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Lettere
La Lav sostiene una legge che dice sì ad animali nel
circo - Martina Zapponi
Telethon fa ricerca con la vivisezione -
Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della comunicazione
dell'associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
Purtroppo Telethon finanzia anche progetti di
vivisezione - Associazione Una Cremona (Uomo-natura-animali)
Cimitero degli animali? Una è per la cremazione
- Francarita Catelani
Attenzione alla schiavitù che è spesso mascherata -
Francarita Catelani
Vivisezione. L'animale usato come modello dell'uomo
- Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della
Comunicazione dell'Associazione Una Cremona (Uomo-natura-animali)
comunicazione@unacremona.it
Canile e trasparenza Dov’è la pagina sul sito? -
Giulia Lodigiani
Canile, alcune inesattezze dell'assessore Bordi -
Francarita Catelani
Animali all'estero, delusi dagli accordi sottoscritti
- Francarita Catelani
Trasferimento all'estero di randagi: intesa sbagliata
- Francarita Catelani
Ogm. Senza rischi? La scienza non è concorde -
Associazione Una Cremona onlus
Sulla pelle degli animali si commettono crimini -
Giulia Lodigiani
Chiamatemi pure oscurantista ma io sono contro gli Ogm
- Barbara Nicolini
Minori mendicanti e un racket senza fine -
Francarita Catelani
Il Wwf è per la natura ma certo non contro la caccia
- Giulia Lodigiani
Ogm, i semi brevettati vengono imposti -
Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della Comunicazione
dell'Associazione Una Cremona (Uomo-natura-animali) comunicazione@unacremona.it
Sul sito della Lac morti e feriti in incidenti di
caccia - Francarita Catelani
L'Italia deve reagire agli ogm - Unacremona
Siti dai contenuti violenti stimolano l'emulazione
- Giulia Lodigiani
Troppi circhi in città: basta con lo sfruttamento di
animali - Francarita Catelani
Basta con l'attività circense che schiavizza gli
animali - Francarita Catelani
Chiudiamo i siti pornografici - Giulia Lodigiani
Festa degli alberi o festa agli alberi? -
Responsabile della Comunicazione dell'Associazione UNA Cremona
(Uomo-Natura-Animali)
"Festa dell'albero"? La nostra città ha
fatto la festa all'albero - Amministratore del sito www.unacremona.it e
responsabile della Comunicazione dell'Associazione Una Cremona
(Uomo-Natura-Animali) comunicazione@unacremona.it
Alla Fondazione Avantea si pratica la vivisezione
- Francarita Catelani
Vivisezione, Avantea non ha potuto smentire -
Francarita Catelani
Autopsie sulle carcasse del canile: finalmente!
- Giulia Lodigiani
Grave che gli amministratori non conoscano le leggi
- Francarita Catelani
Embrioni da Dna di 3 persone Un intervento
pericoloso - Associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
Ancora cani abbandonati Necessari maggiori controlli
- Giulia Lodigiani
Quella gabbia per i piccioni è una inutile
crudeltà - Francarita Catelani
Difficile soccorrere i cani randagi - Giulia
Lodigiani
E' difficile a Cremona aiutare un cane vagante
- Giulia Lodigiani
Qualche domanda sui cani ricoverati a
Scodinzolandia - Barbara Nicolini
Speriamo che il servizio migliori - Giulia
Lodigiani
Terzo ponte, Cr-Mn, atomo. Che sostenibilità è
questa? - L'Associazione Una
Al San Raffaele 11 ricerche in corso con animali
vivi - Francarita Catelani
Telethon, risposta gentile Ma fanno test su
animali vivi - Francarita Catelani
No al terzo ponte, si deve ripensare la mobilità
- Associazione Una Uomo-Natura-Animali
Troppi cani, rifugi pieni Incentivare la
sterilizzazione - Giulia Lodigiani
Per i cani pensiamo anche alla sterilizzazione
- Giulia Lodigiani
Le nutrie non sono cacciabili Si usino metodi
incruenti - Associazione UnaCremona Onlus info@unacremona.it
Problema delle nutrie Pensate a sterilizzarle -
Barbara Nicolini
Nutrie, l'uso del veleno non è da Paese civile
- Francarita Catelani
Sterilizzazione delle nutrie Costa, come altri
interventi - Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
Animali maltrattati a Bagnara Sarebbe ora di
riflettere - Giulia Lodigiani
I cani randagi sono e restano di proprietà del
Comune - Francarita Catelani
Maltrattamenti sui cani Perché tanta omertà? -
Giulia Lodigiani
Sulla questione animalista siamo molto indietro
- Francarita Catelani
Tempio ai Sikh/l. Devono solo lavorare e tacere?
- Francarita Catelani
Tempio ai Sikh/2. Un diritto garantito dalla
Costituzione - Barbara Nicolini
Cane guida lasciato fuori/2 Più che la legge serve
cultura - Associazione Una Cremona Uomo-Natura-Animali
Un palio a Crema? Rispettate gli animali -
Francarita Catelani
Feste di tradizione Vietato usare animali -
Francarita Catelani
Terzo Ponte, 30 metri di 'rispetto' non pssono
salvare Nonna Quercia - Responsabile della comunicazione dell’associazione
Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
Nonna quercia genera riflessioni -
Associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
No alla lotta e alla eliminazione del pesce siluro
- Amministratore del sito www.unacremona.it
Il mio grazie ai motociclisti che hanno salvato il
cane - Barbara Nicolini
Gli abbattimenti delle nutrie in realtà favoriscono
le nascite - Francarita Catelani
Gattini all’asta: Comuni e Parrocchie si informino
- Francarita Catelani
La presenza degli animali deve essere accettata
- Giulia Lodigiani
DURA CRITICA Assurdo, si vuole punire chi ostacola la
caccia - Unacremona
Palii e feste, ripensiamoli senza utilizzare gli
animali - Giulia Lodigiani
Tempio indù a Castelverde segno di apertura
religiosa - Francarita Catelani
Vivisezione, l'Europa ha perso un'altra occasione
- Giulia Lodigiani
Nessun esperimento sugli animali è giustificato
- Una Cremona onlus
Vivisezione, va cancellata e non rafforzata
- Giulia Lodigiani
Adozioni degli amici cani Asl e Comune devono
vigilare - Francarita Catelani
Ogm e colture tradizionali non possono
coesistere - Amministratore del sito http://www.unacremona.it e
responsabile della comunicazione dell'associazione Una Cremona
(Uomo-Natura-Animali) (comunicazione@unacremona.it)
Ogm, siamo contro le ricerche senza rispetto per i
viventi - AssociazioneUNA Cremona
Che Salini riveda le sue idee sulla natura - Una
Cremona
La terra non è luogo ospitale soltanto per gli
uomini - Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della
comunicazione dell'Associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali) comunicazione@unacremona.it
Canile/1. ‘Non più cronicario’ Bordi chiarisca le
sue parole - Francarita Catelani
Canile/2. L’adeguamento sarà pronto per tempo?
- Giulia Lodigiani
Comune di Monticelli lodevole con i cani, ma...
- Barbara Nicolini
Il Natale, le luci, la crisi... Splendano le cose
semplici - Giulia Lodigiani
Maiali transgenici: pericolosi i trapianti
degli organi su uomo - Francarita Catelani
II maiale non può essere modello di studio per
l'uomo - Una Cremona (Uomo, natura, animali)
Green Hill di Montichiari. Qualcuno intervenga
contro l'allevamento - Giulia Lodigiani
Un allevamento di cani che non rispetta le norme
- Giulia Lodigiani
Gli aguzzini degli animali non vedranno il
paradiso - Francarita Catelani
Articoli
La Provincia, sabato 9 gennaio 2010: In arrivo un
cimitero per animali Potranno anche essere cremati
Articoli del 21 aprile 2010 di La Provincia e Cronaca sulla vicenda del sequestro del canile di Cremona
La Provincia, domenica 8 agosto 2010: Gli animalisti
contestano l'offensiva anti pesce siluro
La Provincia, giovedì 19 agosto 2010: Corsa dei galli
nel mirino
Il Piccolo, venerdì 27 agosto 2010: Zona annonaria,
molte idee dei cittadini
La Provincia, Domenica 5 dicembre
2010: Pianalto della Melotta. Associazioni: no
alla cava
La Provincia
domenica 3 gennaio 2010
La Lav sostiene una legge che dice sì ad animali nel circo
Egregio direttore,
ho letto con attenzione l'articolo riguardante la mostra video e fotografica
sulla detenzione e l'uso degli animali nei circhi e negli zoo, indetta a
Casalmaggiore dalla Lav di Cremona. Sono rimasta alquanto stupita, perché,
sempre se non cado in errore, la Lav è stata strenua sostenitrice della famosa
legge n. 189/2004 contro il maltrattamento degli animali. A tale proposito la
Lav aveva anche istituito un numero di telefono (848.588.544) per sostenere
l'applicazione di tale legge. Il punto è che l'articolo 19ter di questa legge
cita testualmente: (Leggi speciali in materia di animali) - Le disposizioni del
titolo IX-bis del libro II del codice penale non si applicano ai casi previsti
dalle leggi speciali in materia di caccia, di pesca, di allevamento, di
trasporto, di macellazione degli animali, di sperimentazione scientifica sugli
stessi, di attività circense, di giardini zoologici, nonché dalle altre leggi
speciali in materia di animali. Le disposizioni del titolo IX-bis del libro II
del codice penale non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e
culturali autorizzate dalla Regione competente. Mi chiedo come un'associazione
animalista possa sostenere una legge che escluda dalla protezione gli animali detenuti
e utilizzati nei circhi e negli zoo, per poi organizzare una mostra proprio su
questo tipo di maltrattamento. Non manca un minimo di coerenza?
Martina Zapponi
(Cremona)
La Provincia
mercoledì 6 gennaio 2010
Telethon fa ricerca con la vivisezione
Egregio direttore,
abbiamo letto la lettera pubblicata lo scorso 4 gennaio a proposito delle
donazioni a Telethon e vorremmo esprimere la nostra opinione in merito. Innanzi
tutto, vogliamo ricordare che tra i progetti finanziati da Telethon ve ne sono
molti che prevedono l'uso della vivisezione; metodo crudele nei confronti di
altri esseri viventi e non valido dal punto di vista scientifico per l'errore
metodologico di voler ottenere informazioni applicabili all'uomo da altre
specie. Inoltre, alcuni centri creati recentemente da Telethon - come il Tigem
- prevedono ampi stabulari per gli animali, segno che si vuole continuare su
questa strada... Le malattie genetiche sono terribili, ma la soluzione non può
essere un'acritica politica di donazioni e di partenariati. Le alternative alla
vivisezione esistono: prevedono l'uso di cellule umane e sono etiche, più
economiche, valide dal punto di vista scientifico! (...)
Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della comunicazione
dell'associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
Il Piccolo
venerdì 8 gennaio 2010
CRITICA DI "UNA CREMONA"
Purtroppo Telethon finanzia anche progetti di vivisezione
Egregio direttore,
abbiamo letto la lettera pubblicata lo scorso 31 dicembre a proposito delle
donazioni a Telethon e vorremmo esprimere la nostra opinione in merito.
Innanzitutto, vogliamo ricordare che tra i progetti finanziati da Telethon ve
ne sono molti che prevedono l'uso della vivisezione, metodo crudele nei
confronti di altri esseri viventi e non valido dal punto di vista scientifico
per l'errore metodologico di voler ottenere informazioni applicabili all'uomo
da altre specie. Inoltre, alcuni centri creati recentemente da Telethon - come
il Tigem -prevedono ampi stabulari per gli animali, segno che si vuole
continuare su questa strada... Le malattie genetiche sono terribili, ma la
soluzione non può essere un'acritica politica di donazioni e di partenariati.
Le alternative alla vivisezione esistono: prevedono l'uso di cellule umane e
sono etiche, più economiche, valide dal punto di vista scientifico! Sul tema
della terapia genica e della vivisezione è possibile anche leggere, sul nostro
sito alla pagina www.unacremona.it/telethon.html,
il dibattito tra la nostra associazione e Telethon, conclusosi con la mancata
risposta alle domande che avevamo posto: non ci hanno detto come mai la
vivisezione sia necessaria, né come mai non venga scelto di fare i testi sulle
cellule umane, né tantomeno una spiegazione scientifica della necessità della
vivisezione.
Associazione Una Cremona (Uomo-natura-animali)
La Provincia
Lunedì 11 gennaio 2010
Cimitero degli animali?
Una è per la cremazione
Egregio direttore,
abbiamo letto con interesse l’articolo a firma di Gilberto Bazoli, pubblicato
il 9 gennaio, interesse per l’attenzione che l’assessore Demicheli rivolge alle
persone anziane che, amando il proprio animale famigliare, potrebbero avere un
cimitero in cui seppellirlo alla sua morte. Noi crediamo che sarebbe molto
bello che le persone, specie se anziane e magari sole, potessero circolare
facilmente con il proprio cane, potessero entrare liberamente nei negozi e nei
supermercati e, perché no, entrare anche al cimitero per umani (ovviamente
tenendo il cane al guinzaglio!) come avviene in altre città. Noi crediamo anche
che un cimitero per animali dislocato a Gerre Borghi non sia facilmente
raggiungibile e che molto presto le piccole tombe diverrebbero assai trascurate
emai visitate e, sempre molto presto, la concessione —a pagamento— scaduta
renderebbe futile la tomba. Nel cimitero per umani le concessioni sono, come
sappiamo, temporanee e con tempi sempre più brevi rispetto al passato e molto
spesso si vedono avvisi di scadenza con relativo prossimo esproprio delle tombe
e delle cappelle: le ossa dei defunti umani finiscono quindi nell’ossario
comune. L’esproprio è, quindi, spesso inevitabile e non ha risparmiato neppure
i Faraoni che, pur non essendo finiti in un ossario comune, sono stati
sfrattati dalle loro lussuose e credute eterne tombe per essere esposti nei musei.
Noi siamo favorevoli alla cremazione, unico sistema sano per risparmiare spese
e, spazio permettendo, nel medesimo tempo, la possibilità di conservare memoria
tangibile dei propri cari, umani o non umani, in una piccola urna asettica.
Francarita Catelani
(presidente dell’Associazione di volontariato Una Cremona onlus)
Il Piccolo
venerdì 15 gennaio 2010
L'ASSOCIAZIONE UNA CREMONA
Attenzione alla schiavitù che è spesso mascherata
Signor direttore,
noi siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo nel nostro Paese, non solo
per i fatti gravi avvenuti in Calabria e precedentemente anche in Campania, ma
specialmente per il fatto che nessuno si è mai ufficialmente accorto di nulla!
Non è credibile che centinaia di persone assunte in nero come lavoratori
stagionali passino inosservate e che coloro che dovrebbero effettuare i dovuti
controlli non si accorgano di nulla fintanto che non scoppia il bubbone e,
allora, si procede con lo sgombero di fatiscenti baraccopoli e con tutto quanto
segue inevitabilmente ai loro abitanti. I fatti noti, gravissimi, provocati
sicuramente da interessi economici di qualche clan, sono e rimarranno
imperdonabili ma, ancora più grave, sono i singoli atti di individui che si sentono
in diritto di perseguitare delle persone solo perché straniere. L'ultimo
attacco inspiegabile è avvenuto a Firenze dove un italiano si è sentito in
diritto di cospargere di benzina un marocchino tentando di dargli fuoco solo
perché stava sfamando dei piccioni. La schiavitù è stata ufficialmente abolita
in Europa dal Congresso di Vienna nel 1815, non per ragioni umanitarie, ma
economiche, e non vorremmo ritrovarci a dover affrontare un nuovo tipo di
schiavitù che, seppure a volte mascherata da buonismo, rimane una grave forma
di sfruttamento e di disprezzo verso esseri umani.
Francarita Catelani
Presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus
La Provincia
sabato 16 gennaio 2010
Vivisezione. L'animale usato come modello dell'uomo
Egregio direttore,
vorremmo fare soltanto una pìccola precisazione in merito alla risposta che
Telethon ha voluto dare alla nostra precedente lettera. Ormai da un po' di
tempo negli ambienti scientifici si cerca di risolvere i problemi etici posti
dall'uso di animali nei laboratori contando soltanto su una sfumatura
linguistica, sostenendo che 'vivisezione" e 'sperimentazione animale'
siano totalmente differenti. In realtà questa distinzione non ha ragione
d'essere, perché comunque c'è un uso (inaccettabile e comunque mai
giustificato!) dell'animale come presunto 'modello' (ed è questo l'errore
scientifico) per l'uomo. Purtroppo, la legge italiana parla di 'benessere
animale' senza che l'animale in quanto essere vivente senziente venga ritenuto
soggetto di diritti. Quanto ai ricercatori finanziati da Telethon, basta
consultare la banca dati disponibile sul sito http://www.telethon.it per
rendersi conto che tanti sono i progetti che prevedono l'uso di animali, spesso
geneticamente modificati perché assomiglino all'uomo. (...).
Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della Comunicazione
dell'Associazione Una Cremona (Uomo-natura-animali) comunicazione@unacremona.it
La Provincia
martedì 19 gennaio 2010
IL CASO
Canile e trasparenza
Dov’è la pagina sul sito?
