggera di
quanto all'inizio si era temuto, e quindi é discutibile l'ipotesi di vaccinare
milioni di persone adulte ed in buona salute contro una malattia che non è molto
più seccante di un brutto raffreddore” aggiungendo, “Non c'è nessuna evidenza
che il vaccino aiuti le persone con problemi di salute cronici o donne incinte.
In ogni caso noi sappiamo che l'immunizzazione offre appena un modesto
beneficio per i più anziani; infatti l'efficacia del vaccino è noto che
diminuisce rapidamente dopo i 70 anni di età.” “Abbiamo esperienza di
vaccinazioni di massa contro l'influenza suina dalle quali dovremmo imparare
una lezione. In America nel 1976 fu offerto un vaccino all'intera popolazione
per prevenire il diffondersi si un'epidemia di influenza suina. Milioni di
persone furono rapidamente vaccinate, ma la campagna di vaccinazione fu fermata
dopo un aumento di casi di Sindrome di Guillain-Barré
(GBS) fra le persone che hanno ricevuto quel vaccino. La Sindrome di Guillain-Barré è un disordine autoimmunitario che causa la
paralisi delle braccia o delle gambe e, raramente, dell'intero corpo; chi ne
soffre generalmente [in seguito] guarisce completamente, ma alcuni vengono
colpiti da paralisi permanente e pochi ne muoiono. Ricerche successive hanno
permesso di stimare che si presentava un caso di GBS ogni 100.000 vaccini
somministrati. Se il vaccino attuale causasse una simile percentuale di casi,
allora potremmo aspettarci che centinaia di persone potrebbero contrarre la
GBS, alcuni dei quali soffrirebbero di paralisi permanente o moriranno.” [in
realtà dal momento che alcuni coadiuvanti ed eccipienti del vaccino attuale
sono differenti da quelli del 1976, e dal momento che anche le modalità di
fabbricazione sono differenti, non è detto che l'inoculazione di questo vaccino
comporti lo stesso rischio di induzione della Sindrome di G.B.; ciò non toglie
che il discorso nelle sue linee generali sia valido anche perché la presenza
dello squalene comporta il rischio di gravi danni
neurologici e non solo - N.d.T.] Dato che il vaccino contiene un ingrediente
legato direttamente ad una pletora di orribili malattie, prenderai delle misure
per proteggere tuo figlio da un programma di vaccinazione di massa? E che
succederebbe se il governo decretasse delle vaccinazioni obbligatorie e
cercasse di attuarle con la minaccia della forza, come le autorità sanitarie
hanno già indicato che potrebbe succedere? Con l'aumentare della presa di
coscienza dei cittadini sui pericoli dei vaccini, e con le bizarre
politiche eugenetiche abbracciate da persone come John Holdren,
il principlae consigliere scientifico di Obama,
sembra inevitabile che milioni di persone rifiuteranno di sottoporsi ad un
programma di vaccinazione di massa anche se il governo cercasse di realizzarlo
con la forza.
http://www.nexusedizioni.it/
Febbre suina del 1976 e vaccinazioni forzate: la storia si ripete - di
Francesco Colafemmina
05/08/2009
La febbre suina del 1976 è un episodio racchiuso negli archivi della storia
delle presunte pandemie. Questo ceppo influenzale appariva stranamente molto
simile alla pericolosa spagnola del 1918: una coincidenza che finì per creare
il panico soprattutto negli Stati Uniti. La domanda da porsi è infatti: dove e
come si diffuse questo terribile virus? La risposta è semplicissima: come già
fu per la Spagnola (i cui primi casi furono riscontrati a Fort Riley in Kansas), anche la febbre suina del '76 nacque all'interno
di una base dell'esercito americano nel New Jersey, Fort Dix.
Una recluta morì appena dopo aver avvertito i sintomi dell'influenza nel
gennaio 1976, ed altre quattro furono colpite da questa intensa forma di
influenza. La concomitanza di un'altra influenza stagionale che durò sino al
marzo del '76, indusse il Presidente Ford ad ordinare la vaccinazione di massa
negli Stati Uniti. Il programma di immunizzazione cominciò il 1 ottobre 1976 e
fino all'11 ottobre era stato vaccinato circa un terzo della popolazione (il
24%). Fu allora che tre anziani morirono a causa degli effetti collaterali del
vaccino. La notizia si diffuse ma nonostante tutto solo il 16 dicembre la
vaccinazione fu bloccata: il 33% della popolazione era stata vaccinata. Più di
500 furono i casi di sindromi di paralisi neuromuscolari, più di 25 i morti,
quasi 4000 le richieste di danni avanzate alla Pubblica Amministrazione da
privati cittadini che avevano subito il vaccino. E l'influenza scomparve nello
stesso nulla dal quale era sopraggiunta L'11 aprile 1979 la CBS nella sua
famosissima trasmissione "60 Minutes"
affrontò la questione della vaccinazione di massa e le sue conseguenze sulla
salute pubblica. In effetti quell'episodio del 1976 si rivelò frutto di un
allarmismo estremo, se non proprio di una strategia ben meditata (qui trovate
la trascrizione completa della trasmissione).Poniamoci una domanda a caso: chi
era il Capo di Gabinetto del Presidente Ford? E chi il Vice Capo di Gabinetto?
Non avete indovinato? Rispondo subito: erano un tal Donald Rumsfeld ed un altro
tal Dick Cheney. Ma che casualità! Donald Rumsfeld è
stato Presidente della "Gilead Sciences", la società che ha brevettato il Tamiflu, dal 1997 al 2001. E nell'attuale Consiglio di
Amministrazione siedono un ex segretario di Stato (George Shultz),
il cofondatore della Intel (Gordon Moore) e la 5a presidentessa del Council for Foreign
Relations (Carla Anderson Hills). Bel trio, no? Rumsfeld è ancora azionista
della Gilead che dopo aver ceduto il brevetto alla
Roche, trattiene il 10% di royalties sulle vendite.
Nel 2006 fu varato dall'amministrazione Bush il Piano Strategico di Prevenzione
dell'Influenza Pandemica. Il piano prevedeva l'acquisto dell'80% di scorte di Tamiflu e del 20% di scorte di Relenza
(un competitor del Tamiflu). A questo punto
fermiamoci un attimo. Gilead Sciences?
Non trovate che questo nome sia poco convincente? Gilead?
Che significa in ebraico Gilead? Significa
"testimonianza", è la collina divisa storicamente fra Giordania e
terra di Sion. E' citata più volte nella Bibbia come il luogo in cui si
rifugiavano molti patriarchi. Galaad (sua
traslitterazione alternativa) è il luogo in cui fuggono Giacobbe, Davide e
l'intero Israele. Luogo di salvezza e di testimonianza. Forse - azzardiamo - il
luogo in cui si rifugeranno coloro che conservano la salvezza, l'antidoto alla
pandemia? Chissà, le coincidenze sono comunque inquietanti. Veniamo però alla
"nuova influenza". Anch'essa nasce in maniera alquanto strana. Se in
un altro articolo ho dimostrato chiaramente che il contagio è nato negli Stati
Uniti (non in Messico) e precisamente nella zona di San Diego, non stupirà
sapere che a San Diego c'è il U.S. Naval Health Research Center (NHRC) che
collabora assieme al Trudeau Institute
alla ricerca di un vaccino contro una probabile pandemia da aviaria. E non
stupirà neppure sapere che il 19 Ottobre 2008 i capi di Stato Maggiore di USA,
Francia, Inghilterra, Germania ed Italia si sono riuniti a Lake Placid (New York), località in cui ha sede il suddetto Trudeau Institute. Per discutere
su cosa? Secondo un comunicato frettolosamente rilasciato si doveva discutere
di Afghanistan... peccato però che nè Francia, nè Germania abbiano truppe in Afghanistan. E poi perchè riunirsi nella località in cui si studia un vaccino
per difendere i militari in caso di pandemia? Basta leggere il sito
dell'Istituto per documentarsi sulla questione. A questo punto non possiamo
pronosticare il futuro. Di certo però la questione è estremamente poco chiara
ed il sospetto è che questo virus fabbricato in laboratorio venga diffuso quale
sedativo della crisi economica, un sedativo che potrebbe essere utile a
decimare un po' di popolazione umana ed a riassestare il sistema internazionale
ormai scricchiolante. Forse viene considerata una soluzione meno distruttiva di
una guerra. O si tratta semplicemente di un mezzo per arricchire talune elites (leggi case farmaceutiche), impaurire le masse ed
accrescere il controllo su di esse. Di sicuro, comunque, almeno il 90% dei
giornalisti (italiani e non) dovrebbe cambiare mestiere, dopo l'evidente
assenza di informazione su uno scandalo dalle proporzioni colossali.
Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6126
100NETWORK
Influenza suina o porcina? Cosa c'è dentro i vaccini
Paola Francesca Caselli - www.100bimbi.it •
17/08/2009
Da diversi giorni stiamo affrontando la questione dell'influenza suina,
cercando di capire se è giustificato l'allarme diffuso in molti Paesi del mondo
e se le relative campagne che invitano alla vaccinazione di massa, possano
davvero fornire uno strumento salutare.
Dopo aver indagato sul virus A H1N1, vediamo perciò i risultati di alcune
ricerche, così come riportate dal quotidiano scientifico ECPlanet.
Articolo tradotto dall'originale inglese del Dr. Stephen Sherry's
Vaccine Presentation to the
SPD Bay Area Resource Group, San Jose, CA, Febbraio
2005.
Una interessante informazione storica: la maggiore causa del declino
dell'Impero Romano, dopo seicento anni di dominio mondiale, fu la sostituzione
delle pietre usate per fabbricare gli acquedotti con tubi di piombo per il
trasporto e il rifornimento di acqua potabile. Gli ingegneri romani,
considerati i migliori nel mondo, trasformarono così i loro concittadini in
storpi neurologici. NEI VACCINI SONO STATI SCOPERTI:
Mercurio (thimerosal): una delle sostanze più
velenose conosciute dalla scienza. Il mercurio causa gravi patologie al
cervello, intestino, fegato, midollo e reni. Anche piccolissime quantità
possono causare danni ai nervi. I sintomi della tossicità da mercurio sono
simili a quelli dell'autismo.
Solfato ammonico (sale): agente velenoso sospettato di causare danni
all'apparato gastrointestinale, al fegato, al sistema nervoso e al sistema
respiratorio.
Beta-propiolactone: può causare cancro. Sostanza
velenosa sospettata di provocare danni all'apparato gastrointestinale, al
fegato, al sistema respiratorio, alla pelle e agli organi sensoriali.
Lieviti modificati geneticamente di animali, batteri e DNA virale, possono
essere incorporati nel DNA di colui che viene vaccinato e causare sconosciuti
mutamenti genetici.
Gomma lattice: può causare reazioni allergiche mortali.
MSG, monosodio glutammato: è in fase di studio in
quanto sospettato di causare gravissimi gruppi mutageni e teratogeni che
possono causano malformazioni in quanto interagiscono sui meccanismi
riproduttivi e di sviluppo embrionale. È una neurotossina che può provocare
reazioni allergiche sconosciute che non vanno certo trascurate.
Alluminio: provoca danni al cervello; fattore sospetto nell'Alzheimer, demenza
convulsioni e stati comatosi. può provocare reazioni allergiche sulla pelle.
Formaldeide (formalina): elemento componente del fluido per imbalsamare. È
velenoso se ingerito. Questa sostanza è una probabile causa del cancro. È
estremamente tossico per l'apparato gastrointestinale, per il fegato, per il
sistema immunitario, per il sistema nervoso, per l'apparato riproduttivo e
respiratorio. È collegato alla leucemia, al cancro al cervello, al cancro del
colon e al cancro linfatico.
Microrganismi: composto di agenti virali vivi o morti oppure da batteri o loro
tossine. Il vaccino contro la polio, contaminato con un virus di scimmia, ora
si è propagato nelle ossa umane, nelle sacche dei polmoni (Mesotelioma). Causa
Tumori del cervello e linfoma.
Polisorbato 80: è conosciuto come causa di cancro
negli animali.
Tri(n)butylphosphate:
sospettato di essere velenoso per reni e nervi.
Glutaraldehyde: velenoso se ingerito. Causa difetti
nelle nascite degli animali sperimentali.
Gelatina: prodotta da pezzi scelti di pelle di vitelli e vacche; ossa di vacche
e pelle di maiale demineralizzati. Si sono registrate reazioni allergiche.
Gentamicin Sulfate and Polymyxin B (antibiotico): reazioni allergiche che vanno da
leggere a mortali.
Neomycin Sulfate
(antibiotico): interferisce con l'assorbimento della vitamina B6. Un errore
nell'uso di B6 può causare una rara forma di epilessia e rallentamento mentale.
Reazioni allergiche che vanno da leggere a mortali.
Phenol/phenoxyethanol
(2-PE): è utilizzato come anticongelante. È un agente tossico per tutte le
cellule e capace di bloccare i meccanismi che governano il sistema immunitario.
Cellule umane e animali: cellule umane assorbite dal tessuto di un feto, da
albumina umana, sangue di maiale, di cavallo, cervello di coniglio, porcellini
sperimentali, reni di cane, cuore di vacca, reni di scimmia, uova di gallina,
di papera, sangue di pecora ed altro.
Traduzione e adattamento linguistico a cura di Ester Capone
Per approfondire l'argomento, soprattutto per la delicatezza della scelta di
vaccinare o meno i nostri bambini, vi consiglio i seguenti siti:
http://www.ecplanet.com/blog/archive/2009/08/07/contro-l-influenza-suina.html
http://www.ministerosalute.it/
http://www.100bimbi.it/index.php?/archives/150-Influenza.I-pericoli-dei-vaccini.html
http://www.levaccinazioni.it/informagente/Quarta.htm
E anche un libro:
"La prova del danno" un libro che indaga i danni fisiologici e
neurologici indotti in bambini sani dai vaccini. L'autore, David Kirby, giornalista per molti anni del NewYork
Times, seguendo le vicende di diverse famiglie,
racconta la loro battaglia per capire come e perché i loro figli, nati sani,
sono scivolati nel silenzio e si sono perduti in disturbi di comportamento che
spesso provocano anche patologie fisiche.
ComeDonChisciotte
VACCINAZIONE DI MASSA: GLI INGREDIENTI DEL DISASTRO
Postato il Martedì, 01 settembre @ 19:00:00 CDT di marcoc
I VACCINI SONO MOLTO PIÙ LETALI DELL'INFLUENZA SUINA
A CURA DELLA DR.SSA MAE-WAN HO E DEL PROF JOE CUMMINS
Institute of Science in
Society
Il seguente rapporto è stato sottoposto a Sir Liam Donaldson, Direttore Medico del Regno Unito, e all'Agenzia
per gli Alimenti e i Medicinali (Food and Drug Administration, FDA) degli
USA.
Nell'aprile 2009 ci fu lo scoppio dell'influenza suina in Messico e negli USA,
propagatosi velocemente in tutto il mondo trasmettendosi tra uomini. A
giudicare dai primi dati pubblicati a maggio, il nuovo tipo A H1N1
dell'influenza è diverso da qualsiasi altro tipo registrato fino a quel momento
[1,2]. Si tratta di un'eteroclita combinazione di sequenze di ceppi virali
dell'influenza aviaria, umana e suina del Nordamerica
e dell'Eurasia. Un eminente virologo di Canberra ha dichiarato ai media che il
virus potrebbe essere stato creato in laboratorio e liberato accidentalmente [3].
