UNA Cremona - OGM vegetali

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In un momento di discussione sul'introduzione degli OGM anche nei campi italiani, riteniamo doveroso segnalare articoli e contributi che segnalino quali sono i rischi derivanti dagli OGM.
Purtroppo, infatti, spesso le fonti di informazione, per comodità o per pressioni economiche, presentano l'argomento in modo leggero o addirittura presentano soltanto i presunti aspetti positivi degli organismi geneticamente modificati.

La nostra associazione è contraria agli OGM per vari motivi, relativi all'ambiente, alla biodiversità, alla giustizia economica mondiale, alla salute umana...



Le nostre lettere sugli "OGM vegetali"

Essere contro gli Ogm non è opporsi alla ricerca

E' ora di rinunciare all'utilizzo degli Ogm

Ogm senza rischi? La scienza non è concorde

Chiamatemi pure oscurantista ma io sono contro gli Ogm

Ogm, i semi brevettati vengono imposti

L'Italia deve reagire agli ogm

Ogm e colture tradizionali non possono coesistere

Ogm, siamo contro le ricerche senza rispetto per i viventi



La Provincia
venerdì 5 marzo 2010
Il 40% degli italiani non conosce gli Ogm
Roma - Oltre il 40% non conosce il significato della parola, tra i giovani la quota sale addirittura al 70% e la larga maggioranza ignora che da decenni gli animali degli allevamenti possano essere nutriti con farine Ogm importate. Lo rileva la Confagricoltura, commentando i dati di un'indagine commissionata all'Istituto per gli studi sulla pubblica opinione.



Interventi e Articoli di approfondimento


La BAYER lancia una nuova soia OGM


Comunicato stampa Equivita 25/04/2014 su OGM in Italia: L’ORA della RESA


Ogm: 'salvare i campi dalle contaminazioni'


Obama ha firmato l’”Atto di Protezione Monsanto” (HR933) – Legalizzata l’assenza di controlli sugli OGM


Formigoni bocciato sugli OGM


Riso: in India raccolti strepitosi senza ricorrere a sementi Ogm. Il problema è che serve più manodopera


California: Monsanto ed i giganti del biotech contro il referendum sulle etichette per gli Ogm Le multinazionali temono le conseguenze di un'informazione più trasparente


L’insostenibile pesantezza degli esseri umani. Nuovo mais Ogm, storia surreale


BIOSICUREZZA: OGM, tracce di erbicidi e pesticidi in donne e feti


Riso OGM: sperimentazione autorizzata in serra? [29 luglio 2011]


Ogm: il Parlamento europeo favorevole al diritto nazionale di vietarli [5 luglio 2011]


Comunicato Equivita: Revoca Tar divieto di coltivazione mais ogm MON 810


Riso Ogm: Bayern condannata a pagare 136,8 milioni di dollari di rimborsi ad una cooperativa


COMUNICATO EQUIVITA 14/04/11 I costi sociali degli Ogm. E’ giunta l’ora di una nuova politica globale


Gli orrori tossici della soya OGM mostrati dalla TV tedesca


Ogm, Buiatti: «Mai contro la scienza, ma dal punto di vista scientifico nulla è cambiato» [6 dicembre 2010]


Un'altra sentenza del Consiglio di Stato sulle autorizzazioni per coltivare ogm [29 novembre 2010] Le norme vengono ignorate... e anche la volontà dei cittadini!


Ogm, dal Vaticano arriva un prudente sì (01/12/2010).


La primavera silenziosa dell'Argentina: pesticidi sulla soia Ogm.
Prima vittoria degli ambientalisti dopo lo sciopero della fame di Claudio Lowy
[17 novembre 2010]


Mais OGM: scarti e proteine insetticide finiscono nei corsi d'acqua, ciò può avere conseguenze importanti per gli ecosistemi idrici anche su lunghe distanze
Fonte: Le Scienze
Il risultato corrobora l'idea che le proteine insetticide possano diffondere nell'ambiente anche su lunghe distanze, alterando gli ecosistemi
I corsi d'acqua della Corn Belt del Midwest degli Stati Uniti ricevono proteine insetticide che provengono da campi adiacenti di colture geneticamente modificate per effetto del dilavamento dell'acqua piovana e delle pratiche di lavaggio del mais, dei tutoli e di altri prodotti di scarto della lavorazione di questo cereale. È questo il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, a firma di Emma Rosi-Marshall, ecologa del Cary Institute. Le piante geneticamente modificate sono ormai una realtà molto diffusa nel Midwest degli Stati Uniti. Si calcola che nel 2009 l'85 per cento del mais prodotto negli Stati Uniti era geneticamente modificato per resistere sia a insetti e agenti patogeni sia all'esposizione agli erbicidi. In particolare il mais Bt, che rende conto del 63 per cento delle coltivazioni, è modificato per esprimere alcune proteine insetticide, una delle quali è comunemente indicata come Cry1Ab. Dopo il raccolto, è pratica comune lasciare i materiali di scarto sul posto, secondo la tecnica nota come non lavorazione (“no-till”) che minimizza l'erosione dei suoli, ma che consente la dispersione di tali materiali nei canali idrici. L'analisi di 217 siti dello stato dell'Indiana, effettuata sei mesi dopo il raccolto del mais, ha mostrato la presenza delle proteine Cry1Ab disciolte in almeno un quarto dei corsi d'acqua. L'86 per cento dei canali, in particolare, conteneva residui della lavorazione del mais e il 13 per cento di essi aveva livelli rilevabili di proteine Cry1Ab. Utilizzando poi i dati del Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti, gli autori hanno evidenziato come tutti i siti con proteine insetticide Cry1Ab erano posizionate entro 500 metri da campi di mais. Secondo Rosi-Marshall, “La ricerca si aggiunge al corpo di prove scientifiche che mostrano come i prodotti di scarto del raccolto del mais possono andare dispersi nella rete di corsi d'acqua, e come i composti associati alle colture geneticamente modificate, come le proteine insetticide, possano passare nei canali adiacenti ai campi. Tutto ciò può avere conseguenze importanti per gli ecosistemi idrici anche su lunghe distanze, dato che i corsi d'acqua della Corn Belt finiscono nel fiume Mississippi". (fc)


102a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di Equivita

La Provincia, sabato 21 agosto 2010: Ogm. Friuli, analisi nei campi attigui - Galan: 'Risultati sotto lo 0,9%' - Contaminazioni, non superati i limiti L'ammissione che la contaminazione sia purtroppo avvenuta c'è!

Greenreport: Coltivazione ogm: la paura tutta italiana di dire semplicemente "No" [18 agosto 2010]

Greenreport: Un tribunale del Paranà proibisce il mais Ogm della Bayer. Sotto accusa la CntBio del Brasile (5 agosto 2010)

Greenreport: Ue: maggiore libertà agli Stati membri in materia di coltivazione degli Ogm (5 agosto 2010)
Speriamo che la libertà possa essere anche quella di non volerli affatto...!

La Provincia, mercoledì 4 agosto 2010: Ogm, in Francia nuova polemica Parigi — In Francia riscoppia la guerra degli Ogm dopo la decisione del ministero dell'Agricoltura di inserire nella lista delle sementi commercializzabili una varietà di mais geneticamente modificata, il T25. La misura era stata approvata, senza fare troppa pubblicità, il 20 luglio scorso, e cinque giorni dopo, sempre nel massimo riserbo, era entrata in vigore. Ma quando le associazioni ecologiste se ne sono accorte, il silenzio si è improvvisamente trasformato in una pioggia di critiche.

Ma quanti sono i campi di mais transgenico in Friuli? [30 luglio 2010]
FIRENZE. Dopo la notizia dei risultati delle analisi commissionate da Greenpeace, che confermano la presenza di mais Ogm in un campo situato nei pressi di Fanna in provincia di Pordenone, sono state fornite le prove dell'esistenza anche di un secondo campo di mais transgenico nelle vicinanze di Vivaro, sempre nella stessa provincia.


Sondaggio: Cosa pensate delle coltivazioni Ogm in Friuli?


COMUNICATO EQUIVITA 30/07/10, La contaminazione: un metodo illegale tra i più rapidi ed efficaci per imporre gli Ogm
Mentre a Bruxelles la Commissione Europea allenta i freni sulle autorizzazioni alle colture transgeniche col pretesto che i singoli Stati membri potranno vietarne l’adozione sul territorio nazionale, l’Italia, Stato in cui: · la grande maggioranza dei cittadini è contraria agli Ogm · l’apertura agli Ogm può causare la perdita di un patrimonio culturale di rilievo legato ai prodotti alimentari di qualità · il decreto legislativo n°212, 24 aprile 2001, impone che la semina di piante geneticamente modificate sia soggetta a specifica autorizzazione (pena l’arresto fino a 6 mesi e la multa fino a € 51.700) · il recente decreto firmato congiuntamente dal Ministro delle Politiche Agricole dal Ministro dell’Ambiente dal Ministro della Salute dalle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto vieta la coltivazione del mais MON810 è assoggettata ai potentati biotech - che da sempre hanno promosso gli Ogm perché coperti dai loro brevetti - con l’ennesima azione illegale. Si tratta della semina di un campo di mais MON810, i cui danni per la salute sono stati dimostrati e che è stato vietato in numeorsi Stati europei. Il Procuratore della Repubblica di Pordenone, benché avvisato da numerosi interventi e appelli, in particolare di Greenpeace e della “Task Force per un’Italia libera da Ogm”, non ha saputo intervenire in tempo utile per bloccare la contaminazione. Ciò avviene mentre all’Alta Corte d’Appello dell’Ufficio Europeo dei Brevetti è in corso un lungo dibattito che riguarda un numero sempre crescente di richieste di brevetto su piante e animali non geneticamente modificati - ovvero su coltivazioni e allevamenti che usano metodi tradizionali – alcuni dei quali sono stati già rilasciati. L’attentato all’integrità del nostro patrimonio genetico e alla tutela dei diritti di agricoltori e allevatori assume carattere sempre più multiforme e aggressivo. Il Comitato Scientifico EQUIVITA si appella ai Ministri dell’Agricoltura, dell’Ambiente, della Salute e della Giustizia affinché questi processi irreversibili non siano attuati. Affinché i campi illegalmente coltivati con il MON810 siano immediatamente distrutti.