Egregio direttore,
ho letto l’articolo pubblicato domenica scorsa a proposito dell’ipotesi di
ampliamento del canile di Cremona. Mentre è stato evidenziato che non è al
momento conforme alle norme regionali che prevedono la separazione tra Canile
Sanitario e Canile Rifugio, non si fa menzione del fatto che il Regolamento
n.2/2008 attuativo della Legge Regionale n.16/2006 prescrive che i canili non
abbiano più di 200 cani, a meno di una deroga in caso di moduli di ricovero
separati. E’ il caso di Cremona? Come mai nell’articolo si parla di un tetto
massimo di 380 cani? Un’ultima domanda: il Comune, lo scorso 21 ottobre aveva
promesso di pubblicare sul proprio sito, per giusti motivi di trasparenza (che
andrebbe applicata anche a tanti altri ambiti!!), le spese del canile… dov’è la
pagina?
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
N.B. La Legge Regionale 16/2006 è stata in relatà
sostituita da un capo del testo unico in materia di sanità che costituisce la
Legge Regionale 33/2009 vai alla pagina sulle norme
regionali.
Leggi la risposta dell'Assessore Bordi, pubblicata venerdì 22 gennaio
2010: Canile, gestione in deroga possibile.
Sul sito del Comune di Cremona è ora disponibile la pagina con il
"Rendiconto della gestione giudiziale del canile al 21 dicembre 2009".
La Provincia
domenica 24 gennaio 2010
Canile, alcune inesattezze dell'assessore Bordi
Egregio direttore,
sentiamo il bisogno di ringraziare l'assessore Bordi per aver risposto alle
domande della signora Lodigiani sul canile. Tuttavia dobbiamo rimarcare come
nella risposta vi siano alcune inesattezze:
1) i moduli separati ospitanti ciascuno al massimo 200 cani (art. 7 comma 2 del
regolamento regionale n. 2 del 2008) devono essere realmente separati. Noi
eravamo presenti alle riunioni in Regione, riunioni effettuate dal consigliere
regionale Monica Rizzi, dalla quale abbiamo più volte sentito affermare, a
volte anche in modo pittoresco, che per moduli separati si intendono due canili
con due ingressi, due servizi, due cucine, due infermerie ecc. nettamente
distinti: non basta quindi un semplice muro per poter affermare che ci troviamo
di fronte a due moduli separati.
2) La deroga può essere concessa per le strutture realizzate secondo il
criterio dei moduli separati previo parere favorevole, motivato e vincolante
del dipartimento di prevenzione veterinario della Asl unitamente alla
valutazione della Consulta di cui all'art. 16 della legge regionale 16 del
2006. Tale legge regionale è stata abrogata con il Testo Unico leggi regionali
in materia di sanità n. 33 del 30-12-2009 che, tuttavia, mantiene in vigore i
regolamenti esistenti (art.133).
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione Una Cremona Onlus)
Il Piccolo
venerdì 5 febbraio 2010
Associazione Una Cremona
Animali all'estero, delusi dagli accordi sottoscritti
Signor direttore,
sentiamo il bisogno impellente di chiedere scusa a tutte le decine e decine di
persone che hanno sottoscritto ai nostri tavoli la petizione "ti deporto a
fare un giro" promossa dall'Enpa e volta anche alla richiesta di porre
fine al trasferimento massiccio all'estero dei randagi. Ora sappiamo che il 19
novembre scorso si è tenuto un incontro a Roma, al Ministero della Salute -
presenti l'Enpa, la Lega nazionale Difesa del Cane, la Lav - dal quale è emerso
un programma volto a "regolamentare" l'esportazione dei randagi
rendendola ufficialmente riconosciuta. In questo incontro sono stati presi
accordi a nostro parere gravi, accordi che cercheremo di condensare in poche
righe: gli animali d'affezione protetti dalla legge quadro 281/91 vengono
equiparati agli animali da macello, agli ovuli, allo sperma, ecc. (v. normativa
per trasferimenti commerciali TRACES indicata) e si chiede l'iscrizione in
anagrafe canina in paesi stranieri nei quali non esiste tale anagrafe
obbligatoria (se non, in alcuni, quella specifica per i cani così detti
"pericolosi"). Noi siamo stupiti per quanto avvenuto, addolorati per
aver supportato la petizione, contrari in toto su quanto patteggiato in sede
ministeriale.
Francarita Catelani
Presidente Una Cremona onlus
La Provincia
Sabato 6 Febbraio 2010
Trasferimento all'estero di randagi: intesa sbagliata
Signor direttore,
sentiamo il bisogno impellente di chiedere scusa a tutte le decine e decine di
persone che hanno sottoscritto ai nostri tavoli la petizione "ti deporto a
fare un giro" promossa dall'Enpa e volta anche alla richiesta di porre
fine al trasferimento massiccio all'estero dei randagi. Ora sappiamo che il 19
novembre scorso si è tenuto un incontro a Roma, al Ministero della Salute -
presenti l'Enpa, la Lega nazionale Difesa del Cane, la Lav - dal quale è emerso
un programma volto a "regolamentare" l'esportazione dei randagi
rendendola ufficialmente riconosciuta. In questo incontro sono stati presi
accordi a nostro parere gravi, accordi che cercheremo di condensare in poche
righe: gli animali d'affezione protetti dalla legge quadro 281/91 vengono equiparati
agli animali da macello, agli ovuli, allo sperma, ecc. (v. normativa per
trasferimenti commerciali TRACES indicata) e si chiede l'iscrizione in anagrafe
canina in paesi stranieri nei quali non esiste tale anagrafe obbligatoria (se
non, in alcuni, quella specifica per i cani così detti "pericolosi").
Noi siamo stupiti per quanto avvenuto, addolorati per aver supportato la
petizione, contrari in toto su quanto patteggiato in sede ministeriale.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
mercoledì 10 gennaio 2010
Ogm. Senza rischi? La scienza non è concorde
Egregio direttore,
(...) il parere della scienza non è concorde nell'affermare che gli Ogm siano
senza rischi! A livello europeo prevale il "principio di
responsabilità": finché non c'è la prova che qualcosa non produca effetti
negativi, non deve essere introdotto nell'ambiente. A livello internazionale,
esistono molti seri studi scientifici che dimostrano effetti collaterali dati
dall'utilizzo di sementi Ogm: per quanto riguarda l'ambiente, l'impossibile
coesistenza tra colture tradizionali e Ogm, con la conclusione di una
inevitabile contaminazione che mette a rischio l'ambiente stesso e la
biodiversità oltre che la lìbera scelta dei contadini e dei consumatori; per
quanto riguarda la salute umana: problemi respiratori, patologie tumorali,
effetti teratogeni sugli embrioni umani e così via. E' ovvio che finchè i test
per determinare la sicurezza per la salute umana verranno fatti su animali, non
si potranno avere vere risposte, dato che la vivisezione non è attendibile per
l'errore metodologico su cui si basa. Ricorrendo alla tossicogenomìca, invece,
molti scienziati stanno dimostrando come le molecole degli Ogm dei prodotti immessi
nell'ambiente producano delle interazioni che modificano anche la sequenza
genica degli esseri viventi, uomo compreso.
Associazione Una Cremona Onlus
La Provincia
mercoledì 10 febbraio 2010
Sulla pelle degli animali si commettono crimini
Gentile direttore,
quando si parla di cani e gatti (ma non solo, in realtà), è facile per privati
cittadini, piccole associazioni e, perché no, anche amministrazioni incorrere
in singoli o gruppi che promettono di trovare ottime soluzioni per uno o più
animali in cerca di collocazione. La realtà, purtroppo, spesso supera la
fantasia e dietro a offerte che sembrano risolutive per gli animali, si può
celare di tutto. D'altronde, è ormai risaputo che sulla pelle degli animali
vengono perpetrati crimini e affari, ma quando è fatto in modo subdolo da chi
dichiara di agire per il loro bene è ancora peggio! Perciò, attenzione a chi
prontamente si propone: a volte basta poco per scoprire se c'è un secondo
scopo! Vorrei infine ricordare che la sterilizzazione e l'adozione responsabile
degli animali dovrebbero essere alla base di una società civile e basata sul
rispetto.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
venerdì 12 febbraio 2010
Chiamatemi pure oscurantista ma io sono contro gli Ogm
Gentile direttore,
vorrei esprimere il mio disappunto riguardo agli articoli apparsi sul giornale
il 7 febbraio e che trattavano la possibile coltivazione in Italia di alimenti
Ogm. Le affermazioni riguardo l'innocuità dei cibi geneticamente modificati
sulla salute umana, asserite dagli esponenti di Confagricoltura, dovrebbero
essere considerate come opinioni personali e non come dato certo. Che gli Ogm
siano dannosi per la salute umana non lo dico io, ma viene ribadito da tempo da
diversi operatori del settore (esistono al riguardo inchieste giornalistiche,
libri, filmati e anche dichiarazioni di scienziati). Sicuramente risulterò
un'oscurantista che ostacola il progresso, però ritengo che il cibo debba
essere sano, naturale, possibilmente se coltivato con il metodo
dell'agricoltura biologica e con una filiera molto breve. Comunque mi rimangono
numerose perplessità al riguardo e mi sono posta alcune domande. A chi
convengono economicamente gli Ogm? Quali sono i nomi delle multinazionali che
detengono questo tipo di sementi? Le sementi sono fertili oppure obbligano di
anno in anno il coltivatore a ricomprarle? Le sementi o i loro prodotti sono
coperti da brevetto? Un campo con coltivazioni Ogm potrebbe contaminare un
campo con coltivazioni convenzionali? I prodotti IGP o DOP perderebbero la loro
tipicità se modificati geneticamente? Se io fossi allergica alle fragole e, a
mia insaputa, dovessi mangiare un alimento modificato a cui è stato aggiunto un
gene della fragola, a quali rischi di salute potrei andare incontro?
Barbara Nicolini
(Seniga)
La Provincia
martedì 16 febbraio 2010
IL CASO
Minori mendicanti e un racket senza fine
Signor direttore,
siamo lieti di leggere che si parla nuovamente di questo racket che pare non
abbia mai fine. Nel gennaio 2005 noi avevamo denunciato alla polizia municipale
di Cremona una situazione terribile che coinvolgeva cinque anziani, uomini e
donne slovacchi, senza gambe costretti a mendicare seduti su miserande sedie a
rotelle, con un cane in braccio e condotti sul luogo dell'accattonaggio da
ragazzini minorenni. Dagli articoli apparsi in seguito, sempre in gennaio ed a
firma del giornalista Guglielmone, avevamo appreso che i responsabili erano
stati denunciati per riduzione in schiavitù, ma non abbiamo mai più saputo
nulla dei risultati ottenuti. Gradiremmo molto saperne qualche cosa, se
possibile, nella speranza che non siano tuttora liberi di circolare per
l'Italia con questi anziani dall'aspetto veramente sconvolgente che non abbiamo
mai dimenticato da allora.
Francarita Catelani
(Presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
mercoledì 17 febbraio 2010
Il Wwf è per la natura ma certo non contro la caccia
Egregio direttore,
ancora una volta il Wwf, nello specifico la sezione lombarda, ha dimostrato di
non essere contro la caccia, ma solo per la conservazione della natura: se una
specie non è rara e non rischia di estinguersi, può essere cacciata. Chi,
invece, è contrario alla caccia vede in ogni sìngolo individuo animale ucciso
un essere vivente senziente non può accettare che un massacro possa essere
definito "sport" o "attività e ritiene che l'unica soluzione
debba essere l'abolizione. La caccia non serve a mantenere equilibrio né tra le
varie specie né all'interno di una singola specie: la natura, senza
l'intervento umano, saprebbe regolarsi da sé e, inoltre, l'equilibrio
perseguito dai cacciatori è basato su un mero calcolo umano. La caccia non
tutela l'ambiente: l'inquinamento da piombo (contenuto nelle cartucce) avvelena
l'ambiente e ogni vita che vi abita. Non permette inoltre ai comuni cittadini,
quelli non armati, di vivere in modo differente la natura, con passeggiate
tranquille, per il rischio di essere feriti o uccisi. Le aziende
faunistico-venatorie acquistano dall'estero animali (spesso malati - vedasi le
recenti e tuttora in corso epidemie di rabbia e di tularemia), li rilasciano
nei propri spazi e senza che quelli possano ambientarsi per il poco tempo a
disposizione e senza che possano salvarsi perché non abituati alla vita in
libertà nella natura, li ammazzano. Non credo affatto che la parte migliore
degli animalisti e degli ambientalisti sia quella che scende a compromessi,
anche perché questi vengono fatti sulla pelle degli animali.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
venerdì 19 febbraio 2010
Ogm, i semi brevettati vengono imposti
Egregio direttore,
vorremmo fornire una risposta alla lettera del sig. Diego Galli che ha
puntualìzzato alcuni aspetti della nostra precedente lettera. La biodiversità
viene messa a rischio dagli Ogm: solo i semi brevettati vengono venduti e
imposti ai coltivatori, che non possono più utilizzare quelli usati da
centinaia di anni e, in più, i pesticidi usati sono creati apposta per far
sopravvivere un dato seme "collegato", uccidendo o indebolendo tutte
le altre piante (coltivate e non). Ad affermare che non sia possibile evitare
l'incrocio tra varietà Ogm e varietà non Ogm non sono solo importanti
scienziati contrari alle modificazioni genetiche, ma lo ha dovuto ammettere la
multinazionale Bayer, condannata proprio per questo da tribunali statunitensi.
Ciò per quanto riguarda la questione degli Ogm, per la quale invitiamo a visitare
il nostro sito (www.unacremona.it/ogmverdi.html);
siamo inoltre disponibili a produrre anche noi articoli scientifici che
dimostrano la fondatezza della nostra contrarietà! Vorremmo rispondere brevemente
anche agli altri argomenti collegati dal sig. Galli: le cure mediche, la libera
scelta e l'essere "cavia umana". L'esistenza delle cavie umane è
dovuta proprio al fatto che la vivisezione non dà risultati certi e affidabili
e quindi è necessario trovare persone che, consapevolmente (per necessità di
denaro) o anche inconsapevolmente, mettano a rischio salute e vita. (...)
Amministratore del sito www.unacremona.it e Responsabile della Comunicazione
dell'Associazione Una Cremona (Uomo-natura-animali)
comunicazione@unacremona.it
La Provincia
mercoledì 24 febbraio 2010
Sul sito della Lac morti e feriti in incidenti di caccia
Signor direttore,
da molti anni sappiamo che la caccia causa diatribe varie, molto spesso anche
futili e sterili. Sappiamo, però, anche che andando a caccia, armati di fucili
e con l'illusione di vedere la preda dietro ad ogni cespuglio, si possano
provocare incidenti vari ed è inutile volerlo negare. Consigliamo quindi il
lettore Adriano Sàvoca, che in una sua nota pubblicata il 20 febbraio elucubra
su tempi, date e numeri di morti e feriti, di leggere l'elenco dettagliato dei
morti sparati, dei morti per caso, dei feriti sparati durante l'ultima stagione
venatoria pubblicati dettagliatamente sul sito ufficiale della Lac.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
N.B. Il link citato nella lettera è: http://www.abolizionecaccia.it/approfondimenti/dicacciasimuore/dicacciasimuore-stagione-20092010/
Il Piccolo
venerdì 5 marzo 2010
L'Italia deve reagire agli ogm
Egregio direttore,
abbiamo appena appreso che l'Unione Europea ha dato il via libera alla
coltivazione sui suoli europei di quattro varietà ogm, per l'alimentazione
degli animali d'allevamento e l'industria della carta!. L'Ue ritiene così di
poter discutere sul futuro degli ogm, ma partendo da un punto di non-ritorno:
la contaminazione dei suoli e delie colture adiacenti è un fatto dimostrato
(ammissione della Bayer davanti ai tribunali americani che l'hanno perciò
condannata!). Questo significa che i cittadini non potranno scegliere cosa
mangiare, gli agricoltori subiranno pressioni, le varietà tradizionali saranno
a rischio di scomparsa, così come il biologico. L'unica speranza è che gii
Stati membri - e quindi anche l'Italia - sappiano resistere alle pressioni
economiche delle multinazionali che brevettano e vendono sementi, ma anche i
relativi pesticidi, megiio di quanto abbia fatto li Parlamento Europeo. A
livello comunitario non si è tenuto conto del fatto che gli ogm: non risolvono
la fame nel mondo; causano squilibri economici, per l'enorme potere che i
brevetti conferiscono alle multinazionali; sono pericolosi per la salute umana,
anche dei nascituri, e per quella degli animali; inquinano l'ambiente,
richiedendo forti quantità di pesticidi (pensati, brevettati, prodotti e
venduti dalle multinazionali in stretto legame con ogni singola varietà
geneticamente modificata che ne richiede in grande quantità); alterano il
patrimonio genetico non solo delle piante, ma anche degli animali (uomo
compreso) che se ne cibano, senza che si sappiano con esattezza i danni
provocati; riducono la biodiversità vegetale e animale. Per approfondimenti,
rinviamo alla pagina del nostro sito dedicata agli ogm in agricoltura (www.unacremona.it/ogmverdi.html).
Questo non significa che l'Italia debba adeguarsi e fare altrettanto: è una
buona occasione per reagire, come hanno già fatto i cittadini e il mondo
politico di tanti altri paesi del mondo, primo fra tutti l'India. Il
"no!" agii ogm non deve arrestarsi a questa concessione dell'Unione
Europea!