Alcuni analisti suggeriscono addirittura, senza prove a sostegno, che sia stato
creato intenzionalmente come arma biologica [4], mentre altri incolpano
l'industria dell'allevamento intensiva e il grande traffico di animali su
grandi distanze, che fornisce molte possibilità per la generazione di
ricombinanti esotici [5]. Ciò che preoccupa maggiormente i cittadini, sono però
i programmi di vaccinazione di massa che i governi stanno preparando per
combattere la pandemia, che potrebbero essere peggio della pandemia stessa. Un'organizzazione
si oppone alla vaccinazione lampo degli alunni
Il governo statunitense conta di vaccinare tutti i bambini a settembre, quando
incomincerà il nuovo anno scolastico, e il gruppo National Vaccine Information
Center (NVIC) ha richiesto al governo Obama e a tutti i governatori degli Stati
che mostrino che questa decisione è “necessaria e sicura” [6] e ha preteso
“solidi meccanismi di raccolta dati, registrazione, supervisione e notifica
della sicurezza del vaccino, così come l'indennizzo economico per le possibili
lesioni che potrebbe causare”. Poco dopo lo scoppio dell'influenza suina ad
aprile, i Dipartimenti della Salute e della Sicurezza Interna degli USA, hanno
dichiarato lo stato d'emergenza nazionale per la salute pubblica. Sono state
chiuse alcune scuole, sono state messe in quarantena alcune persone e le
compagnie farmaceutiche hanno ricevuto contratti dal valore di 7 miliardi di
dollari per la fabbricazione di vaccini ora oggetto di un controllo urgente da
parte della FDA [7]: questo vuol dire che saranno testati in solo qualche
settimana su centinaia di bambini e adulti volontari, prima di essere
somministrati a tutti gli alunni in autunno. Inoltre, secondo la legge federale
approvata dal Congresso dal 2001, una Autorizzazione di Uso d'Emergenza fa sì
che le compagnie farmaceutiche, i responsabili sanitari e chiunque somministri
a qualche statunitense vaccini sperimentali durante uno stato d'emergenza di
salute pubblica, siano protetti contro qualsiasi possibile denuncia nel caso di
persone lese. La Segretaria del Dipartimento della Salute e Servizi Umani degli
USA, Kathleen Sebelius, ha concesso ai fabbricanti di
vaccini la totale impunità davanti alla legge contro qualsiasi processo penale
che possa derivare dalla somministrazione di nuovi vaccini dell'influenza
suina, e alcuni Stati hanno persino dichiarato legalmente obbligatoria la
vaccinazione. La NVIC vuole sapere se gli Stati sono preparati a rispondere
alle norme di sicurezza sulle vaccinazioni del National Childhood
Vaccine Injury Act del
1986, che includono: 1) Dare ai genitori informazioni scritte sui benefici e i
rischi del vaccino prima che i bambini siano vaccinati; 2) Avere un registro
delle vaccinazioni fatte ai bambini, incluso il nome del fabbricante e il
numero di lotto; 3) Registrare le vaccinazioni somministrate nella storia
clinica del bambino e 4) Annotare nella storia clinica del bambino i gravi
problemi di salute che sorgono dopo la vaccinazione e darne comunicazione
immediata al Sistema Federale di Informazione sulle conseguenze dannose del
vaccino. La NVIC vuole anche sapere se gli Stati sono pronti a indennizzare i
bambini lesi dalle vaccinazioni dell'influenza suina, se i genitori riceveranno
“informazioni complete e veritiere sui rischi del vaccino dell'influenza suina”
e se hanno il diritto di “rifiutare” la vaccinazione. Barbara Loe Fisher, co-fondatrice e presidente dell'NVIC, ha
dichiarato [6]: “I genitori e i legislatori dovrebbero chiedersi subito: perché
sono i bambini a ricevere per primi le vaccinazioni sperimentali dell'influenza
suina? Le scuole hanno gli strumenti per ottenere il consenso informato con la
firma dei genitori prima della vaccinazione, per avere registri esatti di ogni
vaccinazione e per selezionare biologicamente i bambini che corrono un rischio
elevato di avere reazioni al vaccino? Coloro che somministrano queste
vaccinazioni, sapranno come controllare in seguito i bambini e registrare,
comunicare e trattare i gravi problemi di salute che si presenteranno? E gli
Stati, avranno i mezzi economici per indennizzare i bambini danneggiati?
L'OMS e la febbre della vaccinazione di massa
L'ordine di vaccinazione di massa viene dall'Organizzazione Mondiale della
Sanità [8]. All'inizio di luglio, un gruppo di esperti in vaccinazioni è giunto
alla conclusione che la pandemia è incontenibile, e Marie-Paul
Kieny, direttrice dell'OMS per la ricerca sui
vaccini, ha detto che tutte le nazioni dovevano avervi accesso e che già a
settembre dovrebbe esserci un vaccino disponibile. I critici sottolineano che
gli “esperti in vaccini” sono controllati dai fabbricanti di vaccini, i quali
faranno benefici con i contratti assai lucrativi di vaccini e farmaci
antivirali firmati dai governi. Però, l'argomento decisivo contro le
vaccinazioni di massa è semplicemente il fatto che i vaccini iniettabili
dell'influenza non funzionano e sono pericolosi [9].
I vaccini iniettabili dell'influenza sono inefficaci e aumentano i rischi di
asma
Ci sono ragioni ampiamente conosciute per cui le vaccinazioni per l'influenza
non daranno nessun risultato, come già era stato detto sulle tanto annunciate
vaccinazioni contro la “pandemia di influenza aviaria” che ancora deve arrivare
[10] (How to Stop Bird Flu Instead,
SiS 35). Il virus dell'influenza cambia velocemente –
anche senza l'aiuto dell'ingegneria genetica in laboratorio e soprattutto con
l'aiuto dell'industria dell'allevamento intensiva -, mentre i vaccini mirano a
ceppi specifici. Inoltre, il vaccino contro l'influenza non è permanente e deve
essere fatto ogni anno; i vaccini sono difficili da produrre in forma massiccia
e alcune varietà non si sviluppano in nessun modo nei laboratori. Numerosi
studi hanno mostrato che i vaccini iniettabili dell'influenza offrono poca o
nessuna protezione contro le infezioni e le malattie e non c'è ragione di
credere che i vaccini contro l'influenza suina saranno diversi. Una rianalisi di 51 diversi studi su più di 294.000 bambini ha
stabilito che, a partire dai due anni di età, i vaccini a base di virus
attenuato dell'influenza somministrati con atomizzatori nasali impedirono l'82%
dei casi di malattia, mentre i vaccini iniettabili fabbricati a partire da
virus inattivi ne impedirono solo il 59%. La prevenzione della “sindrome pseudoinfluenzale”, causata da altri tipi di virus, fu
rispettivamente solo del 33% e del 36%. Nei bambini di età inferiore ai due
anni, l'efficacia del vaccino fu simile a quella del placebo. Non fu possibile
analizzare la sicurezza dei vaccini degli studi per l'assenza di informazioni e
la mancanza di standardizzazione delle poche informazioni disponibili [11]. Un
rapporto pubblicato nel 2008 stabilì che i vaccini antinfluenzali nei bambini
piccoli non diminuirono la quantità di visite mediche e ospedaliere dovute
all'influenza [12]. Allo stesso tempo, uno studio su 800 bambini asmatici
stabilì che coloro che ricevettero un vaccino influenzale corsero un rischio
significativamente maggiore di visite mediche e al pronto soccorso legate
all'asma [13]; i quozienti di probabilità erano rispettivamente di 3,4 e di
1,9. Questo è stato confermato da un rapporto pubblicato nel 2009, secondo il
quale i bambini asmatici a cui venne somministrato il FluMist
corsero un rischio tre volte maggiore di ricovero. I vaccini influenzali sono
inutili anche per gli adulti e gli anziani, dato che offrono poca o nessuna
protezione contro le infezioni o le malattie come la pneumonia (Vedi nota [9]).
Coadiuvanti tossici in alcuni vaccini influenzali
I vaccini possono essere pericolosi in quanto tali, in particolare quelli
creati con virus vivi, attenuati o i nuovi vaccini ricombinanti di acido
nucleico [10]; hanno il potenziale per creare virus tramite ricombinazione e
gli acidi nucleici ricombinanti potrebbero causare malattie autoimmuni.
Un'altra fonte importante di tossicità nei vaccini influenzali sono i
coadiuvanti, sostanze aggiunte per migliorare l'immunogenità
dei vaccini. C'è una notevole letteratura medica sulla tossicità dei
coadiuvanti. La maggior parte dei vaccini influenzali contengono concentrazioni
pericolose di mercurio sotto forma di thimerosal un
conservante letale 50 volte più tossico dello stesso mercurio [9]. In dosi
sufficientemente elevate, può causare disfunzioni immunitarie, sensoriali,
neurologiche, motorie e comportamentali a lungo termine. All'avvelenamento da
mercurio si associano anche l'autismo, il deficit di attenzione, la sclerosi
multipla, le deficienze del linguaggio e dell'articolazione della parola.
L'Istituto di Medicina ha avvertito che a lattanti, bambini e donne incinte non
dovrebbero essere fatte iniezioni contenenti thimerosal,
ma la maggior parte dei vaccini influenzali ne contengono 25 microgrammi. Un
altro coadiuvante comune è il potassio-allume o idrossido di alluminio, che può
causare allergie al vaccino, anafilassi, fibromialgia
macrofagica, una sindrome da infiammazione cronica.
Nei gatti, l'alluminio provoca anche fibrosarcoma nella zona dell'iniezione
[15]. I numerosi coadiuvanti apparsi in tempi recenti non sono certo migliori:
potrebbero addirittura essere peggio. Secondo uno studio apparso in una rivista
dedicata alla scienza e al business farmaceutico [15], la maggior parte dei
nuovi coadiuvanti, incluso l'MF59, l'ISCOMS, il QS21, l'AS09 e l'AS04, hanno
“una reattogenia e una tossicità sistemica locale
sostanzialmente superiori a quelle del potassio-allume”.
Situazione attuale dei vaccini per l'influenza suina
Cinque diverse compagnie hanno ricevuto contratti per produrre il vaccino su
scala mondiale: Baxter International,
GlaxoSmithKline, Novartis e Sanofi-Aventis e AstroZeneca [16]. Dati i problemi per la produzione in
grandi quantità, queste aziende hanno la ferma intenzione di far sì che dosi
inferiori di vaccini agiscano più velocemente con una maggiore gamma di
coadiuvanti [17]. E questo con l'approvazione dell'OMS (si veda più avanti). I
vaccini per l'influenza si producono solitamente con virus non virulenti
dell'influenza (attenuati o indeboliti). Per essereefficaci,
i geni del virus non virulento usato, devono corrispondere a quelli del ceppo
virale che si diffonde nella popolazione. L'attivazione del sistema immunitario
per esposizione alla forma non patogena del ceppo patogeno dà origine alla
produzione di anticorpi che danno una protezione contro il ceppo patogeno. La
produzione del virus non virulento implica in primo luogo l'identificazione e
in seguito, la riproduzione dei sottotipi di due delle proteine di superficie
del virus, l'emagglutinina (H) e la neuramidasi (N), che determinano la virulenza del ceppo e
la capacità di diffusione e che sono anche le proteine obiettivo dei vaccini.
Virus influenzali
Esistono tre tipi di virus influenzali: A, B e C. Il virus dell'influenza di
tipo A è la principale causa di malattie negli uccelli e nei mammiferi. Il suo
genoma consiste in 8 segmenti RNA codificanti per 11 proteine e i virus si
classificano secondo il sottotipo in base alle due glicoproteine
di superficie principali (proteine con complesse catene laterali di
carboidrati): l'emagglutinina (H) e la neuramidasi (N) [18]. Il genoma segmentato permette al
virus di “ricombinare” nuovamente i segmenti, così come di ricombinarli nei
segmenti, aumentando così considerevolmente il tasso di evoluzione e di
generazione di nuovi ceppi. La ricombinazione è ampiamente realizzata anche in
laboratorio nel processo di creazione di ceppi vaccinali. Fino ad ora, i
sottotipi 16H e 9N in numerose combinazioni sono stati individuati tra uccelli
selvatici [19]. Innanzitutto si creano i virus che servono da materiale di
partenza per la produzione su grande scala di virus vivi non virulenti
dell'influenza. I virus che servono da “seme” sono stati approvati dall'OMS e
dall'FDA statunitense. Il metodo tipico di produzione del virus che serve da
seme è la ricombinazione. Si inietta in uova di pollo un ceppo standard non
patogeno di influenza che si sa svilupparsi bene in quell'ambiente, e il ceppo
portatore dei geni che esprimono i sottotipi delle proteine H e N del vaccino
voluto. I due virus si moltiplicano e e i loro otto
segmenti di genoma si raggruppano, con 256 combinazioni possibili. Si
selezionano quindi i virus ricombinanti ottenuti, alla ricerca del virus
desiderato, con sei segmenti di genoma che permettono al ceppo standard di
svilupparsi facilmente nelle uova, più i geni H e N del ceppo in circolo. Il
virus che fa da seme viene quindi iniettato in milioni di uova per la
produzione del vaccino. Questo metodo convenzionale di produzione di una scorta
di “semi” si completa in circa uno o due mesi [20]. È possibile che i sistemi
di coltura cellulare sostituiscano eventualmente le uova di pollo. Baxter International ha richiesto il brevetto per un
processo che usa la coltura cellulare per produrre quantità di virus infettivi,
che vengono raccolti, inattivati con formaldeide e luce ultravioletta, e in
seguito con detergente [21]. Baxter ha prodotto vaccini
del virus H5N1 completo in una linea cellulare Vero ricavata dal rene di
scimmia verde africana, e ha realizzato test clinici di fase 1 e 2 con e senza
idrossido di alluminio come coadiuvante [22,23]. Il principale risultato è che
il coadiuvante tossico non ha aumentato gli anticorpi neutralizzanti contro il
ceppo del vaccino. Baxter è riuscita a creare il
vaccino contro l'H1N1 alla fine di luglio o inizio agosto, ma non ha ancora
rivelato pubblicamente i dettagli della produzione di questo vaccino [16]. A
dicembre, una succursale della Baxter in Austria
inviò un vaccino dell'influenza umana contaminato con il mortifero virus
aviario vivo H5N1 a 18 paesi, tra cui la Repubblica Ceca, dove test clinici
dimostrarono che causò la morte dei furetti a cui questo venne iniettato [24].