La Provincia, Sabato 31 luglio 2010: IL MAIS TRANSGENICO Friuli, blitz di Greenpeace Galan: ‘Ogm da approvare’ PORDENONE—Blitz degli ambientalisti di Greenpeace (bloccato dalla polizia) in un campo di Vivaro, presidio della ‘task force’ anti Ogm. «Distruggere il campo nel quale sono state illegalmente seminate piantine di mais geneticamente modificato» è stato l’invito a Procura e ministero di Grazia e Giustizia da parte di Coldiretti, Wwf, Greenpeace, Slow-food e altre 40 associazioni ambientaliste. «Ove le indagini rivelassero che quello seminato è mais geneticamente modificato—ha detto il ministro Galan—spetterà all’Autorità giudiziaria valutare i provvedimenti da assumere. In assenza di autorizzazione, la semina Ogm è vietata. Ho chiesto alla Conferenza Stato-Regioni di procedere al più presto per l’approvazione dei protocolli di sperimentazione sugli Ogm». «La protesta inscenata dalle associazioni che fanno parte della ‘task force’, di cui fa parte anche la Coldiretti Fiuli-Venezia Giulia, è l’ultimo capitolo di un’azione miope, oscurantista e piena di contraddizioni» ha dichiarato Duilio Campagnolo, presidente di Futuragra. «Mentre questi signori levano i loro scudi contro quei pochi metri quadrati di campo, si dimenticano che più della metà degli agricoltori veneti e friulani si dicono pronti a seminare mais Ogm e che la stessa Coldiretti distribuisce oggi in Italia mangimi Ogm attraverso i Consorzi Agrari». Futuragra sta verificando l’ipotesi di mettere in piedi azioni legali collettive contro i responsabili del degrado dell’agricoltura e di danni ingenti ai redditi degli agricoltori» ha concluso Campagnolo.


COMUNICATO EQUIVITA, 12 luglio 2010 Campo sperimentale di mais gm sabotato in Catalogna (Spagna) Oggi, 12 luglio 2010, decine di persone hanno sabotato due campi sperimentali di mais transgenico di proprietà della Syngenta situati nel comune di Torroella de Montgrì (Baix Empordà, Girona, Catalogna)


COMUNICATO EQUIVITA, 21/07/10: A CHI APPARTENGONO BROCCOLO E POMODORO? Azione di protesta davanti all’Ufficio Europeo dei Brevetti a Monaco di Baviera


COMUNICATO EQUIVITA, 16/07/10, Fermiamo i padroni del cibo: il brevetto, che copre ogni Ogm, privatizza la pianta o l’animale e: permette all’azienda che ne è detentrice di riscuotere diritti ad ogni ciclo riproduttivo, permette il controllo della catena alimentare, rappresenta l’unica ragione per cui gli Ogm – ormai rivelatisi privi di qualsivoglia caratteristica migliorativa per i consumatori – vengono spinti sul mercato.


Ogm, la Corte Ue respinge ricorso Monsanto contro vendita farina di soia argentina [6 luglio 2010]


COMUNICATO EQUIVITA - 14/07/10 - Una mela avvelenata per i cittadini europei
La Commissione europea rinuncia alla tutela dei cittadini europei e propone, a livello europeo, un’autorizzazione accelerata delle nuove colture Ogm (le nuove autorizzazioni includono 16 varietà vegetali già in lista d’attesa).


La Provincia, mercoledì 14 luglio 2010: Ogm. Il commissario europeo alla Salute, Dalli, presenta la nuova strategia 'Liberi di non coltivarli' Bruxelles lascia la scelta agli stati Confagri: 'Decisioni pilatesche'


101a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di EQUIVITA


Galan apre alle ricerche Ogm - Il Sole 24 Ore


COMUNICATO EQUIVITA 28/06/10 COMMISSIONE EUROPEA: AMBIGUITA’ E PROMESSE “FITTIZIE” La Commissione europea, nella proposta di regolamentazione delle autorizzazioni agli Ogm, che domani verrà discussa al Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura, non fornisce basi legali per i divieti nazionali agli Ogm: non rispetta dunque l’impegno di consentire agli Stati membri una “libera scelta”.


GLI APPRENDISTI STREGONI NUOVAMENTE ALL’OPERA (COMUNICATO EQUIVITA 10/06/10): mentre l'UE si si appresta a soddisfare le multinazionali biotech allentando i freni sulle procedure di approvazione degli OGM... SI ASSISTE AL FALLIMENTO DEI TRANSGENICI (Wall Street Journal del 4.06.10)


99a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di Equivita


Ogm e biodiversità, lo studio di Arsia realizzato nel parco di San Rossore ... che rivela "possibilità di inquinamento genetico anche a distanze notevoli"!


Da Agernova: Rapporto OGM dal Cremlino. “misteriosa scomparsa” di più di 2 milioni di persone negli Stati Uniti sarebbe legata ad un “incrocio” di malattie vegetali


Russia, le foto degli effetti dell'alimentazione OGM sui criceti: sterilità e peli sulle gengive ... ovviamente, nessun animale può essere modello per l'uomo, ma è innegabile che gli OGM producano danni agli esseri viventi!


da GreenReport: Agricoltori friulani annunciano: venerdì semineremo mais ogm [28 aprile 2010]


98a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di Equivita

Notizia tratta dal sito dell'ADUC: INDIA - No alla melanzana geneticamente modificata

Articolo di Pietro Greco sul sito "Greenreport": Insetti resistenti agli Ogm: La Monsanto ha reso noto che in India la larva di una farfalla sta acquisendo la capacità di resistere al suo cotone gm (geneticamente modificato)

Petizione da firmare: Leviamo un milione di voci per la messa al bando di alimenti OGM fino a quando non sarà completata la ricerca; leviamo un milione di voci per porre una moratoria all'introduzione dei raccolti OGM in Europa e creare un ente scientifico etico e indipendente per condurre la ricerca e determinare una forte regolamentazione dei raccolti OGM. Saranno consegnate al Presidente della Commissione Europea Barroso. Firma la petizione

Dalla 97a newsletter di Equivita, alcune notizie interessanti.

Articolo presente sul sito Greenreport Ancora reazioni negative alla decisione della Commisione Europea di dare il via libera alla patata in cui è presente anche il parere della nostra associazione... [03/03/2010]

Intervista a Giuseppe Altieri (Accademia Mediterranea per l'Agroecologia e la vita - A.M.A.)

03/03/2010: Comunicato di Equivita, NO ALLE COLTIVAZIONI DI OGM IN EUROPA e 26/02/2010: Comunicato di Equivita, Scienziati che insorgono contro la Commissione europea per un nuovo tentatitvo di aggirare i loro diritti

>Commissione Ue contro tutti: via libera agli Ogm [2 marzo 2010]

Via libera alle coltivazioni Ogm: tutti i commenti [2 marzo 2010]

Con i piedi per terra: OGM: favorevoli e contrari

L'Espresso: Gli Ogm sono tra noi

Da Il Piccolo gli interventi di Fabrizia Pratesi de Ferrariis (Equivita) e di Paolo Roberto Imperiali (Circolo Ambiente Scienze)

Di Giuseppe Altieri (STUDIO AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca)
1) Il prestito dei nostri figli... la natura che vogliamo salvare dagli OGM; Confermati i danni alla salute degli OGM; Un blocco di potere contro gli ogm; Melanzana Ogm, l’India ci pensa su... -> file .doc
2) Convengno "Puglia libera da OGM", Lecce 20 febbraio 2010; Comunicati e articolo pubblicato da Famiglia Cristiana; Italia libera da OGM; Mais ogm, l’Italia approva?; Un calcio agli OGM -> file .doc
Alla fine del Convegno, collegamento in diretta con la trasmissione "TGR Ambiente Italia", RAI 3 dalle 14.30 alle 16, dedicata agli OGM

Dal sito dell'Associazione Culturale "La Biolca":
Commenti di autorevoli scienziati sugli OGM
Relazione finale sugli Ogm
Ogm e consumatore
Il DNA ricombinante degli Ogm resta nel suolo e passa ad altre piante
Ogm, brevetti e fame nel mondo: le verità sconosciute di una strategia di conquista
OGM e agricoltore: rischi produttivi
Il mais transgenico avvelena la terra
Il principio di precauzione
Biotecnologie: anche la FAO mette in guardia dai rischi derivanti dagli OGM
Organismi modificati geneticamente e biosicurezza
Piante transgeniche: tutto quello che avreste voluto sapere e che non vi hanno mai detto


SEGNALAZIONE SITO: Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (non solo OGM... anche pesticidi, farmaci e altro)


SEGNALAZIONE SITO: Campagna dei comuni liberi da manipolazioni genetiche in agricoltura - ogm


Cibi OGM: miti e verità: Un numero sempre maggiore di scienziati li considera una minaccia per la sopravvivenza del pianeta stesso (ingannoatavola.it, 2004)

L'inganno a tavola: Le bugie delle industrie e dei governi sulla sicurezza dei cibi geneticamente modificati (ingannoatavola.it, 2004)


Relazione finale sugli OGM del Gruppo di Scienziati Indipendenti (ISP) - dal sito Disinformazione (file .pdf)


Da Repubblica (04/06/2000) Biotech, non aspettiamo i danni - di Gianni Tamino


Biotecnologie. La misura della coesistenza, di Letizia Gabaglio - Quanti metri ci vogliono per separare una coltura geneticamente modificata da una tradizionale in modo che la seconda non risulti contaminata dalla prima? - (www.galileo.it, 2006)


Ogm, la Bayer condannata a risarcire due agricoltori del Missouri (Greenreport, 2009)


OGM, Bayer ammette che la contaminazione è fuori controllo (Gregambiente, 2009)


All'interno di una pagina del sito cremonese "Il Vascello": OGM: il mondo secondo Monsanto Un film rivelatore.


FederBio: sconcerto per la sentenza del Consiglio di Stato favorevole agli OGM (GEVAM, 2010)






Dalle Newsletter di Equivita

Marzo 2006, 62a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
6/12/05
Confermati gli effetti negativi degli ogm sulla salute.
Fonte: Western Mail, di Steve Dube.
Tre recenti studi sugli effetti degli ogm sulla salute hanno suscitato la rinnovata richiesta di un bando immediato sull’utilizzo di tali organismi nei prodotti alimentari destinati all’uomo e agli animali. Il primo dei tre studi è stato condotto dalla scienziata russa Irina Ermakova e mostra che il 55% dei nati da ratti nutriti con soia transgenica sono morti a sole tre settimane dalla nascita contro il 9% registrato nei nati da ratti nutriti con diete convenzionali. Il secondo studio portato a termine da Manuela Malatesta e i colleghi delle università di Pavia ed Urbino ha confermato che i topi nutriti con soia gm hanno sviluppato rallentamenti nel metabolismo e alterazioni del fegato e del pancreas. Il terzo studio condotto in Australia dagli scienziati del CSIRO, l’Organizzazione per la Ricerca Industriale e Scientifica, ha mostrato che l’introduzione dei geni di una varietà di fagioli in una varietà di piselli gm ha determinato la creazione di una nuova proteina che provoca l’infiammazione del tessuto polmonare dei topi. In quest’ultimo caso in particolare il danno provocato dall’ogm creato si è rivelato talmente grave che gli studiosi hanno deciso di interrompere la ricerca e distruggere il prodotto con la promessa che esso non verrà mai commercializzato.

Ottobre 2006, 65a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
9/06/06
USA: gruppo di scienziati dell’EPA realizza studio importante sulla migrazione del polline
Fonte: Corvallis Gazette-Times, USA
Un team di ricercatori che opera nella divisione di Corvallis dell’EPA (Environmental Protection Agency) è stato premiato dall’agenzia per uno studio che documenta la dispersione ad ampio raggio dei geni delle piante transgeniche per effetto dello spostamento del polline. E’ stato infatti scoperto che il polline di una varietà di erba da prato gm, l’agrostide, può viaggiare un minimo di 30 km laddove prima della ricerca si riteneva che la distanza massima percorsa dal polline fosse di circa 2 km e quella media di circa 300 metri. La ricerca è stata condotta nell’ambito del Gene Flow Project, uno studio che si propone di ricercare metodi per la misurazione e la traccia degli spostamenti dei geni da piante transgeniche a piante selvatiche allo scopo di determinare gli effetti dei geni gm sulle comunità di piante naturali.