Una Cremona
La Provincia
domenica 7 marzo 2010
IL CASO
Siti dai contenuti violenti stimolano l'emulazione
Egregio direttore,
possibile che in Italia non si possa fare nulla contro siti dai contenuti
violenti? Mi sono imbattuta in una pagina internet dai contenuti pornografici,
con scritte in inglese nelle quali risaltavano i termini "girls"
(ragazze), "daddy" (papa) e "rape" (stupro) e collegamenti
a pagine che promettevano immagini e filmati. L'ho segnalato alla polizia
postale che però mi ha risposto che, non contenendo immagini pedopornografiche
ma "solo" immagini pornografiche seppure molto violente, non potevano
farci nulla, tantopiù che il sito era registrato all'estero (prima, con ben
altro contenuto, era abruzzese ed è stato acquistato pochi giorni dopo il
terremoto!). Perché non dev'essere reato esaltare, mostrare e
"promuovere" la violenza sessuale? Chi fa le leggi non ha mai pensato
che siti come questi potrebbero dare spunto a qualche depravato per riprodurre
quanto vede e legge? Dovrebbero essere tutelate persone (di ogni età, sesso,
orientamento sessuale), senza dimenticare gli animali (anche loro spesso
vittime di reati sessuali), anche attraverso la chiusura di simili siti, con
severa punizione di chi ne è responsabile.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
domenica 7 marzo 2010
Troppi circhi in città: basta con lo sfruttamento di animali
Sig. direttore,
noi siamo molto stupiti dalla frequenza con la quale dobbiamo ritrovare circhi
nella nostra città, o nelle immediate vicinanze! Da novembre è la terza volta
che vediamo la città riempita di pubblicità circense! Noi pensavamo che la
presa di coscienza avesse indotto le persone a comprendere come dietro le luci
sfavillanti dei circhi si nasconda una sopraffazione immane dell'uomo verso le
altre forme di vita, ridotte in schiavitù e costrette ad esibirsi per il
divertimento umano! Noi avevamo pensato che realmente si potesse giungere ad un
progresso nella civiltà dell'uomo... ma avevamo pensato male purtroppo!
Continueremo a vedere animali imprigionati, esposti in zoo ambulanti, costretti
a subire esercizi spesso contro natura nel fragore del circo pieno di spettatori
beatamente ignoranti di quanto accade dietro le quinte dello spettacolo? Ci
chiediamo se le varie amministrazioni non arriveranno mai a comprendere che,
nel Terzo Millennio, sarebbe ora di finirla con spettacoli degni del peggiore
periodo barbarico.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione Una Cremona onlus)
Il Piccolo
venerdì 12 marzo 2010
APPELLO DI UNA CREMONA
Basta con l'attività circense che schiavizza gli animali
Signor direttore,
noi siamo molto stupiti dalla frequenza con la quale dobbiamo ritrovare circhi
nella nostra città o nelle immediate vicinanze. Da novembre è la terza volta
che vediamo la città riempita di pubblicità circense. Noi pensavamo che la
presa di coscienza avesse indotto le persone a comprendere come dietro le luci
sfavillanti dei circhi si nasconda una sopraffazione immane dell'uomo verso le
altre forme di vita, ridotte in schiavitù e costrette ad esibirsi per il
divertimento umano. Noi avevamo pensato che realmente si potesse giungere ad un
progresso nella civiltà dell'uomo... ma avevamo pensato male purtroppo!
Continueremo a vedere animali imprigionati, esposti in zoo ambulanti, costretti
a subire esercizi spesso contro natura nel fragore del circo pieno di
spettatori beatamente ignoranti di quanto accade dietro le quinte dello
spettacolo? Ci chiediamo se le varie amministrazioni non arriveranno mai a
comprendere che, nel terso millennio, sarebbe ora di finirla con spettacoli
degni del peggiore periodo barbarico.
Francarita Catelani
Una Cremona onlus
Il Piccolo
venerdì 12 marzo 2010
Chiudiamo i siti pornografici
Egregio direttore,
possibile che in Italia non si possa fare nulla contro siti dai contenuti
violenti? Mi sono imbattuta in una pagina internet dai contenuti pornografici,
con scritte in inglese nelle quali risaltavano i termini "girls"
(ragazze), "daddy" (papa) e "rape" (stupro) e collegamenti
a pagine che promettevano immagini e filmati. L'ho segnalato alla polizia
postale che però mi ha risposto che, non contenendo immagini pedopornografiche
ma "solo" immagini pornografiche seppure molto violente, non potevano
farci nulla, tantopiù che il sito era registrato all'estero (prima, con ben
altro contenuto, era abruzzese ed è stato acquistato pochi giorni dopo il
terremoto!). Perché non dev'essere reato esaltare, mostrare e
"promuovere" la violenza sessuale? Chi fa le leggi non ha mai pensato
che siti come questi potrebbero dare spunto a qualche depravato per riprodurre
quanto vede e legge? Dovrebbero essere tutelate persone (di ogni età, sesso,
orientamento sessuale), senza dimenticare gli animali (anche loro spesso
vittime di reati sessuali), anche attraverso la chiusura di simili siti, con
severa punizione di chi ne è responsabile.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
IL
VASCELLO
Pagina delle lettere aggiornata Ven, 19 mar 2010
Festa degli alberi o festa agli alberi?
Direttore,
abbiamo appreso che Cremona si appresta a festeggiare anche quest'anno la
"Festa dell'albero", il cui intento è ricordare ai cittadini di ogni
età che la natura e il verde sono da rispettare e da curare, con offerta di
piante che -si spera- verranno cresciute in uno spazio consono e annaffiate,
perché non incorrano in morte prematura. Ci sembra un'iniziativa curiosa per
una città che, negli ultimi anni, sembra aver fatto più volte la "festa
all'albero", dal momento che tanti alberi sono stati abbattuti perché
ritenuti ormai malati terminali (non ci si è accorti prima del loro stato di
salute?), oppure per realizzare piste ciclabili, strade, piazze, edifici e così
via, sostituiti talvolta da esili alberelli poco dissetati e spesso seccatisi.
Ora sembra che questa triste realtà continuerà, dal momento che il progetto
della Cittadella dello sport andrà a dimezzare il numero di piante presenti
sull'area interessata, piantate pochi anni orsono e ancora simili più a croci
dei cimiteri di guerra (si veda
la foto a corredo del servizio de Il Vascello - ndr) che a elementi di un
bosco urbano... tanto, il loro destino sembra ormai segnato!
Responsabile della Comunicazione dell'Associazione UNA Cremona
(Uomo-Natura-Animali)
La Provincia
lunedì 22 marzo 2010
"Festa dell'albero"? La nostra città ha fatto la festa all'albero
Egregio direttore,
Cremona ha festeggiato anche quest'anno la 'Festa dell'albero', il cui intento
è ricordare ai cittadini di ogni età che la natura e il verde sono da
rispettare e da curare, con offerta di piante che — si spera — verranno
cresciute in uno spazio consono e annaffiate, perché non incorrano in morte
prematura. Ci sembra un'iniziativa curiosa per una città che, negli ultimi
anni, sembra aver fatto più volte la 'festa' all'albero', dal momento che tanti
alberi sono stati abbattuti perché ritenuti ormai malati terminali (non ci si è
accorti prima del loro stato di salute?), oppure per realizzare piste
ciclabili, strade, piazze, edifici e cosi via, sostituiti talvolta da esili
alberelli poco dissetati e spesso seccatisi. Ora sembra che questa triste realtà
continuerà, dal momento che il progetto della Cittadella dello sport andrà a
dimezzare il numero di piante presenti sull'area interessata, piantate pochi
anni orsono e ancora simili più a croci dei cimiteri di guerra che a elementi
di un bosco urbano... tanto, il loro destino sembra ormai segnato!
Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della Comunicazione
dell'Associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali) comunicazione@unacremona.it
La Provincia
martedì 30 marzo 2010
Alla Fondazione Avantea si pratica la vivisezione
Signor direttore,
nella nostra città sono presenti almeno due associazioni che si denominano
contrarie alla vivisezione e ci auguriamo che anche loro abbiano qualche cosa
da dire della Fondazione Avantea divenuta onlus che dichiara di volere uno
stabulario vicino, ovviamente per effettuare esperimenti su animali. Noi, da
parte nostra, siamo addolorati di vedere la nostra città entusiasmarsi per la
creazione di un ennesimo laboratorio di vivisezione mascherato dietro le
bellissime parole citate nell'articolo pubblicato il 26 marzo, a firma del
giornalista Guglielmone: "La Fondazione si occuperà di ricerca scientifica
e perseguirà, in via esclusiva, finalità di solidarietà sociale". A noi
piace, da sempre, chiamare le cose con il loro esatto nome e per noi ci
troviamo di fronte ad un laboratorio di vivisezione su animali per effettuare
esperimenti di clonazione e di xenotrapianti, laboratorio che, inoltre, insiste
nell'errore di effettuare esperimenti in vitro usando tessuti animali per
cercare possibili cure per malattie umane.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus - Cremona)
La Provincia
giovedì 8 aprile 2010
Vivisezione, Avantea non ha potuto smentire
Signor direttore,
la risposta di Avantea pubblicata il 3 aprile lascia il tempo che trova, nei
contenuti e nelle illazioni. Se è ovvio che ognuno cerca di difendere i propri
interessi, non sono accettabili affermazioni non confermate sul comportamento
personale di chi contesta una pratica antica e superata, come è la vivisezione,
e ritenuta tale da moltissimi scienziati di fama mondiale. Che una operazione
di appendicectomia non sia vivisezione è ovvio, a meno che non venga effettuata
su animali che non soffrono né possono soffrire di tale patologia, oppure su
cavie umane che non necessitano di tale operazione. Invitare coloro che
contestano la vivisezione, cioè noi, a non utilizzare i prodotti che provengono
da questa disgustosa e obsoleta pratica, come scrive Avantea, non è altro che
una provocazione inutile e quasi offensiva posto che noi rifiutiamo tutti i
farmaci nonché i prodotti per la cura della persona e della casa che sperimentano
su animali. Non solo, ma la nostra associazione premia da anni i ricercatori
che effettuano la loro attività senza uso di animali, ma con utilizzo di
cellule umane stabilizzate (e presto anche su enzimi) o con la tossicogenomica.
Per quanto poi concerne "l'onestà intellettuale" citata da Avantea
riferita all'alimentazione possiamo assicurare che tutti noi siamo vegetariani
e anche vegani, da decenni. (...) In conclusione Avantea non smentisce, né può
smentire, di effettuare esperimenti di vivisezione, pratica contro la quale noi
ci battiamo da anni e continueremo a farlo.
Francarita Catelani
(presidente dell'Associazione di volontariato Una Cremona onlus)
Leggi qui la risposta di Avantea citata
nella nostra lettera di risposta!
La Provincia
venerdì 9 aprile 2010
Autopsie sulle carcasse del canile: finalmente!
Egregio direttore,
ho letto con interesse che il canile ora è stato adeguato alle norme
igienico-sanitarie e alle leggi regionali, a parte per il numero elevato di
animali per il quale, immagino, si prosegua in deroga. Solo un accenno alla
"bufera giudiziaria", con una "indiscrezione" non
confermata sull'avvenuto deposito dei risultati delle autopsie sulle carcasse.
E sarebbe ora, essendo trascorso più di un anno e un mese dal sequestro (4
marzo 2009) e quindi dall'inizio delle indagini! Il 30 aprile 2009 il pm
Piccioni aveva fissato per il 6 maggio la nomina dei veterinari padovani che
avrebbero proceduto all'analisi delle carcasse, i quali si riservarono alcune
decine di giorni prima di dare una risposta definitiva. Il 10 luglio il gip
Forleo aveva accolto la richiesta del pm di richiedere autopsie sui corpi,
affidate ad un perito grossetano nominato il 15 luglio, che annunciò di
prendersi novanta giorni di tempo a partire dal 16 settembre, quando avrebbe
avuto in con segna le carcasse (ritirate in effetti il 18 settembre). Ossia,
metà novembre. Con udienza prevista per il 12 gennaio 2010 (immagino rimandata
per il mancato rientro del gip Forleo). Lo scorso 28 gennaio l'articolo de
"La Provincia" presentava come "in dirittura d'arrivo" le
indagini, mancando soltanto i risultati delle autopsie...
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
mercoledì 21 aprile 2010
Embrioni da Dna di 3 persone Un intervento pericoloso
Egregio direttore,
abbiamo letto l'articolo pubblicato lo scorso 15 aprile a proposito della
creazione, a Londra, di embrioni col Dna di tre persone. La notizia non ci ha
certo lasciato indifferenti, dal momento che crediamo che, seppure creata con
intenzioni che possono apparire buone (evitare la trasmissione dì malattie
genetiche per linea materna), sia un pericoloso intervento su una componente
umana della quale ancora non si conosce tutto e con la quale riteniamo sia
pericoloso "giocare"! Come sempre, anche in questo caso l'esperimento
è stato prima "provato" sui topi, anche se la vivisezione e la
modificazione genetica di animali non possono dare nessuna indicazione utile, perché
nessun animale può essere "modello" per l'uomo. Ogni giorno
manipolazioni come queste, ma anche molto peggiori, vengono fatte su animali
nei laboratori di tutto il mondo. Quale utilità e serietà scientifica possono
avere esperimenti che producono topi con un orecchio umano sul dorso, topi e
rane trasparenti, cani, maiali e scimmiette fluorescenti, topi con due cuori,
embrioni umano-bovini o ibridi dì coniglio e uomo, topi "Speedy
Gonzales", animali vari con organi di altri animali e geni umani; maiali
coll'Alzheimer e tanti altri orribili esempi? Quanto oggi accade agli animali
nei laboratori, domani arriverà ad interessare anche embrioni umani, senza
alcuna garanzia e con un'acquisita insensibilità alla dignità e al rispetto di
altre forme di vita.
Associazione Una Cremona
(Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
La Provincia
sabato 24 aprile 2010
Ancora cani abbandonati Necessari maggiori controlli
Egregio direttore,
ho letto con grande tristezza dell'ennesimo ritrovamento di cani abbandonati
nella nostra provincia. L'abbandono di un animale è un atto vigliacco e
crudele, punibile dalla legge, ma è difficile che vengano identificati i
responsabili, se gli animali non sono iscritti in anagrafe oppure se chi vede
qualcosa tace. Sono necessari sterilizzazione degli animali, iscrizione in
anagrafe canina, responsabilità nella scelta di adottare o eventualmente
acquistare un animale, con la consapevolezza che deve essere una decisione per
la vita, accada quel che accada. Non vorrei che dietro a questo fenomeno ci
fosse anche la responsabilità di persone che singolarmente o organizzati in
gruppi decidono di spostare i cani per l'Italia, mettendo appelli per cercare
staffette, stalli e adozioni (anche temporanee) ma che magari non hanno la
capacità la competenza o molto più semplicemente la voglia di seguire gli
animali dopo lo spostamento, lasciandoli al loro destino. Spero che qualcuno,
nelle amministrazioni e nelle Asl, voglia controllare. Meglio di quanto sembra
essete stato fatto nei decenni scorsi con il canile di Cremona!
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo)
La Provincia
giovedì 29 aprile 2010
Quella gabbia per i piccioni è una inutile crudeltà
Signor direttore,
concordo sul titolo dato all'articolo che narra della orrenda gabbia per
catturare piccioni posta sul portone comunale. Catturare piccioni con gabbie
trappola e dimenticarseli ingabbiati per giorni denota una colpevole
indifferenza crudele verso altri esseri viventi che deve essere contestata e
fermata. Anni fa erano state posizionate 5 gabbie trappola per piccioni in
piazza del Duomo e noi abbiamo fotografato un piccione disperato e ferito che
cercava di forzare le sbarre per uscire: è passato uno straniero che, scuotendo
la testa e dicendo sicuramente parole offensive nella sua lingua, ha liberato
il piccione! Dobbiamo sperare nell'arrivo di altri turisti che facciano
comprendere ai nostri amministratori che la crudeltà è sempre tale anche se
perpetrata verso esseri considerati inferiori?
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona)
Il Piccolo
venerdì 30 aprile 2010
FOCUS
Difficile soccorrere i cani randagi
Egregio direttore,
vorrei raccontare quanto mi è accaduto martedì mattina in via Bissolati a
Cremona. Ero a piedi e ho visto un cane che vagava smarrito e spaventato in
mezzo alla strada, tra l'altro reggendosi male sulle zampe. L'ho avvicinato e
ho cercato di trattenerlo, per poter chiedere aiuto, ma era così agitato che
continuava a camminare. Perciò, l'ho seguito per evitare che venisse investito,
cercando di tenerlo fermo mentre passavano i veicoli. Nel frattempo, ho
chiamato il centralino della polizia, che mi ha passato per competenza i vigili
urbani. Esposta la situazione, facendo notare che io faticavo a tenere fermo
l'animale che continuava a vagare anche in mezzo alla strada e che quindi avevo
bisogno di aiuto, mi è stato risposto che non potevano aiutarmi, dato che
"non c'è più il servizio di veterinari volontari del canile" e che
quindi avrebbero dovuto chiamare il veterinario convenzionato, ma l'avrebbero
fatto soltanto dopo che io avessi "localizzato" il cane, ossia lo
avessi tenuto fermo. Non riuscendoci, ho continuato a seguirlo; incontrato un
carabiniere in via Manna ho chiesto aiuto anche a lui e mi ha risposto che
avrebbe sentito il comando, proseguendo poi per la sua strada. Alla fine, dopo
tante persone indifferenti (passanti e automobilisti), che probabilmente non si
sono nemmeno chiesti come mai stessi cercando di fermare quel cane e quindi
nemmeno mi hanno aiutato, ho trovato finalmente il modo di caricare il cane in
macchina. Dopo aver verificato presso il Rifugio del cane che il padrone aveva
segnalato lo smarrimento di questo cane, è stato riportato a casa sua, per
immensa gioia di tutti, cane compreso. Mi chiedo come mai a Cremona sia così
difficile aiutare un cane trovato vagante, considerato anche che la persona
convenzionata (che veterinario non è!) si trova a Campagnola Cremasca, a 45
chilometri dalla città e che quindi non può intervenire in tempi brevi. Ma
questo non mi è stato detto dai vigili urbani! Per fortuna, io lo sapevo e ho
cercato una soluzione alternativa.