I giornali cechi si chiesero se la Baxter volesse
deliberatamente cominciare una pandemia. Anche Novartis, altro gigante
dell'industria farmaceutica, ha annunciato il 13 giugno di aver creato un
vaccino contro l'influenza suina con una tecnologia basata su cellule e sul
coadiuvante registrato MF59®. Il coadiuvante MF59® ha una base oleosa e
contiene Tween80, Span85 e squalene [25]. In studi su
topi, realizzati con coadiuvanti a base oleosa, gli animali rimasero storpiati
e paralizzati. Lo squalene produsse gravi sintomi di
artrite nei topi e gli studi su esseri umani che ricevettero tra 10 e 20 ppb (parti per miliardo) di squalene,
mostrarono un grave impatto sul sistema immunitario e lo sviluppo di disturbi
autoimmuni [26]. Novartis fece notizia nel 2008 con un test clinico del vaccino
H5N1 in Polonia. L'esperimento fu condotto da infermiere e medici locali che
somministrarono il vaccino a 350 indigenti, dei quali 20 morirono. I medici e
le infermiere partecipanti furono portati in tribunale dalla polizia polacca
[27,28]. Novartis disse che le morti non erano legate al vaccino H5N1 [29], che
era stato “somministrato a altre 3.500 persone senza che nessuna di queste
morisse”. GlaxoSmithKline fabbricherà il proprio vaccino con antigeni del ceppo
influenzale recentemente isolato; conterrà anche il proprio coadiuvante AS03
con marchio registrato, approvato dall'Unione Europea nel 2008 insieme al suo
vaccino per l'influenza aviaria H5N1. Secondo la Relazione di Valutazione
Pubblica Europea [30], il coadiuvante AS03 è composto da squalene
(10,86 milligrammi), DL-?-tocoferolo (11,86 miligrammi)
e polisorbato 80 (4,85 miligrammi).
Anche il vaccino H5N1 contiene 5 microgrammi di thimerosal,
così come polisorbato 80, octoxinolo
10 e diversi sali inorganici. La compagnia promuove con forza diversi sistemi
di coadiuvanti, come il suo “ventaglio di coadiuvanti”, che riduce la dose dei
vaccini [31]. Un recente studio dell'OMS sui principali produttori di vaccini
ha concluso che lo scenario migliore è la potenziale produzione di 4.900
milioni di dosi di vaccino H1N1 all'anno, tenendo conto tra i vari fattori che
ogni produttore scelga la formulazione di dosi più basse (che includeranno
coadiuvanti tossici) e che si abbia la maggior capacità di produzione. La
dottoressa Margareth Chan, direttrice generale
dell'OMS, e il segretario generale dell'ONU, Ban-Ki-Mon,
si sono riuniti il 19 maggio con alti funzionari dei fabbricanti di vaccini e
hanno chiesto loro di riservare parte della loro capacità di produzione per i
paesi poveri che, altrimenti, avrebbero poco, o nessun accesso al vaccino in
caso di pandemia [32]. L'ultima vaccinazione di massa negli Stati Uniti fu un
disastro. Nel 1976, vennero scoperti casi di influenza suina tra i soldati di
Fort Dix (New Jersey) e uno di questi morì,
probabilmente più per esaurimento fisico che per l'infezione [7]. Questo portò
al lancio di una vaccinazione di massa di 40 milioni di persone contro una
pandemia che non si verificò mai. Ci furono migliaia di richieste di risarcimento
dei danni. Almeno 25 persone morirono e 500 svilupparono la sindrome paralitica
di Guillain-Barré [33,34].
La maggior parte delle sindromi dell'influenza suina sono lievi
Il 22 luglio 2009, i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie
(CDC) contarono un totale di 40.617 casi negli USA, di cui 319 morti, ossia un
quoziente di morti/caso dello 0,8%; il tasso reale delle morti, però – tra
tutti i casi di infezione, includendo i lievi, che non vengono comunicati – è
probabilmente più basso. Gli esperti pensano che viene comunicato solo un caso
ogni 20 [36]. Il Regno Unito è il paese europeo più toccato e della pandemia si
è parlato ogni giorno nei giornali del mese di luglio. Il 23 luglio è stato
diffuso un nuovo numero di assistenza telefonica perché la gente possa avere
informazioni e Tamiflu senza andare da un medico.
Questa settimana c'è stato un aumento record dei casi fino a 100.000 e un
totale di 30 morti fino ad ora [37], ossia un quoziente di morti/caso dello
0,03%, che dà un'idea più esatta del tasso reale di morte. Sir Liam Donaldson, direttore medico
del Regno Unito, ha ordinato al NHS (Sistema sanitario nazionale) di prepararsi
a un totale di 65.000 morti, con un picco di 350 al giorno [38]. Fino ad ora
non è stato programmato nessun piano di vaccinazione di massa, ma il governo
del Regno Unito ha chiesto in anticipo 195 milioni di dosi di vaccino a
GlaxoSmithKline (GSK). Il vaccino che la GSK sta sviluppando sarà testato su un
piccolo numero di persone, dato che secondo alcune informazioni [39], la
compagnia farmaceutica britannica “valuta il pericolo di una pandemia rispetto
ai rischi di un vaccino non sicuro”. Il professor Hugh Pennington,
microbiologo in pensione dell'Università di Alberdeen
(Scozia), ha definito che è questo, ad essere “pericoloso”: “Limitando i test
clinici, Glaxo alza il pericolo che la dose di
vaccino non sia calibrata in modo adeguato, e questo potrebbe portare a vaccini
che non proteggono dal virus o che, nella peggiore delle ipotesi, non siano
sicuri”, ha detto. Pennington ha aggiunto che la
capacità del vaccino di attivare le difese dell'organismo è fondamentale e
richiede test per determinare la dose migliore e, se richiesto, un coadiuvante
che incrementi l'immunità (come si sa, GSK sta definitivamente promuovendo una
nuova gamma di coadiuvanti tossici). Ha fatto riferimento anche all'incidente
di Fort Dix del 1976. La Francia ha richiesto i
vaccini a Sanofi, GSK e Novartis, però non vede la
ragione di chiedere ai fabbricanti di ridurre o saltare i test clinici [16]. Sanofi-Aventis, il produttore farmaceutico francese che
sviluppa il proprio vaccino per l'influenza suina, dovrebbe aver cominciato a
testare il prodotto all'inizio di agosto e pensa di aver bisogno di due mesi e
mezzo di esperimenti prima di avere un vaccino che sia “sicuro e efficace”;
secondo Albert Garcia, che parlava a nome dell'Unità Vaccini della compagnia,
“il vaccino sarà pronto a novembre o dicembre”. Tuttavia, Baxter
dovrebbe aver prodotto un vaccino all'inizio di agosto per test clinici. Anche Glaxo ha annunciato di star sviluppando una maschera
facciale coperta di antivirus per evitare le infezioni e di star accelerando la
produzione del suo Relenza per i pazienti già affetti
da influenza suina. È evidente che ci sono modi più sicuri e efficaci di
combattere la pandemia che le vaccinazioni di massa: lavarsi spesso le mani,
starnutire in un fazzoletto di carta che si può presto buttare, evitare
riunioni non necessarie e ritardare l'inizio dell'anno scolastico – tutto
questo, consigliato dai governi – e, potremmo aggiungere, mangiare sano, fare
esercizio e assumere abbastanza vitamina D per aumentare la propria immunità
naturale [10].
Bibliografia
Mae-Wan Ho è una genetista britannica famosa per la
sua opposizione all'ingegneria genetica. Joe Cummins
è professore emerito di Genetica del Dipartimento di Biologia dell'Università
Western Ontario (Canada). Appartengono entrambi all'Institute
of Science in Society.
Titolo originale: "The vaccines are far more deadly than the swine flu"
Fonte: www.i-sis.org.uk
27.07.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org
a cura di MARINA GERENZANI
www.nuovasocieta.it
Influenza A: il vaccino sarebbe più pericoloso del virus
Mercoledì 09 Settembre 2009
Camici bianchi d'Oltralpe perplessi sul vaccino pandemico. Quasi un operatore
sanitario su 10 (9,6%) non si farà immunizzare contro il virus H1N1, e il 28,6%
dice di non aver ancora deciso cosa fare. A tastare il polso ai medici francesi
alle prese con la nuova influenza è un'indagine pubblicata dal settimanale
'L'Express', condotta intervistando 4.752 fra medici e infermieri tra il 27
luglio e il 6 settembre. Il sondaggio, realizzato dallo Spazio Etico
dell'Assistenza pubblica ospedaliera di Parigi, rileva che più di un terzo del
personale sanitario coinvolto «esita o rifiuta» di sottoporsi all'iniezione.
«L'inchiesta mostra che la decisione di farsi vaccinare non va da sè», sottolinea Marc Guerrier,
direttore aggiunto dello Spazio etico. E, anche se il campione non è
rappresentativo dell'intera categoria, permette di tastare il polso a un gruppo
di persone particolarmente vicine alla questione. Ebbene, la preoccupazione più
grande dei medici scettici riguarda gli effetti collaterali del vaccino.
Secondo i contrari, infatti, il siero in arrivo - concepito secondo tecniche
nuove e con un sistema rapido - sarà commercializzato dopo pochissimi
controlli, tanto che un medico arriva ad affermare di non essere affatto
convinto della sua innocuità. E qualcuno ricorda che anche la stessa
Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto la necessità di un'attenta
sorveglianza nella fase post-commercializzazione.
Il numero di casi di influenza A nel territorio della Francia esclusi i
territori d'oltremare ha «superato leggermente» per la prima volta la soglia
epidemica: lo ha reso noto la rete di sorveglianza «Sentinelles»
dell'Inserm. Il numero dei casi stimati la settimana
scorsa era di 31.123.
Articoli da www.agoravox.it
Vaccini:
perchè sono un pericolo
Piano
nazionale di vaccinazione contro H1N1
Vaccino
H1N1 ed eventuali danni. Cosa fare
H1N1,
stampa all’attacco. Oggetto i bambini
Influenza
suina e le tante, troppe notizie dei media...
La H1N1
in prospettiva. Fuori dall’allarmismo della stampa, dei farmaceutici e dei
politici ecco i veri numeri
Influenza
suina, i nuovi untori
H1N1: vaccini
anti-pandemia, istruzioni per l’uso
Nostra traduzione dell'originale
in inglese
Project R&R risponde allo studio tailandese
sul vaccino
Lunedì 5 ottobre 2009
Il 24 settembre 2009 i risultati di un trial clinico per un vaccino sull’HIV
(conosciuto come Thai Phase
III HIV vaccine study o RV144) hanno rivelato che un
nuovo vaccino sperimentale è efficace nel 31% dei casi nel prevenire
l’infezione da HIV. Più di 16.000 uomini e donna hanno partecipato al trial,
che è stato condotto in Tailandia dal Ministero tailandese per la Salute
Pubblica e sponsorizzata dall’ U.S. Army Surgeon General [Generale per la
Chirurgia dell’Esercito degli Stati Uniti] in collaborazione con il Department of Defense
[Dipartimento della Difesa] e il National Institute for Allergy and Infectious Diseases [Istituto
Nazionale per le malattie allergiche e infettive].
Questa è una buona notizia, ma in accordo col Dr. Jarrod
Bailey Science Director of
Project R&R: Release
and Restitution for Chimpanzees in Laboratories
[Direttore Scientifico del Progetto R&R: Rilascio
e Recupero degli Scimpanzé dei Laboratori] l’ottimismo deve essere cauto. E’
noto che più dei due terzi dei partecipanti umani al trial è rimasta non
protetta dall’infezione HIV. In più, l’efficacia del vaccino in altri gruppi
razziali e contro altri ceppi di HIV rimane da dimostrare.
Una rilettura esauriente fatta da Project R&R ha
rivelato che i componenti del vaccino RV144 sono stati largamente testati in
altri trial su umani e su animali, inclusi scimpanzé. In accordo con Bailey,
riteniamo che precedenti fallimenti e la limitata efficacia di questo vaccino
sono il risultato di dati fuorvianti provenienti da esperimenti su scimpanzè.
Inoltre, varianti dei componenti “ALVAC” sono stati provati in trial, sia da
soli che in combinazione con altri tipi di vaccini. Quasi tutti hanno fornito
protezione dall’infezione da HIV negli scimpanzè, ma
tutti si sono rivelati fallimentari negli uomini.
Il componente “AIDSVAX” è risultato fallimentare nel proteggere parecchie
migliaia di volontari dei trial clinici, nonostante molti vaccini simili
proteggano gli scimpanzè dall’infezione.
Variazioni del vaccino usato nel trial tailandese sono state provate
preventivamente con apparente successo su scimpanzè,
finora sugli uomini hanno fallito.
L’indagine di Project R&R dimostra la futilità
dell’uso di scimpanzè nella ricerca sul vaccino HIV.
Il parziale successo tailandese non deve sviare l’attenzione dalla miriade di
vaccini (circa 100 vaccini testati in oltre 200 trial umani) che hanno mostrato
grandi promesse negli scimpanzè per poi fallire negli
uomini.
Il trial tailandese non aggiunge validità agli argomenti con cui si sostiene
che gli scimpanzè sono necessari o utili nei test per
il vaccino per l’AIDS.
Il caso di indagini rilevanti per l’uomo è stato ripreso da Scott Hammer, M.D., esperto di vaccini per l’AIDS e virologo
clinico, che a proposito dei dati tailandesi ha commentato: “i risultati
positivi indica il ruolo cruciale del test sull’uomo nello sviluppo di ogni
vaccino... la variabilità del sistema immunitario umano o la diversità del
virus non può realmente essere imitato da nessuno dei modelli animali
attualmente usati nei laboratori”.
Il limitato successo del vaccino tailandese sottolinea la necessità di
alternative agli scimpanzè e agli altri animali nello
sviluppo dei vaccini.
Il Piccolo
All'ospedale Maggiore solo 150 dipendenti su mille accettano la
somministrazione
Influenza A H1N1, medici e infermieri non si vaccinano.
C'è la paura dello squalene
di Roberto Bettinelli e Barbara Milanesi
Flop del vaccino anti H1N1 all'ospedale Maggiore di Crema. La prima parte della
campagna per prevenire l'influenza A prevedeva la vaccinazione per medici,
personale ospedaliero, dipendenti di servizi in generale. E non è andata bene.
Sono circa 150 medici e infermieri cremaschi che hanno deciso di vaccinarsi su
un totale di 1.000 dipendenti. Sono quasi 80 su 170 invece gli addetti alle
pulizie e alla mensa. A fornirci le cifre, il dottor Giuseppe Van Westerhout, responsabile della medicina del lavoro per
l'ospedale Maggiore e coordinatore del centro vaccinazioni. «Siamo a
disposizione del personale ospedaliero ogni giorno dalle 12.30 alle 13.30 e
vacciniamo chi aderisce. Abbiamo fatto una campagna in cui abbiamo spiegato e
distribuito materiale informativo. Abbiamo seguito, passo a passo, le direttive
ministeriali e regionali. Continueremo a farlo. Le vaccinazioni dovrebbero
terminare entro il 16 novembre, periodo in cui partirà il secondo turno che
include i soggetti deboli, affetti da patologie». Nonostante la campagna non
sono molti i medici che hanno deciso di vaccinarsi. Come mai? Il dottor Van Westerhout ha cercato di darci una risposta in base ai dati
che ha raccolto ascoltando i colleghi: «II primo motivo per cui molti medici
hanno deciso di non vaccinarsi è che il virus H1n1 colpisce in prevalenza
ragazzi giovani, di età inferiore ai 20 anni. I medici dell'ospedale hanno
abbondantemente superato quell'età. Inoltre una pandemia simile si è già
presentata in passato. Abbiamo vissuto tre ondate. Nel 1918 ed era chiamata
influenza spagnola. Poi altre due pandemie. Quindi molti di loro si presume
siano già immuni, proprio perché già venuti a contatto con il virus. Ma il
motivo più importante è un altro. Si è venuta a creare una vera psicosi intorno
ad un componente del vaccino: lo squalene.» Lo squalene è un adiuvante che potrebbe avere pericolose
controindicazioni. I più gravi: riduzione delle difese immunitarie e sorgere di
patologie al sistema nervoso. Molti medici, soggetti sani e oltre la soglia
dell'età critica hanno preferito evitare il vaccino e metter in preventivo di
curare un influenza che molto probabilmente non avrà conseguenze differenti
rispetto al normale virus stagionale.