Gennaio 2007, 67a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
11/06
Messico: studio sulla diversità biologica denuncia scomparsa di varianti originali di mais
Fonte: CIMMYT E-News, vol. 3, n° 11, Novembre 2006
Uno studio effettuato da due ricercatori del CIMMYT ha rilevato la pressoché totale scomparsa di una particolare specie di mais presente in un’importante regione agricola del Chiapas, La Frailesca. Fino a poco più di un decennio fa gli agricoltori della zona coltivavano principalmente queste specie di mais selezionate a livello locale, capaci di produrre grano per tortillas e altri piatti tradizionali, ma un programma sponsorizzato dallo stato, che fornisce a credito sementi e altri fattori produttivi, ha determinato la rapida diffusione e successivamente il sopravvento delle varianti modificate. Lo studio sarà ultimato a gennaio del 2007 e intende introdurre elementi di precisione e di concretezza nel dibattito sulla diversità biologica.

Gennaio 2007, 67a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
4/01/07
L'ape OGM
Fonte: Blog di Beppe Grillo, www.beppegrillo.it
Le api che si nutrono di prodotti OGM non li apprezzano. Sono rimaste indietro. Non si sono evolute. E’ difficile stare al passo con la razza umana. Il loro scarso apprezzamento è tale che, dopo un po’, muoiono. Ma prima passano il messaggio. E sui campi OGM non si vede più un’ape. Le api, prima di morire, producono miele OGM. Noi mangiamo miele OGM senza saperlo. Ci farà bene? Lo scopriremo solo morendo. E’ il bello dell’OGM. Stupisce sempre. Come fanno gli apicoltori a sapere che le loro api sconfinano in campi OGM? Le api si muovono senza precauzioni. Vanno di fiore in fiore. Di coltivazione OGM in coltivazione OGM. Anche in quelle sperimentali. Di prodotti OGM non ancora approvati.
Per leggere tutto il post: http://www.beppegrillo.it/2007/01/lape_ogm.html

Aprile 2007, 68a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
12/03/07
Usa, nuova contaminazione da OGM, Riso inquinato da materiale genetico estraneo, le autorità bloccano la semina
Fonte: Consiglio dei diritti genetici, Nicoletta De Cillis
Secondo caso in pochi mesi di contaminazione da OGM negli Stati Uniti. La denuncia arriva dall’APHIS, agenzia del dipartimento dell’agricoltura statunitense che regolamenta gli organismi geneticamente modificati, e riguarda una varietà di riso convenzionale a grani lunghi, il Clearfield CL131, dell’azienda tedesca Basf, che i produttori si preparavano a distribuire agli agricoltori per l’imminente semina di primavera e che invece, almeno per il momento, dovrà rimanere sotto sequestro.
Per leggere tutto l’articolo: http://www.consigliodirittigenetici.org/new/displaynews.php?id=194

Maggio 2007, 69a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
01/04/07
Il glifosato, uno dei diserbanti più diffusi, è alla base di alcune patologie tumorali
Fonte: AIAB (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica)
Robert Bellé, direttore di un progetto per il Centro Nazionale di Ricerca Scientifica dell’Università Pierre e Marie Curie, Francia, svela in un’intervista alcune scoperte riguardo gli effetti del glifosato, un noto fitofarmaco erbicida, commercializzato sotto il nome di Roundup. Questo prodotto viene tuttora impiegato per fumigazioni aeree in Colombia, vicino alla frontiera con l’Ecuador. I risultati raggiunti dal ricercatore e dal suo team dimostrano che il glifosato interferisce con i segnali di divisione cellulare (checkpoint), agendo anche a livello del DNA, pertanto sortisce un effetto potenzialmente cancerogeno. La sua azione si espleta all’inizio del processo tumorale, ed anche se non nel 100% dei casi il tumore effettivamente si produce, il fitofarmaco è certamente tra le cause di questa patologia. (RAAP-AL Uruguay/B@N)

Maggio 2007, 69a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
12/04/07
India, agricoltori contro gli OGM Appello contro le contaminazioni da transgenico e in difesa della biodiversità
Fonte: Consiglio dei Diritti genetici – Nicoletta De Cillis
Vietare la coltivazione a scopo sperimentale di semi geneticamente modificati e nominare un difensore civico indipendente a tutela della biosicurezza da qualsiasi contaminazione da OGM. L’appello e la petizione contro i semi transgenici arrivano dalla più grande organizzazione indiana di agricoltori, che chiede alle autorità del paese di intervenire con provvedimenti idonei a prevenire l’inquinamento genetico delle culture e adottare misure di responsabilità penali. I recenti casi di contaminazione della filiera del riso esportati illegalmente dagli Stati Uniti rischiano infatti di danneggiare le produzioni locali, e ad essere sotto accusa è innanzitutto il sistema di approvazione in vigore in India, considerato favorevole agli interessi delle multinazionali del biotech. Per leggere la notizia: http://www.consigliodirittigenetici.org/new/displaynews.php?id=200
Petizione: http://www.gopetition.com/petitions/no-to-indias-crops-being-genetically-engineered.html

Maggio 2007, 69a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
22/04/07
OGM? Che Flop
Fonte: Promiseland da L’Espresso - Daniele Fanelli
C'era chi temeva l'invasione delle fragole-sogliole, e chi sognava il riso supernutriente. Chi inorridiva per il pomodoro con geni di scorpione, e chi si immaginava il grano che cresce nel deserto, magari innaffiato con acqua di mare. Si sbagliavano. Perché a dieci anni dall'arrivo sul mercato degli organismi geneticamente modificati, della rivoluzione annunciata non c'è traccia. Gli ogm in commercio sono pochi e in gran parte non nutrono gli esseri umani.
Per leggere la notizia: http://www.promiseland.it/view.php?id=2019

Maggio 2007, 69a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
26/04/07
USA: il riso farmaceutico GM non offre alcun rimedio contro la diarrea
Fonte: Centre for Food Safety
Mentre il dipartimento all’Agricoltura statunitense si prepara a decidere se autorizzare la coltivazione di riso farmaceutico GM in Kansas per questa primavera, un dettagliato rapporto diffuso oggi dal Centre for Food Safety nega che il riso transgenico rappresenti un rimedio sicuro o economico per i bambini che soffrono di diarrea e illustra i potenziali effetti negativi dei farmaci che sono sviluppati nel riso transgenico e che la FDA (Food and Drug Administration) ha rifiutato di approvare.
Per leggere la notizia: http://www.centerforfoodsafety.org/VentriaPR4_24_07.cfm

Maggio 2007, 70a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
Studio evidenzia effetti tossici del Roundup su cellule umane embrionali
Fonte: CRIIGEN (Commitee for Independent Research and Information on Gentic Engineering) Comunicato stampa
L’equipe del professor Seralini dell’ Università di Caen ha appena pubblicato uno studio che evidenzia gli effetti tossici finora sconosciuti dell’erbicida Roundup sulle cellule umane embrionali. Il Rondup è il principale erbicida utilizzato al mondo ed è impiegato anche per gli OGM alimentari. Le cellule embrionali sono state ottenute da una linea coltivata in laboratorio e il loro utilizzo non ha richiesto la distruzione di embrioni. I ricercatori hanno inteso comprendere più a fondo gli effetti del Roundup precedentemente osservati su cellule placentari (studio del 2005) e metterli a confronto con quelli indotti sulle cellule embrionali.
Per leggere il comunicato: http://www.criigen.org/com.presse_Rup_0507.pdf (file .pdf)
Per leggere il rapporto: http://www.springerlink.com/content/d13171q7k863l446/fulltext.html

Maggio 2007, 70a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
17/05/07
Colombia: Irrorazioni aeree di Roundup Ready causano danni al DNA
Fonte: SciDev.Net
Tra la fine del 2000 e il principio del 2001 il governo colombiano ha disposto che le piantagioni di coca illegali presenti al confine tra Colombia ed Ecuador venissero irrorate per via area con l’erbicida Roundup Ready, applicato in concentrazioni 20 volte superiori a quella consigliate. Nei mesi immediatamente successivi, un gruppo di ricercatori della Pontificia Università Cattolica dell’Ecuador ha analizzato i campioni ematici di 24 ecuadoriani residenti entro 3 km dal confine dei due stati e li ha confrontati con quelli di 21 soggetti residenti a 80 km dall’area interessata. I 24 ecuadoriani residenti in prossimità dell’area colpita dalle irrorazioni hanno evidenziato una prevedibile notevole incidenza di disturbi quali vomito, diarrea, difficoltà respiratorie e problemi visivi ed un’incidenza superiore alla norma tra 600 e 800% di danni al DNA. Gli scienziati hanno escluso che tali danni potessero essere stati causati dall’assunzione di alcol, droga o tabacco o dall’esposizione ad altri tipi di erbicidi o pesticidi, mentre Cesar Paz y Miňo, capo dell’equipe di ricerca, ha sottolineato come i danni al DNA possono attivare geni associati allo sviluppo del cancro e causare aborti o malformazioni embrionali.

Giugno 2007, 71a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
04/06/07 Polline GM, contaminazione inevitabile Nuovo studio britannico invalida i dati per misurare la coesistenza
Fonte: Fondazione Diritti Genetici
I pollini delle piante geneticamente modificate possono diffondersi a una distanza maggiore di quanto stimato fino ad oggi, e pertanto le distanze minime tra i campi vanno aumentate. L'allarme è stato lanciato in Gran Bretagna dagli esperti della Scuola di Bioscienze dell'Università di Exeter che hanno condotto uno studio per misurare il potenziale di impollinazione delle piante GM. Utilizzando i dati registrati dalle stazioni meteorologiche di alcuni paesi europei, il team ha sviluppato un nuovo modello matematico che tiene conto della velocità e della direzione del vento per predire il movimento del polline nell'aria e quindi la capacità di contaminazione.
Per leggere la notizia: http://www.consigliodirittigenetici.org/new/displaynews.php?id=207

Agosto 2001, 72a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo
20/07/07
Il glifosato causa problemi nutrizionali nelle piante
Fonte: Studio di Gunter Neumann - Hohenheim University, Stuttgart, Germania
E’ opinione comune che il glifosato, erbicida altamente diffuso, sia facilmente degradato e assorbito dal suolo e sia pertanto innocuo per l’agricoltura. E’ possibile dimostrare, tuttavia, che questa conclusione è errata e pericolosa per gli agricoltori, in quanto precedenti valutazioni del rischio non hanno adeguatamente considerato il comportamento del glifosato nella rizosfera. Gli esperimenti effettuati con soluzioni nutrienti, rizhobox e vasi provano che il glifosato, dopo essersi rapidamente trasferito dai rami alle radici, viene immesso nella rizosfera ove permane il tempo necessario per stablizzarsi e danneggiare piante non bersaglio. Un esempio di effetto collaterale riguarda l’inibizione della capacità di assorbimento di nutrienti come il manganese, lo zinco, il ferro e il boro, tutti coinvolti nei meccanismi di resistenza alle malattie propri delle piante. Il trasferimento del glifosato dalle piante bersaglio a quelle non bersaglio (ad esempio dall’erba agli alberi di un frutteto) lascia prevedere un aumento del numero delle malattie delle piante, specialmente su terreni poveri di micronutrienti (fenomeno già denunciato negli Stati Uniti). Per preservare la salute delle piante e del terreno, chiediamo che l’uso del glifosato come erbicida agricolo sia sottoposto a una nuova valutazione.
Per leggere tutto lo studio: http://www.greenfingers.com.au/702-R%F6mheld.pdf (file .pdf)