Giulia Lodigiani
Persico Dosimo
Articolo con risposta dell'Ufficio Ecologia del
Comune: Il Piccolo, venerdì 7 maggio 2010 - Animali
randagi, per il recupero bisogna chiamare Crema
La Provincia
sabato 1" maggio 2010
IL CASO
E' difficile a Cremona aiutare un cane vagante
Egregio direttore,
vorrei raccontare quanto mi è accaduto martedì mattina in via Bissolati a
Cremona. Ero a piedi e ho visto un cane che vagava smarrito e spaventato in
mezzo alla strada, tra l'altro reggendosi male sulle zampe. L'ho avvicinato e
ho cercato di trattenerlo, per poter chiedere aiuto, ma era così agitato che
continuava a camminare. Perciò, l'ho seguito per evitare che venisse investito,
cercando di tenerlo fermo mentre passavano i veicoli. Nel frattempo, ho
chiamato il centralino della polizia, che mi ha passato per competenza i vigili
urbani. Esposta la situazione, facendo notare che io faticavo a tenere fermo
l'animale che continuava a vagare anche in mezzo alla strada e che quindi avevo
bisogno di aiuto, mi è stato risposto che non potevano aiutarmi, dato che
"non c'è più il servizio di veterinari volontari del canile" e che
quindi avrebbero dovuto chiamare il veterinario convenzionato, ma l'avrebbero
fatto soltanto dopo che io avessi "localizzato" il cane, ossia lo
avessi tenuto fermo. Non riuscendoci, ho continuato a seguirlo; incontrato un
carabiniere in via Manna ho chiesto aiuto anche a lui e mi ha risposto che
avrebbe sentito il comando, proseguendo poi per la sua strada. Alla fine, dopo
tante persone indifferenti (passanti e automobilisti), che probabilmente non si
sono nemmeno chiesti come mai stessi cercando di fermare quel cane e quindi
nemmeno mi hanno aiutato, ho trovato finalmente il modo di caricare il cane in
macchina. Dopo aver verificato presso il Rifugio del cane che il padrone aveva
segnalato lo smarrimento di questo cane, è stato riportato a casa sua, per
immensa gioia di tutti, cane compreso. Mi chiedo come mai a Cremona sia così
difficile aiutare un cane trovato vagante, considerato anche che la persona
convenzionata (che veterinario non è!) si trova a Campagnola Cremasca, a 45
chilometri dalla città e che quindi non può intervenire in tempi brevi. Ma
questo non mi è stato detto dai vigili urbani! Per fortuna, io lo sapevo e ho
cercato una soluzione alternativa.
Giulia Lodigiani
(Persico Dosimo - Cremona)
La Provincia
mercoledì 5 maggio 2010
Qualche domanda sui cani ricoverati a Scodinzolandia
Signor direttore,
ho letto con una certa perplessità la lettera firmata a nome di "la casa
di Luca-Scodinzolandia". Nella stessa si afferma che l'associazione
dispone di una trentina di cuccioli di circa due o tre mesi da affidare. La
medesima cosa si legge in un annuncio posto su un sito internet e all'ingresso
di un supermercato a Pontevico, dove è stato apposto, ormai da tempo, un
cartellone con relative foto dei cuccioli. Mi preme precisare che sia nella
lettera, sia nel cartellone sito nel supermercato, non appare nessun recapito a
cui rivolgersi (né numero di telefono, né indirizzo). A questo punto avrei
alcuni quesiti a cui gradirei ricevere risposta:
— Una persona intenzionata ad adottare un cane presso Scodinzolandia dove può
trovare un recapito a cui rivolgersi?
— Dato che una trentina di cuccioli non è un numero esiguo, da dove provengono
questi cani?
— Sono gli stessi cuccioli del cartellone all'ingresso del supermercato o sono
altri?
— L'associazione promuove le sterilizzazioni come metodo contro l'aumento del
randagismo?
— I cuccioli dati in affido sono tutti già microchippati come prevede la
normativa?
Barbara Nicolini
(Seniga)
La risposta di Scodinzolandia
La Provincia - sabato 8 maggio 2010
Regolarmente adottabili i cani di Scodinzolandia
Egregio direttore,
le chiedo di pubblicare la risposta alla cortese sig.ra Barbara Nicolini di
Seniga, in merito alle "sue perplessità". Innanzi tutto, egregia
signora, non è bene informata, perché i cani qui non sono
"ricoverati" ma custoditi essendo una pensioneprivata e un canile
rifugio, ben differente da Canile sanitario. Comunque schematicamente le dico
che, se ha visto, come asserisce il nostro sito internet, è vero, non vi è un
recapito telefonico... ma 4 numeri che ripubblicheremo alla fine della
presente. Secondo: una persona intenzionata può tranquillamente recarsi presso
la nostra struttura e vedere di persona i 30 e a volte 50 cuccioli di varie
provenienze, ma tutte e ripeto tutte singolarmente certificate, ed
eventualmente adottarne uno se viene ritenuta idonea. Punto successivo: i
cartelloni posti con le foto di alcuni cuccioli sono sì quelli (a meno che nel
frattempo non sia già stato adottato uno) ma certamente non potranno mai essere
sempre gli stessi (...). I cuccioli dati alle famiglie che hanno deciso di adottare
un "amico a 4 zampe" vengono dati esclusivamente già vaccinati, già
chippati già sverminati, e con regolare libretto veterinario sanitario e modulo
di passaggio di proprietà, Usl territoriale potrà confermare. Siamo a Costa
Sant'Abramo s. statale Castelleonese 18 26022 Castelverde, Cremona. Tel.
0372-7495611 0372-471272, E-mail: lacasadiluca1@libero.it -
www.scodinzolandia.net
lacasadiluca1@libero.it
Il Piccolo
venerdì 14 maggio 2010
Focus
Speriamo che il servizio migliori
Signor Direttore,
la ringrazio per la sua risposta, nella quale tuttavia mi si descrive l’iter da
seguire e che mi pare di aver seguito! La mia voleva essere una “critica”
(spero costruttiva!), dato che ritengo che una città come Cremona dovrebbe
avere un servizio di recupero animali vaganti e somministrazione delle prime
cure, qualora necessarie, nelle sue immediate vicinanze. Capisco che le Asl
possano fare convenzione con chi vogliono ma, spero converrà con me, dipendere
da un’unica struttura per l’intera provincia, a maggior ragione posta ad una
delle estremità di una provincia stretta e lunga, non è una soluzione ottimale!
Anche il numero di reperibilità veterinaria è unico ed è cremasco… Non metto in
discussione che più volte Polizia Municipale e “Casa Biondi” abbiano
collaborato, ma nel mio caso avrei sperato in un aiuto maggiore, dato che il
cane, come precisamente segnalato, camminava in mezzo alla strada rischiando la
propria vita ma anche di causare incidenti, dato che passavano molti veicoli. E
almeno questo, credo, dovrebbe essere una priorità. Mi creda, ho cercato in
ogni modo di tenere fermo il cane, ma si trovava in uno stato di smarrimento
estremo, dovuto al fatto di essere anche quasi completamente cieco e sordo per
l’età “anziana”. Il Regolamento di Polizia Municipale (art. 7, comma 6) ammette
l’intervento del cittadino proprio soltanto in caso di necessità immediata (per
salvaguardare l’incolumità dell’animale e la sicurezza del traffico), e di esso
deve essere data tempestiva notizia al Comune o all’Asl, per un intervento che,
si presume, sia rapido. Stando a quanto mi è stato detto dal centralino della
Polizia Municipale, loro non potevano in alcun modo aiutarmi e non mi è stato
detto che sarebbero venuti a verificare la segnalazione. Non posso sapere se
qualche agente sia davvero intervenuto, perché nel frattempo il cane ha
continuato a vagare, giungendo dalla chiesa di Santa Lucia alla chiesa di
Sant’Agostino, e io l’ho seguito. Per fortuna, la vicenda si è risolta bene, ma
spero che questa e le mie piccole riflessioni servano per migliorare il
servizio. Non tanto per ridurre la “fatica” dei cittadini, quanto per aiutare
il più rapidamente ed efficientemente gli animali.
Giulia Lodigiani
Persico Dosimo
Leggi anche la prima lettera e l'articolo di risposta
La Provincia
domenica 23 maggio 2010
Terzo ponte. Cr-Mn, atomo
Che sostenibilità è questa?
Egregio direttore,
abbiamo appreso che Cremona è stata chiamata a partecipare al summit europeo
delle città sostenibili dal punto di vista ambientale. A chi come noi è
interessato a questi temi non sarà però sfuggito che il Comune ha dato parere
favorevole al terzo ponte sul Po e quindi alla bretella che collegherà le due
sponde distruggendo di fatto aree di grande valore naturalistico e ambientale
(che sarebbero tutelate a livello europeo!) e aumentando notevolmente
l'esposizione della popolazione all'inquinamento. Che sostenibilità è questa?
Come se non bastasse, tra poco cominceranno anche i lavori per l'autostrada
Cremona-Mantova, con altro territorio, altre piante e altri habitat animali che
scompariranno inghiottiti dal cemento e con lo stesso peggioramento della
salute umana. Non solo, ma non è stato abbandonato nemmeno il progetto di
un'altra bretella stradale, la Gronda Nord, appena fuori la città a Nord-Est.
Se un problema della mobilità e del traffico esiste, non si può pensare di
risolverlo costruendo sempre nuove infrastrutture, ma ripensando il proprio
stile di vita. Stessa cosa per il nucleare: invece di pensare come continuare a
mantenere (ed aumentare ancora) uno stile di consumo sbagliato e spropositato,
bisognerebbe eliminare (...).
L'Associazione Una
(Cremona)
La Provincia
mercoledì 26 maggio 2010
Al San Raffaele 11 ricerche in corso con animali vivi
Gentile direttore,
ho letto con viva attenzione la lettera entusiasta di Luca Acito di
Telethon-Cremona che parla delle visite degli studenti cremonesi ai laboratori
di ricerca del San Raffaele di Milano, pubblicata lunedì 24 maggio. Da una
piccola ricerca in internet ho trovato 11 risultati positivi, ossia indicanti
l'utilizzo di animali vivi in varie ricerche e mi sono chiesta se veramente gli
studenti hanno visitato tutti i laboratori, anche quelli in cui vengono
impiegati animali vivi e, se sì, vorrei sapere cosa ne pensano e cosa hanno
provato assistendo dal vivo ad una di tali ricerche.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
sabato 29 maggio 2010
Telethon, risposta gentile Ma fanno test su animali vivi
Signor direttore,
ringrazio per la cortese risposta di Filippo degli Uberti, responsabile Ufficio
stampa Telethon. Una risposta che, comunque, conferma che Telethon finanzia
esperimenti su animali vivi e, fra tante belle rassicuranti parole, conferma
anche la mia ipotesi che ai ragazzi non sono stati mostrati gli sperimentatori
al lavoro con i vari animali di volta in volta utilizzati, ma solo asettici
laboratori con vetrini, provette, microscopi, ecc. Le persone spesso non sanno
come vengono spesi i denari offerti alla raccolta fondi Telethon e a molti pare
impossibile che si debba continuare a utilizzare animali per ricerche su
malattie umane, malattie di cui gli animali non soffrono e di cui sicuramente
non sono affetti gli animali degli stabulari.
Francarita Catelani
(presidente di UNA Cremona onlus)
Leggi la lettera originale e la risposta di Telethon
a questa pagina... troverai anche altre lettere e
comunicati stampa sullo stesso argomento!
La Provincia
lunedì 7 giugno 2010
No al terzo ponte, si deve ripensare la mobilità
Egregio direttore,
abbiamo letto le rassicurazioni del dg di CentroPadane in merito alla salvezza
di Nonna Quercia, ma non condividiamo che trenta metri di rispetto possano
salvare a lungo la vita di una maestosa, grande e antica pianta come essa, dal
momento che verrebbe a trovarsi accanto ad una sopraelevata di 12 metri, a sei
corsie e, soprattutto, immersa nello smog! Se le siepi del centro di
Castelvetro sono morte avvelenate per i gas di scarico, quale può essere il
futuro della quercia? E quello di chi vive dove passerà questo gigante di
cemento? Il problema dell'inquinamento non si risolve spostando la fonte, ma
ripensando il sistema della mobilità! E che dire dell'Isola del Diavolo, degli
spiaggioni di Spinadesco e delle altre magnifiche zone che non godrebbero
nemmeno del 'favore' dei 30 metri, perché attraversate in pieno e invase dai
piloni? A fronte di questo, i 'benefici' sarebbero nuove industrie, nuove case
e quindi nuove infrastrutture minori di collegamento. Ma il nostro territorio
ne ha davvero bisogno? Forse non è un caso che se ne sia cominciato a parlare
pubblicamente troppo tardi, quando ormai tutto è in fase avanzata di
approvazione. Ai cittadini sono stati dati ufficialmente sessanta giorni (ma le
conferenze di presentazione sono state fatte molto a ridosso della scadenza!),
mentre alcuni che dovrebbero conoscere progetto e tracciato dopo oltre dieci
anni ancora lo ignorano, ma lo hanno approvato. Si aggiunga che quei cittadini
che hanno espresso le proprie perplessità o aperte contrarietà non hanno
ricevuto alcuna risposta.
Associazione Una Uomo-Natura-Animali
(Cremona)
Il Piccolo
venerdì 11 giugno 2010
PUNTO DI VISTA
Per i cani pensiamo anche alla sterilizzazione
Egregio direttore,
non me ne ero finora accorta, ma devo vivere in una provincia ad alta densità
canina! Mi riferisco all'attività di operose associazioni e gruppi vari che
vantano di aver fatto adottare chi 500 cani, chi 300, chi più chi meno; alcune
hanno addirittura creato un centro adozioni per i cuccioli. Non bastando
evidentemente questo, hanno anche creato una nursery dove chiunque (pagando)
può portare la propria cagna a partorire e decidere poi se tenere i cuccioli
per sé o farli dare in adozione, ma intanto non rinunciare a vedere la propria
'bimba' diventare mamma (così dicono)... invece di sterilizzare, unico modo per
diminuire il numero di randagi e senza famiglia! Tramite le staffette, inoltre,
arrivano alla spicciolata qua e là in vari centri della provincia numeri
consistenti di cani di tutta Italia (e non solo!) che stanno in stallo in
attesa di adozioni. Ma il destino di tutti questi cani sarà davvero bello e
positivo? Senza dimenticare i cani già presenti nel canile di Cremona, sempre
affollato e in deroga per il numero di animali.
Giulia Lodigiani
Grontardo
La Provincia
lunedì 14 giugno 2010
Le nutrie non sono cacciabili
Si usino metodi incruenti
Gentile direttore,
ho letto il verbale della seduta del 23 novembre 2009 della Commissione consiliare
agricoltura e ambiente di Cremona. Leggerlo è stato tutt'altro che piacevole.
Si parla di un piano di abbattimento delle nutrie tramite trappolaggio ed uso
del fucile, con 850 cacciatori volontari e 835 agricoltori, dalla terza
domenica di settembre alla terza domenica di marzo. Il consigliere Zaghen ha
consigliato addirittura l'uso del veleno. Vorrei ricordare ai membri della
Commissione che la nutria, o meglio il myocastur coypus, non è una specie
cacciabile, inoltre il periodo indicato per l'abbattimento della nutria viola
palesemente la legge 157/92. L'utilizzo del veleno poi, oltre che essere
vietato, risulta nocivo per l'ambiente e pericoloso per le persone o altri
animali che ne venissero a contatto. Chiedo ai consiglieri che compongono la commissione
dì attenersi alle leggi vigenti, come è fatto obbligo per tutti i cittadini.
(...) Non sarebbe quindi opportuno optare per un metodo alternativo e meno
cruento? E magari che dia dei risultati? (dato che fino ad ora sembra che
l'abbattimento non abbia funzionato)... Sterilizzare?
Associazione UnaCremona Onlus
info@unacremona.it
in merito a ciò: attivati per le nutrie... leggi qui!
Il Piccolo
Venerdì 18 giugno 2010
PROPOSTA AL COMUNE
Problema delle nutrie Pensate a sterilizzarle
Gentile direttore,
su internet ho trovato e letto il verbale della seduta del 23 novembre 2009
della Commissione Consiliare Agricoltura e Ambiente di Cremona. Leggerlo è
stato tutt'altro che piacevole. Nel citato verbale si parla di un piano di
abbattimento delle nutrie tramite trappolaggio ed uso del fucile, con 850
cacciatori volontari e 835 agricoltori, dalla terza domenica di settembre alla
terza domenica di marzo. Il consigliere Zaghen ha consigliato addirittura l'uso
del veleno. Vorrei ricordare ai membri delia Commissione che la nutria, o
meglio il Myocastur coypus, non è una specie cacciabile, inoltre il periodo
indicato per l'abbattimento della nutria viola palesemente la legge 157/92.
L'utilizzo del veleno poi, oltre che ad essere vietato, risulta nocivo per
l'ambiente e pericoloso per le persone o altri animali che ne verrebbero a
contatto. Chiedo ai consiglieri che compongono la Commissione di attenersi alle
leggi vigenti, come è fatto obbligo per tutti i cittadini. Propongo una
riflessione: non sono a conoscenza di circostanze in cui persone si sono
ammalate o, peggio, sono morte per il contatto con le nutrie, mentre purtroppo
conosco benissimo gli incidenti dovuti all'attività venataria (ogni anno a fine
stagione si contano morti e feriti!). Non sarebbe quindi opportuno optare per
un metodo alternativo e meno cruento? E magari che dia dei risultati (dato che
fino ad ora sembra che l'abbattimento non abbia funzionato)... Sterilizzare?