Cos'è questa sostanza
Lo squalene è una sostanza adiuvante aggiunta al
vaccino. Lo squalene, come tutti gli adiuvanti, ha lo
scopo d'aumentare la risposta immunitaria alla vaccinazione. Gli adiuvanti
fanno si che il sistema immunitario reagisca più velocemente. Il problema è se
questa reazione avvenga in modo innocuo. Il nostro sistema immunitario
riconosce lo squalene come una molecola d'olio che fa
parte del nostro corpo. Essa si trova in tutto il sistema nervoso e nel
cervello. Si può consumare squalene nell'olio
d'oliva. Il sistema immunitario non solo la riconosce, ma si avvale delle sue
proprietà antiossidanti. L'effetto positivo dello squalene
dipende dal metodo attraverso il quale entra nel corpo. L'iniezione è una via
d'ingresso anormale che potrebbe incitare il sistema immunitario ad attaccare e
distruggere tutto lo squalene che si trova già nel
corpo. Il sistema immunitario, quindi, tenterebbe di distruggere la molecola
ovunque la trovi. I veterani delia Guerra del Golfo
che hanno contratto la sindrome che porta questo nome (Gulf
War Sindrome (GWS) ricevettero vaccini all'antrace che contenevano squalene. L'adiuvante allo squalene,
ora usato nel vaccino contro la febbre suina, venne messo al bando nei vaccini
sperimentali all'antrace.
AGI SALUTE:GIUDICE, DANNI VACCINO NON RISARCIBILI SE
IMPREVEDIBILI (AGI) - Milano, 26 ott. - Il medico non ha l’obbligo di
informare il paziente dei rischi che corre vaccinandosi, se i rischi per la
salute non sono prevedibili. Con questa argomentazione, il giudice di Milano
Andrea Borrelli ha respinto la richiesta di risarcimento avanzata dai genitori
di una bimba rimasta disabile a causa di un’encefalopatia causata dal vaccino
cosiddetto trivalente (morbillo - parotite - rosolia). I genitori della piccola
avevano chiesto la condanna solidale della Asl Milano 2, di una dottoressa, del
Ministero della Salute e della Regione Lombardia. Secondo i genitori, sarebbe
mancato da parte del medico ‘il consenso informato circa la possibilita’
che detta vaccinazione potesse avere, come effetto collaterale indesiderato,
un’encefalopatite’. Per il giudice, pero’, ‘l’obbligo di informare si estende ai rischi
prevedibili e non anche agli esiti anomali’. In questo caso, anche sulla base
di una consulenza affidata dal giudice agli esperti, ‘anche considerando la piu’ elevata probabilita’ di
contrazione della malattia essa resta statisticamente trascurabile’. ‘Non puo’ ritenersi alcuna responsabilita’
- osserva Borrelli - ne’ del sanitario, ne’ degli altri convenuti’. La bambina
soffre dopo quella vaccinazione, ‘consigliata dalla Asl e anche dalla struttura
scolastica ai fini dell’iscrizione all’asilo nido, di problemi motori a tutti e
quattro gli arti. (AGI)
Cli/Ven
Vita.it di Redazione
INFLUENZA A. Vaccini, febbre da business
26 ottobre 2009
Mercato in crescita del 222% dal 2009 al 2011, per un totale di 7 miliardi di
dollari
Il mercato globale dei vaccini contro la nuova influenza A arrivera'
a valere oltre 7 miliardi di dollari entro il 2011, con un tasso annuo di
crescita composto (Cagr) del 222% dal 2009 al 2011.
Lo prevede una ricerca di Markets and Markets, secondo cui il Cagr si abbassera' comunque al 30% entro il 2012, poiche' la maggior parte della popolazione mondiale sara' immunizzata entro il 2011. Secondo la societa' specializzata americana, il mercato dei vaccini raggiungera' i 676 milioni di dollari nel 2009, grazie al
primo lotto di dosi commercializzato a partire da fine settembre. Dalle
rilevazioni emerge che una quota pari al 29% del mercato 2009 interessera' l'Europa, il 31% gli Stati Uniti, il 20% l'Asia-Pacifico e il 20% il resto del mondo. Com'e' noto, le
aziende coinvolte nella produzione di vaccini contro il virus H1N1 sono
GlaxoSmithKline, Novartis, Csl, Medimmune,
Baxter, Sinovac e Sanofi Pasteur. Ancora più alte le stime dell'Oms che stima
che il giro d'affari complessivo per il vaccino contro l'H1N1 possa arrivare a
quota 20 miliardi di dollari. L'inglese Glaxo ha
venduto a 22 nazioni 440 milioni di confezioni del suo Pandemrix.
Vendite da capogiro sono previste anche per il Celvapan
della Baxter, per cui è arrivato il disco verde delle
autorità nelle ultime settimane. La francese Sanofi
ha in portafoglio ordini per 250 milioni dagli Stati Uniti ancora prima dell'ok
al suo vaccino, cifra simile a quella che si è già messa in cassa l'australiana
Csl.
AgoraVox
giovedì 22 ottobre
Vaccino antisuino: the dark side of. Sapere fa bene
(alla salute)
Misteri, veleni, accuse, smentite e dicerie hanno accompagnato la vicenda della
presunta pandemia goblale da influenza suina,
iniziata con le morti in Messico e approdata qualche giorno fa alla prima
vaccinazione italiana. Di chi fidarsi? Il vaccino è stato infatti somministrato
giovedì 15 ottobre scorso, con insolito anticipo di un mese sui programmi, ad
un medico responsabile dell’Igiene Pubblica di Milano e sarebbe proseguito in
questi giorni sul personale medico sanitario delle strutture pubbliche, sugli
addetti ai servizi amministrativi della Sanità, sul personale delle Poste
italiane e su quello della Telecom. Poi, ha fatto sapere il Ministero del
Welfare, verranno vaccinate le “persone a rischio” di età compresa tra i 2 e i
65 anni. Senonchè si viene a sapere che, paradossalmente,
il 60% dei medici italiani non intende sottoporsi alla vaccinazione anti
A-H1N1, cosa che il viceministro Fazio non vede come un fallimento poiché,
spiega, i medici che vi si sottoporranno raggiungeranno comunque una
percentuale “molto più alta rispetto al 20% che registriamo normalmente contro
l’influenza stagionale”. Questo non spegne il dubbio sul perché la stragrande
maggioranza dei medici italiani non si vaccinerà contro quest’influenza che
pure è stata descritta alla maniera di una peste del secolo. E sul perché molti
di questi medici la sconsiglino decisamente anche ai loro pazienti. Come
Roberto Santi medico dell’Asl di Genova che dichiara: «L´influenza comune ogni
anno uccide mezzo milione di persone nel mondo e nessuno ne parla, mentre
l´aviaria, sulla quale è stata montata la stessa campagna della suina, ha
provocato 250 decessi in 10 anni». Nel suo ospedale, il "San
Martino", alla campagna di vaccinazione aderisce soltanto il 10% del
personale medico. E Renato Giusto, segretario provinciale a Savona dello Smi (Sindacato medici italiani) aggiunge: «Il vaccino
contro l’influenza suina non è stato sperimentato a sufficienza. Potrebbe avere
gravi effetti collaterali. Ho sempre creduto nei vaccini sperimentati bene, non
in quelli creati in fretta. Io per primo non mi vaccinerò». Se le cose stanno
così, la vicenda necessita decisamente di essere approfondita. Mentre da un
lato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), agenzia delle Nazioni Unite
per la salute dei “terrestri”, ha dichiarato l’11 giugno scorso, con esagerato
interventismo, un’emergenza pandemica globale del più alto livello, cioè il
livello 6, molti sono stati i ricercatori e i medici che, invece, in diversi
paesi, hanno smentito l’allarme, gonfiatosi come una bolla già dalla primavera
scorsa, secondo il quale il virus sarebbe particolarmente pericoloso e avvezzo
alla mutazione. Gli scienziati “pompieri” presentano l’influenza A- H1N1 come
un malanno alla stregua delle solite influenze stagionali, che pure lasciano
ogni anno la loro “regolare” scia di decessi. E qualcuno di questi, stupito
dell’ingiustificata emergenza, si è spinto anche oltre la semplice smentita
della più alta istituzione sanitaria del pianeta, prospettando addirittura uno
scenario in cui i cittadini potrebbero essere costretti a prendere un vaccino
tossico contro "l’influenza suina", essere messi in quarantena e
venire limitati nei loro spostamenti, poiché l’OMS, il cui parere è vincolante
su tutti i 194 paesi aderenti, dichiarando un’emergenza pandemica globale del
più alto livello, permetterebbe di attivare una sorta di legge marziale
globale. I governi di paesi come Inghilterra, Francia e Australia hanno già
dichiarato l’intenzione di voler vaccinare (obbligatoriamente?) l’intera
popolazione, gli Stati Uniti d’America almeno il 50% e in Italia dal ministero
del Welfare fanno sapere che una doppia dose -non ne basterebbe infatti una
soltanto per acquisire l’immunità- sarà disponibile per un numero pari ad
almeno il 40% della popolazione. In ogni caso le immagini di magazzini rigonfi
di confezioni del vaccino sono state diffuse in questi giorni dai telegiornali
italiani più seguiti, a testimoniare che –bufala o non bufala- quella del virus
H1M1, prima ancora di essere una pandemia si sta rivelando di certo un
colossale affare per la lobby farmaceutica. Solo per il sistema sanitario
italiano si calcola, in effetti, un impegno tra i 500 e i 600 milioni di euro,
che finiranno nelle casse della svizzera Novartis. Mentre la banca
d’investimento J.P.Morgan stima in circa 10 miliardi
di dollari il giro d’affari che, tra vaccini e medicine, riguarderà la
mobilitazione globale contro questa influenza; a beneficio di GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Astra Zeneca, Roche, Novartis, insomma il “cartello” delle Big Pharma. Non c’è dubbio che per loro H1M1 più che una
maledizione dagli inferi è una benedizione dal cielo. Dal momento che quella
del “complotto” è ultimamente una categoria decisamente inflazionata, è
indispensabile muoversi su un argomento delicato e controverso come questo con
molta cautela, anche perché i fatti vengono presentati, laddove è possibile
rintracciarli, con una cronologia incerta e confusa, talvolta contraddittoria.
Così procedendo si scopre che, tra tante colorate e catastrofistiche chiacchere da web, ci sono anche informazioni che hanno
fonti di un certo peso. Ma in Italia non una parola dal Corriere, non una da
Repubblica, non una dall’Espresso, né dalla Rai e da Mediaset.
Sorprendentemente ne ha parlato, al contrario, una come Romina Power che, approfittando della fama di cui gode, ha
addirittura scritto una lettera aperta al ministro e al viceministro addetti
alla salute. Ma neanche gli spacciatori di gossip si sono lasciati tentare
dall’occasione di fare informazione. Così che è impossibile non chiedersi: come
mai nessuno dei media principali finora ha fatto parola di tutta questa
vicenda, che se pure dovesse non portare a nulla, è di per se già un fatto e
riguarda inoltre un tema su cui i cittadini anelano di sapere? Stiamo parlando
infatti di una grave denuncia esposta contro l’ONU e l’OMS, accusati di architettettare un genocidio. E se questa non è una
notizia. Inoltre Jane Burgermeister, che di quella
denuncia è l’autrice, non è esattamente la prima venuta; è una giornalista
scientifica che ha scritto per testate prestigiose in campo medico e
scientifico, come Nature, The British Medical Journal, The Scientist, Reuters Health, nonchè per The Guardian. Pare che
lavorasse anche per il magazine web del Renewable
Energy World, leader nel campo delle energie rinnovabili, ma che la
collaborazione sia stata immediatamente sospesa dopo la denuncia penale
depositata da Jane presso l’FBI dell’ambasciata degli Stati Uniti a Vienna, nel
mese di giugno. La giornalista accusa l’OMS, l’ONU e diversi funzionari di
istituzioni globali e governi nazionali -dalla Federal
Riserve, passando per i banchieri Rockfeller e Soros fino alla Presidenza degli Stati Uniti e alla
Cancelleria Austriaca- addirittura di bioterrorismo; e del tentativo di
progettare il più grande crimine della storia dell’umanità. La stessa ha
inoltre presentato preventivamente un’ingiunzione legale inibitoria contro
l’eventuale vaccinazione coatta. Accuse pesantissime queste ma corredate,
secondo la Burgermeister, da valide prove già
depositate agli atti. A guadagnarle credibilità e ad avallare la possibilità
che le ipotesi da lei avanzate non siano proprio il gesto di una mitomane,
depone il fatto che queste denunce seguono quelle presentate nel mese di aprile
contro le multinazionali farmaceutiche austriache Baxter
AG, legata alla Baxter internazionale, e Avir Green Hills Biotecnologie. Secondo la Burgermeister esse avrebbero prodotto e lasciato uscire dai
loro laboratori un prodotto vaccinale contro le influenze stagionali
contaminato però dal virus attivo della cosiddetta influenza aviaria H5N1, allo
scopo di trarre profitto da una eventuale pandemia. Sarebbe stata la stessa OMS
a fornire alla Baxter il materiale virale che ha
contaminato il prodotto, ben 72 kg di virus aviario, della cui presenza nel
vaccino si sono accorti alcuni dei 16 laboratori della Repubblica Ceca, della
Slovenia e della Germania che godono del subappaltato, tramite l’austriaca Avir Green Hills Biotecnology,
per la verifica dei prodotti sulle cavie. La pericolosa contaminazione è emersa
quando il subappaltatore nella Repubblica Ceca ha inoculato il prodotto su
alcuni furetti ed essi sono morti. I mammiferi, infatti, non dovrebbero morire
se esposti ai virus H3N2 dell’influenza umana. A ucciderli è stato quindi
qualcos’altro di non dichiarato nel prodotto. L’H5N1 appunto. Ebbene, quelle
accuse, all’apparenza fantapolitiche e complottistiche,
si erano poi rivelate azzeccate. Infatti, come ha riportato Helen Branswell di The Canadian Press, la Baxter
International Inc. ha riconosciuto infine, ma solo dopo la denuncia, che
davvero il prodotto spedito ai laboratori era pericoloso e che effettivamente
conteneva un virus attivo. Ma si è giustificata parlando di un errore. Un
errore? può essere derubricato a semplice incidente il non rispetto dei
protocolli di sicurezza a proposito di esperimenti bio-chimici? Il mix,
scientificamente detto riassorbimento, tra un virus di influenza umana, come
quello (H3N2) usato ufficialmente per il prodotto sotto esame, e un virus
animale, come l’H5N1 che era “nascosto” nello stesso prodotto, può notoriamente
provocare conseguenze nefaste, dal momento che se il virus H5N1 non infetta
facilmente gli esseri umani, il virus H3N2 li può infettare, eccome; così se
qualcuno viene a contatto con questa mistura potrebbe sviluppare un virus
ibrido capace di essere trasmesso facilmente da persona a persona. Bisognerebbe
essere oltremodo sprovveduti per interpretare come una semplice casualità la
convivenza promiscua dei due virus nello stesso laboratorio Baxter
di Orth-Donau, dal momento che quella della mescola
tra virus umani e animali è la via maestra per le pandemie. Invece di
rispondere dettagliatamente alle domande della stampa austriaca su come questo
sia potuto accadere, il responsabile delle comunicazioni della Baxter, Christopher Bona, ha detto, con probabile faccia
tosta, di non poter rivelare molto per non rischiare di diffondere informazioni
brevettate sul processo di produzione nei laboratori della company. Questo
quanto emergeva dalla denuncia di aprile. La seconda denuncia della Burgermeister, datata 10 giugno 2009 e composta da un
dossier di 69 pagine, invece mira molto più in alto e sfiora l’incredibile.