Febbraio 2009
Sentenza della Corte di giustizia europea: i cittadini hanno il diritto di sapere dove si trovano i campi coltivati con Ogm
Fonte: European Voice - Zoë Casey
La Corte di giustizia europea ha deciso oggi che l’ubicazione esatta dei campi coltivati con colture geneticamente modificate deve essere resa pubblica su richiesta dei cittadini. Il tribunale ha dichiarato che, in base alle norme sulla trasparenza contenute nella Direttiva europea che regola l’immissione nell’ambiente degli Ogm, l’identità dei siti su cui si coltivano colture gm “non può in nessun caso restare riservata”, in quanto i transgenici possono arrecare rischio alla salute e all’ambiente. Il caso è nato da una richiesta di Pierre Azelvandre, cittadino francese che nel 2004 ha scritto al Sindaco dell’Alta Alsazia e alla Commissione sull’accesso ai documenti amministrativi, chiedendo di conoscere l’ubicazione dei siti gm della sua regione. Non avendo ricevuto risposta dal sindaco e avendo la Commissione emesso parere sfavorevole per motivi di privacy e sicurezza degli agricoltori, Pierre Azelvandre ha interpellato il Consiglio di Stato, che ha a sua volta richiesto il parere della Corte di giustizia europea.

Novembre 2009
Unione europea: due mais gm ritirati dal processo di autorizzazione per motivi di sicurezza
La Commissione UE accusata di aver nascosto i fatti per salvaguardare gli interessi dell’industria del biotech
Fonte: CheckBiotech e GM Free Cymru
La Monsanto ha ritirato le richieste di autorizzazione presentate in Europa per il mais geneticamente modificato LY038 e la varietà stack LY038 x MON810 dopo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha avanzato obiezioni in merito alla sicurezza dei prodotti e richiesto ulteriori studi. Lo ha rivelato, a distanza di sei mesi dai fatti, un sito web della Nuova Zelanda*, paese in cui il mais gm LY038 ad alto contenuto di lisina è stato approvato per il consumo umano. Nessuna comunicazione del fatto, senza precedenti nella storia delle valutazioni del rischio condotte dall’EFSA, è invece stata data dalla Commissione UE o dalla stessa EFSA, per ragioni che è facile intuire. Ricorda Brian John di “GM Free Cymru” in una circostanziata richiesta di chiarimenti indirizzata al presidente della Commissione UE Manuel Barroso, che nel periodo del maggio-ottobre 2009 molte decisioni significative sulle colture e il cibo gm erano pendenti in Europa (e sono poi state prese). In particolare, quelle riguardanti i divieti di coltivazione emessi in diversi stati membri sul mais MON810 (una delle varietà usate per creare il mais LY038 x MON810), e quelle sui mais gm MON88017 e MON89034 della Monsanto e la varietà stack 59122 x NK603 della Pioneer, tutti autorizzati a tempo record dalla Commissione a solo una settimana dall’infruttuoso voto del consiglio dei Ministri, probabilmente allo scopo di prevenire una possibile fuga di notizie.
http://www.stuff.co.nz/national/3020246/Europe-balks-at-GE-corn-in-NZ

Gennaio 2009
Rapporto sul Golden Rice: cronaca di un flop annunciato
Fonte: FoodWatch – Christopher Then
A dieci anni dalla comparsa della prima varietà di Golden Rice, il rapporto pubblicato da FoodWatch (“The campaign for genetically modified rice is at the crossroads”) stila un bilancio del progetto lanciato tra ambiziose speranze nell’ormai lontano 1999. Ad oggi, evidenzia il rapporto, lo Humanitarian Board che dirige il progetto, non ha ancora fornito alcuna informazione su aspetti tecnici essenziali del riso geneticamente modificato per garantire ai consumatori dei paesi poveri il necessario apporto di vitamina A: tempi di degradazione dei carotenoidi in fase di stoccaggio, persistenza della protovitamina A al termine della cottura e sua biodisponiblità (ovvero capacità di assunzione della sostanza da parte del corpo umano). Un vuoto informativo che nasconde, secondo il rapporto, l’estremo imbarazzo dei promotori dinnanzi a un progetto rivelatosi fallimentare sin dagli esordi (i campioni di riso inviati in Germania dall’equipe del Golden Rice nel 2001, contenevano una quantità di carotenoidi inferiore all’uno percento della quantità prevista; successivamente alla cottura essa scese di un ulteriore 50%). A ciò si aggiunge il recente scandalo della sperimentazione su bambini cinesi di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, disposta dal Board e bloccata dalle autorità cinesi solo su denuncia di Greenpeace. Il rapporto, tuttavia, non si ferma al caso del Golden Rice e discute anche i rischi e le prospettive aperte dalla manipolazione genetica del riso, alimento di “suprema importanza” per le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, al centro dell’interesse dell’industria del biotech dopo il mais e la soia. Il Workshop internazionale di biosicurezza che si è tenuto a Pechino nel 2008 ha chiarito che, nel caso del riso, il rischio della contaminazione genetica interessa non tanto le varietà coltivate quanto quelle selvatiche. L’incrocio tra piante di riso gm e piante selvatiche produce vegetali dotati di una sorprendente capacità riproduttiva. L’invasione di queste molto temute varianti di riso selvatico, che non possono essere raccolte, accresciuta dalla carenza di manodopera agricola, può costituire una vera minaccia per i raccolti. Il rapporto invita pertanto a tenere un approccio più consapevole e critico nei confronti del riso gm e del Golden Rice in particolare, analizzando gli effetti indiretti provocati dalle colture, aggiornando i criteri di valutazione alle nuove conoscenze maturate nel campo della genetica e valutando se, nel caso del Golden Rice, non vi siano vie più sicure e meno dispendiose di assicurare ai bambini di tutto il mondo il corretto apporto di vitamina A.



97a Newsletter sugli Ogm di Equivita.
23/02/2010
Ogm, un vantaggio per chi? Non per il clima né per i poveri del mondo
Pubblicato con un giorno di anticipo sulle statistiche annuali dell’ISAAA* il nuovo rapporto di Friends of the Earth
Fonte: Friends of the Earth International


02/10
India: moratoria a tempo indeterminato sulla la melanzana Bt
Sventato, per ora, il pericolo della commercializzazione per la prima coltura gm destinata al consumo alimentare umano

Fonti: Ministero dell’Ambiente, Navdanya


12/02/10
Bulgaria: sì a una moratoria quinquennale sugli Ogm
Primo stop alla modifica della legge nazionale commissionata dal governo per presunte esigenze di armonizzazione con la legislazione UE

Fonte: AGROLINK
Accogliendo le richieste delle Ong e dei cittadini, la Commissione Acqua e Ambiente del Parlamento bulgaro ha deliberato all’unanimità una moratoria quinquennale sulla coltivazione degli Ogm. Negli ultimi due mesi, centinaia di cittadini e rappresentati della società civile sono scesi in piazza in cinque diverse città del paese per protestare contro la modifica della legge nazionale sugli Ogm avviata dal Parlamento in modo del tutto unilaterale. Secondo i cittadini gli emendamenti alla legge adottati in prima lettura dal Parlamento rischiano di aggravare il problema già rilevante della contaminazione da Ogm poiché sopprimono vincoli ambientali importanti nella sperimentazione dei transgenici e aumentano il numero delle colture gm per cui è ammessa la sperimentazione in campo. Recenti studi condotti dell’Autorità per la sicurezza alimentare nazionale hanno dimostrato che il 7% dei prodotti alimentari in vendita nel paese contiene Ogm in percentuale superiore allo 0,9 senza che questi siano correttamente etichettati. L’Agenzia per la sicurezza alimentare non risulta aver preso alcun provvedimento contro le aziende che sono contravvenute alla legge sulla sicurezza alimentare, né ha reso pubblico l’esito degli accertamenti effettuati. Dichiara Svetla Nikolova di AGROLINK, associazione tra le più attive nelle proteste di questi giorni: “La proposta di liberalizzazione degli Ogm deve farci riflettere sulle reali capacità di controllo dei transgenici da parte del governo. Mancano, infatti, capacità tecniche e soprattutto volontà politica di controllo. La Bulgaria deve seguire l’esempio degli stati UE più avanzati mettendo mano a una revisione in senso restrittivo della propria legge nazionale e proibendo la coltivazione del mais MON810 nel paese”.

08/02/10
Svizzera: rinnovata fino al 2013 la moratoria sugli Ogm Fonte: GMO Compass – Germania
La moratoria sulle piante e gli animali geneticamente modificati in vigore in Svizzera dal 2005 sarà estesa per altri tre anni. In occasione del Referendum nazionale del 2005 la maggioranza della popolazione svizzera ha chiesto che l’uso degli Ogm fosse proibito nel paese fino a quando non ne fossero stati accertati rischi e applicazioni. Contemporaneamente, il Consiglio federale svizzero ha commissionato al Fondo nazionale per la ricerca scientifica un programma di ricerca (NFP59) volto a valutare l'impatto delle biotecnologie agricole nel contesto ecologico, sociale, economico e politico del paese. Particolare attenzione è stata dedicata al problema della coesistenza tra colture transgeniche e convenzionali, tanto maggiore in presenza di un territorio geograficamente ridotto, ma si è cercato anche di prevedere gli eventuali vantaggi economici apportati dagli Ogm e di conoscere la volontà dei cittadini. Poiché i risultati del progetto di ricerca non saranno disponibili prima del 2012 la Commissione scientifica dell’Assemblea nazionale svizzera ha votato a maggioranza in favore dell’estensione della moratoria sugli Ogm.

05/03/10
Patata Ogm. Osservatore Romano: “Nessun sì dal Vaticano”
Fonte: ANSA
Da parte del Vaticano non c’è stato alcun sì agli Ogm in agricoltura, e tanto meno alla patata transgenica Amflora, la cui coltivazione è stata ieri autorizzata dalla Commissione europea. Lo sottolinea l’Osservatore Romano, parlando delle reazioni, “per lo più di segno negativo”, alla decisione dell’Ue e prendendo nettamente le distanze da alcune interpretazioni di stampa. “Tra le diverse prese di posizione - scrive il quotidiano della Santa Sede - alcuni media hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano. Che non c'è stato”. “Si è parlato - prosegue - di un esplicito sì all'uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni 'ufficiali' attribuibili alla Santa Sede o alla Chiesa”. Secondo l'Osservatore Romano, che cita a tale proposito l'enciclica “Caritas in veritate”, nella missione della Chiesa rientra “la severa denuncia dello scandalo della fame nel mondo”, che oggi “non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale”. “E non è un caso - conclude - che proprio nel 2009, anno in cui nei Paesi in via di sviluppo le coltivazioni Ogm sono cresciute del 13 per cento (contro una media mondiale del 7) raggiungendo quasi la metà dell'intera superficie del pianeta coltivata con piante transgeniche, gli affamati nel mondo abbiano superato per la prima volta quota un miliardo”.