Barbara Nicolini
Seniga
in merito a ciò: attivati per le nutrie... leggi qui!
Il Piccolo
Venerdì 18 giugno 2010
UNA CREMONA
Nutrie, l'uso del veleno non è da Paese civile
Signor direttore,
abbiamo letto con stupore l'articolo dell'11 giugno che parla della novità
assoluta dei "trappers" armati di gabbie, cloroformio e fucili per
abbattere le nutrie. A noi risulta che è dagli anni '90 che, sia attraverso
ordinanze sindacali che delibere provinciali, costoro, i "trappers",
sono in funzione. Crediamo che, dopo tanti anni di abbattimenti, sia giunta
l'ora di comprendere come questa non sia la via corretta per arginare la procreazione
delle nutrie dato che gli abbattimenti non fanno altro che, oltre a far
soffrire inutilmente animali innocui, aumentare le nascite in proporzione allo
spazio disponibile aumentato con la morte degli abbattuti. Abbiamo da sempre
proposto cibo contenente anticoncezionali, proposta che pare non sia stata
presa in considerazione per la paura che rendesse infertili anche le lepri
introdotte sul territorio per la gioia dei cacciatori. Ora pare che un
consigliere provinciale abbia addirittura suggerito l'uso del veleno nella
seduta della Commissione Consiliare Agricoltura ed Ambiente del 23 novembre
scorso: ci dovremo attendere la proposta di uso di bomba atomica? La civiltà di
un Paese si misura anche dalle decisioni che assume nella difesa del
territorio, decisioni che non possono essere sempre e soltanto volte
all'abbattimento di animali che, di volta in volta, vengono dichiarati
fastidiosi e ci auguriamo che questa strage pluridecennale, inutile, veda una
soluzione rispettosa della vita.
Francarita Catelani
Presidente di Una Cremona onlus
in merito a ciò: attivati per le nutrie... leggi qui!
La Provincia
Lunedì 28 giugno 2010
Sterilizzazione delle nutrie
Costa, come altri interventi
Egregio direttore,
ci permetta una breve risposta a M. T., favorevole alla sterilizzazione delle
nutrie ma dubbioso sul fatto che “ci sia un ente disposto a sovvenzionare una
tale operazione”. La sterilizzazione delle nutrie costa, è vero, ma anche i
“trappers” sono a pagamento e inoltre —crediamo— anche la benzina, i mezzi, le
divise e gli strumenti dei volontari. Quindi dovrebbe essere la Provincia
stessa a impiegare diversamente le risorse. Attendiamo in merito un
pronunciamento della provincia, la cui “Commissione consiliare Agricoltura e
Ambiente” tra l’altro non ha ancora fornito risposta alle nostre e-mail a
proposito della discussione del “piano nutria”. Sul nostro sito
(www.unacremona.it) sono presenti gli indirizzi e la lettera-tipo.
Una Cremona
(Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
La Provincia
lunedì 5 luglio 2010
Animali maltrattati a Bagnara
Sarebbe ora di riflettere
Egregio direttore,
ho appreso del grave caso di maltrattamenti emerso nella frazione ‘Bagnara’,
con animali costretti a vivere in una piccola baracca di lamiere, esposti al
sole, denutriti, circondati di escrementi, malati e uno addirittura privato
delle corde vocali. Inoltre, i cani non sono microchippati né iscritti
all’anagrafe canina. Questo nuovo caso dovrebbe in tutti, cittadini e
amministrazioni, destare un profondo orrore ma anche portare ad una seria
riflessione, per capire come mai simili eventi accadano e come mai vari
cittadini sapessero delle tremende condizioni in cui i cani erano costretti, ma
nessuno abbia mai denunciato o segnalato (poca fiducia? Ignoranza delle leggi?
Mancata informazione?).
Giulia Lodigiani
(Grontardo)
La Provincia
Mercoledì 7 luglio 2010
I cani randagi sono e restano di proprietà del Comune
Signor direttore,
maltrattamenti ed avvelenamenti di animali avvenuti in Provincia e nel
circondario sono segnalati quasi quotidianamente sulla stampa locale.
L’accalappiamento dei randagi effettuata da persona che dista 40 chilometri da
Cremona lascia non poco stupiti, non solo per la lontananza, ma anche perché
detta persona effettua anche attività in proprio di allevamento cani e di prime
cure sanitarie e non può certo avere troppo tempo a disposizione per effettuare
accalappiamenti difficili ed urgenti. Che la nostra città non sia una perla
nella questione animalista non è certo una novità, basterebbe avere la voglia
ed il tempo di andare a visionare i giornali degli anni 91 e seguenti per
averne conferma (non solo i giornali locali, ma anche Il Cittadino di Lodi e La
Libertà di Piacenza): denunce chiare e precise di abbattimenti effettuati da
non veterinari con patentino rilasciato dalla Asl nel canile cittadino e di
abbattimenti promossi da cremonesi a Orio Litta. Delle indagini e da quanto
pare sia emerso lo scorso anno non è il caso di riparlare, la cosa è nota in
tutta Italia e da tutta Italia si attendono i risultati legali. Le autorità
locali tacciono quasi dimenticando che i cani randagi sono di proprietà del
Comune e che, quindi è il Comune che dovrà pagare i danni da essi provocati e
che dovrebbe avere ogni cura per evitare che gli animali rimangano vaganti
sulle pubbliche vie.
Francarita Catelani
(Presidente di Una Cremona Onlus - Cremona)
Il Piccolo
venerdì 9 luglio 2010
A BAGNARA
Maltrattamenti sui cani Perché tanta omertà?
Egregio direttore,
ho appreso del grave caso di maltrattamenti emerso nella frazione Bagnara, con
animali costretti a vivere in una piccola baracca di lamiere, esposti al sole,
denutriti, circondati di escrementi, malati e uno addirittura privato delle
corde vocali. Inoltre, i cani non sono microchippati né iscritti all'Anagrafe
canina. Questo nuovo caso dovrebbe in tutti, cittadini e amministrazioni,
destare un profondo orrore ma anche portare ad una seria riflessione, per
capire come mai simili eventi accadano e come mai vari cittadini sapessero
delle tremende condizioni in cui i cani erano costretti, ma nessuno abbia mai
denunciato o segnalato (poca fiducia?, ignoranza delle leggi?, mancata
informazione?).
Giulia Lodigiani
Grontardo
Il Piccolo
venerdì 9 luglio 2010
DURA CRITICA
Sulla questione animalista siamo molto indietro
Signor direttore,
i sette cani ritrovati in condizioni spaventose a Bagnara, le lamentele di sei
cittadini per il mancato funzionamento dell'accalappiamento randagi, le
proteste di altri 6 cittadini offesi perché Cremona risulta nominata fra le
città con un canile lager, rilanciano la questione animalismo nei Cremonese,
questione alla quale vorrei cercare di rispondere. Maltrattamenti ed
avvelenamenti avvenuti in provincia e nel circondario sono segnalati quasi
quotidianamente sulla stampa locale. L'accalappiamento dei randagi effettuata
da persona che dista 40 chilometri da Cremona lascia non poco stupiti, non solo
per la lontananza, ma anche perché detta persona effettua anche attività in
proprio di allevamento cani e di prime cure sanitarie e non può certo avere
troppo tempo a disposizione per effettuare accalappiamenti difficili ed
urgenti. Che la nostra città non sia un perla nella questione animalista non è
certo una novità, basterebbe avere la voglia ed il tempo di andare a visionare
i giornali dal 1991 in poi per averne conferma: denunce chiare e precise di
abbattimenti effettuati da non veterinari con patentino rilasciato dalla Asl
nel canile cittadino e di abbattimenti promossi da cremonesi a Orio Litta.
Delle indagini e da quanto pare sia emerso lo scorso anno non è il caso di
riparlare, la cosa è nota in tutta Italia e da tutta Italia si attendono i
risultati legali. Le autorità locali tacciono quasi dimenticando che i cani
randagi sono di proprietà del Comune e che, quindi è il Comune che dovrà pagare
i danni da essi provocati e che dovrebbe avere ogni cura per evitare che gli
animali rimangano vaganti sulle pubbliche vie. Le medesime autorità locali non
effettuano i dovuti controlli sulla microchippatura e l'iscrizione in anagrafe
canina dei cani di proprietà dimenticando che, in caso di fuga, questi animali
non registrati sono sotto la responsabilità del Comune, che non possiede
neppure un lettore Iso compatibile per la lettura del microchip come prevede la
nota ministeriale. In conclusione pare che stiano maggiormente a cuore gli
autoveicoli (che devono passare la revisione e mostrare sempre la targa) che i
cani per cui si potrebbe chiedere che i cani vengano considerati beni mobili
registrati e controllati dalle forze dell'ordine con la medesima cura con la
quale curano le infrazioni di sosta, di parcheggio, di entrata in zone
pedonali, ecc...
Francarita Catelani
Presidente di Una Cremona onlus
La Provincia
lunedì 12 luglio 2010
Tempio ai SiLh/l. devono solo lavorare e tacere?
Signor direttore,
nella lettera pubblicata il 10 luglio il sig. Federico Mantovani contesta la
possibilità di dare a Castelverde un tempio agli Indù che, secondo lui,
avrebbero massacrato cattolici in Orissa in quanto protettori dei Paria (i
fuori casta). Vorrei precisare che i Sikh, che hanno chiesto il tempio, non
sono di religione Indù, non hanno Paria perche non hanno caste e sono stanziati
ben distanti dall'Orissa. Abbiamo sempre sostenuto che è corretto e giusto dar
loro la possibilità di pregare dove vogliono e come vogliono appoggiando in
pieno quanto sostenuto da Carmine Lazzarini, sindaco di Castelverde. Il fatto
poi che qualche sporadico incidente possa essere avvenuto in Orissa fra
cattolici ed Indù significa chiaramente che noi abbiamo nostre chiese e nostre
comunità in quel Paese, e le abbiamo da secoli ed abbiamo anche convertìto la
popolazione locale, cosa che non mi pare sia l'obiettivo dei Sikh qui da noi.
E' troppo comodo vedere solamente i propri presunti diritti e non voler
riconoscere i diritti altrui: per troppi di noi civilissimi cattolici i Sikh
vanno bene fin che lavorano ma devono tacere e non devono vantare alcun
diritto, neppure quello di potersi recare liberamente al proprio tempio
costruito con i propri denari.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona onlus)
La Provincia
lunedì 12 luglio 2010
Tempio ai Sikh/2. Un diritto garantito dalla Costituzione
Signor direttore,
in risposta alla lettera del sig. Federico Mantovani, pubblicata il 10 luglio,
vorrei fornire una precisazione. Premesso che i Sikh non sono Indù, la nostra
Costituzione, agli art. 3-8 (princìpi fondamentali) e 19-20, prevede la libertà
di culto in senso ampio del termine: libertà di ogni individuo di professare la
propria fede e di farne propaganda, il diritto di esercitare in pubblico o
privato il proprio culto, il diritto di cambiare fede se un individuo ne sente
l'esigenza, il divieto di qualunque discriminazione degli individui a causa
della religione professata. Il sindaco Lazzarini di Castelverde sta
semplicemente applicando un diritto sancito dalla nostra Costituzione.
Barbara Nicolini
(Seniga)
La Provincia
mercoledì 14 luglio 2010
Cane guida lasciato fuori/2. Più che la legge serve cultura
Egregio direttore,
vorremmo esprimere la nostra opinione in merito alla vicenda del cane
"guida" tenuto fuori da un negozio. Prescindendo dalla riflessione
sull'eticità dell'addestramento e uso di un animale, riteniamo che se esiste
una legge, questa debba essere rispettata e fatta rispettare. Tuttavia, se ci
fosse una maggior cultura di rispetto e convivenza con gli animali (tutti!),
non solo non accadrebbero episodi come questi, ma ciascun cittadino potrebbe
muoversi con il proprio animale con maggiore libertà sui mezzi pubblici,
entrare nei negozi, soggiornare nelle strutture ricettive... Invece no, non
siamo ancora a questo grado di civiltà! Un discreto numero di buoni esempi,
qualche ordinanza, qualche legge regionale ci sono, ma insieme anche pretesti e
modi per non rispettare gli animali e chi li accompagna!
Associazione Una Cremona Uomo-Natura-Animali
La Provincia
Venerdì 23 luglio 2010
IL CASO
Un palio a Crema? Rispettate gli animali
Signor direttore,
vorremmo rispondere al vice sindaco di Crema, Massimo Piazzi, che propone di
istituire un palio di Crema - tipo quello di Siena - per il prossimo anno. La
Legge della Regione Lombardia n. 33 del 30-12-2009 (Burl 52 3° suppl. ord. del
31-12-2009), riprendendo quanto già sancito nella precedente legge n. 16 del
2006 che ci ha consentito di fermare una corsa di maialini a Piadena nel 2006 e
due corse di asini a Pandino fraz. Nosadello ed a Rivolta d’Adda nel 2008,
all'articolo 105 comma 3 vieta spettacoli, feste, gare, giochi eccetera con
animali. L’accordo Stato-Regioni del 6 febbraio 2003 (Gazzetta Ufficiale 51
serie gen. del 3-3-2003) prevede che le Regioni possano autorizzare
manifestazioni popolari di equidi o altri ungulati purché vengano attuati
precisi requisiti per la pista e per il percorso di gara - articolo 8. Noi
crediamo che proporre oggi un Palio assolutamente nuovo sia impossibile,
improponibile e sicuramente al di fuori di ogni "manifestazione storica e
culturale" ed invitiamo il vice sindaco a prendere in considerazione altre
gare con umani impegnati nel mostrare il loro valore o la loro forza o le loro
capacità.
Francarita Catelani
(presidente dell’associazione Una Cremona onlus)
La Provincia
Domenica 25 luglio 2010
Feste di tradizione Vietato usare animali
Signor direttore,
la ringrazio per aver pubblicato la nostra lettera contenente esclusivamente le
norme di legge in vigore sull'utilizzo di animali in feste, gare, giochi ecc.
Nel suo commento lei ci consiglia di non emettere giudizi, giudizi che non
abbiamo minimamente emesso, anche se avremmo potuto farlo serenamente dato che,
poiché la legge non ammette ignoranza da parte dei cittadini, a maggiore
ragione non può ammetterla da parte degli amministratori e, perché no, da parte
anche dei giornalisti! La Regione Lombardia vieta l'utilizzo di animali e
nessun Comune può derogare da tale divieto a meno che non sia espressamente
autorizzato dalla Regione, come indicato nella nostra precedente lettera, per
le feste di tradizione storico-culturale.
Francarita Catelani
(Una Cremona onlus)
La Provincia
Lunedì 26 luglio 2010
LA POLEMICA
TERZO PONTE, 30 METRI DI ‘RISPETTO’ NON POSSONO SALVARE NONNA QUERCIA
Egregio direttore,
abbiamo letto le rassicurazioni del dg di CentroPadane in merito alla salvezza
di Nonna Quercia, ma non condividiamo che trenta metri di rispetto possano
salvare a lungo la vita di una maestosa, grande e antica pianta come essa, dal
momento che verrebbe a trovarsi accanto ad una sopraelevata di 12 metri, a sei
corsie e, soprattutto, immersa nello smog! Se le siepi del centro di
Castelvetro sono morte avvelenate per i gas di scarico, quale può essere il
futuro della quercia? E quello di chi vive dove passerà questo gigante di
cemento? Il problema dell’inquinamento non si risolve spostando la fonte, ma
ripensando il sistema della mobilità! E che dire dell'Isola del Diavolo, degli
Spiaggioni di Spinadesco e delle altre magnifiche zone che non godrebbero
nemmeno del ‘favore’ dei 30 metri, perché attraversate in pieno e invase dai
piloni? A fronte di questo, i ‘benefici’ sarebbero nuove industrie, nuove case
e quindi nuove infrastrutture minori di collegamento. Ma il nostro territorio
ne ha davvero bisogno? Forse non è un caso che se ne sia cominciato a parlare
pubblicamente troppo tardi, quando ormai tutto è in fase avanzata di
approvazione. Ai cittadini sono stati dati ufficialmente sessanta giorni (ma le
conferenze di presentazione sono state fatte molto a ridosso della scadenza!),
mentre alcuni che dovrebbero conoscere progetto e tracciato dopo oltre dieci
anni ancora lo ignorano, ma lo hanno approvato! Si aggiunga che quei cittadini
che hanno espresso le proprie perplessità o aperte contrarietà non hanno
ricevuto alcuna risposta.
Responsabile della comunicazione dell’associazione Una Cremona
Uomo-Natura-Animali)
La Provincia
Venerdì 30 luglio 2010
Nonna quercia genera riflessioni
Egregio direttore,
la ringraziamo per aver voluto riprendere e porre in evidenza la lettera in cui
esprimevamo tutti i nostri dubbi e le nostre critiche circa il progetto del
“Terzo ponte”, per il destino di Nonna Quercia ma non solo. Durante la
splendida serata (cui abbiamo partecipato) in cui Inti Illimani e Modena City
Ramblers hanno voluto rendere omaggio alla quercia dedicandole un concerto sentito,
oltre che di elevato livello artistico, il portavoce del gruppo cileno ha
regalato ai tantissimi presenti, tra un brano e l’altro, alcune riflessioni
molto acute sul destino dell’uomo, legato a quello dell’intera natura, entrambi
inevitabilmente in pericolo entrambi a causa del privilegio esclusivo affidato
al denaro. Ci auguriamo che gli accoglienti rami di Nonna Quercia possano
ancora a lungo abbracciare chi vuol sentirsi parte di quel Tutto di cui
ciascuno deve avere rispetto.