Tanto incredibile che nessuno, ai livelli istituzionali, ha sentito l’urgenza
di informare nessuno. Per la combattiva giornalista, questa volta, gli enti e i
personaggi di cui sopra, coinvolti nell’accusa, utilizzando la "febbre
suina" come pretesto, avrebbero premeditato l’omicidio di massa della
popolazione degli Stati Uniti attraverso la vaccinazione forzata. In risposta
alle interrogazioni nel parlamento austriaco del 20 maggio sul perché non fosse
seguita alcuna indagine da parte dell’OMS, dell’UE o delle autorità sanitarie
austriache all’ “incidente” nei laboratori Baxter,
infatti, il ministro della Sanità austriaco, Alois Stöger, aveva candidamente risposto che l’incidente non era
stato trattato come una violazione alle norme sulla biosicurezza,
come era logico che fosse, ma come un reato contro il codice di veterinaria.
Così un medico veterinario era stata inviato al laboratorio per una breve
ispezione e la storia si era chiusa lì. Ma poiché la diffusione del mix di
virus è un passo essenziale per dar luogo a una pandemia che consenta all’OMS
di dichiarare il livello 6, la Burgermeister ipotizza
che la superficialità con cui la vicenda era stata silenziata nascondesse
altro. Nel suo dossier elenca le leggi e i decreti che avrebbero permesso
all’ONU e all’OMS di assumere il diretto controllo sulla Sanità degli USA nel
caso di pandemia e di applicare la vaccinazione obbligatoria sulla popolazione.
Allega documenti atti a comprovare che sia l’influenza aviaria che quella
suina, non esistendo in natura, siano state costruite in laboratorio da grandi
compagnie farmaceutiche, usando i finanziamenti dell’OMS, di alte agenzie
governative e di “filantropi” come Rockfeller e Soros. I virus sarebbero stati così creati e messi in
circolazione con la complicità dell’OMS e a profitto di chi avrebbe provveduto
poi alla fornitura dei vaccini. Nel dossier consegnato all’FBI si sottolinea
come i dati relativi ai decessi registrati per l’“influenza suina” non siano
coerenti e si avanzano sospetti sul modo in cui è stato documentato il numero
dei “decessi”, dal momento che i sintomi della suina sarebbero indistinguibili
da quelli di altre influenze o di un comune raffreddore. E in ogni caso, stando
ai numeri attuali, non si sarebbero verificate le cifre limite per dichiarare
la pandemia; che potrebbe invece esplodere grazie a eventuali vaccinazioni di
massa con prodotti contaminati, come quello dei laboratori Baxter
di Orth-Donau. Burgermeister
rivela, a mo’ di esempio, la vicenda un vaccino contro l’influenza aviaria che,
durante l’estate del 2008, era stato approvato dalla Novartis nonostante avesse
ucciso, in Polonia, 21 barboni che si erano prestati al test e quindi potesse a
pieno titolo rientrare giuridicamente tra quelle che la legge americana
definisce armi biologiche. I media controllati dalla lobby, secondo la
giornalista scientifica, chiuderebbero il cerchio diffondendo notizie
allarmistiche per convincere la popolazione degli Stati Uniti a vaccinarsi.
La Burgermeister punta il dito sul rafforzamento,
avvenuto nel 2008, di leggi e regolamentazioni ideate per togliere ai cittadini
statunitensi il diritto costituzionale di rifiutare in talune circostanze, ad
esempio, un’iniezione. Secondo la sua ricostruzione il tutto concorre a un
programma che prevede l’uso di “armi biologiche” travestite da cure, progettato
per attuare stragi di massa e ridurre la popolazione mondiale nei prossimi
dieci anni. Le accuse sin qui passate in rassegna sono abnormi; motivo in più
per cui le autorità competenti e l’informazione ufficiale avrebbero dovuto
avviarne una verifica, piuttosto che insabbiarle del tutto, com’è invece
avvenuto. Qualcosa in realtà è trapelata. Sul Daily
Mail del 15 agosto, un articolo di Jo Macfarlane
riferiva di aver intercettato una lettera riservata, inviata dal Governo
Inglese in data 29 luglio 2009 a 600 neurologi, che venivano allertati circa la
possibilità ’di riscontrare, nelle persone vaccinate, casi di Sindrome di Guillain-Barre’, malattia letale causata da un’infezione di
origine batterica o virale che può condurre a una paralisi progressiva e
ascendente, dagli arti inferiori a quelli superiori. Già nel 1976, infatti,
quando a causa di un’influenza, anch’essa suina, i media seminarono il panico
nella popolazione statunitense e indussero numerose persone a vaccinarsi,
morirono più persone a causa del vaccino che a causa della pandemia. In quel
caso, la Sindrome di Guillain-Barré riscontrata sulle
vittime fu subito collegata alle sostanze di cui era composto il materiale
vaccinico e l’amministrazione americana si vide costretta a ritirare il vaccino
dopo 10 settimane di somministrazione e a rimborsare le famiglie delle vittime.
Anche questa volta il vaccino non è stato sufficientemente testato e nessuno ha
ancora realizzato l’isolamento del virus tramite microscopio elettronico, come
impone la procedura standard scientificamente accettata. Questa è la ragione
per cui non sarà distribuito attraverso le farmacie, essendo privo del
foglietto di avvertenze, indispensabile per il commercio, e che viene
autorizzato solo al termine della procedura classica. Perché allora l’OMS e gli
stati nazionali hanno concesso il via libera per la vaccinazione? E perché
Kathleen Gilligan Sebelius,
segretario alla Salute e ai Servizi Umani di Obama, ha firmato a luglio un
decreto che garantisce l’immunità giuridica alle case produttrici del vaccino?
Il farmacologo Silvio Garattini, luminare
riconosciuto e direttore dell’Istituto Mario Negri, in un’intervista rilasciata
nel mese di Luglio all’ANSA dichiarava, senza peli sulla lingua, che la
presunta pandemia si fonderebbe su alcune "ipotesi, di cui non si sa se
siano vere o meno". Aggiungeva che "solo fra alcuni mesi si potrà
vedere se è veramente necessario questo quantitativo di vaccino in produzione
oppure no. Ma se il virus rimane quello che è al momento, allora non ci sarà
bisogno di vaccinazioni di massa". Se invece il virus dovesse subire
mutazioni, conclude il professore, "non è detto che il vaccino in
produzione sia in grado di proteggere". L’unica cosa che in tutta la
vicenda salta all’occhio è che "al momento c’é, certamente, una grande
pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse
economiche". L’unico dubbio ancora completamente irrisolto è, a questo
punto: la salute dei cittadini è più minacciata dall’OMS, dalle case
farmaceutiche, dalle autorità sanitarie nazionali, dai media che ci tengono all’oscuro
di quasi tutto o, infine, dall’influenza suina?
ADNKronos
INFLUENZA A: CODACONS, PRIME SEGNALAZIONI DI DANNI
DA VACCINO
Milano, 13 nov. (Adnkronos/Adnkronos
Salute) - "Le autorita' sanitarie italiane
rassicurano circa la totale innocuita' del vaccino
contro l'influenza A, ma intanto al Codacons giungono le prime segnalazioni da
parte di soggetti che - dopo la somministrazione del prodotto - denunciano
reazioni fisiche negative". Lo afferma in una nota il comitato consumatori
Codacons. L'associazione riporta "il caso di un medico radiologo che, in
quanto operatore sanitario, si e' sottoposto a vaccinazione come da prassi,
subendo imprevisti effetti collaterali. Stando alla denuncia del medico -
riferisce il Codacons - dopo circa 15 minuti dall'iniezione del vaccino si
sarebbe verificata una reazione avversa, sfociata in crisi lipotimica e febbre
alta fino a 39 gradi, durata 2 giorni. Reazioni, spiega lo stesso medico nella
segnalazione al Codacons, documentate dal Pronto soccorso dell'ospedale, dal
medico di famiglia e dall'infermiera che ha iniettato il vaccino". Il
comitato "non entra nel merito della vicenda, ma invita i cittadini che
dopo la vaccinazione contro il virus H1N1 dovessero riscontrare effetti
collaterali e conseguenze negative per la propria salute a rivolgersi
all'associazione, inviando una segnalazione alla mail info@codacons.it".
Bambino di 21 mesi muore dopo il vaccino per l'influenza suina in
Germania
Traduzione dell'articolo My
boy's agonising death after virus vaccination pubblicato sull'edizione
inglese del giornale tedesco Bild del 20-11-2009
Con le mani tremanti, la madre sconvolta ha accarezzato l'orsacchiotto giallo
che apparteneva al piccolo Finlay – il suo figlio
adorato. Il piccolo bambino è morto due settimane fa all'età di 21 mesi dopo
avere ricevuto la vaccinazione contro l'influenza suina. I medici hanno segnalato
il caso al Paul Ehrlich Institute
come un possibile risultato di una reazione mortale all'inoculazione vaccinica.
La madre Yvonne B. (34 anni), un'infermiera per gli
anziani di Berlino, ha detto: “Finlay era nato con un
difetto cardiaco ed i polmoni danneggiati. Era stato operato quattro volte.
Adesso stava aspettando in ospedale un nuovo cuore ed un nuovo polmone. “Stava
abbastanza bene. Uscivamo fuori con lui ogni giorno. Giocava in mezzo alle
foglie e si divertiva a guardare gli uccelli.” I medici hanno detto ai genitori
che il bimbo avrebbe dovuto essere vaccinato, secondo le raccomandazioni del
comitato per le vaccinazioni. Yvonne, madre di tre
figli, ha aggiunto: “Avevano detto che gli effetti collaterali non sarebbero
stati un problema, ma che l'influenza suina era un reale pericolo per nostro
figlio. Oltre a ciò, ad un paziente nella stanza accanto era stata
diagnosticata l'influenza suina.” Nel pomeriggio il bambino era stato
vaccinato. Il giorno dopo stava ancora ridendo e giocando allegramente in mezzo
alle foglie. Ma nella notte le sue condizioni di sono aggravate
improvvisamente. Ha vomitato ed il suo polmone si è riempito di liquido.
L'organo ha smesso di funzionare, e così anche il suo cuore. La madre distrutta
ha detto: “Siamo stati chiamati la notte. Finlay si è
addormentato in braccio a mio marito.” Immediatamente un pensiero terribile è
venuto in superficie - la straziante tragedia è stata causata della
vaccinazione contro il virus H1N1? “Si tratta di un'assunzione semplicemente
ovvia! Quella vaccinazione quanto meno ha giocato un ruolo [nella morte del
bimbo].” I genitori hanno acconsentito all'espletamento dell'autopsia del
figlio. “L'Istituto di Patologia ci ha detto ieri che non possono escludere una
connessione [col vaccino], ma che anche che non c'era niente che potesse
dimostrarla con certezza”. “Se potessi avere l'opportunità di scegliere ancora
una volta, non farei vaccinare mio figlio.” L'indagine sulla morte del bimbo è
ancora in corso. Una settimana fa i genitori hanno accompagnato il loro figlio
alla sua tomba. “Aveva una incredibile voglia di vivere. Non abbiamo mai
pensato nemmeno per un secondo che non ce l'avrebbe fatta” ha affermato la
madre. “Il nome Finlay significa ‘piccolo eroe
biondo’. Avevamo così tanta speranza che il nostro piccolo eroe avrebbe potuto
finalmente cominciare a vivere.” Per maggiori informazioni vedi il dossier
sull'influenza suina ed i vaccini tossici http://scienzamarcia.altervista.org/suina.html
IL PONENTE
Vaccino allo squalene: se (non) conosci gli
effetti collaterali, lo eviti
novembre 15, 2009 alle 10:56
Riceviamo e pubblichiamo questa interessante relazione del Dott. A. Mazzotti per “Gruppo sviluppo in rete”, da cui emerge che
l’adiuvante squalene, utilizzato nei vaccini contro
l’influenza A, verrà somministrato ai giovani senza alcune sperimentazione in
merito, visto che finora è stato presente solo in un vaccino riservato agli
anziani. Nei giovani potrebbe scatenare reazioni autoimmuni, ma nessuno si è
preoccupato di verificarlo. Ecco la spiegazione completa: è un po’ lunga, ma ve
ne suggeriamo la lettura (specie se aveste intenzione di farvi vaccinare)
perché, a differenza di molti altri articoli allarmistici e magari un po’
fantascientifici che prevedono mostruosi complotti mondiali, questo è
semplicemente un articolo medico, scritto in forma divulgativa e quindi
comprensibile da chiunque: tanto semplice quando raccapricciante nel suo
dimostrare che non c’è bisogno di complotti mondiali, ma che basta l’avidità
dei grandi gruppi farmaceutici a mettere a rischio la salute di milioni di
persone. vr
VACCINO ALLO SQUALENE: PERICOLOSO O NO?
Il primo vero sasso l’ha lanciato il quotidiano tedesco “Berliner
Zeitung”[1]: il Governo ha comprato 50 milioni di
dosi di vaccino “PANDEMRIX” della GlaxoSmithKleine
(GSK) per vaccinare la popolazione. Ma al tempo stesso ha ordinato per i membri
del Governo, i ministeri e l’esercito 200 mila dosi di un altro tipo di
vaccino, il “CELVAPAN” della Baxter. Guarda caso, il
vaccino GSK contiene, oltre a un conservante al mercurio (tiomersale),
anche un adiuvante sperimentale, lo SQUALENE. Quello destinato ai funzionari di
Governo invece non contiene né l’uno né l’altro.
Il vicepresidente dell’ordine federale dei medici, intervistato dal quotidiano,
è stato esplicito: i membri del Governo devono lasciare che il vaccino “sicuro”
che si sono comprati per loro venga invece distribuito ai bambini e alle donne
in gravidanza [2].
1. Cosa significa questa notizia? Esistono forse vaccini “sicuri” e vaccini
“insicuri”?
Purtroppo è proprio così: lasciamo pure da parte il problema del mercurio, da
sempre usato nei vaccini e della cui pericolosità già in molti hanno trattato.
Il fatto è che in questo momento, contro l’influenza A/H1N1 esistono vaccini
che contengono un adiuvante chiamato SQUALENE e vaccini che non lo contengono.
E quelli attualmente in distribuzione in Italia (Novartis) contengono lo
SQUALENE. L’additivo SQUALENE viene quindi oggi per la PRIMA VOLTA usato su
larga scala su tutte le fasce di età, con possibili conseguenze dirompenti per
la salute pubblica. Per questo si parla di vaccino “insicuro”. Ma procediamo
con ordine e vediamo subito chi usa lo SQUALENE e chi non lo usa.