02/03/2010
Contro gli Ogm l'Italia può invocare clausola di salvaguardia
Per rifiutare le coltivazioni transgeniche già approvate in Europa

Fonte: Diario del web (http://www.diariodelweb.it)
L'Ue non potrà più imporre all'Italia di coltivare piante geneticamente modificate, ma solo se le autorità nazionali invocheranno la «clausola di salvaguardia» prevista dall'articolo 23 della direttiva Ue 2001/18 sul rilascio deliberato degli Ogm nell'ambiente. Lo hanno confermato, oggi a Bruxelles, fonti della Commissione europea, a margine della conferenza stampa con cui il neocommissario alla Salute, John Dalli, ha annunciato l'approvazione della patata transgenica Amflora, prodotta da Basf, e dunque la fine della moratoria de facto europea sulle coltivazioni di nuovi Ogm, applicata dall'ottobre 1998. Uno stato membro dell'Ue che voglia opporsi alla coltivazione, sul proprio territorio, di un Ogm già approvato a livello comunitario, può invocare la 'clausola di salvaguardia con la garanzia, ormai, che Bruxelles non ne chiederà più la disapplicazione, hanno spiegato le fonti. Secondo la “clausola di salvaguardia”, comunque, per limitare o proibire la coltivazione di un Ogm, è necessario motivare la decisione con «informazioni nuove o complementari, resesi disponibili» dopo l'approvazione comunitaria. Sei paesi (Austria, Ungheria, Francia, Grecia, Germania e Lussemburgo) hanno già invocato questa clausola contro la coltivazione del mais Monsanto Mon810, l'unico Ogm piantato in Europa. Negli anni scorsi, quando la Commissione ha tentato di imporre a due di essi (Austria e Ungheria) di metter fine a questi divieti nazionali, è stata bloccata dalla maggioranza qualificata degli Stati membri. Per questo motivo, l'anno scorso, il presidente dell'Esecutivo comunitario, José Manuel Barroso, durante la campagna per la sua riconferma, ha preso la decisione politica di lasciare agli Stati membri la libertà di decidere se coltivare o no gli Ogm autorizzati a livello Ue. Questo impegno potrà realizzarsi o attraverso la garanzia che la Commissione non tenterà più di far disapplicare le 'clausole di salvaguardia' eventualmente adottate dai Paesi Ue, oppure mediante modifiche alla legislazione comunitaria. Dalli ha annunciato oggi che la Commissione presenterà le sue proposte in merito entro giugno.


I danni causati dagli agrotossici si trasmettono alle generazioni future (dal sito di Equivita)

Nuovo rapporto del “Sindacato degli scienziati responsabili” denuncia: le colture biotech non servono neppure per combattere il problema dell’inquinamento agricolo da nitrati (Equivita, 9/12/09)

La soia gm corresponsabile dell’esplosione di dengue in Argentina (Equivita, 26/04/09)


Dalla 98a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di Equivita

Una notizia di portata storica:
I brevetti sui geni umani, fortemente contestati dal Comitato Scientifico Antivivisezionista (EQUIVITA) sin dai primi anni ’90, sono, come da noi sempre sostenuto, una “mostruosità giuridica” in quanto privatizzano un elemento della natura (e più precisamente del corpo umano) che è bene comune dell’umanità. Ecco quanto annunciano il New York Times e il Sindacato per il rispetto delle libertà civili (ACLU) negli Stati Uniti:

25/03/10 - Stati Uniti: mais gm causa diffusione di un nuovo parassita vegetale - Fonte: TestBiotech
Nella “cintura del granturco” statunitense la coltivazione su larga scala del mais MON810 sta causando la diffusione di un nuovo parassita vegetale. Il mais gm, infatti, sopprime il rivale naturale di una farfalla notturna (Striacosta albicosta) creando una nicchia ecologica in cui quest’ultima può proliferare. Nel corso della “Seconda conferenza internazionale sulle implicazioni della coltivazione su larga scala degli Ogm” (Brema 25-26 marzo 2010), Christopher Then di TestBiotech ha illustrato i risultati di un rapporto che fa il punto sulle informazioni ad oggi disponibili. Pur risalendo all’anno 2000, ha sottolineato Then, il fenomeno della diffusione del parassita negli stati produttori di granturco resta ancora largamente inesplorato perché le società di biotech se ne servono per vendere nuove varietà di mais gm (tra cui lo Smartstax, capace di resistere a sei diversi insetticidi) e insetticidi altamente tossici.

18/03/10 - Bulgaria: Parlamento approda a divieto di fatto sulla coltivazione degli Ogm - Fonte: Novinite Sofia News Agency
I deputati all’Assemblea bulgara hanno approvato emendamenti fortemente restrittivi alla Legge sugli Ogm in discussione al Parlamento da oltre due mesi. Tali emendamenti pur non stabilendo un divieto totale di coltivazione degli Ogm nel paese, ne rendono di fatto impossibile la coltivazione sia a livello commerciale che sperimentale. Gli articoli 79 e 80, in particolare, proibiscono la coltivazione degli Ogm nelle zone tutelate dalla "Legge sulle aree protette" e in quelle facenti parte della Zona ecologica nazionale regolata dalla "Legge sulla Biodiversità". I vegetali gm non potranno essere coltivati entro 30 km dalle aree protette, entro 10 km dagli alveari ed entro 7 km dalle coltivazioni biologiche: in pratica un divieto globale e nazionale di coltivazione degli Ogm.

18/03/10 - Polonia: apicoltori protestano davanti al Parlamento contro la “minaccia Ogm” - Fonte: Polskie Radio
Agricoltori e apicoltori si sono radunati a Varsavia davanti al palazzo del Parlamento per protestare contro l’autorizzazione concessa dalla Commissione europea alla coltivazione della patata gm Amflora ed esprimere l'intenzione di non rispettare la decisione adottata da Bruxelles come già annunciato da sette paesi europei. Uno dei manifestanti ha dichiarato a Polskie Radio: “Siamo qui in rappresentanza dell'”Associazione degli apicoltori professionisti”. La gente non sa che il polline dei fiori gm è molto tossico per le api perché ne danneggia l'apparato digestivo: nessun’ape nutritasi di mais gm sopravviverà all’inverno”.

17/03/10 - Argentina: sentenza inaspettata mette un freno all’uso degli agrotossici e crea un precedente giuridico - Fonte: Página 12
Con una sentenza inedita e suscettibile di generare ripercussioni importanti per il modello agricolo argentino, una Corte d’Appello della provincia di Santa Fe ha confermato il divieto di irrorare glifosate e altri fitofarmaci in prossimità delle aree urbane della città di San Jorge. La Corte, inoltre, ha imposto al Governo di Santa Fe e all’Università Nazionale del Litorale (UNL) l’obbligo di dimostrare entro sei mesi di tempo che i fitofarmaci non danneggiano la salute umana e l’ambiente, operando un vero e proprio ribaltamento rispetto alla pratica consolidata quanto iniqua di richiedere alle vittime delle irrorazioni di provare la nocività delle sostanze chimiche. La sentenza crea un precedente giuridico importante anche in quanto stabilisce che davanti al rischio di danni ambientali irreversibili occorre adoperare il principio di precauzione. A marzo del 2009 il giudice Tristán Martínez ha accolto il ricorso intentato da alcune famiglie vittime delle irrorazioni pesticide e dal Centro per la salvaguardia della Natura (Cepronat) di Santa Fe ordinando l'immediata cessazione delle irrorazioni nelle zone adiacenti le aree urbane di San Jorge. I produttori, la Municipalità e il Governo provinciale hanno risposto presentando ricorso in appello, ma la Corte di secondo grado ha confermato la sentenza del giudice Martínez: divieto totale di irrorare fitofarmaci in prossimità delle abitazioni, a meno di 800 metri per via terrestre e a meno di 1500 per via aerea. Il dossier è ora nuovamente nelle mani di Martínez che allo scadere dei sei mesi dovrà decidere rapporto alla mano se confermare il divieto.

06/03/10 - India: Monsanto ammette il fallimento del cotone Bt - Fonte: India Today
Il cotone Bt è risultato inefficace nel controllo del parassita verme rosa in quattro distretti dello stato indiano del Gujarat. Lo ha riferito la Mayco-Monsanto alla Commissione per l’Approvazione dell’ Ingegneria Genetica (GEAC) riportando l’esito di monitoraggi effettuati nel corso dell’anno 2009. Secondo la Monsanto, la capacità di resistenza del parassita al cotone Bt sarebbe da attribuirsi alla mancata creazione di adeguate aree di rifugio tra coltivazioni transgeniche, nonché all’uso di sementi non approvate dalla GEAC e contenenti minori quantità di proteina Cry1AC. La multinazionale ha esortato gli agricoltori a fronteggiare l’emergenza con l’applicazione di altri insetticidi e ha assicurato che nessun caso di resistenza si è invece evidenziato sui campi seminati con cotone Bt di seconda generazione (Bollgard II), geneticamente manipolato per produrre due proteine tossiche per gli insetti (Cry1Ac e Cry2Ab). Devinder Sharma del “Forum per le biotecnologie e la sicurezza alimentare” commenta così la “rivelazione” della Monsanto: “La Monsanto ha usato questa strategia dappertutto. Constatato il fallimento di Bollgard I, la società inizia a promuovere il Bollgard II, contemporaneamente spingendo i contadini a usare più fitofarmaci. E’ questo il circolo vizioso in cui sono intrappolati i coltivatori di cotone”. Il cotone Bt, tuttavia, perde terreno anche su altri i fronti. Secondo un rapporto elaborato dall’Istituto Centrale per la Ricerca sul Cotone e presentato al ministro dell’Ambiente Jairam Ramesh, Bollgard I è anche all’origine della diffusione di parassiti mai prima conosciuti nel paese. Tra il 2007 e il 2009, inoltre, la produttività del cotone gm è scesa da 560 a 512 kg per ettaro, e tra il 2002 e il 2009 i costi per l’acquisto di fitofarmaci sono aumentati passando da 597 a 791 Rs.

03/03/10 - Perù: posticipato il dibattito sulla legge sugli Ogm - Fonte: Living Peru – Isabel Guerra
Registrata l’opposizione della maggioranza della popolazione ai prodotti geneticamente modificati, il governo peruviano ha deciso di posticipare il dibattito sulla legge sugli Ogm. Il ministro dell’Ambiente Antonio Brack ha fatto notare che negli Stati Uniti i prodotti biologici stanno generando esportazioni per 1.200 milioni di dollari e danno lavoro a oltre 30.000 agricoltori. Per questo motivo il ministro si è dichiarato contrario alla semina di mais o cotone gm nel paese. Brack ha aggiunto, inoltre, che le regioni di Cusco e Ayacuho si sono dichiarate libere da Ogm e che saranno presto seguite da quella di Huánuco.