Associazione Una Cremona
(Uomo-Natura-Animali)
Il Vascello - http://www.vascellocr.it/
pagina delle lettere - aggiornata il 6 agosto 2010
No alla lotta e alla eliminazione del pesce siluro
Abbiamo appreso della volontà dell’Amministrazione Provinciale di Cremona di
procedere con l’ennesimo piano di contenimento di una specie animale, in questo
caso il siluro. Noi siamo contrari perché riteniamo che ogni essere vivente
senziente vada rispettato e perché il motivo per cui si cerca di eradicare
questa specie animale è soprattutto una questione di danno ai pescatori, dal
momento che fonti scientifiche indicano che il siluro, pur essendo specie alloctona
introdotta da circa mezzo secolo (per accontentare chi pratica pesca
sportiva!), si è inserito nell’ecosistema. Al di là dell’ingiusta morte cui
andrebbero incontro i siluri, quello che ci preoccupa è l’effetto che
l’elettrostorditore da 7000 Watt (uno tra i più potenti) può avere anche sugli
altri pesci che si trovano nelle acque durante l’attuazione del contenimento
del pesce siluro. Fonti scientifiche e specialistiche illustrano gli effetti
dell’elettrostorditore raccomandando attenzione nel suo utilizzo e avvertendo
che un suo uso non corretto, una scossa troppo elevata o un’esposizione
prolungata al campo elettrico possono anche uccidere i pesci; il contatto tra
l’anodo e il pesce può provocargli, inoltre, lesioni superficiali e traumi
interni. Il primo effetto di un elettrostorditore è l’induzione di nuoto
forzato o di contrazioni muscolari, cui subentra poi la paralisi temporanea
(galvanonarcosi) in cui i muscoli sono indotti a rilassarsi e il pesce è
stordito. Vi è tuttavia anche la possibilità della morte del pesce, come
conseguenza dell’uso di questo strumento, che produce crampi muscolari intensi,
violentissimi spasmi e quindi morte per elettrocuzione, oppure per emorragia,
per frattura delle vertebre, per arresto della respirazione, per deficit di
ossigeno o anche, più semplicemente, per lo stress accumulato. Questo può
accadere a qualsiasi pesce si trovi nel campo elettrico indotto
dall’elettrostorditore. Considerata la situazione con il realismo delle
informazioni scientifiche e specialistiche, ci chiediamo se possa essere etico
un simile piano, oltre che effettivamente assai dispendioso quanto a denaro… Ci
auguriamo che il contenimento del pesce siluro non venga posto in atto dalla
Amministrazione provinciale e che piuttosto si cerchi di agire in modo da
tutelare l’equilibrio dell’ecosistema fluviale combattendo l’inquinamento e
fermando i predoni dei fiumi che, anch’essi con elettrostorditore, compiono una
vera ecatombe.
Amministratore del sito www.unacremona.it
La Provincia
Giovedì 12 agosto 2010
Il mio grazie ai motociclisti che hanno salvato il cane
Gentile direttore,
è stato un vero piacere leggere l’articolo riguardante il salvataggio di un
cane in autostrada da parte di tre motociclisti. Fortunatamente esistono
persone che sono capaci di non rimanere indifferenti di fronte ad un animale in
difficoltà. Sono certa che queste persone si sarebbero comunque rese
disponibili a soccorrere il cane in questione, anche se non fosse ancora
entrato in vigore il nuovo codice della strada (che sancisce l’obbligo di
soccorso di animali feriti). Per questo mi sento di ringraziarli. Auspico che
le nuove norme del codice della strada servano da base per la formazione di una
cultura di rispetto verso la vita, sotto qualunque forma essa si presenti.
Barbara Nicolini
(Seniga, Bs)
La Provincia
Giovedì 19 agosto 2010
Gli abbattimenti delle nutrie in realtà favoriscono le nascite
Signor direttore,
a proposito dei continui piani di abbattimento delle nutrie alleghiamo il
parere di un biologo, del quale forniamo anche il sito molto interessante, che
conferma quanto da noi sempre sostenuto, ossia che gli abbattimenti non fanno
altro che incrementare le nascite. «Come per l'anno 2009, anche quest'anno sul
sito Iucn relativo alle Red List è possibile verificare il dato dello scorso
anno (2009) ovvero che anche per il 2010 la Nutria - Coypu o Castorino,
Myocastor coypus - non rappresenta più un "problema" e difatti la
popolazione globale di castorini è in decremento, salvo per l'areale di origine
dove viene a tutt'oggi ancora allevata per la pelliccia e la carne dalle
popolazioni locali. Solo in determinati contesti di origine antropica la nutria
può essere concausa di uno squilibrio ambientale. I motivi di ciò vanno
ricercati nelle vicinanze di precedenti allevamenti di castorino e nelle
campagne di abbattimento che sono la principale ragione dell'incremento del
numero di questo roditore. Va ricordato infine che a tutt'oggi esiste un forte
commercio e business (nero) tra coloro preposti all'abbattimento delle nutrie e
la domanda del mercato delle pellicce estero e della carne sia per farine
(pellets) che per ristoranti, sia stranieri che italiani. Come metro di
paragone basti pensare infatti come a Brescia vengano cacciati illegalmente
moltissimi volatili protetti dalle Leggi solo per il lucro che si ricava dalle
ricette di alcuni ristoranti».
Francarita Catelani
(Presidente ass. volontariato Una Cremona onlus)
Il link citato nella lettera è: La
nutria non è più un flagello (IUCN), blog Nutria-Myocastor
La Provincia
Domenica 22 agosto 2010
Gattini all’asta: Comuni e Parrocchie si informino
Egregio signor direttore,
quanto avvenuto, e per fortuna fermato, a Spinadesco con due gattini messi
all’asta durante la festa di San Fermo, non stupisce per nulla dato che, pare,
sia uno sport organizzare feste varie (spesso misteriosamente in onore di santi
e di madonne) con utilizzo di animali di vario genere e per divertimenti e
scopi vari. Quello che infastidisce è il tono utilizzato dal parroco per
difendersi, tono del tipo "non sa chi sono io" utilizzato da certe
persone quando vengono sanzionate, con la scusa che la legge regionale è nuova,
di soli sette mesi, e lui non la poteva conoscere! A parte il fatto che la
legge regionale nel 2009 non fa altro che ripetere quanto contenuto nella
precedente legge del 2006, comunque nessuna legge deve essere ignorata e non
rispettata anche se fosse stata pubblicata da pochissimo tempo. Noi crediamo
che Parrocchie, Comuni e Pro loco dovrebbero informarsi seriamente su cosa
possono e non possono organizzare per far divertire i cittadini e che, dato che
in provincia di Cremona esistono molte associazioni informate sulle leggi,
dovrebbero avere l’umiltà di chiedere il loro consiglio per non incorrere in
sanzioni anche penali che ci auguriamo vengano applicate sempre da chi di
dovere. Il punto focale è che gli animali sono considerati oggetti indegni di
ogni considerazione, mentre sono esseri viventi senzienti che hanno, per
fortuna, alcuni diritti.
Francarita Catelani
(presidente dell'associazione di volontariato Una Cremona Onlus)
La Provincia
Domenica 22 agosto 2010
La presenza degli animali deve essere accettata
Egregio direttore,
in questi ultimi giorni ho letto parecchie notizie che dimostrano come
purtroppo molto spesso gli animali vengano ancora considerati oggetti oppure
pericoli contro cui combattere battaglie! Mi riferisco: ai gattini di
Spinadesco messi all’asta con ignoranza di una legge già esistente nel 2006 e
solo “raccolta” nel 2009; ai gatti di Vicobellignano, per i quali nessuno ha
saputo agire per tempo con la sterilizzazione, salvo ora lamentarsi per il numero
e per la loro presunta aggressività imputata al non aver mai avuto padrone (ma
forse dovuta al doversi difendere dall’uomo?); a topi e nutrie che sembrano
imperversare a Cremona, ma solo per colpa di erbacce e deiezioni di cani... non
per la sporcizia abbandonata e creata dall’uomo!; ai piccioni il cui guano
scioglierebbe i monumenti (ma non si parla dell’analogo ruolo dello smog, che
inoltre intossica anche i nostri polmoni). Mi sembra che purtroppo tutti questi
episodi evidenzino una fondamentale mancanza: quella del senso di un rapporto
equilibrato con gli altri esseri viventi, fatto di rispetto, per cui non si
dovrebbe nemmeno pensare di metterli all’asta, si dovrebbero conoscere le
leggi, provvedere ai loro bisogni ma anche accettarne la presenza, senza
richiedere interventi con sostanze chimiche e veleni.
Giulia Lodigiani
(Grontardo - Cremona)
Il Piccolo
venerdì 23 agosto 2010
DURA CRITICA
Assurdo, si vuole punire chi ostacola la caccia
Gentile direttore,
abbiamo appreso con vero sconcerto che il senatore Carrara ha presentato un
disegno di legge contro l'ostruzionismo alla caccia: "introduzione
dell'articolo 660-bis del codice penale, in materia di turbativa, di ostacolo
ed impedimento agli atti di caccia, di pesca ed alle attività degli impianti di
cattura della fauna selvatica". Chi fosse ritenuto colpevole di disturbare
un cacciatore o un pescatore all'opera potrebbe anche dover sborsare 1500 euro...
Crediamo che si sia perduto il buon senso! Invece di tutelare ulteriormente una
parte minoritaria della popolazione da situazioni che non possono certo
costituire una minaccia da codice penale, non sarebbe il caso di tutelare
maggiormente la sicurezza pubblica (pensiamo soprattutto ai cacciatori, che
girano armati)? E che dire del diritto di un privato di non permettere che nel
suo fondo possano entrare, anche contro la sua volontà, i cacciatori? Senza
dimenticare la decisione più etica: abolire la caccia, massacro di esseri
viventi senzienti. Ci auguriamo che in tanti decidano di far sentire la propria
voce (invitiamo in proposito a visitare la nostra pagina www.unacremona.it/attivati.html).
Una Cremona
Pubblicata anche su: BergamoNews
e Il
Giornale di Brescia
La Provincia
Lunedì 6 settembre 2010
La proposta
PALII E FESTE, RIPENSIAMOLI SENZA UTILIZZARE GLI ANIMALI
Egregio direttore,
quest’anno era mia intenzione non scrivere di palii e feste con animali, ma
alcuni interventi (articoli, lettere e inserzioni pubblicitarie) mi hanno fatto
cambiare idea, convinta che sia necessario riportare l’obiettivo e il centro
della discussione sull’animale in sé come soggetto di diritti e meritevole di
rispetto, non sulla legge che lo ‘tutela’ o sul sentimento nei suoi confronti o
sulla ‘sensibilità degli animalisti’.
Al di là della questione del maltrattamento (punito dalla legge), bisogna
riflettere se non sia tempo di affermare in ogni paese sfide che coinvolgano
rioni, squadre e così via ma con soli partecipanti umani. Gli esempi, anche
locali, non mancano. Dunque, cosa si aspetta? Se è vero che alcune di queste
feste sono considerate ‘tradizioni’, è anche vero che il loro svolgimento ha
avuto momenti di stasi e di abbandono totale, con ripresa più o meno recente...
e allora, perché non dare avvio ad un nuovo corso e creare con fantasia e
abilità palii e gare che rispettino gli animali completamente, non solo senza
maltrattamento ma anche senza il loro semplice coinvolgimento?
Giulia Lodigiani
(Grontardo)
La Provincia
Lunedì 6 settembre 2010
Tempio indù a Castelverde segno di apertura religiosa
Egregio direttore,
sono veramente contenta che si sia inaugurato il tempio Indù a Castelverde: è
un esempio di apertura alle esigenze religiose di altri Popoli che hanno
sicuramente il diritto di pregare come sono abituati a fare da millenni.
L’unica incongruenza che ho notato in ben due articoli è che si nomina Krisna
come Dea, mentre è un avatara del Dio Visnu. È conosciuto anche come Govinda
poiché da fanciullo faceva il custode delle mucche (Go nella loro lingua) a
Vrindavan, località vicina a Mathura dove esiste un antico tempio a lui
dedicato. So che districarsi con le religioni altrui è a volte disagevole, ma
si dovrebbe parlare con i diretti interessati per non trasformare un Dio
maschile in una Dea!
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
sabato 11 settembre 2010
Vivisezione, l'Europa ha perso un'altra occasione
Egregio Direttore,
ho appreso con grande disappunto dell’approvazione di un Regolamento europeo in
materia di vivisezione peggiorativo rispetto all’attuale normativa e nel quale
viene ancora una volta riconfermato valore alla vivisezione, che invece è
riconosciuta da un sempre crescente numero di scienziati come un metodo
fallace, non predittivo, non scientifico, perché basato sull’errore
metodologico di ritenere applicabili ad una specie risultati ottenuti su
un’altra specie (tra l’altro, in laboratorio – è dimostrato che quanto ricavato
in laboratorio non è applicabile con assoluta certezza nemmeno ad animali della
stessa specie che vivano in condizioni normali, tanto le condizioni di
detenzione alterano l’animale fisicamente e psicologicamente!). Si è perduta
l’occasione per una scienza più etica, più efficace per la salute umana,
animale e ambientale, riconfermando di fatto il potere delle lobbies
farmaceutiche e vivisettorie. Speriamo che non tutto sia perduto: bisogna unire
le forze e farsi sentire!
Giulia Lodigiani
(Grontardo)
Il Piccolo
venerdì 17 settembre 2010
Nessun esperimento sugli animali è giustificato
Signor Direttore,
E' passata la revisione della normativa sulla vivisezione - passata in modo
indegno e con conseguenze terribili per tutti gli animali coinvolti e per gli
umani che continueranno a subire gli effetti delle ricerche ottenute con questo
antiquato barbaro sistema e che continueranno ad essere illusi che - domani -
dopo aver versato ancora denari alla "ricerca" vedranno sconfitte
tutte le malattie e le malformazioni!!!! Noi speravamo che gli europarlamentari
ai quali sono stati inviati messaggi, petizioni, suppliche, informazioni
scientifiche capissero che non è possibile non cambiare sistema per incentivare
l'adozione di una autentica ricerca scientifica: invece sono rimasti bloccati
dalla lobby farmaceutica che bada solo ai propri interessi economici e vuole
continuare a spillare quattrini dal pubblico e dai privati!!! Non sappiamo più
cosa fare ed a chi rivolgerci. Possiamo solo continuare a spiegare ai cittadini
che si rivolgono a noi cosa in realtà si cela dietro la vivisezione, spiegare
tutti gli errori che ne sono derivati e che ne deriveranno, spiegare i dolori e
la disperazione di tutti gli esseri viventi utilizzati impunemente come se
fossero oggetti senza diritti e senza dignità, spiegare cosa si cela dietro gli
allevamenti di animali destinati alla vivisezione (Green Hill ad esempio e
Morini che per fortuna è stato chiuso), dietro ai trasporti, dietro gli
stabulari nei laboratori, dietro gli apparecchi di contenzione.... Anche in
Italia da tempo si sta tramando per far passare una normativa praticamente
identica a quella passata in Europa, normativa appoggiata a caldeggiata anche
da associazioni animaliste!!!!!! Bisogna vigilare a tutto campo poiché la lobby
farmaceutica è arrivata ovunque coinvolgendo nel suo business anche coloro che
dovrebbero combattere contro questa barbarie inutile e dannosa. Il parlamento
europeo non ha tenuto conto di tutto quanto può essere dimostrato rapidamente,
facilmente e con vantaggio economico con l'utilizzo di cellule umane
stabilizzate o con la tossicogenomica per tutto quanto concerne la tossicità
dei vari prodotti. Nessun esperimento effettuato in laboratorio su animali
terrorizzati può considerarsi valido e sicuro per nessuno (animali ed uomini);
nessun esperimento effettuato in laboratorio può evidenziare gli effetti
negativi a lunga scadenza; nessun esperimento praticato su una specie può dare
risultati per altre specie!
Una Cremona onlus
Il Piccolo
venerdì 17 settembre 2010
Nuovo regolamento. Vivisezione, va cancellata e non rafforzata
Egregio Direttore,
ho appreso con grande disappunto dell’approvazione di un Regolamento europeo in
materia di vivisezione peggiorativo rispetto all’attuale normativa e nel quale
viene ancora una volta riconfermato valore alla vivisezione, che invece è riconosciuta
da un sempre crescente numero di scienziati come un metodo fallace, non
predittivo, non scientifico, perché basato sull’errore metodologico di ritenere
applicabili ad una specie risultati ottenuti su un’altra specie (tra l’altro,
in laboratorio – è dimostrato che quanto ricavato in laboratorio non è
applicabile con assoluta certezza nemmeno ad animali della stessa specie che
vivano in condizioni normali, tanto le condizioni di detenzione alterano
l’animale fisicamente e psicologicamente!). Si è perduta l’occasione per una
scienza più etica, più efficace per la salute umana, animale e ambientale,
riconfermando di fatto il potere delle lobbies farmaceutiche e vivisettorie.
Speriamo che non tutto sia perduto: bisogna unire le forze e farsi sentire!