Sono 3 i vaccini approvati dalla UE:
>FOCETRIA (Novartis): contiene adiuvante MF59 con squalene
(9,75 milligrammi) [3]; il Governo italiano ne ha comprato 24 milioni di dosi.
>PANDEMRIX (GSK): contiene adiuvante AS03 con squalene
(10,69 milligrammi) [4];
>CELVAPAN (Baxter) NON contiene adiuvanti.
Per completare l’informazione: >il vaccino PANFLU che verrà prodotto dalla
cinese Sinovac NON conterrà adiuvanti.
>Negli Stati Uniti i vaccini che sono stati ordinati dal Governo NON
conterranno adiuvante squalene (il cui utilizzo non è
mai stato concesso dalla Food & Drug administration). Per cui è
un dato di fatto che nei prossimi mesi a buona parte della popolazione italiana
verrà somministrato qualcosa dagli effetti ancora sconosciuti: l’adiuvante
“SQUALENE”.
2. Ma cosa sono gli “adiuvanti”? Perché usarli nei vaccini?
Gli adiuvanti sono sostanze che le industrie farmaceutiche hanno scoperto avere
la potenzialità di amplificare la forza di un vaccino: infatti quando un
adiuvante viene iniettato nel corpo umano il sistema immunitario reagisce con
più efficacia e quindi basta una minore quantità di principio attivo (il virus
stesso) per ottenere gli stessi risultati [5]. In altre parole: le case
farmaceutiche hanno scoperto che “potenziando” i vaccini con adiuvanti se ne
possono produrre molte più dosi, più velocemente e a minor costo (l’adiuvante
costa ovviamente molto meno del principio attivo) [6].
3. Ma cos’è lo SQUALENE? Perché viene ora usato come “adiuvante”?
Lo SQUALENE è una sostanza presente in natura (sia in alcune piante che in
alcuni animali) e, sintetizzata dal fegato, viene prodotta anche dal corpo
umano. Lo SQUALENE è importante per la vita umana in quanto rappresenta uno dei
tanti “mattoncini” indispensabili al nostro corpo per produrre steroidi. Gli
steroidi sono elementi fondamentali per la nostra sopravvivenza: sono steroidi
il colesterolo, gli ormoni sessuali (es. testosterone, progesterone) e gli
ormoni corticosurrenali (es. cortisolo, androsterone)
[7]. I ricercatori della Novartis in questi ultimi anni hanno scoperto che lo
SQUALENE, se iniettato nel corpo umano, provoca un’efficace reazione del
sistema immunitario e che quindi iniettandolo insieme a un virus lo SQUALENE
funzione cone un “turbo” per amplificare la risposta
del corpo ad una vaccinazione. Ma com’è che un adiuvante (tipo lo SQUALENE)
provoca maggiore reazione da parte sistema immunitario? I ricercatori di
immunologia ancora faticano a dare spiegazioni definitive, in termini
molecolari, su come “lavora” nella pratica un adiuvante. Ma una spiegazione generica
e comprensibile da tutti che viene data è questa: “gli adiuvanti promuovono una
risposta infiammatoria dei leucociti in una maniera che mima presumibilmente
un’infezione naturale” [8]. In altre parole, il sistema immunitario riconosce
l’adiuvante stesso come un aggressore. E se si sceglie l’adiuvante che possiede
una proteina particolare in comune con il virus allora le difese si scatenano
contemporaneamente su tutti e due gli aggressori: virus e adiuvante (teoria dei
“due clienti del ristorante” e della proteina Trif
[9]). La reazione di autoimmunizzazione al virus prende quindi il via e in
breve tempo il vaccino mostra alla grande i suoi migliori effetti.
4. Ma allora dove sta il pericolo?
Nel caso di utilizzo di adiuvanti di origine minerale (come l’idrossido di allluminio che, per quanto discusso, risulta in uso sin
dagli anni ’20), non sembrano sorgere ulteriori problemi oltre ai comuni
allarmi già segnalati da alcuni ricercatori (malattie nervose degenerative
riscontrate nei topi trattati con l’idrossido d’alluminio, ecc. [10]). I
ricercatori devono invece mettersi una mano sulla coscienza quando come
adiuvante viene scelto un componente naturalmente prodotto dal corpo umano,
come è appunto il caso dello SQUALENE. Perché qui entra in gioco uno dei
principi fondamentali del sistema immunitario, quello detto della “tolleranza”
[11]. Secondo tale principio, infatti, il sistema immunitario non attacca
quelli che vengono riconosciuti come elementi prodotti dal corpo stesso. O
meglio, questo può avvenire solo in rari casi, con un fenomeno simile a quello
del “rigetto”: il componente per quanto riconosciuto viene attaccato perché non
si trova dove dovrebbe essere o perché è entrato per una strada non usuale. Per
quanto dififcile da spiegare a livello molecolare,
questo è quanto di fatto avviene con lo SQUALENE quando viene iniettato
intramuscolo nelle dosi determinate dalla Novartis. A questo punto il pericolo
è semplice. Ed è costituito dalla possibilità che in alcune circostanze il
sistema immunitario dopo aver attaccato per la prima volta lo squalene sviluppi una propria autoimmunità a questo
componente e continui ad attaccarlo anche in seguito, ossia anche laddove è
giusto e necessario che lo squalene sia invece
presente. Quali le conseguenze sul corpo umano di un’autoimmunizzazione allo squalene? Difficile da dire. In linea di massima la
creazione da parte del sistema immunitario di “anticorpi allo squalene” potrebbe portare conseguenze simili a quelle
sviluppate da altre “malattie autoimmuni” (ricordiamo che sono malattie
autoimmuni, ad esempio, la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide e la
sindrome di Guillain Barrè
[12]). Diciamo che si possono però ipotizzare sia danni immediati dovuti
all’attacco delle difese immunitarie contro elementi del corpo stesso (quindi
effetti simili a quelli causati dalla sindrome di Guillain
Barré [13]) sia danni successivi, più subdoli e meno
identificabili, dovuti ad un’alterazione nel processo di produzione degli
steroidi.
5. Ma sono mai stati lanciati allarmi sull’utilizzo dello SQUALENE nei
vaccini?
Come molti già sanno, alcuni anni fa lo squalene fu
messo pesantemente sotto accusa in quanto ritenuto una delle probabili cause di
un fenomeno tanto inspiegabile quanto raccapricciante, la cosiddetta “sindrome
della Guerra del Golfo” [14]: circa il 30% dei 700.000 soldati partecipanti
alla prima missione in Iraq (1991) una volta rientrato in patria manifestò
infatti patologie non immediatamente giustificabili (tra cui disturbi
neurologici, infertilità, malformazoni dei feti). Tra
le possibili cause venne presa in considerazione anche la possibilità che un
additivo, lo squalene appunto, fosse stato inoculato
in via sperimentale in alcuni lotti di vaccino contro l’antrace somministrato
ai soldati. La più grossa ondata di accuse partì dopo la pubblicazione, nel
febbraio 2000, di uno studio predisposto da una scuola epidemiologica che
riferiva come anticorpi allo squalene fossero stati
riscontrati nel sangue di molti veterani vaccinati contro l’antrace [15].
Conferme e smentite da allora si sono susseguite con forza. Ma sostanzialmente
le autorità militari americane arrivarono a smontare ogni ipotesi che nel
vaccino contro l’antrace fosse stato aggiunto squalene
all’insaputa di tutti. Ma rimanendo sul concreto: le commissioni mediche
militari si sono prodigate per negare in tutti i modi che ci fosse lo squalene nei vaccini all’antrace. Tutti quindi avevano
paura che ne fosse dimostrata la presenza. Bene. Resta il fatto 10 milligrammi
a dose nei vaccini in mano ai nostri medici di famiglia ci sono di sicuro.
6. Ma allora perché la Novartis rassicura che lo SQUALENE è innocuo in
quanto già presente sul mercato da anni?
Eccoci di fronte a uno dei punti più delicati della questione. E anche a uno
dei comportamenti più subdoli da parte del produttore Novartis. E’ vero:
l’adiuvante MF59 allo squalene è già presente sul
mercato sin dal 1997, per la precisone è contenuto in
un vaccino Novartis di nome FLUAD. E’ l’unico, nel senso che nessun altro
vaccino adiuvato allo squalene
ha mai ottenuto licenza di distribuzione se non questo: il FLUAD. Milioni di
dosi di tale vaccino sono state iniettate dal 1997 e anche se tra gli effetti
collaterali rari (meno di 1 su 10.000) si trova guarda caso proprio la sindrome
di Guillain Barrè, nulla in
questi anni ha mai fatto pensare che il FLUAD possa rappresentare qualcosa di
minaccioso per la salute pubblica. Ecco quindi che ogni possibile paura sugli
effetti collaterali dello squalene viene sempre
affrontata così dalla casa produttrice: “Lo produciamo da più di un decennio,
ne abbiamo distribuito milioni di dosi, nessun problema serio è mai stato
riscontrato. Anzi, è proprio un ottimo vaccino”. Chi si sofferma a questa
semplice evidenza potrebbe anche dormire sonni tranquilli. Chi invece come noi
va un po’ più a fondo di colpo inorridisce. Il FLUAD [16], il vaccino che pur
contenendo 9,75 milligrammi di squalene non ha mai
fatto male a nessuno…è un vaccino destinato
unicamente agli anziani over 65! La licenza non è
stata concessa per l’utilizzo per altre fasce di età: nel FLUAD lo squalene è stato per la prima e unica volta la mondo
inserito in un vaccino proprio perché il sistema immunitario di un anziano
stenta ad attivarsi all’arrivo dei virus. Quindi queste “milioni di dosi
distribuite” fanno pochissimo testo su quelle che possono essere le conseguenze
dello squalene su un sistema immunitario “giovane” o
peggio ancora in piena fase di sviluppo! Rassicurare sui possibili effetti
collaterali dello squalene sui bambini, sostenendo
che non c’è pericolo perché da un decennio viene utilizzato senza problemi
sugli anziani, visto che stiamo parlando di problemi legati allo sviluppo del
sistema immunitario è qualcosa che a nostro avviso non sta né in cielo né in
terra. Non solo, a voler anche pensar male si potrebbe anche avere il dubbio
che reazioni collegate all’utilizzo dello squalene
(es. lo sviluppo di una malattia autoimmune come l’artrite reumatoide) possano
non esser state rilevate post marketing in quanto scambiate dai medici curanti
per semplici “acciacchi dell’età”. Così come sconosciute saranno evidentemente,
trattandosi di over 65, eventuali conseguenze del
FLUAD e quindi dello squalene sulla fertilità o su
eventuali patologie dei nascituri. Naturalmente la Novartis qualcosa ha
predisposto per non rimanere scoperta di fronte a queste critiche: a maggio
dell’anno scorso pubblica infatti i risultati di un primo piccolo test del
FLUAD effettuato sui bambini [17]. Lo squalene è
stato dunque iniettato nell’inverno 2007/2008 a 269 bambini di età compresa tra
i 6 e i 36 mesi di vita. A maggio Novartis dichiara l’ottimo risultato come
efficacia contro il virus influenzale e la sostanziale assenza di “effetti
avversi”. Peccato che riteniamo ben scarsa la capacità di questo test di
tranquillizzarci: il periodo di osservazione troppo breve (qualche mese), il
campione troppo ristretto (269 bambini compreso il gruppo di controllo) e l’età
specificatamente troppo giovane (e lontana dalla pubertà, periodo di più forte
produzione di steroidi e quindi di utilizzo di squalene
da parte del corpo) rendono questo test non utile a dimostrare con certezza la
non insorgenza di patologie autoimmuni. Oltre a questo, Novartis non dà notizia
di altri test svolti in passato su fascie di età
sotto i 65 anni. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, intervenendo a
luglio 2006 con una nota per rassicurare l’opinione pubblica sulla “non
pericolosità” dell’adiuvante SQUALENE [18] in realtà ottiene l’effetto opposto,
sottolineando la contraddizione e aumentando ancora di più i nostri timori. Si
afferma testualmente: “La Commissione conclude che i timori che lo squalene nei vaccini possa provocare patologici anticorpi
allo squalene stesso è da ritenersi infondata. Si è
altresì comunque notato che l’esperienza riguardante vaccini contenenti squalene è stata fatta primariamente su gruppi di anziani.
Dovranno quindi essere poste in atto attente verifiche post-vendita per
identificare eventuali effetti indesiderati collegati al vaccino nel momento in
cui questo dovesse essere introdotto in altri gruppi di età”. Quindi non lo sa
dire neanche l’OMS se lo squalene nei giovani può
dare o meno effetti collaterali. Non è per nulla rincuorante.
7. Ma i vaccini contro l’influenza A/H1N1 saranno pure stati testati prima
di essere approvati dalla UE?
Ed eccoci ad un altro punto assolutamente sconfortante: con la scusa
dell’”emergenza pandemia” tutti i test sulla tolleranza ai vaccini pandemici
risultano essere stati effettuati solo nell’arco degli ultimi mesi. Addirittura
possiamo dire nell’arco delle ultime settimane. Per farci un’idea
dell’importanza (per modo di dire) attribuita ai test sul vaccino, riferiamo
cosa ha dichiarato il 1° settembre 2009 il responsabile mondiale per la ricerca
sui vaccini Novartis, dottor Rino Ruoppolo: “L’altro
ieri abbiamo pubblicato le sperimentazioni sugli animali…
abbiamo in corso test sulle persone..nel giro di 2-3 settimane avremo i
rapporti finali delle prove cliniche…siamo convinti
che il vaccino sia efficace al punto che abbiamo già cominciato a produrne
milioni di dosi…” [fonte IlSole24Ore del 2 settembre
2009]. A essere cattivi potremmo chiederci: si sarebbero fermati se avessero
trovato delle serie controindicazioni? O i test clinici erano dei puri e
semplici “pro forma”? In ogni caso è evidente che in pochi mesi l’unica cosa
che possono aver controllato, al di là dell’efficacia contro il virus
dell’influenza, era la possibile emersione di effetti collaterali immediati. Ma
certo non è questo l’oggetto delle nostre paure: lo spettro è una successiva
modifica del comportamento del sistema immunitario, con l’acquisizione di
comportamenti auto immuni. Questi sono effetti collaterali che se non vengono
specificatamente cercati si potranno riscontrare, al ivello
di sintomi, solo con il passare degli anni (ad esempio quando i bambini
arriveranno alla fase della pubertà e si incrementerà l’utilizzo dello squalene per produrre steroidi sessuali).
8. A questo punto possiamo ricapitolare qualcosa?
Certo. In poche parole: di fronte alla pandemia di influenza A/H1N1 tutti i
colossi farmaceutici si sono buttati sul ricco piatto della produzione di
vaccini, chiamati a produrre circa un miliardo di vaccini per il pianeta e
consapevoli che chi era in grado di produrre più in fretta e un maggior numero
di dosi (magari anche a basso costo) si sarebbe mangiato la fetta più grossa.