99a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di Equivita

10/05/2010
Stati Uniti: amministrazione Obama esortata a sottoscrivere accordo internazionale per l’etichettatura degli Ogm
Fonte: Consumers Union (http://www.consumersunion.org)
L’associazione di consumatori statunitense “Consumers Union” ha chiesto all’amministrazione Obama di sottoscrivere un accordo sull’etichettatura degli alimenti geneticamente modificati largamente sostenuto dalla comunità internazionale.
Alla riunione del “Comitato per l’etichettatura degli alimenti” del “Codex Alimentarius” (Quebec City, 3-7 maggio 2010), gli Stati Uniti hanno fatto pressioni affinché le linee guida non “dichiarassero o implicassero che i cibi gm sono in alcun modo diversi da quelli convenzionali”, rifiutandosi di accettare, inoltre, che fosse riconosciuta agli stati la facoltà di adottare norme proprie in merito all’etichettatura dei transgenici.
Tale discutibile posizione ha incontrato l’appoggio di soli 3 stati sui quasi 50 partecipanti e il dibattito è stato aggiornato a una seduta che si terrà a breve a Bruxelles sotto la presidenza del Gana.
Secondo Michael Hansen, scienziato senior della “Consumers Union” e principale portavoce delle 220 associazioni di consumatori presenti alla riunione del Comitato: “Il governo degli Stati Uniti riconosce chiaramente che esistono differenze tra cibi gm e cibi convenzionali. Le norme sul biologico del Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) stabiliscono che le sementi gm non possono essere utilizzate nelle coltivazioni biologiche e la Food and Drug Administration (FDA) si è espressa a favore dell’etichettatura dei transgenici su base volontaria. Non è chiaro, quindi, per quale motivo gli Stati Uniti abbiano assunto una posizione diversa nel corso delle trattative”.
Le linee guida del Codex Alimentarius sono ampiamente adottate dai paesi in via di sviluppo e sono inoltre utilizzate per dirimere le controversie commerciali sorte in seno al WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio). Conclude Hansen: “La posizione degli Stati Uniti alla riunione del Codex è in contraddizione con quella assunta dal governo all’interno del paese. Esortiamo gli Stati Uniti ad adeguare la propria linea alla politica interna affinché i negoziati possano proseguire”.

04/07/10
Monsanto: in calo le previsioni di crescita per il deludente debutto della soia Roundup Ready2 e il risveglio dell’Antistrust
Fonte: The Street
Nel pubblicare un secondo deludente resoconto sugli utili trimestrali, la Monsanto ha ammesso che contrariamente a quanto stimato in precedenza, non raddoppierà il proprio fatturato lordo entro il 2012. Gli agricoltori statunitensi, infatti, si sono rifiutati di pagare il sovrapprezzo richiesto dalla multinazionale per i suoi prodotti di ultima generazione, mais Smartstax e soia Roundup Ready2.
Buona parte delle future possibilità di crescita della Monsanto sembrano legate al successo di questi due prodotti, capaci di generare rese elevate, secondo quanto assicura la multinazionale, anche in condizioni di caldo e siccità. Gli agricoltori, tuttavia, provati dal già notevole rincaro delle sementi e resi scettici dall’insoddisfacente prestazione della soia Roundup Ready 2, seminata per la prima volta nel 2009, si sono rifiutati di acquistare i due nuovi prodotti.
Altro fattore importante nella revisione al ribasso delle previsioni di crescita della multinazionale sarebbe la prospettiva di una competizione più serrata con altre società di biotech. La Monsanto, che controlla oltre l’80% di tutto il mercato della soia e del mais geneticamente modificati, è imputata in una causa di antitrust avviata dalla rivale Dupont ed è bersaglio d’elezione nell’indagine lanciata dal Dipartimento della Giustizia statunitense sulle pratiche commerciali anti-competitive messe in atto dall’industria sementiera.

26/04/10
Germania: flop della patata Ogm
Fonte: La Repubblica – Andrea Tarquini
A volte anche la potente lobby multinazionale del cibo trasngenico può incassare cocenti sconfitte. In Germania, patria per eccellenza della patata come alimento-base quotidiano, e negli altri grandi mercati europei, i big della distribuzione dicono no a ogni “kartoffel” geneticamente manipolata. Burger King, McDonald’s, Lorenz, Nordsee, insomma, le maggiori catene di fast food, non vogliono la saperne di offrire patatine fritte o patate al forno venute da colture ogm. Per farsi ascoltare da chiunque, e specie dalla Commissione europea che spesso autorizza prodotti transgenici a cuor leggero, i global palyers del cibo corri-mangia-e-getta hanno espresso il loro no rispondendo a un sondaggio di Greenpeace. La potente Bogk, l’unione tedesca delle industrie alimentari specializzate in patate si schiera con loro. Perché tanto improvviso zelo ecologico nelle multinazionali del fast food? Semplice: i consumatori, in Germania e altrove, non ne vogliono sapere di mangiare patatine fritte trasngeniche come contorno ai pur ipercalorici hamburger. Il colosso chimico tedesco Basf spera ancora che la Commissione di Barroso autorizzi la nuova patata transgenica “Fortuna” per immetterla nel ciclo alimentare, ma rischia un contrasto costosissimo tra offerta eccellente e domanda zero del prodotto che sogna in nome del profitto.

19/04/10
Stati Uniti: erba medica Roundup Ready della Monsanto presto all’esame della Corte Suprema
Fonte: The Center for Food Safety
Il prossimo 27 aprile la Corte Suprema degli Stati Uniti esaminerà per la prima volta un caso riguardante un vegetale geneticamente modificato. Nella controversia che vede contrapposti il colosso dell’agribusiness Monsanto e rappresentanti del mondo agricolo e della società civile, il più alto organo giudiziario statunitense dovrà stabilire se la coltivazione dell’erba medica Roundup Ready della Monsanto potrà o meno proseguire nel paese.
La disputa nasce da un ricorso presentato nel 2006 dal Center for Food Safety contro il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), responsabile dell’approvazione dell’erba medica gm.
Tutte le corti che hanno giudicato il caso fino ad oggi hanno temporaneamente vietato la coltivazione dell’erba medica Roundup Ready, avendo riscontrato che l’USDA l’ha autorizzata senza avere adeguatamente analizzato l’impatto del vegetale gm sull’ambiente e l’economia. Nonostante sia ormai assodato che il Dipartimento dell’Agricoltura ha violato le norme sull’ambiente, e che dovrà analizzare in modo rigoroso l’impatto dell’erba medica Roundup Ready qualora decidesse di autorizzarla nuovamente, la Monsanto sostiene che i giudici avrebbero dovuto comunque consentire la coltivazione del prodotto ora divenuto illegale.
In attesa dell’inizio del dibattimento sette distinti gruppi di interesse hanno presentato testimonianze favorevoli al mantenimento del divieto sull’erba medica Roundup Ready.
I procuratori capi della California, dell’Oregon e del Massachusetts hanno evidenziato l’interesse “degli Stati a proteggere le proprie risorse naturali, nonché il diritto dei cittadini a essere informati sulle conseguenze ambientali delle decisioni federali”.
Aziende biologiche e associazioni di categoria hanno fatto notare che la coltivazione dell’erba medica Roundup Ready mette a repentaglio la sopravvivenza dell’agricoltura e della produzione lattiero-casearia biologiche.
Agricoltori ed esportatori hanno contestato il rischio della perdita di mercati in Asia, Europa e Medio Oriente per la probabile contaminazione delle derrate.
L’Associazione dei produttori di riso dell’Arkansas, responsabile della produzione di metà di tutto il riso statunitense esportato, e gravemente danneggiata dalla contaminazione provocata dal riso gm della Bayer nel 2006, ha dichiarato: “Le colture gm hanno già contaminato quelle tradizionali causando danni per oltre un miliardo di dollari al mercato del riso”.
Favorevoli al mantenimento del divieto di coltivazione per l’erba medica transgenica si sono dichiarati, inoltre, il Sindacato degli Scienziati Responsabili e gruppi di esperti legali che hanno rilevato come, contrariamente alle accuse mosse dalla Monsanto, gli standard e le procedure adottate finora dai giudici siano stati perfettamente corretti.

07/04/10
Austria: Parlamento contro la patata Amflora
Fonte: Greenplanet
Il Parlamento austriaco, all'unanimità, appellandosi alla clausola di salvaguardia ha incaricato il ministero della Salute di predisporre un atto normativo specifico per vietare la coltivazione della patata biotech sul territorio. Per il Parlamento austriaco la decisione della Commissione europea che lo scorso 2 marzo ha autorizzato la coltivazione delle patate per fini industriali (produzione di carta e mangimi per animali) ignora quanto segnalato dall'Organizzazione mondiale per la Santità, consentendo di coltivare una pianta che contiene al suo interno un gene resistente antibiotico importante nella lotta alla tubercolosi. L'Austria contesta inoltre la Ue di aver anteposto gli interessi di imprese produttrici di patate alla salute umana e rileva come la coltivazione della patata Amflora non è necessaria in quanto vi sono varietà convenzionali che hanno le stesse caratteristiche.


101a Newsletter sugli Ogm e loro diffusione nel mondo di EQUIVITA

21/06/10 Stati Uniti: resta in piedi il divieto di coltivazione dell’erba medica gm Fonte: Center for Food Safety (http://truefoodnow.org/ ) e Grist (http://www.grist.org/)
Gli agricoltori statunitensi non potranno seminare erba medica gm fino a quando il Dipartimento dell’Agricoltura (USDA) non avrà effettuato una valutazione d’impatto ambientale completa del vegetale transgenico. Nel frattempo l’USDA potrà decidere se autorizzarne la parziale deregolamentazione, ovvero la coltivazione su scala limitata e soggetta a vincoli. Questa la sostanza del verdetto della Corte Suprema degli Stati Uniti, che boccia le ingiunzioni emesse dalla Corte distrettuale di San Francisco nel 2007 valutando che i giudici hanno ecceduto le proprie competenze, ma lascia intatto il divieto di coltivazione gravante sull’erba medica gm e non contesta quello che è ormai un dato acquisito nella controversia legale avviata dal “Center for Food Safety” nel 2006: la violazione della legge ambientale commessa dall’USDA nell’autorizzare la coltivazione dell’erba medica gm senza prima averne adeguatamente valutato gli effetti sull’ambiente. La Corte suprema ha riconosciuto, inoltre, che la contaminazione da Ogm costituisce un grave danno ambientale ed economico in forza del quale gli agricoltori biologici e convenzionali possono contestare l’approvazione delle colture transgeniche in sede legale.