Giulia Lodigiani
Grontardo
La Provincia
Lunedì 20 settembre 2010
Adozioni degli amici cani. Asl e Comune devono vigilare
Signor direttore,
ho letto con interesse la lettera firmata pubblicata il 15 settembre con il
titolo ‘Gravemente inadempiente la Asl al rifugio del cane’ e mi pare corretto
far rilevare alcune inesattezze e mancanze, senza aver il benché minimo
desiderio di difendere sia la Asl che il Comune che gli attuali gestori del
canile medesimo. Non sono in grado di puntualizzare ogni manchevolezza
rimarcata dallo scrivente ma posso serenamente affermare che, per quanto
riguarda il ricovero di animali di proprietà, ci si deve riferire a quanto la
legge prescrive, ossia possono essere ospitati nei canili rifugio: I cani ed i
gatti ceduti definitivamente dal proprietario ed accettati dal Comune, con la
possibilità di porre a carico del cedente le spese di mantenimento (art. 114
comma 1 c della legge regionale n. 33 del 2009). Inoltre aggiungo che la Asl e
il comune devono formalizzare le procedure di verifica delle adozioni, anche a
campione e in tutti i casi in cui sorgano fondati dubbi (regolamento regionale
n. 2 del 2008 all'art. 27 comma 9) e vorrei sapere se è una norma attuata.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus)
La Provincia
lunedì 27 settembre 2010
Ogm e colture tradizionali non possono coesistere
Egregio direttore,
a proposito di Ogm, di cui si è parlato in un articolo pubblicato domenica 19,
vorremmo ricordare come da studi scientifici, notizie di cronaca e sentenze di
tribunale si possa apprendere come non sia possibile parlare di ‘coesistenza’
degli Ogm con le colture tradizionali e biologiche. Ci riferiamo in
particolare: alle affermazioni del ministro Galan che rassicurava che la
contaminazione nei campi friulani non superasse i limiti— ma questo significa
che la contaminazione c’è stata anche a fronte di un breve periodo di tempo...
e sul lungo periodo?—(La Provincia, 21/08/2010); al comunicato
dell’associazione Equivita “La contaminazione: un metodo illegale tra i più
rapidi ed efficaci per imporre gli Ogm” (30/07/2010); all’ammissione della
Bayer che la contaminazione da Ogm è fuori controllo (2009)—e se lo dice una
delle multinazionali che più fanno profitti con gli Ogm...! —; alla notizia
dello scorso 7 giugno di un “grave episodio di contaminazione” (fonte Bbc news)
in Germania, con danni da milioni di euro per gli agricoltori. Questo e altro
materiale sugli Ogm è presente nella pagina del nostro sito www.unacremona.it/ogmverdi.html.
Amministratore del sito http://www.unacremona.it e responsabile della
comunicazione dell'associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
(comunicazione@unacremona.it)
La Provincia
Mercoledì 29 settembre 2010
Ogm, siamo contro le ricerche senza rispetto per i viventi
Egregio direttore,
ci conceda solo una breve replica al suo commento al nostro intervento sugli
Ogm: non siamo contrari alla scienza, siamo contrari a quelle ricerche che
vengono fatte senza rispetto per i viventi, mettendoli a rischio. La nostra
opinione trova fondamento e sostegno nelle opinioni di esimi studiosi, molto
quotati (magari non propagandati come le multinazionali fanno con quelli che
sono a favore!). Nessuna ideologia, nessuna opposizione al ‘made in Italy’
(contestiamo le stesse decisioni ovunque nel mondo, anche se altrove governi e
cittadini si sono opposti meglio con maggiore forza e tenacia alle
multinazionali!), nessuna opposizione allo sviluppo di nuove conoscenze... Ma
anche nessuna accettazione passiva né resa incondizionata a chi si vuole ergere
a padrone della natura, della vita e dei diritti dei viventi!
Associazione UNA Cremona
Il Piccolo
Venerdì 15 ottobre 2010
UNACREMONA.
Che Salini riveda le sue idee sulla natura<
Signor direttore, abbiamo letto l’editoriale del presidente Salini sul giornale
pubblicato dalla provincia e vorremmo esprimere le nostre riflessioni in merito
ad alcuni punti, coi quali dissentiamo. Innanzitutto, il pensare che l’ambiente
debba essere un “luogo ospitale per l’uomo” denota una visione antropocentrica,
mentre non va dimenticato che su questa Terra accanto a noi umani vivono
milioni di altre creature, animali e vegetali, che con noi condividono una casa
comune (l’oikos di greca memoria). Non si deve dimenticare che le decisioni
dell’uomo ricadono inevitabilmente sul destino non soltanto delle singole
creature, ma su quello dell’ambiente in generale fatto anche di tutti quegli
elementi che costituiscono gli ecosistemi in cui tutti noi viventi siamo
inseriti e da cui dipendiamo. Pertanto, il rispetto della natura (intesa come
somma di singole creature e di elementi naturali non prettamente vitali –
fiumi, terreno e così via) dovrebbe essere un valore in sé, non
limitato-rapportato-fondato sul valore affidato ad un suo singolo elemento. La
natura non deve essere sottomessa alle necessità dell’uomo ma anch’egli deve
fare qualcosa di concreto (magari anche rinunce) per salvare se stesso e gli
altri viventi. Non si tratta di ideologia o di rifiuto dello sviluppo, ma semplicemente
di coscienza, valori supportati anche da dimostrazioni concrete, di scienziati
e di storici (del passato e del presente), di come l’uomo non possa e non debba
agire soltanto secondo in base a “necessità” economiche, ma pensando anche a
cosa lascerà in eredità alle generazioni future. Infine, stando alle più
recenti decisioni di amministratori locali e nazionali, pensare il nostro
territorio tra venti o trenta anni non può che generare preoccupazione e
fors’anche irritazione: cemento, inquinamento, diseducazione, mancanza di
rispetto e ideali. Forse qualcosa si può ancora fare.
Una Cremona
Pubblicato anche da Welfare Cremona:
Non
condividiamo le opinioni del Presidente Salini (di UNA) La natura non deve
essere sottomessa alle necessità dell'uomo.
La Provincia
Martedì 19 ottobre 2010
La terra non è luogo ospitale soltanto per gli uomini
Egregio direttore,
abbiamo letto l’editoriale del presidente Salini sul giornale pubblicato dalla
Provincia e vorremmo esprimere le nostre riflessioni. Innanzi tutto, il pensare
che l’ambiente debba essere un “luogo ospitale per l’uomo” denota una visione
antropocentrica, mentre non va dimenticato che su questa Terra accanto a noi
umani vivono milioni di altre creature, animali e vegetali, che con noi
condividono una casa comune (l’oikos di greca memoria). Non si deve dimenticare
che le decisioni dell’uomo ricadono inevitabilmente sul destino non soltanto
delle singole creature, ma su quello dell’ambiente in generale, fatto anche di
tutti quegli elementi che costituiscono gli ecosistemi in cui tutti noi viventi
siamo inseriti e da cui dipendiamo. Pertanto, il rispetto della natura (intesa
come somma di singole creature e di elementi naturali non prettamente vitali –
fiumi, terreno e così via) dovrebbe essere un valore in sé, non limitato -rapportato-
fondato sul valore affidato ad un suo singolo elemento. La natura non deve
essere sottomessa alle necessità dell’uomo ma anch’egli deve fare qualcosa di
concreto (magari anche rinunce) per salvare se stesso e gli altri viventi.
(...) Infine, stando alle più recenti decisioni di amministratori locali e
nazionali, pensare il nostro territorio tra venti o trenta anni non può che
generare preoccupazione e fors’anche irritazione: cemento, inquinamento,
diseducazione, mancanza di rispetto e ideali.
Amministratore del sito www.unacremona.it e responsabile della comunicazione
dell'Associazione Una Cremona (Uomo-Natura-Animali)
comunicazione@unacremona.it
La Provincia
Venerdì 5 novembre 2010
Canile/1. ‘Non più cronicario’ Bordi chiarisca le sue parole
Signor direttore,
dopo aver letto l'articolo del 2 novembre sul canile di Cremona chiediamo una
gentile spiegazione all'assessore Bordi dato che non abbiamo compreso cosa
significhino le sue parole: "non è più un cronicario, ma un luogo di
passaggio, come ripete giustamente il nostro sindaco. Una tappa, il più
possibile breve, verso l'adozione". Cosa significa? Se dei cani
ricoverati, e magari anche provenienti da lontano come pare avvenga spesso
anche nella nostra Provincia, non vengono richiesti in adozione per i più vari
motivi (non piacciono, sono vecchi, non corrispondono ai desideri di alcuno
come taglia o colore o carattere) non rimangono in canile per non trasformarlo
in un cronicario? Ma lo scopo prioritario di un canile rifugio non è proprio
quello di provvedere ai bisogni dei cani trovati vaganti e dei quali non si
ritrova il legittimo proprietario perché non registrati in anagrafe canina e
nessuna pubblica amministrazione si è mai accorta della presenza nel suo
territorio comunale di cani non microchippati e/o non iscritti in anagrafe?
Chiediamo cortesemente all'assessore Bordi di voler chiarire il suo pensiero,
specie dopo la stranissima morte per avvelenamento da topicida avvenuta
recentemente che, da informazioni ricevute, parrebbe riguardare quattro cani
vecchi.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona)
La Provincia
Venerdì 5 novembre 2010
Canile/2. L’adeguamento sarà pronto per tempo?
Egregio direttore,
ho letto l’articolo sulla visita degli ispettori ministeriali al canile. Vorrei
solo fare una precisazione relativamente al numero massimo di animali
consentiti, che non può essere 250-300 come citato nella chiusa. L’art. 7 comma
2 del Regolamento regionale n. 2/2008 recita: “Le strutture di cui agli
articoli 8 e 9 (ossia strutture pubbliche e private rispettivamente) non
possono essere autorizzate al ricovero di più di duecento cani. Può essere
concessa una deroga per le strutture realizzate secondo il criterio dei moduli
di ricovero separati, previo parere favorevole, motivato e vincolante del
dipartimento di prevenzione veterinario dell'Asl e unitamente alla valutazione
della Consulta di cui all'articolo 16 della l.r. 16/2006 (ora art. 117 del
Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, n. 33/2009)”. Il 23
dicembre prossimo scadranno i tempi previsti dalla deroga per l’adeguamento
della struttura a due moduli davvero separati (lettera dell’assessore Bordi, La
Provincia, 22/01/2010)... saranno pronti? A proposito di canile, esprimo una
domanda che credo tanti cittadini cremonesi (ma non solo...) si staranno
ponendo: come ha valutato il gip il risultato delle indagini sulle morti al
canile?
Giulia Lodigiani
(Grontardo)
La Provincia
Mercoledì 17 novembre 2010
Comune di Monticelli lodevole con i cani, ma...
Gentile direttore,
lodevole l'iniziativa del sindaco di Monticelli di dedicare una pagina del sito
del Comune alle foto dei cani abbandonati e ritrovati sul territorio, per
facilitarne l'adozione. Ho visitato il sito e mi sono accorta di tre gravi
lacune: non viene specificato se i cani saranno dati in adozione solo a persone
residenti nel Comune di Monticelli e Paesi limitrofi, oppure anche in altre
località; nel sito viene dichiarato che i cani saranno consegnati alle famiglie
microchippati, in regola con i vaccini e iscritti all'anagrafe canina... Mi
chiedo: perché non aggiungere anche sterilizzati? In futuro il servizio potrebbe
essere ampliato alle persone che a loro volta hanno cuccioli da dare in
adozione: perché non vincolare tale servizio solo per le persone che poi
s'impegneranno a fare sterilizzare la madre dei cuccioli? (...)
Barbara Nicolini
(Seniga, Bs)
La Provincia
Martedì 23 novembre 2010
Il Natale, le luci, la crisi... Splendano le cose semplici
Egregio direttore,
la polemica sorta a proposito delle luminarie natalizie mi ha fatto ritornare
alla mente una poesia di Evelina Lopez letta tempo fa: ‘Per tanta gente non è
Natale / se non si accendono / le luci multicolore / e i cartelli luminosi
nelle città. / Non è Natale se non si addobbano / gli abeti, forse divelti, /
senza riguardo per il bosco / che li ospitava. / Non è Natale senza balocchi /
da appendere un po’ dappertutto. / Tutti di corsa a comprare regali / nei
negozi affollati. / A Natale alcuni bimbi / avranno giocattoli di lusso. / A
Natale e dopo Natale / migliaia di bimbi / non avranno niente da mangiare. / A
Natale altri bimbi / non potranno giocare con la neve / perché non è più
candida’. Credo che sia evidente che si debba ripensare la questione delle luci
natalizie dato il momento di crisi economica e ambientale e la gente dovrebbe
riscoprire il gusto della semplicità e non pretendere sempre (e ottenere!)
inutili e superflui accessori. Sarà possibile? Ultimamente ho scoperto
televisioni accese anche nelle stazioni lungo i binari ferroviari e in alcuni
supermercati cartellini dei prezzi elettronici!
Giulia Lodigiani
(Grontardo)
La Provincia
lunedì 6 dicembre 2010
Maiali transgenici: pericolosi i trapianti degli organi su uomo
Signor direttore,
noi nel 1998 eravamo a Modena per protestare contro l'allevamento di maiali
transgenici da destinare al trapianto di organi sull'uomo ed abbiamo imparato
molte cose dai relatori presenti: Il notissimo biologo Gianni Tamino (gazzetta
di Modena 15-11-98) ha chiaramente denunciato "gli orrori rischiosi che tale
pratica comporta: le persone trapiantate muoiono dopo sofferenze indicibili e
vi sono rischi di passaggio di malattie all'uomo con conseguenze
inimmaginabili". Il dr. in medicina Stefano Cagno scriveva (gazzetta di
Modena 27-7-98) che "il rischio principale è trasmettere all'uomo,
attraverso gli xenotrapianti, virus di origine animale; se dovesse diffondersi
anche un solo virus a causa degli xenotrapianti saremmo incapaci di bloccare
l'epidemia con conseguenze gravissime per la salute dell'intera umanità".
(...) Non possiamo quindi che rimanere sbigottiti, preoccupati ed allibiti
all'annuncio della volontà di continuare su questa strada dando speranze
assurde a persone che non saranno mai più le stesse perché trasformate in
chimere.
Francarita Catelani
(presidente di Una Cremona onlus - Cremona)
Il Piccolo
Venerdì 10 Dicembre 2O1O
CRITICA AL 'SUPERPIG' Il maiale non può essere modello di studio per l'uomo
Signor direttore,
abbiamo appreso del recente nuovo progetto di utilizzo dei suini in campo
biomedico, denominato "SuperPig" e di cui è capofila ìa fondazione
cremonese Avantea. Tra i propositi leggiamo l'utilizzo di maiali, anche clonati
oppure geneticamente modificati, per ricerche finalizzate a trovare soluzioni a
malattie umane oppure a fornire organi e tessuti per trapianti su umani. Ci
dispiace vedere come ancora una volta venga confermato l'errore metodologico
individuato nell'uso di animali nei laboratori di vivisezione dal professor
Pietro Croce, che scrisse: «Nessuna specie animale può costituire modello
sperimentale di nessun'altra specie». Il maiale non può essere un modello di
studio per l'uomo e così ogni altro animale non umano; soltanto l'uomo può
essere modello per la propria specie. Inoltre, è stato dimostrato che, mentre
non vi è alcuna certezza di assenza di rischi derivanti dagli xenotrapianti, è
reale il rischio di chimerizzazione, ossia di mescolanza tra le cellule animali
introdotte e l'organismo ricevente umano. Le ricerche con animali dovrebbero
quindi essere abbandonate per considerazioni di tipo scientifico ed etico e i
soldi dei cittadini utilizzati per ricerche davvero predittive e
scientificamente valide, ossia soltanto quelle senza utilizzo di animali.
Una Cremona (Uomo, natura, animali)
Il Piccolo
Venerdì 24 dicembre 2010
GREEN HILL DI MONTICHIARI. Qualcuno intervenga contro l'allevamento
Egregio direttore,
come cittadina lombarda le scrivo per richiamare l'attenzione di tutti
sull'allevamento di cani per la vivisezione "Green Hill" di
Montichiari. Ora che il ministero della Salute ha chiarito il dubbio (o
l'alibi?) sorto in merito alla normativa da applicare, ribadendo che
"Green Hill" in quanto allevamento non è soggetto alla legge
nazionale n. 116/1992 (che riguarda soltanto la vivisezione) e per il fatto di
sorgere in territorio lombardo deve rispettare la prescrizione del regolamento
regionale n. 2/2008 che prevede un massimo di 200 cani per struttura, non gli
oltre 2500 attualmente presenti! Mi auguro che chi di dovere prenda atto di ciò
e che faccia almeno rispettare la normativa regionale. Augurandomi che
"Green Hill" possa presto chiudere, voglio sperare che ciascuno si
ponga degli interrogativi morali su questa vicenda che coinvolge animali
costretti a vivere soltanto con luce artificiale e senza poter mai respirare
all'aria aperta, alcuni addirittura in un capannone sotterraneo, prima di
essere inviati a soffrire e a morire in laboratori per una falsa scienza.
Giulia Lodigiani
Grontardo
Pubblicata anche su WelfareCremona: Leggi e
interrogativi morali (21/12/2010)
La Provincia
Mercoledì 29 dicembre 2010
Un allevamento di cani che non rispetta le norme
Egregio direttore,
come cittadina lombarda le scrivo per richiamare l'attenzione di tutti
sull'allevamento di cani per la vivisezione "Green Hill" di Montichiari.