Novartis e GSK dove hanno potuto hanno però “giocato sporco” ossia hanno
utilizzato nella formula del vaccino un adiuvante ancora sperimentale (nel
senso che finora era stato utilizzato solo per una ristretta fascia di
popolazione, gli over 65). Diciamo “dove hanno
potuto” perché negli USA questo adiuvante non è ammesso sul mercato, in Europa
sì. Questo potenziante, basato su un elemento naturale, lo squalene,
ha un effetto formidabile: il sistema immunitario trova qualcosa di umano
concentrato dove non dovrebbe trovarsi e lo attacca con veemenza. Così facendo
attacca anche il virus specifico iniettato insieme all’adiuvante e da inizio al
processo di immunizzazione. Immunizzazione dal virus. E dallo squalene? Il rischio di provocare un “autoimmunità”
iniettando a dei bambini la stessa dose di squalene
(9,75 milligrammi) finora utilizzata per scatenare la risposta immunitaria in
un anziano è veramente concreto. A non rassicurarci contribuisce il fatto che
non esistono assolutamente studi di medio periodo che possano dimostrare che
queste conseguenze siano assenti o rarissime. La prima sperimentazione
conosciuta e resa nota dal produttore è stata effettuata su 269 bambini dai 6
ai 36 mesi di vita, tra il 2007 e il 2008 [17]. I test effettuati (in fretta)
in questi mesi sugli effetti del vaccino pandemico possono aver messo in
risalto soltanto le interazioni immediate del vaccino, ma nulla possono dirci
sugli effetti riscontrabili nel corso degli anni.
9. Conclusioni?
Dato il concreto rischio di sviluppare squilibri gravi e probabilmente
irreversibili al sistema immunitario, somministrare a un bambino o ad una donna
in gravidanza una dose di vaccino Novartis contenente 9,75 milligrammi di squalene (ossia la stessa quantità finora riservata al
sistema immunitario degli anziani), risulta a nostro avviso un atto di
incoscienza. In generale ci sentiamo comunque di sconsigliare a TUTTI di
assumere un vaccino contenente un adiuvante dagli effetti ancora così poco
studiati e potenzialmente assai dannosi. Rimaniamo consci che comunque il
Governo italiano dovrà adesso “smaltire” le milioni di dosi di vaccino Novartis
allo squalene acquistate (ad un prezzo, tra l’altro,
che chissà perché ha voluto tenere nascosto a tutti, anche alla corte dei conti
[19]). Ci aspettiamo quindi nei prossimi mesi una pesante campagna mediatica
sull’avanzare di questa pandemia nonchè tutte le
possibili pressioni del sistema affinchè quante più
persone siano vaccinate. Siamo però altrettanto certi che, come in Germania,
chi ci governa il vaccino allo squalene non lo userà.
Almeno non sui propri figli.
[1] http://www.apcom.net/news/rss/20091019_175501_1ce03ca_73662.html
[2] http://www.theflucase.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1238%3Agerman-doctor-tells-chancellor-merkel-and-co-to-givetheir-qsafeq-qswine-fluq-jabs-to-children-&catid=1%3Alatest-news&Itemid=64&lang=en
[3] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Focetria_sosp_iniett.asp
[4] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Pandemrix_sosp_iniett.asp
[5] http://en.wikipedia.org/wiki/Immunologic_adjuvant
[6] http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/13/marcia_piu_che_funzionare_meglio_co_9_090913088.shtml
[7] http://en.wikipedia.org/wiki/Squalene
[8] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1868398/
[9] http://www.scripps.edu/newsandviews/e_20031124/beutler.html
[10] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17114826?ordinalpos=2&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_DefaultReportPanel.Pubmed_RVDocSum
[11] http://it.wikipedia.org/wiki/Tolleranza_immunologica
[12] http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761563416/Malattie_autoimmuni.html
[13] http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez14/1831604.html
[14] http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_della_guerra_del_Golfo#cite_note-14
[15] http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10640454?log$=activity
[16] http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/FLUAD.asp
[17] http://www.ilcittadinoonline.it/index.php?id=948
[18] http://www.who.int/vaccine_safety/topics/adjuvants/squalene/Jun_2006/en/index.html
[19] http://www.corriere.it/cronache/09_ottobre_15/influenza-contratto-segreto-sensini_561da992-b952-11de-880c-00144f02aabc.shtml
Virus A, in Canada diversi casi in Canada di reazioni allergiche
al vaccino
Lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le autorità canadesi
stanno in particolare richiamando un lotto di vaccini della GlaxoSmithKline
Ginevra, 24 novembre 2009 - In Canada è stato registrato un insolito numero di
gravi reazioni allergiche a un tipo di vaccino contro l’influenza A. Lo ha reso
noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le autorità canadesi, ha spiegato
il portavoce Thomas Abraham, "stanno compiendo le corrette
ricerche"" e "hanno richiamato un lotto di vaccini della
GlaxoSmithKline".
"Dobbiamo capire cosa sia accaduto in Canada", ha aggiunto Abraham,
precisando però che l’Oms insiste nel raccomandare l’immunizzazione contro il
virus A/H1NI. Nei giorni scorsi, l’Oms aveva reso noto che per la gran parte
dei 30 decessi registrati dopo la gigantesca vaccinazione in corso era stato
finora escluso un collegamento diretto con i vaccini. Secondo l’Oms, che citava
dati derivati da 16 Paesi, i decessi sono stati una frazione infinitesimale dei
65 milioni di dosi di vaccino finora somministrate; e ogni 100 casi di reazione
collaterale, 5 sono stati così gravi da provocare la morte.
AGI
IL CORROSIVO
giovedì 19 novembre 2009
Il vaccino contro l'influenza suina è una truffa
Marco Cedolin
In un intervento al parlamento polacco, il ministro della sanità Ewa Kopacz ha definito ieri il
vaccino contro l’influenza H1N1 una vera e propria “truffa” ordita ai danni dei
cittadini da parte delle case farmaceutiche che lo producono e dei governi che
lo hanno acquistato e lo stanno distribuendo, ben sapendo di fare solamente gli
interessi di Big Pharma e non quelli della
collettività. Il ministro ha posto tutta una serie di dubbi concernenti gli
accordi che i vari governi hanno stipulato con i produttori dei farmaci,
arrivando a domandarsi quale sia il dovere di un ministro della sanità,
tutelare gli interessi dei cittadini o portare avanti quelli delle industrie
farmaceutiche? Lasciando intendere come nel caso del vaccino contro l’influenza
A i due interessi non collidano, ma al contrario risultino profondamente
contrastanti. Sotto accusa sia la reale efficacia dei vaccini, sia l’omertà
praticata in merito agli effetti collaterali degli stessi. Il ministro Ewa Kopacz si domanda come sia
possibile che nonostante esistano oggi sul mercato tre tipi differenti di
vaccini realizzati da tre produttori diversi, vengano trattati tutti alla
stessa stregua, arrivando a carezzare la possibilità che uno di essi “magari quello
con una quantità inferiore di sostanze attive, sia solo acqua fresca, alla
quale attribuiamo il potere di curare l'influenza”. Mette in evidenza come
all’interno dei siti web nei quali i produttori di vaccini sono obbligati a
pubblicare gli effetti collaterali della vaccinazione, non sia citato un solo
effetto collaterale, nonostante la vaccinazione di massa sia ormai iniziata da
un mese e mezzo. Lasciando in questo modo intuire che le industrie
farmaceutiche abbiano inventato il “farmaco perfetto”. Ma perché si domanda
ancora il ministro, se questo farmaco è così miracoloso i produttori si
rifiutano di assumersene la completa responsabilità? Ewa
Kopacz pone inoltre l’accento sul fatto che
nonostante i vaccini siano ormai arrivati al quarto stadio di controllo, non
sia stato ancora reso pubblico nessun risultato. Aggiungendo che inoltre il
controllo sulle persone è stato molto ridotto. Proprio per queste ragioni
dichiara di non sentirsi affatto sicura nel consigliarne l’utilizzazione, fino
a quando non le sarà dato modo di prendere visione di risultati attendibili. Il
ministro dedica poi un’ultima riflessione sull’allarme pandemia lanciato in
relazione all’influenza A, mettendo in evidenza come ogni anno nel mondo un
miliardo di persone si ammalino ed un milione di loro muoiano per effetto
dell’influenza stagionale, senza che mai siano stati lanciati allarmi di questo
genere. Nonostante l’influenza suina stia rivelandosi molto meno pericolosa di
quella stagionale, a vari livelli è stato diffuso panico irrazionale al solo
scopo di spingere all’acquisto del vaccino. Ewa Kopacz ha infine chiuso il proprio intervento affermando
che “lo Stato polacco è molto saggio, i polacchi sanno distinguere la verità
dalle balle con molta precisione. Sono anche in grado di distinguere una
situazione oggettiva da una truffa”. Resta poco da aggiungere alle parole del
ministro della sanità polacco, se non rilevare come l’atteggiamento dei
cittadini europei, assai restii a farsi vaccinare, sembri dare molto più
credito al suo pensiero piuttosto che non alle rassicurazioni diffuse su
giornali e TV dai vari governi compreso quello italiano, dimostrando di avere
le idee ben chiare riguardo a quello che dovrebbe essere il dovere di un
ministro della sanità. Probabilmente larga parte del vaccino truffa che ha
contribuito ad arricchire le casse e ad innalzare alle stelle il valore delle
azioni delle grandi case farmaceutiche, resterà ad ammuffire sugli scaffali,
prima di prendere la strada degli scarichi per l’acqua sporca. Naturalmente
fino al prossimo allarme pandemia, con relativa psicosi creata a tavolino e
vaccino truffa da vendere a peso d’oro in tutto il mondo.
Pubblicato da marco cedolin a 00.02
www.ecplanet.com
Vaccini non utilizzati? Attenzione sono considerati rifiuti tossici!
By Edoardo Capuano - Posted on 30 dicembre 2009
Mercury in Flu Vaccine is 250 Times Higher
than Classified Hazardous Waste
Le seguenti informazioni sono state compilate da Michael Wagnitz,
Rettore della Facoltà di Farmacia, dell'Università del Winsconsin:
0,5 ppb (parti per miliardo) di mercurio = uccidono
le cellule del neuro-blastoma umano (Parran et al., Toxicol Sci 2005; 86:
132-140).
2 ppb di mercurio = la quantità massima stabilita
dall'EPA contenuta nell'acqua potabile, negli U.S.A.
20 ppb di mercurio = distruggono la struttura delle
membrane dei neuriti (Leong et
al.. Neuroreport 2001; 12: 733-37).
200 ppb di mercurio = limite minimo stabilito
dall'EPA contenuto in un liquido classificato come rifiuto pericoloso in base
alle caratteristiche di tossicità.
25 mila ppb di mercurio = concentrazione di mercurio
nelle fiale multi-dose di vaccino contro l'epatite B
utilizzato per i neonati negli Stati Uniti dal 1991al 2001.
50 mila ppb di mercurio = concentrazione nelle fiale multi-dose DTaP e Anti-Emofilo somministrato nel 1990 in bambini dai 2 ai 18
mesi di età e contenuto nelle multi-dose contro
l'influenza, l'H1N1, e vaccini contro il meningococco e il tetanos.
Sapete cosa succede ai vaccini contro l'influenza non utilizzati, nel
Wisconsin? Devono essere trattati in siti per rifiuti pericolosi a causa
dell'enorme quantità di mercurio che contengono, 250 volte superiore a quello
classificato come rifiuto pericoloso!
__________________
Fonte: scienzamarcia.blogspot.com
IL CANNOCCHIALE
MONDO | Monica Raucci
La febbre del vaccino e il business delle dosi "scomparse"
5 gennaio 2010
Accordo milionario per 24 milioni di fiale, ma ne sono state utilizzate meno di
un milione
Topo Gigio è depresso. Ce l’aveva messa tutta, lui, a
convincere gli italiani che dovevano vaccinarsi. Ma quelli niente. E così, dei
24 milioni di vaccini acquistati dall’Italia, finora ne sono stati utilizzati
solo 840.000. Gli altri ventitré milioni si stanno accumulando nei centri di
stoccaggio.
Una spesa di 184 milioni di euro andata, almeno per ora, in fumo. Anzi, nelle
tasche della Novartis, la multinazionale che ha prodotto il farmaco. E con cui
il governo ha un rapporto stretto, che risale sin dal 2004. È l’anno
dell’aviaria, un’ influenza che non colpisce l’Italia, ma che mette in
agitazione il secondo governo Berlusconi: preoccupato per una pandemia che fino
ad allora non c’è mai stata e forse non ci sarà mai, decide che bisogna
prendere precauzioni. E di stipulare dei contratti che riconoscano allo Stato
italiano un diritto di prelazione sulla produzione futura di vaccini.
Un paradosso: io governo ti pago ora affinché in caso di emergenza tu faccia il
tuo interesse, ossia vendere a me i farmaci.Neanche
due mesi dopo, il ministero chiama a raccolta attorno a un tavolo cinque
aziende, che mettono sul piatto le loro proposte di contratto. Il ministero ne
sceglie tre: tra queste quella della Chiron, una
azienda senese specializzata in vaccini che pochi mesi dopo verrà acquisita dalla
Novartis.
A quella seduta partecipa anche Reinhard Gluck. Allora è il presidente di Etna Biotech,
una società siciliana. Anche lui fa la sua proposta. "Quando entrai nella
stanza capii subito come sarebbero andate le cose – racconta – e che il mio
progetto non sarebbe mai passato. Era evidente che tra i rappresentanti del
governo e i senesi ci fosse un rapporto consolidato. Ero terribilmente
dispiaciuto".
Anche perché la posta in gioco è alta: sulla base di quei contratti verranno
stipulati i successivi in caso di pandemia. Una bella torta per le aziende del
farmaco. I tre contratti costano in tutto al governo 6 milioni e mezzo di euro.
Oltre a sancire un diritto su un bene futuro di cui il governo potrebbe non
godere mai, vengono stipulati in modo carbonaro senza alcuna gara di appalto.
L’accordo più oneroso è quello con la Chiron-Novartis:
da solo costa 3 milioni di euro ed è alla base del contratto di fornitura per
il vaccino H1N1, stipulato il 21 agosto 2009 tra il governo e la Novartis.
L’accordo del 2005 garantiva al ministero la fornitura in caso di pandemia di
15 milioni di dosi di vaccino entro tre mesi dalla consegna del seme da parte
dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Ma nel contratto di quest’anno, che di pubblico ha solo il nome, quella
clausola fondamentale scompare. Viene sostituita da tre date di consegna (con
le relative forniture) che però nel testo sono oscurate. “Motivi di
riservatezza”, commenta il ministero.
L’unica cosa certa è che al momento del solo picco pandemico, a inizi novembre,
la richiesta di vaccino è più alta dell’offerta. Il contratto, come segnala
subito la Corte dei Conti, è totalmente sbilanciato a favore della
multinazionale: in caso di mancata consegna nei tempi prestabiliti, per
esempio, non sono previste multe o penalità per la Novartis.
Altro punto critico: se l’azienda non avesse ottenuto l’autorizzazione
all’immissione in commercio del farmaco, il governo avrebbe dovuto comunque
corrisponderle 24 milioni di euro. Una specie di premio per la partecipazione.
La Novartis poi è manlevata legalmente, tranne che per difetti di fabbricazione
del prodotto.
Il costo del vaccino è piuttosto alto: sette euro e novanta a dose, quando
quello di un normale antinfluenzale, che ha le stesse spese di produzione,
viene pagato dalle Regioni circa quattro euro. Quattro euro di differenza che
non si spiegano solo con i costi di ricerca.