16/06/10 Lussemburgo: governo vieta la patata Amflora della BASF Fonte: Greenpeace Francia
Nel corso di una conferenza sulla sicurezza della filiera alimentare il ministro dell’Ambiente Mars Di Bartolomeo, in presenza del Ministro dell’Agricoltura Romain Schneider, ha vietato la coltivazione della patata gm Amflora nel Lussemburgo. Il divieto di coltivazione è stato annunciato a pochi mesi di distanza dall’autorizzazione della patata gm da parte della Commissione europea, davanti ad alti rappresentanti dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea (EFSA). Il luogo prescelto è lo stesso in cui nel 2009 è stato annunciato il divieto sul mais MON810. Il messaggio politico è coraggioso e definitivo: il Lussemburgo non è disposto ad accettare un menu Ogm imposto dalla Commissione. Il Lussemburgo è dopo l’Austria il secondo Stato membro a vietare la coltivazione della patata Amflora gm, vegetale di cui la Commissione ha autorizzato ai principi di marzo 2010 la coltivazione, l’uso nei mangimi e persino la presenza negli alimenti entro la soglia dello 0,9% nonostante il rischio scientificamente comprovato di resistenza agli antibiotici nell’uomo.

09/06/10 Brasile: ancora leader mondiale nell’uso dei pesticidi Fonte: Gm-free Brazil Campaign (www.aspta.org.br)
Un importante quotidiano brasiliano (“Valor Economico”) ha pubblicato all’inizio di maggio dati aggiornati sull’uso dei pesticidi in Brasile. Nel 2008 il Brasile è risultato essere il paese con il più alto uso di pesticidi al mondo, nel 2009 ha superato se stesso. Nel paese sono state vendute oltre un milione di tonnellate di pesticidi (+ 7,8% rispetto al 2008), 22,3 kg per ettaro e 4,99 kg per abitante. I dati sono stati raccolti dal SINDAG, sindacato nazionale dell’industria degli agrotossici. La soia ha contribuito all’innalzamento della quota complessiva causando un rialzo sia nell’uso di erbicidi (+ 18%) che di fungicidi (+ 14,8%). Il mais gm, coltivato per il primo anno in Brasile, non ha portato alcuna riduzione nell’uso dei pesticidi, mentre il cotone transgenico lo ha persino incrementato nonostante l’estensione dell’area coltivata con cotone gm sia rimasta invariata rispetto al 2008.
Commento della “Campagna per un Brasile libero dagli Ogm” “Nonostante i dati dimostrino chiaramente che l’introduzione delle colture gm nel paese ha solo fatto aumentare l’uso dei pesticidi, la CNTBio, agenzia governativa responsabile per l’approvazione dei transgenici, continua a negare l’evidenza. La CNTBio non soltanto tenta di ostacolare il monitoraggio degli Ogm (unico modo per rilevare gli effetti da essi provocati), ma cerca di creare condizioni politiche favorevoli all’autorizzazione del riso gm della Bayer nonostante il prodotto non sia mai stato prima immesso nell’ambiente in alcun paese del mondo”.

09/10/2010 Haiti: 10.000 agricoltori in marcia contro la Monsanto per la sovranità delle sementi Fonte: Via Campesina (www.viacampesina.org )
Quasi 10.000 agricoltori sono scesi in piazza a Hinche per protestare contro il “secondo terremoto haitiano”: 475 tonnellate di sementi ibride di mais e altri vegetali donate dalla Monsanto in partnership con l’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti (USAID). Molti temono che la donazione possa indebolire più che rafforzare la sicurezza alimentare del paese. Dichiara Chavannes Jean-Baptiste, leader del “Peasant Movement of Papaye” (MPP) e portavoce del “National Peasant Movement of Papaye Congress” (MPNK): “L’ingresso della Monsanto ad Haiti rappresenta un grave attacco all’agricoltura su piccola scala, agli agricoltori, alla biodiversità, alle sementi creole … a ciò che resta dell’ambiente ad Haiti”. Rappresentanti della Monsanto hanno sottolineato che le sementi donate non sono geneticamente modificate, ma per gli agricoltori haitiani il rischio resta elevato. Spiega Bazelais Jean Baptiste, agronomo del MPP e capo del progetto “Seeds for Haiti” di New York: “Le sovranità alimentare haitiana si regge sulla capacità degli agricoltori di conservare le sementi da una stagione all’altra. Le colture ibride introdotte dalla Monsanto nel paese non producono semi che possono essere conservati e riutilizzati. Gli agricoltori saranno pertanto costretti a comprare nuovi semi a ogni stagione”. “I semi della Monsanto” aggiunge Jean Baptiste: “richiedono input costosi come fertilizzanti e pesticidi sintetici che gli agricoltori haitiani non possono permettersi. Ciò innesca rovinose forme di dipendenza e implica un totale distacco dalla realtà degli agricoltori haitiani. Gli agricoltori hanno già sementi adattate alle condizioni locali in secoli di selezione. Tutto ciò di cui hanno bisogno è un sostegno nell’accesso”.

07/06/10 Germania: semina di un vegetale gm non autorizzato in UE causa grave episodio di contaminazione Fonte: BBC News
Una varietà di mais geneticamente modificato vietata nell’Unione europea è stata seminata in Germania causando danni stimati nell’ordine di milioni di euro agli agricoltori. Secondo dati del ministro dell’Ambiente della Bassa Sassonia, il mais NK603 della Pioneer Hi-Bred ha contaminato le sementi piantate in sette stati del paese per una superficie complessiva di 3.000 ettari. Greenpeace ritiene che le autorità fossero al corrente della contaminazione già ai principi di marzo ma che per ritardi burocratici gli agricoltori siano stati informati solo all'inizio di giugno. Spiega Alexander Hissting, esperto per l’agricoltura della Ong: “In tutti gli stati le sementi contaminate sono state ritirate dal mercato prima di essere messe in vendita. Nella Bassa Sassonia, tuttavia, le autorità hanno lasciato che i risultati dei test dormissero sulla loro scrivania per tre mesi ritardando il richiamo delle sementi in modo irreparabile”. I campi contaminati saranno arati prima che le piante germoglino nel tentativo di fermare la diffusione incontrollata della varietà gm. In Germania il mais gm non è solo utilizzato nella produzione di alimenti ma anche per la produzione energetica mediante biomasse.


102a newsletter di EQUIVITA
03/08/10 - Stati Uniti: Food and Drug Administration (FDA) verso l’approvazione del salmone gm
Il via libera dell’FDA potrebbe spianare la strada all’immissione in commercio di cloni e animali gm
Fonti: Center for Food Safety; Food and Water Watch
I dati sulla sicurezza del salmone transgenico resi noti dalla Food and Drug Administration (FDA) al termine di un processo di valutazione ultra-decennale sono insufficienti e inaccettabili. Lo denunciano gruppi ambientalisti e di consumatori, insieme ad associazioni di pesca, chef e dettaglianti alimentari allarmati alla prospettiva che l’FDA possa autorizzare la produzione commerciale del primo animale geneticamente modificato destinato al consumo umano senza averne adeguatamente valutato i rischi sanitari e ambientali. Restano, infatti, totalmente da chiarire quali siano gli effetti provocati nell’uomo dal consumo di salmone gm, nonché l’impatto del pesce transgenico sulle popolazioni selvatiche già gravemente danneggiate dagli allevamenti intensivi. Secondo il Center for Food Safety (CFS): “La Food and Drug Administration non dispone dei mezzi necessari a valutare la sicurezza del salmone transgenico in quanto alimento destinato all’uomo. Invece di dotarsi di metodi di valutazione adeguati, tuttavia, essa ha scelto di applicare al pesce gm la procedura con cui autorizza la commercializzazione dei farmaci veterinari. Tale procedura consente di trattare dati essenziali sulla sicurezza dei prodotti come informazioni riservate e di eludere le molte domande ancora insolute”. Una strategia, commenta Andrew Kimbrell del CFS, “che disattende completamente l’ordine esecutivo con cui il Presidente Barack Obama ha chiesto apertura e trasparenza nel governo”. Il salmone atlantico gm sviluppato dalla AquaBounty Technologies combina artificialmente geni dell’ormone della crescita presenti nel salmone del Pacifico con geni “anti-congelamento” presenti nel merluzzo. Il connubio fa in modo che l’ormone della crescita sia prodotto anche durante la stagione fredda e che il pesce gm raggiunga dimensioni idonee per la vendita nella metà del tempo altrimenti necessario. Ciò consente agli allevamenti intensivi di incrementare ulteriormente il proprio tasso di produzione con grave danno per la qualità di vita degli animali. La FDA deciderà entro pochi giorni se autorizzare la commercializzazione del salmone transgenico e se richiederne l’etichettatura. Si teme, tuttavia, che il pesce gm possa essere considerato, al pari delle piante transgeniche, “sostanzialmente equivalente” alla sua controparte naturale e che i consumatori siano di fatto privati di ogni strumento utile a identificarlo.

12/08/10 - Argentina: scienziato indipendente vittima di un grave episodio di intimidazione
Fonte: Tecnologia para todos, Amnesty International
Il biologo molecolare e ricercatore argentino Andrés Carrasco è stato gravemente aggredito mentre presentava i risultati del suo studio sulla tossicità del glifosate nel corso di un incontro pubblico a Leonesa. La cittadina di Leonesa, situata nella provincia settentrionale del Chaco, è un luogo caldo nella controversia nazionale sulle monocolture di transgenici. Un rapporto stilato da una commissione governativa sulla base di statistiche del sistema sanitario ha infatti dimostrato che nel corso degli ultimi 10 anni il massiccio uso di agrotossici associati alle coltivazioni di riso transgenico presenti nella zona ha incrementato del 300% l’incidenza del cancro tra i minori di 15 anni e del 400% quella delle malformazioni neonatali. Secondo quanto hanno riferito testimoni presenti agli scontri, il gruppo degli aggressori era capeggiato da esponenti di spicco delle istituzioni e dell'imprenditoria locali: il sindaco di Leonesa José Carbajal, sua moglie Elda Insaurralde deputato provinciale, e il proprietario delle piantagioni di riso transgenico Eduardo Meichtry. Con una petizione pubblica rivolta al governatore della provincia del Chaco, al ministro dell’Interno e al ministro della Salute, Amnesty International ha chiesto che si faccia luce sull’accaduto, sia chiarito il ruolo delle autorità locali nell’incoraggiare le violenze e siano avviate indagini sanitarie e attività di monitoraggio a tutela della popolazione. In un'intervista rilasciata al programma radiofonico “Tecnologia per tutti”, Carrasco ha rammentato che nel corso degli ultimi 15 anni sono stati sversati 200 milioni di litri di agrotossici nella sola Argentina. Secondo il ricercatore occorre ora adottare misure di emergenza istituendo zone di assorbimento più estese tra le coltivazioni transgeniche e gli insediamenti umani.
Nota di EQUIVITA: Andrés Carrasco, ricercatore al CONICET (Consiglio Nazionale delle Ricerche Scientifiche e Tecniche) di Buenos Aires, direttore del Laboratorio di Biologia molecolare presso lo stesso istituto, e docente di Medicina all’Università di Buenos Aires (UBA), è autore di uno studio che ha dimostrato come dosi glifosate minime rispetto a quelle correntemente utilizzate in agricoltura provocano malformazioni in embrioni di pollo e di anfibi. Il Comitato Scientifico EQUIVITA ritiene che la tossicità dei composti chimici riferita alla specie umana non possa essere dimostrata sugli animali. Le malformazioni evidenziate negli anfibi dagli studi di Carrasco, tuttavia, provano che il glifosate reca danno agli ecosistemi naturali in modo certamente imprevedibile e che deve quindi essere bandito. EQUIVITA esprime sdegno per gli atti di minaccia e intimidazione subiti finora dal ricercatore.