Ora che il ministero della Salute ha chiarito il dubbio (o l'alibi?) sorto in
merito alla normativa da applicare, ribadendo che "Green Hill" in
quanto allevamento non è soggetto alla legge nazionale n. 116/1992 (che
riguarda soltanto la vivisezione) e per il fatto di sorgere in territorio
lombardo deve rispettare la prescrizione del regolamento regionale n. 2/2008
che prevede un massimo di 200 cani per struttura, non gli oltre 2500
attualmente presenti! Mi auguro che chi di dovere prenda atto di ciò e che
faccia almeno rispettare la normativa regionale. (...)
Giulia Lodigiani
(Grontardo, Cremona)
La Provincia
sabato 9 gennaio 2010
A Gerre Borghi E' il primo o uno dei primi in Lombardia gestito direttamente
dal Comune
In arrivo un cimitero per animali Potranno anche essere cremati
di Gilberto Bazoli
I corpi degli animali domestici non dovranno più essere abbandonati in buste,
stipati nelle celle frigorifere dei veterinari, ammassati in una cella anomima
in attesa che passi la ditta convenzionata incaricata di portarli
all'inceneritore. A Cremona sorgerà un cimitero per cani e gatti ma non solo,
con annesso forno crematorio per chi voglia portare a casa le ceneri dei suoi
amici a quattro zampe. Sarà il primo cimitero comunale del genere o uno dei
primi in Lombardia: ne esistono altri, ma solo gestiti da privati, singoli o
associazioni. Se n'era parlato dopo l'insediamento della nuova giunta. Strada
facendo l'idea è diventata un progetto e il progetto presto diventerà realtà.
L'assessore ai servizi cimiteriali Claudio Demicheli ci crede e ne ha discusso
anche ieri con i funzionari del suo settore. «Nasce tutto - spiega Demicheli -
dalla richiesta sempre maggiore che mi è giunta da parte di persone anziane,
sole, ma anche da tutti coloro che vivono con gli animali. Sono venuti
domandomi di fare qualcosa per i loro amici. Nella maggior parte dei casi,
soprattutto chi vive in città li consegna ai veterinari per poi non vederli
più».
È già stata individuata l'area per il cimitero degli animali. «Lo realizzeremo
a Gerre Borghi, su un grande terreno - dice Demicheli -. Sarà un prato
all'inglese, con lapidi tutte uguali di marmo, dove ogni proprietario potrà
finalmente seppellire il suo cane o il suo gatto ma anche altri animali, sarà
una cosa ben fatta. Le tariffe? Sono ancora da stabilire». Si prevede che il
camposanto verrà inaugurato entro la metà del 2011. Sarà aperto a chi proviene
da fuori città e anche fuori provincia. La proposta verrà illustrata e discussa
in una delle prossime sedute di giunta. Cimiteri per animali ne esistono già,
anche nel nostro territorio (a san Bassano), ma quello di Gerre Borghi è il
primo o uno dei primi in Lombardia con annesso forno crematorio gestito dal
Comune. Una scelta che Demicheli motiva così: «Sono sempre di più le persone
che vogliono farsi cremare ma anche le persone che desidererebbero far cremare
i loro fedeli amici di un vita».
E gli animalisti? Il progetto lascia indifferente Franca
Rita Catelani, dell'associazione UNA (Uomo, natura, animali). «Faccio parte
di una famiglia che già da una ventina d'anni ha deciso di essere cremata.
Intendo dire che le tombe e le lapidi, per gli uomini come per gli animali, non
mi convincono per niente. Sono un animalista da sempre, ma l'idea di una
persona che depone dei fiori dove giacciono il suo cane o il suo gatto mi urta.
Da questo punto di vista, i preti fanno bene a strillare». Discorso diverso per
la possibilità di cremare gli animali: «Non posso che darne, per quanto mi
riguarda, un giudizio positivo».
Demicheli si sta occupando con grande attivismo della sua delega: ha rimesso a
posto i cimiteri cittadini, ha fatto deporre un fiore sulle tombe dimenticate,
vuole riportare ordine nel piccolo camposanto musulmano, ha allestito un
presepio a pochi metri dalle lapidi, e deciso a dare più metri quadrati per la
sepoltura dei feti. E ora il prato all'inglese a Gerre Borghi.
La Provincia
domenica 8 agosto 2010
Oglio. L'Associazione UNA critica la Provincia
Gli animalisti contestano l'offensiva anti pesce siluro
L'associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali)
critica il piano di contenimento del pesce siluro nell'Oglio. "Siamo
contrari - si legge in un comunicato - perché riteniamo che ogni essere vivente
vada rispettato e perché il motivo per cui si cerca di sradicare questa specie
animale è soprattutto una questione di danno ai pescatori: fonti scientifiche
indicano che il siluro, pur essendo specie alloctona introdotta da circa mezzo
secolo (per accontentare chi pratica pesca sportiva), si è inserito
nell'ecosistema». Continua l'associazione: «Al di là dell'ingiusta morte cui
andrebbero incontro i siluri, quello che ci preoccupa è l'effetto che
l'elettrostorditore da 7000 Watt (uno tra i più potenti) può avere anche sugli
altri pesci che si trovano nelle acque durante l'attuazione del contenimento
del pesce siluro. Fonti scientifiche e specialistiche illustrano gli effetti
dell'elettrostorditore raccomandando attenzione nel suo utilizzo e avvertendo
che un suo uso non corretto, una scossa troppo elevata o un'esposizione
prolungata al campo elettrico possono anche uccidere i pesci". Ancora:
"Il primo effetto di un elettrostorditore è l'induzione di nuoto forzato e
di contrazioni muscolari, cui subentra poi la paralisi temporanea
(galvanonarcosi), con i muscoli che sono indotti a rilassarsi e il pesce viene
stordito". UNA conclude "con l'augurio
che il contenimento del pesce siluio non venga posto in atto dalla Provincia e
che piuttosto si cerchi di agire in modo da tutelare l'equilibrio
dell'ecosistema fluviale combattendo l'inquinamento e fermando i predoni dei
fiumi che, anche loro con elettrostorditore, compiono una vera ecatombe".
La Provincia
Giovedì 19 aprile 2010
Isola Dovarese. Marchioli (Pro loco): «Nessun maltrattamento, è solo folklore»
Corsa dei galli nel mirino
Sit in degli animalisti al Palio, chiesto l’annullamento della ‘gara’
Superti (Lav):«Enonci fermeremo a questa manifestazione»
di Simone Biazzi
ISOLA DOVARESE- La tradizionale ‘corsa dei galli’ in programma per la giornata
finale del Palio delle contrade, in scena domenica 12 settembre, finisce
nell’occhio del ciclone. Gli animalisti cremonesi ne chiedono l’annullamento
alla luce delle ultime normative regionali, in modo particolare l’articolo 105
del ‘Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità’ del 30 dicembre
2009, che vieta «spettacoli, feste, gare, manifestazioni, giochi che comportino
per gli animali maltrattamenti e costrizione in strutture anguste». Gli
esponenti della Lav (Lega Anti Vivisezione) e della Una
(Uomo, Natura, Animale) stanno pensando a sit-in di protesta e ad altre
azioni che spingano la Pro loco di Isola a tornare sui suoi passi e ad annullare
la gara. Gli animalisti si riuniranno in queste ore per abbozzare un ‘piano
d’azione’ che potrebbe coinvolgere anche altre manifestazioni organizzate in
questo periodo sul territorio, come la ‘corsa degli asini’ prevista a Solarolo
Rainerio la prima domenica di settembre, nell’ambito della tradizionale sagra
organizzata dalla Pro loco, o la ‘corsa delle lumache’ che si svolgerà durante
la sagra di Gombito. La mobilitazione delle associazioni a difesa degli animali
arriva dopo i fatti di Spinadesco, quando gli animalisti hanno avvertito le
forze dell’ordine durante un’asta benefica nella quale sono stati messi in
vendita due gattini. «Riteniamo che gli animali, pur non venendo picchiati,
vengano comunque sottoposti a condizioni di forte stress — spiega Maria Pia
Superti della Lav —, quindi per noi si può già parlare di maltrattamenti. Nelle
prossime ore ci riuniremo per analizzare le manifestazioni del territorio che
coinvolgono animali e programmeremo sit-in di protesta. A Isola Dovarese ci
saremo di sicuro, anche se speriamo che gli organizzatori ci ripensino e
annullino la corsa». La presidentessa della Pro loco Giovanna Marchioli
assicura che i quattro galli in gara non subiranno alcun maltrattamento: «E’
una tradizione che vogliamo portare avanti anche quest’anno—spiega —, anche
perché gli animali vengono trattati benissimo. Provengono da pollai casalinghi,
vengono liberati pochi minuti sulle corsie e vengono indirizzati tramite un
bastoncino di legno che non li tocca, perché viene semplicemente battuto
sull’asfalto. Le leggi del 2009? Non le conosciamo nel dettaglio ma ci
documenteremo. Comunque la gara si farà, gli animali non subiranno traumi né
maltrattamenti».
NOTA: la nostra associazione ha semplicemente inviato a
tutte le Amministrazioni comunali una nota in cui si ricordano le norme
nazionali e regionali che regolano l'uso di animali in manifestazioni ed
'eventi', invitandole inoltre a considerare l'opportunità di non usare animali.
Purtroppo, la legge nazionale in materia di maltrattamenti (189/2004) esclude
le manifestazioni con animali dichiarate 'storico-culturali'... Leggi la nostra nota!
Il Piccolo
venerdì 27 agosto 2010
Zona annonaria, molte idee dei cittadini
Sono passati un paio di mesi da quando il Comune ha lanciato il progetto di
Cremona City Hub, la riqualificazione dell'area Ex Annonaria, chiedendo alla
città di partecipare, portando le proprie idee e proposte in merito ai
contenuti di quello che sarà il nuovo quartiere. E numerose sono state le
risposte da parte dei cittadini. «Nonostante quanto alcuni hanno detto, le
adesioni sono state davvero numerose e articolate » spiega il vice sindaco
Carlo Malvezzi. «Non si tratta di contributi semplici, ma di vere e proprie
idee progettuali. Hanno aderito tutte le più importanti realtà del mondo
imprenditoriale cremonese: dall'Ance al Collegio dei geometri, dall'Ascom a
Confesercenti, senza contare i numerosi professionisti cremonesi, o gruppi di
professionisti, che si sono interessati al progetto. Interesse
anche dal mondo dell'ambiente, come testimoniano gli interventi di Luci Cremona
e di Una Cremona. Insomma, l'interesse è alto, soprattutto se
pensiamo l'impegno che ha comportato apportare contributi di natura tecnica,
basati su verifiche di fattibilità. Inoltre sappiamo che nuovi contributi sono
in arrivo». Per questo si è deciso di prorogare i termini di invio dei
contributi? «Le risposte che si sono generate sono positive e lusinghiere
ispirate ad una logica costruttiva. Fino ad oggi sono pervenuti numerosi
contributi e proposte formulate da associazioni di categoria, professionisti
singoli e associati, gruppi di cittadini, tutte finalizzate a costruire un
nuovo progetto di sviluppo in grado di rispondere più adeguatamente alle
esigenze della città che cambia. Come previsto tutte le proposte sono state
puntualmente pubblicate sul sito www.progettacremona.it
per consentire il confronto e il necessario dibattito culturale e urbanistico.
Altre realtà associative hanno chiesto di poter far pervenire il proprio
contributo nei prossimi giorni e per questo auspicano una proroga dei termini
che noi convintamene accordiamo, convinti che la maggiore partecipazione è
sempre motivo di arricchimento. La proroga al 30 settembre vuole costituire
elemento di stimolo rispetto ad ulteriori contributi o interventi che possano
concorrere alla definizione degli obbiettivi complessivi di governo del
territorio». Quali sono le proposte che vi sono pervenute? Sono numerose e
diversificate, anche per questo sarà poi importante farne una sintesi. C'è chi
ha puntato molto sulla necessità di salvaguardare il verde pubblico, e di dare
ampio spazio ad esso nel nuovo quartiere. Qualcuno ha proposto di realizzare
una zona di “social housing”, ossia un'area destinata alle categorie più deboli
e in difficoltà. C'è chi vuole vedere la realizzazione di centri di ricerca
sulle eccellenze locali, per promuovere ulteriormente la cremonesità, magari
anche attraverso un polo di ricerca sulla biodiversità. Alcuni parlano di un
forte polo terziario, che punti sulla tecnologia e sull'innovazione. Anche la
viabilità è stata oggetto di numerose considerazioni. La sorte dello stadio
Zini interessa a tutti: si chiede di sfruttarlo maggiormente, e non solo per le
partite della Cremonese. Ci hanno proposto anche di realizzare un centro
termale lì accanto. Insomma, le idee sono tantissime, ora si tratta di
razionalizzarle ». Quali saranno i prossimi passi? «Il percorso sarà di
trasparenza assoluta. I contributi verranno sintetizzati, e verrà realizzato un
programma integrato di intervento, attraverso le apposite commissioni
designate. Esso sarà poi oggetto di una fase di adozione e di approvazione in
consiuglio comunale. Prima di questo però il programma verrà presentato alla
cittadinanza». Quali sono le tempistiche? «L'idea è di arrivare, entro la fine
dell'anno con il programma di intervento. Siamo consapevoli che ci vorrà
parecchio tempo per mettere poi in pratica quanto scritto su carta, ma la
nostra idea è di arrivare a concludere l'iter burocratico entro la primavera
del 2011, e di individuare quindi i soggetti attuatori entro la fine dell'anno
prossimo. Il piano integrato di intervento sarà la base da cui partire per
individuare tali soggetti, lavoro che verrà fatto attraverso un bando pubblico.
Il piano dovrà stabilire delle tempistiche, e anche le priorità di attuazione,
partendo dall'individuazione delle parti pubbliche. Si dovranno poi considerare
gli aspetti patrimoniali e contrattualistici. Vorremmo riuscire a partire con i
primi lavori a inizio 2012, ma si tratta di una data ancora non definitiva». Cosa
risponde a chi afferma che l'iniziativa abbia suscitato poco interesse? «Credo
che le osservazioni non siano mancate, e che chi è intervenuto lo abbia fatto
in modo circostanziato e approfondito. Certo, a dire la propria sono stati
coloro che hanno gli strumenti per farlo, come le associazioni di categoria,
che comunque rappresentano la voce di migliaia di persone. Intervenire in
questo progetto non comporta un mero esercizio di fantasia: abbiamo richiesto
esplicitamente delle proposte strutturate e concretamente realizzabili. E siamo
piacevolmente stupiti dal fatto che molti si siano mossi per dire la loro».
Leggi
qui il nostro contributo!
La Provincia, Domenica 5 dicembre 2010
Pianalto della Melotta. Continua la mobilitazione per la difesa del territorio.
Intervento di Torchio
Associazioni: no alla cava
Dal Wwf a Legambiente, coro contro il sito estrattivo
di Silvio Agosti TICENGO —Contro la cava da realizzare sul pianalto della
Melotta scende in campo un gruppo di associazioni cremasche e cremonesi.
L’appello lanciato è quello di bloccare ogni cambiamento dell’area attualmente
protetta e la realizzazione di altre cave nel geosito del pianalto della
Melotta-Romanengo. Tra le 16 associazioni firmatarie gruppi di diverso genere e
provenienza che si sono uniti nell’appello. L’elenco delle firme è lungo:
Italia Nostra, Wwf, Lipu, Legambiente, AmbienteScienze, Laboratorio urbano di
civica iniziativa, Associazione botanica bresciana, Centro studi naturalistici
bresciani, Gruppo micologico naturalistico Cremonese, Gruppo micologico Amb lago
Gerundo, Gruppo micologico di Crema, Filiera corta solidale, Federazione
italiana amici della bicicletta, Uomo natura animali,
Coordinamento contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre e Coordinamento comitati
ambientalistici Lombardia. Nell’appello si legge che la revisione del piano
cave ha inserito un perimetro di estrazione di argilla di 180 ettari, cioè
«quattro volte la superficie di Città del Vaticano». Equivalenti a 3,5 milioni
di metri cubi di materiale estratto «tutto ciò nell’area protetta della regione
Lombardia del pianalto di Romanengo». Nel documento si ricorda l’importanza
storica del pianalto, l’unicità ambientale e l’impatto che avrà la cava
sull’intero ecosistema. Sulla vicenda è intervento anche l’ex presidente
dell’amministrazione provinciale, Giuseppe Torchio, che ha spiegato: «Non ho
nulla contro l’azienda Danesi e tanto meno contro i lavoratori. Ci muoviamo per
fornire una risposta positiva, serena e ragionata alle richieste del sistema
imprenditoriale».
La Provincia
Venerdì 31 dicembre 2010
Gli aguzzini degli animali non vedranno il paradiso
Signor direttore,
ho letto la lettera che racconta la favola dei cani morti che riconoscono con
gioia il loro amico umano quando li raggiunge nell'ipotetico paradiso, bella e
nota favola accattivante, sentimentale e sdolcinata. Io che non sono affatto
sentimentale, mi chiedo: "Perché non parlare anche di tutti gli animali
che, passato il Ponte dell'arcobaleno, si ritroveranno davanti i loro aguzzini
(vivisettori - macellatori - addestratori di zoo - trasportatori ecc.) e non
potranno fare altro che fuggire con la speranza di non incontrarli mai più
neppure da defunti?". Forse alla favoletta manca un pezzo e nel mio
piccolo mi auguro che la favola lasci intendere che questi umani non potranno
mai accedere al Paradiso, ma solo ad un inferno tremendo senza perdono e senza
fine; solo così sarebbe da raccontare: completa, istruttiva ed edificante.
Francarita Catelani
(presidente di UnaCremona Onlus)