Contratti simili sono stati stipulati in realtà dalla maggior parte dei governi
europei, che nella corsa all’accaparramento del vaccino hanno accettato
condizioni vessatorie. Eppure si sapeva fin da subito che il virus non era così
pericoloso.
A inizio 2009 i membri dell’unità di crisi dell’Oms (alcuni ora sotto inchiesta
per presunti conflitti di interesse con le case farmaceutiche) avevano
eliminato dalla definizione di pandemia il criterio dell’"alto numero di
morti".
E in un batter d’occhio quello che fino ad allora era un normale virus
influenzale a bassa mortalità diventò il virus-killer. Con la conseguenza che
centinaia di milioni di vaccini ora giacciono nelle celle frigorifere di mezza
Europa.
Al di là di quello che dice il neo ministro della Salute Ferruccio Fazio,
difficilmente il farmaco, che ha durata di un anno, potrà essere riutilizzato
il prossimo inverno, a meno che, evento improbabile, il ceppo non rimanga
esattamente lo stesso. Intanto in Italia le Asl cominciano ad avere problemi di
stoccaggio. E ancora deve arrivare l’ultima fornitura, prevista per il 31
marzo, quando probabilmente la suina sarà solo una barzelletta.
L’unico a ridere per ora è Ewa Kopzac,
Ministro della Sanità polacco, che di vaccino non ne ha comprato neanche uno.
In tempi di isteria pandemica disse: "Il nostro Stato è molto saggio, i
polacchi sanno distinguere la verità dalla truffa".
Da Il Fatto Quotidiano del 5 gennaio
IL SECOLO XIX
Febbre A: la falsa pandemia e il business dei vaccini
11 gennaio 2010
L’«influenza A è una falsa pandemia orchestrata dalle case farmaceutiche pronte
a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino» : l’accusa arriva da Wolfang Wodarg, il presidente
tedesco della commissione Sanità del Consiglio d’Europa. che ha anche accusato
esplicitamente le industrie farmaceutiche di aver influenzato la decisione
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di dichiarare la pandemia.
Pesante il j’accuse di Wodarg,
ex membro dell’Spd, medico ed epidemiologo, secondo
cui le multinazionali del farmaco hanno accumulato «enormi guadagni» senza
alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i
magri bilanci sanitari spendendo milioni nell’acquisto di vaccini contro
un’infezione che in realtà era poco aggressiva. La denuncia, riportata con
grande evidenza dal Daily Mail, arriva qualche giorno
dopo quella secondo cui i governi di mezzo mondo stanno cercando di sbarazzarsi
delle milioni di dosi di vaccino, ordinate all’apice della crisi.
Il Mail ricorda che, in Gran Bretagna il ministero della salute aveva previsto
65.000 decessi, creato una linea-verde e un sito web per dare consigli, sospeso
la regola che vieta di vendere anti-virali senza prescrizione medica; furono
allertati gli obitori e persino l’esercito, che doveva essere pronto a entrare
in campo qualora si fossero verificati tumulti tra la popolazione a caccia dei
farmaci.
Secondo Wodarg, il caso dell’influenza suina è stato
«uno dei più grandi scandali sanitari» del secolo. Le maggiori aziende
farmaceutiche, secondo Wodarg, sono riuscite a
piazzare «i propri uomini» negli «ingranaggi» dell’Oms e di altre influenti
organizzazioni; e in tal modo potrebbero aver persino convinto l’organizzazione
Onu ad ammorbidire la definizione di pandemia, il che poi portò, nel giugno
scorso, alla dichiarazione di pandemia in tutto il mondo.
«Per promuovere i loro farmaci brevettati e i vaccini contro l’influenza, le case
farmaceutiche hanno influenzato scienziati e organismi ufficiali, competenti in
materia sanitaria, e così allarmato i governi di tutto il mondo: li hanno
spinti a sperperare le ristrette risorse finanziari per strategie di
vaccinazione inefficaci e hanno esposto inutilmente milioni di persone al
rischio di effetti collaterali sconosciuti per vaccini non sufficientemente
testati» ha concluso Wodarg
TISCALINOTIZIE
Vaccini sull'influenza A: dal sospetto alla vergogna
di Oliviero Beha
“Che quello dei vaccini per prevenire o ridurre l’effetto del Virus A sia un
pasticcio, è l’unica cosa certa della faccenda. Non lo dico io, che non conto
nulla, bensì ahimé la realtà. E trattare la questione
in modo calcistico come ormai si fa per tutto in Italia, dal destra/sinistra a
escort/trans al Ponte sullo Stretto eccetera eccetera,
serve solo a rimbambire ulteriormente un popolo già sufficientemente rimbambito
di suo dalla realtà (ndr.: smettetela di vederla da destra o da sinistra, siamo
tutti inguaiati…). Ma qui la cosa è ancora più grave,
essendoci di mezzo la salute, la salute dei bambini, la salute dei neonati: è
come sparare su civili indifesi e disarmati…”. Ho
virgolettato questo periodo perché è una citazione. Anzi, un’autocitazione.
L’avete già letto, credo.
La polemica con il professor Fernando Aiuti - Era il 10 novembre dell’anno
scorso, l’inizio di un mio intervento proprio qui, su questo portale. Il giorno
dopo sono stato ospite di Exit, la trasmissione della
gestante D’Amico su La7. Avevo di fronte un luminare come il professor Fernando
Aiuti e un direttore generale del Ministero. Solo perché ho ripetuto le cose
già scritte qui - che quindi potete tranquillamente rileggervi per avere
un’idea più chiara e allargata se non vi è di troppo sforzo - e precedentemente
affrontate sul mio behablog, me ne hanno dette di
tutti i colori, non rispondendo mai nel merito. La sostanza delle accuse e
addirittura inizialmente delle offese era all’incirca: ”Ma come ti permetti tu
profano di interloquire con noi esperti della materia?”.
Ora viene fuori la verità degli affari e delle chiacchiere - Oggi, a due mesi
di distanza, e siamo solo al 5 di gennaio, la verità dei fatti sta smascherando
vistosamente la verità degli affari e delle chiacchiere sui vaccini, il virus
H1N1, la febbre suina ecc.. Anche se i numeri ancora contrastano, e prendendo
per buoni quelli per eccesso e non per difetto, si sono vaccinati meno di 800
mila italiani e solo il 15% tra medici e personale del ramo. Le vittime finora
sarebbero (anche qui per eccesso perché tutt’altro che chiaramente attribuibili
al virus e non ad altre cause) 193, le dosi di vaccino restanti 23 milioni dei
24 prenotate e pagate alla fornitrice, la multinazionale Novartis, senza né
penale né possibilità di restituzione né alcuna vera clausola di garanzia per i
compratori. A scatola chiusa, insomma. E già i media per lo più insistono che
la “fregatura”, cioè soldi pubblici male investiti (184 milioni e 80 mila euro
al netto dell’Iva), è stata peggiore per altri paesi, come se il punto fosse il
“mal comune mezzo gaudio” del famigerato proverbio.
I dati condannano gli investimenti sui vaccini - Invece il punto è un altro, e
assai più grave. Ma ci arriviamo. Un mese dopo quel mio articolo sui vaccini
qui e quella trasmissione che come ogni cosa che attiene alla salute suscitò
anche ovviamente e giustamente un vespaio, il 12 dicembre su un altro blog mio,
Italiopoli, ho pubblicato questo post di uno studioso
italiano molto conosciuto come naturopata, cioè Luca Avoledo,
che ha un approccio alla malattia o meglio alla salute diverso e sempre più
diffuso sul pianeta. Ne riporto l’inizio. ” Come molti avevano preannunciato -
tra cui noi -, l'allarme suscitato dalla nuova influenza suina A H1N1 è stato
eccessivo e non giustificato. Lo documenta oggi una ricerca americana. Dubbi
anche sull'efficacia dei farmaci. Vittime in Italia: 137. Tasso di mortalità:
bassissimo, lo 0,0033% (contro quello molto più alto, pari allo 0,2%,
dell’influenza stagionale). Tutto il mondo gettato nel panico: ingiustificatamente.
Miliardi spesi per fare scorta di farmaci: buttati al vento. Corsa affannosa al
vaccino: inutile. L’allarme per l’influenza messicana, poi influenza suina, poi
influenza A H1N1, non aveva fondamento. Uno studio americano, condotto dall’Harvard
School of Public Health e pubblicato su PLoS
Medicine, oggi rivela che la pandemia di nuova influenza è stata la più debole
della storia e il virus della A H1N1 è un virus “blando”. Non bastasse, a detta
del British Medical
Journal, il farmaco impiegato nella terapia della nuova influenza A H1N1 non è
efficace nel prevenirne le complicanze respiratorie, come la polmonite…”. E non mi dedico almeno qui e oggi alla
ricostruzione della storiaccia, dei convolgimenti
internazionali politici, economici, farmaceutici di questa “febbre suina”
venuta così a puntino per il grande investimento (o smaltimento?) delle dosi di
una multinazionale che sembra arrivare dappertutto, compresa ovviamente la
nostra classe politica.
Come facciamo a fidarci delle scelte politiche sulla salute pubblica ? - E qui
mi dispiace ma le responsabilità sono corali ma non le stesse per gravità. Si
parte dal Ministero competente, si toccano per li rami le parentele, si
coinvolgono i media che non hanno fatto il loro lavoro e un’opposizione che non
ha chiesto chiarezza e controlli come doveva. Resta il punto a mio giudizio più
grave: come facciamo a fidarci delle scelte politiche sulla salute pubblica
dopo casi/fatti/fattacci come questo? Ci si rende conto del tremendo colpo alla
credibilità del tutto dopo il cazzotto inferto alla nostra salute per gli
eventuali rischi collaterali dei vaccini in questione e quello alle nostre
tasche? Davvero ci rimane solo la consolazione che “tutto il mondo è paese” ? E
se altrove inchieste adeguate ci si augura che scoprano e facciano punire i
responsabili di questo pasticcio prima sospetto e ora vergognoso, nel paese dei
De Lorenzo e dei Poggiolini che cosa vi aspettate che
accada?
05 gennaio 2010
www.laleva.cc
By Archimedeon 13.01.10
14:47
INFLUENZA SUINA A/H1N1
CAMPAGNA NAZIONALE SUI PERICOLI DELLA VACCINAZIONE: GLI ITALIANI NON SONO
CADUTI NELLA TRAPPOLA
Poche le persone che si sono vaccinate rispetto alle dosi acquistate dal
governo. Roberto Gava, medico esperto di
vaccinazioni, fa un primo bilancio: la diffusione d’informazioni indipendenti
rimane la priorità.
L’industria farmaceutica è ancora troppo potente.
Anche se la stagione influenzale non è completamente passata, possiamo dire di
aver vinto la nostra battaglia informativa presso l’opinione pubblica che aveva
come obiettivo quello di spiegare non solo l’inutilità ma anche i danni della
vaccinazione antinfluenzale contro il virus della “Suina” A/H1N1. Infatti, sono
state pochissime (si parla di circa 700.000, invece delle decine di milioni
attese) le persone che hanno accettato questa vaccinazione.
Purtroppo, questa vittoria ci lascia anche molto amaro in bocca, perché con
frequenza sempre maggiore stanno arrivando segnalazioni di danni da vaccino antinfluenza “Suina” e purtroppo anche registrazioni di
eventi mortali.
Inoltre, il nostro Paese, come molti altri (ma non tutti) ha acquistato decine
di milioni di dosi di vaccini, si è impegnato a pagarle prima ancora di
conoscere se questo vaccino era innocuo ed efficace e ha addirittura accettato
di riceverle gradualmente fino alla fine del marzo 2010 (in modo da dare tempo
all’Industria Farmaceutica di produrle e pur sapendo che questa epidemia
influenzale sarebbe durata poco tempo e che sarebbe terminata prima della fine
del 2009). Perché questo comportamento e chi paga questi milioni di euro di
vaccini?
Ricordiamo pure che ogni anno il nostro Paese spende più di 100 milioni di euro
delle nostre tasse per pagare una altrettanto inutile e altrettanto pericolosa
vaccinazione antinfluenzale stagionale.
Forse che nel campo sanitario non ci siano priorità maggiori?
Sappiamo tutti che ce ne sono ma, a quanto pare, le politiche sanitarie non
tengono conto sempre delle vere necessità della popolazione e pare che meno
ancora tengano conto dei dati scientifici (o almeno di quelli ottenuti da
ricercatori indipendenti dall’Industria Farmaceutica), che da anni hanno
dimostrato l’inutilità e la pericolosità di qualsiasi vaccino antinfluenzale.
Si dice che il vaccino contro la “Suina” sia stato un test per vedere come
avremmo reagito, in modo che chi decide tutto possa perfezionare meglio le
azioni future che serviranno a convincerci che sarà “obbligatoriamente
necessario accettare” le future vaccinazioni.
Infatti, non si creda che tutto finisca qui. Nel mondo scientifico c’è già chi
ipotizza quali saranno i virus delle future “pandemie” e le relative future
vaccinazioni che ci verranno proposte.
Come l’Industria Farmaceutica prepara per tempo le sue politiche di marketing e
studia a lungo le strategie di “disease mongering” (cioè di “invenzione delle malattie”) tessendo
accordi e amicizie con i centri di potere e di informazione, allo stesso modo
anche noi dobbiamo imparare ad informarci e a restare uniti e ben collegati in
modo da non trovarci impreparati davanti ad eventuali piccoli o grandi inganni
che a quanto pare in questo ultimo tempo non mancano nel mondo sanitario.
Ormai sappiamo che probabilmente ogni autunno potremo dover affrontare un
allarme pandemico che all’inizio viene dipinto come catastrofico, ma che poi
sfuma nel nulla come dal nulla è venuto e dato che le pressioni future
verteranno sempre sui virus influenzali, crediamo sia veramente importante che
l’opinione pubblica sia ben informata sulle caratteristiche di questi virus,
sulle loro modalità di diffusione, sulla inutilità dei vaccini antinfluenzali
vecchi e nuovi, ma anche sulle vere tecniche di prevenzione, sia naturali che
farmacologiche.
Roberto Gava
Roberto Gava è un medico specializzato in Farmacologia
Clinica, Tossicologia e Cardiologia, autore del volume L'Influenza Suina A/H1N1
e i Pericoli della Vaccinazione Antinfluenzale. Dopo aver lavorato come
ricercatore in ambito universitario, da molti anni studia gli effetti
immunitari e clinici dei vaccini. Ha pubblicato vari testi sia divulgativi che
scientifici sulle vaccinazioni, tra cui Le Vaccinazioni Pediatriche, La
Sindrome Influenzale in bambini e adulti, Vaccinare contro il Papillomavirus?.
Il suo libro sull’influenza A/H1N1, pubblicato a novembre 2009 insieme a Macro
Edizioni, non affronta solo l’argomento “suina”, ma anche tutto quello che è
utile sapere in generale sui vaccini antinfluenzali.
Macro Edizioni si interessa di vaccinazioni e dei pericoli ad esse connessi fin
dall’inizio della sua attività, nel 1987. La pubblicazione di questo volume
rientra nell’ambito della campagna nazionale d’informazione sui rischi delle
vaccinazioni di massa nella quale la casa editrice è impegnata, anche con una
raccolta di firme.
PER INFORMAZIONI, CONTATTI E RICHIESTE DEL LIBRO DEL DOTTOR GAVA
areapromozione@macroedizioni.it – 0547 346339