10/08/10 - Stati Uniti: colza gm contamina piante selvatiche
Fonte: La Repubblica- GMWatch (http://www.gmwatch.org/)
Piante di canola geneticamente modificata - una varietà di colza comune - si stanno propagando dai terreni agricoli del Nord Dakota, negli Stati Uniti, invadendo aree non coltivate. Le piante transgeniche possono dunque abbandonare i campi ed invadere le zone naturali circostanti. Lo sostengono alcuni scienziati statunitensi che hanno osservato, per la prima volta negli Usa, la presenza di piante geneticamente modificate che si sono riprodotte in aree naturali, e che sono quindi una minaccia per la biodiversità. La scoperta, secondo gli esperti, avrà "implicazioni importanti" nelle politiche agricole degli Stati Uniti. In luglio i ricercatori hanno raccolto, fotografato ed analizzato 406 piante di canola cresciute fuori dai terreni coltivati lungo un tragitto di 5.400 chilometri che attraversa vaste regioni agricole. Di queste, ben 347 (l'86%) sono risultate positive ai test sulla presenza di proteine che le rendono più resistenti ad alcuni erbicidi (la CP4 EPSPS e la PAT). Un segnale d'allarme, dunque, che non giunge da associazioni ambientaliste ma da Meredith Schafer, ricercatrice presso Università dell'Arkansas, insieme a colleghi della Environmental Protection Agency (Epa, l'agenzia federale che si occupa della protezione dell'ambiente). Secondo lei queste piante "scappate" dai campi potrebbero influenzare la biodiversità della regione. Meredith Schafer ha presentato i risultati delle sue analisi alla conferenza annuale della Società Ecologica Americana (ESA) tenutasi nei giorni scorsi a Pittsburgh. Gli scienziati non sanno se questo possa essere accaduto anche ad altre colture Ogm.
Commento di GMWatch: “La posizione dell’industria rispetto alla possibilità che le piante gm si diffondano in natura è tradizionalmente: ‘Non può accadere perché non sono in grado di sopravvivere’. La posizione dell’industria aggiornata alle ultime scoperte scientifiche è: ‘Può accadere, ma non è un problema’”. (Si veda il commento di Daniele Rosellini, biologo presso l'Università di Perugia, riportato su Repubblica: “Che i geni introdotti mediante ingegneria genetica persistano nell'ambiente in piante coltivate presenti fuori dai campi o in piante spontanee di specie affini che possono incrociarsi con loro è indesiderato da molti. Questo non è comunque pericoloso per l'ambiente e la salute, perché quei geni sono stati vagliati e considerati sicuri prima di autorizzare la coltivazione delle piante OGM che li contengono").

19/08/10 - Unione europea: tracce di DNA transgenico rinvenute nei tessuti degli animali alimentati con Ogm
Importante l'uso di etichettete di riconoscimento
Fonte: TestBiotech
Un'indagine della Ong tedesca Testbiotech ha dimostrato che sempre più spesso si rinvengono frammenti di DNA appartenente a piante transgeniche nei tessuti degli animali alimentati con materie prime gm. Ad aprile del 2010 un'equipe di ricercatori italiani ha rilevato la presenza di sequenze di DNA appartenente alla soia gm nel sangue, nel latte e nella prole delle capre. Alcuni anni prima, frammenti di DNA appartenenti a mais gm sono stati rinvenuti in campioni di tessuti prelevati da maiali. Tracce di DNA transgenico sono state anche rinvenute in pesci alimentati con Ogm. Secondo il direttore di TestBiotech Christoph Then: "Le recenti pubblicazioni scientifiche rafforzano le istanze di quanti chiedono che il latte, la carne e le uova provenienti dalla filiera Ogm siano opportunamente etichettati. Con l'affinarsi dei metodi di campionamento del DNA, le tracce di materiale genetico gm saranno individuate ancora più di frequente. Identificarle non è oggi sempre possibile e risulta più agevole nel pesce". In passato diversi esperti tra cui la stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) si sono dichiarati convinti dell'impossibilità di rintracciare frammenti di DNA transgenico negli animali. Nonostante sia noto ormai da anni che il DNA vegetale non si degrada completamente nell'intestino e può quindi essere assimilato dall'organismo animale. In Europa gli allevamenti intensivi fanno un uso massiccio di soia gm e dei suoi derivati. L'uso di etichette di riconoscimento per i prodotti alimentari che ne derivano è essenziale per consentire ai cittadini di scegliere se consumare o meno Ogm e per permettere alle autorità di monitorare gli effetti sanitari da essi provocati, a oggi largamente inesplorati.

23/07/10 - Irlanda: raccolto record di mais a rischio contaminazione gm
Fonte: Gm Free-Ireland (http://www.gmfreeireland.org)
Dopo la Germania è la volta dell’Irlanda: il mais gm NK603 prodotto dalla Monsanto e non autorizzato per la coltivazione all’interno dell’Unione europea è stato seminato anche sull’isola verde. Secondo Michael O’Callaghan di “Gm-free Ireland” “l’incidente” è in questo caso doppiamente imbarazzante. Il governo irlandese, infatti, si è ufficialmente impegnato a conservare il paese libero da transgenici nel 2009, mentre la varietà illegale è stata riscontrata in ragione di quasi 300 piante per ettaro in 4 siti sperimentali del Dipartimento dell’Agricoltura (DAFF) ove era in corso la coltivazione di una varietà di mais (PR39T83) prodotta dalla Pioneer Hi Bred e da questa certificata come convenzionale. Secondo quanto ha dichiarato il DAFF, le piante transgeniche sono state individuate e distrutte prima della fioritura per sventare il rischio di una contaminazione più estesa, ma Michael O’ Callaghan giudica inaccettabile che il Dipartimento dell’Agricoltura non abbia sottoposto a controlli preventivi le sementi della Pioneer. La società di biotech ha infatti fornito false certificazioni su sementi di sua produzione in almeno due casi accertati. A marzo scorso la Pioneer ha commercializzato in Germania sementi di mais contaminate dallo stesso evento gm NK603 della Monsanto causando perdite per centinaia di milioni di euro ai danni degli agricoltori tedeschi. Nel 2007, invece, l’episodio di contaminazione originato dal suo mais gm Herculex (allora illegale in UE) ha portato all’emanazione di una moratoria europea sulle importazioni di mangimi animali provenienti dagli Stati Uniti con perdite per centinaia di milioni di dollari ai danni dei trader di cereali. “Gm-free Ireland” chiede al governo irlandese di accertare e rendere nota con la massima tempestività e trasparenza l’entità della contaminazione. “Sarebbe un’amara ironia”, fa notare O’Callaghan, “se gli agricoltori irlandesi dovessero perdere quello che un’estate insolitamente umida e calda ha reso il più grande raccolto di mais della storia del paese per via della contaminazione gm”.

20/07/10 - Germania: Imponente manifestazione a Monaco di Baviera contro i brevetti sul vivente
Contro i brevetti anche i governi di Germania e Olanda
Fonte: “No Patents on Seeds” (http://www.no-patents-on-seeds.org/)
Organizzazioni della società civile e agricoltori tedeschi sono scesi in piazza a Monaco di Baviera per chiedere all’Alta Corte di Appello di revocare i brevetti concessi dell’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) su due ortaggi tradizionali e reclamare un radicale emendamento delle leggi brevettuali europee. L’Alta Corte di Appello è organica all’EPO, ma formalmente “indipendente nelle decisioni e vincolata al rispetto della sola Convenzione europea sui brevetti”. Nel 2002 l’EPO ha concesso alla società britannica “Plant Bioscience” un brevetto su un metodo di miglioramento genetico capace di accrescere la percentuale di glucosinolati presenti nella pianta del broccolo. Per localizzare e accrescere la percentuale del composto dotato di proprietà anticancerogene, la “Plant Bioscience” non ha manipolato geneticamente la pianta, ma si è limitata a impiegare tecniche di miglioramento genetico tradizionali. Ciononostante, si è vista concedere un brevetto che le conferisce diritti esclusivi su tutti i tipi di broccolo contenenti quantità di glucosinolati superiori alla norma, riprodotti o meno con il metodo brevettato. Analogo il caso del brevetto sul cosiddetto “pomodoro disidratato” concesso dall’EPO nel 2002 al ministero dell’Agricoltura israeliano. Dichiara Fabrizia Pratesi, coordinatrice di EQUIVITA: “Come temevamo e da sempre denunciamo i brevetti sulle piante e gli animali geneticamente modificati hanno funto da ‘apripista’. Sono stati un lucroso stratagemma con cui le multinazionali biotech hanno progressivamente allargato i confini della brevettabilità fino ad annettervi piante e animali riprodotti in modo del tutto convenzionale. E’ arrivato il momento di fare marcia indietro. Il patrimonio genetico del pianeta deve tornare a essere bene comune liberamente fruibile dai cittadini, non proprietà privata appannaggio di poche aziende o governi senza scrupoli”. Decisivo sarà in questo senso il verdetto emesso dall’Alta Corte d’Appello sul broccolo e il pomodoro, divenuti casi giuridici destinati a fare giurisprudenza in Europa e nel mondo, e la pressione del vasto movimento di opposizione ai brevetti sulla materia vivente che conta ora al suo interno anche i governi di Germania e Olanda.

07/07/10 - Unione europea: Corte di Giustizia pone limiti alle rivendicazioni della Monsanto
“Il brevetto sulla soia Roundup Ready non si estende alla farina di soia trasformata”
Fonte: Corte di Giustizia UE, Intellectual Property Watch (IPW), Monsanto
Un brevetto europeo può essere fatto valere soltanto nei confronti di un’invenzione che svolga effettivamente la funzione per la quale essa è stata brevettata. La sequenza di DNA che conferisce alle piante capacità di resistenza all’erbicida Roundup, brevettata dalla Monsanto in Europa nel 1996, ha cessato di esercitare la propria funzione nella farina di soia, “materia morta ottenuta dopo varie operazioni trattamento del vegetale”. La Monsanto non può quindi impedire che la farina di soia proveniente dall’Argentina e contenente in forma residuale geni da lei brevettati sia commercializzata all’interno dell’Unione europea. Questa la decisione della Corte di Giustizia dell’UE in merito alla controversia per violazione di brevetto intentata dalla Monsanto contro Cefetra e Toepfer, due imprese europee che tra il 2005 e il 2006 hanno importato nei Paesi Bassi farina di soia proveniente dall’Argentina. Un duro colpo per la Monsanto, intenzionata a riscuotere per vie traverse i diritti di proprietà acquisiti sulla soia Roundup Ready in Europa, ma non riconosciuti in Argentina, ove il vegetale è coltivato in enormi quantità e alimenta esportazioni per 3.000 milioni di euro all’anno senza essere coperto da brevetto.